Messaggio di Gesù e della Madonna
Roma, 15 marzo 1998 - ore 12
(Durante la processione)
Gesù - Non vedi il mio sangue nell’ostia?
Marisa - Questa invece è la carne? Che dobbiamo fare?
Gesù - Ubbidire a Dio, miei cari figli, al Dio dell’universo, al Dio del cielo e della terra. Tutti gli uomini devono ubbidire a Lui, e maggiormente coloro che hanno ricevuto il sacramento dell’ordine sacro.
Marisa - Scusa, se mi permetto, ma noi non sappiamo più che fare. Ci troviamo sbattuti di qua e di là e non sappiamo che fare, Gesù, credimi.
Gesù - Continuate pure a fare la processione eucaristica e penitenziale e discostatevi dai miei due figli, non state troppo loro addosso, perché Io devo parlare loro.
Vieni, vieni, figlia mia, cammina.
Marisa - Cammini con noi? Cammini accanto a noi per aiutarci? Aiutaci, Gesù, stiamo andando alla deriva, non sappiamo più a chi ubbidire, a chi dar retta, non sappiamo più che fare. Vogliamo vivere l’abbandono totale a Dio!
Gesù, possiamo soltanto portare Te in corpo, sangue, anima e divinità in processione, non possiamo fare altro. Che dobbiamo fare? Mi fai star male, Gesù, vieni giù, in mezzo a tutte queste persone, parla loro e di' qualcosa. Noi siamo semplici creature, se ubbidiamo a Te ci accusano di disobbedire, se ubbidiamo a loro Tu ci dici di ubbidire a Te. Cosa dobbiamo fare?
Don Claudio - Adesso andiamo avanti con la processione, preghiamo e sia fatta la volontà di Dio.
Marisa - Non è facile!
Gesù - Uomini della terra, che siete qui presenti, mio piccolo gregge, avete capito in quale difficile situazione si trovano i miei due cari figli? Si trovano fra Dio e l’autorità ecclesiastica. Se loro ubbidiscono a Dio l’autorità ecclesiastica toglie ogni facoltà al vostro sacerdote, lo sospende a divinis. Se invece ubbidiscono all’autorità ecclesiastica, sembra che disubbidiscano a Dio. Voi sapete che loro non vogliono disubbidire né all’uno né all’altra. Vi dico questo per farvi capire quanto è difficile portare avanti la missione di Dio, molto difficile, miei cari figli. Allora coraggio, pregate, non stancatevi di pregare.
Ancora una volta vi ripeto: non guardate le vostre piccole croci giornaliere, sono molto piccole, nulla in confronto a quello che stanno passando i miei due figli. San Padre Pio ha sofferto molto, ma loro sono ancora più avanti nella sofferenza, anche se devo dire che sanno nasconderla molto bene.
Marisa - Gesù, scusa, a Te che sei presente nell’eucaristia voglio solo chiedere cosa dobbiamo fare, perché a questo punto è meglio che ce ne andiamo in America.
Gesù - E questo piccolo gregge cosa fa?
Marisa - Viene con noi, non so che dirti. Comunque facciamo ora ciò che ha detto il sacerdote: preghiamo e Ti portiamo in processione. Ma fai venire anche la Mamma, io senza di lei mi sento sola.
Gesù - Non ti basta la mia presenza?
Marisa - Sì, ma la Mamma è sempre la Mamma.
Gesù - Coraggio, cammina, figlia mia, ti do la forza di camminare, vai avanti! E tu canta, Selenia, canta, da' gloria a Dio e fai cantare questo piccolo gregge.
(Dopo la distribuzione dell’Eucaristia)
Gesù - Sono venuto ancora Io.
Marisa - Avevo detto a Selenia: "Se torna Gesù, perché cantiamo "Vieni, Maria"?".
Oggi vedo vicino a Te Fatina, la mia dolce sorella.
Gesù - Miei cari figli, sono il vostro Gesù che avete ricevuto nei vostri cuori, sono venuto ancora Io, anche se qualcuno desiderava la Mamma.
