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Maria, Madre dell'Eucaristia e Madre di tutti gli uomini

Veglia di preghiera del 23 ottobre 2004

É il secondo anno che celebriamo la festa della Madre dell'Eucaristia nel giorno dell’anniversario dell’inizio delle apparizioni pubbliche.

I temi che abbiamo scelto per la veglia vogliono mettere in evidenza alcuni aspetti della figura di Maria, così come ce li ha fatti conoscere il nostro Vescovo e lei stessa, attraverso le innumerevoli lettere di Dio che da tanti anni ci porta.

In particolare ci soffermeremo sull’amore materno che Maria ha dimostrato per gli uomini dal primo istante del suo concepimento, in quanto ha sempre saputo che sarebbe diventata la madre di Gesù, Colui che sacrificherà la propria vita per salvare l’umanità.

E come dice Paolo nella lettera agli Efesini, noi siamo "figli adottivi per opera di Gesù Cristo" e in quanto tali, il Signore ci ha donato come madre Maria, che con ogni suo gesto, ogni sua preghiera, ogni suo pensiero, ci elargisce il suo grande amore e ci indica la via verso Gesú Eucaristia e verso la santità.

La dolcezza di Maria, Madre dell'Eucaristia

È riduttivo affermare che Maria è la quintessenza della dolcezza, perché la nostra valutazione in merito parte sempre da criteri e considerazioni umane. Quando pensiamo ad una persona dolce, ci viene in mente qualcuno che ci parla in modo tenero, che si rivolge a noi con uno sguardo confidenziale e materno, che ci scalda il cuore; insomma, qualcuno che ci stringe con un abbraccio sincero. No, Maria è molto più di questo. La sua dolcezza affonda le radici in un'immensità che a noi è impossibile comprendere, non è paragonabile a quella che hanno altre creature sulla Terra, perché Maria vive il suo amore e la sua maternità in modo enormemente più grande di quanto può fare ogni altro essere umano.

Noi non ci soffermiamo mai abbastanza su questo aspetto della Madre dell'Eucaristia, eppure Maria è così, è quella mamma che preferisce nascondersi come dietro ad un "velo", perché neanche la sua ombra possa minimamente oscurare la grandezza e la dolcezza di suo Figlio Gesù, proprio come si legge nel Cantico dei Cantici: "Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo…". Sta a noi riuscire a scorgere, per quanto sia possibile, la lucentezza di quel tesoro, prezioso agli occhi di Dio che, rivolgendosi a lei, disse: "Maria, mia dolce creatura…" (Vita della Madonna, cap. 2); un tesoro che Dio ci concede di gustare, ammirare e godere ogni volta che ne abbiamo bisogno e che lei dona a piene mani a tutti i suoi figli, confortando, rassicurando, spronando a continuare il cammino nei momenti difficili: "Se durante la giornata incontrate delle difficoltà, non vi scoraggiate, ma andate avanti e dite una preghiera" (Lettera di Dio, 11 febbraio 2001).

l’amabilità l'ha accompagnata per tutta la vita; traspare chiaramente nel libro della sua vita quanto fosse dolce nel suo rapporto con il piccolo Gesù e con il suo amato sposo Giuseppe.

Il suo modo di parlare, la passione che la spinge ad amare Dio e gli uomini, l'entusiasmo che ci infonde nel pregare, nel lasciarci guidare da Dio, nell’abbandonarci a Lui, tutto in lei è dolcezza, anche un richiamo materno.

Di se stessa dice: "Io sono regina, ma sono serva di tutti, serva di Dio, serva degli uomini" (Lettera di Dio, 23 agosto 1999), poiché la sua autorità non scaturisce dalla grandezza della sua regalità, ma dall’immensità del suo amore materno che ci guida e sorregge. Forse un ascoltatore superficiale può non cogliere l’infinita dolcezza ed il rammarico che la Mamma celeste vive, quando è costretta a fare un richiamo.

Quando una persona ci fa un richiamo o ci rimprovera non significa che non sia dolce, che non ci ama, ma che in virtù di questo amore, è costretto a riprenderci, se necessario anche in modo severo. Così la Madonna ci corregge, ma soffre nel vederci sbagliare, nel correggerci e addirittura ci chiede perdono quando si rivolge a noi in un certo modo: "Miei cari figli, perdonatemi se vi ho parlato così, ma sono la Mamma del Cielo e della Terra, anch'io devo ubbidire a Dio" (Lettera di Dio, 25 marzo 2001).

