Eucharist Miracle Eucharist Miracles

I racconti dei miracoli eucaristici di cui ancora oggi sono conservate le ostie nel luogo taumaturgico

Dal 1995 fino al 2004, Gesù, la Madre dell’Eucaristia o gli angeli hanno trasportato più volte nel luogo taumaturgico delle ostie, prelevandole dai tabernacoli per sottrarle alla profanazione. Alcune, per volere di Dio, non sono state consumate e, a distanza di anni, risultano intatte e non presentano alcun segno di deterioramento. Esse hanno mantenuto integra la forma e compattezza, mantenendo inalterato il colore bianco brillante e andando contro le leggi della natura. Di seguito riportiamo il racconto dei miracoli eucaristici delle 6 ostie che ancora oggi sono conservate nel luogo taumaturgico.

Un’ostia grande è consegnata nelle mani di Marisa: 18 febbraio 1996

Durante l’apparizione del 18 febbraio 1996, la Madonna ha ordinato a Marisa di mangiare l’erba del nostro giardino per dimostrare che esso è taumaturgico, cioè guaritore dei mali del corpo e dello spirito. Infine la Madonna ha consegnato nelle mani di Marisa un’ostia grande davanti a tutti i presenti.

Riportiamo integralmente la lettera di Dio del 18 febbraio 1996:

Un’ostia grande ha sanguinato: 22 marzo 1998

Durante la notte tra il 21 e il 22 marzo 1998, la Madonna, accompagnata dagli angeli, ha trasportato molte particole e le ha depositate sui fiori in camera di Marisa.

Il mattino seguente il futuro Vescovo Mons. Claudio Gatti si è reso conto di ciò che era avvenuto e, dopo aver adorato Gesù presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità nell’Eucaristia, ha preso le particole sui fiori riponendole in una pisside; alcune di esse erano bagnate di siero, l’acqua di cui parla S. Giovanni. In seguito è sceso in cappella per annunziare il nuovo miracolo eucaristico ai presenti. Dopo essere risalito, rivestito dei paramenti sacri e accompagnato dai giovani, Don Claudio ha constatato che si era realizzato un nuovo miracolo eucaristico: dall’interno di un’ostia grande erano sgorgate gocce di sangue che si erano espanse sulla sua superficie. L’ostia è stata così collocata nella pisside, sopra le particole precedenti. Una gioia e un’emozione molto forte è affiorata nel cuore dei presenti: per la sesta volta un’ostia aveva versato sangue nel luogo taumaturgico. L’Eucaristia è stata solennemente portata in processione, poi con essa sono stati benedetti i presenti e soprattutto gli ammalati.

Un’ostia grande ha sanguinato per due volte assumendo prima la forma di una conchiglia e successivamente quella di un cuore: 17 maggio 1998 e 6 giugno 1999

Durante la notte tra il 16 e il 17 maggio 1998, la Madonna è entrata a porte chiuse nella cappellina. Ha preso l’ostensorio e lo ha collocato nel mezzo dell’altare intronizzandovi Gesù Eucaristia. Ha aperto la porticina del tabernacolo, precedentemente chiuso a chiave dal futuro Vescovo Mons. Claudio Gatti, e vi ha deposto molte particole consacrate. Infine ha collocato altre particole consacrate su alcuni fiori e sul calice della statua bianca della Madonna in camera di Marisa; così un profumo particolare ha riempito tutta la casa.

La mattina del 17 maggio 1998, alle ore 9:30 circa, Don Claudio è entrato in cappellina per accingersi come al solito a spiegare le ultime lettere di Dio ai fedeli.

Tutti i presenti in cappellina si sono resi subito conto che qualcosa di eccezionale doveva essere accaduto e sono rimasti ad attendere pregando in silenzio.

Appena giunto un insolito squillo del citofono interno ha rotto il silenzio. Don Claudio precipitosamente è risalito dentro casa. Poco dopo sono stati avvertiti alcuni giovani della comunità di raggiungerlo.

Un’ostia grande, sottratta a un importante ecclesiastico durante la consacrazione, ha sanguinato in tre diversi momenti: 16 maggio 2000, 6 aprile 2002 e 30 dicembre 2003

Il 16 maggio 2000 la Madre dell’Eucaristia ha trasportato nel luogo taumaturgico un’ostia grande che ha versato sangue e l’ha depositata su una piantina di fiori.

Appena terminato di celebrare la S. Messa, il Vescovo è stato informato da Marisa, costretta a letto dalla malattia, dell’avvenuto miracolo. Mons. Claudio Gatti si è recato, seguito da diversi giovani e adulti, a verificare l’evento prodigioso e ha constatato che l’ostia mostrava una macchia di sangue compatta ed estesa per la quasi totalità della sua superficie ed emanava il celestiale profumo, garanzia dell’intervento soprannaturale.

Un’ostia piccola ha sanguinato sulla statua della Madonna per due volte: 11 novembre 1999 e 18 maggio 2000

L’11 novembre 1999 è avvenuto un nuovo grande miracolo eucaristico. Un’ostia che in precedenza era stata adagiata dalla Madonna sul calice della statua bianca della Madre dell’Eucaristia ha sanguinato; per la nona volta l’Eucaristia ha sanguinato nel luogo taumaturgico.

L’ostia ha sanguinato in tre momenti diversi. Citiamo la testimonianza di Mons. Claudio Gatti, il Vescovo ordinato da Dio, che è stato il primo a vedere sanguinare l’Eucaristia: “Erano circa le ore 13 quando sono andato a pregare davanti alla particola che il 3 novembre era stata depositata dalla Madonna sul calice della statua bianca. Ho visto immediatamente nell’interno della particola una macchia di sangue di forma circolare e delle gocce che gorgogliavano e fuoruscivano dal suo interno. Ho chiamato immediatamente le persone che si trovavano in casa perché anch’esse potessero vedere e testimoniare il miracolo eucaristico. Abbiamo pregato e cantato, poi ognuno è tornato alle sue normali attività”.

Un’ostia piccola è stata appoggiata sulla fronte insanguinata di Marisa: 15 gennaio 2004

Nel pomeriggio del 15 gennaio 2004 è avvenuto uno straordinario miracolo eucaristico. In passato, molte volte, l’Eucaristia, è stata trasportata nel luogo taumaturgico da Gesù, dalla Madonna, dagli angeli e dai santi ed è stata appoggiata su dei fiori, nei vasi sacri sull’altare, ma questa volta la Madonna ha adagiato una particola sulla fronte insanguinata di Marisa.

Durante la mattinata era avvenuta l’ennesima fuoruscita di sangue dalle stimmate delle mani, della fronte e del costato della Veggente, in modo abbondante ed estremamente doloroso. Nel pomeriggio S.E. Mons. Claudio Gatti è stato informato che Marisa cantava nella sua stanza e il suo canto arrivava a dei toni talmente alti, che nessun cantante avrebbe potuto raggiungere. Il Vescovo ha bussato alla porta, ma non ricevendo nessuna risposta, si è reso subito conto che Marisa era in estasi e cantava insieme alla Madonna. Terminato il canto, la Madre dell’Eucaristia ha detto a Marisa che nessun santo o mistico ha sofferto quello che stava soffrendo lei e questo fa sì che per Dio è la stigmatizzata più grande e più importante. Successivamente la Madonna ha adagiato una particola sulla fronte di Marisa, che vi è rimasta perfettamente attaccata, perché è fuoriuscito nuovo sangue.