I racconti dei miracoli eucaristici di cui ancora oggi sono conservate le ostie nel luogo taumaturgico
Dal 1995 fino al 2004, Gesù, la Madre dell’Eucaristia o gli angeli hanno trasportato più volte nel luogo taumaturgico delle ostie, prelevandole dai tabernacoli per sottrarle alla profanazione. Alcune, per volere di Dio, non sono state consumate e, a distanza di anni, risultano intatte e non presentano alcun segno di deterioramento. Esse hanno mantenuto integra la forma e compattezza, mantenendo inalterato il colore bianco brillante e andando contro le leggi della natura. Di seguito riportiamo il racconto dei miracoli eucaristici delle 6 ostie che ancora oggi sono conservate nel luogo taumaturgico.
Un’ostia grande è consegnata nelle mani di Marisa: 18 febbraio 1996
Durante l’apparizione del 18 febbraio 1996, la Madonna ha ordinato a Marisa di mangiare l’erba del nostro giardino per dimostrare che esso è taumaturgico, cioè guaritore dei mali del corpo e dello spirito. Infine la Madonna ha consegnato nelle mani di Marisa un’ostia grande davanti a tutti i presenti.
Riportiamo integralmente la lettera di Dio del 18 febbraio 1996:
Marisa - Vedo che sei contenta, perché ti abbiamo accolto con il canto. Dai anche a noi un po’ di gioia, ne abbiamo bisogno.
Madonna - Miei cari figli, la Mamma vi ringrazia della vostra presenza. Continuate ad adorare mio Figlio Gesù; c’è tanto bisogno di preghiera, della grande preghiera, della vera preghiera. Cercate per quanto vi è possibile di mettere Gesù al primo posto.
Dobbiamo fermare con la preghiera le guerre, i continui omicidi, i suicidi, gli aborti, i genitori che uccidono i figli e i figli che uccidono i genitori; la preghiera è un’arma potente.
Fate comprendere ai vostri fratelli quanto sia importante pregare Gesù Eucaristia. Non tutti avete capito l’importanza della SS.ma Eucaristia in questo posto.
Molti possono dire: “Ho visto, ho creduto, ma non ho pregato; ho visto, ho creduto, ma non ho amato; ho visto, ho creduto, ma non ho fatto sacrifici e fioretti”.
Ora inizia la Santa Quaresima; in questo periodo imparate a fare qualche piccola mortificazione, fioretti, sacrifici. Vi invito qui tutti i venerdì a fare la Via Crucis, sarò in mezzo a voi per pregare e per aiutare Gesù a portare la Croce.
Quest’oggi la SS.ma Trinità scenderà su di voi: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo. Accoglietela con fede, con amore, con adorazione. Tu, figliolina mia, fai quello che la Mamma ti dice, senza paura; io ti aiuterò.
Marisa - Volevo domandare una cosa. No, non domando nulla. Tutto ciò che Dio Padre chiede di fare è giusto, perché lui è santo, lui è misericordioso. (La Madonna fa mangiare l’erba a Marisa per indicare che il luogo è taumaturgico; si ripete la teofania trinitaria. Appare l’ostia grande nelle mani di Marisa)
Madonna - Gesù in questo momento è di nuovo in mezzo a voi per amarvi. Pregate con lui: Padre nostro… Date a questa figlia un po’ di acqua.
Marisa - Gesù, io non sono degna, non sono degna di… io ho tanta paura, ho tanta paura.
Madonna - Pregate, convertitevi, adorate mio Figlio Gesù. Figliolina mia, è a don Claudio che devi dare ora l’Eucaristia. Lui dovrà… gli altri sacerdoti dovranno…
Marisa - Perché mi hai fatto mangiare l’erba?
Madonna - Non parlare, figliolina mia, prega. (La Madonna chiede che si faccia la processione eucaristica)
Un’ostia grande ha sanguinato: 22 marzo 1998
Durante la notte tra il 21 e il 22 marzo 1998, la Madonna, accompagnata dagli angeli, ha trasportato molte particole e le ha depositate sui fiori in camera di Marisa.
Il mattino seguente il futuro Vescovo Mons. Claudio Gatti si è reso conto di ciò che era avvenuto e, dopo aver adorato Gesù presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità nell’Eucaristia, ha preso le particole sui fiori riponendole in una pisside; alcune di esse erano bagnate di siero, l’acqua di cui parla S. Giovanni. In seguito è sceso in cappella per annunziare il nuovo miracolo eucaristico ai presenti. Dopo essere risalito, rivestito dei paramenti sacri e accompagnato dai giovani, Don Claudio ha constatato che si era realizzato un nuovo miracolo eucaristico: dall’interno di un’ostia grande erano sgorgate gocce di sangue che si erano espanse sulla sua superficie. L’ostia è stata così collocata nella pisside, sopra le particole precedenti. Una gioia e un’emozione molto forte è affiorata nel cuore dei presenti: per la sesta volta un’ostia aveva versato sangue nel luogo taumaturgico. L’Eucaristia è stata solennemente portata in processione, poi con essa sono stati benedetti i presenti e soprattutto gli ammalati.
Durante l’apparizione, la Madre dell’Eucaristia ha spiegato: “Il sangue è uscito ancora dall’ostia per salvare le anime e per la conversione dei grandi uomini.
Questo è il Cuore che ha tanto amato gli uomini, anche coloro che l’hanno sputacchiato e flagellato.
Come già ho detto, la storia si ripete, oggi flagellano altre persone che amano mio Figlio Gesù. Soprattutto quelle che hanno ricevuto il dono da Dio devono immolarsi fino in fondo.
Per il vostro sacerdote e la vostra sorella questa sarà una settimana santa di continua sofferenza.
Gesù ha voluto farsi presente con l’Eucaristia macchiata di sangue sottratta alla profanazione. Chi ha fatto la profanazione della grande ostia dalla quale è uscito il sangue ed anche il siero? Dio poteva non fare questo miracolo per non mettere in difficoltà i miei due cari figlioli, ma l’ha voluto ripetere e ancora oggi si chiedono: «A chi dobbiamo ubbidire?». Anche se essi dicessero: «Sì, facciamo l’obbedienza», verrebbero calpestati ugualmente.
I grandi uomini vogliono portare i miei due figli alla morte, alla morte morale ed anche a quella fisica. Dio non vuole ancora intervenire, aspetta la conversione di qualcuno di loro.
Miei cari figli, loro non vogliono un dialogo aperto tra padre e figlio, tra superiore e inferiore, non leggono neppure le lettere inviate dai miei due figli mettendole via o stracciandole; poi mandano i decreti senza avere esaminato né interrogato nessuno, senza vedere mio Figlio che ha sanguinato. I decreti non sono validi.
Miei cari figli, non potete capire fino in fondo quanto è grande la loro sofferenza e quanta... c’è in giro contro di loro.