Quante volte noi dovremmo chiedere perdono per non aver messo in pratica i suoi insegnamenti?

Eppure è limitativo parlare della dolcezza di Maria in termini umani; la sua qualità è alimentata e supportata dai doni preziosi che Dio le ha fatto: "Donna piena di grazia ed immune da ogni colpa; creatura umana dotata da Dio di doni soprannaturali, preternaturali e naturali"; questo leggiamo nelle litanie scritte dal nostro Vescovo. Ecco perché si deve considerare la dolcezza di Maria non solo come espressione del suo amore, ma anche come frutto della grazia di Dio che abbonda in lei.

Preghiera

Eccola, viene, insieme un fascio di luce, lei, figlia, sposa, madre. La manda colui che è tutto, la chiamano i nostri cuori incessantemente. l’ansia del nostro spirito si placa col balsamo delle sue parole. Come bimbo che si protende, e avidamente aspetta l’abbraccio, siamo stretti nel suo amore, protetti dal suo manto. Ci dona richiami materni, i sentimenti nel loro eccesso sono placati dalla sua dolce carezza. È madre, è sempre con noi, soffre, gioisce, prega con noi. Il suo profumo scioglie le nostre durezze, giunge come leggera brezza, riempie la nostra solitudine, Il cuore triste si alleggerisce. No, ogni umana parola seppure dolce, non potrà disegnarne la grandezza. l’immensità è racchiusa in un raggio di luna.

La compagnia di Maria, Madre dell'Eucaristia

Questo è un altro dono straordinario che Dio ha fatto all’umanità e a noi, piccolo gregge, chiamato a vivere esperienze così straordinarie. Certo, noi godiamo particolarmente della compagnia della Madre dell'Eucaristia quando ci porta le lettere di Dio e anche quando la sua presenza è meno tangibile, lei c'è sempre, come ha ripetuto infinite volte: "Io vi sono sempre accanto; anche quando non ve ne accorgete io sono con voi" (Lettera di Dio, 23 gennaio 1994).

È una compagnia di totale e intima comprensione: "Ho avuto il dono di vedere tutto, di vedervi uno ad uno, so cosa passa nel vostro cuore" (Lettera di Dio, 5 febbraio 1994); ci conosce intimamente, vede i nostri problemi, ma anche i nostri difetti, limiti e mancanze e continuamente ci corregge, ci consiglia, ci incoraggia. La Madre dell'Eucaristia ci dà tanto, tante volte abbiamo scoperto che legge nel nostro cuore e gratuitamente esaudisce le nostre preghiere intercedendo presso Dio.

È una compagnia piena di solidarietà: Maria prega con noi quando recitiamo il S. Rosario, è prostrata davanti a Suo Figlio quando facciamo l’adorazione eucaristica. È sempre vicina a Marisa, la sostiene negli interminabili momenti di passione. Se la presenza di Maria non fosse così forte e costante, la nostra sorella non riuscirebbe a sopportare da tanti anni tutte le sofferenze fisiche, morali e spirituali. Infatti, una delle più grandi sofferenze che Dio chiede a Marisa è l’astinenza di vedere la Madonna.

La Madre dell'Eucaristia il 1° novembre 1993 ha detto: "Io sono sempre con voi, voglio aiutarvi. Durante la S. Messa io sono accanto al Sacerdote, mi unisco a voi e prego anch'io mio Figlio Gesù per il mondo intero". Al Vescovo dell'Eucaristia, che è particolarmente unito alle sofferenze di Cristo, Dio ha donato la presenza della Madre dell'Eucaristia quando celebra la santa Messa. Il Vescovo è molto legato a questo dono che è un grande aiuto anche per noi fedeli, affinché possiamo vivere la S. Messa in maniera più profonda e inginocchiarci come Maria ad adorare suo Figlio al momento della consacrazione. Egli ci ha spesso confidato di sentire vicina la Madre dell'Eucaristia e di desiderare il suo abbraccio materno.

