Eucharist Miracle Eucharist Miracles

Anno sociale 2003 - 2004

Storia delle apparizioni

Ritorno alle origini

"Come promesso, la Madre dell’eucaristia ha accompagnato i due cari figliolini durante il viaggio di ritorno a Roma, dove avrebbero vissuto un nuovo e più doloroso anno sociale".

Questa frase chiude la presentazione del libro che raccoglie le lettere di Dio dell’anno sociale 2002-2003 e le ultime sue parole suonano come un annuncio profetico, molto doloroso, che troverà la sua piena realizzazione durante l’intero anno sociale 2003-2004.

Ogni giorno il Vescovo e la Veggente hanno bevuto il calice amaro della sofferenza, che, presentandosi sotto modi diversi, ha reso la loro vita simile a quella del Crocifisso.

Durante l’anno sociale 2003-2004 la comunità di Roma è stata continuamente attaccata da furiosi assalti del demonio che ha cercato in tutti i modi di fomentare nel suo interno le divisioni ed ha approfittato delle debolezze di alcuni membri per staccarli dalla comunità.

Il Vescovo ha sentito rivolta a sé l’esortazione che Gesù ha fatto a Pietro: "Simone, Simone, ecco che satana ha ottenuto di vagliarvi come il grano, ma io ho pregato per te, affinché non venga meno la tua fede; tu conferma i tuoi fratelli". (Lc 22, 31-32)

Don Claudio non si è risparmiato ed ha cercato in tutti i modi di contrastare l’azione del demonio che voleva strappargli alcuni figli, ma, purtroppo, per alcuni di loro non c'è stato nulla da fare. Hanno seguito il padre della menzogna, poiché la disonestà e la falsità erano penetrate nella loro anima.

Alla fine, con la morte nel cuore, il nostro Vescovo non ha potuto fare altro se non prendere atto del distacco di questi figli e ripetere le parole di Gesù a Gerusalemme (Mt 23, 37-38): "Quante volte vi ho voluto radunare come la gallina raccoglie i pulcini sotto le sue ali, e voi non avete voluto".

Hanno anche rifiutato l’esortazione di Dio: "Mettete una pietra sul passato e ricominciate da capo. Fate un passo avanti, uno alla volta, piano piano, ma non indietreggiate mai". 1

Eppure il rimedio per vincere il demonio era stato indicato molte volte: "Se il demonio si è infilato in mezzo alla comunità, scacciatelo con la preghiera e con la S. Messa". 2

La Madre dell’eucaristia ci ha ricordato che "noi siamo dei privilegiati rispetto a tutti gli uomini del mondo, perché abbiamo accanto la Mamma. Altrove le apparizioni sono terminate, esse avvengono soltanto in questo luogo taumaturgico". 3

Purtroppo le condizioni di salute di Marisa sono ulteriormente peggiorate.

"La tua salute va declinando, ma noi ti diamo la forza per accudire almeno te stessa". 4

Oltre i dolori fisici, sempre molto forti, ha continuato a soffrire la passione ogni notte per salvare gli uomini e far cessare le guerre.

L'8 settembre la comunità ha vissuto un anniversario importante: 10 anni di matrimonio della prima coppia di nostri giovani.

A Giacomo e Laura, unitamente ai figli Jacopo e Samuele, la Madonna ha fatto gli auguri e impartito una speciale benedizione.

Dio ha continuato a mandare in bilocazione in ogni parte del mondo, dove c'era necessità, il Vescovo e la Veggente per alleviare ai bimbi, alle mamme, agli anziani e agli ammalati le sofferenze provocate dalle guerre e dai cataclismi naturali.

l’undici settembre il Papa che si trovava in Slovacchia si è sentito male e, come ha detto la Madre dell’eucaristia "stava per andarsene, ma Dio ha ritenuto opportuno tenerlo ancora in vita". 5

Abbiamo chiesto al Vescovo: "Come mai Dio prolunga la vita del Papa che è anziano e ammalato"? Questa la risposta, per noi sibillina: "Per preparare il pontificato del primo, ma soprattutto del suo secondo successore".

Il 14 abbiamo commemorato il primo miracolo eucaristico avvenuto nel luogo taumaturgico "quando per la prima volta nella Storia della Chiesa l’eucaristia è uscita dal costato di una croce di legno". 6

Gesù ha ricordato che "quel giorno ci fu grande gioia e festa, ma l’autorità ecclesiastica ha voluto rovinarla". In compenso -ha aggiunto la Madre dell’eucaristia- "di quel grande miracolo ne parlerà la Storia. Dio ha reso taumaturgica la croce di legno, dalla quale è fuoruscita l’ostia". 7

Più che l’opposizione feroce e dura dei sacerdoti, dei vescovi e dei cardinali, a bloccare e a non far progredire la missione del Vescovo e della Veggente sono stati, purtroppo, i sacrilegi commessi da alcuni, per fortuna pochi, membri della comunità. l’ha detto esplicitamente la Madonna: "La missione dei miei due cari figlioli è stata rallentata, anzi si è fermata per colpa di qualcuno che con molta leggerezza ha ricevuto mio Figlio Gesù in peccato mortale e ha commesso sacrilegio. Non vorrei più parlare dei sacrilegi, almeno in questo luogo taumaturgico". 8

Nell’apparizione dell’ultima domenica di settembre la Madre dell’eucaristia ha trattato un argomento del quale non aveva mai parlato: la nomina di nuovi cardinali. "Pregate lo Spirito Santo, perché questi nuovi cardinali siano buoni, santi, puri e vivano in grazia". 9

Perché la Madonna ha parlato della creazione di cardinali che forse sarà l’ultima del pontificato di Giovanni Paolo II e una delle ultime della Storia della Chiesa? Perché tra i nuovi cardinali c'è il futuro Papa? Perché tra loro ci sono coloro che collaboreranno con i due prossimi Papi, il secondo dei quali nei piani di Dio sarà il nuovo Pietro che farà rinascere la nuova Chiesa?

La Madre dell’eucaristia ci ha fatto anche sapere che coloro che attualmente occupano i vertici della Chiesa hanno molti soldi e la possibilità, quando si ammalano, di avere le migliori e più costose cure mediche, ma "spiritualmente stanno male e approfittano dell’infermità e della malattia del S. Padre che a volte tirano su e a volte giù fisicamente. I dottori sono sempre pronti a dargli qualcosa per sollevarlo". 10

Il Vescovo e la Veggente sanno cos'è il "qualcosa" che viene somministrato dai medici al Papa per permettergli di presiedere le faticose cerimonie ed incontrare i grandi della Terra, ma sono tenuti al più rigoroso silenzio.

La Madonna ha voluto ricordare che nel lontano 1971 Marisa è stata lo strumento scelto da Dio per guarire un bambino che stava morendo in braccio alla mamma. Oggi questo bimbo è felicemente sposato e padre di quattro figli.

Per tutto il mese di ottobre siamo stati assorbiti dai preparativi per celebrare per la prima volta la festa liturgica della Madre dell’eucaristia. La data della festa, 24 ottobre, è stata scelta dalla Madonna perché proprio il 24 ottobre 1993 sono iniziate le sue apparizioni per tutti nel luogo taumaturgico.

Nel solo mese di ottobre a Marisa, che vive la passione tutte le notti e spesso anche di giorno, per ben dodici volte si sono aperte le stimmate, dalle quali è fuoruscito il sangue in abbondanza. Dio Padre ha fatto sapere che la nostra sorella ha versato il sangue per la Chiesa, per il Papa, per la pace nel mondo e per la nostra comunità.

Si sono verificati due episodi molto significativi.

- Il 4 ottobre, quando a Marisa si sono riaperte le stimmate, Gesù e la Madre dell’eucaristia sono scesi sulla Terra e sono entrati nella sua stanza.

Gesù sanguinava e camminando ha lasciato le sue orme di sangue sul pavimento. La Madonna piangeva e Marisa gridava dai dolori, mentre il sangue continuava a sgorgare dal suo corpo.

Noi conserviamo la documentazione fotografica delle orme di Gesù.

- Il 12 ottobre la Madonna è apparsa a Marisa con le stimmate sanguinanti, perché ha voluto far vedere alla figlia come si presenta il suo corpo quando vive la passione in modo cruento. "Questa è l’immagine di ciò che tu sei quando vivi la passione".

La Madre dell’eucaristia ha parlato diverse volte del trionfo del Vescovo, della Veggente e della nostra comunità e ha spiegato "Ogni tanto sembra che vi avviciniate a questo trionfo e poi tutto si ferma per colpa degli uomini della Chiesa, dei fedeli, dei peccati commessi e soprattutto dei sacrilegi". 11

La Madre della Chiesa ha manifestato la sua profonda tristezza perché "gli uomini della Chiesa si comportano male, commettono azioni vergognose e fra di loro ci sono pedofili. Il signor Ruini ha piazzato i suoi uomini in tutta Italia ed anche all’estero. Gli ecclesiastici si costruiscono ville ed hanno tutto ciò che rende la vita comoda e confortevole. Molti di loro continuano a beffeggiare e oltraggiare il Vescovo e la Veggente. Oh, non potete neanche immaginare come i miei due figli sono trattati dagli uomini della Chiesa". 12

Comunque oltre le tenebre brilla sempre la luce ed oltre le nuvole sfolgora sempre il sole. Tra i cardinali, i vescovi e i sacerdoti stanno aumentando coloro che credono alle apparizioni della Madre dell’eucaristia e ai miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico ed inoltre accettano e riconoscono che l’ordinazione del nostro Vescovo è di origine divina.

Solo per paura non lo dicono apertamente, ma ne parlano in colloqui privati.

Per mezzo di spie molto efficienti gli ecclesiastici massoni, che il Vescovo e la Veggente conoscono bene, hanno individuato alcuni membri del Clero che hanno accettato gli interventi di Dio ed hanno deciso di arrestare loro la carriera, non farli arrivare ad occupare posti di responsabilità e magari rimuovere coloro che li occupano.

Il 19 ottobre, giorno della beatificazione di Madre Teresa di Calcutta, la Madonna è apparsa a Marisa, accompagnata dalla neo-beata e ha detto: "Ho portato con me qui, non in S. Pietro, Madre Teresa. Lei vi guarda con viso gioioso, ma nello stesso tempo triste, perché vede come gli uomini della Chiesa continuano a fare il proprio comodo e cercano il meglio per se stessi e non per gli altri".

Nella stessa apparizione la Madre dell’eucaristia ci ha comunicato che: "Oggi la vostra sorella vi svelerà il quindicesimo segreto".

Precisiamo che il segreto di cui parla la Madonna, riguarda la dimissione dallo stato clericale del nostro Vescovo.

Di questa ingiusta condanna che Dio ha definito "ultimo colpo di satana" abbiamo abbondantemente parlato nell’introduzione del libro che raccoglie le lettere di Dio dell’anno sociale 2002-2003.

Ora ci limitiamo a fare una sintesi dei fatti che hanno accompagnato e seguito la riduzione allo stato laicale di S.E. Mons. Claudio Gatti, vescovo ordinato da Dio, Vescovo dell’eucaristia.

Il card. Ratzinger, approfittando delle precarie condizioni di salute del Papa, gli ha fatto firmare, a sua insaputa, il decreto della dimissione dallo stato clericale del Vescovo Claudio Gatti, nell’udienza concessagli il 18 ottobre 2002.

Il card. Ruini con lettera prot. 1466/02 ha comunicato al nostro vescovo semplicemente che: Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ha disposto la sua immediata dimissione dalla stato clericale "ex-officio et in poenam, cum dispensatione ab omnibus oneribus e sacris Ordinibus manantibus".

Il suddetto cardinale avrebbe dovuto allegare alla sua comunicazione una fotocopia autenticata del decreto pontificio, ma si è astenuto dal farlo.

Don Claudio ha scritto tre lettere, che alleghiamo alla presente introduzione, ai cardinali, ai vescovi e ai sacerdoti della Chiesa cattolica per informarli della delicata e critica situazione che investiva il S. Padre, per evitargli di fare una brutta figura di fronte alla Storia.

Il Vescovo e la Veggente hanno sollecitato Mons. Stanislao Dziwisz, segretario del Papa, a parlare direttamente al S. Padre dell’intera questione per permettergli di intervenire con la sua autorità in una questione che riguardava soprattutto l’eucaristia.

Don Claudio ha chiesto ripetute volte ai cardinali Ratzinger, Ruini e Bertone di mostrargli il decreto pontificio, ma la sua richiesta non è stata mai accolta.

Perché i suddetti cardinali non hanno fatto vedere a Don Claudio il decreto pontificio?

La risposta riguarda il segreto che, per ordine della Madonna, Marisa ha rivelato prima al solo Vescovo e poi a tutta la comunità.

Procediamo con ordine. Nell’apparizione del 16 novembre 2002, il giorno in cui è pervenuta al nostro Vescovo la comunicazione del card. Ruini, la Madre dell’eucaristia ha permesso a Don Claudio di rivolgerle alcune domande.

Madonna - Eccellenza, puoi domandarmi ciò che vuoi.

Vescovo - A me interessa sapere se c'è veramente un documento firmato dal Papa.

Madonna - Il documento firmato con l’inganno c'è, ma il Papa non l’ha letto. Lui ha firmato tante lettere, senza mai leggerle, perché gli portano le lettere già fatte e lui senza leggerle le firma. Il Papa non c'entra con il colpo di satana, ha firmato il decreto senza sapere ciò che firmava, se l’avesse letto non l’avrebbe firmato.

Vescovo - Chi sono i responsabili del colpo di satana?

Madonna - Sono i signori Ratzinger, Ruini e Bertone che hanno cercato di far credere che la decisione viene dal Santo Padre. Il Papa non sta bene e loro ne approfittano. Si sentono grandi e potenti e vogliono vendicarsi di te, perché dai loro molto fastidio.

Vescovo - Ma Dio non può fermare questi ecclesiastici?

Madonna - Sì e lo farà, ma non subito, perché il colpo di satana dovrà ancora durare per la pace nel mondo.

La Madre dell’eucaristia, sempre nell’apparizione del 19 ottobre, ha affermato: "Io vi avevo detto che quando Dio avrebbe deciso di svelare il segreto, l’avrebbe fatto conoscere prima al Vescovo e poi ai giovani e agli adulti. Questo segreto non fa felice chi è molto in alto e neanche Noi, perché se i grandi capi che governano la Chiesa non si comportano bene e dicono bugie, Noi soffriamo molto. È bene che conosciate il segreto".

Marisa ha assolto la missione ricevuta con docilità ed umiltà. Con poche e semplici parole, come è nel suo stile, ha ripetuto alla comunità quanto aveva già nel passato detto al Vescovo: "Poiché la firma sul decreto è stata estorta con inganno, senza che il Papa sapesse cosa stava firmando e poiché con questo decreto veniva ingiustamente condannato il Vescovo ordinato da Dio, il Signore ha ordinato alla Madonna di sottrarre tale documento ai signori della Chiesa. Per il Vicariato e il Vaticano questo documento era l’unico elemento che avevano in mano per dimostrare che la decisione di ridurre allo stato laicale il nostro Vescovo era del Papa e quindi inappellabile. Tale documento riapparirà quando Dio vorrà e sarà consegnato nelle mani del Papa che nei disegni di Dio dovrà far rinascere la Chiesa".

Questa comunicazione è stata seguita con emozione dai presenti che, al suo termine, sono scoppiati in un fragoroso applauso, accompagnato dal canto dell’alleluia.

Si è verificato alla lettera quanto Don Claudio aveva scritto ai Cardinali della Curia Romana: "Nel frattempo attenderò sereno e fiducioso che il Signore intervenga per abbattere i superbi dai loro troni ed innalzare gli umili".

La sottrazione del documento pontificio dalle mani dei potenti ecclesiastici è uno dei primi interventi di Dio per riabilitare nella Chiesa il Vescovo che Lui stesso ha ordinato.

Siamo ormai abituati, anche se è doloroso ammetterlo, a considerare l’importanza e la grandezza delle ricorrenze e delle celebrazioni delle feste dalla maggiore o minore quantità di sofferenze che il Vescovo e soprattutto la Veggente patiscono. Anche in occasione della celebrazione del suo trionfo, la Madre dell’eucaristia ci ha rivolto questo accorato appello per il Vescovo: "Pregate per il vostro Vescovo, perché sta passando un periodo molto triste, è molto amareggiato e molto provato". 13 Poi si è rivolta a Marisa dicendole con affetto: "Marisella, hai tante sofferenze. Il sangue scorre sul tuo corpo e il dolore lo mangia tutto". 14

La sofferenza più grande che il Signore ha chiesto a Marisa è stata quella di non essere presente alla celebrazione del decimo anniversario delle apparizioni aperte a tutti e di non partecipare alla festa del trionfo della Madre dell’eucaristia nella Chiesa e nel mondo. Dio ha chiesto questo enorme sacrificio alla nostra sorella per la conversione delle anime e soprattutto di sacerdoti, vescovi e cardinali. La Mamma del Cielo ha precisato: "Questo è il disegno di Dio, ma se vuole, può cambiarlo. Come ben sapete, il 26 ottobre è la festa del trionfo della Madre dell’eucaristia, ma anche il trionfo della vostra sorella, perché è a lei che la Madonna appare da molti anni. Voi dovete pregare ed aiutare questa creatura che ogni giorno e spesso anche la notte vive la passione".

