Eucharist Miracle Eucharist Miracles

Anno sociale 2000 - 2001

Storia delle apparizioni

3.000.000.000 di anime convertite

l’anno sociale 2000 - 2001 verrà ricordato e distinto da quelli che l’hanno preceduto come "l’anno dei tre miliardi di conversioni".

Ci rendiamo conto che persone mediocri spiritualmente o che non vivono neanche il più modesto rapporto con Dio di fronte all’annuncio di Gesù Cristo della conversione di tre miliardi di persone possono storcere la bocca, fare commenti ironici e mostrare incredulità. Gesù ha precisato che è avvenuto grazie al coraggio e alla forza del vescovo, grazie all’immolazione della veggente, alle adorazioni eucaristiche, ai sacrifici, e ai digiuni dei membri della nostra piccola comunità.

Siamo coscienti della nostra debolezza e pochezza, ma "Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti" (1 Cor 1, 27).

Nella seconda metà dell’anno sociale in particolare le conversioni delle anime si sono moltiplicate con una rapidità talmente impressionante che noi stessi a stento riuscivamo a tenere a mente gli aggiornamenti che via via Gesù e la Madonna benignamente ci comunicavano.

C'è da precisare che le conversioni incredibilmente avvenivano più numerose fra i membri delle altre religioni che tra i cristiani, più numerose fra le altre confessioni cristiane che tra i cattolici e più numerose fra i fedeli laici che tra i sacerdoti, i vescovi e i cardinali della Chiesa Cattolica.

Gli ecclesiastici sono i più restii a convertirsi e la lentezza delle loro conversioni ha rallentato gli interventi di Dio per far rinascere la Chiesa.

Il futuro Papa per far risorgere la Chiesa e riportarla allo spirito originario deve poter contare su un numero consistente di sacerdoti e vescovi, il cui unico scopo sia dar gloria a Dio e salvare le anime.

Molti pastori d'oggi invece sono solo occupati e preoccupati di seguire interessi umani spesso peccaminosi.

Il Vecchio Testamento è pieno di invettive da parte di Dio contro i sacerdoti: "I miei guardiani sono tutti ciechi, non si accorgono di nulla. Sono tutti cani muti, incapaci di latrare, sonnecchiano accovacciati, amano il pisolino" (Is 56, 10).

"Perfino il profeta e il sacerdote sono empi, perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità" (Ger 23, 11).

"Guai ai pastori d’israele che hanno pasciuto se stessi. Non pasciuto il gregge. Non avete dato forza alle pecore deboli, non avete curato la malata né fasciato quella ferita, non avete ricondotto la smarrita né cercato quella che si era perduta e avete oppresso con durezza quella robusta. Esse sono disperse, mancando il pastore e diventano pasto di tutte le bestie selvatiche" (Ez 34, 2-5).

"Poiché tu hai rifiutato la conoscenza, ti farò cessare di essere mio sacerdote" (Os 4, 6).

"Se non ascoltate e se non vi prendete a cuore di dare gloria al mio nome, mando contro di voi la mia maledizione" (Mal 2, 2).

Purtroppo molti sacerdoti del Nuovo Testamento si trovano nelle stesse condizioni spirituali dei sacerdoti del Vecchio Testamento e le parole forti e dure di Dio valgono anche nei loro confronti per i loro comportamenti.

Alcuni vescovi e cardinali hanno affermato: "Le apparizioni della Madre dell’eucaristia non sono vere, perché la Madonna non può parlare male dei suoi figli prediletti". La diretta interessata ha replicato: "Io non parlo male dei sacerdoti. Desidero che cessino di offendere mio Figlio Gesù, soffro e prego, affinché si convertano. Chiedo ad anime scelte di offrire le loro preghiere e sofferenze per la conversione dei miei figli prediletti". La Madre dell’eucaristia nel passato ci faceva conoscere man mano il numero dei sacerdoti, vescovi e cardinali che si convertivano, ma da circa un anno non ha accennato più nulla in proposito e questo ci fa pensare e temere che le conversioni si siano arrestate o perlomeno rallentate.

Il 17 settembre il vescovo ha riunito tutti i giovani e alla presenza di Marisa ha confidato loro diverse notizie riservate che riguardano il suo futuro e quello della Chiesa.

Se ha deciso di parlare di eventi futuri, capaci di cambiare il corso della storia della Chiesa, è perché ha previsto che un domani i giovani potranno testimoniare che il Signore aveva preparato per anni il nostro vescovo ad assumere nella Chiesa compiti e responsabilità importanti e delicate.

Non appena il vescovo ha terminato di parlare, la Madonna, apparsa, ha affermato ha l’altro: "Ciò che ha detto il vescovo è assolutamente vero. Manca una sola indicazione: la data di quando tutto questo si avvererà".

Don Claudio ha vincolato i giovani al segreto più assoluto; non possono far parola con nessuno di quanto è stato rivelato loro.

Il nuovo anno sociale è iniziato carico di preoccupazioni. Don Claudio era già molto stanco, prostrato dalla fatica e dalla sofferenza e Marisa era preda di dolori naturali e soprannaturali.

La Madre dell’eucaristia il 25 settembre, apparsa a Marisa singhiozzando, ha detto: "Il satanismo è in grande crescita. Ovunque si fanno messe nere. Il mondo sta andando a rotoli e la fede diminuisce".

Il 1° ottobre la Madonna ha dato alla veggente e al vescovo un messaggio segreto, di cui quest'ultimo ha detto solo: "È molto triste e preoccupante".

Don Claudio ha continuato ad essere solo nel portare avanti la grande missione, al suo fianco non era schierato neanche un sacerdote. Le rughe del volto del nostro vescovo sono diventate sempre più marcate e numerose, rivelando la grande sofferenza che stava distruggendo il suo fisico.

La salute di Marisa ha continuato a peggiorare, si sono affacciati nuovi e delicati problemi che, aggiunti ai precedenti, hanno creato un quadro clinico estremamente preoccupante.

In seguito al grande miracolo eucaristico, avvenuto durante la celebrazione della messa del vescovo l'11 giugno 2000, l’opposizione e la persecuzione da parte degli ecclesiastici, nemici dell’eucaristia, è diventata più dura e cattiva.

La persecuzione, la solitudine, la stanchezza e il crollo della salute hanno schiacciato talmente Don Claudio e Marisa che hanno pensato di chiudere tutto. Ma di fronte a Gesù e alla Madonna che piangevano, hanno ingoiato le loro lacrime e affermato per l’ennesima volta "Fiat voluntas Dei".

Una volta ancora si è ripetuta la storia di Pilato ed Erode che "divennero amici, mentre prima c'era inimicizia tra di loro" (Lc 23, 12): siamo venuti a sapere che i due sacerdoti direttori di Radio Mater e Radio Maria, continuamente in lotta fra di loro, sono diventati solidali in trasmissioni in cui si sono espressi negativamente circa i miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico, le apparizioni della Madre dell’eucaristia alla veggente Marisa Rossi e Mons. Claudio Gatti, vescovo ordinato da Dio.

"Padre Livio attraverso una radio cattolica parla male di questo luogo, del vescovo e della veggente, Radio Maria è contro di voi. Un domani cosa avranno Padre Livio, Camillo Ruini e tutti gli altri che li seguono? Ora essi godono perché esercitano il potere, hanno tutto, ma un domani cosa avranno?". [1]

Il 7 ottobre, festa della Beata Vergine Maria del Rosario, sono iniziati gli incontri biblici del nuovo anno sociale. In occasione di questa festività mariana, che ricorda con la vittoria di Lepanto (1571) l’arresto della grande espansione dell’impero ottomano, la Madre dell’eucaristia ha voluto che il vescovo facesse conoscere alla comunità i complotti e gli attentati organizzati dai nemici dell’eucaristia, fra i quali numerosi sacerdoti, vescovi e cardinali, per distruggere moralmente ed eliminare fisicamente lui e Marisa.

Come la potente flotta ottomana non è riuscita a riportare vittoria sulla debole flotta cristiana, così i forti avversari dell’eucaristia non sono riusciti ad eliminare il vescovo dell’eucaristia e la vittima dell’eucaristia; nel primo e nel secondo caso i deboli hanno sbaragliato i potenti per intervento divino.

Hanno ripreso a venire a pregare nel luogo taumaturgico gruppi di pellegrini stranieri e sacerdoti, sempre stranieri, che hanno ascoltato con viva emozione e forte partecipazione la catechesi del vescovo e il racconto delle esperienze di Marisa.

l’afflusso dei pellegrini italiani invece è diminuito, perché per scoraggiare i propri fedeli dal venire a pregare nel luogo taumaturgico i vescovi hanno ripetuto le calunnie diffuse dal loro presidente, card. Ruini: il luogo è indemoniato, i cosiddetti miracoli eucaristici sono avvenuti a via delle Benedettine per opera del demonio, Don Claudio si è inventato di essere stato ordinato vescovo da Dio, per questo è fuori della Chiesa.

I messaggi del mese di ottobre hanno ripetuto spesso che Dio sta aspettando che la metà dell’intera popolazione mondiale si converta, prima di iniziare i suoi interventi. Purtroppo invece agli uomini di Chiesa interessa solo organizzare adunanze oceaniche per dare sfogo alla propria vanità e superbia. "È inutile che i giornali scrivano che migliaia, milioni di persone si sono riunite per un giorno e poi tutto finisce". [2]

Il nostro vescovo nutre da sempre nei riguardi di S. Giuseppe un immenso amore, trasfuso anche ai membri della comunità. Il grande santo, sposo della Vergine Maria, molte volte ha portato importanti lettere di Dio per tutta la comunità. Frequentemente si è rivolto al solo vescovo, al quale è anche apparso una volta, tanto che Marisa lo ha sollecitato: "S. Giuseppe, fatti vedere sempre da don Claudio". "Quando Dio vorrà, mi vedrà sempre", è stata la risposta di S. Giuseppe. [3]

Le precarie condizioni di salute impedivano a Marisa di scendere in cappella e partecipare alla S. Messa, il Signore allora le ha permesso di essere presente in bilocazione ogni volta che il vescovo celebrava la S. Messa, dal quale, in modo per noi incomprensibile, riceveva anche la S. Comunione.

Da molto tempo circolano messaggi, attribuiti a veri o presunti veggenti, che annunziano date e circostanze di interventi di Dio che dovrebbero capovolgere e trasformare la situazione attuale, triste e preoccupante, in una rinascita luminosa e meravigliosa della Chiesa.

La Madre dell’eucaristia ci ha messo in guardia di fronte al pullulare di questi strani messaggi: "Dio non ha detto nulla in proposito. Voglio dire a voi qui presenti che Dio non ha mai detto a nessun veggente della Terra quando avverrà la fine di tutto. Non ha mai parlato dei tre giorni di buio e di tutto ciò che ne consegue. Dio ha soltanto chiesto preghiere, affinché si converta almeno la metà degli uomini della Terra. Oggi i sacerdoti continuano a ritirarsi e ad aver paura, ancora non hanno il coraggio di riunire le loro forze e dire a tutti: "Svegliatevi. State cadendo in basso, nel profondo"". [4]

Durante la stessa apparizione Marisa ha chiesto alla Madonna: "Perché non ti fai vedere da Don Claudio?". "Don Claudio, tu mi hai vista stilizzata e non ti sei accontentato. Vuoi vedermi come hai visto il mio amato sposo Giuseppe? Non pretendi troppo? Mi vedrai, mi vedrai quando Dio vorrà, adesso accontentati di avermi vista stilizzata".

A questo punto vogliamo ricordare che la Madonna, circondata dagli angeli e dai santi, sarà vista nel luogo taumaturgico anche "da tutti". Non sappiamo se il "tutti" sottintende solo i membri della comunità, o anche persone al suo esterno.

Il mese di ottobre si è chiuso con una straordinaria apparizione di S. Giuseppe che, come ha detto lui stesso, ha portato "una lettera di Dio molto importante e penosa".

I punti toccati nella lettera sono numerosi, ne presentiamo alcuni.

Ha parlato dell’anno santo: "Il Giubileo è stato indetto solo per attirare le persone a Roma e per denaro. Quanti e quanti miliardi sono stati spesi. Si continua a celebrare il Giubileo per ogni categoria di persone, ma non per tutti i poveri del mondo. Perché non invitare i poveri a Roma per il Giubileo? Perché non dare loro da mangiare e un aiuto economico e spirituale? Coloro che hanno fatto il Giubileo hanno elevato preghiere, se così vogliamo chiamarle, solo durante i giorni di permanenza a Roma, poi tornati a casa, hanno ripreso la vita normale: la corsa al denaro, al lavoro e al divertimento, mettendo Dio all’ultimo posto".

La Madonna ha parlato anche delle tribolazioni che patiscono le anime scelte da Dio e della giustizia divina che ribalterà la loro situazione dolorosa. "Le anime scelte da Dio continuano a soffrire e ad essere bersagliate, ovunque, ma alla fine la gloria sarà loro. Quando arriverà la giustizia divina la situazione sarà triste per coloro che non hanno amato quando potevano amare". La lettera è terminata con una calda raccomandazione: "Attenzione: satana si può infiltrare in qualsiasi modo".

Il 1° novembre, come è già avvenuto altre volte, la SS. Trinità si è manifestata a Marisa, sotto le sembianze di tre Gesù, circondata dalla Madonna, dagli angeli, dai santi e dalle anime salve. Poi improvvisamente la SS. Trinità è scomparsa, avvolta da una nube luminosissima, dalla quale è uscita la potente voce di Dio Padre che ha intrecciato un breve colloquio con Marisa e le ha detto: "Cerchi di guardarmi, figlia mia, ma non mi vedi, non puoi vedermi". Marisa: "Sì, lo so, il vescovo mi ha spiegato che nessun uomo, finché è sulla Terra può vedere Dio. Sento la tua voce, ma non ti vedo. Ti vedrò un giorno?". Dio Padre: "Certo, mi vedrai presto, come mi vedranno tutti gli uomini di buona volontà, tutti gli uomini che hanno accettato i miei richiami".