Marisa - Io la desideravo, non perché non voglio bene a Te, ma sono un po' arrabbiata e con la Mamma posso sfogarmi. Gesù, noi non sappiamo cosa dobbiamo fare, stiamo fra Dio e gli uomini della Chiesa. Che dobbiamo fare? Chi ci dice di ubbidire agli uomini della Chiesa e chi ci dice che l’ubbidienza va fatta prima a Dio. So che l’obbedienza va fatta prima a Dio, ma poi loro si scatenano. Non si dice? Adesso l’ho detto però.
Gesù - Lasciami parlare, figliola mia, mia sposa diletta, lascia parlare il tuo Gesù.
Voi dovete ubbidire a Dio, anche se gli uomini della Chiesa continuano a mandare decreti non validi; non sono validi perché nessuno è stato esaminato, né voi, miei cari figli, né la veggente e né il sacerdote. So che è difficile per voi, ma Io invito voi, come ho invitato la vostra sorella, ad abbandonarsi a Dio. Un domani tanti e tanti uomini della Chiesa capiranno e scopriranno che la vostra coscienza è stata violentata. Anche se avete ubbidito agli uomini della Chiesa e non a Dio, Egli non terrà conto di questo, miei cari figli, perché Dio sa come stanno le cose e lascia ancora tempo a queste persone per convertirsi.
Anche oggi sono venute delle persone mandate dal Vicariato per controllare e Io ripeto loro ciò che ha detto la Mamma: "Venite a controllare, ma apertamente, non nascondetevi, inginocchiatevi, convertitevi".
Invece cosa fanno? Vengono a controllare, riportano a modo loro affermazioni ancora più dure e più forti, addirittura inventano cose in modo da farsi belli agli occhi di colui che comanda. E il Papa non sa, il Papa non può intervenire, il Papa non si disturba, perché sta male e deve partire per l’africa.
Non è facile per questi miei due figli fare l’obbedienza, loro sono pronti a fare obbedienza a Dio e all’autorità ecclesiastica, ma anche per l’autorità ecclesiastica prima deve venire Dio; dove hanno messo Dio, il creatore del cielo e della terra, il grande Dio dell’universo? Tutti, anche i grandi uomini della Chiesa o dello Stato, anche il Papa, devono obbedienza prima di tutto a Dio. Non voglio più tornare su questo argomento, so che fa soffrire molto i miei due cari figli. Ma voi, mio piccolo gregge, che siete qui presenti, avete ascoltato tante volte la catechesi e le spiegazioni che il sacerdote ha dato in modo preciso e chiaro, perché, essendo stato insegnante, sa parlare bene, adagio e cerca di mettere nei vostri cuori la verità, la comprensione, l’amore, l’umiltà, la sincerità che è alla base di tutto per vivere bene in comunità e in famiglia. Se non c'è sincerità ogni cosa va male.
Ho capito che vi siete dimenticati di fare la novena al mio papà Giuseppe e lui dolcemente mi ha detto: "Gesù, non dire nulla, so che i nostri due figli fanno tanto, lavorano più del necessario, danno tutto quello che possono e mi amano; se si sono dimenticati è perché sono oberati da tanto lavoro e avevano da fare con il Vicariato. So ancora - mi ha detto il mio papà - che il sacerdote mi vuole bene, mi ama; quindi dimentica perché è stanco, amareggiato e solo. Quando dico che è solo intendo che non ha altri sacerdoti accanto a sé".
Grazie, fra' Gabriele, che sei restato vicino al sacerdote.
Voglio incoraggiarvi ad andare avanti, a camminare sulla strada della santità; per voi non è difficile se fate tutto con amore e con intenzioni buone, come ho detto fino ad ora. Vedete come passa il tempo? Siamo già alla terza Domenica di Quaresima e c'è chi vive la passione, una passione molto forte e dolorosa, perché Dio vuole così. Quando arriva la passione credetemi, miei cari figli, non c'è niente altro che può aiutare la mia sposa se non ricevermi in comunione; questa mattina presto lei ha già ricevuto la S. Comunione dalla Madre dell’Eucaristia per avere la forza di scendere fra voi.
Come dice la parola stessa, la passione è molto, molto, molto dolorosa e quando le piaghe non sfogano e il sangue non esce lo è ancora di più. Voglio dirvi che Gesù vi ama tutti, anche coloro che fanno delle piccole marachelle oppure dei capricci come i bimbi; questo non offende Dio Padre, Dio Spirito Santo e Me Dio Figlio; dovete essere molto elastici nella vita spirituale. Se qualcuno risponde in modo un po' sgarbato o nervoso non offende Dio, in lui c'è amore; offende Dio il peccato volontario. I non credenti, per i quali vi invito a pregare, non offendono Dio, perché non Lo conoscono, e se amano il prossimo e il loro Dio, anche loro si salvano.
