Eucharist Miracle Eucharist Miracles

Dio Padre colloquia con i suoi figli

Estate 2006

PREFAZIONE Il Vescovo e la Veggente hanno voluto fare un grande regalo alla nostra comunità e a tutti coloro che, sparsi nel mondo, amano, venerano e invocano la Madre dell’Eucaristia.

Dopo aver ottenuto il permesso dal Cielo, hanno autorizzato la pubblicazione delle Lettere di Dio e dei colloqui avuti con le Tre Persone Divine, con la Madonna e con alcuni Santi, durante il periodo estivo dello scorso anno.

Ci troviamo di fronte ad un avvenimento unico e a una decisione importante. Infatti i messaggi soprannaturali dati durante il corso dell’anno sociale, alla presenza della Comunità, sono stati sempre integralmente e fedelmente pubblicati sul nostro giornalino "Perle della Madre dell’Eucaristia" e sono stati riportati sul nostro sito internet www.madredelleucaristia.it, mentre quelli dati solo al Vescovo e alla Veggente durante i mesi estivi degli scorsi anni, salvo qualche rara eccezione, sono stati tenuti segreti. I motivi della segretezza sono due:

1) sono strettamente personali,

2) contengono notizie, rivelazioni ed informazioni sulla Chiesa e su altri delicati ed importanti argomenti.

Poiché il periodo estivo del 2006 è stato per il Vescovo e la Veggente particolarmente duro, pieno di problemi e ricco di sofferenza, Dio si è manifestato con una tale frequenza che non ha eguale in tutta la Storia della Chiesa, come ha affermato la Madonna.

Il Padre Celeste ha permesso al Vescovo e alla Veggente di chiamarlo "Papà" e si è chinato sulla sofferenza dei due figliolini con dolcezza inimmaginabile.

Lacrime di commozione hanno imperlato gli occhi di coloro che hanno avuto il privilegio di curare la pubblicazione di queste lettere di Dio, che raccolgono l’amore infinito di Dio-Papà verso i due figli che ha chiamato a svolgere nella Chiesa la duplice missione:

1) far trionfare l’eucaristia in tutto il mondo,

2) far rinascere la Chiesa.

Siamo sicuri che il contenuto di queste lettere di Dio non solo emozionerà e commuoverà il cuore di coloro che le leggeranno, ma arricchirà soprattutto la loro anima e farà loro sperimentare e gustare la paternità di Dio e la maternità della Madonna.

Siamo riconoscenti al nostro Vescovo, Mons. Claudio Gatti, e alla nostra sorella Marisa Rossi che hanno voluto aprirci il loro cuore, ma soprattutto il cuore di Dio e della Madre dell’Eucaristia.

A tutti chiediamo di pregare molto e di offrire a Dio fioretti, sacrifici, digiuni e mortificazioni per aumentare le conversioni delle anime e accelerare gli interventi divini che faranno riportare al Vescovo e alla Veggente la vittoria che è stata loro promessa da molto tempo.

Alba Adriatica (TE), 7 luglio 2006 - ore 12:45

Lettera di Dio

Marisa - Quanta gente!

Madonna - Io, la Madre dell’Eucaristia, parlo per prima nel giorno della festa del vostro santo Vescovo, San Claudio. Qui ho con me San Claudio, Vescovo dell’Eucaristia, come sei tu.

Vorrei tanto che vi amaste come ci amiamo Noi e che la sofferenza vi dia anche gioia. Vorrei vedervi sorridere e festeggiare. Eccellenza, se ti fanno dei piccoli regali, accettali, è una gioia per loro farteli; diamo gioia anche a loro.

San Claudio - Mio caro Vescovo, sono anch'io Vescovo dell’Eucaristia. Prego ogni giorno per te e ti amo tanto; sapessi quante persone grandi e piccole pregano per te! Alla fine trionferai.

è dura la tua vita, l’inizio del tuo trionfo si allunga sempre più, ma tu non sei solo, hai Marisella che ti aiuta e ha offerto la sua vita per te.

Dio Onnipotente mi ha dato il permesso di parlarti, caro Vescovo dell’Eucaristia. Siamo due Vescovi dell’Eucaristia.

Marisa - Senti, posso dirti una cosa? A me interessa che abbracci il mio Vescovo, Monsignor Claudio Gatti, tienilo stretto al tuo cuore, al cuore di Gesù, di Maria e di tutti.

Tu mi devi aiutare, Madonnina, aiutami a superare questo momento di crisi, che credo non durerà sempre, ci sarà poi la gioia, la forza, il coraggio che tu mi darai, che Gesù, tutti gli angeli e i Santi del Paradiso mi daranno. Vero, mammina, mi aiuterai anche tu?

Madonna - Coraggio, miei cari figlioli, siate forti e quando succede qualcosa per colpa delle persone che non si comportano bene, lasciate stare e dite soltanto: "Ti sei comportata male" e basta, senza discutere.

Cercate di amare tutti. Voi volete molto bene alle persone e gli altri non amano, per questo soffrite.

San Claudio - Monsignor Claudio Gatti, ti amo e prego per te, in Paradiso tutti pregano per te. Coraggio, il tempo si avvicina, dice Dio. Io non conosco il tempo di Dio; vi dico coraggio e andate avanti nel nome di Gesù, di Maria, di San Giuseppe, della cara nonna Iolanda e di tutte le persone che vi amano, andate avanti e vogliatevi bene.

Madonna - Insieme al mio e vostro Vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo.

Vescovo - Posso parlare?

Madonna - Sì. Pretendevi di più, Don Claudio?

Vescovo - Siamo ancora nel momento dell’attesa, della prova e della sofferenza.

Per mezzo tuo ringrazio Dio dell’aiuto visibile che ho constatato in tanti momenti, se non ci fosse stato il vostro aiuto a quest'ora Marisa non ci sarebbe più.

Ti ricordi quando l’anno scorso ti chiedevo di poter stare insieme in tranquillità e serenità perché credevo che fosse l’ultima vacanza insieme? Tutto quello che ho chiesto l’anno scorso lo ripeto quest'anno, se è possibile. Lei vuole stare in nostra compagnia, poverina, è sempre sola, se le togliamo anche la nostra compagnia quando mangiamo e quando stiamo insieme a tavola, cosa le resta? Dio le può concedere, se questa è Sua volontà, la possibilità di mangiare qualcosa anche se poco e consigliato, se possibile, da te?

Madonna - Certo, io posso consigliare tutto, ma la situazione di Marisella è molto grave.

Vescovo - Lo so.

Madonna - è molto sensibile, ha un'ipersensibilità paurosa e allora lo stomaco ne risente, come in questo momento, perché la sua salute sta peggiorando; le abbiamo dato l’eucaristia e lei ha fame di nuovo.

Vescovo - Come mai?

Madonna - Lei deve mangiare l’eucaristia e un po' di cibo.

Vescovo - Ma non riesce?

Madonna - Piano piano arriverà anche a nutrirsi solo con l’eucaristia, ma adesso non ce la farebbe, perché ha un tumore, che le mangia anche quel poco di Eucaristia che le diamo. Aspettiamo che Dio le dia ciò che ha bisogno di mangiare e andiamo avanti. Speriamo che presto finisca tutto questo. Dovete avere più forza e più coraggio.

Marisa - Beh, più di così io non lo so!

Vescovo - La mia sorellina è una roccia.

Madonna - Lo stomaco ormai è distrutto. Anche il fegato e la milza sono malati, ma lo stomaco è il più malato.

Vescovo - Ma Gesù è Dio e può fare tutto.

Madonna - Sì, può fare tutto.

Vescovo - Lo so che lei si sta immolando per il mio futuro e di questo dovrei dirle grazie ogni secondo, però falla stare un pochino meglio perché così usciamo e gode quel poco che può godere. l’eucaristia è Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo.

Madonna - Adesso vediamo come va la giornata di oggi che non si presenta bene per niente.

Vescovo - Possiamo uscire un pochino per farla distrarre?

Madonna - Sì, potete sempre uscire.

Vescovo - Adesso? Ma quando c'è il sole non possiamo uscire.

Madonna - Questo sole non fa male.

Vescovo - Va bene, usciamo subito e così vediamo se si può distrarre.

Madonna - Può darsi che camminando le prende il languore allo stomaco, che abbia più fame.

Vescovo - Se non lo sai tu che sei la Madre di Dio?

Madonna - Lo so che sono la Madre di Dio.

Vescovo - Io sono una piccola creatura?

Madonna - è Dio che decide.

Vescovo - Sì, d'accordo, ne sono convinto, glielo possiamo chiedere a Dio?

Madonna - Potete chiedere tutto quello che volete.

Vescovo - Io vorrei difenderla in questo ultimo periodo dalle sofferenze causate dagli uomini, ma non ci riesco, grazie comunque di essere venuta.

Madonna - Ciao, amore mio. Auguri al nostro caro Vescovo.

Vescovo - Nonna Iolanda ha parlato?

Marisa - Nonna Iolanda ha detto soltanto: "Vogliate bene a mia figlia, non la fate soffrire". Non so perché ha detto così.

 

Alba Adriatica (TE), 10 luglio 2006 - ore 22:45

Lettera di Dio

Madonna - La Mamma ti ringrazia di tutte le sofferenze, che non sono terminate. Ti ringrazia della gioia che dai ai figlioli che sono con te, come hai fatto questa sera eseguendo i canti di montagna. Hai visto che la Mamma ti ha dato un po' di voce?

Marisa - Me la lasci sempre?

Madonna - Questo dipende da Dio, io te la lascerei sempre. Non cantare da sola, ma insieme al coro. Voi non potete immaginare quanta gioia mi date quando siete sereni, quando cantate, quando ridete anche per delle sciocchezze.

Marisa - Perché desidero che le persone si convertano.

Madonna - Tu partirai in Cielo con me, gli angeli e i Santi e il Vescovo ti seguirà in Paradiso, ti bacerà e poi tornerà sulla Terra per terminare il suo compito.

Marisa - Mi puoi dire quando mi porti via? Perché sono veramente stanca, stanca di soffrire.

Madonna - Tu sai che Dio decide tutto e sai che Dio ora ha bisogno di te, creatura. Quante persone si sono allontanate da Dio e quante si sono ritirate dalla missione che avevano accettato! Tu, anima bella e santa, sei rimasta ancora, per aiutare Dio e soffrire per le anime. Tu lo sai perché sei già in Paradiso, dove tutto è gioia, e godi con la tua mamma, la Madre dell’Eucaristia, Gesù, il tuo sposo, San Giuseppe e tutte le persone che hai conosciuto.

Marisa - Vorrei che alcune persone si convertissero e credessero in te.

Madonna - In Dio. Io voglio che si convertano, ma nessuno può pretendere di convertire i propri cari se non vogliono. Tu, Marisella, ce la metterai tutta per convertire queste persone.

Marisa - Sì, però aiutami, ho tanto bisogno di aiuto e la notte fammi dormire un pochino, ti prego, altrimenti come faccio ad andare in bilocazione dai sacerdoti?

Vescovo - Questa notte sono pronto a stare sveglio io, purché lei dorma.

Madonna - Grazie, Eccellenza, questo me l’aspettavo.

Marisa - Gesù mio, sposo mio diletto, aiutaci Tu.

Madonna - Insieme al mio e vostro Vescovo benedico voi, i vostri cari e i vostri oggetti sacri. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo. Coraggio e auguri a tutti voi.

Marisa - Ciao, ciao, mammina.

Nonna Iolanda - Quando mi chiami di notte, figlia mia, vengo sempre vicino a te e vedo che soffri tanto. Nessuno si può rendere conto di quanto è grande la tua sofferenza, solo il Vescovo può capire. Coraggio, figlia mia, tra poco ci vedremo su in Paradiso; adesso già ci sei, ma in un altro modo.

Marisa - Ho il dono della trilocazione? Non lo so. Va bene, mamma.

Nonna Iolanda - Dai un bacio al Vescovo da parte mia?

Marisa - Certo, lui ti vuole tanto bene.

 

NOTA: A coloro che dovessero scandalizzarsi nel leggere le lettere di Dio del 14, 15 e 21 luglio 2006 ricordiamo ciò che ha scritto il card. Josef Ratzinger pochi giorni prima di essere eletto Papa col nome di Benedetto XVI.

"Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della Sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso Egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di Lui! Quante volte la Sua Parola viene distorta ed abusata! Quanta poca fede c'è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c'è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Quanto poco rispettiamo il sacramento della Riconciliazione, nel quale Egli ci aspetta, per rialzarci dalle nostre cadute! Tutto ciò è presente nella Sua Passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del Suo Corpo e del Suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore.

Signore, spesso la Tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano.

La veste e il volto così sporchi della Tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ci trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che Tu, essendo stato trascinato nella Caduta della Tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto. Tu però sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi". (Via Crucis - Nona Stazione)

Alba Adriatica (TE), 14 luglio 2006 - ore 16:30

Lettera di Dio

Marisa - Non sono più in grado di continuare a soffrire, specialmente per i sacerdoti. Basta. Mi ritiro nella mia casa, a via delle Benedettine, con il mio Vescovo, e non voglio aiutare più nessun sacerdote, perché la mia salute è compromessa e me ne sto andando per colpa di queste persone. Se mi dicono di aiutare un giovane, una mamma, un papà, sono pronta, ma non voglio soffrire per i sacerdoti. Condannami pure, se vuoi, non mi interessa, ma per i sacerdoti non voglio più soffrire, mi fanno schifo (Marisa piange sulla spalla del Vescovo). Non voglio i sacerdoti, non li voglio, non li voglio.

Vescovo - Madonnina mia, ti prego, manifestati, vedi in che situazione siamo? Non ce la facciamo più.

Marisa - Io non ce l’ho con nessuno, né con Dio Padre, né con Dio Figlio, né con Dio Spirito Santo, né con la Madonnina, però il mio no questa volta è definitivo. Non mi interesserò più dei sacerdoti. Perché devo pensare a loro quando ho i miei fratelli e le mie sorelle a cui pensare? Perché dobbiamo continuare a dare ai sacerdoti che sono sporchi? Mi viene da vomitare quando parlo di loro. Hanno ricevuto tutto, non voglio più dare nulla a loro.

Madonnina, credimi, non ce l’ho con te, non voglio disubbidirti, però non voglio più immolare il mio corpo, far soffrire la mia anima per queste persone. Io sto morendo e vorrei morire in gioia, con Dio Padre, Dio Spirito Santo, Dio Figlio, la Madre dell’Eucaristia, la mia mamma e il mio Vescovo. Fatemi partire presto da questo mondo, perché non ce la faccio più. Perdonami, Madonnina, se ho detto queste cose, non è per cattiveria, ma non ce la faccio più. Perdonami, ma non ce la faccio più.

Vescovo - Neanche io. Siamo in due a non farcela più.

Marisa - Ci ha preso tanti anni.

Vescovo - Trentacinque anni.

Marisa - Trentacinque anni di sofferenza, ed abbiamo detto sempre sì.

Vescovo - Adesso basta.

Marisa - Adesso vada a prendere qualcun'altro. Quelle persone che si sono ritirate hanno fatto bene, alcune sono morte, ma perché mi tiene sempre nella sofferenza?

Vescovo - Chiedi alla Madonna di venire ad aiutarti.

Marisa - Vieni ad aiutarmi, Madonnina, anche se non me lo merito?

Madonna - Ma io sono qui con te, tesoro, sono qui con voi. Hai ragione, è giusto quello che dici e Noi faremo come tu vuoi.

Marisa - Anche per il Vescovo?

Madonna - Sì, adesso basta. Basta con tutte queste miserie degli uomini della Chiesa, basta. Io sono con voi e voi siete con me. Anche gli uomini della Chiesa sono miei figli prediletti, ma non fanno la volontà di Dio.

Marisa - Come siamo con te? Siamo usciti ieri per fare una passeggiata e siamo dovuti tornare indietro, oggi dobbiamo riuscire, ma io non sto bene.

Madonna - Vedrai che oggi ce la farai.

Marisa - Aiuta il Vescovo, aiutalo. Lui ti ama, ama troppo, anche me ama troppo.

Madonna - Sì, lo so.

Marisa - Guarda, la mamma sta piangendo e piange per il Vescovo. Aiutaci, aiutaci. Ciao, Madonnina, hai promesso che mi avresti aiutato e io aspetto con ansia il tuo aiuto.

Vescovo - Posso parlare? Chiedile se posso parlare.

Marisa - Può parlare?

Madonna - Certo.

Vescovo - è arrivato il momento in cui Dio dica basta?

Madonna - No, non è arrivato, però dopo quello che ha detto oggi tua sorella, credo che non dovrà più pensare ai sacerdoti.

Vescovo - Questo che significa?

Madonna - Significa che finisce di soffrire per i sacerdoti e Noi veniamo a prenderla.

Marisa - Eccellenza, vuoi venire con me?

Vescovo - Devo compiere la mia missione. Io verrò ogni tanto su e tu verrai da me.

Marisa - Allora prendiamo la benedizione.

Vescovo - Quello che conta è che tu stia meglio.

Madonna - Insieme al mio e vostro santo Vescovo benedico voi, i vostri cari e i vostri oggetti sacri, benedico tutti i figlioli, le mamme, i papà e i bimbi. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Adesso facciamo quello che ha detto.

Vescovo - Usciamo.

Marisa - Io non vado più dai sacerdoti in bilocazione.

Vescovo - Sono contento, sono contento.

Marisa - Ieri sera, quando la Madonna mi ha parlato di Milingo, mi ha preso un colpo.

 

Alba Adriatica (TE), 15 luglio 2006 - ore 13:50

Lettera di Dio

Marisa - Come l’avevi promesso ai nostri padri, così hai promesso cose belle anche a noi. Siamo arrivati a trentacinque anni da quando ci hai chiamato per la grande missione. Abbiamo patito tanto, anche gioito, ma non quanto abbiamo sofferto. Ora siamo arrivati a un punto che non abbiamo più la forza né di alzarci, né di sederci, né di mangiare, né di parlare, né di fare nulla. Madonnina, pura, santa e Immacolata, parla con Dio per noi e digli che siamo stanchi.

Madonna - Miei cari figliolini, Dio sa tutto. Conosce la vostra stanchezza e la vostra sofferenza e sa anche del tuo rifiuto di aiutare i sacerdoti e ha acconsentito.

Marisa - Sono contenta.

Madonna - Ti rimane però il compito di aiutare i laici, i bambini, i giovani. Vedrai che sarà più facile aiutare loro piuttosto che i sacerdoti. Gesù, la Madonnina e San Giuseppe soffrono per la giusta rinuncia che tu hai fatto: non aiutare più i sacerdoti.

Dio Padre - Anche a Me, Dio Padre Onnipotente, viene un rigetto, a parlare del signor Milingo. Se a te fa ribrezzo e disgusto quest'uomo, immagina a Me, che l’ho creato. Tutti l’hanno difeso, cominciando dal Santo Padre, dai vescovi e dai cardinali. Gli hanno dato tutto: casa, soldi, onori e lui che cosa ha fatto? è fuggito tra le braccia della sua donna. Hai fatto bene a rinunciare ad aiutare i sacerdoti, non ti rimprovererò mai per questo rifiuto. Basta con i sacerdoti, buoni o cattivi che siano, basta. Godi di questo poco tempo che ti è rimasto da vivere. Godilo con tuo fratello e con le persone che ti vogliono bene. Per Me il tempo della tua dipartita per il Paradiso si sta per compiere e so che tu sei contenta. So che non stai bene e che il tumore allo stomaco ti mangia dentro, per questo sarebbe meglio che ti portassimo in Paradiso. Anche in questo momento non stai bene perché pensi a quei luridi signori sacerdoti. Lo so, sono sporchi. Se avessi accanto a te altri sacerdoti come Monsignor Claudio Gatti, tutto sarebbe più facile per te e per lui. Però ti prego, non abbandonare i bimbi, i giovani e i laici che vogliono convertirsi. Sii buona, Marisella, accetta tutto, ma non offrire la tua sofferenza e le tue preghiere per i sacerdoti. Io so che fai fatica a parlare e che il dolore ti sta logorando il corpo, per questo chiedo a te, Eccellenza, se desideri parlare con Me. Se vuoi, ma non sentirti obbligato.

