Dal 1995 fino al 2004, Gesù, la Madre
dell’Eucaristia o gli angeli hanno trasportato più
volte nel luogo taumaturgico delle ostie, prelevandole dai
tabernacoli per sottrarle alla profanazione. Alcune, per volere di
Dio, non sono state consumate e, a distanza di anni, risultano
intatte e non presentano alcun segno di deterioramento. Esse hanno
mantenuto integra la forma e compattezza, mantenendo inalterato il
colore bianco brillante e andando contro le leggi della natura. Di
seguito riportiamo il racconto dei miracoli eucaristici delle 6
ostie che ancora oggi sono conservate nel luogo taumaturgico.
Un’ostia grande è consegnata nelle
mani di Marisa: 18 febbraio 1996
Durante l’apparizione del 18 febbraio 1996, la Madonna
ha ordinato a Marisa di mangiare l’erba del nostro giardino
per dimostrare che esso è taumaturgico, cioè
guaritore dei mali del corpo e dello spirito. Infine la Madonna ha
consegnato nelle mani di Marisa un’ostia grande davanti a
tutti i presenti.
Riportiamo integralmente la lettera di Dio del 18 febbraio
1996:
Marisa - Vedo che sei contenta, perché ti abbiamo
accolto con il canto. Dai anche a noi un po’ di gioia, ne
abbiamo bisogno.
Madonna - Miei cari figli, la Mamma vi ringrazia della
vostra presenza. Continuate ad adorare mio Figlio Gesù;
c’è tanto bisogno di preghiera, della grande
preghiera, della vera preghiera. Cercate per quanto vi è
possibile di mettere Gesù al primo posto.
Dobbiamo fermare con la preghiera le guerre, i continui
omicidi, i suicidi, gli aborti, i genitori che uccidono i figli e
i figli che uccidono i genitori; la preghiera è
un’arma potente.
Fate comprendere ai vostri fratelli quanto sia importante
pregare Gesù Eucaristia. Non tutti avete capito
l’importanza della SS.ma Eucaristia in questo posto.
Molti possono dire: “Ho visto, ho creduto, ma non ho
pregato; ho visto, ho creduto, ma non ho amato; ho visto, ho
creduto, ma non ho fatto sacrifici e fioretti”.
Ora inizia la Santa Quaresima; in questo periodo imparate a
fare qualche piccola mortificazione, fioretti, sacrifici. Vi
invito qui tutti i venerdì a fare la Via Crucis,
sarò in mezzo a voi per pregare e per aiutare Gesù a
portare la Croce.
Quest’oggi la SS.ma Trinità scenderà su
di voi: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo. Accoglietela con
fede, con amore, con adorazione. Tu, figliolina mia, fai quello
che la Mamma ti dice, senza paura; io ti aiuterò.
Marisa - Volevo domandare una cosa. No, non domando nulla.
Tutto ciò che Dio Padre chiede di fare è giusto,
perché lui è santo, lui è misericordioso. (La
Madonna fa mangiare l’erba a Marisa per indicare che il
luogo è taumaturgico; si ripete la teofania trinitaria.
Appare l’ostia grande nelle mani di Marisa)
Madonna - Gesù in questo momento è di nuovo
in mezzo a voi per amarvi. Pregate con lui: Padre nostro…
Date a questa figlia un po’ di acqua.
Marisa - Gesù, io non sono degna, non sono degna
di… io ho tanta paura, ho tanta paura.
Madonna - Pregate, convertitevi, adorate mio Figlio
Gesù. Figliolina mia, è a don Claudio che devi dare
ora l’Eucaristia. Lui dovrà… gli altri
sacerdoti dovranno…
Marisa - Perché mi hai fatto mangiare l’erba?
Madonna - Non parlare, figliolina mia, prega. (La
Madonna chiede che si faccia la processione eucaristica)
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Un’ostia grande ha sanguinato: 22 marzo
1998
Durante la notte tra il 21 e il 22 marzo 1998, la Madonna,
accompagnata dagli angeli, ha trasportato molte particole e le ha
depositate sui fiori in camera di Marisa.
Il mattino seguente il futuro Vescovo Mons. Claudio Gatti si
è reso conto di ciò che era avvenuto e, dopo aver
adorato Gesù presente in Corpo, Sangue, Anima e
Divinità nell’Eucaristia, ha preso le particole sui
fiori riponendole in una pisside; alcune di esse erano bagnate di
siero, l’acqua di cui parla S. Giovanni. In seguito è
sceso in cappella per annunziare il nuovo miracolo eucaristico ai
presenti. Dopo essere risalito, rivestito dei paramenti sacri e
accompagnato dai giovani, Don Claudio ha constatato che si era
realizzato un nuovo miracolo eucaristico: dall’interno di
un’ostia grande erano sgorgate gocce di sangue che si erano
espanse sulla sua superficie. L’ostia è stata
così collocata nella pisside, sopra le particole precedenti.
Una gioia e un’emozione molto forte è affiorata nel
cuore dei presenti: per la sesta volta un’ostia aveva versato
sangue nel luogo taumaturgico. L’Eucaristia è stata
solennemente portata in processione, poi con essa sono stati
benedetti i presenti e soprattutto gli ammalati.
Durante l’apparizione, la Madre dell’Eucaristia ha
spiegato: “Il sangue è uscito ancora
dall’ostia per salvare le anime e per la conversione dei
grandi uomini.