È una compagnia fatta di condivisione e partecipazione: la Madre dell'Eucaristia, quando appare alla nostra sorella Marisa, soffre per tutto ciò che accade nel mondo, perciò spesso è triste, piange e ci chiede di pregare per gli ammalati, i poveri, i bimbi del terzo mondo. Soffre insieme al Vescovo e a Marisa e non fa mancare loro il suo materno conforto. Allo stesso tempo condivide anche le nostre gioie, come la nascita e il battesimo di un nuovo bimbo e i passi in avanti che la comunità compie nel campo spirituale.

È una compagnia dolce, discreta, ma attiva ed operante: ci ottiene le grazie di cui abbiamo bisogno. Ci aiuta in tutto, sia nel cammino spirituale, che nella vita ordinaria di ogni giorno, nei nostri rapporti con gli altri, fin nelle più piccole incombenze, per portarci passo dopo passo alla santità.

È una compagnia piena d'amore: quando ci saluta alla fine di ogni apparizione dice: "Vi porto tutti stretti al mio cuore"; ci stringe, ci abbraccia forte, per dimostrarci il suo amore. Dovunque siamo e qualunque cosa facciamo, siamo stretti sul cuore di Maria. Poi, prima di andare via e tornare al Padre, la Mamma celeste aggiunge: "Vi copro con il mio manto materno"; così ci protegge sempre e soprattutto nei momenti difficili, in cui ci sentiamo soli, deboli e fragili, pensiamo al suo manto materno che ci rassicura; tante volte, infatti, ci ha detto: "Aggrappatevi al mio manto, non temete, non si strappa" (Lettera di Dio, 11 febbraio 1997).

È molto importante ricordare che, per godere della compagnia di Maria, è necessario vivere in grazia di Dio: "Io sarò sempre con voi. Voi sapete che quando mio Figlio andava ad evangelizzare con gli apostoli, io ero sempre accanto a Lui in bilocazione e ora faccio lo stesso con voi; anche se non mi vedete, io sono accanto alle persone, ma solo a quelle che sono in grazia" (Lettera di Dio, 27 maggio 2004). Il 5 marzo 1994 si è rivolta ai suoi figli così: "Se io sono con voi, mio Figlio Gesù è con voi, Dio Padre è con voi, Dio Spirito Santo è con voi". Quindi stare in compagnia della Madonna ci porta ad una più intima unione con Dio, con Gesù e con lo Spirito Santo. È una compagnia che produce, in chi ne gode, grandi frutti spirituali.

Preghiera

Oh Maria, Madre dell'Eucaristia, grazie per averci chiamato e per aver messo sulla nostra strada un santo sacerdote come il nostro Vescovo ed una creatura santa come Marisa.

In questi undici e più anni ci hai preso per mano, ci hai seguito, spronato, ci hai rivolto richiami per correggerci e farci crescere nella vita spirituale, ci hai rialzato quando siamo caduti.

Senza il tuo grande amore ed il tuo costante sostegno, noi non avremmo fatto questo bellissimo cammino e non saremmo qui.

Grazie per la tua incessante intercessione presso tuo Figlio Gesù.

Grazie per la tua preziosa catechesi, con la quale ci hai aperto il cuore e la mente.

Quando noi preghiamo tu preghi con noi e la nostra preghiera si arricchisce e tu la porti a Dio Padre, a Dio Figlio, a Dio Spirito Santo che non ci lesina misericordia e grazie.

Quando noi facciamo adorazione sappiamo che anche tu sei in ginocchio insieme a noi, davanti a Gesù Eucaristia.

Quando il nostro Vescovo celebra la S. Messa, tu sei accanto a lui e quando la nostra sorella Marisa soffre e geme, tu sei lì che asciughi le sue lacrime e le sue ferite.

Grazie, Maria, Madre dell'Eucaristia, che ci fai sempre buona compagnia.

Il profumo di Maria, Madre dell'Eucaristia

Non appena giungo in cima alla scaletta che porta al giardino, prima di entrare nella Basilica, mi soffermo un attimo a salutare la statua bianca della Madonna, immersa da sempre nel verde della folta siepe che la contorna. E il mio ricordo vola subito ai primi tempi degli incontri qui, nel luogo taumaturgico, di fronte a lei: non c'era altro che lei in giardino, bella e bianca come ora, ad accoglierci per il S. Rosario, riuniti in tanti a corolla intorno alla sua immagine, poche sedie portate dai ragazzi per chi non poteva pregare in piedi. Io, ricordo, mi accontentavo di un tronchetto di pino per sedermi di quando in quando: era quanto mi bastava.