Vescovo - Innanzitutto, Ti ringrazio, Signore mio Dio, perché in questi quindici giorni, pur nella grande sofferenza, ho constatato il Tuo aiuto, perché diversamente non avremmo potuto festeggiare i nostri trentacinque anni. Tu, mio Dio, hai detto a Marisella che le è rimasto tanto poco da vivere e l’hai esortata a godere in questo ultimo periodo. Per questo motivo, Ti chiedo di toglierle qualche dolore, così come il 15 luglio dell’anno scorso hai tolto a Marisella il tumore alle ossa. Desidero tanto vivere questo ultimo tratto di strada insieme a mia sorella parlando del Paradiso, del mio futuro e di come si può aiutare tutta questa moltitudine di persone, abbandonata dai pastori, a tornare a Te, mio Dio. Ecco, è questo il grande desiderio che ho nel cuore e che non avrei detto se Tu non mi avessi invitato a farlo. è possibile, mio Dio, che Marisa stia un pochino meglio? Tu stabilisci il giorno e l’ora della nascita e della morte, ma c'è quella data che io ho indicato per i motivi che sai. Signore, io mi rimetto a Te, fa' ciò che vuoi e sarà sempre il meglio, però se posso insistere, fa' che Marisella possa stare un pochino meglio. Altro non mi sento di dire se non raccomandarti la Tua Chiesa e i sacerdoti buoni ed onesti. Anche se Marisella non dovrà pensare più a loro, io credo che sia mio dovere pensare e pregare per i sacerdoti. Ti chiedo di benedire i buoni e di neutralizzare i cattivi nel modo che Tu giudichi migliore. La Tua Chiesa rinascerà certamente dal costato di Tuo Figlio, per la Tua potenza e la grazia dello Spirito Santo, ma anche per il sangue, le lacrime e la sofferenza dei Tuoi figli, che hanno offerto e immolato la propria vita a lei. Fra questi figli, credo di non essere presuntuoso, noi possiamo considerarci nei primi posti. Mio Dio, benedicimi, dammi la forza per andare avanti, ma soprattutto il dominio e la padronanza di me, perché a volte la stanchezza è forte e lotto con il mio sistema nervoso. Non voglio che dalla mia bocca esca neanche la più piccola parola che involontariamente possa far soffrire Marisa, che già soffre tanto, o qualche altro. Signore, dammi, come mi hai sempre dato, tanta grazia per l’anima e l’energia per il corpo, affinché possa lavorare fino alla fine e fare la Tua santa volontà.

Marisa - Anch'io, Dio, ti chiedo di darmi un po' più di forza, perché non riesco più a parlare, a mangiare, a stare in piedi o seduta, sono molto stanca. Sento una stanchezza che mi logora e sono molto debole, però voglio continuare ad amare Te e tutto il Paradiso, ma devi aiutarmi altrimenti è meglio che mi porti via adesso, senza aspettare tanto tempo. Non chiedo niente contro la Tua volontà, ma se vuoi, portami via.

Ti raccomando con tutto il cuore Monsignor Claudio, pensavo di vivere fino alla sua ascesa ad altezze vertiginose, ma nelle condizioni in cui sono oggi non ce la faccio, non posso. Tu lo sai quanto lo amo, però non posso arrivare fino ad allora perché mi mancano le forze. Se Tu vuoi, puoi aiutarci e puoi darci quella piccola forza di cui abbiamo bisogno.

Dio Padre - Io, Dio Padre Onnipotente, farò di tutto per risanare il male presente in quelle persone, ma voi non lasciatevi andare. Almeno voi, vogliatevi bene e amatevi. Io, Dio Padre, Gesù, lo Spirito Santo, la Madre dell’Eucaristia e tutti i Santi e gli angeli del Paradiso siamo con voi. Ricordatevi che nonna Iolanda è santa.

Marisa - Grazie. Io diventerò santa? Non sono buona come la mia mamma.

Dio Padre - Oh sì, figlia mia, sarai dichiarata santa presto!

Marisa - Grazie.

Dio Padre - Eccellenza, se non hai più nulla da dire termino questa Teofania dedicata a te, perché tua sorella è molto stanca.

Vescovo - Sì, ho un desiderio nel cuore e Tu sai a cosa mi riferisco, ma ne parleremo un'altra volta.

Dio Padre - No, di' pure adesso, non ti preoccupare.

Vescovo - Signore, Tu hai fatto i più grandi miracoli eucaristici della Storia della Chiesa nel luogo taumaturgico. Noi conserviamo l’eucaristia che ha sanguinato ed alcune ostie che hanno effuso sangue anche due o tre volte. Per il Trionfo dell’Eucaristia, per il Tuo trionfo, a mio modesto parere, sarebbe bello che nella la terza domenica del mese Tu intervenissi per guarire tanti ammalati, anche gravi, ad una condizione: dopo essersi riconciliati con Te nella Santa Confessione. Lo sai, da anni ho dentro questo pensiero che Tu conosci e che oggi mi hai autorizzato a manifestarTi.

Dio Padre - Va bene. Vi ringrazio per tutto il bene che fate per la Chiesa, ma non per questo voglio che continuiate a lavorare e soffrire per i sacerdoti. No, no, basta.

Amate gli storpi, gli ammalati e le persone che hanno fame e sete di giustizia, ma lasciate i sacerdoti.

Marisa - Sì, sì, sono contenta.

Dio Padre - Posso darvi la benedizione o hai qualcosa da dire, Don Claudio, Monsignore mio?

Vescovo - Ti abbiamo manifestato tutto ed ora, mio Dio, mi inginocchio anche se sai che non potrei, ma davanti a Te devo prostrarmi in terra. Donaci la Tua benedizione ed un po' di sollievo a Marisa.

Dio Padre - Insieme alla mamma, Madre dell’Eucaristia e a tutti gli angeli e i Santi del Paradiso, benedico voi e le persone che vi ho detto di aiutare. Vi porto tutti stretti al mio cuore, specialmente voi due, miei cari figliolini.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo. Eccellenza, se non vuoi mettere la mitra, puoi evitare di indossarla.

Vescovo - Grazie.

Dio Padre - Fai pure così, perché sei più bello senza mitra.

Marisa - Ciao.

 

Villetta Barrea (AQ), 18 luglio 2006 - ore 14:50

Lettera di Dio

Marisa - Mi fai stare un pochino meglio, specialmente la notte, quando si scatenano molti problemi e dolori? Senti, mamma, lo vai a dire a Dio? Non passare attraverso nessuno, vai diritta da Dio e diglielo. Diglielo, tesoro, mammì, altrimenti portaci via. Se il Vescovo non vuole venire non fa niente, porta via me, non ce la faccio più. Io sono per il Vescovo una grande preoccupazione e quando io non ci sarò più lui sarà tranquillo. Vai a parlare con Dio? Glielo dici?

Nonna Iolanda - Sì, tesoro, ti prometto che vado da Dio, non da sola. Mi porto dietro una schiera di angeli a parlare con Dio, a dirgli almeno che ti faccia stare un pochino meglio, un pochino soltanto.

Marisa - Noi non chiediamo tanto, chiediamo solo di stare un pochino meglio, tesoro. Mammina, so che tu non comandi, però diglielo a Dio.

Nonna Iolanda - E il Vescovo?

Marisa - Ricominciamo col Vescovo. Lui dovrà far rinascere la Chiesa. Portami via. Di' a Dio di farci stare un pochino meglio, poco poco, non chiediamo tanto.

(Rivolta al Vescovo) Vero, piccolino?

Vescovo - Altrimenti faccio sciopero.

Marisa - Mamma, non ci credi? Guarda che quando dice una cosa la fa. Va bene, mammì, senti, va' da Dio e digli se mi fa stare un pochino meglio, se ci fa godere un po' in questo angolo di pace. Aiutateci veramente, perché siamo proprio alla fine, agli sgoccioli. Ciao, ciao, tesoro.

Nonna Iolanda - Ciao, amore.

Marisa - Ricordati di noi, ti prego, ricordati di noi.

 

Villetta Barrea (AQ), 19 luglio 2006 - ore 22:50

Lettera di Dio

Marisa - Ti abbiamo aspettato e tu sei venuta insieme alla mamma. Madonnina, vedi come siamo ridotti? Siamo due stracci, aiutaci, ti prego, facci riposare e trascorrere una giornata serena, un po' più distensiva, senza tanti problemi che ci affliggono. Non sono solo io a soffrire, ma anche Sua Eccellenza e questi ragazzi che sono con noi. Aiutaci, Madonnina, ti prego. Mamma, mamma di noi due, aiutaci, abbiamo tanto bisogno. Io non sto bene per niente, anche se in questo momento mi sento meglio, continua ad aiutarci, e noi staremo con voi e voi starete con noi ed insieme pregheremo. Quando dico di no è perché sono stanca e non mi sento di pregare a voce alta, ma nel cuore prego; prego con te, con mamma e con il tuo santo Vescovo. Benedici noi due, aiutaci, non abbandonarci, abbiamo tanto bisogno di aiuto. Non mi prolungo di più.

Ti ringraziamo con tutto il cuore ed aspettiamo la tua benedizione nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Madonna - Sia lodato Gesù Cristo.

Coraggio, figliolini, coraggio. Voi pensate di essere soli, ma non lo siete.

Vescovo - Posso fare una domanda?

Madonna - Sì, sì.

Vescovo - Soltanto Marisella non deve più né scrivere, né andare dai sacerdoti, dai vescovi, dai cardinali e anche più su? Perché a me dà fastidio scrivere quelle lettere ai cardinali.

Madonna - Lo so, caro figliolino mio, ma tu devi essere il capo dei giovani e degli adulti. Marisella non andrà più a parlare con gli uomini della Chiesa per vari motivi che tu sai, ma tu non puoi lasciare tutti da soli. Lascia stare i sacerdoti, ma aiuta i giovani e gli adulti a parlare con queste persone, mentre tu rimani fuori come Marisella.

Vescovo - Grazie. Quindi non devo più scrivere a quei signori?

Madonna - Sì, scrivere sì, ma non andare a parlare o a fare altro. Hai finito, come ha finito Marisella.

Vescovo - Quando finirà il nostro calvario?

Madonna - Figlio mio, il calvario è sempre lungo. Abbiate pazienza.

Vescovo - Tu hai visto quanto prego, come questa notte.

Madonna - Sì, sono molto felice di sentirti pregare, però quando tua sorella non si sente non forzarla, perché sta tanto male. Ciao, mio dolce figlio. Hai ancora qualcosa da dire?

Vescovo - Falla stare un pochino meglio e falla riposare. Non mi sento ora di dire che veglierò per lei perché, lo sai, le notti passate ho dormito tanto poco. Facci riposare tutti e due.

Madonna - Dovete prendere la pasticca e dormire tutti e due.

Vescovo - Grazie.

Madonna - Salve, figliolini. Ciao, Eccellenza, vai in pace.

Nonna Iolanda - Ciao, Eccellenza, vai in pace.

Vescovo - Ciao, nonna Iolanda.

Marisa - Ciao, mammina.

 

Villetta Barrea (AQ), 21 luglio 2006 - ore 18:00

Lettera di Dio

Nonna Iolanda (si rivolge a Dio) - Dio Padre, sono nonna Iolanda, mi conosci. Non chiedo nulla, soltanto di aiutare questi miei due figli. Hanno sempre sofferto, hanno sofferto anche con me, aiutali, ti prego, Tu puoi farlo, io posso soltanto pregare.

Dio Padre - Noi li stiamo aiutando, certo, un po' alla volta, piano piano. La loro è una missione molto difficile, però Io non li abbandono mai. Tu, nonna Iolanda, che sei la loro mamma, aiutali a vivere con te, soprattutto a vivere con Dio, con il loro Papà.

Marisa - Ti sei portata dietro tutti gli angeli, ci sono anche i bimbi. Come sono belli! Sai che a noi è nata una bimba, Miriam? Poi dovrebbe nascere un altro, Ismaele.

Nonna Iolanda - Che dolce nome Ismaele.

Marisa - Sono stata io a suggerirlo, ti piace?

Nonna Iolanda - è bellissimo.

Marisa - Gioele ti piace?

Nonna Iolanda - Sono tutti bei nomi. Andate in pace, figliolini. Ho detto tante volte che non vi abbandonerò mai. Certo, la vostra vita è dura, molto dura. Nessun santo ha sofferto quello che soffrite voi. Quando finirete di soffrire, gioirete insieme e gli altri si renderanno conto chi siete e perché avete sofferto tanto.

Marisa - Ti posso dire ciao, Dio?

Dio Padre - Il Vescovo mi può dire: "Ciao, Papà" e tu: "Ciao, Dio!". Tanto fate tutto voi.

Marisa - Noi Ti vogliamo bene. Tante volte mi sono chiesta: "Ma Dio ci vuole bene?". "Perchè se ci vuole bene ci fa soffrire tanto?". La notte, Ti prego, facci dormire. Io non ce la faccio più, il tuo figliolo non ce la fa più. A Te che costa darci una mano? Tu basta che fai così (Marisa schiocca le dita), e noi stiamo bene. Ciao, ciao, mamma.

Nonna Iolanda - Ciao, figlio mio, sono la tua mamma.

Dio Padre - Ciao, figlio mio, sono il tuo Papà.

 

Villetta Barrea (AQ), 21 luglio 2006 - ore 18:58

Lettera di Dio

(l’apparizione è avvenuta in automobile)

Marisa - Vieni a prendermi, mamma. Non ce la faccio più. A Claudio ci penserai tu, mammì. Portami via, sono stanca, soffro molto, non tutti comprendono la mia grande sofferenza, che è un martirio continuo. Mamma, mamma, chiedi a Gesù di portarmi via. Manda qualcuno ad aiutare Don Claudio, non lo lasciare solo. Mammina, mammina, portami via. La mia non è una vita, portami via, non ce la faccio più a vivere. Dio ha detto che mi aiutava, ma io sto sempre peggio. Mamma, Madre dell’Eucaristia, di Gesù, Dio Onnipotente, angeli e Santi del Cielo, io voglio soffrire, ma sono stanca e voglio venire con voi. Portatemi via. Se la vostra preoccupazione è Claudio, portate via anche lui. Che ci sta a fare sulla Terra? Per soffrire, solo per soffrire. Mamma, ti prego, chiedi a Dio Onnipotente di portarci via. Mamma, mamma bella, tesoro mio, quanto sei bella, quanto sei bella, mamma. Lo so, lo so che certe persone ti hanno fatto soffrire, sono persone che non sanno amare, e tu sai perdonare, vero?

Nonna Iolanda - Allora, Marisella, come ho perdonato io, devi perdonare anche tu. Perdona anche tu coloro che ti fanno ancora soffrire. Io tante volte scenderei sulla Terra per sgridarle, poi ci ripenso e dico: "Sì, io le ho perdonate". Anche tu, figlia mia, devi perdonarle, sono persone non buone, sono persone che non sanno amare. Vedi, colei che si dice atea, è migliore di loro. Tesoro, è per questo che tu le vuoi bene, è per questo che tu l’hai adottata come figlia, lei dice che è atea, ma non è vero. Quelle invece che vanno in chiesa, che hanno le mani giunte, che ricevono Gesù, sono quelle che ti fanno soffrire. Ma tu non sei sola, tu hai Monsignor Claudio Gatti. Hai anche quella persona che si dice atea, ma non lo è, ti vuole bene, vuole bene a tutti e due. C'è Marco che vi vuole bene, Marco è cambiato, Marco è diventato un'altra persona, spiritualmente parlando. Poi hai tutti i tuoi nipoti, ma quello che ti vuole veramente bene è il Vescovo. Tesoro mio, torno al Padre a pregare insieme a tutti gli angeli, naturalmente insieme alla Madre dell’Eucaristia, a San Giuseppe e a tutti i Santi che tu conosci. Vado a pregare per voi, perché tu non ce la fai a uscirne fuori, è troppo duro. Chiederò a Dio cosa vuole ancora da te e vediamo cosa mi dice.

Ciao, figlia mia. Ciao, figlio mio, ciao piccola atea, ciao, Marco, un bacio a tutti.

Marisa - Sono stanca, molto stanca.

 

Villetta Barrea (AQ), 21 luglio 2006 - ore 19:00

Lettera di Dio

(l’apparizione è avvenuta in automobile)

Vescovo - Guarda il Paradiso. Chi vedi adesso? Guarda avanti.

Marisa - Perché non riprendi tutte quelle montagne?

Vescovo - Tu descrivici il Paradiso, perché è più interessante.

Marisa - Il Paradiso è grandissimo, è molto grande e molto bello.

Vescovo - Sono arrivati davanti a Dio?

Marisa - Ancora no. Sono tutti in cammino per arrivare davanti a Dio e chiedere se posso star meglio o morire. Mamma va a chiedere questo, però ancora non sono arrivati.

Vescovo - è tanto lunga la processione che va da Dio?

Marisa - Il Paradiso è il Paradiso. è immenso.

Vescovo - Ci sono tutti? è una fila enorme, lunghissima?

Marisa - Sì, ci sono tutti, bambini e tante anime buone.

Vescovo - Ci sono anche Don Giovanni e Don Giorgio?

Marisa - Sì, ma loro stanno in fondo, vicino a mamma c'è la Madonna, San Giuseppe e tutti i bambini.

Vescovo - I nipotini?

Marisa - Sì, poi arrivano tutti gli altri Santi, prima, fra loro, c'è Fatina.

Nonna Iolanda (cantando) - Sono io, mio Dio, sono la mamma di Marisa, cosa vuoi fare di lei? Vuoi prendertela subito o lasciarla un pochino sulla Terra per godere con suo fratello e stare un pochino meglio? Ecco, Dio, siamo tutti intorno a Te. Ho visto la stella di Dio. Siamo tutti intorno a Te per pregarti per quella creatura. I nomi che il Vescovo le ha dato sono esatti.

Marisa - Però io non li ricordo, perché ho sempre paura che mi prende in giro.

Vescovo - Martire d'amore.

Marisa - Martire d'amore.

Vescovo - Eroina della sofferenza.

Marisa - Eroina della sofferenza.

Vescovo - Vittima dell’Eucaristia.

Marisa - Vittima dell’Eucaristia. Martire d'amore. Eroina della sofferenza. Vittima dell’Eucaristia.

Dio Padre - Io sono Dio. Vi accolgo tutti vicino a Me. Insieme pregate per Miriam, Marisella. Pregate, affinché riesca a fare la volontà di Dio fino in fondo. Io non voglio portarmela via, voglio vederla finire di soffrire e poi portarla in Paradiso. Volevo lasciarla ancora per poco tempo con Sua Eccellenza per godere un po' la vita nel mondo. La vita sulla Terra è talmente sporca, talmente sudicia, che quasi mi dispiace lasciarla in questo mondo pieno di persone immorali, cominciando dai vertici della Chiesa.

Marisa - Non lo dire, Dio, non lo dire. Io Ti sento, ma non Ti vedo, ho visto la stella, una stella grande che brilla, sei Tu quello?

Dio Padre - Sono Io. Finché sarai sulla Terra non mi vedrai, ma vedrai la stella, un fiore e tante altre scene meravigliose, ma non mi vedrai finché non verrai su. Prova a non mangiare, figlia mia, prova a prendere soltanto l’eucaristia, vediamo come va. Io, Dio, voglio lasciarti ancora un po' insieme a tuo fratello, ma come vedi, la tua salute è molto provata. Pensa a tutte queste persone che sono in Paradiso e tutte ti amano. Presto verrai su con Me e allora Mi vedrai e sarai felice. Stai attenta, guarda la stella. Coraggio, figlia mia, coraggio. Prova a mangiare solo l’eucaristia, nutriti solo di Eucaristia, vediamo come va.

Marisa - Tu, però, sai come va.

Dio Padre - Io in questo momento sono Dio sulla Terra. Se la situazione migliora, ti lascio ancora un po', se non va bene, ti porto via, figlia mia. Non posso continuare a vederti soffrire in questo modo.

(Viene recitato il Padre Nostro)

Marisa - Grazie, Dio Onnipotente, aiutami a stare un pochino meglio, se poi questo non avverrà, portami via insieme alla stella. Ciao a tutti. La stella è andata via.

 

Villetta Barrea (AQ), 23 luglio 2006 - ore 12:00

Fenomeno particolare

Marisa - Non soffro per la guerra, ma prego per la guerra, perché se arriva anche in Italia siamo tutti rovinati. Soffro moltissimo: prima soffrivo molto per i sacerdoti, adesso non soffro più per loro, eppure mi fai star male. Ti ripeto, non sono capace di parlare come mio fratello, lui ha una grande ricchezza spirituale dentro il cuore e voi lo ispirate a parlare. Io non so parlare, ho questo grande dolore che mi sta distruggendo. Ti ripeto, se è giunta l’ora ce lo devi dire, come hai promesso, perché noi dobbiamo prepararci spiritualmente e materialmente. Io non sono buona, io non sono una santa, ho ancora da correggere le mie imperfezioni, ma Tu, Dio, non prolungare questa agonia che è molto dolorosa, perché prolungandola ci fai star male. Ci dici una cosa, poi ce ne dici un'altra, hai detto che ci avresti detto la data della mia morte, hai detto che preparavi il Vescovo a questa dipartita, invece nulla ancora. Io vorrei andare in Paradiso perfetta, forse pretendo troppo o è impossibile.

Vescovo - Già sei in Paradiso, già sei in Paradiso. Questo te lo ha detto Dio.

Marisa - No, glielo ripeto: se è giunta l’ora diccelo, ti prego, diccelo, e noi torniamo a Roma a prepararci e io, lunga su quel letto di morte, sarò con Te. Io quando dico: voglio la bara bianca, voglio il vestito bianco, lo dico perché mi piace scherzare, mi piace ridere, mi piace tirare su me e gli altri, a volte faccio delle battute. Dentro sento questa specie di serpente che mi gira dentro e mi mangia. Basta parlare. Deciditi, Dio, se devo partire fa' sì che torniamo subito a Roma per preparare il tutto. Se non devo partire e vuoi che rimango ancora con i miei, soprattutto con mio fratello, fammi stare un pochino meglio, un pochino, non dico tanto, un pochino. Avevi detto che mi davi l’eucaristia per non farmi soffrire nel mangiare, ma io soffro lo stesso. Soffro ancora di più, ieri è stata una giornata terribile e oggi è come ieri. Io non ce la faccio. Ti chiedo perdono se non ho saputo darti tutto quello che mi chiedevi, ti chiedo perdono se non ho saputo soffrire per tutte le persone, ti chiedo perdono se ho rifiutato di soffrire per i sacerdoti; Tu questo lo hai accettato. Ti chiedo perdono se non riesco a offrirmi per questa guerra, ma solo a pregare. Ti chiedo perdono se ho fatto soffrire qualche mio giovane, qualche persona adulta, se ho fatto soffrire mio fratello, ti chiedo perdono, Dio, ti chiedo perdono se ti ho fatto soffrire. (Rivolta al Vescovo) Ti chiedo perdono se ti ho fatto soffrire. è vero che ti ho fatto soffrire qualche volta? (Il Vescovo fa cenno di no) Se ci dice di andare perché è giunta l’ora noi dobbiamo partire.