La Madonna ci ha rivelato la lotta tremenda che ha agitato il cuore della nostra sorella: "All’inizio si è ribellata, non era d'accordo con Gesù e ha detto no, perché voleva scendere in mezzo a voi, ma poi, quando si è chiusa in se stessa e ha cominciato a pensare, ha detto: "Se tutto questo serve perché gli uomini si convertano, è bene che muoia una persona per tutti". 15

Gesù, toccato dall’eroismo dimostrato da Marisa, rivolto alla Madonna, le ha detto: "Mamma, preghiamo per la nostra figliola, affinché anche lei possa partecipare alla grande festa del tuo trionfo, che precede la festa del trionfo del nostro Vescovo, che non avverrà in quel giorno" 16

Tante preghiere del Cielo e della Terra hanno commosso il Cuore di Dio che ha permesso a Marisa di poter essere presente almeno domenica 26 ottobre alla celebrazione del trionfo della Madre dell’eucaristia. La nostra sorella è stata costretta dai dolori e dalla febbre alta a restare a letto e quindi a non poter scendere in Chiesa solo il giorno 24, quando abbiamo celebrato il decimo anno delle apparizioni della Madre dell’eucaristia aperte a tutti. In quella circostanza è stata celebrata per la prima volta la S. Messa composta personalmente dal nostro Vescovo.

"Finalmente, dopo 10 anni, è arrivato il trionfo della Madre dell’eucaristia. Per Noi del Cielo oggi è pure il vostro trionfo, che invece per gli uomini della Terra deve ancora arrivare". Questo è un frammento della lettera di Dio comunicataci dalla Madonna, la postina di Dio, come lei ama definirsi, domenica 26 ottobre, giorno in cui la comunità 'Movimento Impegno e Testimonianza - Madre dell’eucaristia', ha festeggiato il trionfo della Madre dell’eucaristia da lei più volte annunciato in passato: "Io sono Madre dell’eucaristia e piano piano tutti mi conosceranno sotto questo nome" (Lettera di Dio, 11 febbraio 1992). Un grande dono è stato fatto ai presenti in questa storica giornata che sarà ricordata in tutta la Chiesa: Dio Padre in persona ha parlato: "Benedico il trionfo della Madre dell’eucaristia, della Madre di Gesù e Madre vostra; benedico voi e il vostro trionfo spirituale. Coraggio, figlia mia, stai versando il sangue per la Chiesa, per coloro che ami, per la tua comunità; le tue sofferenze mi sono molto gradite". Oltre al trionfo della Madonna, Dio Padre ha benedetto ed annunciato il trionfo dei suoi due figli che Egli ha chiamato alla grande missione. È anche il loro trionfo perché la missione più importante affidata dal Signore al Vescovo e alla Veggente, è quella di lavorare per la rinascita della Chiesa, per il trionfo di Gesù Eucaristia e della Madre dell’eucaristia.

"Il mio nome, Madre dell’eucaristia, è ormai conosciuto in tutto il mondo. Tutti conoscono la Madre dell’eucaristia, tutti conoscono il Vescovo ordinato da Dio, Mons. Claudio Gatti e la veggente Marisa Rossi". Questo ci aveva fatto sapere la Madonna nelle lettere di Dio dello scorso maggio. Dopo il trionfo di Gesù Eucaristia, proclamato da Dio il 10 gennaio 2002, è arrivato anche quello della Madre dell’eucaristia, titolo che le è stato dato dal Figlio.

"Voglio dirvi che sarei contento se la grande festa alla Madre dell’eucaristia venisse fatta il 24 ottobre, quanto celebrerete dieci anni di apparizioni, dieci anni di sofferenza, dieci anni di amore", questo ha detto Gesù nella lettera di Dio del 27 giugno 2003. La comunità ha seguito le indicazioni del Figlio di Dio ed ha festeggiato questo grande trionfo con una novena che ha avuto i momenti più importanti e conclusivi il 24 ottobre, giorno in cui è stato festeggiato il 10° anniversario dell’inizio delle apparizioni della Madre dell’eucaristia aperte a tutti, poi il 25 ottobre, in cui è stata fatta una veglia di preghiera e infine il 26 ottobre, quando si è svolta la solenne processione per celebrare la vittoria della Mamma celeste. Lo stesso giorno la Madonna ha nuovamente espresso il desiderio del Signore: "Da quest'anno la festa grande per il trionfo della Madre dell’eucaristia sarà sempre celebrata il 24 ottobre". 17

Domenica 26 ottobre numerose persone, provenienti da ogni parte d’italia, erano presenti nel luogo taumaturgico in via delle Benedettine, a Roma, per partecipare ai festeggiamenti in onore della Madre dell’eucaristia.

La processione è partita dalla cappellina dove, su un baldacchino, era stata collocata con preciso significato la statua della Madonna: difatti il primo grande insegnamento della Madre dell’eucaristia in questi dieci anni di apparizioni è che nell’eucaristia non solo è presente Gesù in corpo, sangue, anima e divinità, ma sono presenti anche il Padre e lo Spirito Santo, cioè la Santissima Trinità. Di fronte all’eucaristia, quindi, ci troviamo nella stessa situazione degli angeli in Paradiso con l’unica e grande differenza che essi vedono Dio Uno e Trino così come Egli è. È questo il motivo per il quale la processione è cominciata con l’uscita della statua della Madonna dalla cappellina, dove è conservata l’eucaristia; in questo modo si è voluto indicare che la Madre dell’eucaristia è venuta dal Paradiso dove sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ed è andata incontro agli uomini apparendo sulla Terra.

Ai lati del vialetto antistante la porta della Chiesa, erano stati disposti gli alfieri che sostenevano le bandiere di diverse nazioni. La statua della Madre dell’eucaristia è stata portata sul confine del luogo taumaturgico, presso il cancello d’ingresso e, rivolta al mondo, l’ha benedetto, e a questa benedizione, a questa presenza di Maria nel mondo, sono seguite le risposte delle varie nazioni. La prima a rispondere è stata l’italia; la nostra nazione ha il diritto di primogenitura, perché è in Italia, ed esattamente a Roma, che la Madonna è apparsa come Madre dell’eucaristia: "Io sono Madre dell’eucaristia, ma non tutti accetteranno questo nome che chiude la storia. Io desidero essere amata e invocata come Madre dell’eucaristia" (Lettera di Dio, 11 febbraio 1992). La prima bandiera, quindi, che ha seguito la statua della Madonna in processione è stata quella dell’italia insieme alla bandiera del Vaticano. Quest'ultima è stata scelta non soltanto per rispetto al Papa, ma anche perché il 3 novembre 1993, appena dieci giorni dopo l’inizio delle apparizioni della Madre dell’eucaristia aperte a tutti, il futuro Vescovo e la Veggente si sono recati all’udienza generale del Papa nella sala Nervi in Vaticano. Avevano portato con loro la statua della Madre dell’eucaristia. Giovanni Paolo II, quando è entrato ed ha visto la statua, l’ha riconosciuta subito, perché già la conosceva. Si è rivolto con celerità verso di essa, un sorriso ha illuminato il suo volto e l’ha benedetta senza che nessuno gliela indicasse. Poi, rivolgendosi a Don Claudio e Marisa, ha detto: "Voi siete quelli della Madonna". È stato il Pontefice, quindi, a dare a Don Claudio e a Marisa il titolo che compete loro. Il successore di Pietro apprezza e riconosce l’autenticità delle apparizioni della Madre dell’eucaristia, e questo emerge anche dal fatto che il 13 giugno 2001, alla vigilia della festa del Corpus Domini, egli ha terminato la sua catechesi del mercoledì dicendo: "Maria, Madre dell’eucaristia vi protegga tutti". Inoltre, già il 7 dicembre 1997, Giovanni Paolo II aveva adorato l’eucaristia che era stata adagiata, per intervento di Dio, sul calice disegnato su uno stendardo raffigurante la Madre dell’eucaristia. Questa Eucaristia è stata portata da Don Claudio e Marisa, accompagnati dai membri della comunità, in piazza San Pietro. Quel giorno la Madonna fece un annuncio profetico: "Oggi ho fatto il mio ingresso in Vaticano e questo ingresso continuerà". Quindi la bandiera del Vaticano, che nella processione ha seguito la statua della Madre dell’eucaristia, rappresenta l’adesione del Papa alle apparizioni della Madre dell’eucaristia nel luogo taumaturgico a via delle Benedettine.

Man mano che avanzava, dietro la statua si sono accodate le bandiere di altri Paesi, che erano state dislocate in punti diversi. Questo per indicare che la Madonna, come Madre dell’eucaristia, è stata progressivamente conosciuta, accettata e amata in tutte le nazioni. Il fatto che la Madre avanzi e tutte le nazioni le vadano dietro rappresenta la volontà di Dio espressa da Gesù quando ancora viveva sulla Terra: "Ut omnes unum sint", cioè: "Perché tutti siano una cosa sola", (Gv, 17, 21-22). Volontà ribadita da Gesù quando, in alcune delle lettere di Dio, ha profetizzato che tutte le nazioni, tutte le religioni e tutti i popoli saranno riuniti grazie alla potenza divina che si sprigiona dalla Santa Eucaristia.

Quando la processione è arrivata di fronte all’ingresso dell’abitazione, le bandiere hanno reso omaggio alla statua della Madonna. Il Vescovo ordinato da Dio ha preso il decreto con cui ha riconosciuto la veridicità delle apparizioni della Madre dell’eucaristia e dei miracoli eucaristici, e lo ha mostrato ai presenti. Questo gesto voleva indicare il riconoscimento della Chiesa sui fatti soprannaturali avvenuti in via delle Benedettine. Successivamente il Vescovo ha benedetto tutti coloro che erano nel luogo taumaturgico con l’unica vera reliquia della Madonna esistente sulla Terra: un suo capello. È una reliquia diversa dalle altre perché queste riguardano parti di corpo ed indumenti appartenuti a santi mentre vivevano sulla Terra; il capello della Madonna, invece, appartiene all’unico corpo glorioso, dopo quello del Cristo, che è già in Paradiso. Usando le parole che il Vescovo Mons. Gatti ha pronunciato il 26 ottobre, possiamo dire che "Dio ci ha donato una reliquia della reliquia".

La processione, aperta dalla statua della Madonna, seguita dalla Veggente che aveva in mano la reliquia e chiusa dal Vescovo, si è poi snodata lungo il giardino e si è assestata dove le bandiere avevano formato un arco. Sotto questo arco è passata la statua della Madre dell’eucaristia: "Questo significa che noi accettiamo e crediamo quanto Dio ci ha comunicato: le conversioni operate da queste apparizioni e dai miracoli eucaristici sono arrivate a tre miliardi cinquecento milioni e uno", ha spiegato nell’omelia Sua Eccellenza Mons. Claudio Gatti.

Per indicare il trionfo della Madre dell’eucaristia nella Chiesa, con le bandiere è stato disegnato un calice intorno all’altare della basilica. Il calice indica che la prima ad offrire a Dio Gesù è stata Sua Madre. Infatti, appena nato, il piccolo Gesù, nostro Salvatore e unico mediatore fra Dio e gli uomini, è stato elevato da Maria e Giuseppe al cielo ed offerto al Padre. La Madre dell’eucaristia, inoltre, è vicina al Vescovo ordinato da Dio durante ogni Santa Messa da lui celebrata e si unisce all’offerta del pane e del vino, affinché la potenza dello Spirito Santo possa trasformare l’uno e l’altro nel corpo, sangue, anima e divinità del Cristo. l’apparizione è avvenuta in questa magnifica scenografia, impreziosita dai molti fiori che erano stati adagiati lungo il percorso della processione. Il momento più bello e importante, però, è stato vissuto dai presenti quando hanno partecipato alla Santa Messa, che ha concluso la giornata dedicata al trionfo di Maria. Come ha spiegato nell’omelia il Vescovo, il trionfo della Madre dell’eucaristia significa un progressivo ritorno della Chiesa alle sue origini. Nella Chiesa primitiva erano presenti Maria e gli apostoli. Il giorno di Pentecoste, quando è nata la Chiesa, la Madonna ha dato il suo sorriso, incoraggiamento e benedizione ai dodici, sui quali è disceso lo Spirito Santo. La caratteristica dei fedeli della Chiesa primitiva era quella dell’ascolto delle catechesi degli apostoli. La Chiesa delle origini era distaccata dai beni terreni, perché era desiderosa di possedere i beni soprannaturali. La rinascita della nuova Chiesa scaturisce dal trionfo di Gesù Eucaristia e dal trionfo della Madre dell’eucaristia. Solo attraverso l’amore all’eucaristia la Chiesa può tornare a brillare e ad essere pura, liberandosi da tutti i pesi superflui che l’indeboliscono.

Secondo il giudizio di Dio si è realizzato il trionfo spirituale, ma non è ancora arrivato il riconoscimento umano. La Madre dell’eucaristia ha confermato, comunque, che verrà anche il trionfo umano: "Non scoraggiatevi, il vostro momento arriverà e sarà talmente grande e glorioso che non potete neanche immaginarlo" 18.

"La Chiesa rinasce dalla santità e dall’impegno personale di ogni cristiano", ha concluso il Vescovo dell’eucaristia rivolgendosi ai molti fedeli giunti da ogni parte della Penisola e disegnando con le sue parole una splendida immagine: "Ciascuno di voi sia una fiammella di amore che accenda altri cuori. Come una candela ne accende altre, ciascuno di voi diventi una candela per accendere gli altri a lode e gloria della Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo".

Ottobre, il mese del trionfo della Madre dell’eucaristia, si è chiuso con una nota molto triste.

Dopo la creazione degli ultimi principi della Chiesa, tra i cardinali riuniti a Roma per celebrare il XXV di pontificato di Giovanni Paolo II, è scoppiata la stessa situazione del cenacolo, quando tra gli apostoli "nacque una contesa: chi di loro fosse da considerarsi maggiore". (Lc 27, 24).

La Madre dell’eucaristia ha detto: "Il giorno stesso in cui il Santo Padre ha creato i nuovi cardinali, tutti i principi della Chiesa hanno cominciato a discutere su chi tra di loro doveva essere il nuovo Papa, chi doveva essere più in alto degli altri. Così si è intensificata la lotta tra i vescovi e i cardinali e il messaggio di Fatima continua ancora ad avverarsi. Il segreto di Fatima non è quello che hanno rivelato, assolutamente no. Se fosse stato quello, ne avrebbero parlato molto tempo prima; dietro tutto questo rimandare e non svelare il segreto ci sono i grandi uomini della Chiesa.

Come vedete, il Papa vuole vivere ancora. È un povero uomo sofferente, ma ai cardinali fa comodo avere un Papa nelle sue condizioni". 19

l’ultimo periodo dell’anno è stato per il Vescovo e la Veggente il più duro, il più sofferto, il più dilaniante. La loro anima ha bevuto ininterrottamente l’amaro calice della sofferenza, provocata da persone interne ed esterne alla comunità, da lutti familiari e da prove morali molto forti.

Don Claudio una volta si è lasciato sfuggire questo lamento: "Signore, mio Dio, perché ci hai abbandonato? Non vedi che il dolore ci tormenta e la sofferenza ci distrugge? I nemici e alcuni che credevamo amici ci colpiscono duramente. Fino a quando durerà questa agonia? Ti supplico: vieni in nostro soccorso". Mentre pronunciava queste parole, le lacrime uscivano dai suoi occhi e il suo cuore sanguinava. In quel doloroso momento che poi si è protratto per buona parte del 2004 ha avuto vicino a sé solo la sorella Marisa, alcuni giovani e pochi adulti.

Marisa ha continuato per tutto il mese di novembre a vivere continuamente la passione in modo incessante e spesso anche cruento. Per sopportare i terribili dolori ha chiesto aiuto alla Mamma Celeste: "Aiutami a sopportare questa grande sofferenza. I chiodi continuano a penetrare nella carne e le spine a conficcarsi nella testa; tutto il corpo mi fa male". 20

La Madre dell’eucaristia ha chiesto molte volte ai membri della comunità di pregare per Marisa: "Perché non potete neanche immaginare le piaghe che straziano il suo corpo, anche quando non le vedete. Voi sapete che le stimmate invisibili sono più dolorose di quelle visibili".

Ecco la causa principale che ha fatto soffrire il Vescovo e la Veggente: alcuni giovani ed adulti della comunità hanno commesso dei sacrilegi, accostandosi alla S. Comunione in peccato mortale.

La Madonna ha parlato diverse volte di questa triste e dolorosa situazione: "Coloro che sono stati chiamati da Dio a fare questo cammino duro, ma bello, puro e santo, come possono continuare a camminare sulla strada peccaminosa? Fortunatamente costoro sono pochi". 21

"Sono mesi che vi ripeto di ricevere mio Figlio Gesù in grazia, eppure alcuni hanno ricevuto Gesù in peccato mortale e hanno commesso sacrilegio. È inammissibile commettere sacrilegi in questo luogo taumaturgico, dichiarato santo da Dio". 22

Vogliamo di nuovo chiarire che il tono spirituale di una comunità non si deve giudicare dal tradimento di poche persone, ma dall’impegno di tutti. Soffrire perché alcuni commettono dei sacrilegi, mentre la maggior parte dei membri della comunità vive in grazia, denota la preoccupazione materna della Madonna, l’ansia apostolica del Vescovo, la volontà di immolazione della Veggente e il desiderio di comunione delle pecore buone con quelle smarrite.

Noi sappiamo ammettere e riconoscere che in mezzo a noi ci sono dei rami secchi, ma questo non significa che l’intera pianta sia malata. Ci consolano le parole che la Madonna ci ha rivolto: "Voi riuscite ad amare più degli altri, però potete ancora fare di più. Io metto tutto il mio amore nell’aiutarvi, ma c'è sempre qualcuno che zoppica". 23

Non è compito nostro giudicare la condizione spirituale di altre comunità, comprese quelle religiose, ma sappiamo, per rivelazione soprannaturale, che è molto triste e preoccupante per i numerosi sacrilegi che commettono i loro membri. Anche tra i sacerdoti, i vescovi e i cardinali ci sono numerosi sacrileghi, come ha confermato la Madre dell’eucaristia: "Oggi per la festa del Santo Padre abbiamo pregato anche noi del Paradiso, ma quante, quante, quante persone, compresi i grandi uomini della Chiesa che l’attorniavano, non erano in grazia". 24

Il Vescovo ordinato da Dio ha scritto una lettera (allegato n.1), datata 24 ottobre 2003, ai cardinali Ruini, Ratzinger e Bertone, artefici della sua dimissione dallo stato clericale, nella quale ha dimostrato in base al C.I.C. che i suddetti cardinali avevano compiuto un atto moralmente illecito e giuridicamente invalido ed ha insistito perché gli venisse mostrato il decreto pontificio che sanciva la sua riduzione allo stato laicale. La stessa lettera, per conoscenza, è stata spedita anche ai capidicastero della Curia Romana e a molti Vescovi italiani.