Guardate Gesù Eucaristia che sanguina. Perché Dio ha fatto questo miracolo? Perché vi vuole ancora aiutare e farvi capire fino in fondo che purtroppo l’autorità ecclesiastica sta prendendo delle cantonate molto forti.
Oggi sembra che la battaglia sia persa per questi due miei cari figli, ma poi ci sarà la vittoria, la gioia e la pace. Tu, Marisella, avrai gioia solo in Paradiso”. (Lettera di Dio, 22 marzo 1998)
Un’ostia grande ha sanguinato per due volte assumendo prima la forma di una conchiglia e successivamente quella di un cuore: 17 maggio 1998 e 6 giugno 1999
Durante la notte tra il 16 e il 17 maggio 1998, la Madonna è entrata a porte chiuse nella cappellina. Ha preso l’ostensorio e lo ha collocato nel mezzo dell’altare intronizzandovi Gesù Eucaristia. Ha aperto la porticina del tabernacolo, precedentemente chiuso a chiave dal futuro Vescovo Mons. Claudio Gatti, e vi ha deposto molte particole consacrate. Infine ha collocato altre particole consacrate su alcuni fiori e sul calice della statua bianca della Madonna in camera di Marisa; così un profumo particolare ha riempito tutta la casa.
La mattina del 17 maggio 1998, alle ore 9:30 circa, Don Claudio è entrato in cappellina per accingersi come al solito a spiegare le ultime lettere di Dio ai fedeli.
Appena giunto un insolito squillo del citofono interno ha rotto il silenzio. Don Claudio precipitosamente è risalito dentro casa. Poco dopo sono stati avvertiti alcuni giovani della comunità di raggiungerlo.
Tutti i presenti in cappellina si sono resi subito conto che qualcosa di eccezionale doveva essere accaduto e sono rimasti ad attendere pregando in silenzio.
Marisa ha raccontato subito a Don Claudio che, mentre lei era momentaneamente assente, nella sua stanza è stata appoggiata da Gesù sui fiori un’ostia grande dal cui interno sono sgorgate gocce di sangue: a rendersi conto dell’evento miracoloso sono state due signore. Questa è stata la settima volta che Gesù o la Madre dell’Eucaristia ha consegnato un’ostia macchiata di sangue.
I giovani, dopo aver adorato Gesù presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità nell’Eucaristia sanguinante, hanno scattato alcune fotografie e hanno fatto la ripresa televisiva per documentare il grande miracolo eucaristico.
Don Claudio si è recato nuovamente in cappellina per spiegare a tutti i presenti quanto accaduto. Successivamente insieme ai giovani è risalito di nuovo nella stanza dove era presente l’Eucaristia grondante sangue e si sono resi conto che nel frattempo il sangue aveva continuato a fuoruscire trasformando la forma originaria dell’ostia.
Passati pochi minuti Don Claudio è rientrato nella cappellina e a breve distanza seguivano Marisa e i giovani che l’hanno sostenuta fino alla carrozzina.
Marisa, pallidissima e assai sofferente, è entrata in cappellina seduta sulla sedia a rotelle, reggendo su un piattino ben visibile l’ostia grande, piegata leggermente a forma di conchiglia; all’interno del bordo bianco erano presenti vistose macchie di sangue.
Poche parole ancora, poi Don Claudio ha preso dalle mani di Marisa l’Eucaristia ed è passato fra i fedeli lentamente per permettere a tutti di vedere proprio da vicino come si presentava l’ostia: la parte centrale, a visione ravvicinata, appariva rigonfia, bagnata e striata di sangue, molto somigliante ad un lembo di carne viva; verso l’esterno il sangue era più denso e formava un’orlatura irregolare e marcata.
Don Claudio ha ricevuto dalla Madonna l’ordine di conservare gelosamente l’Eucaristia che ha versato sangue per portarla solennemente in processione.
La Madre dell’Eucaristia, alla presenza dei membri dei diversi gruppi di preghiera provenienti da più parti d’Italia, ha raccontato nella lettera di Dio del giorno stesso come è avvenuto quest’ultimo miracolo eucaristico con l’effusione di sangue: “Gesù ha portato l’ostia sottratta a un sacerdote che celebrava per abitudine e non credeva a ciò che stava facendo in quel momento. Il sangue ha cominciato a sgorgare ed io ho detto a Gesù: «Prendiamo quest’ostia, portiamola nel piccolo angolo di Paradiso, nel luogo taumaturgico, perché lì verrà amata, adorata e rispettata». Gesù, con tutto l’amore del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo, accompagnato dallo Spirito Santo sotto forma di candida colomba, è entrato nella stanza di Marisella e ha adagiato su dei semplici fiori Gesù Eucaristia. Il sangue continuava ad uscire e l’ostia si è gonfiata, si è molto gonfiata. Io non voglio che quest’ostia sia consegnata agli uomini della Chiesa e agli adulti che non credono. Ci sono gruppi che corrono da un santuario all’altro, da un posto all’altro e non hanno compreso che il posto taumaturgico più importante e benedetto da Dio è questo piccolo angolo della Terra nascosto, oltraggiato, bersagliato da tanti, tanti, tanti” (Lettera di Dio, 17 maggio 1998)
Qualche giorno dopo la Madonna è ritornata a parlare del grande miracolo avvenuto: “Non vengo per fare una passeggiata in mezzo a voi, ma per pregare con voi e prego per tutti, anche per coloro che continuano ad uccidere mio Figlio Gesù. Chi non ama l’Eucaristia, uccide Gesù. Il grande miracolo che è avvenuto il 17 maggio è immenso e se Dio l’ha fatto è perché ha dei grandi disegni su questo luogo taumaturgico. Chi non crede, chi non ama Gesù Eucaristia? Voi sapete benissimo che sono proprio gli uomini scelti da Dio che non amano o hanno paura di amare e non potendo distruggere Gesù Eucaristia distruggono coloro che lo amano. Il miracolo è grande e Dio vuole che ogni domenica portiate l’Eucaristia che ha sanguinato in processione, in profondo silenzio, preghiera, adorazione e facciate canti di gloria. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.” (Lettera di Dio, 19 maggio 1998). E successivamente: “Questo luogo doveva essere pieno di persone per far compagnia a Gesù Eucaristia che ha sanguinato. Le creature per qualcosa di piccolo corrono, fanno anche sacrifici e pellegrinaggi come fossero delle gite, mentre qui dove mio Figlio Gesù ha versato il suo sangue, tutto rimane tranquillo come prima, come non fosse successo nulla. I giornali hanno parlato di ciò che è accaduto a Monte Mario, io l’ho voluto. Però aspettatevi nuovi colpi dal Vicariato, perché questo grande miracolo dà molto fastidio. Devo solo dirvi di parlarne alle creature, di chiedere loro di convertirsi” (Lettera di Dio, 20 maggio 1998).