Vescovo - Ce lo dica.

Marisa - è quello che ho detto. Non possiamo continuare a stare così. Dio, non so più cosa dirti.

(Il Vescovo manda a chiamare gli altri)

Marisa - Io ti amo. Dio, ti amo, ti amo, ti ho amato tanto, non mi vergogno di dirlo. Ho amato tanto gli uomini, tutti, anche quelli che mi facevano soffrire. Pensavo di non sapere amare, invece so amare. So amare tutti, voglio amare tutti, ma è rimasto ben poco tempo, sento che è giunta l’ora. Se questa ora è giunta, Dio mio, parlane al Vescovo; digli: "Partite per Roma, è giunta l’ora di preparare la dipartita di questa figliola". Se invece ancora non è giunta l’ora, ma ho ancora un po' di tempo, fammi godere un po' con i miei amici e il mio Vescovo, fammi stare meglio. Hai detto se prendevo l’eucaristia stavo meglio e invece sto sempre male, male, male.

Dio, Papà mio, io ti amo, come amo tutti, anche se qualche volta dalla mia bocca escono parole forti, ma parlo così, anche per scherzare un po', per tirare un po' su il morale. Ti chiedo perdono, correggi queste mie imperfezioni, e deciditi. Prendi una decisione, Dio mio, ti ci vuole tanto a prendere una decisione? Se dobbiamo partire, partiamo per preparare tutto per bene. (Rivolta al Vescovo) Vero? Tu eri d'accordo. Ciao, Dio, ciao, Madre dell’Eucaristia, ciao, San Giuseppe, ciao, mamma, presto verrò a trovarti.

Vorrei vivere in una situazione migliore di questa, altrimenti vengo a trovarti e insieme saremo felici, perché io così non ce la faccio più e anche il Vescovo non ce la fa più, non si regge più in piedi, non riesce più a fare niente. Non è possibile che Tu per trentacinque anni hai trattato questi tuoi due figli in questo modo. Noi abbiamo detto sì a tutto, sono stanca, sono stanca.

(Si canta "Ti amo Signor")

Marisa - Vedi, Gesù, che nonostante tutto, riusciamo a cantare, a piangere, a pregare e a ridere, però aspetto una risposta. Se devo morire tra poco, dobbiamo partire per Roma, Tu lo sai. Io non voglio morire qui, voglio morire a Roma con i miei. Se invece mi dai ancora un po' di salute, fa' che io stia un pochino meglio. Non farmi passare le notti in quel modo, c'è da impazzire. E poi devi far dormire il Vescovo, perché anche lui non si regge più e come fa ad aiutarmi? Io non sono una bambina, io sono grande. La Madonna dice: rimani bambina. Devi aiutarci a star bene, un pochino, poco poco, non ti chiedo tanto, poco poco, ma levami questo dolore che ho qui e mi tormenta. (Rivolta al Vescovo) Ci dai la benedizione?

Vescovo - E non dicono niente?

Marisa - Ancora no.

Vescovo - Vogliamo fare ancora un canto?

Marisa - No, dacci la benedizione, basta, sono stanca.

(Il Vescovo dà la benedizione eucaristica ai presenti e dà la Comunione a Marisa)

 

Villetta Barrea (AQ), 23 luglio 2006 - ore 13:20

Lettera di Dio

Marisa - Eccola. Eccola. Ti ringrazio di essere venuta. Abbiamo tanto bisogno di te, del tuo aiuto, dell’aiuto di Dio Padre, di Gesù, dello Spirito Santo, di San Giuseppe e di mamma. Abbiamo bisogno di una risposta molto importante, comprensibile, sicura. Non possiamo continuare in questo modo.

Madonna - Marisella, prendo il discorso agganciandomi alle preghiere che il Vescovo ha formulato ieri sera e a tutte le preghiere di questa notte e di questa mattina con cui vi siete rivolti a Dio come figlioli; voi siete figlioli di Dio. La dipartita sta arrivando, ma non avverrà in questi giorni. Ancora c'è un po' di tempo per stare insieme, per gioire e per pregare. So che la sofferenza è grande.

Tu prima hai detto che ti senti imperfetta e la Mamma ti chiede: in quali cose? Non sapresti rispondermi. Quindi la risposta di Dio è che la dipartita arriva, ma ancora avrete del tempo, poco tempo naturalmente, per restare insieme. Questo non vi deve affliggere, vi deve consolare. Dovete dire che finalmente la vostra sorella finirà di soffrire, e quando sarà in Cielo con Noi, pregherà per voi. Pregherà anche per i vostri cari, per i vostri amici, parenti, figlioli che non credono e che arriveranno a credere. Dovete accettare la dipartita della vostra sorella, perché deve finire di soffrire.

Vi dico che lei non ha chiesto di soffrire per far cessare la guerra, ha chiesto solo di pregare, non chiede più sofferenze, non chiede più di prendersi le malattie di chi sta male, lei può solo pregare, e anche voi dovete pregare per lei. Pregate affinché Dio dia la forza a lei e al Vescovo di accettare tutto fino in fondo. Quando porterò Marisella in Paradiso, dovrete fare una cerimonia più bella di un Matrimonio, di una Prima Comunione, della Cresima, e del Battesimo. Dovrete fare una cerimonia grandissima agli occhi della gente, agli occhi di tutto il Paradiso, e dovrete essere felici. Marisella, so che soffri tanto, che senti quel serpente che ti mangia dentro. Sì, è vero, hai il male dentro che ti mangia, che ti consuma, che ti logora, ma vedi, da un po' di tempo stai benino, riesci a espettorare. Il dolore è diminuito, e questo lo devi alle preghiere di Sua Eccellenza e di questi amici presenti.

Coraggio, avanti in grazia di Dio. Non prendetevela con Dio, Lui non c'entra niente, questa è la vita naturale del mondo. Siate buoni, accettate questa sofferenza di Marisella, accettate la sua dipartita, la sua salita al Padre, perché sarà un bene anche per voi. Marisella, vorrei chiamarti Miriam e con tutti i nomi con cui ti ho chiamato quando eri piccolina, ma lasciamo stare, ti do la forza di accettare e di andare avanti, insieme a Sua Eccellenza, il vostro santo Vescovo. Mi ripeto di nuovo, per essere dichiarati santi da Dio non occorre raccogliere testimonianze e fare processi, non bisogna tirare giù l’arazzo a S. Pietro. Per Dio il vostro Vescovo è santo e Marisella è santa.

Dio vi benedice tutti, Dio aiuta tutti voi, Dio vi ama e tu, Marisella, lo ami, lo so. Accettate tutto. Adesso, vedete, non c'è più il problema del mangiare che una volta creava una discussione continua. Lei prende Gesù e vivrà per Gesù tutto il tempo che le rimane. Grazie delle vostre preghiere.

Insieme al mio e vostro santo Vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri parenti, i vostri figli. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Eccellenza, mi raccomando, basta lacrime.

Marisa - Ciao.

è andata via.

Vescovo - Per te si avvicina il tuo mondo, e quando sarai lassù sarai potentissima.

Marisa - Potentissima?

Vescovo - Convertirai tante altre persone.

Ma io non capisco: loro piangono sempre e io non mi posso sfogare?

 

Villetta Barrea (AQ), 25 luglio 2006 - ore 0:40

Lettera di Dio

Madonna - Due demoni grandi, forti, brutti hanno spaventato la vostra sorella e sono pronti a ritornare per farle del male. Sono gelosi di lei più che mai, perché sanno che lei porterà loro via molte anime.

Quando salirà in Paradiso, porterà con sé le anime del Purgatorio, che Dio ha deciso. La grande paura, che ha avuto oggi, povera creatura, le ricorda quella che ha avuto da bimba e che oggi si è ripetuta in un modo molto impressionante e cattivo. I demoni hanno cercato di ucciderla, terrorizzandola. Monsignore, non lasciarla sola. Lo so, hai molto lavoro da fare, ma non lasciarla sola. Metti una piccola cattedra d'oro nella sua stanza e lavora accanto a lei. So che ti chiedo tanto, ma se Dio non interviene, fino alla sua morte, ha bisogno del tuo aiuto. Anche tu, Chiara, quando lavori, non fare tanto chiasso e controlla la situazione di Marisella, se ha bisogno d'aiuto. Aiuta anche il Vescovo, perché non può fare tutto da solo. Ciò che è avvenuto è stato terribile, ma noi l’abbiamo aiutata e l’abbiamo salvata. Mi ripeto, queste terribili situazioni e queste cattiverie succederanno ancora. I demoni tenteranno di trafiggere il suo corpo e la sua anima, ma lei è di Dio e loro non possono fare ciò che vogliono.

Marisella, sii forte e coraggiosa, scherza, ridi, fai delle battute, come sai fare, e vai avanti. Eccellenza, non ti devi preoccupare più di tanto. Se puoi fare quello che ti ho detto, fallo, se non puoi, manda qualcuno che vive in grazia accanto a lei, per aiutarla.

Voi non potete immaginare quanto è stato brutto e tremendo quello che è successo, è avvenuto qualcosa da metter paura al mondo intero. Mi ripeto, succederanno ancora altre cattiverie diaboliche contro di lei, perché ormai lei è di Dio e loro non lo vogliono. Dio le ha dato la possibilità di portare in Paradiso delle anime del Purgatorio e loro questo non lo vogliono; per questo cercheranno ancora di ucciderla in tutti i modi, ma non succederà, state tranquilli. Soffrirà, soffrirà tanto, ma non succederà niente che possa ucciderla. Chiedo a voi coraggio. Non volevo parlarvi di quanto è successo oggi, ho aspettato tutto il giorno e poi, alla fine, ho detto a Marisella: "Marisella, parliamone questa sera, così la notte dormirete". Vedo che Monsignore è molto stanco, come lo è Chiara, ma tu, Marisella, sei colei che sta peggio di tutti, e sei la più burlona di tutti.

Gesù, la Madre dell’Eucaristia, nonna Iolanda e tutti gli angeli e i Santi ti aiuteranno e ti ringraziano. So che adesso hai molta fame. Prendi l’eucaristia intera, vedrai che ti passerà il languore. Lo so, Dio ti ha dato una sofferenza non indifferente. Gli altri sono contenti che tu non mangi, né bevi e anche tu dovresti essere contenta, perché soffri molto di meno.

Marisa - Ma io ora sto soffrendo, ieri ho sofferto. Qual é stato il giorno in cui non ho sofferto? Quel famoso 8 luglio. Aiutatemi, vi prego, ne ho tanto bisogno. Ho bisogno del vostro aiuto. Siete in tanti, aiutate il Vescovo e me.

Madonna - Il Paradiso sta aprendo tutto il creato per portarvi su. Come avete visto i bimbi giocare con i fiori ed essere immersi in un'armonia molto bella, così dovete fare voi. Cantate, pregate, lodate Dio, anche se, qualche volta, pensate che Dio vi ha fatto molto soffrire. Bisogna fare la Sua volontà e andare avanti.

Ciao a tutti. Ciao, Marisella, auguro una buonanotte a tutti.

Insieme al mio santo Vescovo, benedico voi, figlioli. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro col mio manto materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Ricordatevi i bimbi, i fiori e i canti.

Marisa - Devo giocare come i bimbi?

Madonna - Marisella, tu sei come i bimbi.

Marisa - Non mi far vergognare.

Madonna - Ti ho detto altre volte, rimani così come sei, perché ci piaci così. A chi non ti rispetta, a chi non ti vuole bene, fai un sorriso, magari raccogli un fiore e offriglielo.

Marisa - E con quali gambe?

Madonna - Non ti preoccupare. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Amen.

Marisa - Ciao, mamma.

Nonna Iolanda - Dai questo bacio a sua Eccellenza (manda un bacio).

Marisa - Lo so che pensi tanto a lui. Allora, se pensi tanto a lui, aiutatelo. è stanco, è stanco, io lo vedo che è molto stanco.

Nonna Iolanda - Non ti preoccupare.

Marisa - Come faccio a non preoccuparmi quando vedo mio fratello stanco?

Nonna Iolanda - Non ti preoccupare.

Marisa - Va bene. Ciao a tutti.

Sono andati via.

 

Villetta Barrea (AQ), 26 luglio 2006 - ore 0:40

Lettera di Dio

Marisa - Posso parlare prima di te, Madonnina mia?

Madonna - Sì.

Marisa - Grazie. Vorrei capire che cosa è successo questa sera, ti prego, anche se ciò che devi dirmi non è bello, dimmi, cosa è successo. Cosa è successo nel mio corpo? Vorrei sapere solo questo, per la mia tranquillità e poi ti chiedo di farmi riposare e di far riposare Sua Eccellenza e le persone che sono con noi. Dimmi cosa è successo, perché io impazzisco, sto impazzendo questa sera.

Madonna - Marisella, tu non ricordi quanto ho detto ieri: il demonio ti avrebbe attaccata in tutti i modi e il demonio ti ha attaccato facendoti mangiare due foglie di insalata avvelenata.

Marisa - Ma tu perché non me l’hai detto prima?

Madonna - Il demonio è potente, molto potente e quelli che ti attaccano sono i più potenti che esistono. è lui che ha tentato di bruciare il tuo stomaco, di farti star male. Ti ho detto e lo dico anche a Sua Eccellenza, dovete stare attenti, è il momento più terribile della tua vita, figlia mia. Il demonio ti tenta in tutti i modi, non ti tocca perché hai l’eucaristia, ma fa ben altro, molto più forte, molto più grave. Tu eri stanca e non hai capito quando io ti ho detto: "Lascia di mangiare".

Marisa - Non ho capito, non ho capito, sentivo solo che l’insalata era molto amara, ancora adesso ho la bocca molto amara.

Madonna - Ebbene, te lo ripeto di nuovo, figlia mia, i demoni ti assediano. Se va via uno ne viene un altro, se ne vanno via due ne vengono tre, se ne vanno via tre ne vengono quattro, perché vogliono distruggerti, vogliono ucciderti, per questo io ti ho detto: "Non stare mai sola", è sufficiente che ci sia accanto a te una persona in grazia, naturalmente.

Vescovo - Ma io c'ero.

Marisa - Ma quando è successo tutto questo? Questo pomeriggio quando, tu, Eccellenza, riposavi.

Madonna - Proprio perché il Vescovo riposava hanno approfittato di te, ti hanno detto di mangiare e tu hai mangiato.

Marisa - Ma io credevo che eri tu che mi dicevi questo.

Madonna - No, Marisella, tu sai che devi vivere di Eucaristia, non potevo dirti questo.

Marisa - Ma allora perché non mi avete scossa, perché non mi avete impedito di mangiare? Io sto male, sto impazzendo per tutto questo dolore, non ce la faccio più a vivere così e appresso a me viene anche il Vescovo. Io questo non lo permetto, non lo voglio, ti prego, salva almeno lui, salvalo, salvalo, salvalo.

Madonna - D'ora in poi stai attenta, perché il demonio si potrà presentare sotto l’aspetto di un uomo o di una donna. Ti ricordi quando si presentò sotto le mie vesti, ma aveva un volto brutto? Ti ripeto, devi stare attenta, perché anche una donna o un uomo sotto le cui sembianze si nasconde il demonio possono farti del male. I demoni che vogliono terrorizzarti e ucciderti sono moltissimi. Non star mai sola, stai sempre con qualche persona che vive in grazia. Marisella, ascolta la Mamma, fai come ti dico, prega, soffri ed offri le tue sofferenze e non ascoltare nessuno, ascolta solo il Vescovo. Eccellenza, aiuta questa figlia.

Vescovo - Io sono pronto ad aiutarla, però sono in una confusione totale, non ci capisco più niente. Tu hai visto: stavo pregando e mi sono addormentato. Cosa devo fare, vegliare ventiquattro ore su ventiquattro? Stare sempre sveglio? Cosa devo fare?

Madonna - No, no, nei momenti in cui tu dormirai verrò io, ci sarò io con lei.

Vescovo - E oggi perché non c'eri, scusami.

Madonna - Oggi sono venuta due volte, non pensavo che succedesse questo. Anch'io quando sono presente sulla Terra sono una donna come voi, agisco come voi e non avrei mai pensato che il demonio, nonostante la mia presenza, avrebbe tentato di avvelenarti.

Vescovo - Scusami, Mamma del Cielo, sarà che io non ci capisco più niente, ma non potevi svegliarmi, non potevi farmi comprendere l’inganno che stava preparando il demonio? Cosa sta succedendo qui?

Madonna - Ti ho già detto che anch'io quando sono sulla Terra sono una donna come le altre.

Vescovo - E chi ci può difendere allora?

Madonna - Se avessi capito l’intenzione del demonio nei suoi confronti, ti avrei svegliato e avrei detto: "Scendi dal letto e vai da tua sorella".

Marisa - Il Vescovo prega tanto, tanto, tanto, sta sempre con il rosario in mano, è sempre pronto a pregare. Madonnina, facci capire qualcosa ancora di più, perché siamo ridotti ai minimi termini. Anch'io non capisco nulla, ho la testa che mi ronza, mi gira, il Vescovo soffre la stessa situazione. Perché ci state riducendo in questo modo? Dio non può intervenire?

Madonna - Non dico altro, figliola, ma da questa sera tu e il Vescovo legherete la corona al braccio e sarete sempre insieme, a meno che il Vescovo abbia incombenze o necessità da compiere, in tal caso vicino a te ci sarà Chiara o qualche altro in grazia di Dio. Io, come mamma, vi chiedo perdono se non sono stata capace di capire l’inganno diabolico. Come donna della Terra, non ho capito neanch'io quello che stava succedendo. Perdonatemi, figli miei.

Vescovo - Ma Dio non poteva fartelo capire?

Madonna - Sì, ma non ha detto nulla.

Vescovo - Perché?

Madonna - Chiara, ti ringrazio per quello che fai per Marisella. Stai vicino a lei. Non lasciatela mai sola, il tempo stringe.

Vescovo - Madonnina mia, tu sai che io sto sempre vicino a lei e anche oggi, quando un giovane mi ha detto di fare due passi, io ho risposto: "No, sono stanco", ma il vero motivo era che volevo stare vicino a Marisa.

Madonna - Ti prego, Eccellenza, ti prego, sii forte come lo sei sempre stato.

Vescovo - Puoi toglierci questo incubo diabolico?

Madonna - Non crollare, Claudio, non crollare, figlio mio.

Vescovo - Non crollo, non crollo. Mio Dio, mi rivolgo a Te. Mio Dio, perché permetti che succeda a noi ciò che non è successo mai a nessuno? Perché succede a noi in un momento già tanto duro? Padre, io mi rivolgo direttamente a Te, salto la mediazione della Madonna. Perché qui avviene qualcosa che ci sta distruggendo? Mio Dio, vuoi la nostra distruzione? Padre Celeste, vuoi vederci finiti?

Dio Padre - Mai, mai, figlio mio.

Vescovo - Mio Dio, ho pregato tanto, perché prevedevo che sarebbe successo qualcosa di terribile. Ho pregato i nostri angeli custodi, Ismaele e Gioele, perché ci difendessero, ma non ci ha difeso nessuno.

Dio Padre - Vi hanno difeso tutti, altrimenti a quest'ora Marisella non ci sarebbe più e tu non avresti potuto fare quella bella cerimonia che hai detto. Lei sta ancora con te. Non sei contento che stia ancora con te?

Vescovo - Sì, Dio mio, ma a quale prezzo!

Dio Padre - E allora vuoi che la porto via?

Vescovo - No. Dobbiamo prima tornare a Roma, non ora, mio Dio. Ti prego, Ti supplico, Tu sei Onnipotente. So che i demoni ce l’hanno a morte con mia sorella per il bene che ha fatto, e le conversioni che ha ottenuto con le sue sofferenze. Distruggendo lei, sanno che distruggono anche me. Ti prego, Ti supplico, mio Dio, manda i tuoi angeli, che ci facciano da baluardo contro questi demoni. Io lotterò, farò tutto ciò che è in mio potere, per allontanarli. Lo so, questa è l’ultima lotta e noi vinceremo contro i demoni, perché Tu sei con noi. Però mi permetto di dire, sentire come ha parlato oggi la Madonna, mi sconvolge. Mio Dio, mi senti?

Dio Padre - Sì, ti sento.

Marisa - Dio mio, Padre mio, non mi abbandonare in questo momento. Dove sei? Dove sei, papà? Fa' sì che questo dolore così atroce si calmi, io possa riposare e domani ricominciare una vita difficile, ma piena d'amore per salvare altre anime. Dio, Dio mio, Padre mio, non ci abbandonare, ti prego, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Ora abbiamo solo una ragazza che ci sta aiutando. Puoi mandarci qualcun altro ad aiutarci? Ma che sia buono, che ci ami veramente.