Questo è il Cuore che ha tanto amato gli uomini,
anche coloro che l’hanno sputacchiato e flagellato.
Come già ho detto, la storia si ripete, oggi
flagellano altre persone che amano mio Figlio Gesù.
Soprattutto quelle che hanno ricevuto il dono da Dio devono
immolarsi fino in fondo.
Per il vostro sacerdote e la vostra sorella questa
sarà una settimana santa di continua sofferenza.
Gesù ha voluto farsi presente con l’Eucaristia
macchiata di sangue sottratta alla profanazione. Chi ha fatto la
profanazione della grande ostia dalla quale è uscito il
sangue ed anche il siero? Dio poteva non fare questo miracolo per
non mettere in difficoltà i miei due cari figlioli, ma
l’ha voluto ripetere e ancora oggi si chiedono: «A
chi dobbiamo ubbidire?». Anche se essi dicessero:
«Sì, facciamo l’obbedienza», verrebbero
calpestati ugualmente.
I grandi uomini vogliono portare i miei due figli alla
morte, alla morte morale ed anche a quella fisica. Dio non vuole
ancora intervenire, aspetta la conversione di qualcuno di loro.
Miei cari figli, loro non vogliono un dialogo aperto tra
padre e figlio, tra superiore e inferiore, non leggono neppure le
lettere inviate dai miei due figli mettendole via o
stracciandole; poi mandano i decreti senza avere esaminato
né interrogato nessuno, senza vedere mio Figlio che ha
sanguinato. I decreti non sono validi.
Miei cari figli, non potete capire fino in fondo quanto
è grande la loro sofferenza e quanta... c’è
in giro contro di loro.
Guardate Gesù Eucaristia che sanguina. Perché
Dio ha fatto questo miracolo? Perché vi vuole ancora
aiutare e farvi capire fino in fondo che purtroppo
l’autorità ecclesiastica sta prendendo delle
cantonate molto forti.
Oggi sembra che la battaglia sia persa per questi due miei
cari figli, ma poi ci sarà la vittoria, la gioia e la
pace. Tu, Marisella, avrai gioia solo in Paradiso”.
(Lettera di Dio, 22 marzo 1998)
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Un’ostia grande ha sanguinato per due
volte assumendo prima la forma di una conchiglia e successivamente
quella di un cuore: 17 maggio 1998 e 6 giugno 1999
Durante la notte tra il 16 e il 17 maggio 1998, la Madonna
è entrata a porte chiuse nella cappellina. Ha preso
l’ostensorio e lo ha collocato nel mezzo dell’altare
intronizzandovi Gesù Eucaristia. Ha aperto la porticina del
tabernacolo, precedentemente chiuso a chiave dal futuro Vescovo
Mons. Claudio Gatti, e vi ha deposto molte particole consacrate.
Infine ha collocato altre particole consacrate su alcuni fiori e
sul calice della statua bianca della Madonna in camera di Marisa;
così un profumo particolare ha riempito tutta la casa.
La mattina del 17 maggio 1998, alle ore 9:30 circa, Don
Claudio è entrato in cappellina per accingersi come al
solito a spiegare le ultime lettere di Dio ai fedeli.
Tutti i presenti in cappellina si sono resi subito conto che
qualcosa di eccezionale doveva essere accaduto e sono rimasti ad
attendere pregando in silenzio.
Appena giunto un insolito squillo del citofono interno ha
rotto il silenzio. Don Claudio precipitosamente è risalito
dentro casa. Poco dopo sono stati avvertiti alcuni giovani della
comunità di raggiungerlo.
Marisa ha raccontato subito a Don Claudio che, mentre lei
era momentaneamente assente, nella sua stanza è stata
appoggiata da Gesù sui fiori un’ostia grande dal cui
interno sono sgorgate gocce di sangue: a rendersi conto
dell’evento miracoloso sono state due signore. Questa
è stata la settima volta che Gesù o la Madre
dell’Eucaristia ha consegnato un’ostia macchiata di
sangue.
I giovani, dopo aver adorato Gesù presente in Corpo,
Sangue, Anima e Divinità nell’Eucaristia sanguinante,
hanno scattato alcune fotografie e hanno fatto la ripresa
televisiva per documentare il grande miracolo eucaristico.
Don Claudio si è recato nuovamente in cappellina per
spiegare a tutti i presenti quanto accaduto. Successivamente
insieme ai giovani è risalito di nuovo nella stanza dove
era presente l’Eucaristia grondante sangue e si sono resi
conto che nel frattempo il sangue aveva continuato a fuoruscire
trasformando la forma originaria dell’ostia.
Passati pochi minuti Don Claudio è rientrato nella
cappellina e a breve distanza seguivano Marisa e i giovani che
l’hanno sostenuta fino alla carrozzina.
Marisa, pallidissima e assai sofferente, è entrata in
cappellina seduta sulla sedia a rotelle, reggendo su un piattino
ben visibile l’ostia grande, piegata leggermente a forma di
conchiglia; all’interno del bordo bianco erano presenti
vistose macchie di sangue.
Poche parole ancora, poi Don Claudio ha preso dalle mani di
Marisa l’Eucaristia ed è passato fra i fedeli
lentamente per permettere a tutti di vedere proprio da vicino come
si presentava l’ostia: la parte centrale, a visione
ravvicinata, appariva rigonfia, bagnata e striata di sangue, molto
somigliante ad un lembo di carne viva; verso l’esterno il
sangue era più denso e formava un’orlatura irregolare
e marcata.