Nell’apparizione del 2 novembre, Marisa ha detto alla Madonna: "Abbiamo scritto la lettera ai grandi uomini della Chiesa, come tu hai detto. Il nostro è un tentativo per salvare il S. Padre, perché non sa nulla e gli fanno fare e dire ciò che vogliono. Un domani questa lettera sarà un documento importante. Ora sta a te far sì che i grandi uomini della Chiesa ricevano la lettera, la leggano e non la straccino". Questa la risposta della Madonna: "Marisella, lo sai, molti hanno accettato la lettera ed altri l’hanno stracciata. Coloro che l’hanno strappata sono massoni, e coloro che l’hanno conservata hanno paura dei potenti, dei forti".

Il Vescovo ci ha fatto sapere che Marisa, per volontà di Dio, è stata presente in bilocazione nella stanza dei cardinali e dei vescovi nel momento in cui ricevevano la lettera e la leggevano.

Don Claudio conosce la reazione di ogni singolo ecclesiastico, ma a noi ha detto soltanto che la maggioranza dei destinatari l’ha letta con attenzione e rispetto ed ha riconosciuto la sua veridicità e condiviso i contenuti. Solo pochi, in verità, mentre leggevano la lettera, sono esplosi in escandescenze ed hanno assestato pugni così violenti sulla scrivania, da buttare all’aria gli oggetti che vi erano sopra. Costoro hanno strappato la lettera, anche se poi, sbollita la rabbia, hanno cercato di procurarsene una copia.

In Vaticano, in Vicariato e nelle curie diocesane hanno parlato a lungo di questa lettera; si sono intrecciate telefonate e si sono scambiate opinioni. Molti si sono chiesti: "Dove è arrivata la Chiesa? Così non si può andare avanti. Bisogna chiarire la situazione".

Il 6 novembre ricorreva l’anniversario della morte del papà del Vescovo e il Signore gli ha fatto un regalo, perché ha permesso al papà di parlare: "Io non vedo ancora la Madonnina, ma lei mi ha detto di parlare. Soffro per mio figlio, il mio dolce figlio vescovo. Quale grazia grande essere ordinato Vescovo da Dio. Marisella, ti ringrazio, perché hai vissuto la passione e hai sofferto anche per i miei cari". Marisa gli ha risposto: "Ciao, nonno Agostino, ciao caro. Noi preghiamo, affinché tu vada presto in Paradiso, e da lì potrai pregare di più per sua Eccellenza. Questo è Emanuele, il tuo nipotino". Don Claudio si è commosso nel sentire le parole pronunciate dal papà ed ha ricordato ciò che gli aveva detto il giorno della sua ordinazione sacerdotale: "Ricordati che le persone che avrai più amato, saranno quelle che ti faranno più soffrire". Il Signore si è servito di una persona modesta per far conoscere a Don Claudio una verità che avrebbe molte volte sperimentato nella sua vita di sacerdote e di vescovo.

Il 16 novembre la Madre dell’eucaristia ha comunicato al Vescovo e alla Veggente che fino a Natale, coloro che saranno presenti all’apparizione sentiranno solo i saluti iniziali e la benedizione finale, perché il messaggio sarà riservato solo a loro.

Don Claudio ha spiegato che con questa decisione Dio ha voluto scuotere la comunità dal torpore spirituale in cui era caduta. Coloro che partecipavano alle apparizioni, le vivevano in modo abitudinario. Nulla è più pericoloso dell’abitudine nella vita spirituale, perché vengono a mancare gli stimoli per crescere nella santità. Molti sentivano il messaggio di Dio nel momento in cui veniva comunicato e poi lo dimenticavano. Soprattutto Dio voleva spingere alla vera conversione coloro, pochi in verità, che avevano commesso sacrilegi. Inoltre i rapporti tra i giovani e gli adulti avevano cominciato a scricchiolare e tra di loro erano sorte delle incomprensioni.

Don Claudio ha sostituito per alcune settimane gli incontri biblici con momenti di revisione di vita, durante i quali tutti hanno potuto esporre le loro valutazioni sulle cause che avevano prodotto per alcuni un arresto e per altri un declino della vita spirituale.

l’ultima domenica di novembre si è verificato un episodio, del quale all’inizio sono venuti a conoscenza solo il Vescovo e la Veggente. Dio, tramite la Madre dell’eucaristia, aveva assicurato i suoi due figliolini che "Nessuno avrebbe mai potuto torcervi neanche un capello, né tantomeno uccidervi". I nemici dell’eucaristia hanno organizzato vari attentati per uccidere il Vescovo e la Veggente che sono tutti miseramente falliti; di fronte ai ripetuti fallimenti invece di desistere, hanno continuato con pervicacia ad assoldare sicari.

Il 30 novembre un killer si è introdotto nella nostra basilica, confondendosi tra i fedeli presenti. Era stato assoldato per uccidere il Vescovo ed aveva una pistola sofisticata, dotata di silenziatore. La Madonna ha immediatamente avvertito della presenza del sicario Marisa che, in bilocazione, si è posta sulla traiettoria dell’arma da fuoco. Il killer ha visto certamente Marisa che faceva da scudo al Vescovo e, non potendo riuscire nel suo intento, ha desistito dal compiere il crimine.

Al momento della pace la Veggente ha avvertito Don Claudio della presenza del killer ed il Vescovo ha risposto con un sorriso rassicurante, con cui ha manifestato la sua incrollabile fiducia nella protezione divina.

Appena terminata la S. Messa e aperti i cancelli il sicario è schizzato via; probabilmente è andato a riferire ai mandanti che non era riuscito nel compito per cui era stato pagato. È spontaneo domandarsi chi sono i mandanti. Sappiamo con certezza che il Vescovo e la Veggente conoscono la loro identità, ma, per il momento, non possono rivelarla.

Il 2 dicembre nonna Iolanda, dopo lunga e sofferta malattia, si è addormentata nel bacio del Signore. Da tempo la Madonna ci aveva comunicato che si stava avvicinando il momento della sua dipartita per il Paradiso. Il Vescovo ha impartito con commozione l’assoluzione in punto di morte ed ha amministrato il sacramento dell’unzione degli infermi a colei che l’aveva accudito per molti anni con affetto e devozione.

Nonna Iolanda ha vissuto le ultime ore di vita, assistita dal Vescovo, che aveva amato come un figlio, e da Marisa. Al momento del trapasso erano presenti anche i figli Anna e Roberto e i nipoti Yari e Laura.

La Madonna è stata presente durante la breve agonia che ha preceduto la morte ed ha accompagnato e introdotto l’anima di nonna Iolanda in Paradiso.

Il giorno del funerale, mentre Marisa era nella sua stanza e stringeva sul cuore la piccola Sara, sono apparse la Madonna e la mamma che hanno baciato e accarezzato lei e la nipotina.

Molte altre volte la Madonna porterà con sé nonna Iolanda per incoraggiare Marisa ad andare avanti nella missione che Dio le ha affidato.

l’otto dicembre la Madre dell’eucaristia ha interrotto momentaneamente il periodo stabilito da Dio, in cui la comunità è stata privata delle apparizioni, e si è fatta di nuovo presente in mezzo ai figli che hanno ascoltato con amore e gioia quanto ha detto loro: "Dio mi ha permesso di venire. Sono contenta di stare qui con voi dopo tanto tempo. Io voglio stare sempre con voi, ma me lo avete impedito. Una madre soffre quando non è vicina ai suoi figli". La Madre dell’eucaristia ha parlato anche di nonna Iolanda: "È stata una santa mamma, una santa donna ed ora è in Paradiso a godere. È qui con me ed ha vicino i suoi due nipotini. Marisella, non devi soffrire, devi godere perché hai una mamma santa. Vedi com'è bella, luminosa e raggiante?".

Quel giorno Dio ci ha fatto un altro dono: ha permesso di parlare a nonna Iolanda: "Figlia mia, fai come dice la Madonna. Aiuto soprattutto te e sua Eccellenza. Non fate soffrire il Vescovo. Io non l’ho fatto mai soffrire; l’ho sempre rispettato ed amato. Prego anche per la comunità. Alla mia figliolina Marisa, agli altri miei figli, ai miei nipoti e pronipoti, alla piccola che deve nascere, dico che la mamma, la nonna prega sempre per voi".

Nell’ultimo periodo del mese si è verificato un fenomeno che ha dimostrato la profonda unione che c'è tra Gesù, vittima divina, e Marisa, vittima umana. La Veggente, costretta a letto a causa dei suoi gravi problemi di salute, non poteva scendere in cappella per partecipare alla S. Messa insieme ai membri della comunità e la seguiva via radio dalla sua stanza. Mentre il Vescovo pronunciava le parole della consacrazione a Marisa si sono aperte le stimmate delle mani e dei piedi, le ferite al costato e sulla fronte. Il Signore ha ricompensato Marisa, perché ha accettato di vivere la passione tutte le notti e spesso di giorno, e l’ha portata ancora una volta in Paradiso, dove ha goduto in anticipo l’eterna felicità.

La Madre dell’eucaristia ha parlato alcune volte a tutti e frequentemente al Vescovo e alla Veggente di un gruppetto di persone, il cui unico scopo della vita è calunniare e denigrare in tutti i modi il Vescovo e la Veggente e ciò che Dio ha operato nel luogo taumaturgico. Queste persone sono ex-membri della comunità e la loro identità è perfettamente conosciuta da Don Claudio e Marisa. Hanno ricevuto dal Signore, quando frequentavano il luogo taumaturgico, miracolose guarigioni per sé o per i propri cari, sono state aiutate dal Vescovo ad affrontare gravi e delicati problemi, sono stati suoi ospiti ed hanno frequentato la sua casa.

Come gli angeli ribelli si sono trasformati in demoni, queste persone da amici sono diventate implacabili nemici. Hanno seguito la metamorfosi di Giuda che da entusiasta seguace del Cristo è diventato un traditore.

Questi ex-membri della comunità, che nel passato avevano tante volte difeso ed osannato Don Claudio, sono diventati feroci denigratori non appena il Vescovo li ha richiamati, perché avevano gravemente mancato. Dall’amore sono passati all’odio e sono arrivati a lanciare sassi pesanti sul tendone durante una riunione di preghiera per scoraggiare le persone a frequentare il luogo taumaturgico.

Si sono riuniti in conventicole per inventare calunnie e cattiverie contro Don Claudio e Marisa, riferirle in Vicariato e diffonderle presso molti sacerdoti di Roma ma, senza saperlo, sono stati strumenti per realizzare un disegno divino. Questi sventurati molto spesso e specialmente in occasione di grandi ricorrenze, si sono nascosti vicino al luogo taumaturgico, dopo aver collocato agli angoli esterni del giardino dei registratori per riprendere le lettere di Dio e le omelie e catechesi del Vescovo. Le cassette registrate sono state duplicate e consegnate da questi Giuda in Vaticano, in Vicariato e ad ecclesiastici di Roma e fuori Roma.

Ecco come tante idee, riflessioni ed iniziative del Vescovo sono state fatte proprie e riciclate da sacerdoti, vescovi, cardinali e addirittura da coloro che scrivono i discorsi del Papa: solo Dio può servirsi dei suoi nemici per realizzare i suoi disegni.

Il 24 dicembre sono riprese regolarmente le apparizioni nei giorni stabiliti. Dio ha detto alla Madonna: "Maria, vai nel luogo taumaturgico, ritorna dai miei figli. Voglio sperare che questa volta abbiano capito quanto sia importante venire in questo luogo e che tu, Maria, vada da loro per aiutarli e correggerli".

La notte di Natale la Madre dell’eucaristia, come avviene ogni anno, ha consegnato Gesù Bambino a Marisa che l’ha stretto sul suo cuore e l’ha riconsegnato a S. Giuseppe dicendogli: "Tienilo bene, non lo far cadere, è piccolino".

l’anno si è chiuso con un nuovo e inaspettato miracolo.

Il 30 dicembre 2003 la comunità ha offerto al Signore una giornata di adorazione eucaristica per chiedere perdono dei peccati commessi durante l’anno. La mattina Marisa ha sofferto in modo particolarmente cruento la passione, accompagnata da una nuova abbondante sanguinazione delle stimmate delle mani e della fronte. Le sue gravi condizioni di salute non le hanno permesso di scendere in cappellina, ma si è unita alle preghiere della comunità nella sua stanza, dove S.E. Mons. Claudio Gatti aveva esposto l’ostia grande che aveva sanguinato due volte: il 16 maggio 2000 e il 6 aprile 2002. Nel pomeriggio, al termine della S. Messa celebrata dal Vescovo, mentre Marisa nella sua stanza soffriva nuovamente la passione e le stimmate sanguinavano, dall’ostia è nuovamente fuoriuscito il sangue, per indicare l’intima e profonda unione tra Gesù e Marisa, la sua sposa e vittima d'amore. Il Vescovo, rientrato in casa, dopo aver constatato l’avvenuto miracolo, ha portato l’ostia in cappellina, dove i membri della comunità sono rimasti alcune ore in adorazione. Sull’ostia erano presenti, oltre alle grandi macchie di sangue delle precedenti sanguinazioni, altre macchie più piccole fiorite ai suoi bordi.

Le due precedenti effusioni di sangue da questa Eucaristia erano avvenute in circostanze analoghe a quest'ultima:

- il 16 maggio 2000, mentre Marisa era costretta a letto dalla malattia, la Madre dell’eucaristia ha depositato l’ostia insanguinata su una piantina nella sua stanza. Marisa, accortasi del miracolo, ha informato immediatamente il Vescovo che aveva appena terminato di celebrare la S. Messa. La Madre dell’eucaristia ha rivelato a Marisa come era avvenuto questo miracolo eucaristico. Un ecclesiastico, che ancora oggi occupa un posto molto importante nella gerarchia della Chiesa, mentre stava celebrando la S. Messa, aveva visto fuoriuscire dall’ostia grande appena consacrata alcune gocce di sangue. Invece di rallegrarsi, infastidito dallo straordinario miracolo accaduto sotto i suoi occhi, con gesto stizzito aveva allontanato l’ostia insanguinata chiedendo all’inserviente una seconda ostia per proseguire la celebrazione della S. Messa e non permettere a coloro che erano presenti di rendersi conto di quello che era avvenuto. Inoltre, poiché l’ostia che aveva versato sangue, secondo l’intenzione del celebrante, era destinata ad una messa nera, la Madonna l’ha immediatamente sottratta al sacrilego e l’ha trasportata nel luogo taumaturgico dove è stata amata e adorata.

- il 6 aprile del 2002 l’ostia ha sanguinato una seconda volta, in occasione di una giornata di preghiera, di digiuno e di adorazione per chiedere a Dio il dono della pace. Marisa, non potendo unirsi alla comunità in cappellina a causa della sofferenza provocata dalla passione, era raccolta in adorazione nella sua stanza davanti all’eucaristia che aveva sanguinato il 16 maggio 2000. Mentre il Vescovo celebrava la S. Messa, Marisa ha visto una nuova effusione di sangue dall’ostia. Poco dopo ha avvertito un tremendo terremoto che sconvolgeva tutta la casa e ha visto rovesciarsi e frantumarsi gli oggetti che erano nella sua stanza. l’evento soprannaturale è durato pochi secondi, poi Marisa ha visto ogni cosa tornare intatta al proprio posto. Questa è la stessa esperienza vissuta da coloro che erano ai piedi della croce, subito dopo la morte di Gesù. "Gesù emesso un altro grido spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono" (Mt. 27, 50-51).

Questa terza effusione di sangue, avvenuta il 30 dicembre 2003, è un nuovo segno della sofferenza di Cristo per la situazione spirituale dei sacerdoti. Alla nostra sorella Marisa dalla fine dell’estate scorsa hanno sanguinato frequentemente le stimmate delle mani, dei piedi, della fronte e del costato. Marisa soffre la passione per la Chiesa, per il Vescovo, per la comunità e per tutte le persone che si raccomandano alle sue preghiere per guarigioni fisiche e spirituali.

Questo miracolo avvenuto nel tempo di Natale ci offre nuovi spunti di riflessione per approfondire il mistero dell’incarnazione e quello Eucaristico.

Nel mistero dell’incarnazione l’onnipotenza divina si nasconde in un neonato piccolo e indifeso. Nel mistero dell’eucaristia Gesù è realmente presente sotto le apparenze del pane e del vino.

A Betlemme i pastori, persone semplici e umili, hanno adorato il Dio-Bimbo e hanno testimoniato senza timore a tutti quello che avevano visto. "Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: "Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere". Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano" (Lc. 2, 15-18).

Sicuramente la loro testimonianza è arrivata anche a Gerusalemme e alle orecchie dei sommi sacerdoti che non hanno dato credito a quello che i pastori annunciavano.

Il luogo taumaturgico è la nuova Betlemme da dove, grazie ai numerosi miracoli eucaristici, alle teofanie trinitarie e alle apparizioni della Madre dell’eucaristia, si è sprigionata una nuova luce che si è già diffusa per tutta la Chiesa. Questa luce ha generato un forte impulso, una rinnovata attenzione, un'ardente fede e uno straordinario amore verso l’eucaristia.