Dio Padre - Adesso non pensare a questo, stai ancora un po' qui, poi vai a letto e legati la corona al braccio.

Vescovo - So che anch'io devo legare la corona al braccio.

Marisa - Ci vuoi bene, Dio? Abbi un po' di bene, un po' di pietà, un po' di compassione per noi. Come sta mia mamma? Sta bene? Perché non mi fai star bene un pochino? Vivo di Eucaristia, non mangio niente. Questa sera i demoni mi hanno ridotta in questo modo, ma se Tu vuoi, puoi aiutarmi e farmi star meglio. Puoi farmi star meglio? Puoi farmi riposare? Se potessi dare di stomaco, mi libererei da quei vermi, dagli animali che ho dentro e sarei felice, con te, Dio, con te, Maria, e con mio fratello.

Madonna - Ciao, figli miei, vi auguro una buonanotte e vi aiuto per quanto posso. Se i demoni si presentano di nuovo, dovete esser forti e aggrappatevi alla corona e se dovessi dare di stomaco, figlia mia, non ti preoccupare, perché i vermi usciranno e tu starai meglio.

Marisa - Vi possiamo dire buonanotte? Gesù, buonanotte, Dio, buonanotte. Abbiate un po' di compassione per noi, vi prego. Ciao. Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.

Marisa - Hai capito cosa è successo?

Vescovo - Ho capito, Marisella, cosa è successo.

Marisa - Che devo fare? Non ci capisco più niente.

Vescovo - Noi ti aiuteremo.

 

Villetta Barrea (AQ), 26 luglio 2006 - ore 14:50

Lettera di Dio

Marisa - Don Claudio, solo perché ha celebrato una S. Messa nel luogo taumaturgico, è stato sospeso a divinis. Poi, poiché è stato ordinato Vescovo da Dio, è stato ridotto allo stato laicale. Il Vescovo ha sempre sofferto e continua a soffrire. Mi avete fatto prendere l’eucaristia al posto del cibo e sto malissimo, anche se ho detto al Vescovo che stavo meglio, ma non era vero. Ho detto che avevo dormito tutta la notte, ma non era vero.

Dio, cosa vuoi da noi? Dove sei, o dove ti sei nascosto? A cosa gli è servito il sacerdozio se poi gli hanno proibito di celebrare la S. Messa? A cosa è servito essere ordinato Vescovo da Te, mio Dio? A soffrire, a essere umiliato e condannato? Quante calunnie e diffamazioni ha subito il Vescovo! Ti ripeto: a cosa è servito nutrirmi dell’Eucaristia, se poi sto male? Inoltre ci sono i demoni che ci tormentano. Mandali via. Fanno delle cose orribili, spaventose, nauseanti. Mandali via. Perdonami, Dio, ma ce l’ho con Te. Perché mi hai dato il dono di nutrirmi dell’Eucaristia? Per fare contento il Vescovo? Ma io sto molto male. Pensa a tutto quello che ci hai tolto. Noi abbiamo solo sofferto. Ti chiedo perdono, ma sento di dirti ciò che penso. E tu, Maria, Madre dell’Eucaristia, perché non ci aiuti più come una volta? E tu, mamma, cosa fai nel cielo? Perché non vieni ad aiutarci?

Nonna Iolanda - Figli miei, io sono con voi, ma sono una semplice creatura di Dio, non sono importante come voi pensate.

Marisa - Mamma, mamma, tu sei importante, almeno per noi lo sei. Aiutaci, mammina, ti prego, aiutaci o portaci via, di' a Dio di portarci via, perché la sofferenza è tanta. Vi chiedo solo di aiutare il Vescovo quando non ci sarò più. Aiutalo, mamma, lo chiedo a te; aiuta tuo figlio, Madonnina, aiutalo. Dio, non so dove ti sei nascosto, ma se vuoi, aiuta il Vescovo. Tu l’hai ordinato, ma l’hai portato ad una sofferenza enorme. Perdonatemi per quello che ho detto; se merito la benedizione, datemela, e se non la merito, non datemela, tanto il mio pensiero nei confronti di Dio rimane lo stesso. Il mio amore per Te, Dio, è molto grande, ma adesso mi sento morta.

Dio Padre - Marisella, Io sono Dio. Ti ho aiutata e non te ne sei mai accorta. Sì, è vero, ci sono molti demoni che ti girano intorno e cercano in tutti i modi di farti morire, per non portare in Paradiso le anime del Purgatorio, ma fino ad ora non ci sono riusciti. Solo Io so quali sono le anime che verranno su, poi lo dirò anche a te e verrai su con loro. Eccellenza, il tuo Papà non ha quasi il coraggio di dirti coraggio.

Vescovo - Mio Dio, non ho più forza e coraggio.

Dio Padre - Ti dico coraggio. Dovete avere molto coraggio, perché siete molto tartassati dagli uomini e dai demoni. Però adesso, ti prego, fallo per tua sorella, vai a mangiare qualcosa per avere più forza, altrimenti ti indebolisci.

Vescovo - E lei?

Dio Padre - A lei dico di riprendere a mangiare un pochino.

Marisa - Dio, io ti ho detto: mi hai dato l’eucaristia per farmi stare meglio, ed erano tutti contenti, ma io ho sofferto e soffro tuttora, però fai come vuoi, quello che vuoi. Devo prendere l’eucaristia? Prenderò l’eucaristia. Devo mangiare un po' di cibo? Lo mangerò.

Vescovo - Papà, dicci una parola chiara.

Dio Padre - Ho detto: Marisella, puoi mangiare un pochino.

Vescovo - Che cosa?

Dio Padre - Qualsiasi cosa. O prende solo l’eucaristia, o l’eucaristia e un po' di cibo.

Vescovo - Cos'è meglio?

Marisa - Se anche con l’eucaristia lo stomaco sta malissimo, non voglio mangiare, perché non ho neanche fame. Non capisco perché mi dai l’eucaristia per farmi stare meglio e invece sto peggio, questo non riesco ad accettarlo. Anche quando abbiamo messo l’eucaristia nell’acqua, così che io la potessi bere senza pericoli, sono stata male, questo non riesco ad accettarlo, mio Dio, però sia fatta la tua volontà.

Dio Padre - Aspetta ancora un poco, perché devi agire di nascosto dai demoni. Prendi l’eucaristia e vediamo come va.

Vescovo - Mio Dio, perché non li mandi via? Tu sei Dio? Mi rispondi?

Dio Padre - Io sono Dio, ma questa creatura deve immolarsi fino in fondo per salvare le anime.

Vescovo - Ma così non ce la facciamo a vivere.

Marisa - Dai a me tutta la sofferenza, lascia libero il Vescovo e dagli la forza. Mi ha sempre aiutato, è stato sempre forte, ma ora vederlo ridotto così non ce la faccio. Siamo in due, lui non può vedere me ridotta così e io non posso vedere lui ridotto così, e tu cosa fai, Dio? Ti nascondi?

Dio Padre - Io sono in mezzo a voi. Quest'altra prova che vi ho chiesto, specialmente a te, Marisella, è per salvare tante anime.

Marisa - E io non ho bisogno di essere salvata, quando ti ho detto che sto malissimo a nutrirmi di sola Eucaristia? Perdona il mio ardire.

Dio Padre - Non mi sono offeso, so che non parte dal cuore.

Vescovo - Mio Dio, abbiamo davanti più di un mese, io non ce la faccio a viverlo in queste condizioni.

Marisa - Rispondi a lui. Non ce la fa. Vuoi aiutarci? Anche se io sto male, da' a lui la forza. Ormai ho capito che il dolore mi rimane, ma quello che mi uccide è il fatto che tutti pensavano, anche i nipoti, che nutrendomi solo dell’Eucaristia, sarei stata bene, e tutti erano felici, ma non sapevano invece che io soffrivo e non potevo neanche dirlo.

Dio Padre - Tesori di Dio, andate avanti con fede e amore. Io, Dio, sono con voi e non vi abbandonerò mai.

 

Villetta Barrea (AQ), 26 luglio 2006 - ore 22:55

Lettera di Dio

Dio Padre - Eccellenza, figliolo mio, tesoro di Dio, ti sei immolato per la conversione dei sacerdoti, specialmente degli alti prelati. Ricordati che Io decido tutto e solo Io posso decidere se tu mi puoi vedere o non mi puoi vedere, finché sei in vita. Tu non puoi dire: "Quando accompagnerò Marisella in Paradiso, alla sua dipartita, non vedrò Dio".

Vescovo - Grazie, Papà.

Dio Padre - Non parlo più. Perché se dovessi parlare ancora?

Vescovo - No parla, parla, mi fa piacere, mio Dio, se parli.

Marisa - A te fa piacere, ma a me, Marisa, no.

Vescovo - Perché?

Marisa - Perché io sono stanca e non ho la forza per sostenere il colloquio con Dio.

Vescovo - E allora lasciamo perdere.

Dio Padre - Figliolo, mi devi ascoltare.

Vescovo - Dimmi, mio Dio, Papà mio.

Dio Padre - Tu non devi dire nulla, sono Io, Dio, che decido tutto. Come vedi, sono stato Io a decidere per Marisella. Voi uomini non potete cambiare quello che Io dico o faccio.

Vescovo - Ci mancherebbe altro.

Dio Padre - Tu che ne sai, se mi vedrai o non mi vedrai quando accompagnerai in Paradiso tua sorella? Tu devi fare solo quello che Io ti dico di fare e se Io, Dio, ti voglio portare su, tu chi sei per dire di no?

Vescovo - Ma io vengo volentieri, ci mancherebbe.

Dio Padre - Non scherzo Io, Dio.

Vescovo - Lo so, Signore.

Dio Padre - Non dire ci mancherebbe, perché?

Vescovo - Forse sono poco chiaro stasera, però è logico che il mio grande desiderio è quello di fare la Tua volontà, sempre.

Dio Padre - La grande sofferenza è quella di tua sorella?

Vescovo - Si, è vero.

Dio Padre - Ciò non vuol dire che tu sei meno santo di lei o più santo di lei. Lascia decidere a Dio, Io sono Dio, Io sono il tuo Papà. Hai compreso bene?

Vescovo - Ho capito perfettamente.

Dio Padre - Allora?

Vescovo - Grazie, mio Dio, Papà mio.

Marisa - Adesso dici grazie perché ci ha detto tutto questo?

Vescovo - Ti pare poco?

Marisa - Dio ci sorride.

Madonna - Io, la Madre dell’Eucaristia, San Giuseppe e tutti gli angeli e Santi del Paradiso, siamo qui presenti con voi. Piccoli figli, non dovete avere paura. Sì, conosco i demoni, sono enormi, sono brutti, sono cattivi e possono farti del male. Ma finché avrai Gesù, me, il Vescovo e le persone vicine che pregano, sarai aiutata, figliola.

Marisa - Io sono sicura che mi aiutate, però non ti dimenticare, che sono molto paurosa. Io non posso dimenticare quel giorno tremendo, quel fuoco orribile, come non posso dimenticare che mi hanno fatto mangiare il veleno. Adesso io ho paura, ho tanta paura. Se doveste, ad un certo momento, dirmi di mangiare, io non mangerei perché ho paura di mangiare, ho paura di bere, ho paura di tutto. Vorrei, Signore e Madonnina, che mi aiutaste a sopportare la sofferenza, perché il mio corpo è martoriato dappertutto e io non ho più la forza di sopportare tutta questa sofferenza. Ho fatto a Dio una domanda e aspetto la sua risposta. Io farò quello che Lui deciderà, però vivere è duro per me, molto duro. Ora desidero sapere se zia Anna è in Paradiso con nonna e con mamma.

Madonna - Marisella, la zia Anna è in Paradiso da anni. Ti ricordi quando la chiamavi la Madonnina? Hai parlato spesso con lei. Certo, su in Paradiso, chi troneggia è nonna Iolanda, ma c'è anche zia Anna, della quale oggi ricorre l’onomastico, perché è la festa di Sant'Anna e di San Gioacchino, i miei genitori.

Marisa - Quindi, mamma, oltre alla sua mamma, la mia nonna, ha anche la sorella.

Madonna - La zia Anna è salita su in Paradiso prima di nonna Iolanda, sono quarantotto anni che è morta, tesoro.

Marisa - Mi farai dare da Dio quella risposta che aspetto con tanta ansia? Non mi preoccupo se è sì o no, purché io abbia la risposta e farò la volontà di Dio. Tanto, quanto mi è rimasto da vivere? Se volete, potete darmi un po' di gioia nel poco tempo che mi è rimasto da vivere.

Senti, Gesù, Dio è andato a dormire? Non viene da Sua Eccellenza?

Gesù - Non esageriamo adesso, noi non dormiamo, noi cantiamo, preghiamo, siamo tutti uniti nell’amore, nella carità, nella preghiera, tutti insieme con Dio. Quando tu vedi un fiore bellissimo, è Dio, quando vedi una stella lucentissima, come pochi giorni fa, è Dio. Tu fino a quando vivrai sulla Terra, vedrai Dio sotto forma di un fiore o di una stella, poi, quando verrai su in Paradiso, vedrai Dio così com'è, e allora avrai una gioia grande e bella.

Coraggio, Marisella, sii forte e accetta questa sofferenza così grande, sei martoriata in tutto il corpo, tu sei Martire dell’Eucaristia.

Marisa - Va bene, poi lo chiedo a mio fratello Vescovo, perché io non mi ricordo mai le cose.

Gesù - Va bene, adesso continuate a fare la serenata a Maria, e poi dovrai prendere quelle medicine per dormire.

Marisa - Mi farete dormire un po'?

Gesù - Non tutta la notte, naturalmente, dormirai un pochino.

Marisa - Grazie.

Vescovo - Gesù, possiamo vegliare noi a turno e far riposare Marisella?

Gesù - Gli altri no, perché lavorano molto dalla mattina alla sera.

Vescovo - Veglierò io.

Gesù - Tu no, perché devi accudire a molte incombenze, devi aiutare tua sorella, devi scrivere e fare il tuo lavoro. Marisella veglierà per tutti. Siate contenti e obbedienti tutti quanti.

Madonna - Insieme al mio e vostro santo Vescovo benedico voi, i vostri cari. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - C'è anche zia Anna. Ciao, ciao a tutti, salutatemi Dio.

 

Villetta Barrea (AQ), 27 luglio 2006 - ore 21:27

Lettera di Dio

Madonna - Eccomi qui, Marisella. Sono la Madre dell’Eucaristia, e sono in compagnia di nonna Iolanda. Dio darà la risposta, e la darà al Vescovo, ma non so quando. l’unica cosa che parte da me è il consiglio di mangiare i fagiolini che tu stessa puoi condire.

Marisa - Non conosco i fagiolini.

Vescovo - Puoi mangiare i fagiolini?

Marisa - Li conosco?

Vescovo - Sono quelli che tu hai detto di condire. Puoi mangiare quelli?

Madonna - Sì, stasera.

Vescovo - Sei tu, Madonnina, o qualche altro?

Marisa - è la Madonna. Che significa?

Vescovo - è la Madre dell’Eucaristia?

Marisa - è la Madonna. Sì, è molto bella, anche la mamma è bella.

Madonna - Per questa sera e ogni giorno, a secondo di come stai, ti diremo cosa mangiare. Se non avrai questo brutto languore di oggi, prenderai solo l’eucaristia, diversamente, mangerai un po'. Stasera mangia due fagiolini.

Marisa - Ma a me non piacciono.

Madonna - Condiscili come hai detto tu e vedrai che ti piaceranno, se il Vescovo lo permette.

Vescovo - Oh sì, sì, sì!

Marisa - Che c'entra il Vescovo, è Dio che decide.

Madonna - No, tesoro, questo consiglio parte dalla Mamma. Sono io, la Madre dell’Eucaristia, che ti dico di mangiare, sul tardi, i fagiolini. Sai perché te lo dico? Perché so che non ti piacciono. Tu li mangi e fai il fioretto.

Marisa - Però sei furba! Aspetta, Don Claudio, lo sai che ha detto?

Vescovo - Ho sentito. Chiedile perché hai avuto sempre fame oggi, nonostante che tu abbia preso diverse volte l’eucaristia.

Marisa - Perché oggi ho avuto sempre fame nonostante che abbia preso l’eucaristia?

Madonna - Dio ha permesso questo. Quando arrivano situazioni particolari, grandi, è Dio, soltanto Lui, a decidere, e tu sei stata bravissima, perché hai tenuto fede fino all’ultimo, hai accettato di fare la volontà di Dio, hai obbedito a Dio fino all’ultimo. Mangiare i fagiolini per te è un sacrificio, quindi mangerai i fagiolini quando potrai.

Marisa - Ma perché?

Madonna - è un sacrificio perché non ti piacciono, è un fioretto perché non ti piacciono.

Vescovo - Basta che non ti fanno male.

Marisa - Non ci capisco niente.

Madonna - Non ti preoccupare, il Vescovo ha compreso benissimo.

Marisa - Senti, ma dato che a me non piacciono, non è che mi fanno male?

Madonna - No, se te lo dico io di mangiarli. Devi fare il fioretto, la mortificazione e il sacrificio. Non ti piacciono? Li mangi. Ti piacerebbe un cibo gustoso, quello di cui abbiamo parlato oggi? Non lo mangi. Comprendimi, mangi un pochino di fagiolini e insieme fai il sacrificio, il fioretto e la mortificazione che davanti a Dio ha un valore enorme. Dopo c'è l’eucaristia, tesoro. Non ti preoccupare se dovessi soffrire ancora tanto la fame, perché Dio mi dirà cosa fare, io obbedirò a Dio e tu obbedirai a me. Sei contenta?

Marisa - Sì, sì. Sono contenta, basta che non mi fanno male, però per mangiare due fagiolini devo fare il fioretto, la mortificazione, il sacrificio, e se sono conditi male raddoppia il fioretto.

Madonna - No, li condisci da sola, come hai fatto altre volte.

Marisa - Dimmi la verità, veramente posso mangiarli? Perché io soffro, ma non voglio disubbidire a Dio, per carità, ho sempre ubbidito a Dio, non voglio disubbidire. Posso mangiarli veramente?

Madonna - Marisella, sono la tua Mamma, non penserai che ti dico una cosa per un'altra?

Marisa - No, però in questi ultimi tempi c'è stata una girandola di parole, e non ho capito più niente. Va bene quello che le ho detto?

Vescovo - Sì, brava.

Marisa - Brava? Tu sei bravo.

Vescovo - No, tu sei brava.

Marisa - Se io sono brava, tu sei ? (si riferisce alla Madonna)

Vescovo - Lei è bravissima.

Marisa - Tu sei bravissima.

Vescovo - A una mamma si può dire tutto.

Marisa - Stavo pensando che ieri lei ha riso tanto.

Vescovo - Oggi invece abbiamo riso un po' di meno.

Marisa - Sì.

Vescovo - Io avevo capito che Dio ti aveva permesso di avere il languore, te l’ho detto.

Marisa - Don Claudio, tu sei con me quando mangio?

Madonna - Se c'è il Vescovo con te, Marisella, vuoi che ci sia anch'io? Se ti mangio i fagiolini, tu che mangi?

Marisa - Non mi mangiare quei due fagiolini che mi danno. Sì, va bene, ti ringrazio, Madonnina, so che non merito nulla, ma non voglio disubbidire a Dio, assolutamente no.

Madonna - Allora preghiamo insieme Dio Onnipotente, Padre nostro?

Marisa - Madonnina, fa' star bene il Vescovo, Marco, Chiara e Marisella. Ciao, grazie, grazie, grazie. Il bello è che a me i fagiolini non piacciono.

Vescovo - Come va lo stomaco?

Marisa - Bene.

Vescovo - Sono contento.

Marisa - è passato il dolore.

 

Villetta Barrea (AQ), 29 luglio 2006 - ore 0:40

Lettera di Dio

Marisa - Dio Spirito Santo, desideriamo che ci dica qualcosa: che ci ami, che ci vuoi bene, che ci aiuti. Noi abbiamo bisogno di Te. Il mio caro Vescovo chiede sempre il dono delle lingue. Potresti dargli questo dono? Non gli occorre il dono di tutte le lingue, basta che gli dai il dono di parlare il francese, l’inglese, il tedesco, il portoghese, lo spagnolo, l’arabo e il russo.

Dio Spirito Santo - Marisella, mi stai chiedendo tutto.

Marisa - Lo chiedo per lui, perché non riesce a parlare con tutte le persone. Quando vengono persone straniere, lui non può parlare loro e ascoltarle, perché non conosce la loro lingua. Mi prometti, Dio Spirito Santo, che gli dai questo dono? A me togli tutto, tanto io non mi lamento, perché non ho nulla e dallo al Vescovo, che ha tanto bisogno di questo. Ha anche bisogno di persone che lo aiutino, che gli vogliano bene, che lo rispettino. Mandaci qualcuno, come si deve, ti prego. Spirito Santo, Spirito d'amore, illumina la mia mente, infiamma il mio cuore, aiuta noi e tutte quelle persone che ti invocano, perché hanno bisogno di Te. Io non chiedo niente per me, chiedo solo il dono delle lingue per il mio Vescovo. Quando arriverà questo dono delle lingue?