Quasi un anno dopo, il 6 giugno 1999, alle ore 7:30, mentre il futuro Vescovo Mons. Claudio Gatti stava risalendo dal suo studio al piano superiore della casa, lungo le scale ha sentito il caratteristico e dolce profumo che avverte la presenza dell’Eucaristia portata da Gesù o dalla Madonna. Il sacerdote si è recato immediatamente nella cappellina provvisoria che custodiva l’Eucaristia che ha sanguinato il 17 maggio 1998, ma non ha notato nessuna particolarità. Ha interrogato così Marisa per conoscere l’origine del profumo, ma anche lei non gli ha saputo dare alcuna spiegazione.
Don Claudio e Marisa allora hanno fissato più attentamente l’Eucaristia e con stupore hanno visto una scena che è rimasta nella loro mente per tutta la vita. L’ostia, che dopo la prima effusione di sangue aveva assunto la forma di conchiglia, si è trasformata e ha assunto la forma di cuore. Il sangue fresco si è sovrapposto al sangue sgorgato il 17 maggio 1998 che si era disseccato. Vistose gocce hanno macchiato il cuscinetto sul quale era stata collocata l’ostia all’interno di un calice di vetro.
Un altro fatto li ha colpiti: sul corporale sotto il calice di vetro è apparsa ben visibile una macchia di sangue.
Il sacerdote e Marisa hanno pregato e adorato Gesù Eucaristia continuando a fissare il sangue divino che è fuoriuscito formando un piccolo rigagnolo alla confluenza della parte trasversale e orizzontale dell’ostia.
Immediatamente dopo Don Claudio ha telefonato ai giovani e ad alcuni adulti, perché venissero subito per constatare ed essere testimoni dell’evento eucaristico straordinario, nonché eseguire subito la ripresa televisiva e molte foto per avere una documentazione dettagliata. Don Claudio ha ricordato che quando avviene l’effusione di sangue da un’ostia grande, il Cristo soffre per la situazione spirituale dei sacerdoti e della Chiesa. Inoltre nella Storia della Chiesa è un evento unico che una nuova effusione di sangue si è ripetuta nella stessa ostia. Alle ore 10:00, preceduto da tutti i giovani, Don Claudio ha portato l’Eucaristia che aveva versato sangue, in cappella dove si sono raccolte molte persone. Dopo aver raccontato ai presenti il miracolo, tutti hanno adorato, pregato e cantato. Il sacerdote, commosso e felice, ha portato solennemente in processione l’Eucaristia, dalla quale per ben due volte è sgorgato il sangue.
La processione è aperta da Marisa che ha portato la croce sulle spalle come le ha ordinato Gesù. Lei, che poteva fare solo pochi passi con l’aiuto delle stampelle, ha camminato speditamente, sostenuta dalla potenza di Dio. Terminata la processione, Gesù ha comunicato la lettera di Dio che, per la sua particolare importanza, riportiamo integralmente:
Marisa - Sì, ci hai dato una grande gioia, Signore, ma ora cosa dobbiamo fare?
Gesù - Ciò che avete fatto, miei cari figli. Questa notte il mio Cuore è esploso, il mio sangue ha zampillato ed è passato attraverso il calice di vetro, come quando l’Eucaristia fuoruscita dal crocifisso è passata attraverso la teca messa a protezione. Il mio sangue ha zampillato di gioia, di amore, di sofferenza. Questo grande nuovo miracolo è avvenuto per dimostrare agli uomini che il mio Cuore scoppia ogni momento: quando ci sono anime che amano e soffrono, quando ci sono uomini che non credono. Questo grande miracolo nel miracolo del miracolo è un dono per voi. Voi datene testimonianza, gridatelo; non abbiate paura di ciò che l’uomo può dire o fare. Il mio Cuore è scoppiato di amore e avete notato questo soltanto alle 7:30, ma dalla mezzanotte il mio Cuore sanguinava, specialmente per i miei cari figli prediletti. Sanguina per loro, gioisce per voi che state facendo molto per ottenere la pace, per amare il prossimo. Non fate toccare l’Eucaristia che ha sanguinato a nessuno, neanche ai collaboratori del grande capo della Chiesa, ma soltanto a lui in persona; purtroppo questo non avverrà. Qualcuno ha avuto paura.
Perché, miei cari figli? Il mio Cuore ama, il mio amore è grande, vi amo tutti e nessuno di voi può amare come Me Gesù. Marisella, hai fatto anche troppo, hai portato la croce, hai sofferto la passione e la sudorazione, ora, ti prego, siedi!.
Marisa - Sì, devo essere sincera, sono un pochino stanca.
Gesù - Non tutti avete compreso questo miracolo nel miracolo del miracolo. Gli uomini della Chiesa continueranno a sorridere, a prendervi in giro, a dire che siete pazzi, ma Io sono il primo pazzo, come hanno detto quando camminavo lungo le vie di Gerusalemme: “Quello è pazzo, è indemoniato!”. Miei cari figli, se Io sono un indemoniato, un pazzo, voi lo siete come me. Ringraziate allora Dio di essere pazzi come il vostro Gesù.
Il mio Cuore è esploso e sono usciti sangue ed acqua da quell’ostia che aveva già sanguinato il 17 maggio 1998, più di un anno fa; da allora sono qui, con voi. Dio Padre ama molto questo luogo taumaturgico, e ama voi. Qui siamo presenti Dio Padre, Dio Spirito Santo, ed Io, Dio Figlio; sono presenti la Madre dell’Eucaristia, gli angeli, i santi e le anime salve; tutto il Paradiso è racchiuso in questo luogo taumaturgico, mio piccolo gregge. Il mio Cuore è esploso d’amore per voi e di sofferenza per gli uomini che ancora non sanno amare. Questo miracolo così grande deve farvi cambiare, miei cari figli. Via, e mi ripeto ancora, la permalosità, la gelosia, il pensare male degli altri, il vedere il male negli altri, no; in voi questo non deve esistere. Il mio Cuore è esploso per voi, perché Io sono il vostro grande amore.
Siete davanti a Gesù Eucaristia che da mezzanotte sanguina; e qualcuno mi ha fatto compagnia. Desidero ora che partecipiate alla santa Messa con tanto amore, fate esplodere il vostro cuore d’amore, ma non al punto di sanguinare, no, Gesù non vi chiede questo, però il vostro cuore deve essere mio, soltanto mio. Auguri a tutti.
Questa notte, Marisella, mentre versavi sangue, Io ho asciugato le tue lacrime e il tuo sangue. Tu mi hai soltanto guardato, ti sei emozionata, hai pregato, ad un certo punto non sapevi più che fare ed Io ti ho detto: “Figlia mia, è tempo che tu riesca a dormire un pochino”. Miei cari figli, fate sì che il vostro cuore esploda di amore per gli uomini che non mi amano, che non amano Gesù Eucaristia, la Madre dell’Eucaristia e per coloro che Dio ha chiamato per testimoniare.