Don Claudio ha ricevuto dalla Madonna l’ordine di
conservare gelosamente l’Eucaristia che ha versato sangue
per portarla solennemente in processione.
La Madre dell’Eucaristia, alla presenza dei membri dei
diversi gruppi di preghiera provenienti da più parti
d’Italia, ha raccontato nella lettera di Dio del giorno
stesso come è avvenuto quest’ultimo miracolo
eucaristico con l’effusione di sangue:
“Gesù ha portato l’ostia sottratta a un
sacerdote che celebrava per abitudine e non credeva a ciò
che stava facendo in quel momento. Il sangue ha cominciato a
sgorgare ed io ho detto a Gesù: «Prendiamo
quest’ostia, portiamola nel piccolo angolo di Paradiso, nel
luogo taumaturgico, perché lì verrà amata,
adorata e rispettata». Gesù, con tutto l’amore
del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo, accompagnato dallo
Spirito Santo sotto forma di candida colomba, è entrato
nella stanza di Marisella e ha adagiato su dei semplici fiori
Gesù Eucaristia. Il sangue continuava ad uscire e
l’ostia si è gonfiata, si è molto gonfiata.
Io non voglio che quest’ostia sia consegnata agli uomini
della Chiesa e agli adulti che non credono. Ci sono gruppi che
corrono da un santuario all’altro, da un posto
all’altro e non hanno compreso che il posto taumaturgico
più importante e benedetto da Dio è questo piccolo
angolo della Terra nascosto, oltraggiato, bersagliato da tanti,
tanti, tanti” (Lettera di Dio, 17 maggio 1998)
Qualche giorno dopo la Madonna è ritornata a parlare del
grande miracolo avvenuto: “Non vengo per fare una
passeggiata in mezzo a voi, ma per pregare con voi e prego per
tutti, anche per coloro che continuano ad uccidere mio Figlio
Gesù. Chi non ama l’Eucaristia, uccide Gesù.
Il grande miracolo che è avvenuto il 17 maggio è
immenso e se Dio l’ha fatto è perché ha dei
grandi disegni su questo luogo taumaturgico. Chi non crede, chi
non ama Gesù Eucaristia? Voi sapete benissimo che sono
proprio gli uomini scelti da Dio che non amano o hanno paura di
amare e non potendo distruggere Gesù Eucaristia
distruggono coloro che lo amano. Il miracolo è grande e
Dio vuole che ogni domenica portiate l’Eucaristia che ha
sanguinato in processione, in profondo silenzio, preghiera,
adorazione e facciate canti di gloria. Gloria a Dio
nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona
volontà.” (Lettera di Dio, 19 maggio 1998). E
successivamente: “Questo luogo doveva essere pieno di
persone per far compagnia a Gesù Eucaristia che ha
sanguinato. Le creature per qualcosa di piccolo corrono, fanno
anche sacrifici e pellegrinaggi come fossero delle gite, mentre
qui dove mio Figlio Gesù ha versato il suo sangue, tutto
rimane tranquillo come prima, come non fosse successo nulla. I
giornali hanno parlato di ciò che è accaduto a
Monte Mario, io l’ho voluto. Però aspettatevi nuovi
colpi dal Vicariato, perché questo grande miracolo
dà molto fastidio. Devo solo dirvi di parlarne alle
creature, di chiedere loro di convertirsi” (Lettera di Dio,
20 maggio 1998).
Quasi un anno dopo, il 6 giugno 1999, alle ore 7:30, mentre
il futuro Vescovo Mons. Claudio Gatti stava risalendo dal suo
studio al piano superiore della casa, lungo le scale ha sentito il
caratteristico e dolce profumo che avverte la presenza
dell’Eucaristia portata da Gesù o dalla Madonna. Il
sacerdote si è recato immediatamente nella cappellina
provvisoria che custodiva l’Eucaristia che ha sanguinato il
17 maggio 1998, ma non ha notato nessuna particolarità. Ha
interrogato così Marisa per conoscere l’origine del
profumo, ma anche lei non gli ha saputo dare alcuna spiegazione.
Don Claudio e Marisa allora hanno fissato più
attentamente l’Eucaristia e con stupore hanno visto una
scena che è rimasta nella loro mente per tutta la vita.
L’ostia, che dopo la prima effusione di sangue aveva assunto
la forma di conchiglia, si è trasformata e ha assunto la
forma di cuore. Il sangue fresco si è sovrapposto al sangue
sgorgato il 17 maggio 1998 che si era disseccato. Vistose gocce
hanno macchiato il cuscinetto sul quale era stata collocata
l’ostia all’interno di un calice di vetro.
Un altro fatto li ha colpiti: sul corporale sotto il calice
di vetro è apparsa ben visinbile una macchia di sangue.
Il sacerdote e Marisa hanno pregato e adorato Gesù
Eucaristia continuando a fissare il sangue divino che è
fuoriuscito formando un piccolo rigagnolo alla confluenza della
parte trasversale e orizzontale dell’ostia.
Immediatamente dopo Don Claudio ha telefonato ai giovani e
ad alcuni adulti, perché venissero subito per constatare ed
essere testimoni dell’evento eucaristico straordinario,
nonché eseguire subito la ripresa televisiva e molte foto
per avere una documentazione dettagliata.