Poi Dio Padre si è rivolto a coloro che si oppongono ai suoi disegni: "Guai a coloro che offendono questo luogo taumaturgico; guai a coloro che distruggono il vescovo, guai a coloro che non credono alle apparizioni eucaristiche. Io sono Dio e posso fare ciò che voglio". Questa triplice minaccia di Dio si abbatterà sui suoi nemici laici ed ecclesiastici, quando, finito il periodo della misericordia, se nel frattempo non si saranno convertiti, inizierà quello della giustizia.

Dio Padre ha rivelato anche che: "Gli uomini della Chiesa hanno letto i messaggi e si sono appropriati sia del titolo "Madre dell’eucaristia", sia di tutte le idee che il vostro vescovo ha avuto e ha messo per iscritto. Fanno finta di non credere, ma la maggior parte dei sacerdoti crede a questo luogo taumaturgico".

Infine Dio si è rivolto al nostro vescovo: "Eccellenza, coraggio. Come Gesù, anche tu sembri un fallito, ma non lo sei. Come Gesù ha vinto il mondo, anche tu vincerai e arriverai dove ti ho promesso".

Il vescovo ha compreso benissimo ciò che Dio Padre ha detto nei suoi riguardi e interiormente ha tremato e mormorato: "Fiat voluntas tua".

Anche i figli più giovani del vescovo sono a conoscenza di questo segreto che pesa enormemente sulle sue spalle e un giorno dovranno testimoniare che apparteneva ai disegni di Dio.

La resistenza ad accettare l’ordinazione episcopale di Don Claudio è cresciuta vorticosamente a dismisura, Don Claudio è stato definito dagli uomini della Chiesa: "esaltato, pazzo, eretico, scismatico, diabolico". Una opposizione feroce è stata orchestrata dal demonio: "Mio caro vescovo, che Dio ha chiamato Eccellenza, so che per te è un momento molto duro, ma sii forte, non far vincere satana; satana non deve vincere su nessuno. Preparatevi ad abbandonarvi completamente a Dio". [5]

Tanta sofferenza ha generato nuova vita spirituale.

In America, in Australia ed in Africa stanno crescendo gruppi di preghiera e addirittura nuove comunità religiose che si denominano "Gruppi o comunità della Madre dell’eucaristia" e si ispirano alle lettere di Dio portate nel luogo taumaturgico.

Ciò che potentemente è nato all’estero, è impedito in Italia e soprattutto a Roma per la strenua opposizione che vede nel card. Ruini il suo massimo esponente.

Dio ha preso le difese del vescovo che Egli ha ordinato, riaffermando non solo che questa ordinazione episcopale risale a Lui, ma che è più importante delle ordinazioni fatte dagli uomini.

Lo ha spiegato la Madonna in modo semplice e convincente: "Tra il vescovo ordinato da Dio ed il Papa ordinato dagli uomini, chi è più grande? Quando San Pietro venne ordinato Papa da Gesù fu considerato un grande uomo; il vostro vescovo è stato ordinato da Dio, ma non è considerato un grande uomo. Gli uomini importanti, i vescovi e i cardinali, non vogliono comprendere che chi è ordinato da Dio è molto più grande di chi è ordinato dagli uomini. Come è arrivato il vostro vescovo a questa grandezza? Con l’obbedienza a Dio, non poteva dire di no a Lui". [6]

E per insegnare che verso Don Claudio i membri della comunità devono mostrare rispetto ed obbedienza, la Madre dell’eucaristia si è così espressa: "Desidero tanto che Don Claudio sia chiamato vescovo o monsignore; questo non per vanagloria, ma per dare esempio agli altri, alle persone che vengono". [7]

La Madre dell’eucaristia ha continuato a parlare della straordinaria ordinazione episcopale di Don Claudio: "Dio l’ha ordinato vescovo e questo dà molto fastidio, perché se fosse riconosciuto vescovo dal Papa, tutti dovrebbero correre qui. Correranno, ma quando sarà troppo tardi". [8]

La Madonna ci ha parlato molte volte "dell’ultimo colpo di satana". Non sappiamo in che cosa consisterà, né quando verrà inferto, ma solo che sarà molto duro e colpirà ferocemente il vescovo e la veggente.

Noi pensiamo, è una nostra opinione, che l’effetto più doloroso dell’ultimo colpo di satana sarà la spaccatura della Chiesa, al quale seguirà un periodo molto difficile per gli uomini, come ha annunciato più volte la Madre dell’eucaristia: "Si spaccherà la Chiesa. Ci sarà veramente tanto, tanto, tanto pianto e andranno strisciando le ginocchia fino davanti a mio Figlio Gesù chiedendo misericordia, ma sarà troppo tardi". [9]

Comunque la Chiesa, dopo la prova assai dolorosa e dopo che i suoi figli migliori avranno versato sangue e lacrime, rinascerà forte, pura e povera.

Un futuro Papa darà ai poveri le ricchezze della Chiesa, abolirà i titoli onorifici ecclesiastici, sopprimerà il collegio cardinalizio, riserverà al collegio episcopale l’elezione del Papa, riformerà il Codice di Diritto Canonico e finalmente farà conoscere Gesù Parola e amare Gesù Eucaristia ai fedeli.

Don Claudio ha detto che questo programma di un futuro pontificato si ricava leggendo le lettere di Dio, comprese quelle per ora segrete, che la Madre dell’eucaristia, a nome di Dio, ha comunicato.

All’inizio del nuovo anno sociale la Madonna ha detto: "Gli uomini hanno creato i cardinali, i monsignori e altre cose. Dio invece ha ordinato gli apostoli vescovi, successivamente Papa Pietro e gli apostoli hanno ordinato gli uomini vescovi; sono stati gli uomini a prendersi tutto ciò che volevano nominando i cardinali e i monsignori". [10]

La Madonna è tornata a parlare della sofferenza del vescovo e della veggente: "Il rispetto per la sacrosanta verità, il grande amore alla Chiesa e soprattutto a Dio, l’obbedienza a Dio mettono sempre il vescovo nella tribolazione". La vostra sorella sta soffrendo la passione. Le sue stimmate sono invisibili, perché è stata lei a volere che non fossero viste, qualche volta Dio le ha rese visibili per far comprendere all’uomo quanto sia grande la sua sofferenza". [11]

Il Vicariato ed altri ecclesiastici hanno continuato ad accusare il nostro vescovo di essere disubbidiente sostenendo invece che Padre Pio ha sempre ubbidito. Marisa ha posto al santo questa domanda: "Di' la verità, padre Pio, quando il superiore ti ha detto: "Ti ordino di darmi i soldi", hai detto sì?", ed ha avuto questa risposta: "È vero, ho disubbidito, ho detto no". [12]

Il 26 novembre, festa di Cristo Re, è apparso Gesù. Ha parlato della scarsa rispondenza da parte degli uomini e del forte antagonismo dei sacerdoti, dei vescovi, dei cardinali di fronte ai miracoli eucaristici, concludendo: "Di tutti gli interventi di Dio quello che dà più fastidio è aver dato l’episcopato a Don Claudio . Allora, dobbiamo farlo Papa? Darebbe fastidio lo stesso".

Abbiamo vissuto l’ultimo mese dell’anno santo schiacciati da enormi, dolorose prove, accentuata stanchezza e profonda amarezza. Lamenti, gemiti e lacrime sono saliti verso Dio con la ripetuta implorazione: "Mio Dio, abbi pietà e compassione di noi. Vieni in nostro soccorso, altrimenti periamo".

La Madre dell’eucaristia ha indicato più volte la sofferenza di Marisa.

"Nessun uomo della Terra, tranne il tuo vescovo, può capire ciò che hai patito. I dolori e la passione che vivi sono molto forti". [13]

"Marisella, le tue sofferenze, specialmente quelle di questi ultimi giorni, fisiche, umane, morali e soprannaturali sono andate a vantaggio di tante persone". [14]

Dio ci ha comunicato che "Questo è stato un anno molto duro, durante il quale ha chiesto molte preghiere e tanti sacrifici". [15]

Don Claudio non ha mai dimostrato attaccamento al denaro; questo distacco dalla ricchezza è stato evidenziato dalla Madonna: "Eccellenza, tu hai offerto la tua vita a Dio; per te il denaro non conta. Tu ami troppo e non chiedi nulla in cambio. Se almeno una parte dei sacerdoti desse quello che dà il vostro vescovo alle creature che hanno sete, che hanno bisogno di sapere e di conoscere, il mondo andrebbe meglio". [16]

Poiché l’aspettativa di raggiungere i tre miliardi e mezzo di conversioni stava diventando sempre più stremante e logorante per tutti, ma specialmente per il vescovo e la veggente, quest'ultima ha confessato candidamente a Dio Spirito Santo, durante la teofania, avvenuta il giorno 3 dicembre: "Noi, povere creature, siamo sempre in attesa. Stiamo peggio della Madonna, quando aspettava Gesù bambino".

Durante le apparizioni del mese di dicembre, Marisa ha visto spesso vicino alla Madonna un "Papa futuro" del quale non poteva rivelare l’identità. Sappiamo solo che è il Papa che rinnoverà la Chiesa e le restituirà lo spirito delle origini. Anche la Madonna ha parlato di lui: "l’attuale Santo Padre non ha la forza di riconoscervi, ma arriverà colui che vi riconoscerà e tutti sapranno dov'è la verità. Il mio Papa sa tutto, ma non vuole mettersi contro i cardinali ed i vescovi". [17]

l’otto dicembre abbiamo festeggiato l’immacolata Concezione; per l’occasione sono venute molte persone, membri dei nostri gruppi di preghiera, dalla Liguria, Lombardia, Veneto, Sardegna, Marche, Abruzzo ed altre regioni.

Durante l’apparizione Marisa ha visto due Madonne: l’immacolata Concezione e la Madre dell’eucaristia. Marisa ci ha rivelato che il volto delle due Madonne era lo stesso, era differente solo nell’espressione. La prima era più sorridente, la seconda più seria, con l’eucaristia in mano.

La Madre dell’eucaristia ha difeso energicamente l’episcopato di Don Claudio, rifiutato e deriso dagli uomini della Chiesa: "Il vescovo non è un uomo qualsiasi, non deve essere preso in giro, né calunniato. Chi non ha accettato il suo episcopato, non può accettare l’eucaristia, perché Gesù prima gli ha dato l’episcopato e dopo ha compiuto nelle sue mani il grande miracolo eucaristico dell'11 giugno 2000 dicendo "Tutto è compiuto". È così difficile essere umili e semplici e dire: "Dio ha detto che l’ha ordinato vescovo ed io credo, perché credo in Dio e ho fiducia in Lui"? Dopo San Pietro Dio ha scelto Don Claudio, e questo non è accettato specialmente dai sacerdoti". [18]

San Giuseppe, verso il quale il nostro vescovo ha un amore e una devozione particolare, ha mostrato di avere preoccupazione per la stanchezza di Don Claudio: "Eccellenza, potrei dirti di sederti un pochino? Anche tu sei molto stanco e provato". [19] E si è mostrato paternamente sollecito anche nei riguardi di Marisa che ha cercato di consolare. "Marisella, solo Gesù sa quello che soffri. Malgrado tutto, riesci a sorridere e a parlare, anche se le lacrime rigano il tuo volto e il dolore è tanto. Basta piangere. Non siete soli, avete vicino persone che vi vogliono bene e ci siamo anche Noi del Cielo". [20]

La lettera di Dio del 17 dicembre è molto importante, per cui abbiamo pensato di proporla integralmente.

Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Voi sapete che con l’ultimo miracolo Eucaristico tutto è stato compiuto e l’episcopato è stato confermato. Nella lettera di Dio è scritto qualcosa di forte: coloro che credono e non possono venire nel luogo taumaturgico che è stato loro proibito, ma pregano per il vostro vescovo e per la grande missione, un giorno verranno e si salveranno; invece coloro che non credono, calunniano e diffamano chi è molto unito a mio Figlio Gesù non si salveranno. Costoro continuano a dire: "Non andate lassù da quel pazzo", così hanno definito il vostro vescovo; ma anche Gesù è stato chiamato pazzo. Dicono con ironia: "Solo coloro che vanno lì si salvano"; oh no, si salvano tutti coloro che credono, pregano e non calunniano né diffamano. Sono tanti, tanti coloro che non credono e non tacciono, e calunniano e diffamano con molta facilità. Costoro sono i grandi uomini della Chiesa, seguiti dai loro parroci e vice parroci. Se il vescovo sparla i sacerdoti si adeguano; se il parroco parla male, il vice parroco lo segue.

Ebbene, costoro non potranno salvarsi, perché profanano l’eucaristia. Il miracolo eucaristico dell' 11 giugno 2000 è stato troppo evidente, è avvenuto sotto gli occhi di tutti. Se vedono girare il sole, magari per un effetto ottico, credono al miracolo, invece se vedono uscire il sangue dall’eucaristia durante la consacrazione nella S. Messa non si convertono. Voi credete perché avete visto, eppure qualcuno che pure è stato presente non crede più, ha preferito seguire il suo parroco, incredulo.

Ma come è possibile ascoltare le persone che calunniano e diffamano? Purtroppo il vostro vescovo ancora non è compreso fino in fondo neanche da coloro che dicono di amarlo e vengono qui ogni giorno. Voi non potete capire il suo grado di preparazione, il suo sacrificio e il suo studiare; Don Claudio si chiude nel suo studio per darvi il più possibile, perché vuole portarvi alla santità. Ha composto novene e preghiere e quando è il momento di recitarle insieme, nessuno ha il foglio in mano. Questa è una grave mancanza di rispetto: voi non avete compreso quanto vi dà il vostro vescovo, quante ore trascorre a prepararsi e a studiare per darvi il meglio; nessun sacerdote fa questo, nessuno impiega ore nel prepararsi per dare tutto alle anime. Ogni volta che vengono qui dei gruppi sento dire: "Beati voi che avete un vescovo così preparato e disponibile". Voi che lo avete non lo apprezzate. Avete un amore fiacco, molto debole. Anche quando ascoltate i messaggi, al momento vi commuovete, ma poi quando uscite tutto è finito e ricominciano l’invidia, la gelosia e il pettegolezzo.