Insieme al mio caro sacerdote prediletto benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri.
Madonna - Io, la vostra mamma, vi porto tutti stretti al mio Cuore e vi copro con il mio manto materno. Non posso parlare di più, perché c’è Gesù Eucaristia.
Buona S. Messa. Partecipate con tutto il cuore alla S. Messa.
Sia lodato Gesù Cristo.
Un’ostia grande ha sanguinato per due volte assumendo prima la forma di una conchiglia e successivamente quella di un cuore: 17 maggio 1998 e 6 giugno 1999
Durante la notte tra il 16 e il 17 maggio 1998, la Madonna è entrata a porte chiuse nella cappellina. Ha preso l’ostensorio e lo ha collocato nel mezzo dell’altare intronizzandovi Gesù Eucaristia. Ha aperto la porticina del tabernacolo, precedentemente chiuso a chiave dal futuro Vescovo Mons. Claudio Gatti, e vi ha deposto molte particole consacrate. Infine ha collocato altre particole consacrate su alcuni fiori e sul calice della statua bianca della Madonna in camera di Marisa; così un profumo particolare ha riempito tutta la casa.
La mattina del 17 maggio 1998, alle ore 9:30 circa, Don Claudio è entrato in cappellina per accingersi come al solito a spiegare le ultime lettere di Dio ai fedeli.
Tutti i presenti in cappellina si sono resi subito conto che qualcosa di eccezionale doveva essere accaduto e sono rimasti ad attendere pregando in silenzio.
Appena giunto un insolito squillo del citofono interno ha rotto il silenzio. Don Claudio precipitosamente è risalito dentro casa. Poco dopo sono stati avvertiti alcuni giovani della comunità di raggiungerlo.
Marisa ha raccontato subito a Don Claudio che, mentre lei era momentaneamente assente, nella sua stanza è stata appoggiata da Gesù sui fiori un’ostia grande dal cui interno sono sgorgate gocce di sangue: a rendersi conto dell’evento miracoloso sono state due signore. Questa è stata la settima volta che Gesù o la Madre dell’Eucaristia ha consegnato un’ostia macchiata di sangue.
I giovani, dopo aver adorato Gesù presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità nell’Eucaristia sanguinante, hanno scattato alcune fotografie e hanno fatto la ripresa televisiva per documentare il grande miracolo eucaristico.
Don Claudio si è recato nuovamente in cappellina per spiegare a tutti i presenti quanto accaduto. Successivamente insieme ai giovani è risalito di nuovo nella stanza dove era presente l’Eucaristia grondante sangue e si sono resi conto che nel frattempo il sangue aveva continuato a fuoruscire trasformando la forma originaria dell’ostia.
Passati pochi minuti Don Claudio è rientrato nella cappellina e a breve distanza seguivano Marisa e i giovani che l’hanno sostenuta fino alla carrozzina.
Marisa, pallidissima e assai sofferente, è entrata in cappellina seduta sulla sedia a rotelle, reggendo su un piattino ben visibile l’ostia grande, piegata leggermente a forma di conchiglia; all’interno del bordo bianco erano presenti vistose macchie di sangue.
Poche parole ancora, poi Don Claudio ha preso dalle mani di Marisa l’Eucaristia ed è passato fra i fedeli lentamente per permettere a tutti di vedere proprio da vicino come si presentava l’ostia: la parte centrale, a visione ravvicinata, appariva rigonfia, bagnata e striata di sangue, molto somigliante ad un lembo di carne viva; verso l’esterno il sangue era più denso e formava un’orlatura irregolare e marcata.
Don Claudio ha ricevuto dalla Madonna l’ordine di conservare gelosamente l’Eucaristia che ha versato sangue per portarla solennemente in processione.
La Madre dell’Eucaristia, alla presenza dei membri dei diversi gruppi di preghiera provenienti da più parti d’Italia, ha raccontato nella lettera di Dio del giorno stesso come è avvenuto quest’ultimo miracolo eucaristico con l’effusione di sangue: “Gesù ha portato l’ostia sottratta a un sacerdote che celebrava per abitudine e non credeva a ciò che stava facendo in quel momento. Il sangue ha cominciato a sgorgare ed io ho detto a Gesù: «Prendiamo quest’ostia, portiamola nel piccolo angolo di Paradiso, nel luogo taumaturgico, perché lì verrà amata, adorata e rispettata». Gesù, con tutto l’amore del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo, accompagnato dallo Spirito Santo sotto forma di candida colomba, è entrato nella stanza di Marisella e ha adagiato su dei semplici fiori Gesù Eucaristia. Il sangue continuava ad uscire e l’ostia si è gonfiata, si è molto gonfiata. Io non voglio che quest’ostia sia consegnata agli uomini della Chiesa e agli adulti che non credono. Ci sono gruppi che corrono da un santuario all’altro, da un posto all’altro e non hanno compreso che il posto taumaturgico più importante e benedetto da Dio è questo piccolo angolo della Terra nascosto, oltraggiato, bersagliato da tanti, tanti, tanti” (Lettera di Dio, 17 maggio 1998)
Qualche giorno dopo la Madonna è ritornata a parlare del grande miracolo avvenuto: “Non vengo per fare una passeggiata in mezzo a voi, ma per pregare con voi e prego per tutti, anche per coloro che continuano ad uccidere mio Figlio Gesù. Chi non ama l’Eucaristia, uccide Gesù. Il grande miracolo che è avvenuto il 17 maggio è immenso e se Dio l’ha fatto è perché ha dei grandi disegni su questo luogo taumaturgico. Chi non crede, chi non ama Gesù Eucaristia? Voi sapete benissimo che sono proprio gli uomini scelti da Dio che non amano o hanno paura di amare e non potendo distruggere Gesù Eucaristia distruggono coloro che lo amano. Il miracolo è grande e Dio vuole che ogni domenica portiate l’Eucaristia che ha sanguinato in processione, in profondo silenzio, preghiera, adorazione e facciate canti di gloria. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.” (Lettera di Dio, 19 maggio 1998). E successivamente: “Questo luogo doveva essere pieno di persone per far compagnia a Gesù Eucaristia che ha sanguinato. Le creature per qualcosa di piccolo corrono, fanno anche sacrifici e pellegrinaggi come fossero delle gite, mentre qui dove mio Figlio Gesù ha versato il suo sangue, tutto rimane tranquillo come prima, come non fosse successo nulla. I giornali hanno parlato di ciò che è accaduto a Monte Mario, io l’ho voluto. Però aspettatevi nuovi colpi dal Vicariato, perché questo grande miracolo dà molto fastidio. Devo solo dirvi di parlarne alle creature, di chiedere loro di convertirsi” (Lettera di Dio, 20 maggio 1998).