Don Claudio ha ricordato che quando avviene
l’effusione di sangue da un’ostia grande, il Cristo
soffre per la situazione spirituale dei sacerdoti e della Chiesa.
Inoltre nella Storia della Chiesa è un evento unico che una
nuova effusione di sangue si è ripetuta nella stessa ostia.
Alle ore 10:00, preceduto da tutti i giovani, Don Claudio ha
portato l’Eucaristia che aveva versato sangue, in cappella
dove si sono raccolte molte persone. Dopo aver raccontato ai
presenti il miracolo, tutti hanno adorato, pregato e cantato.
Il sacerdote, commosso e felice, ha portato solennemente in
processione l’Eucaristia, dalla quale per ben due volte
è sgorgato il sangue.
La processione è aperta da Marisa che ha portato la
croce sulle spalle come le ha ordinato Gesù. Lei, che
poteva fare solo pochi passi con l’aiuto delle stampelle, ha
camminato speditamente, sostenuta dalla potenza di Dio. Terminata
la processione, Gesù ha comunicato la lettera di Dio che,
per la sua particolare importanza, riportiamo integralmente:
Marisa - Sì, ci hai dato una grande gioia, Signore,
ma ora cosa dobbiamo fare?
Gesù - Ciò che avete fatto, miei cari figli.
Questa notte il mio Cuore è esploso, il mio sangue ha
zampillato ed è passato attraverso il calice di vetro, come
quando l’Eucaristia fuoruscita dal crocifisso è
passata attraverso la teca messa a protezione. Il mio sangue ha
zampillato di gioia, di amore, di sofferenza. Questo grande nuovo
miracolo è avvenuto per dimostrare agli uomini che il mio
Cuore scoppia ogni momento: quando ci sono anime che amano e
soffrono, quando ci sono uomini che non credono. Questo grande
miracolo nel miracolo del miracolo è un dono per voi. Voi
datene testimonianza, gridatelo; non abbiate paura di ciò
che l’uomo può dire o fare. Il mio Cuore è
scoppiato di amore e avete notato questo soltanto alle 7:30, ma
dalla mezzanotte il mio Cuore sanguinava, specialmente per i miei
cari figli prediletti. Sanguina per loro, gioisce per voi che
state facendo molto per ottenere la pace, per amare il prossimo.
Non fate toccare l’Eucaristia che ha sanguinato a nessuno,
neanche ai collaboratori del grande capo della Chiesa, ma soltanto
a lui in persona; purtroppo questo non avverrà. Qualcuno ha
avuto paura.
Perché, miei cari figli? Il mio Cuore ama, il mio
amore è grande, vi amo tutti e nessuno di voi può
amare come Me Gesù.
Marisella, hai fatto anche troppo, hai portato la croce, hai
sofferto la passione e la sudorazione, ora, ti prego, siedi!.
Marisa - Sì, devo essere sincera, sono un pochino
stanca.
Gesù -Non tutti avete compreso questo miracolo nel
miracolo del miracolo. Gli uomini della Chiesa continueranno a
sorridere, a prendervi in giro, a dire che siete pazzi, ma Io sono
il primo pazzo, come hanno detto quando camminavo lungo le vie di
Gerusalemme: “Quello è pazzo, è
indemoniato!”. Miei cari figli, se Io sono un indemoniato,
un pazzo, voi lo siete come me. Ringraziate allora Dio di essere
pazzi come il vostro Gesù. Il mio Cuore è esploso e
sono usciti sangue ed acqua da quell’ostia che aveva
già sanguinato il 17 maggio 1998, più di un anno fa;
da allora sono qui, con voi.
Dio Padre ama molto questo luogo taumaturgico, e ama voi.
Qui siamo presenti Dio Padre, Dio Spirito Santo, ed Io, Dio
Figlio; sono presenti la Madre dell’Eucaristia, gli angeli,
i santi e le anime salve; tutto il Paradiso è racchiuso in
questo luogo taumaturgico, mio piccolo gregge. Il mio Cuore
è esploso d’amore per voi e di sofferenza per gli
uomini che ancora non sanno amare. Questo miracolo così
grande deve farvi cambiare, miei cari figli. Via, e mi ripeto
ancora, la permalosità, la gelosia, il pensare male degli
altri, il vedere il male negli altri, no; in voi questo non deve
esistere. Il mio Cuore è esploso per voi, perché Io
sono il vostro grande amore.
Siete davanti a Gesù Eucaristia che da mezzanotte
sanguina; e qualcuno mi ha fatto compagnia. Desidero ora che
partecipiate alla santa Messa con tanto amore, fate esplodere il
vostro cuore d’amore, ma non al punto di sanguinare, no,
Gesù non vi chiede questo, però il vostro cuore deve
essere mio, soltanto mio. Auguri a tutti. Questa notte, Marisella,
mentre versavi sangue, Io ho asciugato le tue lacrime e il tuo
sangue. Tu mi hai soltanto guardato, ti sei emozionata, hai
pregato, ad un certo punto non sapevi più che fare ed Io ti
ho detto: “Figlia mia, è tempo che tu riesca a
dormire un pochino”. Miei cari figli, fate sì che il
vostro cuore esploda di amore per gli uomini che non mi amano, che
non amano Gesù Eucaristia, la Madre dell’Eucaristia e
per coloro che Dio ha chiamato per testimoniare. Insieme al mio
caro sacerdote prediletto benedico voi, i vostri cari, i vostri
oggetti sacri.