I sacerdoti, i vescovi e i cardinali fanno oggi catechesi più chiare e comprensibili ai fedeli che hanno cominciato a capire la centralità, l’importanza e la necessità dell’eucaristia nella vita del singolo, delle famiglie, delle comunità religiose, delle Chiese particolari e della Chiesa Universale. Ovunque è stata intensificata con successo l’adorazione eucaristica che vede sempre più numerosi i giovani stringersi intorno all’eucaristia.

Purtroppo, solo gli uomini piccoli e umili hanno creduto agli eventi soprannaturali avvenuti nel luogo taumaturgico, mentre i potenti uomini della Chiesa hanno combattuto in tutti i modi le opere di Dio. La conversione di tre miliardi cinquecento milioni e uno di persone, il trionfo di Gesù Eucaristia e della Madre dell’eucaristia si sono realizzati per intervento di Dio, che ha chiamato a collaborare ai suoi disegni Don Claudio e Marisa. Alla vittoria di Gesù Eucaristia e della Madre dell’eucaristia seguirà, come e quando piacerà a Dio, quella del Vescovo dell’eucaristia e della Vittima dell’eucaristia.

Il nuovo anno si è aperto all’insegna della speranza e della rinnovata fiducia da parte di Dio: "Fate sì che questo sia un anno pieno di gioia, d'amore e di perdono. Durante l’anno passato avete sbagliato, avete commesso peccati gravi o meno gravi, ma, come ho già detto, lasciate tutto nelle mani di Dio. Pensate: Dio non mi manda dove ci sono migliaia di persone, ma qui da voi, che siete un piccolissimo gregge. Cercate di amare Dio, di fare la sua volontà, di amare voi stessi e di aiutarvi a vicenda". 25

Oggi molti cristiani pensano che l’osservanza del decalogo sia facoltativa, perché seguono una morale soggettiva. I sacerdoti non fanno molto per contrastare questa mentalità che si sta insinuando in molte coscienze. Anche in questa triste situazione non è mancato l’intervento della più grande maestra della vita spirituale: "Attenzione al sesto comandamento e a tutti i comandamenti. Dio vi ha corretto quando avete sbagliato e ha detto di rispettare i comandamenti". 26

La nostra grande catechista ci ha parlato molte volte del Paradiso e dell’inferno.

Del primo ha detto: "Voi non potete immaginare quanto sia bello il Paradiso e quanto sia grande il godimento, la gloria, la gioia, l’amore verso Dio e tutti coloro che vi sono." e del secondo ha spiegato: "Nell’inferno non c'è il fuoco, come ne parlano tanti ed anche Dante; ci sono anime dannate che odiano, perché sanno che non vedranno né godranno Dio, sanno che non andranno mai in Paradiso". 27

La Madonna ha sempre messo al corrente il Vescovo e la Veggente di ciò che dicono i piccoli e grandi uomini della Chiesa nei loro riguardi: "Figliolini miei, so che ciò che vi dico vi fa soffrire, ma è giusto che sappiate quello che i miei figli prediletti dicono nei vostri riguardi, perché un domani, quando Don Claudio salirà ad alture stupende, deve sapere di quali persone potrà fidarsi".

Il Vescovo e la Veggente conoscono da anni per rivelazione soprannaturale l’identità, il numero e la qualifica degli ecclesiastici che sono iscritti alla massoneria.

Già nell’introduzione di precedenti volumi abbiamo scritto che Marisa, ogni volta che vede per televisione le cerimonie pontificie, resta turbata e soffre, perché riconosce i vescovi e cardinali massoni che circondano il Papa.

La Veggente ha manifestato una sua grande preoccupazione alla Madonna: "Con tutti questi massoni che occupano sempre più posti di comando, come andrà a finire la Chiesa"? Questa la risposta: "Quando i miei due figliolini si girano intorno non trovano altro che massoni, massoni, massoni; parlo degli uomini della Chiesa. Figlia mia, la Chiesa si salverà proprio per le tue sofferenze". 28

Nel pomeriggio del 15 gennaio 2004 è avvenuto uno straordinario miracolo eucaristico. In passato l’eucaristia, trasportata nel luogo taumaturgico da Gesù, dalla Madonna, dagli angeli e dai santi, è stata appoggiata su dei fiori, nei vasi sacri, sull’altare, ma questa volta la Madonna ha adagiato una particola sulla fronte insanguinata di Marisa.

Durante la mattinata era avvenuta l’ennesima fuoruscita di sangue dalle stimmate delle mani, dalla fronte e dal costato della veggente in modo abbondante ed estremamente doloroso. Nel pomeriggio S.E. Mons. Claudio Gatti è stato informato che Marisa stava cantando nella sua stanza e il suo canto arrivava a toni talmente alti, che nessun cantante avrebbe potuto raggiungere. Il Vescovo ha bussato alla porta, ma non ricevendo risposta, si è reso subito conto che Marisa era in estasi e stava cantando insieme con la Madonna. Terminato il canto, la Madre dell’eucaristia ha detto a Marisa che nessun santo o mistico ha sofferto quello che sta soffrendo lei e per questo secondo Dio è la stigmatizzata più grande e più importante. Successivamente la Madonna ha adagiato sulla fronte di Marisa una particola che vi è rimasta perfettamente aderente dopo la fuoriuscita di nuovo sangue.

Su questo sangue umano il Signore ha voluto adagiare Se Stesso. Poiché nell’eucaristia è realmente presente Gesù in corpo, sangue, anima e divinità, questo miracolo eucaristico ha reso possibile la contemporanea presenza di sangue divino e sangue umano in un’ostia, evento mai verificatosi nella storia della Chiesa. Il Signore, unendo il suo sangue a quello di una sua creatura, ha voluto evidenziare l’unione indissolubile, misticamente profonda, che esiste tra Lui, vittima divina e Marisa, vittima umana. Soltanto il sangue divino salva, converte e redime gli uomini, ma il Signore liberamente chiama a Sé alcune anime per unirle alla sua passione: questo è un grande atto d'amore e di stima verso i suoi figli, perché nulla può aggiungersi alla potenza della sua redenzione e agli infiniti meriti della sua passione. Anche a noi il Signore chiede aiuto, non attraverso l’immolazione totale, ma una testimonianza fedele e generosa.

Nelle prime ore di sabato 17 gennaio la particola, che fino a quel momento era rimasta perfettamente attaccata alla fronte, improvvisamente si è staccata. Su di essa erano visibili dei piccoli grumi del sangue di Marisa. Ventiquattro ore più tardi, mentre il Vescovo stava asciugando il sangue che era fuoriuscito nuovamente dalle mani, dalla fronte e dal costato della Veggente, è apparsa la Madonna e ha detto: 'Figli miei, è uscito il sangue di Gesù dalla particola che io ho portato giovedì'. Infatti su di essa era visibile in forma più rilevante il sangue di Cristo insieme a quello di Marisa. Inoltre l’ostia emanava l’intenso profumo che caratterizza tutti i miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico.

Questo miracolo eucaristico, di cui noi siamo stati testimoni, è uno sprone a renderci responsabili e coscienti e a vivere gli interventi di Dio in modo consapevole. Ogni intervento di Dio porta benefici spirituali enormi in tutta la Terra, per cui oggi possiamo dire che il mondo è migliore e la Chiesa è più santa.

Il miracolo eucaristico dell'11 giugno 2000 è stato il sigillo di Dio sull’episcopato dato al nostro Vescovo e su tutti i miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico. Allo stesso modo, questo miracolo può essere considerato il sigillo dell’unione della passione di Cristo e di quella vissuta quotidianamente dalla nostra sorella Marisa che, insieme a S. Paolo, può affermare: 'Sono lieta delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa' (Col. 1, 24).

Gennaio è stato particolarmente duro, faticoso e doloroso per il Vescovo e soprattutto per la Veggente, alla quale si sono aperte ed hanno sanguinato per ben 12 volte le stimmate e le ferite sul suo corpo.

La Madre dell’eucaristia ha detto: "Non vi nascondo che le sofferenze che prova la vostra sorella sono grandissime. Pregate, perché abbia la forza di sopportarle fino in fondo". 29

"Questa volta il colpo di lancia è stato così forte che ti ha straziato il cuore. Il colpo di lancia ti ha forato davanti e dietro". 30

"Guardate come è ridotta la vostra sorella. È segnata dalle stimmate che le recano tanto dolore". 31

"Il sangue ancora oggi è uscito dalle stimmate della vostra sorella". 32

Alle sofferenze di origine soprannaturale, si sono aggiunte sofferenze di origine naturale; la salute di Marisa è andata declinando e ha dato continui motivi di preoccupazione per una febbre insistente oltre i 41 gradi che ha assalito il suo corpo per diverso tempo, come ci ha comunicato la Madonna nelle apparizioni dei giorni: 8 gennaio e 15 gennaio, dicendo anche che Marisa piangeva e le uscivano dei lamenti, ma poi ripeteva il suo sì in modo sempre più generoso.

Oltre che per la Chiesa, Dio ha chiesto a Marisa di offrire il suo dolore per la conversione di tutti gli uomini, per la comunità, ma soprattutto per il Vescovo che dovrà assumere nell’interno della Chiesa grandi responsabilità.

Comunque, a causa dei suoi gravi problemi, Marisa per un certo periodo di tempo non è stata più in grado di trasmetterci le lettere di Dio ed infine è stata costretta dai medici a prendersi un periodo di riposo fuori Roma: le apparizioni per tutti si sono interrotte il 15 gennaio e sono riprese il 15 febbraio.

Anche la salute del Vescovo ha avuto dei cedimenti e sul suo volto erano evidenti i segni della stanchezza e della pena.

"Eppure -ha detto la Madre dell’eucaristia- malgrado tutte le sofferenze, le calunnie e le diffamazioni, è sempre pronto ad andare avanti e a venirvi in aiuto". 33

Don Claudio ci ha confidato che in occasione di raduni del clero alcuni sacerdoti di Roma, compresi gli ex-compagni di seminario, hanno usato frasi ingiuriose nei riguardi di Marisa e hanno descritto lui come una persona plagiata. Ha aggiunto che tra il clero di Roma ci sono molti sacerdoti che credono nei miracoli eucaristici e nelle apparizioni della Madre dell’eucaristia e riconoscono che è stato ordinato Vescovo da Dio, ma hanno paura di venire allo scoperto, perché temono le minacce e le possibili ritorsioni del Vicariato.

Per ora tacciono, si limitano a pregare per il Vescovo e sperano che il prossimo Papa intervenga per ristabilire la verità.

Il 20 gennaio è nata Mariasole, figlia di una coppia dei nostri giovani. I genitori hanno atteso con tanto amore e trepidazione questa nascita, che è stata preceduta e accompagnata dalle preghiere della comunità e dalle sofferenze della zia Marisa.

Il 25 gennaio, festa della conversione di S. Paolo, il Vescovo ha presentato alla Madonna, perché l’approvasse e la benedicesse, la lettera da spedire ai cardinali, ai vescovi e ai sacerdoti della Chiesa Cattolica. (allegato n.2).

La lettera è riportata in questo libro e ci asteniamo dal fare qualsiasi commento che affidiamo all’intelligenza del lettore.

Il 30 gennaio, sollecitati dai medici, Don Claudio e Marisa sono partiti per un periodo di riposo.

Si sono recati ad Alba Adriatica, ridente cittadina dell’abruzzo, che si affaccia sul mare. Qui sono stati ospitati in un silenzioso e tranquillo appartamento, dal quale si godeva un panorama meraviglioso.

I primi giorni di soggiorno ad Alba Adriatica sono trascorsi serenamente e il Vescovo e la Veggente hanno approfittato per riposarsi.

Purtroppo la tranquillità è finita presto, nuovi gravi problemi di salute sono insorti per Marisa. La Veggente ha ripreso a vivere la passione in modo straziante e il demonio ha approfittato di brevi assenze di Don Claudio per assalirla e ricoprirla di segni causati da botte feroci.

Il 7 febbraio, durante un'apparizione, Don Claudio e Marisa hanno aperto il loro cuore ed hanno esposto alla Madonna il loro sconforto, le loro amarezze e delusioni.

La Mamma del Cielo ha condiviso la sofferenza dei due figliolini e spinta dal suo grande amore materno è andata da Dio Padre, si è prostrata in ginocchio e l’ha supplicato di parlare loro per infondere nel cuore tanto provato e tormentato serenità e pace, forza e coraggio.

Dio Padre ha accolto l’accorato appello della Madonna e si è rivolto ai suoi due figli. Noi sappiamo solo che ha parlato "del primo, del secondo e del terzo Papa, quello che farà rinascere la Chiesa." Non abbiamo fatto nessuna domanda o chiesto chiarificazioni, perché abbiamo capito che il messaggio era riservato a Don Claudio e Marisa.

Il 14 febbraio il Vescovo e la Veggente sono tornati a Roma più decisi e determinati che mai a portare avanti la missione ricevuta da Dio.

Il giorno seguente, domenica, durante la presentazione della piccola Mariasole, la Madonna ha spiegato il significato del nome: Maria, la Madonna; Sole, l’eucaristia e ha detto: "Vedere questo piccolo fiore dopo tante sofferenze è per me una grande gioia. È un fiore bellissimo che è stato innalzato e Dio in persona l’ha benedetto".

Qualcuno che frequentava il luogo taumaturgico ha osato affermare che "il Vescovo senza la Veggente è nulla" e allora la Madonna è intervenuta con autorità: "Chi ha detto questo ha commesso un peccato gravissimo, perché non ha compreso chi è veramente il Vescovo. Dopo Gesù, Maria e S. Giuseppe, mettete al primo posto il Vescovo ordinato da Dio, il Vescovo dell’eucaristia".

Il 19 febbraio c'è stato un amabile colloquio tra la Madonna e il nostro Vescovo: "Eccellenza, non mi dire ancora che non mi hai visto, perché mi hai vista stilizzata e in altri modi. Mi vuoi toccare, abbracciare e baciare?".

Don Claudio ha replicato: "Che male c'è?" e la Madre dell’eucaristia ha concluso: "Non c'è nulla di male. Tu sai quanto amore per te c'è nel cuore della tua Mamma, perché io sono la tua Mamma e lo sarò per sempre".

Lo stato di salute di Marisa ha continuato a preoccuparci e lo stato di prostrazione ad aumentare, tanto che non è stata in grado di trasmetterci le lettere di Dio dei giorni 22 e 26 febbraio.

Anche la Madonna ha sottolineato il difficile momento che stava vivendo Marisa: "Come mamma, sento il dovere di dirvi di pregare per la vostra sorella, affinché abbia la forza di sopportare e accettare tutto. Non possiamo toglierle la passione, che vivrà fino alla morte, però con le vostre preghiere la potete attenuare un pochino. Tante volte vedo il Vescovo che si lacera nell’anima nel vedere soffrire la mia cara Marisella. Non deve farlo, perché Dio le dà la forza di sopportare tutto". 34

Don Claudio ci ha confidato che quando vede la sorella soffrire o vivere la passione, il suo cuore si turba, si sente dilaniato e nel suo piccolo vive la sofferenza dell’addolorata sotto la Croce, mentre assisteva Gesù morente.

Quest'anno gli ex-compagni di Seminario hanno invitato il nostro Vescovo a celebrare con loro il 41° anno di ordinazione sacerdotale.

Don Claudio, che da alcuni anni non riceveva l’invito a partecipare all’annuale riunione, è rimasto piacevolmente sorpreso che questa volta i suoi confratelli si fossero ricordati di invitarlo. Ma, poiché al nostro Vescovo piacciono le situazioni chiare, ha chiesto a chi aveva organizzato la riunione se gli sarebbe stato permesso di concelebrare la S. Messa.

Questa è stata la risposta: "Mi devo consultare con gli altri confratelli, poi ti farò sapere quale decisione abbiamo preso".

Dopo alcuni giorni l’organizzatore del raduno ha telefonato al Vescovo e gli ha detto: "Ci siamo consultati ed abbiamo deciso che puoi parlare all’incontro, ma non puoi concelebrare. I due Vescovi che saranno presenti al raduno non ti permetteranno di celebrare la S. Messa; dello stesso parere sono anche altri ex-compagni di Seminario".

Don Claudio ha replicato: "Se avete paura di compromettervi, di subire dei rimproveri e peggio delle punizioni da parte del card. Ruini non vengo, perché non voglio crearvi delle situazioni critiche. Inoltre quel giorno, per sopraggiunti impegni mi è impossibile venire a Rimini. Ho deciso di scrivere una lettera a tutti i confratelli d'ordinazione. Hai qualcosa in contrario a consegnarla tu stesso"?

La risposta è stata affermativa ed il Vescovo, deposto il ricevitore, di getto ha scritto la lettera (allegato n.3) che Marisa ha presentato alla Madonna nell’apparizione del 29 febbraio: "Non ti dico di leggere la lettera, perché già la conosci, ma dai una forte benedizione, affinché possa aprire qualche cuore. È una lettera piena d'amore; non è neanche lunga, per cui gli ex-compagni di Seminario non perdono tempo a leggerla".

Nella notte tra il 2 e 3 marzo i demoni, molto arrabbiati con Don Claudio, perché strappa loro continuamente le anime, gli hanno teso un attentato: mentre il Vescovo dormiva, hanno fatto rumorosamente cadere per terra il comodino ed hanno scaraventato contro di lui il pesante marmo con l’intenzione di ucciderlo.

Ma come sono falliti miseramente gli attentati organizzati dagli uomini, così sono falliti quelli organizzati dai demoni; questo non era il primo né sarà l’ultimo. Dio è intervenuto e ha ordinato ai suoi angeli di impedire che il marmo colpisse la testa del Vescovo, come era nell’intenzione demoniaca.