Il grande miracolo Eucaristico dell'11 giugno è conosciuto in ogni parte del mondo. Perché la maggior parte degli stranieri crede, mentre gli italiani continuano a parlarne male? Come può il demonio vincere Dio? Non è più forte di tutti? Non può fare ciò che vuole? Non può prendere il vostro vescovo e innalzarlo? Non può agire come vuole con tutti gli uomini di buona volontà, con coloro che amano veramente? Gioite, rallegratevi, cantate, perché chi segue questo cammino, chi fa ciò che il vescovo dice, e Dio parla in lui, ha la strada preparata per il Paradiso, per la santità.

Questa lettera di Dio è molto importante. Chi viene qui e poi pettegola non si comporta da vero cristiano. Le persone che frequentano questo luogo sono sempre le stesse, le altre non vengono, pur avendo letto tutte le lettere che sono state inviate, perché il Vicario del Papa ha proibito di venire; ha detto che ciò che avviene qui è frutto di magia e di intervento diabolico. Per paura tutti stanno sull’attenti, nessuno si fa avanti per contraddire il cardinale, pensando e dicendo: "Dio parla in lui". Dio può parlare a uno che ha profanato l’eucaristia? Non dimenticate mai che il Vicario del Papa ha ordinato di buttare l’eucaristia che ha sanguinato e ha pronunciato questa frase: "È tutto un fenomeno da baraccone, è effetto del demonio. Loro sono indemoniati". Esattamente come hanno trattato mio Figlio Gesù, così si sono comportati con il vostro vescovo. Prima accusavano la veggente e dicevano che era pazza, eretica, scismatica, indemoniata, ora accusano il vescovo. Che cosa scatta in queste persone? La gelosia, l’invidia e la paura che tutte le persone si rivolgano al vostro vescovo e vengano qui. Ma la gente arriverà qui, anche se impreparata, perché nessuno ha parlato loro dell’eucaristia. Nessuno parla loro in termini molto semplici e comprensibili della Trinità.

Voi avete ricevuto tanto. Ricordatevi: più si riceve, più si deve dare. Se ricevete dieci dovete dare cento. Invece ricevete e date uno; no, questo non è per il Signore.

Questa è la lettera di Dio, alla quale la vostra Mamma ha aggiunto qualcosa. Amate, amate, amate, amate, amate, amate. l’amore vince ogni cosa, ma l’amore vero, semplice, sincero e leale. Allora sarete veramente figli di Dio.

Coraggio, Eccellenza, la Trinità e la Madre dell’eucaristia sono con voi. La Madre dell’eucaristia è con voi. Il piccolo è qui vicino a me e prega per i suoi genitori".

Invitiamo tutti a leggere attentamente questa lettera di Dio, perché descrive con precisione l’atteggiamento dell’autorità ecclesiastica nei riguardi delle grandi opere di Dio: i miracoli eucaristici e l’ordinazione episcopale di Don Claudio .

Gli uomini della Chiesa per gelosia, per invidia e per paura che tutte le persone che si rivolgano al vescovo, hanno continuato a deriderlo, a umiliarlo, a calunniarlo e a condannarlo.

Alcuni sacerdoti di Roma hanno affermato pubblicamente che Don Claudio "Ha fatto una Chiesa sua personale".

Ribadiamo che una delle sofferenze più grandi del vescovo è essere accusato di rovinare la Chiesa.

Invece sono i nemici dell’eucaristia, quelli che occupano posti di responsabilità ed hanno accumulato molto denaro ed enorme potere, a lavorare nell’ombra e sotto traccia per spaccare la Chiesa. Hanno emarginato il Papa a cui scrivono i discorsi ed impongono le nomine.

Dio continua a pazientare e a rimandare i suoi interventi, vuole che almeno tre miliardi e mezzo di uomini si convertano ed almeno la metà dei sacerdoti si salvi.

La campagna denigratoria organizzata dal Vicariato ha portato i suoi frutti; difatti le persone che vengono a pregare nel luogo taumaturgico sono diminuite.

È stato triste vedere la notte e il giorno di Natale molti banchi vuoti, a differenza degli scorsi anni.

Gesù ha evidenziato questa dolorosa situazione: "Nelle nazioni straniere, negli altri stati siete conosciuti ed amati, mentre qui, in Italia, dove imperano gelosia ed invidia, bruttissime malattie, siete combattuti. Credono, imprimilo nella mente, Eccellenza, al grande miracolo, perché nessuno può dubitarne. Anche coloro che ti danno battaglia ogni giorno credono al grande miracolo, ma poiché scatta in loro la gelosia e l’invidia vogliono distruggere questo luogo taumaturgico.

Siete pochi a frequentarlo: per voi questo è un Natale di sofferenza, però dovete essere forti". [21]

La notte di Natale la Madre dell’eucaristia ha parlato di un grave problema che dovrà essere risolto dal nuovo Codice di Diritto Canonico, che sarà promulgato dal futuro Papa che Marisa vede spesso a fianco della Madonna.

"A nessun sacerdote può essere tolta la S. Messa senza un motivo grave. Molti sacerdoti, per nulla, per ripicca o per vendetta vengono sospesi. I sacerdoti devono celebrare sempre la S. Messa; tutti i sacerdoti sospesi a divinis devono dire la S. Messa, se non ci sono motivi molto gravi". [22]

Il giorno di Natale siamo stati gli unici in tutto il mondo a godere dell’apparizione della Madonna, come ella stessa ha affermato: "Oggi non appaio in nessun altro posto del mondo. Non ho cercato la massa, le migliaia di persone, ho cercato voi, perché Dio mi ha detto: "Vai da quel piccolo gregge nel luogo taumaturgico, in quella basilica fatta non di muri, non di tende, ma di anime che amano mio Figlio Gesù Eucaristia"". Sempre il giorno di Natale, Dio, attraverso la Madonna, ci ha comunicato che aveva rimandato la chiusura della nostra Porta Santa. "Approfittatene per lucrare l’indulgenza, le indulgenze sono importanti", questo è stato l’incoraggiamento della Mamma Celeste.

Nell’ultima lettera di Dio dell’anno 2000 la Madonna ci ha aperto il suo Cuore e manifestato il suo forte dolore: "A volte, Marisella, non ho il coraggio di venire sulla Terra, perché soffro nel vedere tante ingiustizie, tante cattiverie, nel vedere quanti miei figli prediletti non amano Gesù. Le grandi chiese potrebbero vendere il loro oro e i tesori per curare, sfamare e vestire i poveri.

Quando ti ho portata con me per accudire i bambini, tu hai visto in quale miseria vivevano e quanti morivano nella nostre braccia". [23]

La Mamma ha voluto donare ai suoi figli una nota di speranza e di gioia: "Quando dovrò venire per portare la lieta novella, la grande novella, non aspetterò neanche un’ora, né un minuto, ma arriverò come il vento impetuoso". [24]

È iniziato il nuovo millennio, è iniziato il nuovo secolo, è iniziato il nuovo anno.

Il terzo millennio, a differenza dei precedenti, sarà "intensamente eucaristico". Anche se coloro che avrebbero dovuto servire la Chiesa, l’hanno devastata e depredata, non potranno impedire la realizzazione dei disegni e degli interventi di Dio.

La Chiesa dopo la prova e la sofferenza rinascerà, i nuovi pastori la governeranno con spirito di servizio, i fedeli conosceranno la Parola di Dio ed ameranno l’eucaristia.

La prima raccomandazione della Madre dell’eucaristia all’inizio del nuovo anno è stata: "Pregate, affinché la Chiesa si rinnovi. Dio manterrà la sua promessa". Poi ha descritto l’attuale triste situazione della Chiesa. Ci ha confidato che in un primo momento molti uomini si sono convertiti, ma successivamente, a causa del comportamento scandaloso dei sacerdoti, sono regrediti spiritualmente. Ha citato il caso del cardinale di Napoli che "è stato assolto perché gli uomini della Chiesa hanno un potere più forte persino di quello dei politici. Molte persone non hanno creduto in lui, gli hanno dato credito e lo hanno fatto solo per denaro e per interesse". Ha ribadito l’importanza degli incontri biblici: "Ciò che oggi conoscete, pochi anni fa lo ignoravate". Per questo motivo "oggi voi ne sapete più di tanti sacerdoti e siete all’altezza di poter parlare e colloquiare con coloro che hanno studiato teologia. I fedeli di fronte agli scandali provocati dai sacerdoti dicono: "Se loro si comportano male, perché io dovrei comportarmi bene?" e si ritirano". [25]

Il nuovo anno ha visto il vescovo particolarmente affranto: "Lo so che sei giù, mio caro vescovo, e so che la sofferenza morale è più dura di quella fisica, ma se tu crolli, crollano i tuoi giovani e insieme a loro il piccolo gregge. Questi momenti di scoraggiamento arrivano, è naturale".

Il vescovo soffriva a causa della campagna denigratoria organizzata dal Vicariato e dai sacerdoti di Roma: molte persone difatti avevano abbandonato la comunità e intorno ad essa si stringeva sempre più un cerchio di ostilità e cattiveria.

La festa liturgica dell’epifania commemora la venuta dei Magi "da oriente a Gerusalemme per adorare il re dei Giudei" (cfr. Mt 2, 1-2).

Quest'anno il 6 gennaio, festa dell’epifania, sono venuti nel luogo taumaturgico dall’estremo oriente, esattamente da Hong Kong, una ventina di cinesi per adorare l’eucaristia che ha sanguinato. I Magi hanno affrontato un lungo viaggio per adorare il Re dei Giudei e i sacerdoti non hanno neanche fatto pochi chilometri per andare a rendere omaggio al Messia. I fedeli per adorare l’eucaristia che ha sanguinato sono venuti da molto lontano e i sacerdoti di Roma non si sono schiodati dalle loro poltrone per compiere lo stesso gesto.

Nel discorso d'accoglienza il vescovo ha sottolineato questa coincidenza e ha trasfuso in cuori già aperti alla grazia un forte amore all’eucaristia.

Diversi membri della comunità hanno dimostrato una certa insofferenza e un notevole dispiacere per il modo con cui è trattato il nostro vescovo dai suoi confratelli e sono arrivati a chiedersi: "Come mai nella riunione dei vescovi non viene invitato l’unico vescovo ordinato da Dio dopo Pietro e gli apostoli?". Gesù ha risposto a questa domanda in modo un po' sibillino, solo per chi non conosce certi segreti: "Godete di questo momento silenzioso, perché arriverà il giorno in cui non riuscirete neanche a vedere il vostro vescovo". [26]

Alcuni parroci che hanno sentenziato: "La Madonna non può essere Madre dell’eucaristia, altrimenti dovrebbe essere Madre anche degli altri sacramenti", sono stati zittiti da una risposta intelligente ed ironica dei membri della nostra comunità: "La Madonna è Madre di Cristo, non dell’acqua o dell’olio".

Il demonio ha continuato a tentare Marisa in tutti i modi ed è arrivato anche a percuoterla duramente. l’undici gennaio, dopo il S. Rosario, è apparso sotto le vesti della Madonna a Marisa con uno sguardo cattivo ed un volto duro. Marisa ha manifestato ribrezzo ed il vescovo che era presente, compresa la situazione, con autorità ha intimato "In nome di Dio, ti ordino di andar via". Appena dato l’ordine sono intervenuti gli angeli a cacciarlo. È apparsa allora la Madonna per dire: "Marisella, stai tranquilla, non cadrai mai tra le braccia del demonio. Ti tenta in tutto e con tutto, ma nonostante non riesci a pregare molto per la grande sofferenza, la prova e tutto il resto, sei forte, tu ami Dio, ami Noi del Cielo".

Purtroppo diversi veggenti hanno approfittato della loro situazione per inseguire la ricchezza e vivere nella comodità e nel lusso. Alcuni di loro sono arrivati a far credere di avere ancora le apparizioni della Madonna, pur essendo terminate.

Questo ha detto la Madre dell’eucaristia il 14 gennaio: "Vi invito a pregare anche per i veggenti, che cercano di avere la ricchezza e il lusso e non danno nulla. Alcune persone non più veggenti sono però seguite da tanta gente a causa delle loro continue dichiarazioni: "La Madonna ha detto di fare questo o quello", mentre io non ho detto nulla.

Sappiatelo, se qualcuno vuole fare qualcosa non lo chieda a nome della Madonna; lo so che è più facile chiedere a nome mio, ma voi non fatelo mai".

Abbiamo saputo che alcuni vescovi, seguendo l’esempio del card. Ruini, hanno proibito ai loro sacerdoti di avere qualsiasi rapporto con Don Claudio.

È doloroso ammettere che i sacerdoti hanno rispettato l’ordine ricevuto per paura o per interesse ed hanno sbandierato a destra e a sinistra di aver ubbidito al loro vescovo. Invece non solo non hanno praticato la virtù dell’obbedienza, ma hanno anche mancato gravemente a quella della carità. Nessun superiore può imporre per ubbidienza di mancare alla carità; in questo caso bisogna ignorare gli ordini ricevuti.

Uno dei bersagli che i nemici dell’eucaristia si sono proposti di abbattere è la verginità di Maria.

Il vescovo e la veggente da tempo erano stati informati dalla Madonna di questa battaglia sotterranea portata avanti con tenacia e pervicacia da diversi ecclesiastici. I membri del Movimento sono rimasti allibiti quando la Madonna ha detto: "Dopo duemila anni ancora oggi l’uomo non crede alla mia verginità. Vogliono togliere dalla preghiera dell’ave Maria le parole: Benedetto il frutto del tuo grembo, Gesù. Dopo duemila anni di storia continuano a combattermi. Non mi sento di dire il motivo di questa lotta contro la mia verginità. Io sono stata vergine prima, durante e dopo il parto, come dite giustamente nelle sante litanie che il vostro vescovo ha composto: Madre sempre vergine di Dio Figlio". [27]

Nella stessa apparizione la Madre dell’eucaristia ha parlato ancora della sofferenza del vescovo e della veggente: "Continuano a fare il loro dovere stringendo i denti, anche piangendo e lamentandosi con Colui che è tutto per loro. Continuano ad abbracciare questa croce così pesante, così piena di spine e di dolore". Ma in mezzo a tante tenebre è spuntato un raggio di sole, in mezzo a tanto fango è sbocciato un giglio, fra tante spine una rosa. Infatti il 21 gennaio è nato Emanuele, il figlio di Yari e Laura, due giovani della nostra comunità, il primo è nipote della veggente e la seconda del vescovo.