Madonna - Io, la vostra mamma, vi porto tutti stretti al
mio Cuore e vi copro con il mio manto materno.
Non posso parlare di più, perché
c’è Gesù Eucaristia.
Buona S. Messa. Partecipate con tutto il cuore alla S.
Messa. Sia lodato Gesù Cristo.
Un’ostia grande, sottratta a un importante
ecclesiastico durante la consacrazione, ha sanguinato in tre
diversi momenti: 16 maggio 2000, 6 aprile 2002 e 30 dicembre 2003
Il 16 maggio 2000 la Madre dell’Eucaristia ha
trasportato nel luogo taumaturgico un’ostia grande che ha
versato sangue e l’ha depositata su una piantina di fiori.
Appena terminato di celebrare la S. Messa, il Vescovo
è stato informato da Marisa, costretta a letto dalla
malattia, dell’avvenuto miracolo. Mons. Claudio Gatti si
è recato, seguito da diversi giovani e adulti, a verificare
l’evento prodigioso e ha constatato che l’ostia
mostrava una macchia di sangue compatta ed estesa per la quasi
totalità della sua superficie ed emanava il celestiale
profumo, garanzia dell’intervento soprannaturale.
Il Vescovo ha autorizzato quindi la ripresa televisiva e
fotografica, per avere la necessaria documentazione. Marisa ha
raccontato, per ordine della Madonna, a Mons. Claudio come
è avvenuto questo miracolo eucaristico. Un ecclesiastico,
che occupava un posto molto importante nella gerarchia della
Chiesa, dopo la consacrazione ha visto fuoruscire dall’ostia
grande alcune gocce di sangue. Invece di rallegrarsi, si è
infastidito di quanto stava accadendo sotto i suoi occhi, con
gesto stizzito ha allontanato l’ostia insanguinata e ha
chiesto all’inserviente una seconda ostia per proseguire la
celebrazione della S. Messa e non permettere ai presenti di
rendersi conto del miracolo eucaristico. Poiché
l’ostia che ha versato sangue, secondo l’intenzione
del celebrante, era destinata ad una messa nera, la Madonna
l’ha sottratta immediatamente al celebrante sacrilego e
l’ha trasportata nel luogo taumaturgico, ben sapendo che
sarebbe stata accolta con amore e con fede. La Madonna ha rivelato
l’identità dell’ecclesiastico inizialmente solo
al Vescovo e alla Veggente e successivamente anche ai giovani.
Il Vescovo, la Veggente e i giovani, tenuti per ora a mantenere il
segreto sull’identità dello sventurato ecclesiastico,
hanno organizzato turni di adorazione per riparare il grave
sacrilegio e la profanazione commessa contro l’Eucaristia
che comporta la scomunica latae sententiae riservata alla
Sede Apostolica. (can. 1367)
Purtroppo quanto raccontato non è stato un fatto
isolato, ma frequente. Chi arriva a profanare l’Eucaristia
non potrà salvarsi né godere Dio in Paradiso; questo
ha ripetuto più volte Gesù Cristo.
Circa due anni dopo, nella lettera di Dio del 4 aprile 2002
la Madre dell’Eucaristia ha chiesto alla comunità di
raccogliersi in preghiera il primo sabato del mese per ottenere il
dono della pace. Allora, oltre la guerra in Palestina, altri
quarantacinque conflitti affliggevano il mondo ed erano causa di
morte, distruzione e sofferenza.
Dall’inizio del 2002, più volte la Madre
dell’Eucaristia ha annunciato il rischio che la guerra
potesse colpire anche l’Italia e per questo ha invitato
tutta la nostra comunità ad intensificare le preghiere, il
digiuno e i fioretti.
Il 6 aprile dunque la nostra comunità ha offerto a
Dio un giorno di preghiera, adorazione eucaristica e digiuno. La
nostra sorella Marisa, non potendo unirsi alla comunità in
cappellina a causa della sofferenza provocata dalla passione, si
è raccolta in adorazione nella sua stanza davanti
all’Eucaristia che aveva sanguinato il 16 maggio 2000.
Mentre il nostro Vescovo celebrava la S. Messa, che Marisa
seguiva via radio dalla sua stanza, un membro della
comunità entrando nella stanza ha notato una nuova
effusione di sangue dall’ostia e ha informato subito Marisa
dell’accaduto. La nostra sorella, sorpresa, si è
avvicinata e ha notato fuoruscire il sangue dal centro
dell’ostia, che si è diffuso su quasi l’intera
superficie.
Poco dopo Marisa, rimasta sola, ha avvertito un tremendo terremoto
sconvolgere tutta la casa e soprattutto ha visto gli oggetti, che
erano sul comò di fronte a lei, capovolgersi, rovesciarsi e
frantumarsi. L’evento soprannaturale è durato pochi
secondi, poi Marisa ha visto ogni cosa tornare intatta al proprio
posto. Questa è la stessa esperienza che hanno vissuto
coloro che erano ai piedi della croce subito dopo la morte di
Gesù. “E Gesù emesso un altro grido
spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in
due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si
spezzarono” (Mt 27,50-51).