Quasi un anno dopo, il 6 giugno 1999, alle ore 7:30, mentre il futuro Vescovo Mons. Claudio Gatti stava risalendo dal suo studio al piano superiore della casa, lungo le scale ha sentito il caratteristico e dolce profumo che avverte la presenza dell’Eucaristia portata da Gesù o dalla Madonna. Il sacerdote si è recato immediatamente nella cappellina provvisoria che custodiva l’Eucaristia che ha sanguinato il 17 maggio 1998, ma non ha notato nessuna particolarità. Ha interrogato così Marisa per conoscere l’origine del profumo, ma anche lei non gli ha saputo dare alcuna spiegazione.
Don Claudio e Marisa allora hanno fissato più attentamente l’Eucaristia e con stupore hanno visto una scena che è rimasta nella loro mente per tutta la vita. L’ostia, che dopo la prima effusione di sangue aveva assunto la forma di conchiglia, si è trasformata e ha assunto la forma di cuore. Il sangue fresco si è sovrapposto al sangue sgorgato il 17 maggio 1998 che si era disseccato. Vistose gocce hanno macchiato il cuscinetto sul quale era stata collocata l’ostia all’interno di un calice di vetro.
Un altro fatto li ha colpiti: sul corporale sotto il calice di vetro è apparsa ben visinbile una macchia di sangue.
Il sacerdote e Marisa hanno pregato e adorato Gesù Eucaristia continuando a fissare il sangue divino che è fuoriuscito formando un piccolo rigagnolo alla confluenza della parte trasversale e orizzontale dell’ostia.
Immediatamente dopo Don Claudio ha telefonato ai giovani e ad alcuni adulti, perché venissero subito per constatare ed essere testimoni dell’evento eucaristico straordinario, nonché eseguire subito la ripresa televisiva e molte foto per avere una documentazione dettagliata.
Don Claudio ha ricordato che quando avviene l’effusione di sangue da un’ostia grande, il Cristo soffre per la situazione spirituale dei sacerdoti e della Chiesa. Inoltre nella Storia della Chiesa è un evento unico che una nuova effusione di sangue si è ripetuta nella stessa ostia.
Alle ore 10:00, preceduto da tutti i giovani, Don Claudio ha portato l’Eucaristia che aveva versato sangue, in cappella dove si sono raccolte molte persone. Dopo aver raccontato ai presenti il miracolo, tutti hanno adorato, pregato e cantato.
Il sacerdote, commosso e felice, ha portato solennemente in processione l’Eucaristia, dalla quale per ben due volte è sgorgato il sangue.
La processione è aperta da Marisa che ha portato la croce sulle spalle come le ha ordinato Gesù. Lei, che poteva fare solo pochi passi con l’aiuto delle stampelle, ha camminato speditamente, sostenuta dalla potenza di Dio. Terminata la processione, Gesù ha comunicato la lettera di Dio che, per la sua particolare importanza, riportiamo integralmente:
Marisa - Sì, ci hai dato una grande gioia, Signore, ma ora cosa dobbiamo fare?
Gesù - Ciò che avete fatto, miei cari figli. Questa notte il mio Cuore è esploso, il mio sangue ha zampillato ed è passato attraverso il calice di vetro, come quando l’Eucaristia fuoruscita dal crocifisso è passata attraverso la teca messa a protezione. Il mio sangue ha zampillato di gioia, di amore, di sofferenza. Questo grande nuovo miracolo è avvenuto per dimostrare agli uomini che il mio Cuore scoppia ogni momento: quando ci sono anime che amano e soffrono, quando ci sono uomini che non credono. Questo grande miracolo nel miracolo del miracolo è un dono per voi. Voi datene testimonianza, gridatelo; non abbiate paura di ciò che l’uomo può dire o fare. Il mio Cuore è scoppiato di amore e avete notato questo soltanto alle 7:30, ma dalla mezzanotte il mio Cuore sanguinava, specialmente per i miei cari figli prediletti. Sanguina per loro, gioisce per voi che state facendo molto per ottenere la pace, per amare il prossimo. Non fate toccare l’Eucaristia che ha sanguinato a nessuno, neanche ai collaboratori del grande capo della Chiesa, ma soltanto a lui in persona; purtroppo questo non avverrà. Qualcuno ha avuto paura.
Perché, miei cari figli? Il mio Cuore ama, il mio amore è grande, vi amo tutti e nessuno di voi può amare come Me Gesù.
Marisella, hai fatto anche troppo, hai portato la croce, hai sofferto la passione e la sudorazione, ora, ti prego, siedi!.
Marisa - Sì, devo essere sincera, sono un pochino stanca.
Gesù -Non tutti avete compreso questo miracolo nel miracolo del miracolo. Gli uomini della Chiesa continueranno a sorridere, a prendervi in giro, a dire che siete pazzi, ma Io sono il primo pazzo, come hanno detto quando camminavo lungo le vie di Gerusalemme: “Quello è pazzo, è indemoniato!”. Miei cari figli, se Io sono un indemoniato, un pazzo, voi lo siete come me. Ringraziate allora Dio di essere pazzi come il vostro Gesù. Il mio Cuore è esploso e sono usciti sangue ed acqua da quell’ostia che aveva già sanguinato il 17 maggio 1998, più di un anno fa; da allora sono qui, con voi.
Dio Padre ama molto questo luogo taumaturgico, e ama voi. Qui siamo presenti Dio Padre, Dio Spirito Santo, ed Io, Dio Figlio; sono presenti la Madre dell’Eucaristia, gli angeli, i santi e le anime salve; tutto il Paradiso è racchiuso in questo luogo taumaturgico, mio piccolo gregge. Il mio Cuore è esploso d’amore per voi e di sofferenza per gli uomini che ancora non sanno amare. Questo miracolo così grande deve farvi cambiare, miei cari figli. Via, e mi ripeto ancora, la permalosità, la gelosia, il pensare male degli altri, il vedere il male negli altri, no; in voi questo non deve esistere. Il mio Cuore è esploso per voi, perché Io sono il vostro grande amore.
Siete davanti a Gesù Eucaristia che da mezzanotte sanguina; e qualcuno mi ha fatto compagnia. Desidero ora che partecipiate alla santa Messa con tanto amore, fate esplodere il vostro cuore d’amore, ma non al punto di sanguinare, no, Gesù non vi chiede questo, però il vostro cuore deve essere mio, soltanto mio. Auguri a tutti. Questa notte, Marisella, mentre versavi sangue, Io ho asciugato le tue lacrime e il tuo sangue. Tu mi hai soltanto guardato, ti sei emozionata, hai pregato, ad un certo punto non sapevi più che fare ed Io ti ho detto: “Figlia mia, è tempo che tu riesca a dormire un pochino”. Miei cari figli, fate sì che il vostro cuore esploda di amore per gli uomini che non mi amano, che non amano Gesù Eucaristia, la Madre dell’Eucaristia e per coloro che Dio ha chiamato per testimoniare. Insieme al mio caro sacerdote prediletto benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri.