Marisa, già in carrozzella, ci raggiungeva con l’allora Don Claudio, quando il Rosario era al quinto mistero, cadeva presto in estasi e spesso, una volta iniziati i grandi miracoli eucaristici, si alzava, compiva alcuni passi con le mani tese verso la Madonna ed ecco nel palmo di una di esse apparire l'Eucaristia. Profondamente emozionati, tutti noi sentivamo aleggiare, anche così, all’aperto, un intenso profumo di fiori somigliante ai più odorosi (mughetto, gardenie, gelsomino?), ma in realtà del tutto lontano da essi, tanto era particolare e soave.

Era, ed è, il profumo di Maria, Madre dell'Eucaristia, sempre presente ai nostri incontri, in preghiera con noi, che ci accompagna, vigile e premurosa come una mamma con i suoi figli, nel lungo, irto, sofferto cammino della speciale missione di Marisa e del nostro Vescovo.

Presente lei, presente il suo profumo, tanto che presto ci abituammo a riconoscerlo e ad aspirarlo ricorrendone con gioia il sentore, come un dono reale del suo essere fra noi per tutta la durata dell’incontro. Profumo celestiale che emanava da lei, dalle ostie portate da lei e da Gesù, sempre lo stesso, segno inconfondibile di grazia, amore e profonda, totale unione della Madre al Figlio.

E quando per grazia divina riuscimmo ad avere in Comunione un frammento di quelle particole, gustammo perfino estasiati la fragranza e l’intensità inesprimibili di un profumo resistente per ore in bocca.

Lei, la Mamma meravigliosa, unita al Figlio Gesù; e unita meravigliosamente a noi per sua misericordiosa e misteriosa volontà di portarci alla santità. Sono anni che a tratti, per improvvise, rapide accensioni, aspiriamo il profumo di Maria fra noi, una promessa di vita celestiale, una gioia intima che esplode nella nostra anima; noi, poveri esseri, così vicini alla Regina del Cielo da sentirne il profumo!

Di fronte alla statua bianca mi guardo attorno: dal tronchetto di pino su cui sedevo, siedo oggi in uno dei banchi della Basilica, non più sotto pioggia o vento o sole cocente. È anche questo un miracolo della tecnica e della sensibilità del nostro Vescovo, della sua forza, del suo coraggio. Intorno le costruzioni sono le stesse che allora vedevamo dal giardino, immersi in preghiera, lo sguardo perduto fra le chiome dei pini. Noi non siamo più gli stessi: presi per mano da Maria, da Gesù, accompagnati dal loro profumo, abbiamo camminato nella profondità della nostra anima per avvicinarci a Loro, sperando di rispondere con la nostra vita alle Loro attese e alle Loro ineffabili promesse.

Preghiera

Croce - Resurrezione - Eucaristia

Verità penetrate nella mia anima fin da bambina, attraverso l’insegnamento religioso ricevuto in famiglia, verità alle quali ho cercato di confrontare la mia vita, che negli anni giovanili è stata spiritualmente ricca.

Poi la vita ha cominciato a far sentire il suo peso e vivere un cristianesimo così austero era diventato difficile, ma il Signore sa attendere.

La notizia dei primi miracoli eucaristici in via delle Benedettine è arrivata alle mie orecchie

e il bisogno di correre al luogo taumaturgico è stato forte e immediato.

Qui ho capito che alla mia fede mancava un pilastro importante, mancava Maria, radice dell'Eucaristia.

Amare l’uno senza l’altra non è possibile, curare l’albero e trascurare le radici è sterile.

Il profumo di Maria ai piedi della croce ha reso gioiosa la mia fede, la compagnia di Maria col Risorto ha reso la Speranza, Certezza. Sostare in adorazione davanti all'Eucaristia con Maria è vivere il Paradiso. Grazie, Gesù, per avermi portato a Maria. A lei va tutta la mia gratitudine per essersi manifestata a me in mille modi.

Ho sentito ovunque la scia del suo profumo: nel giardino, nella cappellina, durante le apparizioni, nel ricevere Gesù Eucaristia.