La nostra sorella ha avuto dal Signore il dono di vedere
questa scena più volte; in quel drammatico istante la
natura geme perché muore il suo Creatore. Questo indica che
la morte del Cristo non è un evento storico passato, ma si
attualizza ogni volta che la Chiesa celebra il sacrificio
eucaristico nella S. Messa. Al termine della S. Messa il Vescovo
è stato subito informato dell’avvenuto miracolo e
poco dopo i membri della comunità sono saliti a piccoli
gruppi nella stanza di Marisa per adorare l’Eucaristia.
Entrati nella stanza, hanno avvertito il caratteristico dolce ed
intenso profumo che ha sempre accompagnato i miracoli eucaristici.
Il Vescovo ha ricordato che quando avviene l’effusione di
sangue da un’ostia grande, il Cristo soffre per la
situazione spirituale dei sacerdoti e della Chiesa. Inoltre nella
Storia della Chiesa è un evento unico che una nuova
effusione di sangue si è ripetuta nella stessa ostia.
La terza effusione di sangue è avvenuta il 30
dicembre 2003, quando la comunità ha offerto al Signore una
giornata di adorazione eucaristica per chiedere perdono dei
peccati commessi nel 2003. Durante la mattina, Marisa ha sofferto
in modo particolarmente cruento la passione, accompagnata da una
nuova abbondante sanguinazione delle stimmate delle mani e della
fronte. Le sue gravi condizioni di salute non le hanno permesso di
scendere in cappellina, ma si è unita alle preghiere della
comunità nella sua stanza, dove S.E. Mons. Claudio Gatti ha
esposto l’ostia grande che aveva sanguinato due volte, il 16
maggio 2000 e il 6 aprile 2002. Nel pomeriggio, al termine della
S. Messa celebrata dal Vescovo, mentre Marisa nella sua stanza
soffriva nuovamente la passione e le stimmate sanguinavano,
dall’ostia è fuoriuscito nuovamente il sangue, per
indicare l’intima e profonda unione tra Gesù e
Marisa, la Sua sposa e Vittima d’amore. Il Vescovo,
rientrato in casa, dopo aver constatato l’avvenuto miracolo,
ha portato l’ostia in cappellina, dove alcuni membri della
comunità sono rimasti alcune ore in adorazione.
Sull’ostia sono presenti, oltre alle grandi macchie di
sangue delle precedenti sanguinazioni, altre macchie più
piccole fiorite ai suoi bordi.
Questa terza effusione di sangue, avvenuta il 30 dicembre
2003, è stata un nuovo segno della sofferenza di Cristo per
la situazione spirituale dei sacerdoti e della Chiesa. Alla nostra
sorella Marisa dalla fine dell’estate del 2002 hanno
sanguinato frequentemente le stimmate delle mani, dei piedi, della
fronte e del costato. Marisa ha sofferto la passione per la
Chiesa, per il Vescovo, per la comunità e per tutte le
persone che si sono raccomandate alle sue preghiere per guarigioni
fisiche e spirituali.
Il luogo taumaturgico è la nuova Betlemme da dove per
intervento di Dio, grazie ai numerosi miracoli eucaristici, alle
teofanie trinitarie e alle apparizioni della Madre
dell’Eucaristia, si è sprigionata una nuova luce di
grazia che si è diffusa per tutta la Chiesa. Questa luce ha
generato un forte impulso, una rinnovata attenzione,
un’ardente fede e uno straordinario amore verso
l’Eucaristia.
Infatti oggi i sacerdoti, i vescovi e i cardinali fanno
delle catechesi più chiare ed approfondite per cui i fedeli
hanno cominciato a capire la centralità, l’importanza
e la necessità dell’Eucaristia nella vita del
singolo, delle famiglie, delle comunità religiose, delle
Chiese particolari e della Chiesa Universale.
È stata intensificata con successo l’adorazione
eucaristica che vede sempre più numerosi i giovani
stringersi intorno all’Eucaristia.
Purtroppo, solo gli uomini piccoli e umili hanno creduto a
tutti gli eventi soprannaturali avvenuti nel luogo taumaturgico. I
potenti e l’autorità ecclesiastica hanno combattuto
in tutti i modi le opere di Dio. La conversione di tre miliardi e
mezzo di persone, il trionfo di Gesù Eucaristia e della
Madre dell’Eucaristia si è realizzato per intervento
di Dio e con la collaborazione del Vescovo e di Marisa che, pur
non avendo potenti e numerosi mezzi di comunicazione e senza il
sostegno di nessuna autorità ecclesiastica o civile, si
sono abbandonati a Dio e hanno combattuto e sofferto. Alla
vittoria di Gesù Eucaristia e della Madre
dell’Eucaristia seguirà, come e quando piacerà
a Dio, quella del Vescovo dell’Eucaristia e della Vittima
dell’Eucaristia.
Nascondi
Un’ostia piccola ha sanguinato sulla
statua della Madonna per due volte: 11 novembre 1999 e 18 maggio
2000
L’11 novembre 1999 è avvenuto un nuovo grande
miracolo eucaristico. Un’ostia che in precedenza era stata
adagiata dalla Madonna sul calice della statua bianca della Madre
dell’Eucaristia ha sanguinato; per la nona volta
l’Eucaristia ha sanguinato nel luogo taumaturgico.
