"Tu sei Madre dell'Eucaristia"
Questo è il titolo del libro che racconta la vita della Madonna. Perché questo titolo? Perché con questo nome il piccolo Gesù ha chiamato sua Madre il giorno della sua circoncisione, quando aveva solo otto giorni. Ci sono molti altri perché che affiorano alla mente pensando alla vita della Madonna, Madre di Gesù e Madre nostra; per cercare di dare una risposta ad alcuni di questi perché abbiamo rivolto delle domande direttamente al Vescovo Claudio Gatti e a Marisa Rossi.
Quando vi è stato annunciato il compito di scrivere la vita della Madonna?
Marisa - Il 27 giugno 1990, a Makarska, la Madonna mi ha annunciato che avrei presto conosciuto la sua vita e avrei dovuto scriverla insieme al sacerdote.
Perché scrivere la vita della Madonna?
Don Claudio - La Madonna stessa ci disse una volta che, per suo desiderio, gli Evangelisti, nello scrivere il Vangelo, dovevano concentrare l'attenzione sul figlio Gesù e lei doveva restare in penombra. Infatti, la Madonna ha detto di se stessa: "Io sono come la luna che brilla nel cielo a mezzogiorno quando splende il sole in tutto il suo fulgore". La Madonna è voluta rimanere in penombra per far risaltare suo figlio Gesù, ma è anche giusto che i figli conoscano di più la vita della propria Mamma. Dobbiamo considerare questo libro come un dono che il Signore fa agli uomini perché, conoscendo la vita della loro Madre, la sua infanzia, il suo incontro con l'amato sposo Giuseppe e gli anni del silenzio a Nazareth, possano amare di più poiché conoscono di più: infatti, più si conosce e si ama la Madonna, più si conosce e si ama il Cristo.
Come si svolge la dettatura del libro?
Marisa - Il libro non è composto tutto nello stesso modo: alcune parti mi sono state dettate personalmente dalla Madonna che vedevo accanto, altre sono descrizioni di scene della sua vita - alcune delle quali molto dettagliate - che vedevo scorrere davanti ai miei occhi, altre ancora mi sono state dettate con locuzioni interiori, sentivo cioè la voce della Madonna provenire dal mio cuore.
Che emozioni ha suscitato in voi la stesura di questo libro?
Marisa - L'emozione è arrivata ancora prima della stesura del libro, quando la Madonna mi ha annunciato che avrei dovuto scrivere la sua vita; allora ho provato un'emozione grandissima, conoscere la sua vita è stata una cosa meravigliosa. Descrivere tutto questo è un po' difficile; inoltre l'emozione e la gioia si sono unite alla paura di essere inadeguata per un compito così grande.
Don Claudio - Ogni volta che ho letto il libro, quando Marisa mi dava il manoscritto per apportare delle piccole modifiche dal punto di vista grammaticale e sintattico, ogni qualvolta comunque che sono venuto a contatto con il libro, ho provato una viva emozione, perché davanti al miei occhi si sono aperti scenari che non immaginavo neanche: per esempio l'affabilità e l'affettuosità nei rapporti tra Maria e Giuseppe. Noi siamo abituati a immaginare la Madonna spesso come distaccata da noi, a vederla come Madonna e non come donna; invece dal libro che lei stessa ha dettato emerge Maria donna, Maria felice nel vedere il suo amato sposo, che sta male quando gli è distante e che gioisce in modo intenso quando è unita a lui nella preghiera e nella comunicazione di certe esperienze soprannaturali. Un'altra cosa sulla quale intendo porre l'attenzione è il grande equilibrio di San Giuseppe. Credo che nessuna persona, che non sia stata aiutata da Dio, possa vivere con naturalità e con autenticità l'esperienza che ha vissuto Giuseppe. Vedere davanti a sé un bimbo di un giorno, di quaranta mesi, di sei anni, di sette anni e quindi bisognoso di cure e di attenzione e, contemporaneamente sapere che quel bimbo è il suo Dio, davanti al quale inginocchiarsi in adorazione e dopo un po' alzarsi per asciugargli il nasino, pulirgli le mani, sistemargli il vestitino: tutto questo rende per me Giuseppe una figura enorme, meravigliosa e grandissima.
Ci sarà un seguito a questo libro, altre opere che scriverete dopo di questa?
Marisa - Questo è il primo volume della vita della Madonna, della vita privata della Madonna con suo figlio Gesù, ma lei mi ha già annunciato che ci sarà una seconda parte della sua vita, quella pubblica con Gesù e gli apostoli. Inoltre mi ha annunciato che farà conoscere le sue virtù, per far comprendere a noi uomini la sua figura di donna e farci capire che, se vogliamo, possiamo raggiungerle anche noi.
Don Claudio - A questo proposito vorrei fare io una domanda a Marisa: nel secondo volume, dopo l'Ascensione al cielo di Gesù, la Madonna continuerà a raccontare la sua vita e i primi passi della Chiesa nel mondo?
Marisa - Questo ancora non me lo ha detto; mi ha annunciato l'opera, il secondo volume del libro e mi ha affermato che il racconto arriverà fino alla sua morte.
Don Claudio - Questo significa quindi che arriverà a raccontare i primi passi della Chiesa nel mondo e i suoi rapporti con gli apostoli.
Che impatto avrà questo libro sul mondo cattolico?
Don Claudio - La Madonna ha parlato di quest'impatto in un'apparizione, riservata al gruppo dei nostri giovani, il 27 dicembre 1998. In quell'occasione ha assicurato che questo libro farà un gran bene spirituale ripetendo quanto lei stessa aveva detto all'inizio della dettatura del libro a Marisa: "Questo libro farà un gran bene spirituale, ma purtroppo sorgeranno dei problemi e delle sofferenze a causa di invidie e gelosie, sofferenze che riguarderanno Marisa e Don Claudio perché purtroppo l'invidia è sempre figlia del demonio che tenta sempre di distruggere le opere di Dio". Per accostarci a questo libro nel modo giusto, per leggerlo e averne dei vantaggi spirituali, la Madonna ci chiede uno stato d'animo pieno di sincerità ed umiltà; solo allora il libro farà un gran bene. Non mi voglio soffermare sull'aspetto della sofferenza e di quest'opposizione che nasce dalla gelosia, ma voglio godere fin da adesso del fatto certo che tante anime si convertiranno leggendo questo libro.
Marisa - Sì, tante anime si convertiranno, ma quando saranno i teologi a leggerlo avranno sicuramente qualcosa da obiettare perché quest'opera è partita da me, Marisa, una creatura semplice e non dotata di gran cultura.