Dio Spirito Santo - Quando Dio lo dirà, Dio sa.

Marisa - Ancora deve dire quando.

Dio Spirito Santo - Dovete capire che Dio fa tutto quello che vuole, come vuole e quando vuole, non dovete essere voi a decidere.

Marisa - Però possiamo chiedere.

Dio Spirito Santo - Sì, potete chiedere tutto quello che volete. Hai visto, Marisella, oggi, Dio come ti ha esaudita?

Marisa - Sì, infatti non me l’aspettavo, perché non sono buona. Devo dire quello che penso, non riesco a tacere.

Dio Spirito Santo - Bisogna essere così: dire quello che uno pensa, dire la verità, sempre. Eccellenza carissima, preparati, e quando Dio vorrà, ti darà ciò che chiedi, ma solo quando Lui deciderà.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Scenda sopra di voi la benedizione dello Spirito Santo e di Maria, Madre dell’Eucaristia. Attenzione! Ci sono persone che dicono: "Nel nome del Padre, della Madre, del Figlio e dello Spirito Santo". è una bestemmia, è un'eresia gravissima. Le persone sono tre: Padre, Figlio e Spirito Santo; la Madonna è la Mamma di tutti, ma è una creatura.

Marisa - Noi non abbiamo mai detto questa formula, non l’ho mai pensata.

Va bene, ciao.

Dio Spirito Santo - Lo Spirito santo scenda su di voi. Ciao, Marisella.

Marisa - è la prima volta che lo Spirito Santo mi chiama Marisella, non l’ho mai sentito prima.

Vescovo - Ma ti rendi conto? Noi lo chiamiamo e Dio viene.

 

Villetta Barrea (AQ), 29 luglio 2006 - ore 21:35

Lettera di Dio

Madonna - Siamo tre Miriam: la Madonna, Marisella e la piccola.

Sono venuta per benedire la piccola Miriam. l’ho benedetta già in ospedale quando era appena nata e tu eri con me, Marisella, anche lì eravamo tre Miriam.

Benedico i genitori; mi raccomando, non viziatela, non coccolatela troppo e fate sì che possa crescere santa.

Marisa - Miriam adesso sta vedendo la Madonnina e ride. La Madonnina ti guarda, tesoro. Ecco, ti sorride.

Benedici noi tutti e aiutaci a sopportare queste lunghe e dure sofferenze, aiuta soprattutto il Vescovo che non ce la fa più a vivere in questo modo; io non lo posso aiutare più di così.

Dio ci aveva promesso di aiutarci ed impedire ai demoni di tormentarci. Non li far più venire, ti prego! Abbiamo sofferto moltissimo. Fa' sì che non vengano più e dacci un po' di pace, di tranquillità e di serenità.

Aiuta anche la piccola Chiara che ci è stata molto vicino e ha sofferto molto con noi, ma sopratutto ti raccomando il Vescovo.

Madonna - E ai giovani la Mamma raccomanda il Vescovo...

Marisa - Tu sei Dio!

Dio Padre - Sì, mi riconosci perchè hai visto la stella. Marisella, hai un tesoro di bimba in braccio, è grazie a te, se questa bimba ora è in mezzo a voi.

Ti prometto, Dio non mente, che i demoni non verranno più a torturarti, non verranno più, figlia mia! Hai sofferto troppo. Prendi l’eucaristia e mangia qualcosa che ti senti di mangiare.

Eccellenza, i demoni non verranno più, perchè Io li schiaccerò uno ad uno.

Vescovo - Grazie, mio Dio.

Marisa - Grazie, Dio. Vedi questa bimba? è anche mia.

Dio Padre - è soprattutto tua, Marisella, perché è nata per le tue sofferenze.

Marisa - Io ti ringrazio, ora vorrei la Tua benedizione.

Dio Padre - Alzati pure, Eccellenza.

Marisa - Vorrei la Tua benedizione per questa bimba.

Dio Padre - Io, Dio Padre, ti benedico, piccola Miriam, insieme ai tuoi genitori e a Marisella. Cresci bella, buona, forte e coraggiosa. Benedico voi tutti.

Io, Dio Onnipotente, ai vostri occhi sono stato troppo severo e troppo duro, ma ho fatto ciò che dovevo fare. Adesso la situazione cambierà, quei demoni non verranno più e voi sarete felici. Però, Marisella, tu sai che non posso toglierti i dolori. La sofferenza è la tua missione.

Marisa - Sì, va bene, non mi interessano i dolori, sono contenta di questo Tuo intervento. Ho una grande gioia. Grazie. Sono contenta soprattutto per Sua Eccellenza. Gli vuoi bene? Gli hai detto di chiamarti Papà e poi lo fai soffrire.

Dio Padre - Non succederà più nulla. Il Cielo si sta aprendo per la vostra gioia e felicità. Ci saranno ancora le sofferenze e le difficoltà, perché fanno parte della natura umana ed è umano che succedano, ma l’importante è che quei brutti mostri non vengano più, perché Io li distruggerò uno ad uno come ho cominciato questa sera.

Marisa - Scusa, Dio, posso sedermi perché non ce la faccio più a stare in piedi?

Guarda, come Ti guarda!

Grazie, Dio, grazie per questa gioia che ci hai dato. Ci hai dato un messaggio non lungo, ma grandissimo per noi. Eccellenza, sei contento?

Vescovo - Sono contentissimo.

(I presenti cantano l’alleluia)

Marisa - Non c'è più Dio?

Madonna - No, Marisella, ci sono la tua Mamma e nonna Iolanda. Quando sentirai fame e l’eucaristia non ti soddisfa prendi pure qualcosa, ma devi sentirmi, vedermi per mangiare.

Marisa - Grazie, Madonnina, forse non merito questa gioia. Grazie comunque.

Madonna - Vi benedico tutti. Insieme al mio e vostro Vescovo, benedico voi, miei cari giovani. Benedico il Vescovo e il Vescovo naturalmente benedice la Mamma e sua sorella.

Nonna Iolanda - Ciao, Eccellenza, sono nonna Iolanda. Prego tanto per te e per Marisella, e anche per la piccola Miriam.

Madonna - Ed io, la Madre dell’Eucaristia, vi porto stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Vescovo - Marisa, hai capito che i demoni non verranno più? E neanche ci sarà bisogno di benedire ogni volta quello che mangi e quello che bevi.

Marisa - Io non me l’aspettavo che ci dicesse questo.

Vescovo - Abbiamo strappato la grazia; non riuscivamo più a vivere.

 

Villetta Barrea (AQ), 30 luglio 2006 - ore 13:10

Lettera di Dio

Marisa - C'è anche Miriam, Madonnina. è agitata, la sto cullando. Ha fame, anche Gesù Bambino aveva sempre fame?

Madonna - Miei cari figli, vi ringrazio della vostra presenza e per ciò che avete fatto per i miei due angeli. Tutto è bello per chi agisce con amore e voi avete fatto tutto con amore e sacrificio, anche perché quando siete numerosi è normale fare qualche sacrificio. Miei cari figli, piccoli apostolini, anche voi ormai siete abbastanza grandi, la Mamma vi ama e Dio ha voluto concedervi delle grazie, specialmente a te, Marisella. Dio verrà anche oggi per parlarvi, per dirvi qualcosa che volete sapere, capire, anche se capire Dio non è facile. Quello che devo dirvi è che sono contenta per come vi siete comportati.

Marisa - Ecco Dio! Oggi vedo un bel fiore tutto illuminato e lì ci sei Tu. Io non Ti vedo, Ti vedrò quando arriverà il momento in cui mi porterai su, se lo merito, perché se non divento buona è difficile salire da Te. Oggi sei venuto con un bel fiore. Desidero farti una domanda, ma non so se la porrò bene. Tu hai detto che i demoni sono stati schiacciati o hai cominciato a schiacciarli, a distruggerli. Vorremo sapere se tutti i demoni del mondo saranno distrutti, schiacciati o solo quelli che hanno lottato tanto contro di noi per farci del male.

Dio Padre - Marisella, non tutti saranno schiacciati, per il momento, ma piano piano si arriverà anche a questo. Per ora accontentatevi che siano schiacciati quelli che vi danno fastidio. Adesso sei tranquilla, oggi sembri una persona felice e contenta perché non hai paura.

Marisa - Non ho paura e poi da quando Tu vieni spesso io sono felice e non ho paura. Questo aiuto dallo anche al Vescovo, rendilo felice, ne ha bisogno. Scusa se mi permetto, ma Tu non potresti mandare qualcuno che ci voglia bene per aiutarci?

Dio Padre - Sono Io che comando, Io che decido, Io che opero e voi dovete stare in silenzio. Se Io dico al Vescovo: "Oggi ti porto in Paradiso con Me", lui deve soltanto accettare.

Marisa - Aspetta un momento, andiamoci piano, ancora è presto, lui deve prima sistemare la situazione della Chiesa. Finché chiami me...

Dio Padre - Vedi, Marisella, come sei diventata semplice anche col tuo Dio che non vedi?

Marisa - Sì, ma quel fiore è meraviglioso e quelle luci che illuminano intorno sono bellissime.

Dio Padre - Quindi, coraggio, figlioli, non vi abbattete più di tanto, siate felici e date un po' di gioia a questi due figlioli ed Io, Dio, la darò a voi, perché voglio portarvi tutti in Paradiso.

Marisa - E Miriam?

Dio Padre - Sei attaccata a Miriam.

Marisa - Sì. Volevo...

Dio Padre - Lei rimane sulla Terra con i genitori, tu andrai a trovarla, li aiuterai, aiuterai la piccola e poi quando sarà l’ora, perché arriva per tutti, saliranno da Me.

Marisa - Lei vuole cantare, ma non ha voce.

Dio Padre - Va bene, figlioli, adesso partecipate alla S. Messa, pensate che lì c'è Gesù, fate la S. Comunione, vivete in grazia tutti quanti. Cantate, ma dovete cantare bene! Chiara, dovete cantare bene.

 

Villetta Barrea (AQ), 31 luglio 2006 - ore 0:50

Lettera di Dio

Madonna - Avete vissuto tre anni pieni di sofferenza. Marisella più volte è stata vicino alla morte e adesso lei sta risentendo di tutto questo. La stanchezza è grande, la spossatezza è tanta, io le sto vicina anche la notte quando dorme. Questa sera ha accusato tanta spossatezza, perché lei, poverina, risente di tutto, ma non dovete preoccuparvi di questo.

Vescovo - La fai dormire stanotte?

Madonna - Se sono vicina a lei è per farla dormire. Vi ripeto, non dovete preoccuparvi perché è arrivato il momento in cui risente di tutto ciò che ha passato. Non ha sofferto solo per sé, ma anche per voi, specialmente per te, Don Claudio, Eccellenza Reverendissima.

Vescovo - Lo so.

Madonna - Ha sofferto a causa di quelle persone che conosci. Non dovete preoccuparvi, perché costoro sono...

Vescovo - Insensibili.

Madonna - In questo momento queste persone la stanno distruggendo, anche se a volte fa finta di niente, lei soffre moltissimo.

Figli miei, vi sono vicina. Buonanotte a tutti.

Marisa - Eccellenza, non ti devi preoccupare, perché se ti preoccupi non mi fai più vivere.

Vescovo - Sei più tranquilla adesso, Marisa?

Marisa - Sì, anche se sento come se dovessi scivolare dentro una fossa.

 

Villetta Barrea (AQ), 5 agosto 2006 - ore 22:55

Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figlioli, è tempo di aumentare la preghiera, per far terminare la guerra e far trionfare la pace. Pregate per tutti coloro che soffrono, che muoiono per colpa dei cattivi. Pregate per i miei due figlioli, io sono sempre accanto a loro, in qualsiasi momento, anche se loro dicono che non l’avvertono. Io sono la Madre dell’Eucaristia ed amo tutti i miei figli, piccoli e grandi. Cercate di capire quanto sia difficile il mio compito.

Quando il cielo diventa nuvolo, brutto e mette paura, voi subito vi preoccupate di coprirvi e di andare a casa. Quando poi spunta il sole, i vostri cuori sussultano. Il sole è Cristo, la luna sono io, la Madonnina. è molto difficile stare in contattato con Gesù e la Madonna ogni giorno? Se piove, se c'è il sole, se fa freddo, dovete sempre stare in contatto con tutti. Vi prego di pregare per quelle persone che sono a Roma e che per il caldo hanno sofferto e soffrono ancora, per quelle persone che vanno alla nostra Basilica a pregare per voi. Voi pregate per loro.

Quando partiremo per il Giordano, tutto sarà bello, ci sarà il sole, una luce bellissima e il nostro Gesù parlerà con il Vescovo per aiutarlo a portare ancora avanti questo duro cammino. Tu, Marisella, sai ciò che ti aspetta, allora ti invito a pregare per il Vescovo e a soffrire per lui, come fai sempre.

Marisa - Spero che non hai dimenticato che io prego per lui, ho dato la vita per il mio Vescovo. Se arriverà dove Dio vuole, è grazie a tutti quelli che hanno pregato per lui.

Madonna - Bambini, Sara ed Emanuele, dovete essere buoni, giudiziosi, dovete mangiare, parlare, scrivere, giocare, tutto potete fare, ma dovete ubbidire soprattutto a papà e a mamma. Miei cari figli, io mi ritiro presso Dio Padre e domani sarò di nuovo con voi.

Questa notte, Marisella, probabilmente dormirai poco perché devo dirti alcuni nomi di coloro che porterai con te in Paradiso.

Marisa - Ci sono anche loro?

Madonna - Sì.

Marisa - Dio mio! Lo posso dire al Vescovo?

Madonna - Dopo.

Marisa - Va bene. Io continuerò a pregare per tutti costoro. Quanti sono coloro che devono venire in Paradiso con me?

Madonna - Complessivamente saranno più di 3000. Sei contenta di questo?

Marisa - Certo che sono contenta, ma quello che mi hai detto adesso mi rende ancora più felice. Io vorrei che tutti gli uomini venissero in Paradiso con Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo, e per cantare insieme lode a Dio, pregare Dio, recitare i salmi, restare uniti a Lui.

Madonna - Insieme al mio e vostro santo Vescovo benedico voi, benedico Emanuele e Sara. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro col mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo.

 

Villetta Barrea (AQ), 6 agosto 2006 - ore 12:30

Lettera di Dio

Madonna - Sia lodato Gesù Cristo, miei cari figli.

Dio Padre mi ha mandato oggi da voi per dirvi che la colonna delle persone che devono salire dal Purgatorio piano, piano cammina, le persone non sono più ferme. Il merito di questo Dio lo dà a voi, è un dono grande che vi fa. Dovreste essere felici sapendo che i vostri cari saliranno in Paradiso. Per questo vi dico: pregate, pregate, pregate per i vostri morti, affinché anche loro salgano in Paradiso. Si è formata un corona di fiori molto bella. A capo di questa corona c'è la Madonnina, San Giuseppe, Nonna Iolanda che vanno avanti passo dopo passo per arrivare fino su in Paradiso. Ricordatevi: conquistare il Paradiso non significa stare sempre in preghiera, o andare nei santuari a pregare. Il Paradiso si conquista con l’amore, l’obbedienza e la carità. Tutti dovete essere una cosa sola, vi dovete amare. Tra le persone che stanno andando in Paradiso, ancora c'è tanto cammino, alcune non sono mai andate in chiesa, hanno pregato poco, però hanno saputo amare. Non serve, vi ripeto, stare a mani giunte a pregare, serve soprattutto amare tutti, anche coloro che fanno soffrire. Io attendo quel giorno in cui la vostra sorella salirà in Paradiso portandosi dietro tutte queste anime che sono più di 3000: ci sono i bambini che hanno l’uso della ragione, adulti, sacerdoti, vescovi, cardinali, tutti salgono piano, piano verso Dio. Chi vede Dio vive una grande gioia e felicità. Vedere Dio non è possibile per voi in questo momento, ma quando salirete in Paradiso lo vedrete così come Egli è. Dio ci ha fatto suoi figli e ci ha amato come figli.

Non mi resta che dirvi: pregate e non scoraggiatevi, perché in quel momento il demonio vi tenta. Se vi scoraggiate e state giù il demonio si precipita verso di voi e vi fa peccare. Dovete essere forti, perché dovete vincere il demonio. Come si vince il demonio? Con la preghiera, con l’amore, col volersi bene l’un l’altro. Il demonio fugge specialmente quando avete l’eucaristia. Ricevete l’eucaristia tutti i giorni, non la tralasciate mai, almeno che non ci siano motivi importanti per cui non potete andare in chiesa. Diversamente correte, fate la S. Comunione, ricevete Gesù nel vostro cuore e vedrete che il demonio non potrà farvi nulla. Anche quando siete giù e crollate, attaccatevi a Gesù Eucaristia e andate avanti. Vedete quanta miseria c'è in giro: la guerra, le persone che uccidono. Voi dovete cercare di pregare per impedire al demonio di distruggere le anime e far sì che il mondo torni come Dio l’ha creato. Dio non ha creato il mondo per farvi soffrire, ma perché vi ha amato. Voi uomini non avete compreso tutto questo e continuate a non pregare e a buttarvi giù. Fate penitenza, fate dei piccoli fioretti, fate pregare i vostri bimbi e vedrete che tutto andrà bene.

Grazie di cuore a coloro che cooperano a questa campagna per salvare le anime.

Insieme al mio e vostro santo Vescovo benedico voi, i vostri cari, benedico tutti i bimbi e i malati. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro col mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo.

 

Villetta Barrea (AQ), 13 agosto 2006 - ore 13:00

Lettera di Dio

Madonna - Solo se ricevete Gesù ogni giorno, potete andare in Paradiso. Senza Gesù Eucaristia, non potete andare in Paradiso. Sono venuta soltanto per darvi il mio saluto. Chi verrà dopo di me, avrà molto da dire.

Dio Padre - Io sono Dio. Per un po' di tempo sono venuto ogni giorno e oggi, a distanza di giorni, vengo di nuovo da voi per ringraziarvi per tutto ciò che state facendo: i fioretti e quella penitenza che, come ha suggerito il vostro Vescovo, avete fatto per la pace, per aiutare Marisella e per tante persone che hanno bisogno. Continuate, perché gli uomini dicono sempre tante parole, ma la pace non arriva in modo definitivo. Oggi c'è pace, domani non si sa. Voi, che partite e lasciate questo luogo, pregate e fate la penitenza, magari un po' più facile.

Marisa - Hanno scelto di mangiare il fegato, non gliel’ho detto io.

Dio Padre - Fate quello che potete, ma pregate per la pace nel mondo. Io, Dio, sarò accanto a voi, vicino a voi e vi aiuterò, come aiuterò anche coloro che sono lontani in vacanza. Sarà per Me una grande gioia vedervi ricevere Gesù Eucaristia; così un giorno potrete salire in Paradiso. Sapete quante persone salgono in Paradiso con Marisella? Fino ad oggi sono 3.540! E la maggior parte dei loro nomi non sono stati scritti. Povera Marisella, ricordarsi tutti i nomi è difficile, allora ogni tanto Io arrivo e le dico i nomi che deve scrivere insieme al Vescovo.

Oggi aggiungete Lauro, Giacomo, Luca, sono tutte persone sante ed inoltre Massimo, Antonello, Giovanni e tanti altri. Col nome Iolanda c'è solo mamma. Ci sarà un'altra Iolanda? Chissà. Questo vi deve dar gioia. Pensate a quando anche voi farete una cordata di fiori e salirete in Paradiso, dove troverete tanta gioia, tanto amore, tanta carità.

E poi verranno gli altri, ancora altri e alla fine verranno anche i figlioli.

Marisa - Dio, perché mamma ride?

Dio Padre - Perché sta pensando a tutte le anime che verranno in Paradiso con te, legate una ad una con i fiori. Quante anime dobbiamo ancora salvare, Marisella?

Marisa - Le salviamo tutte. Ci sei Tu!

Dio Padre - Sì, Io voglio salvarle tutte. Ti ho fatto tanto soffrire per salvare le anime, per salvare la Chiesa, per il nuovo Papa, e tu sai a chi mi riferisco. Ci sono ancora tante cose da fare.

Marisa - Senti, Dio, facciamo un discorso da uomo a donna. Si può dire così?

Vescovo - Da creatore a creatura.

Marisa - Da creatore a creatura. Se devo aspettare tutto ciò che devi fare io non muoio più! Dovevo morire a marzo e poi a giugno, siamo arrivati ad agosto e sono ancora viva. Quando mi porti via? Se non mi porti via, come faccio a tirare la cordata di tutte quelle anime?

Dio Padre - Coraggio, Marisella, so che scherzi.

Marisa - No, no, no, non scherzo per niente. Ti parlo da creatore a creatura. Hai sentito come ha parlato il Vescovo? Quando vengo su? Quando porto tutti gli altri in Paradiso? Non sei stato di parola, caro mio Dio. Io ti voglio bene e ti amo, però non posso tacere quello che penso, perché sei Dio.

(Marisa si rivolge al Vescovo) Dimmi se sbaglio.

Vescovo - No, è la figlia che parla al Padre.