Il 25 gennaio Marisa ha presentato il nipotino alla Madonna che ha rivolto un particolare messaggio ai genitori e poi ha detto all’intera comunità: "Andate avanti, accettate la grande prova di Dio con amore e sofferenza, perché la vita del pianeta Terra riserva dolori, ma anche gioie, come la nascita di Emanuele, Dio con noi. Oggi, fra voi, avete una nuova creatura. Non potrà seguire l’incontro biblico, e non potendo parlare con i grandi parlerà con gli angeli. Gli angeli colloquiano con i bimbi appena nati".

Marisa che ha continuato a patire la passione, in bilocazione assieme alla Madonna è andata in diversi ospedali, anche di Roma, a visitare e confortare gli ammalati.

Ma l’ultimo giorno del mese di gennaio è stata costretta ad entrare in ospedale per accertamenti clinici. Poiché l’attesa degli interventi di Dio si era allungata e i membri della comunità cominciavano a mostrare una certa insofferenza e delusione, la Madre dell’eucaristia è intervenuta per infondere nuova forza e coraggio: "È inutile domandarsi perché l’attesa è così lunga. I perché di Dio non si possono comprendere, ma sicuramente da una grande amarezza, da una grande delusione, da una grande sofferenza nascerà la gioia. Credetemi, Dio non ha mai deluso nessun uomo della Terra, specialmente i suoi figli". [28]

Finalmente hanno cominciato a verificarsi nuove conversioni. "Oggi ho detto alla vostra sorella che si sono convertiti venticinque milioni di anime. La vostra vittoria si avvicina, secondo i tempi di Dio. Si sono salvate venticinque milioni di anime per le sofferenze dei miei due cari figliolini, della nonna Iolanda e di qualche altra piccola anima che ha sofferto e soffre in silenzio". [29]

Pochi giorni dopo la Madre dell’eucaristia ci ha comunicato che si erano convertite altri cinque milioni di anime. "Le conversioni sono arrivate a trenta milioni, grazie alle grandi tribolazioni di alcune persone e per i vostri sacrifici e preghiere. Piano piano vi avvicinate al traguardo stabilito da Dio". [30]

Nella stessa circostanza abbiamo conosciuto un'altra consolante realtà: "Alcuni sacerdoti hanno cominciato ad accettare in pieno tutto ciò che Dio ha fatto in questo luogo; hanno compreso finalmente che Dio può fare ciò che vuole e realizzarlo in questo luogo".

Non sappiamo se tra questi sacerdoti ci siano anche alcuni di Roma; lo speriamo vivamente.

Il 18 febbraio abbiamo celebrato il quinto anniversario del miracolo eucaristico offeso e ridicolizzato dai mass-media, per ordine di alcuni ecclesiastici massoni.

Quel giorno a Marisa era stata consegnata un’ostia consacrata, sottratta alla profanazione, che noi conserviamo ancora e che non mostra, dopo più di cinque anni, nessun segno di decomposizione.

La Madonna ha voluto commemorare il miracolo eucaristico ed altri eventi che l’hanno preceduto e seguito.

"Ricordate ciò che è avvenuto il 18 febbraio 1996: prima la vostra sorella, ubbidendo a Dio, ha mangiato l’erba, poi è scesa la Trinità ed infine l’ostia si è adagiata nelle sue mani. Tutti avete goduto di questo, ma alcuni uomini, non in grazia, hanno immediatamente calunniato e diffamato. Oggi voi festeggiate questo miracolo eucaristico, ma quante sofferenze avete sopportato per l’eucaristia!".

Il 19 febbraio, previa telefonata, la giornalista De Marchi della redazione di "Miracoli" di Rete 4 è venuta a parlare con il vescovo, la veggente ed alcuni giovani "di quanto di straordinario e di miracoloso era avvenuto a via delle Benedettine".

l’intervista è stata lunga. Hanno parlato tutti i presenti ed il vescovo si è fermato in special modo ad illustrare il miracolo dell'11 giugno 2000, avvenuto mentre celebrava la S. Messa. Ha rilasciato alla giornalista anche la videocassetta che riprende il citato miracolo.

La giornalista ha fatto domande intelligenti, ha ascoltato con attenzione le risposte, ha scritto tutto nel suo taccuino ed ha terminato così: "Non dipende da me mandare in onda il servizio, ma dal direttore".

Il giorno dopo la giornalista ha telefonato al vescovo per dirgli che al responsabile della trasmissione "Miracoli", sig. Vigorelli, non interessava trasmettere dei servizi sui miracoli eucaristici. Era una scusa puerile, dato che alcune settimane dopo proprio il sig. Vigorelli ha trasmesso dei servizi che riproducevano miracoli eucaristici accaduti in Corea ed in India.

Il vero motivo era da attribuirsi ad uno degli esperti teologi che collaborano con Vigorelli, che è un dichiarato nemico e denigratore dei miracoli eucaristici avvenuti a via delle Benedettine.

La Madre dell’eucaristia ha fatto un paragone tra la nostra attesa, di appena un anno, e la lunga attesa che riguarda il terzo segreto di Fatima, non ancora rivelato integralmente.

"Miei cari figli, il momento di Dio è vicino, secondo i suoi tempi. Voi sapete benissimo che nel 1917 Dio aveva detto che doveva accadere qualcosa di molto grande, ma non si è verificato ancora tutto. Questo anche perché il messaggio di Fatima non è stato rivelato integralmente, sono stati nascosti i punti più importanti. Diversi papi hanno avuto il segreto in mano e non l’hanno rivelato. Il segreto non consiste in ciò che hanno voluto far sapere.

Quanti anni sono passati e si continua ancora a falsificare il tutto, mentre voi attendete solo da un anno qualcosa di grande e bello". [31]

La Madonna ha elogiato il nostro vescovo per il suo distacco dal denaro: "Il vostro vescovo non si è arricchito con le apparizioni, ha mantenuto la vita semplice e nascosta di prima. Gli apostoli sono rimasti umili, semplici, poveri, hanno continuato a vivere la stessa povertà di quando erano pescatori e gabellieri". [32]

Sempre nella stessa occasione la Madonna ha detto che purtroppo molti veggenti si sono arricchiti con le apparizioni ed anche i sacerdoti, i vescovi e i cardinali pensano ad accumulare denaro.

La Madre dell’eucaristia ha terminato così il suo sfogo materno: "Questo modo di comportarsi non è bello, nè cristiano, non è lo stile di vita che mio Figlio Gesù ha insegnato a Papa Pietro".

La sofferenza ha accompagnato Marisa per l’intero mese. Nulla le è stato risparmiato; i dolori fisici, morali e soprannaturali l’hanno schiacciata e distrutta. Ha ripetuto, mentre viveva la passione, insieme al suo divin sposo: "Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?" e subito dopo "Sia fatta la Tua volontà, mio Dio".

Nel mese di marzo le conversioni delle anime hanno registrato una notevole accelerazione, propiziata dalla grandissima sofferenza del vescovo e della veggente e condivisa da tutta la comunità. Nello stesso mese abbiamo cominciato a preoccuparci molto della salute del vescovo, notando l’insistenza con la quale la Madonna e S. Giuseppe chiedevano a Don Claudio di curarsi, di risparmiarsi e a noi di pregare. A Marisa il Signore ha chiesto di vivere più frequentemente e intensamente la passione. Il vescovo ha confessato che ogni volta in cui ha assistito Marisa durante la sudorazione di sangue del Getsemani, la crudele flagellazione, l’incoronazione di spine, la perforazione dei chiodi, il colpo di lancia e l’agonia della croce, è restato sconvolto per l’atrocità dei dolori.

Mentre questo oceano di sofferenza si abbatteva sulla vittima d'amore, dalle sue labbra uscivano queste parole: "Grazie, Gesù".

San Padre Pio, come lo chiama la Madonna, ha evidenziato la grande sofferenza del vescovo e della veggente: "Sorellina mia, io, che sono il tuo fratellone, ho sofferto molto meno di te, e anche molto meno di te, Eccellenza. Ciò che state facendo voi per la Chiesa, non lo fa nessuno, tanto meno i grandi uomini della Chiesa; nessuno ama veramente la Chiesa di Dio. Voi che l’amate soffrite; perché amare la Chiesa significa soffrire". [33]

La Mamma Celeste ha incoraggiato Don Claudio e Marisa: "Coraggio, miei due cari figliolini. Gesù non è morto invano, Gesù ha vinto il mondo e voi vincerete il mondo. Dovete accettare questo lungo silenzio di Dio, avere amore e pazienza, perché Lui non delude". [34]

Il 3 marzo abbiamo assistito ad un meraviglioso colloquio tra Madre e figlia, dal quale traspare il grande amore, pronto all’estremo sacrificio, di Marisa nei riguardi del fratello spirituale.

Madonna - La passione che hai vissuto in questi giorni è forte. Se tu sapessi quante anime si convertono per le tue sofferenze.

Marisa - Posso dire una cosa?

Madonna - Tanto la dici sempre.

Marisa - Tutte a me le sofferenze? Facciamo un po' per uno? Non parlo di condividerle con il vescovo, ne ha già tante da solo. Se vuoi io posso offrire di nuovo la vita per lui. Però sollevalo un po', aiutalo, dagli un po' di forza. Non ti chiedo tanto, chiedo solo che lo aiuti. Ma non ti fa pena? Non vedi come sta?

Madonna - Io vedo come tu lo guardi e controlli tutto. Questo è bello, ma non farti notare dal vescovo. La sua missione è talmente grande che a volte le forze gli vengono a mancare. Ha bisogno del vostro aiuto, ha bisogno dei fratelli vicini".

La Madre dell’eucaristia ha accolto la nuova offerta di Marisa di immolarsi per il vescovo. Infatti durante tutta la notte Marisa ha percorso il tragitto dal Getsemani al Calvario, bevendo fino in fondo l’amaro calice del dolore. Il vescovo l’ha assistita pregando e soccorrendola come poteva. La luce è rimasta accesa in camera di Marisa tutta la notte e le prime luci dell’alba hanno sorpreso il vescovo dell’eucaristia e la vittima dell’eucaristia mentre offrivano a Dio il sangue uscito e le lacrime sgorgate.

"Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani", ha scritto Tertulliano, ed è vero. Infatti la Madre dell’eucaristia ha comunicato alla vittima d'amore: "Marisella, questa notte hai salvato undici milioni di anime. Miei cari figli, vi invito a pregare per lei, affinché ogni giorno riesca ad accettare la croce che è molto pesante. Durante questa santa Quaresima continuerò a chiedervi preghiere per la grande missione. A voi sembra che tutto sia fermo, ma la grande missione dei miei due cari figliolini è in atto". [35]

Ciò che ci ha sorpreso e meravigliato in ogni momento è stato il constatare come il vescovo e la veggente, nonostante siano colpiti da continue cattiverie, calunnie e menzogne, ricevano duri colpi dai più potenti uomini della Chiesa e vivano nell’isolamento completo, voluto dal card. Ruini, riescono a mostrare sempre un equilibrio incredibile, una lucidità perfetta e una serenità invidiabile.

Chiunque vivesse come Don Claudio e Marisa manifesterebbe certamente depressione e squilibrio. Questo è il segno che Dio è con loro.

Noi abbiamo sempre notato in loro serenità, forza di combattere, scherzare e ridere, anche se a volte la sensazione che tutto fosse crollato o stesse crollando è stata molto forte.

La vigilia dell’anniversario della sua ordinazione sacerdotale Don Claudio ha ricevuto l’invito di partecipare all’annuale incontro dei sacerdoti compagni di Seminario, ordinati nel 1963, presieduta dal card. Canestri, antico direttore spirituale durante gli anni di formazione sacerdotale.

Don Claudio ha deciso di non parteciparvi per i seguenti motivi:

· ha scritto molte lettere al card. Canestri, ma non ha mai ricevuto neanche un rigo di risposta;

· i compagni di Seminario di Don Claudio sono sempre stati molto lontani dal nostro vescovo, non si sono fatti vivi, neanche quando è stato ingiustamente sospeso a divinis; non hanno accettato la sua ordinazione episcopale fatta da Dio, né il miracolo eucaristico avvenuto nelle sue mani il giorno 11 giugno 2000, festa di Pentecoste.

Con queste premesse cosa andava a fare in mezzo a persone che hanno rifiutato trenta anni del suo sacerdozio?

Le cause di questo rifiuto sono state indicate dalla Madre dell’eucaristia:

· paura di ritorsioni da parte del card. Ruini;

· invidia della forza, del coraggio, della notorietà nella Chiesa dell’unico vescovo ordinato da Dio, dopo Pietro e gli apostoli.

I membri della comunità hanno accolto l’invito della Madonna: "Preparate la festa del vostro vescovo, festeggiatelo con canti, con gioia, anche se a volte viene voglia di piangere", e si sono attivati per preparare tutto con amore, impegno e sacrificio.

Abbiamo fatto precedere alla festa un triduo di tre giorni di preghiera, digiuno, fioretti e una veglia, organizzata e guidata da alcuni nostri giovani.

La notte precedente il giorno dell’anniversario è stata particolarmente dura e sofferta per Marisa, che ha di nuovo vissuto per intero la passione.

Quando è sorto il nuovo giorno Marisa era talmente provata e sfinita da non avere la forza di alzarsi dal letto ed è stato necessario sorreggerla per fare anche un solo passo.