Madonna - Io, la vostra mamma, vi porto tutti stretti al mio Cuore e vi copro con il mio manto materno.
Non posso parlare di più, perché c’è Gesù Eucaristia.
Buona S. Messa. Partecipate con tutto il cuore alla S. Messa. Sia lodato Gesù Cristo.
Un’ostia grande, sottratta a un importante ecclesiastico durante la consacrazione, ha sanguinato in tre diversi momenti: 16 maggio 2000, 6 aprile 2002 e 30 dicembre 2003
Il 16 maggio 2000 la Madre dell’Eucaristia ha trasportato nel luogo taumaturgico un’ostia grande che ha versato sangue e l’ha depositata su una piantina di fiori.
Appena terminato di celebrare la S. Messa, il Vescovo è stato informato da Marisa, costretta a letto dalla malattia, dell’avvenuto miracolo. Mons. Claudio Gatti si è recato, seguito da diversi giovani e adulti, a verificare l’evento prodigioso e ha constatato che l’ostia mostrava una macchia di sangue compatta ed estesa per la quasi totalità della sua superficie ed emanava il celestiale profumo, garanzia dell’intervento soprannaturale.
Il Vescovo ha autorizzato quindi la ripresa televisiva e fotografica, per avere la necessaria documentazione. Marisa ha raccontato, per ordine della Madonna, a Mons. Claudio come è avvenuto questo miracolo eucaristico. Un ecclesiastico, che occupava un posto molto importante nella gerarchia della Chiesa, dopo la consacrazione ha visto fuoruscire dall’ostia grande alcune gocce di sangue. Invece di rallegrarsi, si è infastidito di quanto stava accadendo sotto i suoi occhi, con gesto stizzito ha allontanato l’ostia insanguinata e ha chiesto all’inserviente una seconda ostia per proseguire la celebrazione della S. Messa e non permettere ai presenti di rendersi conto del miracolo eucaristico. Poiché l’ostia che ha versato sangue, secondo l’intenzione del celebrante, era destinata ad una messa nera, la Madonna l’ha sottratta immediatamente al celebrante sacrilego e l’ha trasportata nel luogo taumaturgico, ben sapendo che sarebbe stata accolta con amore e con fede. La Madonna ha rivelato l’identità dell’ecclesiastico inizialmente solo al Vescovo e alla Veggente e successivamente anche ai giovani.
Il Vescovo, la Veggente e i giovani, tenuti per ora a mantenere il segreto sull’identità dello sventurato ecclesiastico, hanno organizzato turni di adorazione per riparare il grave sacrilegio e la profanazione commessa contro l’Eucaristia che comporta la scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica. (can. 1367)
Purtroppo quanto raccontato non è stato un fatto isolato, ma frequente. Chi arriva a profanare l’Eucaristia non potrà salvarsi né godere Dio in Paradiso; questo ha ripetuto più volte Gesù Cristo.
Circa due anni dopo, nella lettera di Dio del 4 aprile 2002 la Madre dell’Eucaristia ha chiesto alla comunità di raccogliersi in preghiera il primo sabato del mese per ottenere il dono della pace. Allora, oltre la guerra in Palestina, altri quarantacinque conflitti affliggevano il mondo ed erano causa di morte, distruzione e sofferenza.
Dall’inizio del 2002, più volte la Madre dell’Eucaristia ha annunciato il rischio che la guerra potesse colpire anche l’Italia e per questo ha invitato tutta la nostra comunità ad intensificare le preghiere, il digiuno e i fioretti.
Il 6 aprile dunque la nostra comunità ha offerto a Dio un giorno di preghiera, adorazione eucaristica e digiuno. La nostra sorella Marisa, non potendo unirsi alla comunità in cappellina a causa della sofferenza provocata dalla passione, si è raccolta in adorazione nella sua stanza davanti all’Eucaristia che aveva sanguinato il 16 maggio 2000.
Mentre il nostro Vescovo celebrava la S. Messa, che Marisa seguiva via radio dalla sua stanza, un membro della comunità entrando nella stanza ha notato una nuova effusione di sangue dall’ostia e ha informato subito Marisa dell’accaduto. La nostra sorella, sorpresa, si è avvicinata e ha notato fuoruscire il sangue dal centro dell’ostia, che si è diffuso su quasi l’intera superficie.
Poco dopo Marisa, rimasta sola, ha avvertito un tremendo terremoto sconvolgere tutta la casa e soprattutto ha visto gli oggetti, che erano sul comò di fronte a lei, capovolgersi, rovesciarsi e frantumarsi. L’evento soprannaturale è durato pochi secondi, poi Marisa ha visto ogni cosa tornare intatta al proprio posto. Questa è la stessa esperienza che hanno vissuto coloro che erano ai piedi della croce subito dopo la morte di Gesù. “E Gesù emesso un altro grido spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono” (Mt 27,50-51).
La nostra sorella ha avuto dal Signore il dono di vedere questa scena più volte; in quel drammatico istante la natura geme perché muore il suo Creatore. Questo indica che la morte del Cristo non è un evento storico passato, ma si attualizza ogni volta che la Chiesa celebra il sacrificio eucaristico nella S. Messa. Al termine della S. Messa il Vescovo è stato subito informato dell’avvenuto miracolo e poco dopo i membri della comunità sono saliti a piccoli gruppi nella stanza di Marisa per adorare l’Eucaristia. Entrati nella stanza, hanno avvertito il caratteristico dolce ed intenso profumo che ha sempre accompagnato i miracoli eucaristici. Il Vescovo ha ricordato che quando avviene l’effusione di sangue da un’ostia grande, il Cristo soffre per la situazione spirituale dei sacerdoti e della Chiesa. Inoltre nella Storia della Chiesa è un evento unico che una nuova effusione di sangue si è ripetuta nella stessa ostia.
La terza effusione di sangue è avvenuta il 30 dicembre 2003, quando la comunità ha offerto al Signore una giornata di adorazione eucaristica per chiedere perdono dei peccati commessi nel 2003. Durante la mattina, Marisa ha sofferto in modo particolarmente cruento la passione, accompagnata da una nuova abbondante sanguinazione delle stimmate delle mani e della fronte. Le sue gravi condizioni di salute non le hanno permesso di scendere in cappellina, ma si è unita alle preghiere della comunità nella sua stanza, dove S.E. Mons. Claudio Gatti ha esposto l’ostia grande che aveva sanguinato due volte, il 16 maggio 2000 e il 6 aprile 2002. Nel pomeriggio, al termine della S. Messa celebrata dal Vescovo, mentre Marisa nella sua stanza soffriva nuovamente la passione e le stimmate sanguinavano, dall’ostia è fuoriuscito nuovamente il sangue, per indicare l’intima e profonda unione tra Gesù e Marisa, la Sua sposa e Vittima d’amore. Il Vescovo, rientrato in casa, dopo aver constatato l’avvenuto miracolo, ha portato l’ostia in cappellina, dove alcuni membri della comunità sono rimasti alcune ore in adorazione. Sull’ostia sono presenti, oltre alle grandi macchie di sangue delle precedenti sanguinazioni, altre macchie più piccole fiorite ai suoi bordi.