Marisa - Sono la figlia che parla al Padre. Cerchiamo di sbrigarci, fa' che, arrivando a Roma, tutto sia concluso, tutto sia finito, altrimenti vado a comprarmi una bara e mi metto dentro. Tutti ridono lassù, anche mamma ride.

Dio Padre - Coraggio, figliola mia, ti sono vicino, ti voglio bene, come ti vogliono bene tutte le persone del Paradiso, specialmente il tuo sposo Gesù, la Madre dell’Eucaristia, San Giuseppe, Nonna Iolanda, zia Anna e nonna Speranza.

Coraggio, abbi fede e forza. Ciao, Marisella.

Madonna - Dio è andato e ha comunicato delle buone notizie alla vostra sorella. Io insieme al vostro santo Vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri e tutte quelle anime che sono legate l’una all’altra con un fiore per salire in Paradiso. Vi porto tutti con me e vi copro con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo.

 

Villetta Barrea (AQ), 14 agosto 2006 - ore 14:40

Lettera di Dio

Marisa - Sto ascoltando ciò che voi dite.

Madonna - Ti ringraziamo per tutti i fioretti e i sacrifici che hai fatto, per l’amore che dimostri verso le persone: il tuo direttore spirituale, Monsignor Claudio Gatti, i tuoi nipoti, i tuoi nipotini e le due signore che sono qui per aiutarvi. Non pensare più a ciò che è successo. Non lasciarti turbare da quel triste ricordo.

Marisa - Sì, ma quando mangio sento ancora tanto amaro. Non si dovrebbe dire, ma provo ripugnanza e non riesco a mangiare perché sento la bocca amarissima. Comunque vi ringrazio, soprattutto perché mi avete fatto dormire. Adesso volevo farvi una domanda, la rivolgo a Gesù, al mio Sposo: dal momento che non riesco a mangiare, perché sento sempre l’amaro di quel giorno, posso mangiare i fagiolini?

Gesù - Certo, per Noi è sempre insalata.

Marisa - Ieri mi hai detto di no.

Gesù - Volevamo vedere fino a che punto arrivava il tuo sacrificio. Hai compiuto ugualmente il sacrificio anche se non hai mangiato l’insalata. Quindi stai tranquilla, vivi tranquilla, altrimenti non riusciamo neanche a dirti i nomi delle altre persone che saliranno con te in Paradiso. Sii felice, figlia mia, domani è la festa di Maria Assunta. Dite una bella S. Messa anche se siete pochi. Pregate per le persone che sono lontane e per le persone che vi hanno procurato tanto dolore e tanta sofferenza. A pranzo tu sarai con loro e mangerai con loro, stasera ti dirò che cosa potrai mangiare.

Adesso benedico voi e quelli che sono sopra, specialmente i bimbi. Vorrei che usciste a prendere aria. Uscite, cercate di far camminare la vostra sorella perché le gambe non tengono più; provate comunque sempre a farla camminare.

Marisa - Non sono loro che non vogliono provare, sono io che non ce la faccio a camminare.

Gesù - Bene, provate, prima un minuto, poi un altro minuto, fino ad arrivare a 5 minuti. Caro Monsignore, devi fare il regalo a tua sorella.

Vescovo - Non vale quello con le lettere?

Gesù - Chissà se l’avrete in tempo. Tu, comunque, fai un regalo personalmente.

Vescovo - Lo faccio volentieri, lo sai.

Marisa - I negozi non ci sono.

Vescovo - Non so dove farlo.

Marisa - Devi stare tranquillo, perché non vengono spesi soldi. Noi dobbiamo pagare questa casa, quell’altra e la casa di Roma. Senti, Gesù, volevo chiederti: mi vuoi veramente bene? Perché mi fate soffrire tanto, tanto, tanto? So che sono necessarie le sofferenze per salvare le anime, perché trionfi la pace, per il futuro Papa e per la rinascita della Chiesa, ma io sono molto stanca, molto, però non dirò mai di no, non mi ritirerò mai, stai tranquillo. Gesù, sarò sempre la tua diletta sposa e Tu il mio diletto sposo. Grazie.

Gesù - Io, Gesù, vi benedico e vi porto con gioia nel mio Cuore. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

 

Villetta Barrea (AQ), 14 agosto 2006 - ore 23:30

Lettera di Dio

San Giuseppe - Quando sono presenti Dio Padre, Gesù e la mia amata sposa, io cosa posso dirvi? Solo che vi amo. Amatevi tutti. Non posso dire altro, se non amatevi.

Madonna - Insieme all’amato sposo, San Giuseppe, benedico tutti voi qui presenti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

Villetta Barrea (AQ), 15 agosto 2006 - ore 12:45

Lettera di Dio

Marisa - Sei tutta vestita a festa!

Madonna - Come voi; oggi ho fatto del mio meglio per essere bella.

Marisa - Tu hai un vestito bellissimo.

Madonna - Prima di salire al Cielo e dopo esserci fermati al Giordano, siamo andati nel Getsemani e lì abbiamo pregato. è stato commovente vedere i bambini pregare con la testa fino in terra e recitare il Padre Nostro, il Gloria, l’ave Maria in ebraico. I bimbi non si sono mossi, finché non abbiamo finito di pregare; anche noi eravamo con la testa china in terra. Tutti gli angeli ci circondavano e aspettavano la mia assunzione in Cielo. Dopo un po' ho sentito il mio Tutto che mi chiamava: "Maria, vieni", e sono stata di nuovo assunta in Cielo. Quando sono morta, sono stata subito trasfigurata e sono stata assunta in anima e corpo in Paradiso, dove ho goduto moltissimo nel vedere tutte le persone a me care, come oggi godo nel vedere voi, persone a me care.

è stato molto bello quando dal Giordano siamo partiti e siamo andati a pregare nel Getsemani, dove abbiamo visto i bimbi con la testa fino in terra che in ginocchio pregavano, pregavano, pregavano. Ora non pregano, perché stanno giocando, ma alla S. Messa fateli venire; sono piccoli, ma uno ha fatto la Prima Comunione e l’altro, se vuole, può seguire il fratello. Oggi è una grande festa in Paradiso ed anche voi dovete fare una grande festa. Qualcuno mi ha chiesto un regalo per Marisella, ha detto: "Io le ho fatto un regalo, e tu? Mi hai detto di farle un regalo ed io sono andato a farglielo. Da voi voglio il regalo che la facciate stare un pochino meglio". Infatti oggi sta meglio e ha riposato, anche se la malattia c'è ed è grave, ma lei riesce a superare anche questo, facendo anche il clown e la comica.

Marisa - Perché mi dici questo? A me piace scherzare e quando sto male se mi butto giù è peggio. Invece scherzo con te, con Gesù e con gli altri del Paradiso. Con quelli della Terra poi non ne parliamo.

Madonna - Vorrei che in questo giorno di festa della mia Assunzione in Cielo, pregaste di più. Andate pure a fare una passeggiata e quando siete in macchina recitate il S. Rosario adagio e con il cuore.

Pregate per tutte le persone che si stanno preparando a salire dal Purgatorio al Paradiso con Marisella. Godete di questa gioia.

Eccellenza, non sei contento di tutte queste anime che andranno a godere in Paradiso?

Vescovo - Felicissimo.

Madonna - Ci sono tanti sacerdoti.

Vescovo - Questa è una grande gioia.

Madonna - Ci sono anche vescovi e cardinali.

Vescovo - Come si chiama il vescovo dell’aquila di cui non ricordo il cognome?

Madonna - Pretendi che io ti dica i cognomi di tutti i vescovi e i sacerdoti?

Vescovo - è uno dei pochi che ci ha voluto bene.

Madonna - Lo so. Guarda sul tuo quaderno degli appunti, dove troverai il suo nome. Ogni giorno scrivete il nome di centinaia di persone, devi essere contento.

Vescovo - Lo sono.

Madonna - Piano, piano. Non si possono scrivere i nomi di 3.540 persone, tutti insieme, è una fatica enorme. Ti sei accorto che Marisella accusa mal di testa quando ti dice i nomi? Fate piano, piano. Voi aiutateli con la preghiera e se conoscete qualche buon sacerdote morto, qualche persona morta, ditelo al vostro Vescovo. Adesso ti dico Anna, la nonna di Giacomo.

Marisa - Sì, l’ho conosciuta. Viene con me?

Madonna - Certo.

Marisa - Quando lo dirò a Franco sarà felicissimo e si commuoverà. Aiutaci a portare altre anime, è logico, specialmente i nostri parenti.

Madonna - Oggi vorrei sentire parlare il Vescovo. Hai nulla da dire alla tua Mamma?

Vescovo - Prima di tutto ti ringrazio. Sono io colui che ha detto: "Io ho fatto il regalo, ora fatelo voi", perché quando Marisa sta un pochino meglio io rifiorisco. Scusa l’ardire, faccio un confronto che non vuole essere irriguardoso. Mi comporto come Dio quando si manifesta a Marisella sotto forma di fiore: quando dice notizie belle sprizza luce e gioia, quando dice notizie brutte s'appassisce. Io faccio lo stesso con Marisella: quando sta un pochino meglio sprizzo di gioia e quando la vedo soffrire appassisco; quindi ho qualcosa in comune con il nostro Papà.

Attualmente sto godendo moltissimo, perché vengono elencati i nomi di parenti e sacerdoti conosciuti che andranno in Paradiso. è una gioia enorme per me, perché in Paradiso ci faremo buona compagnia. Ora ti chiedo: tieni sotto il tuo manto i sacerdoti che dovrò ordinare vescovi ed i vescovi ed i cardinali che mi dovranno aiutare. Da un po' di tempo comincio a pensare a costoro. Ora sto pensando al futuro della Chiesa ed al mio futuro. Da una parte desidero che s'affretti, perché il bene trionfi, dall’altra ho tanta paura, ma poi penso che ci sarai tu, Marisella e Nonna Iolanda che mi aiuterete e allora mi tranquillizzo. Comunque grazie. Ti chiedo di benedire tutta i membri della comunità che ci sono stati vicini nei momenti dolorosi e ti chiedo di mettere la tua mano soprattutto sui bimbi. Falli crescere sani spiritualmente e fisicamente, tieni lontano dalla loro anima il male, perché siano veramente i figli della Madre dell’Eucaristia.

Grazie per avermi ascoltato.

Madonna - Grazie a voi tutti.

Insieme al mio santo Vescovo, benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo.

 

Villetta Barrea (AQ), 20 agosto 2006 - ore 15:15

Lettera di Dio

Madonna - Marisella, la tua sofferenza è grande perché le anime da salvare sono tante. Guarda quante anime ti porti dietro quando andrai dal Padre Celeste. Non sei contenta di questo?

Marisa - Sì, io sono contenta, ma non ce la faccio più. Siamo in due a soffrire, siamo in due ridotti a pezzi, perché non abbiamo persone che ci aiutano, che ci sono vicine. Non abbiamo nessuno, siamo solo noi due.

Madonna - Due voi e cinque Noi, siamo sette persone.

Marisa - Sì, ma Voi state lassù e noi stiamo quaggiù; è terribile. Il pianeta Terra mi mette tanta paura, non voglio più stare sulla Terra. Ti prego, aiutaci. Oggi ho mangiato un pochino, fa' che stia un po' meglio, che non abbia quei brutti dolori che mi fanno gridare e star male. Aiutateci.

Madonna - Noi vi aiutiamo.

Marisa - Dite sempre così, ma l’aiuto non lo sentiamo.

Madonna - Noi vi aiutiamo, Marisella, ma più di così non possiamo fare perché il tuo compito è portare in Paradiso tante anime; per questo ogni tanto c'è la grande sofferenza che ti fa soffrire molto, ma poi vedrai che tutto sarà bello e godrai insieme alla mamma.

Marisa - Vorrei che tu portassi con me in Paradiso anche il Vescovo. Cosa sta a fare qui? Non fa altro che soffrire, soffrire, soffrire. è un periodo che lo vedo sempre piangere, non è possibile che un uomo, che Dio ha ordinato Vescovo, debba sempre piangere e soffrire. Io non ce la faccio più a vederlo ridotto così. Cerca di capirmi, Madonnina, ti prego, portalo via con me, portaci via insieme.

Madonna - Questa è una decisione che deve prendere Dio Padre.

Marisa - Ogni cosa deve deciderla Dio Padre, ma insomma, noi siamo stanchi, molto stanchi. Abbiamo dato a tutti: agli uomini, ai sacerdoti e alla Chiesa; adesso basta, non ce la facciamo più. Ci devi aiutare, ti prego, ci devi aiutare.

Madonna - Certo che vi devo aiutare, io sono la Mamma, ma il tuo compito, Marisella, rimane.

Marisa - Ancora? Non fatemi soffrire come questa notte, ti prego. Non ce la faccio a soffrire come questa notte. Ti prego, Madonnina, ti prego con tutto il cuore, portaci via, e se non vuoi portarci via tutti e due, porta via me, e lui mandalo dove Dio Padre vuole che vada.

Madonna - Ricordati, Marisa, che diventare Papa significa vivere grandi sofferenze e affrontare grandi sacrifici.

Marisa - Tu l’aiuterai. Che razza di mamma sei altrimenti?

Madonna - Mi piace quando parli così. Adesso in nome di Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo, insieme al mio santo Vescovo vi benedico, vi copro con il mio manto materno, vi stringo forte al mio cuore, come stringo al mio cuore la piccola Miriam, e vi porto con me.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Marisa - Ciao, mamma.

Madonna - Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.

Marisa - C'era pure mamma.

 

Villetta Barrea (AQ), 20 agosto 2006 - ore 23:30

Lettera di Dio

Madonna - Miei cari figli, grazie per quello che avete deciso di fare: rinunciare al sonno per pregare per Marisella. Se avete qualche difficoltà, non vi preoccupate, andate a letto, però se potete fare questo sacrificio per la vostra sorella, fatelo e Dio sarà contento, come lo sarò io. Anche nonna Iolanda sarà contenta. Voi non potete immaginare quanto è grande il mio amore quando vi vedo così vicini l’un l’altro e vi aiutate, quando parlate di Gesù, di Maria, quando il vostro Vescovo comincia a fare la catechesi che, tra parentesi, non finisce mai. A voi piace e siete contenti, lo siamo anche noi. Questa sera non dovevo venire, però Dio mi ha detto: "Vai, Maria, dolce Mamma, vai da questi miei piccoli figli, aiutali, fa' capire loro che siamo vicini, anche se c'è la grande sofferenza, perché la missione di Marisella è questa". Altre missioni le sono state tolte, ma quella di soffrire per gli uomini, di far sì che gli uomini si convertano, è sua, e voi dovete essere felici.

Marisa - Volevo soltanto dirti se stanotte ci fai dormire un pochino, perché i dolori sono forti e la stanchezza è tanta. Se tu vuoi, vai da Dio, ti metti in ginocchio davanti a Lui, come faceva Gesù nel Getsemani, con la testa china fino a terra e gli dici: "Dio, Padre Onnipotente, aiuta questi miei figli, falli riposare", vedrai che non dirà di no, perché Dio, a modo suo, ci ama; siamo noi che a volte non comprendiamo il suo amore.

Madonna - Grazie, grazie che siete qui riuniti. Sono tornate anche due pecorelle, le altre sono ancora in giro, ma tutti i giovani faranno la penitenza di non dormire e di pregare. Io vi ringrazio e insieme al mio santo Vescovo e martire benedico voi, i vostri cari, i ragazzi che sono con voi e tutti quelli che sono fuori e che hanno famiglia. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao, mamma, non fare come stanotte, vieni se ho bisogno; birichina lo dico a mamma, non alla Madonna.

 

Villetta Barrea (AQ), 22 agosto 2006 - ore 20:15

Lettera di Dio

Madonna - Io sono la Regina del Cielo, ma non ho corona e tu lo sai. Guarda intorno a me tutti gli angeli e i Santi, guarda nonna Iolanda come è raccolta in preghiera. Io vi amo come Madre e come Regina. Non mi aspettavate perché oggi noi due abbiamo già parlato.

Marisa - Sì, però credevo che avessero sentito anche loro, invece non hanno sentito niente.

Madonna - Abbiamo parlato di Sua Eccellenza, Monsignor Claudio, e ne abbiamo parlato bene. Dio sta aspettando la conversione dei suoi figli, soprattutto dei sacerdoti. Questa prova così dura, che sembra non finire mai, terminerà perché il Vescovo non può più vivere così e non può sempre lottare contro i pastori indegni. Voi dovete essere vicino nella sofferenza al Vescovo, dovete pregare per lui, non arrabbiarvi per delle piccolezze. Dio vuole l’amore e voi dovete amarvi, miei cari figliolini. Dovete amarvi tutti e se qualcuno non si comporta bene, non deve essere presente alla mia apparizione e alla manifestazione di Dio. Non deve partecipare alla S. Messa se non può fare la S. Comunione. Se non fate la Comunione, che cosa venite a fare a Messa? Pregate per tutti i peccatori. Hai visto, Marisella, quante anime verranno in Paradiso con te? Sono contenta che tra loro ci sono i parenti di Monsignor Claudio e i tuoi parenti: ve lo meritate. Quando Dio deciderà, questa salita in Paradiso sarà una grande festa per tutti e tu, figlia mia, gioirai come gioirà Sua Eccellenza perché è ora che finalmente anche voi abbiate una grande gioia. Pregate Maria Regina, pregate, perché essendo regina, possa avere la forza di aiutarvi. Cercate di non piangere, non è piangendo che si risolvono le situazioni, ma pregando.

Vescovo - Ma io prego tanto.

Madonna - E piangi tanto. Coraggio, Monsignor Claudio, fratello mio, figlio mio, coraggio. Miei cari figliolini, state vivendo una prova che nessun uomo al mondo ha mai avuto. Quando dite: "Quelli che sono cattivi godono e sono felici, mentre i buoni soffrono sempre" è vero, dal punto di vista umano è così; ma Dio a voi donerà qualcosa di più grande, il Paradiso per l’eternità. Quanto volete vivere ancora? Poi godrete in Paradiso per sempre. Grazie della vostra presenza.

Monsignor Claudio, mi raccomando, voglio vederti sereno e brillante; so che è difficile, ma puoi farcela. Insieme al mio santo Vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri, vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno. Mi dispiace, Marisella, che hai tanta sofferenza e che gli uomini non riescono a comprenderla, ma vedo che sei serena e vivi con gioia. Ti ringrazio per questo.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao, Regina bella, senza corona, stai con noi anche durante la S. Messa? Stai vicino al Vescovo?

Madonna - Sì, come sempre, e porterò anche nonna Iolanda e San Giuseppe.

Marisa - State vicino a lui, tenetelo stretto stretto.

Marisa - Dopo, durante la S. Messa, vengono anche San Giuseppe e nonna Iolanda.

Vescovo - Sì, ho sentito, stavolta ho sentito, hanno sentito tutti. Speriamo che venga presto il momento della gioia; Dio la sta preparando.

Marisa - Così ha detto.

 

Villetta Barrea (AQ), 22 agosto 2006 - ore 23:52

Lettera di Dio

Marisa - è tanto difficile sopportare le sofferenze e le avversità, Dio mio, Padre Onnipotente, Creatore di tutte le creature. Tu che ci hai amato fino a darci tuo Figlio, aiutami, ti prego, fammi stare un pochino meglio. Non vedi che la Mamma piange? Lo devi fare soprattutto per Monsignore, non può passare le nottate in bianco per assistere me, perché sono piena di dolori. Io Te l’ho chiesto, non Ti obbligo. Se vuoi, aiutami, ho bisogno del Tuo aiuto, se non puoi aiutarmi perché i tuoi piani sono altri, sia fatta la Tua volontà.

Dio, abbi pietà di me se non sono capace di soffrire come Tu vuoi, perdonami se qualche volta Ti chiamo come se fossi mio fratello. Abbi pietà di me, Dio, abbi pietà di me. Perdonami, Dio, perdona la mia franchezza nel parlarTi. Fa sì che cessino un pochino i dolori, poco, poco, non chiedo tanto. Ti chiedo solo di riposare, di dormire, ho bisogno di dormire. Vedi che anche il giorno non ce la faccio a fare niente e finisco per addormentarmi a qualsiasi ora? Dio Padre, aiutami e aiutaci: non ce la facciamo più. Ti abbiamo sempre detto sì e continueremo a dirlo, ma ci devi aiutare, come tante volte hai promesso.

Dio Padre - Io sono Dio. Quando è arrivato il momento di aiutarvi, sono stato sempre presente. A volte erano presenti delle persone che non meritavano di essere alla mia presenza, allora Io mi sono ritirato e ho mandato la Mamma: lei ha parlato a nome mio. Marisella, dolce creatura del Cielo, sii forte. Monsignor Claudio, figlio mio, sii forte. Io vi aiuterò, come ho sempre fatto, anche se voi pensate il contrario, però la vostra strada è irta e spinosa. Ti ricordi, Claudio? Noi trascineremo queste povere e misere carni, senza che la bocca pronunci un amara parola di rivolta. Ti ricordi, figlio Claudio?

Vescovo - Me lo ricordo.

Marisa - Sì, Dio, però aiutaci

Dio Padre - Vi do la mia santa benedizione, Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao, Dio, grazie. Facci stare un pochino meglio, Ti prego, perché io non ce la faccio a vivere così.

Dio Padre - Ancora mi sfidi, ancora non hai fiducia in me? Io sono sempre pronto ad aiutarvi, sono gli uomini che mi scacciano.