L’ostia ha sanguinato in tre momenti diversi. Citiamo la
testimonianza di Mons. Claudio Gatti, il Vescovo ordinato da Dio,
che è stato il primo a vedere sanguinare l’Eucaristia:
“Erano circa le ore 13 quando sono andato a pregare
davanti alla particola che il 3 novembre era stata depositata
dalla Madonna sul calice della statua bianca. Ho visto
immediatamente nell’interno della particola una macchia di
sangue di forma circolare e delle gocce che gorgogliavano e
fuoruscivano dal suo interno. Ho chiamato immediatamente le
persone che si trovavano in casa perché anch’esse
potessero vedere e testimoniare il miracolo eucaristico. Abbiamo
pregato e cantato, poi ognuno è tornato alle sue normali
attività”.
Più tardi il Vescovo è tornato di nuovo davanti
all’Eucaristia ed ha notato con sorpresa che
l’effusione di sangue non solo non si era arrestata, ma
è continuata abbondantemente. Infatti, mentre in precedenza
il sangue aveva macchiato solo la parte centrale della particola,
nel secondo momento ha incominciato a debordare ed ha macchiato la
parte superiore e parzialmente il piede del calice. Inoltre una
goccia è caduta sulla base della statua. “Ho
chiamato di nuovo le persone - continua Mons. Claudio - e abbiamo
adorato l’Eucaristia e constatato che da essa il sangue
aveva continuato a fuoruscire. Poi siamo andati a mangiare; il
pranzo è stato molto veloce. Alle 14:45 sono tornato a
pregare e ho notato che nel frattempo l’effusione di sangue
era intensamente aumentata fino a bagnare la mano, il calice, il
vestito, il piede della Madonna e diverse gocce si erano posate
sul basamento della statua”.
Durante il pomeriggio, poiché era in programma
l’incontro biblico, i membri della comunità venuti in
via delle Benedettine per ascoltare la Parola di Dio, sono rimasti
impressionati nel vedere il grande miracolo compiuto dal Signore.
Il candore della statua contrastava con il sangue ancora vivo di
Gesù. Inoltre, man mano che passavano i minuti la particola
s’innalzava davanti ai presenti, quasi a volersi mostrare
sul calice.
Noi membri del movimento ci siamo chiesti il perché di
questo grande segno di Dio, ma soprattutto ci siamo chiesti
perché quando una statua della Madonna piange o versa
lacrime di sangue tutti accorrono ed invece quando Gesù
Eucaristia sanguina pochi vengono ad adorarlo? Chi raccoglie il
sangue divino? La Madre dell’Eucaristia durante
l’apparizione che è avvenuta nello stesso giorno ha
risposto a questi interrogativi e, rivolta a Marisa, ha detto: “Oggi
ti ho detto che il mondo va sempre peggio; io devo difendere mio
figlio Gesù dagli uomini che odiano Lui e odiano voi. Il
sangue è un gesto d’amore per voi e di sofferenza
per coloro che non credono. Finché il mondo non
cambierà il mio Cuore e quello di Gesù
sanguineranno”.
Mai nella Storia della Chiesa è avvenuto che nello
stesso luogo si siano compiuti così numerosi e importanti
miracoli eucaristici e che l’Eucaristia abbia sanguinato per
nove volte. Se Gesù Eucaristia sanguina non è un
buon segno per gli uomini della Terra, soprattutto per coloro che
si dicono cristiani e continuano ad offendere Dio. Questo è
il momento più duro e difficile di tutta la Storia della
Chiesa e il Signore che è misericordioso aspetta ancora la
conversione delle anime, ma alla fine sarà giusto ed
interverrà con giustizia. Il Signore chiede di accoglierlo,
di amarlo, di adorarlo e fargli compagnia davanti a tutti i
tabernacoli della Terra. La domenica successiva i membri della
comunità si sono riuniti per pregare davanti
all’Eucaristia che conservava intatto un profumo particolare
e mostrava che il sangue non aveva subito nessun processo di
decomposizione.
La Madre dell’Eucaristia durante l’apparizione ha
parlato ancora del grande miracolo eucaristico e ha esortato i
fedeli della comunità a diffondere la notizia di questo
importantissimo evento: “Non tenete per voi questo
miracolo; deve essere diffuso dappertutto: nelle case, nelle
piazze, nei quartieri e nelle chiese. Senza paura portate e fate
vedere le foto che riproducono il miracolo eucaristico. La
situazione deve esplodere perché il miracolo è
grande; ancora una volta Gesù ha sanguinato
nell’ostia. Quando sanguina nella grande ostia è per
tutti i sacerdoti, dal papa al più piccolo sacerdote e
quando sanguina nella piccola ostia è per tutti gli
uomini. Voi sapete che l’uomo non sa amare, non ama e
uccide”.
Sapremo rispondere a questo appello materno, così
triste e drammatico? Circa 6 mesi dopo, il 18 maggio 2000, la
stessa ostia ha sanguinato una seconda volta. Dopo aver celebrato
la S. Messa, il Vescovo mentre stava per rientrare in casa,
è stato assalito da un forte profumo, proveniente dalla
stanza dove sono conservate le ostie che hanno sanguinato. Ha
aperto la porta della stanza e il suo sguardo è stato
attratto dalla statua bianca, sulla quale aveva sanguinato
l’Eucaristia, collocata dalla Madonna l’11 novembre
1999. Mons. Claudio ha mormorato: “Mio Dio!” e si
è prostrato ad adorare il sangue divino che fuorusciva per
la seconda volta dalla stessa ostia. La scena davanti agli occhi
del Vescovo è rimasta sempre indelebile nella sua mente e
nel suo cuore. Il sangue vivo e rosso contrastava con il candore
della statua. Inoltre, a differenza della prima volta, quando
poche gocce di sangue avevano macchiato piccoli tratti del calice
e del vestito della Madonna, questa volta il sangue è
fuoruscito talmente abbondante da ricoprire interamente la parte
del calice; si è andato a formare così uno spesso e
lungo rigagnolo che dalla base del calice si è esteso fino
alla base della statua. Il sangue fresco in alcuni punti ha
ricoperto il precedente ormai scuro e in altri ha intrapreso un
percorso diverso.