Questa terza effusione di sangue, avvenuta il 30 dicembre 2003, è stata un nuovo segno della sofferenza di Cristo per la situazione spirituale dei sacerdoti e della Chiesa. Alla nostra sorella Marisa dalla fine dell’estate del 2002 hanno sanguinato frequentemente le stimmate delle mani, dei piedi, della fronte e del costato. Marisa ha sofferto la passione per la Chiesa, per il Vescovo, per la comunità e per tutte le persone che si sono raccomandate alle sue preghiere per guarigioni fisiche e spirituali.
Il luogo taumaturgico è la nuova Betlemme da dove per intervento di Dio, grazie ai numerosi miracoli eucaristici, alle teofanie trinitarie e alle apparizioni della Madre dell’Eucaristia, si è sprigionata una nuova luce di grazia che si è diffusa per tutta la Chiesa. Questa luce ha generato un forte impulso, una rinnovata attenzione, un’ardente fede e uno straordinario amore verso l’Eucaristia.
Infatti oggi i sacerdoti, i vescovi e i cardinali fanno delle catechesi più chiare ed approfondite per cui i fedeli hanno cominciato a capire la centralità, l’importanza e la necessità dell’Eucaristia nella vita del singolo, delle famiglie, delle comunità religiose, delle Chiese particolari e della Chiesa Universale.
È stata intensificata con successo l’adorazione eucaristica che vede sempre più numerosi i giovani stringersi intorno all’Eucaristia.
Purtroppo, solo gli uomini piccoli e umili hanno creduto a tutti gli eventi soprannaturali avvenuti nel luogo taumaturgico. I potenti e l’autorità ecclesiastica hanno combattuto in tutti i modi le opere di Dio. La conversione di tre miliardi e mezzo di persone, il trionfo di Gesù Eucaristia e della Madre dell’Eucaristia si è realizzato per intervento di Dio e con la collaborazione del Vescovo e di Marisa che, pur non avendo potenti e numerosi mezzi di comunicazione e senza il sostegno di nessuna autorità ecclesiastica o civile, si sono abbandonati a Dio e hanno combattuto e sofferto. Alla vittoria di Gesù Eucaristia e della Madre dell’Eucaristia seguirà, come e quando piacerà a Dio, quella del Vescovo dell’Eucaristia e della Vittima dell’Eucaristia.
Un’ostia piccola ha sanguinato sulla statua della Madonna per due volte: 11 novembre 1999 e 18 maggio 2000
L’11 novembre 1999 è avvenuto un nuovo grande miracolo eucaristico. Un’ostia che in precedenza era stata adagiata dalla Madonna sul calice della statua bianca della Madre dell’Eucaristia ha sanguinato; per la nona volta l’Eucaristia ha sanguinato nel luogo taumaturgico.
L’ostia ha sanguinato in tre momenti diversi. Citiamo la testimonianza di Mons. Claudio Gatti, il Vescovo ordinato da Dio, che è stato il primo a vedere sanguinare l’Eucaristia: “Erano circa le ore 13 quando sono andato a pregare davanti alla particola che il 3 novembre era stata depositata dalla Madonna sul calice della statua bianca. Ho visto immediatamente nell’interno della particola una macchia di sangue di forma circolare e delle gocce che gorgogliavano e fuoruscivano dal suo interno. Ho chiamato immediatamente le persone che si trovavano in casa perché anch’esse potessero vedere e testimoniare il miracolo eucaristico. Abbiamo pregato e cantato, poi ognuno è tornato alle sue normali attività”.
Più tardi il Vescovo è tornato di nuovo davanti all’Eucaristia ed ha notato con sorpresa che l’effusione di sangue non solo non si era arrestata, ma è continuata abbondantemente. Infatti, mentre in precedenza il sangue aveva macchiato solo la parte centrale della particola, nel secondo momento ha incominciato a debordare ed ha macchiato la parte superiore e parzialmente il piede del calice. Inoltre una goccia è caduta sulla base della statua. “Ho chiamato di nuovo le persone - continua Mons. Claudio - e abbiamo adorato l’Eucaristia e constatato che da essa il sangue aveva continuato a fuoruscire. Poi siamo andati a mangiare; il pranzo è stato molto veloce. Alle 14:45 sono tornato a pregare e ho notato che nel frattempo l’effusione di sangue era intensamente aumentata fino a bagnare la mano, il calice, il vestito, il piede della Madonna e diverse gocce si erano posate sul basamento della statua”.
Durante il pomeriggio, poiché era in programma l’incontro biblico, i membri della comunità venuti in via delle Benedettine per ascoltare la Parola di Dio, sono rimasti impressionati nel vedere il grande miracolo compiuto dal Signore. Il candore della statua contrastava con il sangue ancora vivo di Gesù. Inoltre, man mano che passavano i minuti la particola s’innalzava davanti ai presenti, quasi a volersi mostrare sul calice.
Noi membri del movimento ci siamo chiesti il perché di questo grande segno di Dio, ma soprattutto ci siamo chiesti perché quando una statua della Madonna piange o versa lacrime di sangue tutti accorrono ed invece quando Gesù Eucaristia sanguina pochi vengono ad adorarlo? Chi raccoglie il sangue divino? La Madre dell’Eucaristia durante l’apparizione che è avvenuta nello stesso giorno ha risposto a questi interrogativi e, rivolta a Marisa, ha detto: “Oggi ti ho detto che il mondo va sempre peggio; io devo difendere mio figlio Gesù dagli uomini che odiano Lui e odiano voi. Il sangue è un gesto d’amore per voi e di sofferenza per coloro che non credono. Finché il mondo non cambierà il mio Cuore e quello di Gesù sanguineranno”.
Mai nella Storia della Chiesa è avvenuto che nello stesso luogo si siano compiuti così numerosi e importanti miracoli eucaristici e che l’Eucaristia abbia sanguinato per nove volte. Se Gesù Eucaristia sanguina non è un buon segno per gli uomini della Terra, soprattutto per coloro che si dicono cristiani e continuano ad offendere Dio. Questo è il momento più duro e difficile di tutta la Storia della Chiesa e il Signore che è misericordioso aspetta ancora la conversione delle anime, ma alla fine sarà giusto ed interverrà con giustizia. Il Signore chiede di accoglierlo, di amarlo, di adorarlo e fargli compagnia davanti a tutti i tabernacoli della Terra. La domenica successiva i membri della comunità si sono riuniti per pregare davanti all’Eucaristia che conservava intatto un profumo particolare e mostrava che il sangue non aveva subito nessun processo di decomposizione.