Marisa - Io no.

Dio Padre - Oh no, figlia mia, piccola Marisella! Tu hai sempre sofferto fin dalla nascita, non sei tu che mi scacci. Ciao, piccola. Un bacio anche al mio piccolo grande Vescovo ordinato da Me. Gli uomini che ne parlano male, che non credono che Io l’ho ordinato Vescovo, andranno all’inferno.

Io sono il padrone del Cielo e della Terra, e posso fare ciò che voglio. Guai a colui che si è permesso di parlar male, di calunniare il mio Vescovo! Ha detto bene tua sorella, Claudio: "Sulla Terra possiamo vivere fino a cent'anni, ma in Paradiso godiamo per tutta l’eternità". Allora mirate il Paradiso e non pensate a quanto tempo dovete stare sulla Terra. Pregate insieme a Maria, Madre dell’Eucaristia, a San Giuseppe, alla mamma di Marisella che anch'io, Dio, chiamo nonna Iolanda, e sarete uniti a Me. Pregate, pregate, pregate.

Marisa - Ciao.

 

Villetta Barrea (AQ), 23 agosto 2006 - ore 22:20

Lettera di Dio

Madonna - Questa è l’ora della grande preghiera in Paradiso.

Marisa - E allora perché tu stai parlando con me?

Madonna - Marisella, come ti permetti?

Marisa - Lo sai che io scherzo. Quando chiedi a Dio Padre ciò che mi sta tanto a cuore?

Madonna - Tu prima parla con il tuo direttore spirituale e chiedigli: "Vuoi venire in Paradiso con me?".

Marisa - Lui vuole venire con me in Paradiso.

Madonna - Va bene. Tu domandaglielo e poi io parlerò con Dio Onnipotente. Va bene?

Marisa - Sai che faccio fatica a parlare e a respirare? ? Sì, ho capito. Ciao. Adesso provo a mangiare qualcosa. Vorrei sentire che gli altri mi vogliono un po' di bene, poco, poco. Tu ti domandi perché, ma io sento questa necessità; sentire che gli altri mi amano mi dà coraggio.

Mi porti su insieme a Monsignore? Portaci su, ti prego, non mi sento di lasciarlo qui sulla Terra!

Vescovo - Ma io ti accompagnerò.

Marisa - No, rimani con me in Paradiso.

Vescovo - Devo tornare giù, ho da fare, non posso lasciare la comunità. Ricordati ciò che ha scritto S. Paolo.

 

Villetta Barrea (AQ), 24 agosto 2006 - ore 23:50

Lettera di Dio

Marisa - Ti prego, non parlare più come questa sera. Hai visto che giornata abbiamo avuto tutti e due. Quando devi venire, avvertici, se vuoi, ma non ci fare aspettare tanto tempo. Stiamo soffrendo moltissimo. Dio si fa sentire per dirmi che devo fare la Sua volontà. Tu quando vieni sei una dolce mamma, ma non ci dai nessuna notizia di ciò che dovrà succedere. Abbiamo scritto i nomi delle persone che devo portare in Paradiso, ma come e quando avverrà? Chiedi a Dio che ci aiuti un pochino.

Noi viviamo in una condizione disastrosa, ma ti amiamo tanto e amiamo Dio, però stiamo sotto terra. Stiamo soffrendo come nessun uomo della Terra ha mai sofferto, nessuno può capire la nostra sofferenza. Vieni, Mamma, vieni più spesso! Abbiamo bisogno di te. Non vedi come siamo distrutti? è dal 1999 che ci sembra di essere presi in giro: "Arriverà questo, arriverà quello", ma finora non è arrivato niente. La sofferenza è molto grande, non riusciamo più a sopportarla. Cerchiamo di sorridere, di parlare con le persone che vengono a trovarci, ma il nostro cuore è a pezzi. Puoi aiutarci tu, Mamma?

Dicci, ti prego, che cosa dobbiamo fare? Io pensavo di essere arrivata, sto più male di prima e ancora mi trovo su questo pianeta Terra. Dio mi ha chiamata "creatura del Cielo". Quale cielo? Quello che sta giù o quello che sta su? Io non mi sento creatura del Cielo. Non guardare me, guarda il nostro Vescovo, che tu ami tanto e dici che è tuo figlio. Tu lo ami, ma che cosa fai per lui? Da quando è stato ordinato Vescovo da Dio, che cosa ha avuto? Sofferenza, sofferenza e sofferenza; noi siamo stanchi. Dobbiamo continuare a vivere così? Abbiamo intenzione di lasciare tutto, di chiudere tutto e rinchiuderci in casa, magari a lavorare e a scrivere. Io vorrei tanto che il Vescovo chiudesse tutto. Lui pensa sempre alla comunità, ma in fondo, anche se sono buoni, cosa può fare la comunità per noi? Vadano nelle loro chiese, finiranno di soffrire anche loro. Perché Dio non si decide a portarci via?

Madonna - Marisella, non ti ho mai sentita parlare così. Si vede che nel tuo cuore e in quello del Vescovo c'è una grande sofferenza. Io ho pregato tanto con la mamma e tu sai quante volte siamo andate in ginocchio davanti a Dio e abbiamo pregato col capo chino per voi. Dio ha i suoi piani. Fate la Sua volontà, non fate soffrire la Mamma e vi accorgerete che tutto andrà per il meglio.

Marisa - Mamma, mammina, mi si presenta una notte non bella, vieni a starmi vicino, ad aiutarmi, perché sono molto stanca. Vieni, mammina!

Nonna Iolanda - Vedrai che riuscirai a riposare, tesoro, anche se hai tanti dolori, figlia mia. Non ti ho visto mai soffrire così tanto e vuoi che la mamma non pianga per questo?

Marisa - Io dico solo: aiutateci, abbiamo bisogno del vostro aiuto.

Madonna - Va bene, stasera parleremo di nuovo con Dio Padre, pregheremo in ginocchio con tutti gli angeli e i Santi. Chiederemo ciò che tu hai detto, Marisella, e vedremo cosa dirà. Se dirà che ancora dovete fare la sua volontà, scegliete voi: o continuate a fare la sua volontà o vi ritirate, come tu hai detto.

Marisa - Sì, ma non è bello questo; dopo tanti anni di sofferenza, doverci ritirare non mi sembra bello.

Madonna - Marisella, io lo dico per te, per il Vescovo, anche se vi ritirate, non offendete Dio. Fate la volontà di Dio e Dio vi farà capire ciò che vuole. Non stai bene, Marisella, la malattia va avanti e i dolori aumentano. Non ti prendere più nulla sulle spalle, lascia che anche altri lavorino per la Chiesa.

Insieme al mio grande e santo Vescovo, Monsignor Claudio, benedico voi e i vostri cari. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro col mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao, mamma.

Nonna Iolanda - Dai un bacio al mio Vescovo per me.

Marisa - Sì, però pregate per noi, non ce la facciamo più.

Vescovo - Sei stata brava.

Marisa - Ho detto quello che sentivo nel cuore.

Vescovo - è quello che avrei detto io.

Marisa - Però non ci capisco niente.

 

Villetta Barrea (AQ), 26 agosto 2006 - ore 0:10

Lettera di Dio

Dio Padre - Io sono Dio, Marisella, tu non mi vedi, ma vedi il fiore; la bellezza di questo fiore è la bellezza della tua anima.

Sì, puoi prendere l’eucaristia quanto vuoi e se poi hai ancora fame, tenta di mangiare qualcosa. Già eravamo d'accordo così, ma mi sembra che tu e il Vescovo non mi abbiate capito. Già avevo detto che dovevi prendere l’eucaristia e se non era sufficiente, potevi mangiare un pochino, poco poco; questo poco poco non ti è entrato in testa. è vero, Marisella?

Marisa - Sì, Dio, hai ragione. Chi è venuto a dirtelo, la Madonna e la mamma?

Dio Padre - Sì. Sono venute tutte e due preoccupate e si sono inginocchiate con la testa china, come stanno facendo ora i tuoi cari. Eccellenza, ti prego di alzarti, già sei martire abbastanza.

Marisa - E questi?

Dio Padre - No, loro possono stare in ginocchio.

Marisa - Senti, Dio, va bene così?

Dio Padre - Sì, però, Marisella, stai attenta quando parli, figlia mia, tesoro mio, perché io ti capisco, creatura del Cielo, ma non tutti possono comprendere quando tu parli in un certo modo. Alzatevi, figlioli, per ricevere la mia benedizione. Vi benedico tutti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Marisa - Posso dirti ciao, Dio?

Dio Padre - Certo.

Marisa - Ti dico anche grazie, Dio, perché ci sei sempre vicino. Io non voglio niente per me, puoi prendermi quando vuoi, ma ti raccomando Sua Eccellenza Monsignor Claudio. Tu l’hai ordinato Vescovo e Tu devi pensare a lui. è vero, Dio, che lo farai?

Dio Padre - Se me lo dici tu in questo modo.

Marisa - Aiutalo, ti prego, anche quando resterà solo, perché io non ci sarò più, aiutalo. Mi manderai sulla Terra ad aiutarlo?

Dio Padre - Sì, stai tranquilla, creatura del Cielo.

Marisa - Dio è andato via. Ciao, mamma, ciao, Madonnina, grazie perché avete pregato Dio di venire a parlarci. Ora è andato via, perché non c'è più il fiore, è bellissimo. Oh, quanto pagherei per trovarlo!

Madonna - Un giorno, quando starai un pochino meglio, lo disegneremo insieme.

Marisa - Ma quando?

Madonna - Ci metteremo sedute al tavolino e faremo il fiore di Dio e la stella di Dio. Ciao, creatura del Cielo, ciao.

Marisa - Ciao, mamma, ciao.

Madonna - Da' il mio bacio a Sua Eccellenza.

Nonna Iolanda - è più bello l’eccellenza.

Marisa - Va bene. Ciao, ciao, mamma.

 

Villetta Barrea (AQ), 26 agosto 2006 - ore 23:05

Lettera di Dio

Marisa - Perdonami, se non sono ordinata in modo degno per riceverti, ma sei venuta improvvisamente. Mi muovo con difficoltà e tu lo sai, accettami così come sono.

Madonna - Miei cari figliolini, sono qui per coloro che sono venuti a trovarvi per la prima volta da quando siete in montagna, per la piccola Mariasole, per Anna, perché è con me la sua mamma, e per tutti voi qui presenti. Noi stiamo pregando moltissimo per conoscere la risposta di Dio, ma non è facile avere questa risposta, come voi volete. Se Dio venisse e dicesse: "Sì, domani farò quanto vi ho promesso", voi sareste tutti contenti, ma Dio vuole ancora salvare altre anime, almeno quelle che non conoscono bene la religione. Avete visto quante anime sono pronte a salire in Paradiso? E ce ne saranno ancora.

Voglio aiutarvi nell’accettare la volontà di Dio. Non potete dire ogni giorno: "Dio, Dio, cosa fai? Cosa dici? Quando vieni? Aspettiamo una Tua risposta". No, con Dio non si parla in questo modo. A Dio si dice: "Dio, aspettiamo una Tua risposta, ma sia fatta la Tua volontà". Voi siete a posto, siete in grazia di Dio. Devono preoccuparsi i peccatori, coloro che non sono in grazia.

Nonna Iolanda è raggiante, da quando è salita in Paradiso è un'altra persona. Ama tutti, viene spesso con me dai bambini, dai poveri, dai malati e quando ha finito il suo lavoro si inginocchia con me davanti a Dio e chiede le grazie per voi. Lei sa come stanno le cose. Ciò che Dio vi ha promesso arriverà. Avete ragione, sono anni ormai che aspettate l’arrivo della parola santa di Dio; arriverà, ma dobbiamo aiutare altre persone a salire in Cielo. Pensate, su 3.540 persone, già sono stati scritti i nomi di 1.600; questa non è una gioia per voi? Dovete essere contenti.

Santo Claudio, Monsignore, Vescovo ordinato da Dio, sii buono, sii comprensivo, ascolta ed accetta la volontà di Dio. Sono contenta che preghi durante la notte, però il tuo primo impegno è quello di dormire. Tutti dovete dormire per poter lavorare il giorno seguente. A te, Marisella, cosa posso dire? Ormai sei tutta di Dio, sei creatura del Cielo. Ti dico solo di pregare per quelle anime che sono buone, ma non hanno nessuno che insegna loro i Comandamenti e tutto ciò che Dio vuole. Quindi, abbi pazienza, figlia mia, so che l’attesa è lunga e che dovevi già essere partita per il Paradiso da tanti mesi. Partirai, non ti preoccupare, perché non stai bene per niente. Tu ridi, scherzi, canti e parli, ma la tua salute se ne sta andando e con te verranno tutte quelle anime del Purgatorio. Tra loro ci sono i parenti tuoi e del Vescovo ordinato da Dio. Con me ci sarà nonna Iolanda e insieme a te guideremo tutte quelle anime in Paradiso. Non c'è la risposta di Dio; umanamente parlando, è triste, ma non è così, la risposta di Dio arriverà; siate più docili, abbiate più fiducia, abbiate più amore verso Dio, perché Dio è amore e vi ama immensamente. Nonna Iolanda, di' qualcosa a questi figlioli.

Nonna Iolanda - Ciao, Anna, sono la mamma e sono molto felice, sii felice anche tu. Ciao, Selenia, piccola nipotina, che hai voluto tanto bene alla tua nonna. Insieme abbiamo tanto sofferto, ma io oggi sono felice. Tu hai il marito, hai la piccola Mariasole e qui ci sono anche gli altri bimbi che tu sai. Vogliatevi tutti bene.

Marisa - Mamma, puoi dire alla Madonna di aiutare tutti i miei nipoti e pronipoti per farli stare bene? Mamma, mi mandi un bacio?

Nonna Iolanda - Non solo a te, lo mando anche ad Anna, Selenia, Mariasole e Angelo. Mariasole, manda un bacetto a nonna e anche alla Madonnina. Anch'io prego Dio per te, Monsignore, l’eccellenza, colui che era pronto a tutto pur di aiutarmi, che quando mi vedeva sola veniva a parlare con me. Quanto è stato dolce quell’uomo, quel Monsignore, quel Vescovo.

Marisa - Grazie, mamma, grazie.

Madonna - Io, la Madonnina, insieme a nonna Iolanda e al mio santo Vescovo vi benedico, vi copro col mio manto materno e vi stringo forte al mio cuore. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito santo. Ricordatevi che oggi non dovevo venire, ma sono venuta per voi, miei cari.

Marisa - Ciao, mamma. Sono andati via.

Vescovo - Ringraziamo Dio che ha mandato la Madonna e nonna Iolanda.

 

Villetta Barrea (AQ), 27 agosto 2006 - ore 16:15

Lettera di Dio

Marisa - è vero che hai un debole per Don Claudio?

Madonna - Io ho un debole per tutte le anime che amano mio Figlio Gesù e che vivono in grazia di Dio.

Marisa - Senti, posso farti una domanda? Dove sta Dio?

Dio Padre - Eccomi qui!

Marisa - Oggi vieni come una stella. Com'è bella, ed è grande, grande, grande! Hai visto, Dio, che anche oggi le cose non sono andate bene? Noi preghiamo, cerchiamo di mettercela tutta e poi succede l’imprevisto, ma non è colpa di nessuno. Ho il mal di stomaco, però sono felice di non avere creato problemi. Fa' calmare un pochino Don Claudio, lui ha ragione, tutte le ragioni di questo mondo. Si amareggia molto quando vede mancanze di sensibilità verso chi soffre.

è venuto anche Dio Spirito Santo. Ora sono presenti tutti e tre i Gesù. Dio, vuoi perdonare tutti quanti? Siamo un po' deboli, abbiamo delle piccole imperfezioni.

Dio Padre - Marisella, non ti devi preoccupare di nulla.

Marisa - Comunque ci vuoi bene lo stesso. Io mi inchino e adoro Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo. Perché Gesù sta qui e lì?

Gesù - Perché sono Dio e posso essere in ogni posto.

Marisa - Gesù, Tu sei dolce, anche troppo. Noi vorremmo fare una passeggiata, ci mandi uno spicchio di sole?

Dio Padre - Anche se non dovesse esserci lo spicchio di sole, potete uscire lo stesso. Che fate rinchiusi in casa? Avrai tempo per stare rinchiusa.

Marisa - Senti, in Paradiso avrò l’aria? A me è quella che manca.

Dio Padre - Ricordati che devi disegnare con la Madonnina il fiore e la stella. Vedrai che piano piano andrà tutto bene.

Marisa - Adesso ci sono i tre Gesù uguali e distinti, Padre, Figlio e Spirito Santo. Il Padre ha la stella, il Figlio le stimmate, lo Spirito Santo la colomba.

Ciao a tutti, ciao, Madonnina. Ciao, mamma, grazie per avermi aiutato prima. Don Claudio?

Vescovo - Dimmi.

Marisa - Sono venuti tutti e tre i Gesù.

Vescovo - Me ne sono accorto, anche se non li ho visti.

Marisa - Io ho parlato con Gesù.

Vescovo - Sì.

Marisa - E ho cercato di parlare anche con Dio.

Vescovo - Hai parlato con Dio.

Marisa - Non è facile parlare con Dio.

Vescovo - Ma ti rendi conto che la SS. Trinità è scesa a parlare con te?

Marisa - E chi sono io?

Vescovo - Per Dio sei importante.

Marisa - Adesso è andato via, altrimenti glielo chiedevo.

Vescovo - Non c'è bisogno che torni, l’ha detto Lui stesso: "Per Me, Dio, sei la persona più importante della Terra".

Marisa - Adesso voglio il fiore bello, dove lo trovo?

Vescovo - Te lo do io un consiglio: prendi un foglio.

Marisa - E copio un disegno.

Vescovo - Prendi una penna o una matita, poi dici alla Madonna: "Appoggia la tua mano sopra la mia e guida la mia mano per fare il disegno". Hai capito? Così disegni il fiore e la stella.

Marisa - Mi domando: Dio doveva venire sotto l’aspetto di una stella o di un fiore? Non era più facile per me se veniva sotto l’aspetto umano?

Vescovo - è anche venuto sotto l’aspetto di Gesù. Nell’antico Testamento Dio si è manifestato come fuoco o come una nuvola, a Mosè si è manifestato come roveto ardente.

Marisa - A me sotto l’aspetto di una stella e di un fiore.

Vescovo - è più bello.

 

Villetta Barrea (AQ), 29 agosto 2006 - ore 23:00

Colloquio di Marisa con Gesù

Marisa - Perché sei triste, Gesù? Che ti abbiamo fatto per ridurti così?

Gesù - Voi non avete fatto niente.

Marisa - Stai pensando ai sacerdoti?

Gesù - Ci penso sempre.

Marisa - Hai detto a me di non pensare più a loro, addirittura di non pregare più per loro, e tu?

Gesù - Tu non ci devi pensare.

Marisa - E Tu, Gesù, ci devi pensare?

Gesù - Io ho istituito il sacerdozio, il sacramento dell’ordine e i sacerdoti l’hanno sporcato.

Marisa - Per questo piangi, Gesù? Ti prego, non piangere più.

Gesù - è normale che pianga per i miei sacerdoti. Molti si comportano male.

Marisa - Posso asciugarti le lacrime?

Gesù - Puoi.

Marisa - Non piangere, Gesù, ci sono io, se vuoi ricomincio a soffrire e a pregare per tutti i sacerdoti.

Gesù - No, no, no.

Marisa - Non fare così. Guarda quante lacrime ti scendono.

Gesù - Dov'è Don Claudio?

Marisa - Non lo so, non lo so, stava qui adesso, vuoi che lo chiamo?

Gesù - Quando scende Gesù, dove va Don Claudio?

Marisa - Su, in Paradiso e sta meglio di me.

Gesù - è arrivata la Mamma.

Marisa - Mamma, o Madre dell’Eucaristia, vieni a consolare tuo Figlio che piange. Io non sono buona a niente. Voglio soffrire di nuovo per i sacerdoti, ma Gesù non vuole.

Gesù - Questo mai. Io non voglio.

Marisa - E io ubbidisco.

Gesù - Va bene.

Marisa - Però non voglio vederti così, Gesù. Abbiamo fatto tanti bei discorsi insieme.

Gesù - Prova a parlare con la mamma.

Marisa - Che le debbo dire?

Gesù - Quello che vuoi.

Marisa - l’unica cosa che posso dire è di aiutarti, sei suo Figlio. Perché non l’aiutate? Aiutate anche il Vescovo e me. è arrivata la fine delle vacanze. Sono state vacanze? Abbiamo avuto soltanto sofferenze, sofferenze, sofferenze. Perché permettete tutto questo? Vorrei capirlo. Io ho sempre fatto ciò che Dio ha chiesto, ho sempre detto sì, però non pensavo di vedere Gesù piangere così tanto; si sta ammalando in questo modo.

Gesù - Gesù non si ammala, soffre solo.

Marisa - Madonnina, non potresti venire vicino a Lui? è tuo Figlio. Ha detto che non si ammala, soffre solo, però anche la sofferenza è dura, io lo so perché ci sono passata e la vivo ancora. Adesso sto meglio di Gesù.

Madonna - Marisella, che cosa stai dicendo.