Tutto si è risolto con un po' di paura condivisa anche da coloro che erano in casa ed erano accorsi nella stanza del Vescovo, svegliati dal frastuono provocato dalla caduta del comodino.

Le sofferenze di Marisa sono ulteriormente aumentate al punto che una volta, mentre usciva dalla sua stanza, è svenuta ed è caduta a terra.

Il Vescovo che era solo in casa, non sapendo come fare per rialzarla da terra, si è rivolto a Dio che ha mandato la Madonna e nonna Iolanda per risollevarla ed adagiarla sul letto.

Don Claudio era talmente stanco ed amareggiato della situazione, deluso per il fatto che il tempo passava e non realizzavano le promesse di Dio, che aveva pensato di non celebrare la sua ordinazione sacerdotale. È intervenuto Dio Padre e gli ha comunicato che era sua volontà che fosse festeggiata.

La Madonna ha più volte rincuorato il figlio: "Dio Onnipotente è sempre pronto a realizzare ciò che ha promesso, però, vuole salvare ancora dei sacerdoti e degli uomini". 35

"Voi state soffrendo, ma anche Noi soffriamo e cerchiamo di salvarli ancora; sapete bene, leggendo i giornali, quanti sacerdoti non sono a posto. Dio non vuole dichiararsi fallito, non per orgoglio, ma perché vuole convertire i suoi sacerdoti, tutti nostri prediletti. Per questo ha chiamato due colombe: a una ha dato la sofferenza fisica e morale, all’altra la sofferenza morale, offerta proprio per i sacerdoti, anche se a volte piangono e vorrebbero ritirarsi". 36

Dio ha detto: "Abbiate ancora pazienza, aspetto altre conversioni, se agissi ora non sarei contento, piangerei, soffrirei e sarei un fallito". 37

Questi interventi soprannaturali si sono conclusi con un grande elogio rivolto al Vescovo. "Io, come Mamma, ammiro il Vescovo che ha fatto tutto il possibile per le anime, per i sacerdoti, i vescovi e i cardinali, per i laici e i giovani, ad ogni anima ha dato tutto il suo amore e deve continuare a darlo, finché non arriveranno altre conversioni". 38

La Madonna ha voluto chiarire una volta per sempre di quale strumento Dio si è servito per salvare la vita di Giovanni Paolo II dall’attentato avvenuto il 13 maggio 1981 in Piazza S. Pietro per opera di Ali Agca. "Se il Papa è ancora vivo, lo dovete alla vostra sorella, è stata lei, nel lontano 1981, a mettere la mano davanti all’arma micidiale per deviare lo sparo e salvare il salvabile. Molti si sono fatti avanti sostenendo di aver salvato il Papa, invece è stata Marisella, in quel momento, mandata da me in bilocazione, ad allungare la mano per deviare la pallottola che avrebbe ferito mortalmente il Papa. Dio ha voluto che Giovanni Paolo II continuasse a fare il Papa, perché c'era un motivo molto grande.

Dovete capire il Papa quando dice che vuole superare gli anni dei precedenti pontificati: si fa sentire la parte umana, è un uomo anche lui e gli uomini vogliono avere sempre qualcosa in più degli altri; tutti vogliono trionfare". 39

Abbiamo chiesto a Don Claudio se conosce il motivo per cui Dio prolunga ancora la vita del Papa e ci è venuta una risposta per noi sibillina e incomprensibile: "Riguarda il primo e soprattutto il secondo successore di Giovanni Paolo II".

Il Vescovo nella lettera inviata agli ex-compagni di Seminario aveva promesso: "Vi raccomanderò in modo particolare alla Madre dell’eucaristia, durante la consueta apparizione che precede la celebrazione della S. Messa".

La promessa è stata mantenuta e la Madonna, a sua volta, ha chiesto "di pregare per i confratelli del vostro Vescovo, che sono stati ordinati sacerdoti insieme a lui". 40

Il 14 marzo la Mamma ha parlato ancora di essi: "Devo dirvi che il 7 e l'8 marzo hanno pregato per lui, eccetto due o tre che fanno parte della massoneria.

Alcuni hanno anche pianto, perché volevano che fosse con loro. Arriverà il tempo del vostro Vescovo e, quando arriverà, non tutti i suoi confratelli entreranno in questo luogo taumaturgico, come non tutti entreranno nel Regno dei Cieli". 41

Abbiamo motivo di pensare che Don Claudio conosca la situazione spirituale degli ex-compagni di Seminario e sappia chi di loro andrà in Paradiso direttamente o passando per il Purgatorio e chi invece andrà all’inferno; ma di questo non ha fatto neanche un accenno, né lo farà mai. È uno dei tanti segreti che conosce.

Se il nostro Vescovo quest'anno non voleva festeggiare pubblicamente la sua ordinazione sacerdotale era perché sia lui che Marisa erano schiacciati dalla pena, come ha rivelato anche la Madonna. "Marisella, sei stanca e malata e non riesci a sopportare tante amarezze, delusioni e sofferenze". 42

"Ogni notte la vostra sorella sale al Calvario, a volte anche di giorno. I dolori si moltiplicano, le sofferenze crescono e lei offre tutto per il Vescovo e la comunità". 43

"Credetemi, ora più che mai il vostro Vescovo sta vivendo anche lui la passione invisibile. Ha tante sofferenze morali". 44

"Coraggio, Eccellenza, so che stai soffrendo moltissimo, ogni giorno hai una pena, una sofferenza grande. Questa Chiesa che hai sulle spalle ti sta distruggendo". 45

Come ha sempre fatto, anche in questa circostanza, il Vescovo ha ubbidito a Dio ed ha accettato di celebrare l’anniversario dell’ordinazione sacerdotale il 9 marzo con la comunità di Roma e il 14 seguente con tutte le persone venute da fuori Roma.

Il terrorismo è una minaccia che incombe su molte nazioni e ha provocato un numero impressionante di vittime.

La Mamma Celeste che già nel passato aveva parlato di questo pericolo che minaccia intere nazioni, è tornata su questo triste e preoccupante argomento: "Ciò che compiono i terroristi è talmente grave da far piangere e pregare dalla mattina alla sera perché costoro non badano chi colpiscono, uccidono bambini, anziani, donne, uccidono con molta facilità chiunque". 46

S. Giuseppe, il santo più amato dal nostro Vescovo, nel giorno della sua festa ci ha descritto con poche parole la drammatica realtà del mondo di oggi: "I terroristi continuano a far guerra, gli uomini della Chiesa si disinteressano dei poveri e i potenti parlano, parlano senza combinare nulla. Attenzione, i terroristi stanno cercando di entrare anche in Italia".

Inoltre ci ha spiegato quali sono le cause che rimandano il nostro trionfo: "Voi aspettate con ansia il trionfo; anche Noi lo attendiamo, ma come può arrivare se c'è guerra, se i terroristi agiscono in tutto il mondo, se c'è odio tra le famiglie e tra genitori e figli?". 47

Di fronte a tanti mali l’unico rimedio è la preghiera: "Se ce la mettete tutta e continuerete a pregare, Dio vi ascolterà, come vi ha ascoltato molte volte". 48

Nelle sue lettere Dio si esprime in modo semplice e comprensibile anche ai piccoli. La grandezza e importanza di un messaggio si desume dai contenuti che esprime e non dalle parole che vengono usate: "I grandi teologi dicono parole difficili e non si capisce cosa vogliano dire. La vera teologia è quella che Dio comunica ogni volta che mi affida le sue lettere". 49

Ormai non ci sorprende più sentire che i contenuti delle omelie e della catechesi del nostro Vescovo sono ripetuti dai sacerdoti, vescovi e cardinali. Anche di questo ha dato conferma la Madonna: "Gli altri ripetono tutto ciò che il vostro Vescovo dice e continuano a prendere le sue idee e le sue belle parole". 50

Alla fine di marzo siamo stati informati da alcuni amici che negli U.S.A. era stata fondata una congregazione denominata "Suore Domenicane di Maria, Madre dell’eucaristia".

Il Vescovo ha fatto eseguire da alcuni giovani un'accurata ricerca su Internet ed ha avuto conferma dell’informazione ricevuta. Effettivamente la congregazione esiste.

I suoi membri affermano che "è stata formata in risposta alla chiamata di Papa Giovanni Paolo II nell’esortazione Post-Sinodale "Vita Consecrata". Fanno risalire l’origine della loro congregazione a Giovanni Paolo II, ma il titolo mariano "Madre dell’eucaristia" non è contenuto negli insegnamenti pontifici, bensì nelle lettere di Dio che la Madonna ha consegnato alla Veggente Marisa Rossi.

La suddetta congregazione è stata fondata nel 1997 ed ha la sua sede principale nel Michigan (USA).

La Madonna ha affermato che "le Suore che hanno preso il titolo Madre dell’eucaristia, sostengono che è contenuto negli insegnamenti di Giovanni Paolo II per togliere di mezzo voi. Sostengono di aver fondato la Congregazione, per volontà di Dio, nel 1997; voi avete iniziato a scrivere sul sito Internet nel 1996. La Madonna, come Madre dell’eucaristia, si è presentata a voi nel 1989; nel sito c'è tutto questo.

Le persone cercano di rubacchiare qua e là per poter essere qualcuno ed hanno addirittura fondato una congregazione religiosa con il mio titolo". 51

Il Vescovo sapeva da tempo, per rivelazione soprannaturale, che avrebbe dovuto fondare una congregazione che continuasse nel tempo la missione che Dio aveva affidato a lui e Marisa: far conoscere ed amare l’eucaristia. I suoi membri avrebbero dovuto conservare e far conoscere nella Chiesa "le grandi opere" che Dio aveva compiuto nel luogo taumaturgico: le apparizioni della Madonna, il titolo mariano "Madre dell’eucaristia", le lettere di Dio, le teofanie trinitarie, i miracoli eucaristici, l’ordinazione episcopale di Don Claudio, fatta da Dio e tutti gli altri interventi divini.

Il Vescovo attendeva che la Madre dell’eucaristia parlasse alla comunità della congregazione e ciò è avvenuto il 28 marzo. "Se vi foste amati di più, se foste stati più uniti, avreste potuto fondare anche voi una congregazione. Possono far parte di una congregazione non solo suore o religiosi, ma anche laici, persone libere che possono consacrarsi a Dio. Formate anche voi una congregazione di laici, sia giovani che adulti. Cosa vi costa andare dal Vescovo e dirgli: "Io voglio prepararmi per far parte di questa congregazione"? Anche chi ha famiglia, anche chi è anziano può diventare membro della congregazione laica".

Durante la Settimana Santa a Marisa si sono aperte ed hanno sanguinato per ben tre volte le stimmate. Inoltre durante la Quaresima ed il Tempo Pasquale tutte le notti, e spesso anche di giorno, ha vissuto la passione in modo incruento, ma a volte le sofferenze erano tanto lancinanti da sconvolgere coloro che l’assistevano, come ha detto la Madre dell’eucaristia: "La vostra sorella ha tutto il corpo martoriato, frustato e inchiodato. Lei è molto eroica, difficilmente fa accorgere che soffre e non vuole che gli altri siano presenti quando vive la passione". 52

Per queste atroci sofferenze nel solo mese di aprile si sono convertiti tre vescovi, nove sacerdoti e molti laici, soprattutto giovani.

La Madre dell’eucaristia ha parlato più volte della feroce opposizione scatenata dai grandi e piccoli uomini della Chiesa contro Don Claudio e della spaccatura che si è creata nella Chiesa a causa dei differenti giudizi formulati nei riguardi del Vescovo. "Oggi la situazione è questa: i grandi e piccoli uomini della Chiesa litigano fra di loro. C'è chi parla male del Vescovo e chi lo difende. Fanno delle dispute come al tempo di Gesù, quando c'era chi lo amava e chi lo condannava. Queste violente discussioni ci dispiacciono, però è bene che i sacerdoti, i vescovi e i cardinali comincino a svegliarsi. Alcuni hanno addirittura gli incubi di notte, perché sanno che il Vescovo, Mons. Claudio Gatti, è nella verità ed è stato sempre nella verità. I sacerdoti buoni difendono Mons. Claudio Gatti, mentre quelli cattivi lo condannano, però da questa spaccatura nasce la scia che vi porterà alla vittoria". 53

"Le cose non vanno bene nella Chiesa, dove gli ecclesiastici pettegolano continuamente contro una persona: il vostro Vescovo. I vescovi e i cardinali giudicano il vostro Vescovo senza conoscerlo, né aver mai parlato con lui o essersi documentati per capire cosa sta succedendo. Quando scendo sulla Terra vedo tanta miseria, tanta sporcizia, tanta superbia e sento pronunciare molti giudizi negativi da parte degli uomini della Chiesa contro il Vescovo ordinato da Dio". 54

Alcuni vescovi e sacerdoti sono arrivati a ricattare i loro fedeli, addirittura a minacciare di privarli del lavoro qualora continuino a venire nel luogo taumaturgico.

La Madre dell’eucaristia ci ha messo al corrente di un doloroso episodio, avvenuto recentemente e che ha come protagonista un vescovo della Liguria, il quale con un viso molto duro e cattivo ha detto a un proprio dipendente: "Se vai a Roma, ascolti la S. Messa e fai la S. Comunione in quel luogo, ti tolgo il lavoro e ti mando via".

Così ha concluso la Madonna: "Lo stesso succede in altre parti, specialmente a Roma: se qualcuno lavora alle dipendenze di un vescovo o di un parroco e frequenta il luogo taumaturgico, viene subito privato del lavoro". 55

Inoltre per scoraggiare i fedeli a frequentare le nostre funzioni, i sacerdoti, per ordine dei loro vescovi dicono "lì c'è il demonio".

La Madre dell’eucaristia ce ne ha parlato: "Voi pensate che qui sia presente il demonio? Voi pensate che il miracolo eucaristico con l’effusione di sangue fuoruscito dall’ostia consacrata durante la S. Messa dal vostro Vescovo, sia opera del demonio? Voi pensate che il sangue versato dalla vostra sorella, quando si aprono le stimmate, è frutto del demonio?". 56

Il 24 è stato un giorno di felicità e di serenità: è entrata a far parte della Chiesa la piccola Mariasole, figlia di Angelo e Selenia, nipote di Marisa. Sui volti dei membri della comunità si leggeva una grande gioia, perché tutti avevano accompagnato con le loro preghiere il tribolato periodo della gravidanza.

I genitori e zia Marisa erano particolarmente emozionati. Mentre zio Claudio impartiva il battesimo, la Madonna ha steso il suo manto materno sulla piccola e sui presenti.

Il Vescovo è stato schiacciato e dilaniato per tutto il mese da una grande sofferenza morale che si è presentata sotto diversi aspetti, ma sempre ugualmente terribili e distruttivi.

La Mamma si è rivolta al diletto figlio con amore e comprensione:

"Eccellenza Reverendissima, tu sei il Vescovo ordinato da Dio; non lo dimenticare. Quando arrivano i momenti di desolazione, quando il morale crolla, quando ti accorgi che sei solo, vai, come fai tutte le mattine, da Gesù Eucaristia e parla con Lui, sfogati con Lui. Dopo che hai parlato con Gesù Eucaristia, devi avere un volto sereno, tranquillo, perché tu sei sacerdote in eterno e nessun Papa, cardinale e vescovo può toglierti il sacerdozio.

Accetta anche questa grande prova, ne hai sopportate tante, hai sofferto tanto. Pensavi che con l’ultimo colpo di satana, quando sei stato ridotto allo stato laicale, tutto sarebbe finito?

Purtroppo sono seguite altre sofferenze, perché il mondo non va, gli uomini non vanno, sia i grandi uomini politici, sia i grandi uomini della Chiesa, che fanno a gara a chi è più importante, più potente e ricco. Tu rimani così come sei e come eri quel giorno, quando la potente voce di Dio ti ha chiamato e ti ha detto: "Ti ordino Vescovo e ti do tutti i poteri". Ora voglio ribadirvi qualcosa di grande: il vostro Vescovo non è stato ordinato dagli uomini. Il Santo Padre viene eletto dai cardinali, Don Claudio è stato ordinato Vescovo da Dio; non dimenticatelo mai". 57

Al termine di questo bellissimo colloquio della Mamma, il figlio ha esclamato: "Io ripeterò sempre che ciò che Dio ha promesso si realizzerà".

Il Vescovo conosce molto bene il suo futuro che sarà "luminoso e grandioso", ma non conosce il tempo in cui si realizzerà.

Il mese mariano ha visto, rispetto agli scorsi anni, una diminuzione delle persone.

"Per questo motivo -la Madonna ha detto- le apparizioni ci saranno solo il giovedì, il sabato e la domenica. Non verrò tutti i giorni, perché è bene che desideriate la mia venuta. Mi dispiace che non tutti rispondono alla chiamata. Dio ha chiamato; c'è chi ha detto "sì" e chi ha voltato le spalle. Chi ha voltato le spalle a Dio non deve criticare, calunniare e diffamare, perché commette peccato mortale. Se non volete seguire questa via così faticosa e dolorosa, soprattutto per i miei due figliolini, andate altrove". 58

Durante la prima settimana di maggio a Marisa, per ben due volte, si sono aperte le stimmate. Inoltre sono apparse sulle gambe ferite, dalle quali è sgorgato abbondantemente il sangue, che ha assunto la forma di croce e hanno riproposto la scritta inchiodata sulla croce: I.N.R.I.

Le sofferenze fisiche, morali e spirituali hanno talmente indebolito Marisa che è stata costretta frequentemente ad uscire dalla chiesa, prima che finisse la S. Messa.