La Madonna ha fatto gli auguri al suo vescovo: "Gli auguri più sentiti vanno al mio vescovo, al vescovo dell’eucaristia, al vescovo dell’amore, al vescovo dei giovani. Questi auguri sono fatti da una mamma che come voi soffre e attende pazientemente il trionfo della verità. Auguri, Eccellenza, da tutto il Paradiso. Ricordati che tu sei in Gesù, Gesù è in te e siete un tutt'uno". [36]

Domenica 11 marzo abbiamo festeggiato la festa del sacerdozio, che coincide con l’anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Don Claudio. Per tutta la giornata abbiamo elevato a Dio preghiere e ringraziamenti per aver donato ai suoi figli il sacerdozio, grande sacramento che rende presente Cristo in corpo, sangue, anima e divinità e attualizza il sacrificio della croce in ogni tempo e luogo. Inoltre coloro che lo ricevono devono annunciare la Parola di Dio e celebrare gli altri sacramenti.

Il 14 marzo Marisa ha avuto una grave crisi cardiaca e se non fosse intervenuto Dio sarebbe morta. La Madonna ha detto: "Dio ha salvato questa creatura, non per sé, ma perché c'è bisogno di lei.

Ne hanno bisogno gli uomini della Chiesa che continuano ad occupare i posti di potere e ad accumulare denaro. Dio ha scelto questi miei due cari figli prediletti di Roma e ha affidato loro una grande missione ricca di sofferenza. Miei cari figli, voi non lo potete capire e non avreste potuto sopportarla. Il vostro vescovo si chiede: "Con tanti uomini sulla Terra, perché Dio ha scelto noi, povere creature? ", ed io dico: "Con tanti sacerdoti sulla Terra, non ce n'è uno vicino a lui". Molti si fanno beffe di lui, ma peccano gravemente. I miei due cari figliolini per vivere in grazia soffrono in continuazione, piangono quando sono soli, per non farsi vedere e non pesare sugli altri". [37]

Per far comprendere l’importanza dell’episcopato dato direttamente da Dio a Don Claudio, la Madonna ripetutamente ha usato l’espressione "il grande vescovo".

Il 19 marzo, giorno della sua festa, S. Giuseppe ci ha comunicato: "Oggi sono 90 milioni le persone convertite", ed ha aggiunto "Se continuate così, miei cari figli, credo che arriverete al numero stabilito da Dio prima del previsto".

S. Giuseppe, il santo venerato con amore particolare dal nostro vescovo, ha mostrato sempre sollecitudine nei riguardi di Don Claudio, fino a preoccuparsi della sua salute: "Eccellenza, siedi per favore. Sono d'accordo con la Madonnina che devi curarti; devi fare ciò che è consentito all’uomo, ora basta andare avanti senza curarsi. Marisella, dico solo che il vescovo deve curarsi, provvedere alla sua salute. È bello che si dedichi alle anime e dia tutto sé stesso per loro, ma è molto importante la sua salute, altrimenti non può farcela".

La Madonna ha sempre aggiornato Don Claudio e Marisa sulla reale situazione della Chiesa e in particolare della diocesi di Roma. Il vescovo ha appreso con dolore che diversi sacerdoti di Roma sono massoni; alcuni li conosce personalmente.

La Madre dell’eucaristia ha ripetuto frequentemente che sono numerosi i sacerdoti che credono nei miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico, ma hanno paura di affermarlo.

Don Claudio ha avuto conferma di questo da alcuni parroci, i quali hanno fatto sapere a Don Claudio che non vengono ad adorare l’eucaristia che ha sanguinato, per evitare le punizioni e le sospensioni minacciate dal card. Ruini. Don Claudio si è limitato a commentare: "La Chiesa non ha bisogno di Don Abbondio, ma di Padre Cristoforo".

Il 22 marzo S. Giuseppe, a nome di Dio, ci ha detto: "Dio raccomanda di non ricevere i giornalisti, finché non lo dirà Lui. Avete ubbidito sempre, siate ubbidienti anche in questo momento: dite di no e basta. Dio vi ha detto che si stava tramando qualcosa sotto traccia, questa è una delle tracce".

Per i presenti questa raccomandazione di Dio è risultata incomprensibile, ignorando i fatti che l’avevano provocata, per il vescovo e la veggente è suonata come chiara approvazione di quanto avevano deciso.

Il 15 marzo aveva telefonato un giornalista di Canale 5 chiedendo di parlare con Mons. Gatti. Essendo il vescovo assente per diverso tempo, il giornalista ha telefonato molte volte, mostrando di essere assai interessato ad un colloquio con Don Claudio .

Dopo vari tentativi andati a vuoto, Giuseppe Di Feo, così si chiama il giornalista, è riuscito a parlare con il vescovo, al quale in modo insistente, ma educato, ha chiesto di permettergli di intervistarlo.

Il vescovo ha pregato il giornalista di richiamarlo dopo alcuni giorni, perché voleva pensarci bene, prima di dargli una risposta.

Don Claudio, ci ha confessato, era assalito da questo sospetto: come mai Canale 5, che aveva preparato un servizio televisivo corredato con riprese del luogo taumaturgico, con materiale offerto da noi e con interviste rilasciate da lui, da Marisa e da alcuni giovani e adulti, non aveva più trasmesso nulla, pur avendoci assicurato l’autorizzazione del direttore, mentre ora tornava alla carica?

Poiché non conosceva la trasmissione "Link" che doveva ospitare il servizio televisivo che ci riguardava, ha chiesto ai nostri giovani di fare una ricerca su Internet per raccogliere informazioni.

Ciò che gli hanno riferito i nostri giovani ha definitivamente convinto il vescovo a non rilasciare l’intervista, né permettere riprese televisive. Il motivo? Link è una trasmissione che cura anche servizi erotico-sessuali.

Don Claudio, quando il giornalista ha richiamato, gli ha detto chiaramente che per il motivo sopraccitato era da escludere che egli o qualsiasi altro membro della comunità rilasciasse interviste.

La prudenza di Don Claudio ha evitato che cadessimo nel tranello organizzato da massoni, ad insaputa del giornalista, per buttare discredito sui miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico. Così si spiega la raccomandazione di Dio, trasmessa da S. Giuseppe, "di non ricevere i giornalisti, finché non lo dirà Dio".

Ed ora iniziamo a parlare di una delle sofferenze più difficili patite dal vescovo e dalla veggente: l’ingiusta condanna fatta dal vertice della C.E.I. nei loro riguardi.

Il card. Ruini, approfittando del suo ruolo di presidente della C.E.I., ha mandato a tutti i vescovi d’italia un comunicato ufficiale della C.E.I., datato 12 gennaio 2001, pochi giorni dopo il rinnovo del suo mandato per la terza volta, con il quale ha di nuovo condannato il vescovo, la veggente e il movimento (Allegato n. 1).

La Madonna, a nome di Dio, ha detto: "Il comunicato è pieno di falsità. Hanno raggirato tutto pur di farvi chiudere, di stancarvi, di portarvi alla morte. Ma io già vi ho detto che non riusciranno a portarvi alla morte, perché Noi siamo con voi. Il card. Ruini ha molto gioito firmando il comunicato come presidente della C.E.I. e non come Vicario del Papa; questo significa che loro stanno avanzando, conquistando potere, accumulando denaro e voi, miei due cari figli, sapete chi sono". [38]

Don Claudio e Marisa hanno conosciuto il comunicato ufficiale della C.E.I. che era stato pubblicato sulla rivista diocesana di Roma, il 24 marzo, dietro indicazione di un sacerdote che lavora in Vicariato.

Quando il vescovo e la veggente l’hanno letto hanno molto sofferto, perché, amando moltissimo la Chiesa, erano stati condannati proprio dagli uomini della Chiesa.

Il citato comunicato è stato mandato anche a tutti i parroci della diocesi di Roma e alcuni di loro l’hanno affisso alle porte della loro chiesa con lo stesso entusiasmo con il quale Martin Lutero, nel 1517, affisse le sue famose 95 tesi alle porte della chiesa del castello e dell’università di Wittenberg.

Il 25 marzo, festa dell’annunciazione del Signore, c'è stata una delle più lunghe apparizioni della Madonna. In quella circostanza, Don Claudio e Marisa, hanno aperto il loro cuore ferito alla Madre dell’eucaristia che ha parlato a lungo ai suoi due cari figliolini per infondere in loro la forza e il coraggio di andare avanti.

Quello che hanno detto la Madonna, il vescovo e la veggente è talmente importante che abbiamo pensato di riportare per intero tutta l’apparizione per i fatti e gli elementi espressi che faranno parte della Storia della Chiesa:

Marisa - Non hai portato la lettera di Dio?

Madonna - Giuseppe, mio amato sposo, prendi l’eucaristia e consegnala al piccolo Gesù.

Ho portato la lettera di Dio. So ciò che volete sapere. Dio chiede a voi: cosa dobbiamo fare noi?

Marisa - Voi di su? Io che ne so!

Puoi dire a Dio che ho detto tanti sì, tanti, però adesso non mi sento più di continuare a dire sì, perché non ho più la forza, non ho più il coraggio. Il mio sì, pronunciato nel 1973 e ripetuto ogni volta, quando accettavo la sofferenza che Dio voleva, riguardava soltanto me. Adesso però mi sono accorta che sono passati quasi trent'anni e la sofferenza riguarda anche il nostro vescovo. Voi avete ordinato al vostro vescovo di celebrare la S. Messa nella nostra cappella, dopo tre anni e mezzo che non la celebrava, ed egli ha ubbidito. Avete detto al nostro vescovo di continuare ad ubbidire a Dio e abbiamo ubbidito sempre.

Mi guardi con un viso sorridente e triste, ma voglio ancora dirti che noi non abbiamo mai chiesto nulla. Dio ha deciso di dare al nostro sacerdote l’episcopato; gli ha detto: "Ti ordino vescovo per avere la pienezza del sacerdozio e ti do tutti i poteri" e il nostro sacerdote con il pianto nel cuore e l’amarezza ha detto sì, io ho detto sì, tutti abbiamo detto sempre sì. Ma voi che cosa avete fatto per aiutare noi contro gli uomini della Chiesa? Tutti abbiamo detto sì, grandi e piccoli, soprattutto il nostro vescovo.

Mi dispiace parlare così, cara Mamma mia, mi dispiace, però siamo stanchi. Chi non lo capisce può anche andare via, ma noi siamo stanchi di questa situazione: più ci comportiamo bene, più restiamo nascosti nella nostra piccola chiesa e più veniamo condannati, denigrati, calunniati. E adesso è arrivata una lettera piena di calunnie e diffamazioni, scritta dagli uomini della Chiesa.

Scusami, perdonami, ma questa è l’amarezza e il pianto di tua figlia che parla anche a nome del vescovo. Dov'è finito tutto l’amore che dite di avere per il vescovo? Nel dire: "Ti amiamo, sei grande, sei obbediente, sei onesto"? E intanto arrivano le mazzate dagli uomini della Chiesa. Noi siamo con la Chiesa e veniamo cacciati dagli uomini della Chiesa; che cosa dobbiamo fare? Non lo sappiamo più. Ti dico ancora, Madonnina, che io oggi sono scesa perché i nostri giovani hanno ricoperto con le tavole tre rampe di scale per portarmi giù. Sei, sette ragazzi mi hanno aiutato a scendere, sulla sedia a rotelle, per portarmi giù, perché era la tua festa. Io sono scesa soprattutto per loro, per il lavoro che hanno fatto per tutta la giornata di ieri fino a sera tardi. Solo i ragazzi sanno la fatica che hanno fatto. Per loro sono scesa, mi dispiace, perché non sarei scesa per nessun altro motivo.

Da quando ero piccola ti ho sempre ubbidito, ho sempre detto sì, non ho mai detto no; neanche il sacerdote. Ti ricordi quando per tuo ordine ha lasciato tutte le coccinelle e i lupetti per andare dove tu ci mandavi? Erano quattrocento, le ha lasciate e siamo andati dove Dio voleva; abbiamo lasciato tante cose per seguire Dio, per ubbidire a Dio. Ci sono tante persone che possono testimoniare che abbiamo sempre ubbidito a Dio. E gli uomini della Chiesa cosa hanno fatto? Hanno diffamato anche l’ultimo miracolo eucaristico, il miracolo avvenuto nelle mani del nostro vescovo l'11 giugno 2000. Hanno diffamato tutto. Lo so che hanno soprattutto offeso Dio e te, però a voi non possono far nulla, ma a noi sì, a noi sì. Non ce la facciamo più ad andare avanti. Io sono stanca e non voglio più saperne di niente, di niente, di niente; non ce la faccio più.

Questa è la lettera, che certamente voi del cielo conoscete benissimo, che descrive noi che insegniamo ad amare l’eucaristia come dei Caini, degli assassini. Ci accusano di rovinare le persone. Non so che cosa dobbiamo fare, io non lo so, non lo so, e, da come mi stai guardando, capisco che non lo sai neanche tu. Che cosa dobbiamo fare? Ci mandano le spie, ci controllano dove andiamo e per strada non ci salutano. Entriamo nei negozi e se qualche persona ci riconosce scappa via. Alcuni dottori ci hanno riconosciuto e non ci hanno rispettato neanche come pazienti Che cosa dobbiamo fare per non morire su questo pianeta Terra? La nostra è una croce grandissima, io non ce la faccio più, credimi. Con tutto l’amore che ti voglio, non ce la faccio più. Anche il nostro vescovo dice che non ce la fa più. Nessuna persona che ci vuole bene e che ci è rimasta accanto sopporta di vedere la nostra grande sofferenza. Quante persone sono andate via dopo che i signori del Vicariato hanno parlato male! Quante persone ci hanno abbandonato, eppure abbiamo dato a tutti una parola, un gesto di amore, un segno di affetto.

Che cosa dobbiamo fare? Rispondi, cosa dobbiamo fare? Che cosa dobbiamo fare? Non rispondi? Vai da Dio, chiedi a Dio che ci ha detto di ubbidirgli. Abbiamo fatto tutto quello che ci ha chiesto, gli abbiamo sempre detto sì. Oggi, cara Madonnina, dico no, non ce la faccio più; ho le carni martoriate, non ce la faccio più. Ho sempre accettato tutto: la passione, la sofferenza fisica e quella morale. Mai nessun veggente ha sofferto quanto noi; anzi, hanno goduto, si sono ingranditi, hanno realizzato svariate iniziative. Noi, eccoci qui. Siamo come prima delle apparizioni. Che cosa abbiamo in più? Il tendone, la Basilica che a Dio piace tanto. Non abbiamo potere, non abbiamo chiesa, non abbiamo niente, non chiediamo niente, non vogliamo niente.