La Madre dell’Eucaristia il giorno seguente ha parlato
di quest’ultimo miracolo eucaristico: “Miei cari
figli, un’ostia depositata sulla piccola statua bianca ha di
nuovo sanguinato. Il miracolo parla chiaro e dice che gli uomini
non si convertono. Il mio povero Gesù che venne
perseguitato, calunniato e ucciso 2000 anni fa, oggi si trova in
condizioni ancora più tristi e orrende. Non è un
segno buono che da un’ostia che ha già sanguinato
siano fuorusciti ancora sangue ed acqua”.
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Un’ostia piccola è stata appoggiata
sulla fronte insanguinata di Marisa: 15 gennaio 2004
Nel pomeriggio del 15 gennaio 2004 è avvenuto uno
straordinario miracolo eucaristico. In passato, molte volte,
l’Eucaristia, è stata trasportata nel luogo
taumaturgico da Gesù, dalla Madonna, dagli angeli e dai
santi ed è stata appoggiata su dei fiori, nei vasi sacri
sull’altare, ma questa volta la Madonna ha adagiato una
particola sulla fronte insanguinata di Marisa.
Durante la mattinata era avvenuta l’ennesima fuoruscita
di sangue dalle stimmate delle mani, della fronte e del costato
della Veggente, in modo abbondante ed estremamente doloroso. Nel
pomeriggio S.E. Mons. Claudio Gatti è stato informato che
Marisa cantava nella sua stanza e il suo canto arrivava a dei toni
talmente alti, che nessun cantante avrebbe potuto raggiungere. Il
Vescovo ha bussato alla porta, ma non ricevendo nessuna risposta,
si è reso subito conto che Marisa era in estasi e cantava
insieme alla Madonna. Terminato il canto, la Madre
dell’Eucaristia ha detto a Marisa che nessun santo o mistico
ha sofferto quello che stava soffrendo lei e questo fa sì
che per Dio è la stigmatizzata più grande e
più importante. Successivamente la Madonna ha adagiato una
particola sulla fronte di Marisa, che vi è rimasta
perfettamente attaccata, perché è fuoriuscito nuovo
sangue.
Su questo sangue umano il Signore ha voluto adagiare Se
Stesso. Poiché nell’Eucaristia è realmente
presente Gesù in Corpo, Sangue, Anima e Divinità,
questo miracolo eucaristico ha reso possibile la contemporanea
presenza di Sangue Divino e sangue umano in un’ostia, evento
mai verificatosi nella Storia della Chiesa. Il Signore, unendo il
Suo Sangue a quello di una sua creatura, ha voluto evidenziare
l’unione indissolubile, misticamente profonda, che esiste
tra Lui, Vittima Divina e Marisa, vittima umana. Soltanto il
Sangue Divino salva, converte e redime gli uomini, ma il Signore
chiama a Sé alcune anime per unirle alla Sua Passione:
questo è un grande atto d’amore e di stima verso i
suoi figli, perché nulla può aggiungersi alla
potenza della Sua Redenzione e agli infiniti meriti della Sua
Passione. Anche a noi il Signore chiede aiuto, non attraverso
l’immolazione totale, ma con una testimonianza fedele e
generosa.
Nelle prime ore del 17 gennaio la particola, che fino a quel
momento era rimasta perfettamente attaccata alla fronte,
improvvisamente si è staccata. Su di essa erano visibili
dei piccoli grumi del sangue di Marisa.
Ventiquattro ore più tardi, mentre il Vescovo stava
asciugando il sangue nuovamente fuoriuscito dalle stimmate delle
mani, della fronte e del costato della Veggente, è apparsa
la Madonna e ha detto: “Figli miei, è uscito
anche il sangue di Gesù dalla particola che io ho portato
giovedì”. Infatti su di essa era visibile in forma
più rilevante il Sangue di Cristo insieme con quello di
Marisa. Inoltre l’ostia emanava l’intenso profumo che
caratterizza tutti i miracoli eucaristici avvenuti nel luogo
taumaturgico.
Questo miracolo eucaristico, di cui noi siamo testimoni,
è uno sprone a renderci responsabili e coscienti e a vivere
gli interventi di Dio in modo consapevole. Ogni intervento di Dio
porta dei benefici spirituali enormi in tutta la Terra, per cui
oggi possiamo dire che il mondo è migliore e la Chiesa
è più santa.
Il miracolo eucaristico dell’11 giugno 2000 è il
sigillo che Dio ha messo sull’episcopato dato al nostro
Vescovo e a tutti i miracoli eucaristici avvenuti nel luogo
taumaturgico. Allo stesso modo, questo miracolo può essere
considerato il sigillo dell’unione della passione di Cristo
e di quella vissuta ventiquattro ore su ventiquattro dalla nostra
sorella Marisa che, come S. Paolo, può affermare: “Sono
lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia
carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo
corpo che è la Chiesa” (Col. 1, 24).
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