A Roma si sono verificati ancora episodi sconcertanti che hanno avuto come protagonisti dei sacerdoti. Alcuni membri della comunità che in confessione avevano rivelato di far parte del Movimento Impegno e Testimonianza si sono visti rifiutare l’assoluzione. Al rifiuto seguiva la minaccia di essere privati anche dell’eucaristia perché "frequentavano un luogo infestato dal demonio". Spesso quei sacerdoti pronunciavano parole offensive nei riguardi del Vescovo ordinato da Dio.

Verso la fine di un anno sociale duro e sofferto, il Vescovo ha manifestato una prostrazione sempre più preoccupante e la Veggente è stata colpita da una serie impressionante di problemi fisici, che hanno compromesso seriamente la sua salute.

Di fronte a questa difficile situazione, il verdetto dei medici è stato esplicito: "Dovete interrompere il lavoro, allontanarvi da Roma e riposarvi se volete arrivare alla fine dell’anno in condizioni discrete".

Anche la Mamma del Cielo ha parlato delle pene di Don Claudio e Marisa: "La Veggente soffre molto fisicamente e moralmente, il Vescovo soffre molto moralmente, l’uno soffre ciò che soffre l’altro.

Pregate per loro e pregate che in questi giorni di lontananza possiate sentire la loro mancanza". 59

Il sacerdote e la vittima per riposarsi sono tornati nella stessa località che li aveva ospitati nel mese di febbraio: ad Alba Adriatica. Durante il breve periodo di riposo Marisa ha continuato a vivere la passione anche in modo cruento "perché il mondo va sempre peggio".

Il 13 maggio, festa della Madonna di Fatima, ricorreva l’anniversario dell’emissione dei voti perpetui di Marisa. Questa ricorrenza è stata celebrata con pochi intimi, venuti appositamente da Roma. Durante l’apparizione che ha preceduto la celebrazione della S. Messa, la Madre dell’eucaristia ha ringraziato "la cara figlia" per le sofferenze che patisce per la Chiesa e le ha fatto gli auguri a nome di tutto il Paradiso.

Il Signore ha mandato in bilocazione il Vescovo e la Veggente in Uganda e in Cecenia, a portare conforto spirituale e assistenza materiale a quelle popolazioni molto duramente provate.

Spesso, durante le passeggiate lungo il mare, mentre pregavano, Gesù e la Madonna si sono uniti alle preghiere del Vescovo e della Veggente.

Il viaggio di ritorno a Roma è stato molto faticoso per tutti e doloroso per Marisa che, a causa di forti sofferenze fisiche, è svenuta molte volte.

Domenica 23, festa dell’ascensione del Signore, il Vescovo e la Veggente erano di nuovo pronti a svolgere il loro lavoro e disponibili per coloro che volevano incontrarli.

Durante l’ultima settimana del mese mariano, Marisa alcune volte ha sofferto violentemente la passione incruenta ed in altre ha versato molto sangue dalle stimmate.

La Madre dell’eucaristia ci ha confidato una sua grande pena: la disastrosa situazione spirituale di molti membri del Clero: "Ci sono sacerdoti, vescovi e cardinali che pensano solo ad andare a donne, a conquistare potere e ad accumulare denaro". 60

Nel giorno di Pentecoste nel luogo taumaturgico si è verificata una nuova teofania trinitaria: i tre Gesù si sono manifestati a Marisa. Gesù Eucaristia che mostrava le stimmate alla figlia prediletta, ha rivolto ai presenti un meraviglioso messaggio.

Ci ha ricordato "le grandi opere" che ha fatto per noi e per la Chiesa.

Si è soffermato in modo particolare sull’ordinazione episcopale di Don Claudio e sul grande miracolo eucaristico, avvenuto nelle sue mani, un anno dopo che l’aveva ordinato vescovo.

I due interventi divini sono strettamente collegati tra di loro.

Ha concluso ribadendo che: "Don Claudio fino alla morte sarà il Vescovo ordinato da Dio, il vostro Vescovo, il Vescovo di tutti e un domani sarà elevato ad alture maggiori. So che attendete con molta impazienza il grande giorno, il giorno del grande trionfo. Quel giorno arriverà quando il vostro Vescovo salirà più in alto e la vostra sorella sarà ormai in Paradiso". 61

Il nostro Vescovo da molto tempo conosce perfettamente e nei dettagli il significato delle espressioni "salire ad altezze vertiginose" e "essere elevato ad alture maggiori".

Anche i membri della comunità ormai hanno compreso il senso delle espressioni suddette e recentemente tale comprensione si sta facendo strada in molte persone all’estero, attraverso la lettura delle lettere di Dio.

Il mese di giugno ha visto particolarmente provati e sofferenti il Vescovo, la Veggente e la comunità. l’anno che Don Claudio aveva preannunciato che sarebbe stato "il più duro, il più amaro e il più sofferto" finalmente stava per finire, anche se non sapevamo ancora che avrebbe avuto una dolorosa appendice durante i mesi estivi.

Giugno è dedicato al Sacro Cuore; in questo mese ci impegniamo in modo particolare a riparare i sacrilegi commessi in tutto il mondo durante l’anno sociale. La Vittima divina ha unito a Sé la vittima umana, ed il sangue divino si è unito al sangue umano, perché in questo mese Marisa ha sofferto dieci volte la passione in modo cruento e straziante. Il volto, l’addome, le mani, le gambe e i piedi sono stati ricoperti da ferite, dalle quali sono fuorusciti sangue e siero che emanavano un profumo penetrante e delicato.

La Madre dell’eucaristia ci ha parlato della prostrazione fisica e morale che aveva colpito Don Claudio e Marisa. "Dovete pregare per i vostri due amici, parlo naturalmente del Vescovo e della Veggente che devono andare fuori per riposarsi. Quest'anno è stato per loro così duro, pieno di tanta sofferenza morale e fisica, che il riposo spetta loro di diritto. Pregate che tutto vada bene, ogni volta che questi due poverini sono andati fuori c'è sempre stato qualcosa che ha rovinato loro le vacanze". 62

Purtroppo, come vedremo, anche le vacanze estive del 2004 saranno rovinate per colpa di alcuni membri della comunità.

In occasione dell’arrivo in Italia del più potente uomo politico del mondo, il presidente degli Stati Uniti, frange di estremisti italiani avevano preparato una serie impressionante di attentati che, se riusciti, avrebbero causato morti, feriti e distruzione. Fortunatamente la realizzazione di questo piano diabolico è stata impedita da Dio, come ci ha fatto sapere la Madre dell’eucaristia: "Se ieri non è successo nulla di grave in Italia, lo dovete a Dio che ha scelto Marisella per soffrire la passione ogni giorno sempre più atroce. Se ieri c'è stato solo qualche piccolo incidente a Roma si deve a Dio che non abbandona nessuno e si serve di alcune anime". 63

La Mamma ha cominciato a prepararci al distacco terreno della nostra sorella: "La vostra sorella sta per arrivare al traguardo. Quando vi sarà arrivata, io non apparirò più in mezzo a voi, ma lei verrà e voi sentirete il mio e il suo profumo". 64

Il 6 giugno, festa della SS. Trinità, due nostri giovani hanno iniziato ufficialmente il cammino che li porterà al matrimonio. Don Claudio ha benedetto le fedine che Marisa, a nome della comunità, ha consegnato ai due promessi sposi.

La Madre dell’eucaristia ha steso il suo manto su Domenico e Federica, mentre pronunciavano la promessa di sposarsi.

Durante giugno si sono svolte in Italia le elezioni amministrative e, come al solito, sono stati spesi dai vari candidati molti soldi e sono state formate strane alleanze tra politici e uomini di Chiesa.

Dio ha dato un giudizio delle elezioni diverso da quello umano: "Le elezioni rappresentano un grande sperpero di denaro e un grande trionfo delle persone che si sentono potenti e forti. Queste persone si attaccano addirittura ai potenti uomini della Chiesa per avere voti. Invece di sperperare tutto questo denaro per la campagna elettorale, perché non lo mandano ai poveri e ai bambini per curarli e per salvarli? Perché non aiutano la povera gente, come la ragazze madri e i missionari? Quanto denaro si spreca in questo mondo e non si accorgono che i poveri pagano sempre! Al ricco va sempre bene: o vince o perde, ha sempre il denaro. Invece i poveri, gli anziani, i malati e i bambini poveri soffrono sempre". 65

Il Vescovo dell’eucaristia in un incontro biblico dello scorso anno aveva proposto di celebrare l’anno eucaristico in tutta la Chiesa: "Perché -aveva detto- può essere un’occasione utile ed un momento propizio per approfondire la conoscenza ed aumentare la fede e l’amore nell’eucaristia. I fedeli possono essere aiutati dai loro pastori a riscoprire la centralità dell’eucaristia nella Chiesa. Possono crearsi delle spinte a moltiplicare le adorazioni eucaristiche.

l’insegnamento del mistero eucaristico nelle università ecclesiastiche deve essere esposto con maggiore partecipazione del cuore e con minori speculazioni astratte. La catechesi eucaristica deve essere curata e presentata in modo da far innamorare i piccoli, i giovani, gli adulti e gli anziani dell’eucaristia. La Chiesa deve finalmente capire che tutto parte dall’eucaristia e tutto converge all’eucaristia. La Chiesa fa l’eucaristia e l’eucaristia fa la Chiesa".

Don Claudio non poteva immaginare che a distanza di un anno, esattamente il 10 giugno 2004, festa del Corpus Domini, Giovanni Paolo II avrebbe manifestato il proposito di "celebrare uno speciale anno eucaristico in tutta la Chiesa".

Quando il nostro Vescovo è venuto a conoscenza dell’iniziativa del Papa, ha provato una grande gioia. Non ha pensato che la paternità dell’iniziativa pontificia era sua, ma che il Papa aveva avuto la sua stessa intuizione.

A farci sapere come l’idea dell’anno eucaristico era diventata realtà è stata la Madonna: "Voi sapete che un anno fa il vostro Vescovo, parlando del trionfo spirituale dell’eucaristia, che avete già avuto e che qualcuno ha dimenticato, lanciò l’iniziativa di fare un anno eucaristico, esteso a tutta la Chiesa. Ebbene, due giorni fa ne ha parlato anche il S. Padre. Come mai tutto ciò che dice il vostro Vescovo è riportato con le stesse identiche parole? Vuol dire che qualcuno registra ciò che dice e poi lo riporta a chi sta in alto. Ogni riflessione, iniziativa, ispirazione che il vostro Vescovo vi comunica è conosciuta subito anche fuori di qui. Per voi deve essere una gioia, una soddisfazione che gli uomini della Chiesa sentano, ascoltino, in che modo non ha importanza, e ripetano ciò che dice il vostro Vescovo". 66

Gesù ci ha fatto conoscere un altro motivo per cui Marisa soffre la passione in modo o cruento o incruento tutti i giorni: per salvare il Papa.

Già abbiamo scritto che Marisa è stata lo strumento scelto dal Signore per salvare la vita a Paolo VI a Manila e a Giovanni Paolo II a S. Pietro e in altri luoghi: "I due Papi -ha detto Gesù- sono rimasti illesi in quei luoghi dove dovevano essere uccisi. l’ultima volta, per non elencarle tutte, è avvenuto durante la recente permanenza del Presidente americano in Italia". 67

La massoneria e la mafia hanno interesse a far tacere coloro che proclamano la verità. Questa è la chiave di lettura per comprendere i motivi per cui contro Don Claudio e Marisa sono stati organizzati molti attentati che, per volontà di Dio, non sono mai riusciti.

I mandanti degli attentati contro i nostri due amici, come contro Giovanni Paolo II, occupano posti importanti nella gerarchia ecclesiastica. Ci rendiamo conto che queste affermazioni possono creare dubbi e perplessità in chi legge, ma per fugare ogni dubbio citiamo ciò che ha detto Gesù: "Figliolini miei diletti, so cosa attendete. A voi il tempo dell’attesa sembra molto, molto lungo, a noi no. Dio può decidere di intervenire in qualsiasi momento, ma attende ancora conversioni, conversioni, conversioni. Altrimenti come può salvare la Chiesa? Questa Chiesa è retta attualmente da uomini che cercano il potere, il denaro e il piacere disordinato.

Voi non volete questo. Quando tutto sarà cambiato, quando la Chiesa sarà rinnovata, tutto sarà bello per coloro che potranno vederla. Già vi ho detto che con la morte della vostra sorella e con la salita alle alture stupende del vostro Vescovo tutto cambierà. Allora per chi ha calunniato, diffamato e schiaffeggiato voi, che è come schiaffeggiare Me, sarà veramente troppo tardi per convertirsi". 68

Il 20 giugno abbiamo commemorato il quinto anniversario dell’ordinazione episcopale di Don Claudio, anche se la celebrazione, per ordine di Gesù, è stata rimandata al 29 giugno, festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

Abbiamo dedicato questo giorno alla preghiera e al ringraziamento a Dio per aver ordinato personalmente il sacerdote Claudio Gatti Vescovo.

Gesù ha detto che, dopo l’ordinazione episcopale degli apostoli, questa è la prima e rimarrà l’unica fatta direttamente da Dio.

Sono passati cinque anni dall’annuncio divino: "Ti ordino Vescovo" ed anche noi che amiamo e rispettiamo Sua Eccellenza ancora non abbiamo compreso fino in fondo la grandezza, l’importanza e la straordinarietà di questa ordinazione episcopale. Gesù ci ha detto: "Non dimenticate mai che Mons. Claudio Gatti è il più grande Vescovo della Chiesa, perché è stato ordinato da Dio". 69

Sappiamo che, per volontà di Dio, il nostro Vescovo "salirà ad altezze vertiginose dopo la morte della sorella Marisa", ma non conosciamo i tempi e i modi della realizzazione dei disegni di Dio. Speriamo solo, come ha detto Gesù dopo aver fatto gli auguri a Don Claudio che "il nuovo anno sia un anno di gioia per tutti". 70

Gesù ci ha fatto una proposta meravigliosa che evidenzia l’amore che ha per la nostra piccola comunità. Ci ha invitato ad unire i nostri cuori al suo e a quelli della Madre dell’eucaristia, di S. Giuseppe e di tutti gli angeli e i santi che sono in Paradiso per formarne uno grande "che ama Dio, che prega Dio così: Dio, converti gli uomini". 71

Gesù è tornato a parlare del ricatto che subiscono da parte dei vescovi i laici buoni che lavorano alle loro dipendenze e i sacerdoti onesti che sono incardinati nelle loro diocesi. I vescovi sono pronti a privarli del lavoro o dell’ufficio qualora vengano a pregare nel luogo taumaturgico. Ma, a loro volta, i vescovi hanno paura di essere trasferiti o destituiti se non impediscono ai loro fedeli e sacerdoti di frequentare Via delle Benedettine.

Gesù ci ha rivolto una domanda retorica: "I vescovi di chi hanno paura?"

Conosciamo bene la risposta che ci è stata data in altri momenti da Gesù e dalla Madonna. Hanno paura dei vescovi e dei cardinali massoni che, occupando posti di grande responsabilità nell’interno della Chiesa, possono mantenere le minacce che hanno fatto a coloro che trasgrediscono i loro ordini.

Preceduta da una novena e da una veglia di preghiera, preparata interamente dalla comunità di Roma, è arrivata la festa dei SS. Pietro e Paolo.

Il 29 giugno abbiamo riunito diverse celebrazioni da festeggiare: l’anniversario, il quinto, dell’ordinazione episcopale del nostro Vescovo, l’anniversario dell’emissione dei voti perpetui di Marisa, l’anniversario del mandato di ministri straordinari ai nostri giovani e la chiusura dell’anno sociale.

Per festeggiare questa serie di celebrazioni sono venuti molti fedeli da ogni parte d’italia e dall’estero. In quel giorno abbiamo toccato con mano l’universalità della Chiesa, perché erano rappresentati tutti i contenuti.

Abbiamo addobbato le finestre di casa, adornato con fiori il tragitto della processione ed eseguito disegni floreali per onorare nel migliore dei modi Gesù Eucaristia. Le bandiere che rappresentavano i popoli della Terra si sono inchinate al passaggio di Gesù ed hanno formato archi di trionfo, per indicare che l’eucaristia ha trionfato in tutto il mondo.

Una preghiera fervente e raccolta, intramezzata da canti, è stata elevata a Dio dai presenti per tutto il percorso della processione.

La Madonna, S. Giuseppe e tutti gli angeli e i santi si sono uniti alle nostre preghiere e ai nostri canti ed hanno fatto ala a Gesù Eucaristia.

Dio ha permesso a Marisa, anche se con fatica e dolore a causa delle stimmate ancora aperte, di camminare e di svolgere l’ufficio di ministro accanto al Vescovo.

Ogni tanto Don Claudio l’ha sentita mormorare: "Gesù, aiutami" e diverse volte ha offerto il suo braccio per sostenerla.

Il Vescovo ha portato solennemente in processione Gesù, sacerdote e vittima, e ha sostenuto Marisa, vittima dell’eucaristia.

Al termine della processione, dopo la benedizione eucaristica è apparso Gesù per ringraziarci di tutto ciò che avevamo preparato e realizzato.

Ci ha comunicato che durante l’anno appena concluso e pieno di fatica, di sofferenza e di amarezza si erano convertite moltissime persone, anche protestanti e musulmane.

Ha concluso dicendo: "Pregate per il vostro Vescovo, perché ha una pesante croce sulle spalle, ha la Chiesa sulle spalle".

Alla S. Messa è seguita una simpatica e cordiale agape fraterna, per permettere a coloro che erano venuti da lontano di rifocillarsi prima di intraprendere la via dei ritorno e a tutti di sperimentare "quanto è bello e gioioso che i fratelli stiano insieme".

Il primo luglio Don Claudio e Marisa sono partiti per godere il meritato riposo e per fare le cure marine prescritte dai medici.

La meta prescelta è stata ancora Alba Adriatica, dove hanno trovato ospitalità in un appartamento, messo a disposizione da amici.