Chi conosce Gesù per mezzo dell’incontro biblico, della catechesi, delle apparizioni e cerca di mettere in pratica, per quanto è possibile, ciò che conosce, si salva. Ma chi non conosce Gesù, perché non vuole conoscerlo, perché non gli interessa, allora il discorso cambia e costui mi fa soffrire.
Mio caro sacerdote prediletto, ti sei attaccato al tabernacolo? Hai visto che pioggia di Eucaristia e quante, quante particole sono arrivate? Ti domandavi perché tutte queste? Ho portato l’eucaristia per darla a tutti i presenti e dare gioia a voi; quella stanza è benedetta da Dio. Dio ci manda a prendere l’eucaristia nei tabernacoli per portarla qui. Avete notato che alcune particole sono più sottili, altre più grandi ed altre ancora più piccole? Sono andato Io, è andata la mia e vostra Mamma, sono andati gli angeli e i santi a prenderle. In nessun posto della Terra Dio ha fatto un miracolo così grande, che si ripeterà ancora. L'8 marzo doveva essere la fine di questi miracoli eucaristici, perché il vostro sacerdote doveva riprendere a dire la santa Messa tutti i giorni. Lui ha chiesto di celebrare la santa Messa solo per il suo anniversario di ordinazione sacerdotale; festeggiava trentacinque anni di sacerdozio. Ma loro cosa hanno detto? No! Senza che Io aggiunga altro, a voi sembra giusto questo? Dopo trentacinque anni di sacerdozio il sacerdote chiede di dire una santa Messa per un giorno e loro dicono no! Ora sarà molto triste per costoro.
I messaggi di Dio sono molto forti, per questo la Mamma mi ha detto: "Gesù, addolcisci il messaggio, non affliggiamo più di tanto questi figli che vengono con amore ad accoglierci, addolcisci il messaggio". La Mamma si è preoccupata di voi, per questo mi ha detto di addolcire il messaggio, perché avrebbe dovuto essere ancora più forte, più duro, ma non per voi.
Miei cari figli, Io sono qui ed ora è presente anche la Mamma. Jacopo, fai ciao alla Madonnina, lei ti vuole bene, fai ciao a Gesù. Tu hai dato l’eucaristia, piccolo e dolce bambino.
Marisa - Mica tanto dolce, sfinisce tutti.
Gesù - Ci sono Davide Maria e Alessia; voglio vedere la piccola Barbara e tutti i bimbi. Ora comprendete perché Gesù ha detto: "Se non diventate piccoli come bambini, non entrerete nel regno dei cieli", i bimbi fanno sorridere e stancano. C'è Davide che piange da una parte e Jacopo che parla dall’altra. Ciao, Jacopo, non fai un ciao anche a Gesù? Ricordati di amare sempre.
Ricordatevi di volervi bene e mi ripeto fino alla fine: amate il vostro sacerdote; oggi può star qui, domani può darsi che non ci sia più, perché possono anche mandarlo lontano.
Marisa - Gesù, non mi fare questi scherzi proprio oggi. Fai venire avanti la Madonnina, voglio parlare con lei. Guarda che io non lascio Don Claudio, neanche se diventa Papa, vado lì a fare la serva.
Gesù - O lui deve farlo a te?
Marisa - No, Gesù, dai!
Gesù - Marisella, stai calma! Possono anche mandarlo da altre parti, senza di voi, senza di te soprattutto.
Marisa - La colpa è mia, lo so.
Gesù - Non colpa, ma causa.
Marisa - Allora che devo fare io, Gesù? Me ne devo andare?
Gesù - No, figlia mia, dove vai? È qui che ti voglio, qui è il luogo taumaturgico, il gioiello della mia e vostra Mamma e qui ritornerà la Santa Messa; dovete ancora stringere i denti e avere pazienza. Voi stringete i denti e, tu, Don Claudio, attaccati al tabernacolo, stringilo forte.
Marisa - Perché noi non ci possiamo attaccare al tabernacolo?
Gesù - Può cadere.
