Eucharist Miracle Eucharist Miracles

Un altro grande dono di Dio: la Porta Santa

Cronaca di un grande avvenimento: la notte di Natale Dio ha concesso di poter lucrare l’indulgenza plenaria del giubileo nella cappella “Madre dell’Eucaristia”

“Miei cari figli, Dio vi ha dato una grande prova, ma in questa notte vi darà anche una grande gioia” (lettera di Dio del 24 dicembre 1999).

Prima della veglia di Natale la Madonna con locuzione interiore aveva comunicato a Marisa la decisione di Dio: nella nostra cappellina sarebbe stato possibile lucrare l’indulgenza plenaria del giubileo.

Marisa emozionata l’ha riferito al nostro Vescovo, il quale interiormente ha chiesto alla Madre dell’Eucaristia di annunciare lei stessa questa decisione di Dio alla comunità durante l’apparizione.

La Madonna infatti ha detto: “Nella lettera di Dio c’è scritto a parole d’oro che in questa cappellina, la Basilica Madre dell’Eucaristia, Dio vuole che il Vescovo apra la Porta Santa... Ora vi prego, fate quanto la Madonna vi dice; non abbiate paura del freddo, perché Gesù vi riscalderà. Uscite fuori da questa cappellina, andate lungo il corridoio d’ingresso e seguite il pastore. Io vi indicherò man mano tutto ciò che dovrete fare. Il santo Vescovo aprirà la Porta Santa di questa piccola, ma grande cappella”.

I presenti stupiti e commossi hanno eseguito ciò che la Mamma aveva chiesto. Si sono raccolti in preghiera intorno al Vescovo che per aprire la Porta Santa aveva a disposizione un semplice martelletto da falegname.

Don Claudio ha bussato con il piccolo martello alla porta della cappella e ha pronunciato le parole: “Aprite le porte a Cristo”, poi ha allargato le braccia e ha pregato così: “O Signore, innalziamo a Te il nostro grazie e la nostra riconoscenza per il dono che ci hai fatto: poter lucrare l’indulgenza plenaria del Giubileo in questo luogo da Te già dichiarato santo e taumaturgico. Fa’, o Signore, che in questo momento ciascuno di noi senta un profondo dolore e pentimento dei propri peccati e si impegni davanti alla tua misericordia e bontà a non cadere nel peccato e ad evitare ogni occasione di male. Fa’, o Signore, che la tua grazia sia sempre presente in ciascuno di noi e possa quanto prima tornare nelle anime delle persone che ora Ti raccomandiamo nel silenzio del nostro cuore”. Sorreggendo i flambeaux accesi siamo rientrati nella cappella cantando l’Alleluia.

Così durante la notte santa è iniziato il Giubileo con l’apertura di tre porte sante: nella Basilica di san Pietro in Vaticano e nella Chiesa della Natività a Betlemme per decisione degli uomini; nella Basilica Madre dell’Eucaristia per decisione di Dio.

Ora è il caso di spiegare come si possono lucrare le indulgenze.

Quando l’uomo pecca offende Dio. Con il sacramento della Confessione è cancellata la colpa, ma il penitente resta debitore nei confronti di Dio. Il debito è istinto con la pena temporale che si attua facendo fioretti, digiuni, opere di carità e pellegrinaggi o lucrando le indulgenze. Se l’uomo non estingue il suo debito durante la vita terrena dovrà scontarlo in purgatorio.

Nella catechesi Don Claudio ha spiegato quali sono le condizioni necessarie per lucrare l’indulgenza plenaria del Giubileo:

1) accostarsi al sacramento della Confessione;

2) passare attraverso la Porta Santa, recitare il Credo, il Padre Nostro, il Gloria al Padre e l’Ave Maria e pregare per il Papa e per la Chiesa;

3) partecipare nello stesso giorno alla santa Messa e ricevere la santa Comunione;

4) compiere atti di carità.

La Chiesa elargisce le ricchezze spirituali che sono doni gratuiti di Dio. Dio stesso può elargire doni gratuiti nel momento, nel luogo da lui scelti e secondo i propri disegni.

“Ciò che fa l’uomo si può cambiare, ciò che fa Dio no, mai. Come già ho detto Dio può fare ciò che vuole e nessun uomo, grande o piccolo che sia, può cambiare ciò che Dio ha sempre avuto nella sua mente” (lettera di Dio del 1° gennaio 2000).