Tutti speravamo che quest'anno le loro vacanze non sarebbero state turbate né da gravi problemi, né da grosse preoccupazioni. Purtroppo ci siamo sbagliati, perché il Vescovo e la Veggente sono stati assaliti da una grande sofferenza che si è presentata sotto diverse forme.

Il dolore più grande è stato causato dall’abbandono di alcuni giovani e adulti che hanno voltato le spalle a Dio, hanno tradito gli ideali e i valori della vita cristiana e si sono allontanati dalla comunità.

In una apparizione, riservata al Vescovo e alla Veggente, la Mamma ha voluto consolare i genitori spirituali dei figli che avevano tradito Dio: "Miei cari due figliolini, dall’albero che ha portato molti frutti buoni sono cadute poche mele marce. Non dovete sentirvi responsabili di questi tradimenti, perché voi avete fatto l’impossibile per impedirli. Gesù è stato tradito ed abbandonato da tante persone che aveva amato e beneficato. Coraggio, non dovete sentirvi falliti, specialmente tu, mio caro Vescovo. Eccellenza, il tuo gregge è sparso in tutto il mondo. Pensa al tuo futuro e preparati a svolgere nella Chiesa il compito che Dio ha deciso per te fin dall’eternità".

Speriamo che le ultime mele marce non si comportino come le prime, che hanno seguito la parabola di Giuda: da sostenitori del Vescovo sono diventati i suoi più acerrimi calunniatori, prima sono andati in Vicariato ed altrove per difenderlo, poi sono tornati per accusarlo.

Il passaggio da amici a traditori è avvenuto perché non hanno accettato la correzione fraterna che Don Claudio ha fatto loro con amore e autorità.

La permalosità, l’orgoglio e l’insincerità li hanno spinti nel baratro più profondo. Sono stati divorati da una rabbia notevole e da un odio profondo che hanno trasfuso in ogni parola detta o azione intrapresa contro il Vescovo e la Veggente.

Durante l’intero mese di luglio Marisa ha sofferto forti dolori estesi a tutto lo scheletro osseo. A questi si sono aggiunti i tormenti della passione che a volte sono durati l’intera notte. Quest'anno ha vissuto la passione anche in mare e in alcuni momenti è anche svenuta. Poiché Don Claudio, da solo, non aveva la forza di sostenerla fuori dall’acqua, Dio mandava gli angeli a sorreggere Marisa, finché non si riprendeva.

Allo sbigottito Vescovo che supplicava: "Mio Dio, perché permetti che Marisa soffra la passione anche in mare?", la Madre dell’eucaristia ha dato questa risposta: "Per riparare i peccati contro il VI° comandamento commessi in mare, soprattutto dai sacerdoti".

Il giorno dell’onomastico di Don Claudio, la Madonna è venuta per fargli auguri, accompagnata da S. Claudio, vescovo e martire. Costui indossava l’abito e le insegne episcopali identiche a quelle di Don Claudio "per dimostrare, ha detto la Madonna, che quello che fa il vostro Vescovo è giusto".

S. Claudio, dopo avergli fatto gli auguri, ha detto al nostro Vescovo: "Mio caro fratello, io prego per la tua vittoria umana, perché quella spirituale l’hai già ottenuta".

Durante il periodo di permanenza al mare i giovani si sono organizzati per andare a trovare i genitori spirituali a piccoli gruppi per regalare loro alcuni momenti di distensione e gioia.

Il 15 luglio, come ogni anno, abbiamo ricordato 33 anni della missione del Vescovo e della Veggente. I giovani che li hanno raggiunti, hanno vissuto i momenti più belli della giornata durante la S. Messa e l’apparizione che l’ha preceduta. È venuto Gesù per fare gli auguri "ai due cari figliolini". Il Divin Maestro ha rivolto ai diletti discepoli un meraviglioso discorso che riportiamo quasi integralmente: "Sono venuto con tutta la corte celeste per farvi gli auguri. Oggi è una grande festa che non tutti gli uomini possono comprendere. Festeggiate 33 anni d'amore, sofferenza e sacrificio. Avete vissuto questi 33 anni in maniera speciale e particolare. Avete trionfato; la vostra vittoria spirituale è il trionfo dell’eucaristia in tutto il mondo. Ogni uomo che si converte fa fare un passo verso il trionfo umano ed ogni uomo che torna indietro lo allontana. Voi sapete che si sono convertite 3.500.000.001 persone, compresi sacerdoti, vescovi e cardinali, ma molti laici sono tornati indietro, si sono di nuovo allontanati da Me, perché i sacerdoti, vescovi e cardinali che non Mi amano, hanno parlato male di voi e dei miracoli eucaristici che sono l’opera più grande che appartiene a Me e alla Madre dell’eucaristia.

Miei cari due figliolini, il vostro trionfo spirituale è arrivato e non voglio sentirvi dire: "Quando arriverà quello umano?". Vi interessa il trionfo spirituale o quello umano? Capisco che per voi è una soddisfazione riportare il trionfo umano.

Mio caro Vescovo, tu sei in Me ed Io in te e formiamo una sola realtà.

Vorrei che almeno tu capissi quello che stai facendo per la Chiesa nel nascondimento e in mezzo a prove, delusioni e sofferenze. Tu dici sempre la verità e chi la dice non è accettato. In questi 33 anni hai fatto molto, hai amato molto e hai sofferto molto. Non sei solo, hai vicino la vittima, che offre tutte le sue sofferenze per te.

Miei due cari figliolini, auguri da parte di tutto il Paradiso".

La Mamma, come aveva promesso, è stata sempre vicino ai suoi due cari figliolini. Spesso quando erano immersi in mare o passeggiavano sul lungomare si manifestava per unirsi alle loro preghiere, rivolgere loro parole di incoraggiamento e parlare "del futuro grandioso e luminoso" del Vescovo.

Come abbiamo già scritto, l’abbandono e il tradimento di alcuni giovani e adulti della comunità che, purtroppo si ripeteranno anche in agosto, aveva provocato nel Vescovo e nella Veggente una grande sofferenza.

Il 25 luglio, prima della celebrazione della S. Messa, è apparsa la Madre dell’eucaristia; aveva il volto cosparso di lacrime e parlava a fatica. Ciò che ha detto ha provocato in Don Claudio e Marisa un pianto dirotto che ha causato nei presenti emozione e commozione. Un giovane nel riferire agli amici ciò che era avvenuto, ha commentato: "Sembrava di partecipare ad un funerale e non ad una apparizione". Il messaggio è riservato, come lo sono quasi tutti quelli dati durante il periodo estivo, ma il Vescovo ha permesso di pubblicarne una parte.

"Mio caro Vescovo, tu continui a ripetere: "Mi sento un fallito", ma tu non sei un fallito, hai dato la vita, tutto te stesso alle anime. Coloro che non l’hanno capito, non hanno tradito solo te, ma prima di tutto hanno tradito Dio, hanno preso in giro Dio. Tu, mio caro Vescovo, non sei un fallito, sono falliti coloro che hanno tradito l’eucaristia, te, la Veggente e la comunità. Io, come Mamma, sto piangendo perché mio figlio, il Vescovo ordinato da Dio, è stato tradito per anni".

Al termine del canto finale della S. Messa, la Madonna è tornata per stare vicino e consolare il Vescovo e la Veggente.

Il 31 luglio Don Claudio e Marisa, accompagnati da alcuni membri della comunità, si sono trasferiti dal mare in montagna.

Sono tornati a Frontignano, la località montuosa dove, per disegno divino, si erano incontrati 33 anni prima. Speravano di fare un po' di riposo e di godere un po' di distensione, ma anche questa volta la speranza è stata delusa. Nuove sofferenze, nuove delusioni e nuovi tradimenti li attendevano, ma tutto hanno superato con l’aiuto della grazia di Dio.

Marisa ha continuato a vivere la passione. A volte i dolori erano così atroci che perdeva i sensi e, nonostante gli sforzi per rianimarla, rimaneva a lungo svenuta. Il corpo assumeva una rigidità impressionante e il volto era di un pallore cadaverico. Tutto spariva quando le apparivano Gesù o la Madonna che la ringraziavano delle sofferenze patite per la Chiesa e per il Vescovo.

La Madonna ha parlato anche della sofferenza del figlio: "Il Vescovo ha una grande ferita nel cuore che nessuno può chiudere. Neanch'io pensavo che alcuni membri della comunità l’avrebbero ridotto in questo stato". 72

l’eucaristia ha sostenuto il Vescovo e la Veggente, ha dato loro forza e coraggio ed ha infuso nei loro cuori tormentati e sofferenti pace e sincerità.

"La S. Messa ci ha salvato dalla depressione e ci ha spinto a proseguire la missione che Dio ci ha affidato", ha confidato Don Claudio a coloro che andavano a trovarli.

Hanno fatto molte ore di adorazione eucaristica, durante le quali hanno confidato le loro amarezze e delusioni a Gesù Eucaristia.

Il 15 agosto, festa dell’assunzione, Marisa ha visto e goduto una meravigliosa scena. La Madonna aveva ai lati Gesù e S. Giuseppe. Gli angeli sollevavano sul suo capo una grande corona, formata da fiori di diversi colori e mentre i santi gridavano in coro: "Auguri, Mamma".

La Regina del Cielo e della Terra ha parlato a lungo "ai due cari figliolini".

Li ha aggiornati sull’attuale critica situazione della Chiesa e li ha informati sui motivi per cui Dio tiene ancora in vita Giovanni Paolo II. Ha fatto conoscere loro ciò che stavano tramando o avevano già tramato alcuni potenti uomini della Chiesa. Si è soffermata a lungo a parlare del futuro del Vescovo ordinato da Dio che ha ripetuto "sarà luminoso e grandioso".

Al termine del lungo colloquio la Madonna, mentre si metteva in ginocchio, ha ordinato al riluttante Don Claudio di benedirla.

Marisa ha visto che anche tutti gli angeli, i santi e le anime salve si inginocchiavano per ricevere la benedizione del Vescovo Claudio Gatti.

Pochi e brevi sono stati i momenti di serenità e di distensione goduti dal Vescovo e dalla Vittima dell’eucaristia in questo periodo. Qualche volta la Madonna ha permesso a Marisa di camminare per piccoli tratti in sua compagnia.

Durante queste piccole passeggiate dialogavano come madre e figlia dei grandi e piccoli problemi di ogni giorno.

Il 24 agosto i due figliolini della Madonna hanno visto nel Cielo un fenomeno meraviglioso. Il sole, diventato molto grande, ha cominciato a cambiare colore e si è lanciato in una danza frenetica in Cielo.

Contemporaneamente un enorme fascio di luce è partito dal Cielo e si è diretto verso la Terra; nel suo interno era nitidamente visibile la sagoma della Madre dell’eucaristia.

Don Claudio e Marisa hanno rimandato di qualche giorno il rientro a Roma, perché avevano organizzato per il 4 settembre un pellegrinaggio al luogo taumaturgico "Fonte S. Lorenzo".

l’iniziativa del pellegrinaggio era stata accolta con entusiasmo dalla comunità di Roma e ad essa avevano aderito anche membri di altri nostri gruppi di preghiera.

l’appuntamento era a Castel S. Angelo sul Nera. Qui sono confluite le persone provenienti da luoghi diversi e da qui è partita una lunga autocolonna che si è diretta verso il luogo taumaturgico.

Durante l’intero tragitto tutti hanno pregato e si sono preparati ad incontrare Gesù Eucaristia e la Madre dell’eucaristia. Arrivati alla Fonte S. Lorenzo, il Vescovo ha raccontato ciò che vi era accaduto 33 anni prima ed ha invitato i presenti a continuare a pregare, ad incolonnarsi dietro di lui e a dirigersi al punto esatto dove per la prima volta aveva presenziato alle apparizioni della Madre dell’eucaristia.

La Mamma celeste ha permesso alla figliolina di camminare.

Marisa, sorreggendo la bandiera episcopale, ha affiancato Don Claudio ed insieme hanno guidato la processione che dopo aver percorso un lieve ed irto sentiero è arrivata al luogo dove i giovani avevano allestito l’altare.

Dopo il canto del Magnificat è apparsa la Madonna che ha esordito ringraziandoci, perché finalmente avevamo fatto il pellegrinaggio da lei tanto atteso. Ci ha fatto sapere che una bimba, malata di cancro, era guarita, bevendo l’acqua della fonte e non sapendo che era taumaturgica.

Ha espresso il desiderio che il luogo doveva rimanere intatto, così com'era, ed ha preannunciato che molte persone vi sarebbero venute in pellegrinaggio a pregare. Infine ha confermato quanto aveva già detto Don Claudio: nel luogo taumaturgico verranno a pregare sacerdoti, vescovi e un futuro Papa.

Appena la Madonna ha finito di parlare, Marisa ha esclamato: "Mamma mia, sta scendendo tutto il Paradiso". Successivamente ci ha raccontato che miriadi di angeli avevano riempito lo spazio sopra di noi e cantavano: "Gloria a Dio nell’alto dei Cieli". La Madonna, gli angeli e i santi che l’avevano accompagnata si sono prostrati in ginocchio in profonda adorazione. Da una luce sfolgorante, ma che non abbagliava, è uscita la potente voce di Dio. La SS. Trinità era scesa nel luogo taumaturgico. Nessuno, finché vive sulla Terra, può vedere Dio, ma può ascoltare la sua voce come è avvenuto nel Vecchio Testamento ai patriarchi e ai profeti e nel Nuovo Testamento a Giovanni Battista., ad alcuni apostoli e a poche altre persone.

Dio Padre ha detto ai presenti: "Io, Dio, vi aspetto tutti in Paradiso. Se volete salire in Paradiso, non fate peccati gravi, non create pettegolezzi, non siate invidiosi e gelosi, non parlate male l’uno dell’altro. Io vi voglio santi".

Poi ha rincuorato Don Claudio che aveva molto sofferto a causa degli abbandoni e dei tradimenti di alcuni membri della comunità.

"Mio caro Vescovo, non pensare mai di essere un fallito, perché alcune anime non ti hanno ascoltato. Tu sei come mio Figlio Gesù, anche Lui si è sentito un fallito, ma poi tutto si è realizzato secondo la mia volontà".

Al termine della S. Messa il Vescovo Claudio Gatti ha annunciato che quel giorno, 4 settembre 2004, iniziava per noi il nuovo anno sociale.

Tutti hanno concordato che non poteva scegliere una data e un’occasione migliore.

La Madonna ha concluso il vecchio anno sociale ed ha introdotto il nuovo: "Sta per iniziare l’anno eucaristico, fatelo trionfare. Ormai le mele marce sono state tolte; cercate almeno di amare l’eucaristia, di volervi bene e di aiutarvi a vicenda. Se qualcuno sbaglia, riprendetelo con amore e fermezza, come faceva mio Figlio Gesù.

l’anno appena trascorso è stato terribile; il vostro Vescovo l’ha chiamato maledetto. Ha usato una parola forte, ma giusta.

I miei due figliolini hanno sofferto moltissimo a causa degli uomini della Chiesa ed anche di alcuni membri della comunità; però quante anime si sono salvate.

I miei due figliolini sono conosciuti in tutto il mondo.

La Chiesa pesa sulle spalle del vostro Vescovo; anche voi dovete aiutarlo a portarne il peso. La vostra sorella vive la passione ogni giorno e notte per la Chiesa e per il Vescovo.

Se non vi sentite di seguire questo cammino che, detto fra noi, non è molto duro e pesante, andate via; se volete percorrerlo, iniziate immediatamente.

Potete commettere delle debolezze, dei peccati, ma, come ha detto il vostro Vescovo, correte subito a confessarvi, riacquistate la grazia e ricevete Gesù Eucaristia.

Non commettete mai sacrilegi. l’eucaristia sta trionfando in tutto il mondo; questo è il vostro trionfo.

Auguri a tutti. Buon inizio d'anno".

Ormai batteva alle porte l’anno eucaristico e noi abbiamo deciso di viverlo nel modo migliore, perché, come ci ha ricordato più volte la Madre dell’eucaristia, è un’iniziativa sgorgata dal cuore del nostro Vescovo.

Non sappiamo se durante l’anno eucaristico Dio inizierà i suoi interventi per far trionfare il Vescovo dal punto di vista umano, noi vogliamo fare la volontà di Dio fino in fondo.