Sento ancora la sua presenza in momenti difficili ed impegnativi della mia vita, la sento quando ho bisogno d'incoraggiamento, la sento nel desiderio di fare ordine nella mia anima, in modo particolare quando mi preparo a ricevere Gesù, quasi la Madonna volesse sostituire il suo cuore al mio per non far sentire al Figlio la nostalgia di aver lasciato il Paradiso per far compagnia al mio cuore, che non sa amare come lui vuole.

Madre dell'Eucaristia, non stancarti mai di stare accanto a ciascuno di noi. Oggi in modo particolare ti prego di allargare il tuo manto materno per dare la possibilità a tutti i fratelli e sorelle che si sono allontanati da te, da questo luogo taumaturgico, ad aggrapparsi ad un lembo del tuo manto e fare ritorno qui con un cuore nuovo.

Proteggi sempre le anime prescelte da Dio per una missione così difficile, proteggi i bimbi, i giovani sui quali si proiettano tutte le speranze della Chiesa che rinasce in questo luogo.

A noi più avanti negli anni, donaci la gioia, la forza e la vitalità di saperli sostenere, aiutarli, difenderli come fanno i genitori con i figli e soprattutto essere vicini con la preghiera e la vita di grazia.

Che si legga sempre sui nostri volti la gioia di vivere in compagnia di Gesù e sua Madre.

Grazie, Madre dell'Eucaristia, per tutto quello che ci hai dato senza nostro merito. Aiutaci a far tesoro e a saper mettere a frutto i doni ricevuti e alla Venerabile Iolanda, che ora gode in Paradiso, chiedo l’intercessione presso Dio per difendere questo piccolo gregge dagli attacchi del demonio e farci progredire verso la santità.

La Mamma che tutti vorremmo

Gesù ci ama di un amore immenso e, poco prima di morire sulla croce, ha voluto farci un altro grandissimo dono: sua Madre. "È stato molto doloroso per me vedere mio Figlio Gesù morire in croce dopo essere stato torturato e incoronato di spine. Dovete comprendere che io non mi sono offesa quando mio Figlio Gesù ha detto: "Donna, ecco tuo figlio" e poi, rivolto al discepolo Giovanni, ha aggiunto: "Ecco tua Madre". Non mi sono offesa, perché sapevo qual era la missione di mio Figlio Gesù, anche se, come Mamma e come ogni mamma, avrei potuto dire: "Figlio mio, io sono tua Madre, io ho sofferto con te fin da quando ti ho portato nel mio grembo". Non mi sono ribellata, non mi sono offesa, ma a testa china ho accettato quanto il mio caro Gesù in croce mi diceva. Mi ha lasciato, mi ha dato un altro figlio, Giovanni, che in quel momento rappresentava tutti gli uomini della Terra" (Lettera di Dio, 15 settembre 2004). La maternità universale è stata accettata con grande amore da Maria, che si è abbandonata alla volontà del suo Tutto; solo a lei, la "piena di grazia", poteva essere affidata una missione così grande; allo stesso tempo il Signore ha voluto esaltare agli occhi degli uomini la grandezza di questa creatura umana così perfetta.

Dopo la morte e la risurrezione di Gesù, la Madonna ha aiutato gli apostoli a formare la Chiesa appena nata, secondo gli insegnamenti di suo Figlio. Anche il nostro Vescovo e Marisa sono cresciuti per anni alla scuola della Madre dell'Eucaristia, che non ha fatto mai mancare loro il suo aiuto, conforto e amore. Così noi, membri della comunità, siamo stati seguiti in ogni momento del nostro cammino spirituale fin dalla prima apparizione, ricevendo insegnamenti, aiuti e carezza materne: "Miei cari figli, vi ho scelto per aiutarvi e per condurvi per mano piano piano verso la santità. Ogni prima domenica del mese vi darò degli insegnamenti per farvi crescere alla scuola di mio Figlio Gesù" (Lettera di Dio, 2 ottobre 1988). Il desiderio più grande della Madonna, infatti, è quello di portarci ad amare sempre più Gesù Eucaristia, e ad amarci di più tra noi, pertanto non si è mai tirata indietro quando doveva farci un richiamo. Come una mamma della Terra riprende i suoi figli quando non si comportano bene, così la Madonna corregge i nostri errori, anche i più piccoli, per aiutarci a crescere nella vita spirituale e raggiungere la santità. Lei è una mamma che ama veramente i suoi figli, che li esorta sempre a cambiare e non li lascia andare verso una strada sbagliata, ma tenta in ogni modo di salvarli. Infatti è arrivata a supplicare i suoi figli affinché vivano sempre in grazia e non si allontanino da Gesù Eucaristia e ciò testimonia la grandezza del suo amore, inferiore soltanto a quello di Dio, amore che noi, come lei ci ha detto, non riusciamo a comprendere: "Io, la vostra Mamma, a volte vi rivolgo dei richiami, ma nonostante questi, non riuscite a cambiare". (Lettera di Dio, 5 novembre 1989). Tutti i richiami della Madonna devono essere visti nella luce dell’amore infinito che Dio ci trasmette attraverso sua Madre e noi dobbiamo avere l’umiltà di accettarli e cercare di andare sempre avanti, con la certezza di essere accompagnati e guidati dal Signore che ci prende per mano insieme a Maria.