Marisa - Però sorridi e cerchi di consolarci.
Gesù - Vedete che anche Gesù cerca di sorridere con voi, miei cari figli? Sorride con i bimbi, con Jacopo, ma anche con voi.
Ciao, Jacopo, sii buono, figlio mio.
Marisa - Per quanto è possibile, Gesù, tu stesso hai detto che i bambini non stanno fermi. Però noi quando Jacopo è vivace non lo sgridiamo; come si può sgridare un bambino? Se preghiamo e lui parla, dobbiamo accettarlo.
Gesù - E tu perché lo accetti?
Marisa - Perché? Io voglio bene ai bambini.
Gesù - Coraggio, so che siete stanchi di stare in ginocchio.
Marisa - Sì, lo penso anch'io, ogni tanto qualcuno si sbilancia. Sono stanchi di stare in ginocchio. Senti, Gesù, posso chiederti una cosa, dal momento che con la Mamma parlo liberamente desidero parlare liberamente anche con Te. Spiegaci almeno: a chi dobbiamo ubbidire?
Gesù - Ma Don Claudio ha capito, figlia mia.
Marisa - Rispondi sempre che Don Claudio ha capito, però, poverino, se tu fossi al posto suo, scusa, se mi permetto tanto, a chi ubbidiresti?
Gesù - Io ubbidirei certamente a Dio.
Marisa - E allora noi che dobbiamo fare, Gesù? Diccelo per favore, siamo stanchi, anche i ragazzi lo sono, ridono e scherzano, ma dentro sono amareggiati, anche gli adulti sono stanchi.
(Marisa rivolgendosi a Don Claudio)
A chi dobbiamo ubbidire?
Don Claudio - A Dio!
Marisa - E quelli ci mandano il decreto.
Don Claudio - Va bene.
Marisa - E dopo?
Don Claudio - l’esponiamo.
Marisa - l’esponiamo? Dove?
Don Claudio - Nella bacheca; c'è una bella bacheca e noi lo metteremo lì in mostra.
Marisa - Hai sentito, Gesù, che ha detto?
Gesù - Poi ne parlate voi due.
È difficile il momento. Adesso non parlo come Dio, ma come uomo: bisogna ubbidire a Dio o all’autorità ecclesiastica?
Marisa - Loro dicono che non sei Tu che parli, che siamo noi e i messaggi sono scritti da Don Claudio. Invece sei Tu che li dici e tutti li sentono. Tu parli forte? Ti sentono loro?
(Marisa mostra il microfono a Gesù)
Parla qua dentro, parla forte, così ti sentono tutti.
Gesù - Marisella, ma mi sentono, non ti preoccupare, Io parlo anche nei cuori.
Marisa - Non lo vuoi il microfono? Adesso che ci faccio con questo?
Gesù - Adesso, miei cari figli, raccoglietevi tutti in preghiera, alzatevi in piedi, datevi la mano, stringetevi forte l’un l’altro e anch'Io che sono Gesù Dio, prego insieme a voi: Padre nostro Vi dispiace recitarne un altro adagio, piano, piano? Il Padre nostro è un'invocazione, una preghiera.
Miei cari figli, insieme al sacerdote benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri.
Madonna - Ed io, la vostra Mamma, vi porto tutti nel mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo. Andate nella pace e nella gioia di Gesù Eucaristia.
Marisa - Quando ritorni? Questa astinenza si prolunga per quaranta giorni, quanti ne sono passati? Quindici, sedici?
Madonna - Coraggio, Marisella, mi vedrai giovedì, per la festa di San Giuseppe, e domenica.
Forza, forza, forza.
Marisa - E sì, anch'io vorrei dire a tutti i presenti: forza, forza, forza.
Madonna - Segnati con il segno della croce.
Marisa - Ciao! Ciao. Abbiamo cantato "Vieni, Maria" e non sei venuta, ora continui ad essere presente, ma noi dobbiamo andare a casa; qui, sulla terra, ci sono le ore e la gente deve tornare a casa.
Madonna - Ciao, figlia mia, grazie per quanto fai per Gesù Eucaristia, grazie a te, mio caro sacerdote prediletto, a voi, miei giovani, e a voi, miei adulti.
Marisa - Ciao! Don Claudio, è andata via, quasi non voleva andare via.
Don Claudio - Lo so.