Ti chiedo perdono, a me dispiace parlarti in questo modo, perché ci siamo sempre voluti bene, però è troppa la sofferenza. Sono tanti anni che soffro e non ho paura di patire, ma mi avevi promesso che io avrei sempre sofferto e il sacerdote avrebbe trionfato. Invece lo condannano tutti: grandi e piccoli. Mandano lettere ai parroci e li minacciano: "Se voi andate da quello lì vi sospendiamo a divinis". I parroci passano la parola ai vice parroci e anche essi non vengono qui, altrimenti vengono sospesi. Eppure si sono convertite milioni di anime, per le nostre sofferenze, ma dove sono? Mandane almeno una da noi per aiutare.

Perché non mi rispondi? Dicci cosa dobbiamo fare. Che cosa dobbiamo fare?

Quando mi hai detto: "Gesù vuole che vivi la passione", ho detto sì, non mi sono mai tirata indietro. Dovevo soffrire per salvare un'anima? Ho detto sì, ho detto sempre sì, ma oggi non mi chiedere nulla, perché non me la sento di dire sì.

Parla, ti prego, almeno tu parla; non mandare lettere anche tu. A chi gli uomini della Chiesa hanno mandato lettere piene di calunnie e diffamazioni? A un povero vescovo. Che cosa fa di male? Fa amare e conoscere l’eucaristia. Eccoci qui, siamo pochi, che cosa facciamo di male? Perché preghiamo? Hai visto che adesso molti fanno l’adorazione eucaristica, ma la fanno per metterci in cattiva luce. Infatti dicono: "Non può essere vero che la Madonna ci rimproveri di non amare l’eucaristia, perché l’adorazione eucaristica la facciamo". Che cosa dobbiamo fare? Perché il Papa non si muove? Vogliono farci capire che il Papa ha approvato tutto questo, anche se non emerge il suo nome. Perché il Papa cerca solo la massa? Perché ama le grandi parate? Quelle persone invitano i cantanti pur di avere tanti giovani.

Madonna - Grazie, Marisa, Marisella nostra cara, grazie di quanto hai detto. È vero, è come tu hai detto, ma Dio non vuole uccidere i suoi uomini; non vuole una seconda arca di Noè, con la quale possono salvarsi pochissime persone; aspetta che ci siano le conversioni.

Marisa - E noi? Che dobbiamo fare?

Madonna - Dio vi ha detto di andare avanti e di non curarvi di queste persone. Se il vescovo vuole scrivere ai vescovi d’italia, rispondendo punto per punto a tutte le menzogne che sono contenute nel comunicato ufficiale della C.E.I., lo faccia pure.

Don Claudio - E a che serve?

Marisa - Ma non risponderanno, anzi ci bastoneranno di più. Che cosa dobbiamo fare? Noi aspettiamo una tua risposta. Non so se ubbidiremo a quanto dici, lasciaci liberi di rispondere o non rispondere, lasciaci fare come ci sentiamo noi.

Madonna - Va bene, Marisella, siete liberi di fare come vi sentite.

Marisa - Però mi dispiace, oggi dovevamo festeggiare la Madre dell’eucaristia, e ci tenevamo tanto a questa festa, invece siamo tutti prostrati da questa dolorosa situazione. Attendiamo una risposta decisa, sicura, incoraggiante; non credo di pretendere troppo. Sono anni che non riesco a dormire per le sofferenze che offro per la Chiesa e gli uomini della Chiesa. Ma io chi sono? Sono una semplice laica; prendi dei sacerdoti, convertili, fai fare loro quello che hai fatto fare a noi.

Madonna - Posso parlare, Marisella?

Marisa - Sì, sì.

Madonna - Miei cari figli, innanzitutto la scarsa presenza di persone mi fa soffrire molto, perché significa che con tanti miracoli che Dio ha fatto in questo luogo taumaturgico anche coloro che sono venuti qui non hanno capito nulla. Ripeto ancora: "È più facile correre a vedere una statuina che piange o che sanguina che correre a vedere mio Figlio Gesù Eucaristia che sanguina".

Voi siete qui per festeggiare la Madre dell’eucaristia, festeggiatela! La lettera che è arrivata è un comunicato ufficiale ed è piena di falsità. Hanno raggirato tutto pur di farvi chiudere, di stancarvi, di portarvi alla morte. Ma io già vi ho detto che non riusciranno a portarvi alla morte, perché noi siamo con voi. Rispondere a questo comunicato è giusto, Eccellenza, perché così fino all’ultimo avrai detto ciò che pensi, con verità ed onestà, perché naturalmente tu sei nella verità, ma ricordati che loro non risponderanno.

Voi avete sperato che questo fosse l’ultimo colpo di satana; oh, sarebbe infelice se fosse l’ultimo colpo di satana, perché vorrebbe dire che non c'è più tempo per altre conversioni. Inoltre ciò che hanno aggiunto in fondo al comunicato fa capire che sono pronti a martoriarvi, ancora agendo sotto traccia, senza mai scoprirsi, mandando avanti altri. Il cardinal Ruini ha molto gioito nel firmare come presidente della C.E.I. e non come vicario del papa; questo significa che loro stanno avanzando, conquistando potere, accumulando denaro e voi, miei due cari figli, sapete chi sono.

Caro vescovo, io non voglio ordinarti né di scrivere né di non scrivere, ti lascio libero di fare quello che il tuo cuore sente. Io posso solo consigliarti: scrivi per far trionfare la verità, e ciò che scriverai rimarrà agli atti. Potete fare ciò che hanno pensato Filippo e Marisella, lavorare su Internet, nel sito. Un domani tutti dovranno sapere che questi miei due angeli sono morti per la Chiesa. Tutti i presenti sono liberi di aiutarli.

Grazie, Samuele, dei tuoi saluti, grazie, perché mi hai salutato. E tu, Marisella, non mi saluti?

Marisa - Io ti voglio bene e tu lo sai, ma ciò che avevo dentro dovevo dirlo, me ne dispiace, però dovevo dirlo. Io devo difendere il vescovo, lo devo difendere perché io ho detto sì e lui ha sofferto, se io non avessi detto sì lui non avrebbe sofferto; la colpa è mia perché ho detto sempre sì. Se io non avessi accettato lui non avrebbe sofferto; io ho detto sempre sì senza pensare che lui andava incontro alla grande sofferenza.

Madonna - Basta adesso, Marisella, basta. Volete partecipare alla Santa Messa come se fosse l’ultima della vostra vita? Volete con me festeggiare la Madre dell’eucaristia per quanto potete? Io vi amo, non dimenticatelo mai.

Marisa - Ma anche noi ti amiamo, soltanto non sono più d'accordo nel dire ancora sì, perché a causa del mio sì io mi sento colpevole di aver portato Don Claudio all’immolazione e alla distruzione. Dovevo dire no, ma non mi sentivo, mi sembrava brutto dire di no a Dio, e ho detto sempre sì. Ma adesso non ce la faccio più.

Spero che le persone presenti comprendano il mio stato d'animo.

Madonna - Sì che ti comprendono, Marisella. Chi non ti comprende vuol dire che non ha capito nulla della tua vita. Stai tranquilla, pensa in questo momento a te stessa.

Marisa - Ah sì? E tutto quello che ho dato fino adesso? Da quando sono nata, per un motivo o l’altro ho sempre sofferto.

Madonna - Vogliamo pregare tutti insieme Dio Padre con la preghiera che Gesù ha insegnato a tutti? Coraggio, Marisella, allarga le braccia e guarda Dio Padre.

Recitate la giaculatoria che piace tanto a Gesù: Cuore Eucaristico di Gesù, tu sai, tu puoi, tu vedi, provvedi ai nostri bisogni, aiutaci con la tua grazia. Madre dell’eucaristia, prega con noi.

Miei cari figli, perdonatemi se vi ho parlato così, ma sono la Mamma del cielo e della terra, anch'io devo ubbidire a Dio; perdonatemi, la vostra Mamma vi chiede perdono.

Marisa - No, tu non devi chiedere perdono, soltanto vogliamo un aiuto più concreto; sembriamo pecorelle smarrite, non sappiamo più che fare.

Madonna - Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo.

Marisella, il vescovo ha compreso ciò che ho detto.

Marisa - Hai compreso?

Don Claudio - Cosa devo capire, che continua tutta la sofferenza? Posso fare una domanda io? Dille se la posso fare.

Marisa - Ti può fare una domanda?

Madonna - Sì, certo.

Don Claudio - Siamo arrivati alla situazione che temevo: essere condannati dagli uomini della Chiesa. Io avevo chiesto a Dio di non permettere che si arrivasse a questo punto: avere contro tutta la Chiesa italiana, la Congregazione della Dottrina della Fede e la Congregazione del Clero. Cosa significa questo comunicato per Dio? Per me significa una cosa sola: essere condannati dalla Chiesa che amiamo tanto e per la quale siamo pronti a dare la vita. Non ci hai detto cosa dobbiamo fare. Devo scrivere a Ruini e perdere altro tempo? Scrivere ai vescovi d’italia che hanno paura del loro presidente? Io condivido in pieno quello che ha detto mia sorella. Sì, è vero ci sentiamo abbandonati, gettati in un mare in burrasca, sommersi, schiacciati dalle onde. E gridiamo come gli apostoli: "Signore, destati altrimenti periamo". Non ho mai parlato così davanti ai miei fratelli e alle mie sorelle, ma sento che questo è il momento di farlo. Sono confuso, Dio mi tira da una parte, la Chiesa dall’altra. Questo vuole Dio? Io non mi sento di continuare a combattere e tu sai il motivo: perché ai posti di comando ci sono tutti uomini che ha messo il Papa: alla Congregazione della Dottrina della Fede, alla Congregazione del Clero, alla presidenza della C.E.I. Voglio una parola chiara da te: devo combattere contro queste persone che sono state elette dal Papa e che dicono che il Papa è con loro non con noi? Puoi rispondermi?

Madonna - Il Papa non è con loro, il Papa è stato raggirato come hanno tentato di raggirare te. Essi sono più forti e, umanamente parlando, vanno avanti e allargano sempre di più il loro cerchio. Allora bisogna stare o con loro o contro di loro. Ma chi è contro di loro? Nessuno, perché tutti hanno paura. Io vorrei che almeno tu non cedessi le armi e non diventassi come uno di loro. Il Papa conosce solo quello che vogliono fargli sapere. Sa anche di questo comunicato, ma per ora non può far nulla e non sa tutto. Tu sai come lo tengono in piedi e che prima era un forte Santo Padre e ora è un debole Santo Padre. Ormai è nelle mani di questi uomini della Chiesa che lo raggirano come vogliono. Si sentono forti e potenti, fanno capire che anche il Papa ha approvato quel comunicato, ma non è vero, è tutta una manovra cattiva del signor Ruini.

Caro Don Claudio, se vuoi, chiudi tutto. Stai pensando: "Ho perso trent'anni". No, non hai perso trent'anni, hai salvato tante anime. Le persone presenti ti lasceranno chiudere o saranno con te? È arrivato il momento di decidere seriamente: o stare con te o con i massoni; questo è ciò che posso dirti. Ti capisco, mi metto al posto tuo, al posto vostro, perché so che la Chiesa è arrivata al momento più critico della sua storia. Non era mai successo che su una veggente e su un semplice sacerdote ordinato vescovo da Dio si accumulasse tanta invidia e gelosia fino ad arrivare alla calunnia e alla diffamazione. Il santo Padre Pio, santa Bernadette e santa Giovanna d'Arco in confronto a voi non hanno sofferto nulla. Nessun santo del cielo, nessun uomo della terra ha sofferto quanto voi due. Questa sofferenza ha salvato tante anime. Voi mi chiedete: "Perché non vengono qui?". Non possono, hanno il divieto, altrimenti per loro, se sono sacerdoti scatta la sospensione a divinis, se sono laici, altre punizioni. Avete salvato tante anime, siete arrivati a 200 milioni, non è poco, mio caro vescovo, mio amato vescovo, mia cara Marisella.

Marisa - Hai detto 200 milioni?

Madonna - Sì, 200 milioni di anime. Voi, piccolo gregge, alla grande sofferenza del vescovo e di Marisella avete aggiunto le vostre preghiere, sacrifici e digiuni per arrivare a questa grande cifra: 200 milioni di anime.

Marisa - Ma noi non vedremo mai neanche una di queste anime?

Madonna - Che cosa ha fatto il salesiano che veniva qui?

Marisa - Anche lui?

Madonna - Si è messo con loro, si è unito a loro e poiché il Segretario Generale della Congregazione della Fede Mons. Bertone è un salesiano…

Marisa - Siamo arrivati a questo punto? Dicci tu come stanno le cose.

Madonna - Avete un’intelligenza molto forte. Don Claudio, Eccellenza Reverendissima, hai ancora qualcosa da dire?

Don Claudio - No, non lo so, sono molto confuso, sono lacerato. Sento la gioia per la conversione di milioni di persone, ma… Non posso parlare, non ce la faccio, perché ho un groppo alla gola.

Madonna - Volete partecipare alla S. Messa e festeggiare la Madre dell’eucaristia? E tu, mio caro sacerdote prediletto, vescovo ordinato da Dio, vuoi celebrare la Santa Messa con tutto l’amore come hai sempre dimostrato?

Don Claudio - Sì, sì.

Marisa - Ma noi aspettiamo il vostro aiuto. Vogliamo sapere che cosa dobbiamo fare. Dobbiamo chiudere? Che cosa dobbiamo fare, smontare tutto e andarcene via lontano? Che cosa dobbiamo fare?

Madonna - Restate dove siete, anche se questo vi dovesse portare alla morte.

Marisa - Se dobbiamo arrivare a questo punto io dico di no, preferisco chiudere, non so il vescovo. Vuoi chiudere?