l’amore materno di Maria si rivolge in modo particolare ai sacerdoti, che chiama "figli prediletti"; i richiami che lei ha fatto ai sacerdoti spesso non sono stati accettati e talvolta è stata accusata addirittura di parlare male di loro, per screditare le sue apparizioni nel luogo taumaturgico, ma la Madonna ha risposto ai suoi figli prediletti: "Questi sacerdoti, quando leggono le lettere di Dio si scandalizzano e dicono: "La Madonna parla di noi!". Certo che parlo di loro, essi sono stati chiamati da Dio, sono i figli prediletti di Dio e come contraccambiano tutto questo?". (Lettera di Dio, 29 maggio 2002). La Madre dell'Eucaristia ha sempre incoraggiato i sacerdoti e ha dato loro molti consigli per vivere un sacerdozio santo: "Io sono la vostra Mamma, non posso lasciarvi, voglio aiutarvi e vi faccio aiutare da anime generose che amano il Sacerdozio. (…) Se siete con Dio riflettete sui dieci richiami che vi ho rivolto con il cuore pieno d'amore per ciascuno di voi" (Lettera di Dio, 30 gennaio 1994). L'esempio di come deve essere portato avanti il ministero sacerdotale viene dal Vescovo ordinato da Dio. La Madre dell'Eucaristia ci ha insegnato a vivere ogni Messa come se fosse l’ultima della nostra vita ed ha esortato i suoi figli prediletti a celebrare ogni Messa come se fosse l’ultima della loro vita.

In questi anni, in un momento così critico per l’umanità che corrisponde anche ad un momento molto difficile per la Chiesa, il Signore non ha abbandonato i suoi figli e ha continuato a mandare sua Madre per aiutarci: negli ultimi tempi le apparizioni della Madre dell'Eucaristia avvengono solo nel luogo taumaturgico. Non dobbiamo mai dare per scontato questo dono grandissimo che noi godiamo, ma che è per tutta l’umanità. La Madonna vuole farci comprendere che è una regina senza corona e non una figura distaccata e irraggiungibile; dobbiamo considerarla come una mamma che ci è sempre accanto e avere con lei un rapporto semplice e diretto, rifugiarci nel suo abbraccio ogni volta che incontriamo qualche sofferenza, perché lei la condivide insieme a noi, come ha sempre fatto con suo Figlio Gesù. Tante volte abbiamo sentito la Madre dell'Eucaristia dire al nostro Vescovo: "Coraggio, Eccellenza!", ma queste parole le rivolge anche ad ognuno di noi ogni volta che il nostro cammino diventa duro. Ogni volta che corriamo a pregare nel luogo taumaturgico sentiamo la presenza silenziosa di questa Madre; a volte siamo avvolti dal suo profumo, perché vuole farci sapere che ci è vicina e quando preghiamo davanti al tabernacolo risuonano nel nostro cuore le sue dolci parole che ci ha rivolto in tanti anni di apparizioni. La Madre dell'Eucaristia ci ha insegnato ad abbandonarci completamente alla volontà di Dio, ci ha esortato a parlare con Gesù, a rivolgere a Lui le nostre domande, le nostre riflessioni e le nostre preoccupazioni quotidiane. È una Mamma che non ci abbandonerà mai, ci chiede solo di vivere uniti a Suo Figlio Gesù e in questo modo saremo inevitabilmente uniti a lei.