Roma, 24 ottobre 2004

Festa della Madre dell’eucaristia

Inizio dell’anno Eucaristico 2004-2005

A cura del Comitato Culturale del Movimento Impegno e Testimonianza "Madre dell’eucaristia"


Qui sono citate le lettere di Dio da cui sono trascritti i brani

1. Lettera di Dio del 6 settembre 2003

2. Lettera di Dio del 7 settembre 2003

3. Lettera di Dio del 7 settembre 2003

4. Lettera di Dio del 12 settembre 2003

5. Lettera di Dio del 12 settembre 2003

6. Lettera di Dio del 14 settembre 2003

7. Lettera di Dio del 14 settembre 2003

8. Lettera di Dio del 21 settembre 2003

9. Lettera di Dio del 28 settembre 2003

10. Lettera di Dio del 28 settembre 2003

11. Lettera di Dio del 4 ottobre 2003

12. Lettera di Dio del 7 ottobre 2003

13. Lettera di Dio del 4 ottobre 2003

14. Lettera di Dio del 7 ottobre 20003

15. Lettera di Dio del 16 ottobre 2003

16. Lettera di Dio del 19 ottobre 2003

17. Lettera di Dio del 26 ottobre 2003

18. Lettera di Dio del 26 ottobre 2003

19. Lettera di Dio del 26 ottobre 2003

20. Lettera di Dio del 1 novembre 2003

21. Lettera di Dio del 1 novembre 2003

22. Lettera di Dio del 9 novembre 2003

23. Lettera di Dio del 9 novembre 2003

24. Lettera di Dio del 16 ottobre 2003

25. Lettera di Dio del 1° gennaio 2004

26. Lettera di Dio del 3 gennaio 2004

27. Lettera di Dio del 4 gennaio 2004

28. Lettera di Dio dell'11 gennaio 2004

29. Lettera di Dio del 3 gennaio 2004

30. Lettera di Dio del 6 gennaio 2004

31. Lettera di Dio dell'8 gennaio 2004

32. Lettera di Dio del 15 gennaio 2004

33. Lettera di Dio dell'8 gennaio 2004

34. Lettera di Dio del 29 febbraio 2004

35. Lettera di Dio del 6 marzo 2004

36. Lettera di Dio del 7 marzo 2004

37. Lettera di Dio del 9 marzo 2004

38. Lettera di Dio del 9 marzo 2004

39. Lettera di Dio del 6 marzo 2004

40. Lettera di Dio del 7 marzo 2004

41. Lettera di Dio del 14 marzo 2004

42. Lettera di Dio del 6 marzo 2004

43. Lettera di Dio del 9 marzo 2004

44. Lettera di Dio del 14 marzo 2004

45. Lettera di Dio del 25 marzo 2004

46. Lettera di Dio del 18 marzo 2004

47. Lettera di Dio del 19 marzo 2004

48. Lettera di Dio del 18 marzo 2004

49. Lettera di Dio del 21 marzo 2004

50. Lettera di Dio del 28 marzo 2004

51. Lettera di Dio del 28 marzo 2004

52. Lettera di Dio del 3 aprile 2004

53. Lettera di Dio del 3 aprile 2004

54. Lettera di Dio del 29 aprile 2004

55. Lettera di Dio del 18 aprile 2004

56. Lettera di Dio del 18 aprile 2004

57. Lettera di Dio del 29 aprile 2004

58. Lettera di Dio del 1° maggio 2004

59. Lettera di Dio del 9 maggio 2004

60. Lettera di Dio del 27 maggio 2004

61. Lettera di Dio del 30 maggio 2004

62. Lettera di Dio del 3 giugno 2004

63. Lettera di Dio del 5 giugno 2004

64. Lettera di Dio del 5 giugno 2004

65. Lettera di Dio del 6 giugno 2004

66. Lettera di Dio del 12 giugno 2004

67. Lettera di Dio del 13 giugno 2004

68. Lettera di Dio del 13 giugno 2004

69. Lettera di Dio del 26 giugno 2004

70. Lettera di Dio del 20 giugno 2004

71. Lettera di Dio del 26 giugno 2004

72. Lettera di Dio dell'8 agosto 2004


Allegato n.1

Lettera mandata il 24 ottobre 2003 dal Vescovo Claudio Gatti ai Cardinali Ratzinger, Ruini e Bertone e p.c. ai Cardinali Sodano, Arinze, Re, Sepe, Castrillon, Pompedda e a molti vescovi italiani

Al Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Al Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale di S.S. per la diocesi di Roma.

Al Cardinale Tarcisio Bertone, Arcivescovo di Genova.

e, p. c.

Al Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato di S.S.

Al Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto e la disciplina dei Sacramenti.

Al Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione dei Vescovi.

Al Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei Popoli.

Al Cardinale Hoyos Dario Castrillon, Prefetto della Congregazione per il Clero.

Al Cardinale Mario Francesco Pompedda, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica

Signori Cardinali,

ho il diritto di chiamarvi "confratelli", perchè io e voi abbiamo in comune l’episcopato, la pienezza del sacerdozio che ci rende più simili a Cristo e, di conseguenza, dovrebbe renderci più uniti a Lui e più in comunione tra noi.

Carissimi confratelli, è ormai trascorso un anno da quando mi avete comunicato con una semplice lettera la mia dimissione dallo stato clericale. Mi avete condannato andando palesemente contro le norme stabilite dal C.I.C.

Infatti la dimissione dallo stato clericale non può essere stabilita per legge particolare (can.1317) e, poiché è una pena perpetua, neanche per decreto (can. 1342 §2). Deve essere dichiarata solo per via giudiziale da un tribunale di tre o cinque giudici (can. 1425).

Inoltre la dimissione dallo stato clericale è espressamente prevista dalla normativa e può essere inflitta solo se il chierico ha commesso uno dei delitti indicati nei canoni 1364, 1367, 1370 §1, 1387, 1394 §1, 1395.

Io non ho commesso nessuno di questi delitti, come è facile dimostrare, e anche voi l’avete esplicitamente riconosciuto, perché non siete stati in grado di trovare in me neanche uno di essi.

Infine siete arrivati a negarmi il diritto di difendermi e questo è un grave abuso di potere.

Poiché eravate consapevoli che la vostra decisione non aveva né basi giuridiche e né motivazioni morali, avete attribuito al S. Padre la responsabilità di aver firmato il decreto per la mia dimissione dallo stato clericale e mi avete comunicato che "poiché la decisione è pontificia, è inappellabile".

In seguito alla vostra arbitraria decisione ho scritto una lettera ai Cardinali di tutto il mondo, ai Vescovi d’italia, ai Responsabili della Curia Romana e ai Sacerdoti di Roma per dimostrare, e non mi è stato difficile, che avete compiuto un atto moralmente illecito e giuridicamente invalido.

La maggioranza degli ecclesiastici a cui ho esposto il mio caso, pur riconoscendo che ero nel vero e nel giusto, non ha protestato contro "la mia immediata dimissione dallo stato clericale ex officio et in poenam, cum dispensatione ab ominbus oneribus e sacris Ordinibus manantibus", perché ha pensato, come voi avete fatto credere, che è stata decisa dal S. Padre con un suo decreto.

Poiché è un mio diritto prendere visione del decreto pontificio e possederne almeno una fotocopia autenticata, invito voi cardinali Ratzinger, Ruini e Bertone, a mostrarmelo.

Qualora vi rifiutaste di mostrarmi il decreto pontificio, vorrebbe dire, senza ombra di dubbio, che tale decreto non esiste e sarebbe evidente che vi siete nascosti, mentendo, dietro il S. Padre per ridurmi allo stato laicale.

Non ho nessuna paura di mettere al corrente dell’intera questione tutti i Vescovi e i Cardinali della Chiesa e fare i necessari passi presso la competente autorità ecclesiastica perché la verità sia riconosciuta.

Nel frattempo attenderò sereno e fiducioso che il Signore intervenga per abbattere i superbi dai loro troni ed innalzare gli umili.

Distinti ossequi.

Roma, 24 ottobre 2003

Festa della Madre dell’eucaristia

Claudio Gatti

Vescovo Ordinato da Dio

Vescovo dell’eucaristia


Allegato n.2

Lettera mandata il 25 gennaio 2004 dal Vescovo Claudio Gatti ai Cardinali, ai Vescovi e ai sacerdoti della Chiesa: Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana

AI CARDINALI, AI VESCOVI E AI SACERDOTI DELLA CHIESA: UNA, SANTA, CATTOLICA, APOSTOLICA, ROMANA.

Carissimi confratelli,

nell’ultima mia lettera, datata 24 ottobre 2003, vi ho dimostrato, senza ombra di dubbio, che i Cardinali Ratzinger, Ruini e Bertone, nel dimettermi dallo stato clericale, hanno compiuto un atto moralmente illecito e giuridicamente invalido, perché non hanno rispettato né il Vangelo né il C.I.C..

I suddetti cardinali hanno sempre sostenuto che il Papa in persona ha preso la decisione di ridurmi allo stato laicale ed ha firmato il decreto che sancisce la mia condanna. Poiché in Vaticano e in Vicariato è diventato stile di governo attribuire al Papa decisioni che sono prese da altri e ignorate da lui, ho chiesto di vedere il decreto pontificio che mi riguarda e di averne una fotocopia autenticata. Ho avanzato questa richiesta ai tre cardinali oltre un anno fa e l’ho ripetuta tre mesi fa, ma, come era prevedibile, non ho ricevuto neanche un cenno di risposta. Questo prolungato silenzio mi da la certezza che il decreto pontificio non esiste, ma è un’invenzione dei tre cardinali per liberarsi di una persona che non ha avuto paura, anche se ha pagato di persona, di difendere l’eucaristia e la verità. Per questo motivo appartengo ancora allo stato clericale e posso continuare ad esercitare legittimamente e lecitamente le funzioni e le attività inerenti al ministero sacro.

Inoltre chiedo alla Suprema Autorità Ecclesiastica di riconoscermi come vescovo, ordinato da Dio. Il Signore ha messo il suo sigillo sulla mia ordinazione episcopale, l’unica che Egli ha compiuto nella Storia della Chiesa, dopo quella degli Apostoli, quando ha operato il grande miracolo eucaristico nella S. Messa da me celebrata il giorno 11 giugno 2000.

Dio non compie miracoli nelle mani degli impostori e coloro che rifiutano la mia ordinazione episcopale si oppongono a Dio.

Come Paolo, che è stato ordinato vescovo da Gesù Cristo dopo l’ascensione in Cielo, ha lottato per farsi riconoscere apostolo (cfr. I Cor 9,2; 11,5; Gal 1,1; I Tim 2,7); anch'io sto lottando per farmi riconoscere vescovo ordinato da Dio e, come l’apostolo, sono calunniato e diffamato dall’interno della Chiesa.

La competente Autorità Ecclesiastica dovrebbe imputare a tre cardinali le seguenti colpe:

1- aver strumentalizzato il S. Padre e averlo coinvolto, a sua insaputa, in una macchinazione per condannare una persona innocente, ma scomoda.

2- aver abusato della loro autorità per raggiungere scopi contrari alla verità.

3- aver tentato di farmi credere che la decisione di dimettermi dallo stato clericale era stata presa personalmente dal S. Padre.

4- avermi ordinato di buttare via l’ostia dalla quale era fuoruscito il sangue, perché non era Eucaristia, ma un pezzo di pane.

5- aver affermato che il sangue fuoruscito dall’ostia da me consacrata durante la S. Messa, celebrata il giorno 11 giugno 2000, era opera del demonio.

La dottrina della Chiesa insegna e il C.I.C. stabilisce che i citati cardinali sono incorsi nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica (can. 1367) ed hanno peccato contro lo Spirito Santo.

Coloro che tra voi condividono ed approvano l’operato dei tre cardinali, davanti a Dio e alla Chiesa sono colpevoli degli stessi delitti e colpiti dalle stesse censure.

Il 29 giugno 1972 Paolo VI ha detto che il fumo di satana è entrato nel tempio di Dio.

Infatti tra noi, uso parole prese dal Vangelo, sono presenti: "lupi rapaci in vesti d'agnello e mercenari". (Cfr. Mt 7,15; Gv 10,12)

A costoro si possono rivolgere le invettive che Giovanni Battista ha rivolto ai farisei e sadducei: "Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all’ira che sta per venire? Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero, dunque, che non fa buon frutto si taglia e si getta al fuoco. Nella sua mano tiene il ventilabro e purgherà la sua aia, raccoglierà il suo grano nel granaio; brucerà, invece, la pula con un fuoco inestinguibile". (Mt 3,7-12)

Dopo la creazione degli ultimi principi della Chiesa, tra i cardinali riuniti a Roma per celebrare il XXV di pontificato di Giovanni Paolo II, è scoppiata la stessa dolorosa situazione del Cenacolo, quando tra gli apostoli "Nacque una contesa: chi di loro fosse da considerarsi maggiore". (Lc 22,24).

Infatti, mentre nelle riunioni pubbliche i cardinali hanno augurato al Papa molti anni di pontificato, nelle riunioni segrete hanno litigato duramente tra di loro per designare il successore di Giovanni Paolo II e spartirsi le cariche più importanti della Curia Romana.

I due immediati e legittimi successori di Giovanni Paolo II, specialmente il secondo, saranno particolarmente severi e inflessibili con i pastori infedeli e traditori, che destituiranno e priveranno degli incarichi e del potere.

Lo Spirito Santo con soffio potente disperderà il fumo di satana e lo spedirà di nuovo all’inferno.

Invito i pastori onesti e fedeli, ma intimoriti e paurosi dei pastori disonesti e prepotenti a leggere questa lettera con la stessa attenzione e rispetto con cui hanno letto la precedente, della quale hanno riconosciuto la veridicità e condiviso i contenuti.

Solo pochi destinatari, mentre leggevano la precedente lettera, sono esplosi in escandescenze ed hanno assestato dei pugni così violenti sulla scrivania, da buttare all’aria gli oggetti che vi erano sopra.

Costoro hanno strappato la lettera, anche se, sbollita la rabbia, hanno cercato di procurarsene una fotocopia.

In Vaticano, in Vicariato e nelle curie diocesane hanno parlato a lungo di questa lettera che è stata accettata e condivisa dalla maggioranza degli ecclesiastici che ne sono venuti a conoscenza.

Ai confratelli che amano Dio e la Chiesa dico: stringiamoci intorno all’eucaristia.

Il Signore, dopo che vi ho scritto la lettera, datata 24 ottobre 2003, ha operato due grandi miracoli eucaristici nel luogo taumaturgico.

Se vi interessa conoscere questi ed altri miracoli eucaristici, di cui siamo stati testimoni, potete accedere su Internet al nostro sito, digitando il seguente indirizzo telematico: www.madredelleucaristia.it.

I miracoli eucaristici sono opera di Dio ed anche quando sono ignorati o combattuti generano luce, vita, grazia, doni e conversioni nel mondo intero.

Dopo ogni miracolo eucaristico la Chiesa diventa più forte, più unita e più santa.

Con i miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico il 30 dicembre 2003 e il 18 gennaio 2004, il Signore ha voluto anche dimostrare che il sottoscritto vescovo ordinato da Dio e la veggente Marisa Rossi vivono nella verità e sono strumenti scelti da Lui per far trionfare l’eucaristia.

Faccio mia l’invocazione di Giovanni Paolo II: Maria, Madre dell’eucaristia, ci protegga tutti.

Riaffermo la mia comunione e il proposito di continuare a lavorare nella vigna del Signore con coloro che amano l’eucaristia, la Madre dell’eucaristia e la Chiesa: Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana.

Roma, 25 gennaio 2004

Conversione di S. Paolo Apostolo

Claudio Gatti

Vescovo ORDINATO da Dio

Vescovo dell’eucaristia


Allegato n.3

Lettera mandata il 29 febbraio 2004 dal Vescovo Claudio Gatti ai suoi ex-compagni di Seminario, in occasione del loro 41° anno di ordinazione sacerdotale

Carissimi confratelli,

ho molto gradito il vostro invito a partecipare all’annuale incontro per celebrare insieme "il 41° anniversario della nostra ordinazione sacerdotale".

Mi auguro che l’invito non sia un’iniziativa di pochi, ma una decisione di tutti.

Spero che i nostri rapporti, interrotti da decenni, possano riprendere in futuro.

Il Signore si è benignamente degnato di farmi conoscere il mio futuro che, per Sua volontà, "sarà luminoso e grandioso".

Se volete far parte del mio futuro, dovete far parte del mio presente che è molto combattuto, provato e doloroso.

Far parte del mio presente significa:

1- accettare che la Madre dell’eucaristia appare a Marisa Rossi e che queste apparizioni mariane sono le più importanti della Storia della Chiesa;

2- credere che Dio ha operato nel luogo taumaturgico i più grandi miracoli eucaristici della Storia della Chiesa, soprattutto quello avvenuto nelle mie mani durante la celebrazione della S. Messa, del quale accludo una documentazione fotografica;

3- riconoscere che Dio mi ha ordinato vescovo; questa è la prima ordinazione episcopale che Dio ha fatto dopo quella degli apostoli e resterà l’unica nella Storia della Chiesa.

Mi rendo conto che facendo queste richieste, offro ai miei calunniatori il pretesto per giudicarmi superbo e presuntuoso, ma non posso tacere quanto Dio ha operato e comunicato per far piacere agli uomini. "La verità vi farà liberi" (Gv 8,32); questo ha insegnato Cristo.

Inoltre far parte del mio presente può significare anche essere perseguitato "dai grandi uomini della Chiesa", essere privato della parrocchia o dell’ufficio ed essere colpito da censure ecclesiastiche.

A queste sofferenze possono aggiungersi, come è capitato a me, il voltafaccia, l’abbandono e il tradimento dei confratelli e addirittura dei parenti che possono arrivare a considerarvi pazzi; anche Cristo è stato considerato pazzo dai suoi parenti. (cfr. Mc 3,21)

Mi permetto di rivolgere a voi la stessa domanda che Gesù ha rivolto ai figli del tuono: "Potete bere il calice che io sto per bere?" (Mt 20,22).

Io e Marisa abbiamo risposto SÌ nel lontano 1973 a Lourdes ed è iniziata la nostra dolorosa salita verso il Golgota, dove abbiamo incontrato ed abbracciato Gesù Crocifisso.

Comunque crediamo fermamente che dopo la morte c'è la resurrezione e già intravediamo la luce pasquale.

Purtroppo, a causa di impegni improrogabili, non potrò essere a Rimini per celebrare con voi la S. Messa e ringraziare il Signore del dono del sacerdozio.

Vi prometto che il 7 marzo vi raccomanderò in modo particolare alla Madre dell’eucaristia, durante la consueta apparizione che precede la celebrazione della S. Messa.

Vi saluto "in osculo sancto" (2 Cor 13,12)

Roma, 29 febbraio 2004

I° Domenica di Quaresima

Claudio Gatti

Vescovo Ordinato da Dio

Vescovo dell’eucaristia

P.S.: Se volete conoscere la storia delle apparizioni della Madre dell’eucaristia, dei miracoli eucaristici e la nostra storia, accedete al nostro sito internet digitando il seguente indirizzo telematico: www.madredelleucaristia.it