Don Claudio - No, questo mai, non è questo che voglio, non voglio chiudere. Ripeto solo che non voglio essere considerato l’uomo che sta distruggendo la Chiesa, non lo voglio, non riesco ad accettarlo, è più forte di me. Io amo la Chiesa, ed essere indicato dai miei confratelli, dai compagni di seminario e dai sacerdoti di Roma come colui che sta distruggendo la Chiesa, non riesco ad accettarlo e tu lo sai.

Madonna - Ma tu sai pure che è in atto una grande vendetta contro di te, per il coraggio e la forza con cui difendi la verità e proteggi l’eucaristia. Come può un solo uomo distruggere la Chiesa? Loro la distruggono, loro parlano e sparlano. Come puoi tu da solo distruggere la Chiesa? Scrivono contro di te per ferirti, per vendetta. Tu sai che il signor Ruini ha detto: "Mi vendicherò e lo schiaccerò", e sta arrivando a questo. Quindi stai tranquillo, non sei tu che distruggi la Chiesa. Chi è intelligente, chi legge su Internet, chi conosce voi non dirà mai che tu "distruggi la Chiesa". Possono distruggere la Chiesa un semplice vescovo e una handicappata veggente? Scusa, Marisella, se dico questo. Oh, ci vuole ben altro; loro distruggono la Chiesa. Dovete essere tranquilli, lasciate dire, lasciate fare. Certo, questo è un colpo di satana, ma non sono finiti; finiranno solo dopo che avrete chiuso tutto, ma questo Dio non lo vuole anche se vi ha lasciato liberi. Poiché prima che Dio parlasse tu, mio caro vescovo, hai detto: "Non chiudo" e tu, Marisella, "Chiudo" noi, scusami, accettiamo la decisione del superiore.

Marisa - Certo, perché ora vi fa comodo quella del superiore, ma non accettate le decisioni di quei superiori, nei quali parla lo Spirito Santo.

Madonna - No, Marisella, non parla lo Spirito Santo in loro, state tranquilli, non è lo Spirito Santo a parlare in loro, è ben altro, è colui che si è ribellato a Dio per primo.

Adesso vi prego, se non hai altro da dirmi, Eccellenza, preparatevi per la S. Messa. Anzi, oggi voglio che tu benedica me, il mio amato sposo, gli angeli, i bimbi angeli che ho intorno, i santi, i papi, ti chiedo in ginocchio di benedire noi tutti. Coraggio, sono davanti a te e a Marisella. Benedici, mio caro figlio prediletto.

Don Claudio - La benedizione di Dio onnipotente Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e rimanga per sempre, amen.

Madonna - Sia lodato Gesù Cristo. Marisella, non mi dai un bacio oggi?

Marisa - Sì, tanto faccio sempre quello che dice il mio direttore spirituale. Lui ha detto sì e io ti do il bacio.

Madonna - È dato col cuore, Marisella?

Marisa - Ma sì, anche se il cuore è tutto sgangherato te lo do.

Madonna - Samuele, canta a Dio.

Marisa - Se lo farai soffrire non so se canterà ancora. Ciao. Ho fatto la cattiva? Le ho detto tutto quello che avevo nel cuore.

Don Claudio - Le hai detto quello che era giusto che tu dicessi.

Il contenuto della lettera di Dio è talmente chiaro che ci siamo astenuti dal fare anche il più piccolo commento. Una volta ancora la sofferenza è stata fertile, perché ha portato la conversione delle anime a 200 milioni.

"Mio caro vescovo, mio amato vescovo, mia cara Marisella, avete salvato tante anime, siete arrivati a 200 milioni, non è poco". Quando la Madonna ha fatto questo annuncio fra le lacrime è spuntato il sorriso sulle labbra del vescovo e della veggente.

Don Claudio ha dato ascolto all’invito della Madonna: "Se il vescovo vuole scrivere ai vescovi d’italia, rispondendo punto per punto a tutte le menzogne che sono contenute nel comunicato ufficiale della C.E.I., lo faccia pure".

Infatti ha scritto una lunga lettera ai confratelli vescovi e l’ha mandata anche al card. Ruini (Allegato n. 2).

Ma il presidente della C.E.I. non solo, almeno per educazione, non ha risposto al vescovo, come ha fatto le altre volte, ma addirittura ha ordinato ai vescovi d’italia e ai sacerdoti di Roma di comportarsi come lui: silenzio assoluto.

Forse non ha risposto, perché non aveva tempo; invece l’ha trovato per scrivere e fare gli auguri di Natale al venerabilissimo capo del Grande Oriente, al Gran Capo della massoneria Gustavo Raffi, come lo stesso afferma in una intervista rilasciata al quotidiano "Il Giornale" e pubblicata domenica 5 maggio 2002.

Il 29 marzo la Madonna ha ricordato a Marisa una visione che aveva avuto diverso tempo prima: visione estremamente significativa. Aveva visto tutti i papi: da una parte quelli umili, semplici, poveri in spirito, dall’altra i papi che hanno pensato a diventare grandi, ad esercitare il potere, ad accumulare denaro; gli uni e gli altri erano circondati da sacerdoti, vescovi e cardinali. I due gruppi erano divisi da un fiume. Questa visione è anche profetica, annuncia e fa comprendere eventi futuri.

Si è accentuata ancora la preoccupazione per la salute del vescovo, sempre più stanco e prostrato.

I medici che hanno sottoposto Don Claudio ad accurate visite mediche e ad accertamenti clinici, non hanno saputo nascondere la loro preoccupazione.

Don Claudio non si è mai mostrato preoccupato della sua salute. Conosce il suo futuro, dove il Signore vuole che arrivi e ha pensato "Ci penserà il Signore a rimuovere questo ostacolo".

Preoccupata e addolorata era invece Marisa, certamente al corrente più degli uomini delle condizioni di salute del vescovo.

Il 1° aprile, come ha detto la Madonna "È un giorno brutto e bello. Tre anni fa, proprio il 1° aprile, il vostro vescovo fu sospeso a divinis, perché non aveva gettato l’eucaristia macchiata di sangue, portata in questo luogo taumaturgico. Non si può sospendere un sacerdote per una simile ragione. Voi sapete che gli era stato ordinato di gettare l’eucaristia, definita dagli uomini della Chiesa: "fenomeno da baraccone, pezzo di pane". Chiedo ad ognuno di voi, anche se non siete sacerdoti: Cosa avreste fatto al suo posto? Avreste preso l’eucaristia e l’avreste gettata? Ecco: il vescovo non l’ha fatto e per questo è stato sospeso a divinis".

Come S. Paolo "si è gloriato delle tribolazioni, sofferte per Cristo", (Rom 5,3) il vescovo Claudio si gloria della sospensione a divinis per aver difeso l’eucaristia.

La Madre dell’eucaristia ha sempre difeso Don Claudio e ci ha ricordato più volte che è stato condannato "per aver sempre ubbidito a Dio". Infine ha annunciato che dopo che avremo pagato il nostro contributo di sofferenza "comincerà una nuova era, una nuova storia".

Il Signore non ha bisogno della sofferenza degli uomini per salvare le anime, perché la Sua passione, da sola, ha cancellato il peccato, restituito la grazia e reso gli uomini figli di Dio, ma chiede, perché le ama, ad alcune anime di unirsi al suo patire e collaborare all’opera di redenzione.

Per questo motivo la Madre dell’eucaristia si è espressa così: "Per te, Marisella, la passione durerà tutta la Quaresima e sarà dura, molto dura.

Coraggio, Dio ti aiuterà, non ti lascerà sola. Si salveranno tante anime, tu non puoi neanche immaginare quante.

Anche nonna Jolanda sta facendo grandi cose durante questa Quaresima per aiutare il vescovo e per la salvezza delle anime. Eccellenza, anche tu ne stai salvando tante, ma non quelle alle quali stai pensando, non c'è possibilità di salvezza per loro.

Collaborano perfino i giovani, anche i piccoli Jacopo, David Maria, Samuele e Emanuele". [39]

Il vescovo non ci ha rivelato l’identità di coloro, per i quali non c'è possibilità di salvezza, ci ha accennato solo che sono cardinali, vescovi e sacerdoti massoni che hanno profanato l’eucaristia e peccato contro lo Spirito Santo.

La Madre dell’eucaristia ha chiesto di pregare perché la lettera indirizzata da Don Claudio a tutti i vescovi d’italia e a tutti i sacerdoti di Roma "scritta in modo forte, ma con tanto amore, porti alla conversione almeno alcuni di quei figli che continuano a correre soltanto dove c'è la possibilità di emergere. Ed emergono facilmente, perché sono seguiti da tanti e riescono ad avere attori, cantanti, musica per di riunire molte persone". [40]

Le conversioni nel mese di aprile si sono susseguite con ritmo incalzante. È giusto aggiungere che ci sono altre anime generose, non appartenenti alla nostra comunità, che collaborano al grande progetto della conversione.

Alla domanda assillante che molti della comunità si sono fatti: "Dobbiamo salvare solo noi le anime?" ha risposto la Madre dell’eucaristia: "Il compito più grande è qui, in questo luogo taumaturgico; tante anime vi aiuteranno, ma non saranno al vostro livello, non a livello così grande, così elevato". [41]

"Oggi il numero delle anime convertite è arrivato ad una cifra molto elevata. Mi raccomando, non sbagliare con i numeri. Scrivi 725 milioni e 500 mila anime convertite".

La gioia di Marisa nell’apprendere come in poco tempo si fossero convertite tante persone è stata talmente grande che ha esclamato: "Se andiamo avanti così celermente io preferisco avere la passione tutti i giorni, così arriviamo prima al traguardo" e la Madonna le ha risposto: "No, Marisella, hai sofferto troppo, figlia mia. Hai sofferto la passione fino a questa notte, hai fatto addirittura più di quanto ti avevamo chiesto". [42]

La Madre dell’eucaristia ha tratto dal fiorire di tante conversioni questa conclusione: "Nelle grandi basiliche ci sono molte persone che lavorano, si impegnano e fanno entrare miliardi in denaro, invece da voi entrano milioni di anime convertite. Cosa desiderate di più?" Marisa ha replicato: "Rispondo io per tutti; le anime convertite". [43]

La Madre dell’eucaristia è tornata a parlare delle lettere spedite dal vescovo ai suoi confratelli d’italia e di Roma e ci ha rivelato quale esito hanno avuto: "Le lettere del vescovo sono arrivate; come al solito alcune sono state accettate e tenute come reliquia, altre stracciate, altre… preferisco non dirlo. Quella lettera può convertire il più incallito peccatore, il più lontano miscredente o ateo, ma coloro che si dicono uomini di Dio, chiamati e scelti da Dio, che hanno avuto il dono dello Spirito Santo, continuano a lottare contro il vescovo. Dio continua ad aspettare le conversioni, la sua mano sta scendendo lentamente". [44]

Don Claudio ha scritto diverse lettere ai cardinali e ai vescovi, perché nessuno di loro possa dire un giorno: "Io non sapevo nulla" e perché al momento opportuno si decidano da quale parte stare: o con Cristo o contro Cristo.

La mancanza di riposo per molte notti, una sofferenza morale enorme, i dolori fisici tremendi hanno prostrato il fisico già debilitato del vescovo e della veggente.

l’ordine medico è stato: interrompere il lavoro e prendersi un po' di riposo: anche la Mamma celeste ha ordinato ai suoi due figli di allontanarsi da Roma per riposarsi.

La meta scelta è stata Pistoia, dove risiede una coppia dei nostri giovani. La cura migliore sono stati i sorrisi che il piccolo Emanuele ha fatto agli zii. Durante la permanenza a Pistoia sono avvenuti alcuni episodi significativi e fatti mistici che, essendo strettamente personali, è bene tenere sotto silenzio.

Il 28 aprile Samuele ed Emanuele, due nipotini di Don Claudio e Marisa, hanno ricevuto dallo zio vescovo il santo Battesimo.

Alla cerimonia ha partecipato la Madonna che ha allargato il suo manto materno sui due nuovi piccoli cristiani, sui genitori e parenti e su tutta la comunità.

Dio ha fatto a Samuele e a Emanuele un grande dono. La Madonna, insieme alla zia Marisa, ha portato i due piccoli in Paradiso, dove hanno cantato, adorato Dio e giocato con altri bimbi.

Probabilmente i due piccolini non conserveranno traccia di questa esperienza straordinaria nelle loro menti e nelle loro coscienze, ma certamente la ricorderanno, quando, a Dio piacendo, andranno a godere definitivamente in Paradiso.

Il mese di aprile si è concluso con un grande annuncio della Madonna: per le sofferenze del vescovo e soprattutto della veggente e per le preghiere, digiuni e sacrifici della comunità, le anime convertite sono arrivate a 860.000.000.

È iniziato il mese mariano per eccellenza e Dio Padre ha mandato S. Giuseppe "a portare la sua lettera di amore e di pace per tutto il mondo".

S. Giuseppe ha detto: "Questo mese di maggio deve essere pieno di amore, di gioia, di sacrificio e di preghiera, deve essere così grande, forte e potente da far cessare le guerre, non solo quelle combattute con le armi, ma anche le guerre tra i sacerdoti, tra le suore e nelle famiglie". Tenendo presente la difficile situazione di molti nostri giovani all’interno delle loro famiglie, ha aggiunto: "I genitori, anziché gioire perché i loro figli seguono un cammino spirituale molto elevato, li sgridano e quasi li prendono in giro, non sono contenti se partecipano alla Santa Messa, ricevono la Santa Comunione, fanno un’opera di carità".

La Madre dell’eucaristia ha invitato caldamente i suoi figli di tutto il mondo a rispettare i sacramenti perché sono gravemente offesi. Quando i parenti non sono contrari, è facile ricevere il battesimo e l’estrema unzione, ma tutti gli altri sacramenti vengono ricevuti con leggerezza e non in grazia. Molte persone ricevono il sacramento della cresima solo perché debbono sposarsi e quello del matrimonio solo per dire che si sono sposati, ma non c'è amore in loro. Il matrimonio celebrato in peccato porta alla rovina. Nella confessione il penitente dice quello che vuol dire e il resto gli rimane dentro perché si vergogna. E quanti arrivano al sacerdozio senza essere convinti! Lo ricevono solo per paura del giudizio degli amici, dei parenti o del paese e dopo un po' si ritirano, oppure fanno una doppia vita.