La Madre dell’Eucaristia durante l’apparizione ha parlato ancora del grande miracolo eucaristico e ha esortato i fedeli della comunità a diffondere la notizia di questo importantissimo evento: “Non tenete per voi questo miracolo; deve essere diffuso dappertutto: nelle case, nelle piazze, nei quartieri e nelle chiese. Senza paura portate e fate vedere le foto che riproducono il miracolo eucaristico. La situazione deve esplodere perché il miracolo è grande; ancora una volta Gesù ha sanguinato nell’ostia. Quando sanguina nella grande ostia è per tutti i sacerdoti, dal papa al più piccolo sacerdote e quando sanguina nella piccola ostia è per tutti gli uomini. Voi sapete che l’uomo non sa amare, non ama e uccide”.
Sapremo rispondere a questo appello materno, così triste e drammatico? Circa 6 mesi dopo, il 18 maggio 2000, la stessa ostia ha sanguinato una seconda volta. Dopo aver celebrato la S. Messa, il Vescovo mentre stava per rientrare in casa, è stato assalito da un forte profumo, proveniente dalla stanza dove sono conservate le ostie che hanno sanguinato. Ha aperto la porta della stanza e il suo sguardo è stato attratto dalla statua bianca, sulla quale aveva sanguinato l’Eucaristia, collocata dalla Madonna l’11 novembre 1999. Mons. Claudio ha mormorato: “Mio Dio!” e si è prostrato ad adorare il sangue divino che fuorusciva per la seconda volta dalla stessa ostia. La scena davanti agli occhi del Vescovo è rimasta sempre indelebile nella sua mente e nel suo cuore. Il sangue vivo e rosso contrastava con il candore della statua. Inoltre, a differenza della prima volta, quando poche gocce di sangue avevano macchiato piccoli tratti del calice e del vestito della Madonna, questa volta il sangue è fuoruscito talmente abbondante da ricoprire interamente la parte del calice; si è andato a formare così uno spesso e lungo rigagnolo che dalla base del calice si è esteso fino alla base della statua. Il sangue fresco in alcuni punti ha ricoperto il precedente ormai scuro e in altri ha intrapreso un percorso diverso.
La Madre dell’Eucaristia il giorno seguente ha parlato di quest’ultimo miracolo eucaristico: “Miei cari figli, un’ostia depositata sulla piccola statua bianca ha di nuovo sanguinato. Il miracolo parla chiaro e dice che gli uomini non si convertono. Il mio povero Gesù che venne perseguitato, calunniato e ucciso 2000 anni fa, oggi si trova in condizioni ancora più tristi e orrende. Non è un segno buono che da un’ostia che ha già sanguinato siano fuorusciti ancora sangue ed acqua”.
Un’ostia piccola è stata appoggiata sulla fronte insanguinata di Marisa: 15 gennaio 2004
Nel pomeriggio del 15 gennaio 2004 è avvenuto uno straordinario miracolo eucaristico. In passato, molte volte, l’Eucaristia, è stata trasportata nel luogo taumaturgico da Gesù, dalla Madonna, dagli angeli e dai santi ed è stata appoggiata su dei fiori, nei vasi sacri sull’altare, ma questa volta la Madonna ha adagiato una particola sulla fronte insanguinata di Marisa.
Durante la mattinata era avvenuta l’ennesima fuoruscita di sangue dalle stimmate delle mani, della fronte e del costato della Veggente, in modo abbondante ed estremamente doloroso. Nel pomeriggio S.E. Mons. Claudio Gatti è stato informato che Marisa cantava nella sua stanza e il suo canto arrivava a dei toni talmente alti, che nessun cantante avrebbe potuto raggiungere. Il Vescovo ha bussato alla porta, ma non ricevendo nessuna risposta, si è reso subito conto che Marisa era in estasi e cantava insieme alla Madonna. Terminato il canto, la Madre dell’Eucaristia ha detto a Marisa che nessun santo o mistico ha sofferto quello che stava soffrendo lei e questo fa sì che per Dio è la stigmatizzata più grande e più importante. Successivamente la Madonna ha adagiato una particola sulla fronte di Marisa, che vi è rimasta perfettamente attaccata, perché è fuoriuscito nuovo sangue.
Su questo sangue umano il Signore ha voluto adagiare Se Stesso. Poiché nell’Eucaristia è realmente presente Gesù in Corpo, Sangue, Anima e Divinità, questo miracolo eucaristico ha reso possibile la contemporanea presenza di Sangue Divino e sangue umano in un’ostia, evento mai verificatosi nella Storia della Chiesa. Il Signore, unendo il Suo Sangue a quello di una sua creatura, ha voluto evidenziare l’unione indissolubile, misticamente profonda, che esiste tra Lui, Vittima Divina e Marisa, vittima umana. Soltanto il Sangue Divino salva, converte e redime gli uomini, ma il Signore chiama a Sé alcune anime per unirle alla Sua Passione: questo è un grande atto d’amore e di stima verso i suoi figli, perché nulla può aggiungersi alla potenza della Sua Redenzione e agli infiniti meriti della Sua Passione. Anche a noi il Signore chiede aiuto, non attraverso l’immolazione totale, ma con una testimonianza fedele e generosa.
Nelle prime ore del 17 gennaio la particola, che fino a quel momento era rimasta perfettamente attaccata alla fronte, improvvisamente si è staccata. Su di essa erano visibili dei piccoli grumi del sangue di Marisa.
Ventiquattro ore più tardi, mentre il Vescovo stava asciugando il sangue nuovamente fuoriuscito dalle stimmate delle mani, della fronte e del costato della Veggente, è apparsa la Madonna e ha detto: “Figli miei, è uscito anche il sangue di Gesù dalla particola che io ho portato giovedì”. Infatti su di essa era visibile in forma più rilevante il Sangue di Cristo insieme con quello di Marisa. Inoltre l’ostia emanava l’intenso profumo che caratterizza tutti i miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico.
Questo miracolo eucaristico, di cui noi siamo testimoni, è uno sprone a renderci responsabili e coscienti e a vivere gli interventi di Dio in modo consapevole. Ogni intervento di Dio porta dei benefici spirituali enormi in tutta la Terra, per cui oggi possiamo dire che il mondo è migliore e la Chiesa è più santa.
Il miracolo eucaristico dell’11 giugno 2000 è il sigillo che Dio ha messo sull’episcopato dato al nostro Vescovo e a tutti i miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico. Allo stesso modo, questo miracolo può essere considerato il sigillo dell’unione della passione di Cristo e di quella vissuta ventiquattro ore su ventiquattro dalla nostra sorella Marisa che, come S. Paolo, può affermare: “Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col. 1, 24).