Marisa - Che sto meglio di Gesù. Gesù sta nel Getsemani e piange. Io gli voglio stare vicino e piangere con Lui. Vieni anche tu e la mamma a piangere nel Getsemani, così lo trasformiamo in un lacrimatoio. A me interessa solo che vieni ad aiutare Gesù, dopo aiuta Don Claudio. Tu sai quello che Don Claudio sta passando, lui è forte.

Madonna - è forte, ma oggi è crollato.

Marisa - è crollato ed io non me ne sono accorta. l’ho visto correre, andare a comprare un regalo per una persona ed io ho pensato che era gioioso (Marisa piange). Non pensavo? non pensavo che era crollato, che stava male. Come ho fatto a non accorgermene?

Gesù - Non piangere.

Marisa - Ma piangi pure tu, Gesù.

Gesù - Non piango più.

Marisa - Vedo i tuoi occhi; sono rossi e pieni di lacrime. Sei rosso in viso, non stai bene.

Gesù - Ma sì, sto bene.

Marisa - Come scotta il tuo viso!

Gesù - è l’amore che lo infiamma.

Marisa - Che ti rovina.

Gesù - Stai male, Marisella? Non piangere.

Marisa - No, non sto male.

Gesù - Non piangere, Marisella.

Marisa - Non dovevamo finire in questo modo la giornata. (Marisa piange) Io ce l’ho messa tutta per star su e non mi sono accorta che Don Claudio stava così giù.

Gesù - Marisa, Marisa! Adesso sono io che dico a te di non piangere.

Marisa - E come faccio a non piangere?

Gesù - Te lo dico io, non piangere, basta piangere.

Marisa - Madonnina, ci vuoi aiutare? Lascia perdere me, non interessarti di me, tanto, come Dio ha detto, tra poco me ne vado. Invece il Vescovo è stato sempre calunniato, beffeggiato, preso in giro; gli hanno mancato di rispetto e l’hanno distrutto. Adesso cerca di aiutarci, ti prego, siamo soli, abbiamo voi del Cielo, ma voi state su nel cielo, noi stiamo sulla Terra a combattere ancora. Ti chiedo perdono se non mi sono accorta che stavi giù anche tu.

Gesù - Non lo dire neanche.

Marisa - No, io devo accorgermi quando Tu stai giù e hai bisogno. Tu, il mio Gesù, il mio sposo. Anche il Vescovo sta molto giù.

Gesù - Il Vescovo sta giù, Gesù sta giù, la sposa di Gesù sta giù e la mamma?

Marisa - Sta su.

Gesù - Vedi che riesco anche a sorridere? Continua a parlare con la mamma, lei ti capisce.

Marisa - No, non mi capisce nessuno.

Gesù - Parla con la mamma.

Marisa - Che le devo dire? Io non so quello che le devo dire.

Gesù - Nonna Iolanda sta piangendo.

Marisa - Sì. Non so cosa le devo dire.

Gesù - Parla con nonna Iolanda, vedrai che ti risponderà, ha il permesso di Dio.

Marisa - Mamma, mamma, non piangere, tesoro, sai che tra poco, se Dio mantiene la parola, vengo in Paradiso? Non piangere.

Nonna Iolanda - Stiamo pregando tanto per il Vescovo, per l’eccellenza. Figlia mia, tu non puoi immaginare quanti corrono in ginocchio davanti a Dio, a pregare per l’eccellenza. Mi sembrate due uccellini in gabbia, soli, abbandonati, ma ci siamo Noi con voi, c'è Dio, c'è la Madre dell’Eucaristia, c'è San Giuseppe, ci sono tante persone che vi vogliono bene e vi amano qui in Paradiso. Sulla Terra è più difficile trovare persone che vi amano, c'è gelosia, invidia, maldicenza, ci sono tante cattiverie. Marisella, vogliamo pregare tutti insieme, con Sua Eccellenza, rivolgendo lo sguardo verso Dio?

Padre nostro... Gloria al Padre... Ave Maria...

Madonna - Coraggio, figlioli, la vostra vittoria arriverà; bisogna ancora aspettare, ma arriverà. Noi non vi lasciamo soli, siamo con voi e se gli uomini della Terra vi fanno soffrire, comportatevi come diceva Dante: "Non ti curar di loro, ma guarda e passa". Aiutate l’eccellenza, come dice nonna Iolanda, aiutate Marisella.

Marisa - Quando arriverà il momento della mia partenza da questa Terra? Allora starà meglio anche l’eccellenza e spero tanto che l’aiuterete.

Marisa - Ti saluto Maria, saluta Gesù da parte mia, ti aspetto nell’ora della morte mia. Ciao, grazie, ciao, mammina. Claudio?

Vescovo - Eccomi.

Marisa - Dove sei stato fino adesso nel Getsemani o in Paradiso?

Vescovo - Nel Getsemani.

Marisa - Con Gesù?

Vescovo - Sì.

Marisa - Io c'ero, ma non ti ho visto.

Vescovo - C'era anche Don Claudio, in quel momento Gesù e Don Claudio erano un tutt'uno.

Marisa - E io cosa ero.

Vescovo - Tu eri un tutt'uno con la Madonna, la sofferenza dell’una era la sofferenza dell’altra.

Marisa - Stai un po' meglio?

Vescovo - Sì.

Marisa - Sicuro?

Vescovo - Non vedi?

Marisa - No, non vedo.

Vescovo - Non ci vedi bene?

Marisa - Prima di andare a letto, misuriamo la pressione. Io devo ubbidire a Gesù e alla Madonna.

Vescovo - Loro vogliono che io misuri la pressione?

Marisa - Certo. Finché sarai vivo su questa Terra, devi curarti.

 

Villetta Barrea (AQ), 1 settembre 2006 - ore 0:25

Lettera di Dio

Marisa - Ciao, ciao. Ho avuto tanta paura, perché temevo che non saresti venuta. Sono venuti anche mamma e San Giuseppe. Madonnina, oggi non sono stata tanto buona.

Madonna - Marisella, non dire questo. Sei più che buona, tenendo conto quello che stai passando. Sono gli altri che debbono aiutarti e capirti. Hai tenuto nascoste dentro di te tante cose brutte, per non far soffrire tuo fratello e mio figlio, l’eccellenza. Non devi tenerle nascoste a lungo. (colpi di tosse)

Marisa - Scusa, ho un po' di tosse.

Madonna - Diciamo un po'. Non devi tenere a lungo dentro di te le cose brutte che puoi dire a tuo fratello, al tuo direttore spirituale, altrimenti ti si ammala di più il fegato e soprattutto lo stomaco. Non sei stata cattiva, stai tranquilla, sei stata più che buona. Quando l’amore è grande si arriva anche allo scontro. Perché? Questo avviene perché voi vi amate, perché voi amate Dio e amate anche gli uomini, cercate di aiutare tutti. Voi non siete mai riusciti a far soffrire una volta Gesù e me, mai. Non ci avete fatto mai soffrire, mentre ci sono migliaia di persone che ci fanno soffrire per il loro modo di parlare e di comportarsi. Per questo noi vi amiamo tanto e se non mi sono fatta vedere fino adesso, i motivi te li dirò questa notte, quando verrò a farti dormire.

Marisa - Mi fai dormire presto, perché sono tanto stanca?

Madonna - Sì, sì. Adesso vediamo il da farsi, perché siamo tutti quanti riuniti davanti a Dio, in ginocchio a pregare. Io mi sono allontanata e ho portato con me la cara mamma tua e il mio amato sposo, poi dobbiamo ritornare. Ci sono lunghe serate di preghiera. Tu sai che da Noi non c'è sera, mattina, notte, giorno; ti parlo così per farti capire che ci sono lunghi momenti di preghiera, di canti, di salmi, di inni, dobbiamo essere presenti tutti davanti a Dio e preghiamo per voi, miei cari dolci figli. Creatura del Cielo, accetta quando ti chiamano così, perché è la verità.

Marisa - Ma quando la gente sente queste espressioni, io mi vergogno. Non mi piace essere chiamata così, perché io mi sento una creatura della Terra, guardami come sto! Sono una creatura senza arte né parte.

Madonna - No, lascia dire. Come ti ha chiamata Dio, Nostro Padre? Gioiello di Dio, Tesoro di Dio, Amore di Dio, lo stesso vale anche per Sua Eccellenza; vedo che sorride. Tu riesci a mascherare meglio, a nascondere meglio la grande sofferenza. Ciò che hai fatto ieri sera è stata una scena piacevolissima, abbiamo riso moltissimo. Sua Eccellenza è più riservato e si nota di più la sua sofferenza. Il gesto che avete fatto nel telefonare a quel sacerdote è stato molto bello. Speriamo che la sua conversione continui e che possa raggiungervi in Paradiso. Adesso aspettate, vediamo come si evolve la situazione per lui e poi, probabilmente, scenderà di nuovo in mezzo a voi.

Marisa - Sì, ma io, scusa se mi permetto, volevo sapere quando vado via. Quando mi portate via? Io non ce la faccio più così, sono un peso anche per Sua Eccellenza.

Madonna - Sì, lo so, Marisella, ma è Dio che decide tutto. Adesso ci sono altre preoccupazioni e altre priorità, poi vedrai che ti porterà via, non ti preoccupare.

Marisa - Sì, ma quando, quanti mesi devo aspettare ancora? Aspetta un momento, non ti muovere. C'è un'immaginetta della Madre dell’Eucaristia.

Vescovo - Prendila, Giovanni.

Marisa - Aspetta, Madonnina...

Questa preghiera l’hai dettata il 13 maggio 1989, c'è scritto: "Voglio venire con Te in Paradiso e per ora riempi il mio cuore di questa nostalgia". Nel 1989 la Madonna mi ha dettato questa preghiera e io ti ho letto l’ultimo pezzetto. Dal 1989 sono passati?

Vescovo - Diciassette anni.

Marisa - Sono diciassette anni che sento la nostalgia del Paradiso. Dovevo partire a Natale, dovevo partire a Pasqua, dovevo partire il 9 marzo, ma sto ancora qui. Sto male, sto morendo, sento la morte, poi riciccio come i fiori.

Vescovo - Rifiorisco.

Marisa - Rifiorisco, riciccio. Sua Eccellenza mi ha suggerito come devo parlare: rifiorisco. Allora quando vengo in Paradiso? Almeno ditemi più o meno una data, non chiedo tanto. Quando vieni mi parli della Chiesa, dei sacerdoti, dei bambini e delle mamme che soffrono, della guerra e di tanti altri gravi argomenti. Anche noi due soffriamo, perché la mia presenza sulla Terra dà fastidio agli altri e preoccupazione all’eccellenza, che dopo la mia morte è libero di volare. Tu hai detto che doveva andarsi a riposare dopo la mia morte.

Madonna - Sei arrabbiata, Marisella?

Marisa - Sì, mi sono arrabbiata da sola. Diglielo a Dio che io mi sono stancata di stare qui sulla Terra. Ci devi mandare qualcuno buono, perché noi non ce la facciamo da soli.

Madonna - Vorrei dire una cosa. Come mai quando c'era nonna Iolanda, portava avanti tutto da sola? Il pulire, lo stirare i panni, il mangiare e fare la spesa? Perché nonna Iolanda faceva tutte queste cose con amore. Pregava tanto e mentre voi riposavate, andava in cappellina per pulirla, in silenzio, erano soli lei e Gesù. Perché adesso avete bisogno di tante persone intorno?

Marisa - Io non lo so, ma noi abbiamo anche due ragazzi e due bambini.

Madonna - Sì, sì, lo so quanti siete. So chi siete e so che vi sentite soli.

Marisa - Ci sentiamo soli perché i nostri nipoti ci vogliono bene, però hanno le loro famiglie. Dillo che siamo soli.

Vescovo - Siamo soli. Non ho neanche un sacerdote dopo tanti anni.

Marisa - Dopo tanti anni. Forse potrà dire che ne ha uno di ottantuno. Ti pare bello questo? Perché deve stare solo? Perché Dio l’ha ordinato Vescovo?

Madonna - Marisella, come ti permetti di farmi tutte queste domande e di rivolgermi tutti questi perché? Rileggiti la lettera di Dio, è inutile chiedersi tanti perché, non c'è mai una risposta.

Marisa - Allora io devo tacere e il Vescovo deve vivere da solo? Se Dio l’ha ordinato Vescovo, dovrà dargli anche la possibilità di esercitare l’Episcopato. Se restava semplice sacerdote, non succedevano tante cose che sono successe e tutte brutte.

Madonna - è per questo, Marisella, che tu devi pregare. Devi aiutare a convertire quelle persone.

Marisa - Tutte quelle persone che hanno parlato male? E io quando muoio? Oh, Signore mio! Ma io quando muoio, quando vado via?

Madonna - Non ti preoccupare, presto.

Marisa - "Voglio venire con te in Paradiso e per ora riempi il mio cuore di questa nostalgia", questa preghiera è stata dettata il 13 maggio 1989, sono diciassette anni che io recito questa preghiera. C'è tuo figlio qua.

Madonna - Marisella, non domandare più tanti perché. Dio non tradisce e sa quello che fa. Ti sei data tutta a Lui, hai detto il tuo "Sì", hai abbracciato la croce, adesso accettala. Quando tu partirai, vedrai che Sua Eccellenza avrà più forza, più vigore e ci saranno molte persone accanto a lui.

Marisa - Però aiutatelo, non lasciatelo solo. Adesso non ha nessuno. Volete aiutarlo?

Madonna - Marisella, mi stai riprendendo.

Marisa - Oh Dio, Don Claudio, la sto riprendendo?

Vescovo - La Madonna sta scherzando.

Marisa - Comunque io non sono in vena di scherzi, perché mi sono un po' arrabbiata. Proteggi i nostri giovani, i nostri nipoti, i bambini.

Madonna - Adesso ti do una notizia che forse non ti farà piacere. Domenica partiremo per il Giordano.

Marisa - No, mi fa piacere, ma la notizia che volevo sentire è quando avviene la mia dipartita. Senti, posso salire con la carta argentata senza far spendere i soldi per la cassa da morto?

Madonna - Marisella, devi fare come tutti gli altri.

Marisa - Scusa, perché devo far spendere i soldi a Sua Eccellenza? Io compro due rotoli di carta argentata, mi ci intorcino tutta da sola, mi metto un fiocco qui, mi preparo alla buona morte e poi andiamo su. Non sono bella, però non fa niente.

Madonna - Marisella, adesso finisci di scherzare.

Marisa - No, no, io non ho scherzato, allora non ci siamo capiti. Io non ho scherzato. Io voglio venire via da questa Terra, mi sono stancata. Devo sempre soffrire, soffrire, soffrire, perché mi venite a dire che bisogna salvare quella e quell’altra persona.

Va bene, preghiamo. Quando io parlo con te, o con Gesù, con Dio, con San Giuseppe, con mamma e con l’eccellenza, avete sempre ragione Voi. Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen. Padre nostro?Gloria al Padre? Ave o Maria?

Marisa - Ciao, mamma, saluta anche zia Anna, zia Gina, zia Gianna, zia Silvana e zia Enza.

Nonna Iolanda - Tu sai che devi dare il mio bacio all’eccellenza.

Marisa - Va bene, mamma, di' a Dio di farmi venire su, ti prego. Va bene?

Madonna - Non vuoi neanche la benedizione, Marisella?

Marisa - Sì, va bene, tanto quella me la dà l’eccellenza. Mi è scappata, lo sai che sono fatta così.

Madonna - Insieme al mio e vostro Vescovo benedico voi qui presenti, vi porto stretti al mio cuore e vi copro col mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao, ciao, ricordati, va' da Dio a dirgli che sono pronta. Non ci serve la cassa, mi metto la carta argentata e vengo. Ciao. Sono andati via. Credeva che io scherzassi, ma parlavo seriamente.

Vescovo - La Madonna ha parlato così per tirarci su il morale e sdrammatizzare la situazione.

Marisa - Infatti guarda come mi ha tirato su.

Vescovo - Tanto verrà dopo e continuerete il discorso.

 

Villetta Barrea (AQ), 3 settembre 2006 - ore 0:10

Lettera di Dio

Marisa - Grazie, Madonnina, di esser venuta, sentivamo la tua mancanza.

Madonna - Miei cari figli, questa apparizione vale anche per domani. è passata la mezzanotte. Siete molto stanchi, dovete preparare i bagagli e tornare a Roma. è triste per te, Marisella, tornare a Roma?

Marisa - Sì. Se camminavo per me era meglio, perché potevo uscire di casa, come tutti gli altri, invece ora dover rientrare a Roma e chiudermi in quella stanza senza poter scendere e uscire fuori in giardino, mi costa. Qui avevo la possibilità di uscire in giardino e qualcuno mi portava in macchina per le montagne.

Madonna - Sì, Marisella, questa gioia è finita.

Marisa - Non abbiamo passato mesi di vacanze, ma di dura prova, di sofferenza, di sacrificio, e tornando a Roma ho tanta paura. Se tu mi aiuti e mi stai vicina, io avrò la forza di essere serena e di accettare qualsiasi sofferenza.

Madonna - Domani partiremo per il Giordano e lì sarai felice perché per te è come un lembo di Paradiso.

Miei cari figli, sono molto contenta quando fate la serenata alla Madre dell’Eucaristia o a Gesù, mi fa felice tutto questo, però vorrei vedervi più uniti. Dovete mostrare più amore, più comprensione, più sensibilità gli uni verso gli altri; questo Dio vuole da tutti: da voi che siete qui presenti e da coloro che sono lontani. Non create problemi ai nostri due figliolini, ne hanno già tanti, ma date loro aiuto, amore e comprensione. è vero, ha ragione Sua Eccellenza quando dice che noi non abbiamo sofferto come loro quando vivevamo a Nazareth. Siamo stati presi in giro e calunniati anche noi, però allora il mondo era diverso.

Adesso vivete in un mondo dove le persone sono tante e non sanno amare, compresi i miei sacerdoti. Le persone sono prese dai loro problemi e non pensano a coloro che soffrono. Quante volte vorrei venire e dire: "State facendo soffrire i vostri fratelli", ma Dio mi dice: "Maria, lascia stare, tanto non capirebbero, anche se dovessi apparire Io, Dio, sulla Terra, avrebbero sempre qualcosa da dire". Almeno voi, che siete seguiti da me da molti anni, cercate di volervi bene, cercate di aiutarvi.

Siete stati bravi, ogni volta che il vostro direttore spirituale vi ha chiesto di aiutare Marisella. Continuate così, è bello volersi bene, è bello aiutarsi.

Marisa - Senti, Madonnina, mi farai dormire questa notte? Sono molto stanca di stare su questa Terra, sono stanca di non dormire e sono stanca di avere dolori, dolori, dolori. Io cerco di nasconderli, ce la metto tutta, ma non è facile, a volte mi rimane molto difficile.

Madonna - Marisella, la notte passata siamo venute tre volte per aiutarti, ma il tuo corpo era martoriato da dolori in tutte le parti.

Marisa - Sì, capisco, però se io non riposo, non riposa neanche il Vescovo, lui deve riposare, è molto stanco. Lo vedi? Guarda bene in faccia il tuo figlio prediletto. Vedi com'è stanco? Se io dormo, lui dorme.

Non oso chiederti altro, anche se la difficoltà del mangiare c'è e rimane. Vado avanti giorno per giorno e quando non potrò più mangiare, spero che arrivi il momento della dipartita. Portatemi in cielo, portatemi via, vi prego, sono molto stanca e sofferente, portatemi via, non fatemi ancora aspettare.

Madonnina, Madonnina, madre mia, Maria, ti prego, portami via, se mi porti via si riposa anche il Vescovo.

Madonna - Miei cari figli, voglio che andiate a riposare presto. Non fate tardi, perché vi stancate e poi non avete la forza di fare ciò che dovete fare. Io vi ringrazio per ciò che avete fatto, per l’aiuto che avete dato al mio Vescovo e a Marisella.

Giovanni, grazie per quello che hai fatto per i miei due figlioli. La Mamma ti ringrazia e ti fa tanti auguri. Grazie, miei cari figli, insieme al mio e vostro Santo Vescovo, benedico voi, i vostri cari, i bambini, coloro che soffrono. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ciao, mamma, fammi riposare, ti prego, sono molto stanca, non ho più una parte del corpo priva di sofferenza. Si dice così?

Vescovo - Sì.

Marisa - Vedi, nascondo, scherzo, rido, ne faccio di tutti i colori però sono stanca. Ciao, mamma, resta con me stanotte, restate con me, vi prego. Quando arriverà l’ultima notte o l’ultimo giorno statemi vicino, restate soprattutto vicino al Vescovo, avrà bisogno della vostra presenza. Ciao, ciao, mamma.

Madonna - Dai un bacio al Vescovo da parte mia.

Marisa - Sono andati via.

Vescovo - Forza, coraggio.

Marisa - Cerco di mettercela tutta

Vescovo - Ce la stai mettendo tutta.

Marisa - Però se mi portano via è meglio per tutti.

Vescovo - Pregheremo tutti perché si realizzi presto questo tuo giusto desiderio.

Marisa - Sì, anche perché mi trovo male su questa Terra, non riesco più a viverci. Molte persone mi fanno soffrire ed io sono sensibile e soffro.

Vescovo - Ti senti prigioniera del mondo?

Marisa - Sì, mi sento proprio legata.