Molte persone entrano in chiesa al momento della Santa Comunione, la ricevono ed escono subito, parlando di problemi futili ancora con la particola in bocca.

l’eucaristia non è un pezzo di pane da mandare giù o da buttare via. Fanno la Santa Comunione in peccato. Sono milioni le persone che ricevono la Santa Comunione senza sapere cosa significhi".

La Madre dell’eucaristia ha apprezzato il lavoro pastorale svolto dal vescovo per far crescere spiritualmente il suo gregge: "Dico a te, mio caro vescovo, sii felice per come sei e per come sono coloro che vengono qui per pregare, per amare Gesù Eucaristia".

Questi apprezzamenti fatti dalla Madre dell’eucaristia, ci hanno ricordato quelli fatti ai Tessalonicesi da S. Paolo. Don Claudio ha sempre dimostrato di amare molto S. Paolo, si è ispirato al suo stile di vita e si è conformato al suo insegnamento. La figura del grande apostolo ha continuato ad affascinare il nostro vescovo che non ha mai nascosto di aver vissuto diverse sue esperienze e situazioni.

Premeva in lui una domanda alla quale, pur avendo dato una risposta nel suo cuore, desiderava che rispondesse Gesù. La domanda era: S. Paolo da chi è stato ordinato vescovo, visto che non vi è risposta né leggendo gli Atti degli Apostoli né le sue lettere?

Il 3 maggio dopo che la Mamma ci aveva comunicato la lettera di Dio, è apparso Gesù che rivolto al vescovo gli ha chiesto: "Chi ha ordinato vescovo S. Paolo, Eccellenza?".

Don Claudio ha risposto alla domanda con un'altra domanda, interessato alla conferma di quanto già pensava: "Tu, Gesù?".

Sorridendo Gesù ha continuato: "Io, Gesù, sono qui e sono vicino alla Mamma. Accanto a Me ci sono gli apostoli, ma soprattutto ci sono San Pietro, il primo Capo della Chiesa, e S. Paolo. Io ho fermato Paolo che andava ad uccidere i cristiani. l’ho accecato e poi gli ho ridato la vista. E l’ho ordinato vescovo, come ho ordinato te".

La Mamma ha evidenziato la bontà del Figlio: "Vedete quanto è buono Gesù, è venuto a dare l’annuncio desiderato al vostro vescovo", e ha aggiunto una considerazione che ha fatto arrossire Don Claudio : "La tua ordinazione episcopale, Don Claudio, è ancora più grande, perché è partita da Dio che ti ha detto: "Ti ordino vescovo". Dio è venuto in questo luogo, ha ordinato il vescovo che un domani ordinerà altri vescovi e sacerdoti".

Sappiamo che ordinare i nuovi vescovi sarà uno dei compiti più importanti che Don Claudio riserverà a sé, e pensiamo che in futuro chi sarà nominato vescovo dal Papa preferirà ricevere l’ordinazione episcopale da chi l’ha ricevuta direttamente da Dio.

La Madonna ha parlato frequentemente anche della salute di Marisa che va sempre più declinando: "Alla vostra sorella vengono a mancare progressivamente le forze, ma non è ancora giunto il suo tempo. Quando arriverà quel giorno, molto presto, voi non sentirete più le lettere di Dio, ma io sarò ugualmente sempre presente durante la S. Messa celebrata dal nostro vescovo". [45]

Per noi è motivo di consolazione sapere che quando Marisella volerà in Paradiso, la Madonna continuerà ad essere presente in mezzo a noi, durante la S. Messa celebrata da Don Claudio .

Marisa ha goduto molte volte l’esperienza soprannaturale di essere portata in Paradiso, ma recentemente ha chiesto alla Madonna: "Non mi portare più, perché quando torno giù, vedo ancora più buio". Comprendiamo questa richiesta di Marisa; deve essere molto duro, dopo aver goduto in Paradiso, tornare a soffrire sulla Terra.

Ma il giorno 13 maggio, anniversario dell’emissione dei voti e festa delle anime consacrate, la Madre dell’eucaristia ha portato la sua figliolina a godere in Paradiso: "È da molto tempo che non saliva con Noi e oggi Dio ha permesso questo, perché l’attende una vita molto difficile e spesso deve partire con me per posti dove c'è guerra e sofferenza".

Marisa, insieme alla Madonna, è stata recentemente in luoghi dove imperano la guerra, la fame e la miseria e soprattutto in Romania "dove c'è miseria e tanta cattiveria nelle persone. I bambini crescono come se fossero bestioline, eppure sembrano dire: "Cosa possiamo fare?". Ne sono stati battezzati tanti. I bimbi sentono la mancanza di affetto, di cibo, di vestiti e di tutto ciò che serve a ogni creatura del mondo". [46]

Durante il mese di maggio la Madre dell’eucaristia ha parlato anche di due dolorosi problemi:

· veggenti che non vedono più la Madonna e fanno credere di vederla;

· il tradimento di un arcivescovo che è entrato in una setta anticattolica e si è sposato.

Circa il primo punto ha detto: "Alcuni veggenti non mi vedono più e alcuni sacerdoti organizzano grandi adunate e chiedono di pagare l’ingresso alle persone che vi partecipano per sentirli parlare. Tanta gente è accorsa a queste adunate, ma io non sono apparsa. Ormai queste persone si sono fatte un nome talmente grande che moltissimi fedeli corrono dove sono loro, disposti a pagare l’ingresso. Pagano per sentire un sacerdote che parla, per assistere ad una apparizione non autentica". [47]

Dell’arcivescovo che ha tradito, la Madre dell’eucaristia ha detto: "Tanti sacerdoti, vescovi, arcivescovi e cardinali sono come colui che ha tradito la Chiesa. Sono tanti, anche se, essendo poco conosciuti, non fanno rumore. Questo arcivescovo è conosciuto in tutto il mondo e la situazione è preoccupante perché può ribaltare tutto e portare dietro di sé molte anime. A voi chiedo di pregare per queste anime, per queste persone che ingenuamente hanno seguito colui che dice di essere con Dio. Tutto può cambiare se lui vuole". [48]

Anche durante il mese mariano la sofferenza naturale per Marisa è stata molto forte, e tremenda quella soprannaturale, come ha riconosciuto la Madre dell’eucaristia: "Marisa questa notte ha sofferto la vera passione, quella che soffre solo ogni tanto. La spada le penetrava nel petto e nella spalla, causando dolori acutissimi. La vostra sorella è stata eroica nell’accettare e nel non dire nulla, anzi ha cercato di incoraggiare il fratello vescovo". [49]

Don Claudio, difatti ci ha sempre confessato che per lui è di estremo tormento assistere Marisa mentre vive la passione.

Comunque per l’immolazione di Marisa, la sofferenza di Don Claudio, le preghiere e i digiuni della comunità le conversioni sono notevolmente aumentate. Di esse ci ha parlato la Madre dell’eucaristia: "Sono 920 milioni le anime convertite: ce ne sono dappertutto. La maggior parte di esse sono salve per merito della vostra sorella, del vescovo e delle vostre preghiere. Quando la conversione è autentica, l’anima non torna più indietro". [50]

"Grazie a Marisella si sono convertite altri 10 milioni di anime". [51]

"Siete arrivati a 940 milioni di anime convertite che comprendono suore, sacerdoti, vescovi e cardinali". [52]

Abbiamo saputo da Gesù che il vescovo e la veggente, a causa delle persecuzioni che subiscono da parte degli uomini della Chiesa, dei tradimenti e delle calunnie, a volte, in segreto, sfogano il loro dolore piangendo.

"Quando mi trovavo solo nel Getsemani o in qualsiasi altro luogo, versavo lacrime per le persone che non si convertivano. Così voi, miei due cari figliolini, sorridete e date gioia quando siete con le persone, ma quando vi ritirate e siete soli, piangete sul mio cuore". [53]

Ai giovani amareggiati, perché accusati di non fare parte della Chiesa, Gesù ha assicurato: "La Chiesa è salva, perché è di Dio e nessun uomo, anche se grande e potente, può distruggerla. Miei cari figli, voi siete la Chiesa, siete tutti con la Chiesa". [54]

Il 27 maggio abbiamo festeggiato Marisa e pregato per le anime consacrate. Per l’occasione sono venute nel luogo taumaturgico persone provenienti da diverse regioni d’italia.

Abbiamo premesso alla festa un triduo, durante il quale è sempre venuto Gesù per incoraggiarci a pregare per le anime consacrate e soprattutto per Marisa, che alla vigilia "avrebbe passato una notte terribile".

Tante sofferenze hanno provocato il grande annuncio fatto da Gesù il giorno della festa: "Avete raggiunto un miliardo di anime convertite. Miei cari figlioli, non siete tanti, eppure siete arrivati a convertire in poco tempo un miliardo di anime di ogni religione e razza, non soltanto cattoliche. Ecco la grazia grande, il miracolo grandissimo che nel vostro piccolo, nella vostra umiltà e semplicità, avete ottenuto: un miliardo di convertiti".

Nella stessa circostanza abbiamo inaugurato una statua in bronzo della Madre dell’eucaristia, opera del noto scultore Manfrini, donata da benefattori milanesi che vogliono restare anonimi. La statua è stata collocata di fronte "alla basilica" come se volesse dare il benvenuto a coloro che vi entrano per pregare.

Durante il mese di maggio Dio ha fatto ai nostri giovani una grande grazia.

La Madre dell’eucaristia ha rivolto ai singoli, ad ogni coppia di fidanzati e ad ogni coppia sposata un messaggio, nel quale ha esposto la loro situazione e dato consigli opportuni.

Il mese di maggio è terminato con un altro annuncio che ha immensamente rallegrato il cuore del nostro vescovo: "Eccellenza, di' la Santa Messa come se fosse l’ultima della tua vita, anche se so che già lo fai. Sai, ogni tua santa Messa salva un'anima". [55]

Il mese di giugno è iniziato con un piacevole annuncio: "Oggi dovete aggiungere altri venti milioni di conversioni".

Don Claudio ha provato un'altra grande gioia quando Gesù ha affermato che i papi Pio XII e Paolo VI, che ama moltissimo, "sono santi per Noi e se la Chiesa tarda a dichiararli santi, non importa".

Poi Gesù ha proseguito il discorso sulla santità: "Per voi è difficile comprendere che possa esistere un santo vivente. Sulla Terra ci sono due persone dichiarate sante dal Paradiso; questi due santi sono stati eletti da Dio e soffrono e pregano per tutti. Voi li vedete scherzare, ridere, fare qualche battuta e anche qualche scatto; anch'io ne ho fatti tanti e ho preso a frustate le persone che non si comportavano bene. Chi non rispetta coloro che Dio ha dichiarato santi sulla Terra, chi li calpesta, commette peccato, perché è peccato calpestare e offendere i santi".

Infine, rivolto al vescovo e alla veggente ha loro comunicato: "Domani andrete a Gaza. Non patirete niente fisicamente, né vi stancherete; volerete e sarete là. Vi addolorerà solo vedere le persone che soffrono". [56]

Il 2 giugno è venuto Dio Spirito Santo a comunicarci la lettera di Dio. Ha esordito dicendo: "Chiedete il dono della pace e delle lingue, come qualcuno desidera da tempo".

Sappiamo che "colui che desidera da tempo il dono delle lingue" è il nostro vescovo. Infatti Don Claudio non conosce nessuna lingua straniera, ma ha un desiderio così forte di rivolgersi a tutti gli uomini per far conoscere e amare Gesù Eucaristia e la Madre dell’eucaristia che ha chiesto allo Spirito Santo il dono delle lingue.

Poi lo Spirito Santo ha rivolto questa domanda ai membri della comunità: "Che uso avete fatto di tutte le lettere di Dio?" e ha dato la risposta: "Molti hanno camminato, piano piano sono andati avanti, altri sono tornati indietro e altri ancora, per fortuna pochissimi, non camminano affatto".

Il giorno seguente, festa di Pentecoste, è tornato ancora Dio Spirito Santo per dirci: "Lo Spirito Santo non è conosciuto come Dio Padre e Dio Figlio, anzi molti lo combattono e peccano con facilità contro di Lui. Voi non potete immaginare quante persone istruite, quanti alti prelati peccano contro lo Spirito Santo. Invocatelo, permettete anche a Me di fare la mia parte. Non ci sono soltanto Dio Padre e Dio Figlio, ma anche Dio Spirito Santo".

Durante la S. Messa di Pentecoste Marisa ha sofferto intensamente la passione. Appena è terminata la celebrazione eucaristica è stata riportata a braccia nella sua camera, dove è svenuta più volte a causa dei terribili patimenti.

Il 4 giugno Gesù ha detto: "Godete di questa giornata, perché Dio ha compiuto una grazia molto grande; a suo tempo saprete".

Il mistero è durato poco; alcuni giorni dopo, infatti, Don Claudio, per ordine della Madonna, ha riferito alla comunità che il Signore l’aveva guarito da un cancro al fegato che aveva già intaccato l’apparato digerente. Il vescovo era al corrente del suo male da pochi giorni, mentre Marisa lo aveva saputo da molto tempo dalla Madre dell’eucaristia, ma era stata obbligata a mantenere il segreto.

Aveva offerto a Dio tante preghiere, digiuni e i dolori passione, per ottenere la guarigione del fratello vescovo, ed era riuscita a strappare la grazia a Dio.

Il 6 giugno, l’ostia che aveva versato sangue un anno prima ne ha versato ancora e da conchiglia si è trasformata in cuore.

Durante l’apparizione Marisa ha visto questa trasformazione "Una conchiglia piena di sangue piano piano si sta trasformando in un cuore e dentro c'è Gesù".

Domenica 10 giugno abbiamo commemorato il grande miracolo eucaristico avvenuto un anno prima, durante la S. Messa celebrata dal nostro vescovo.

Gesù ci ha messo in guardia dal pericolo di vivere le emozioni del momento e poi tornare a comportarci come prima: "Quel giorno avete esultato di gioia, avete pianto, vi siete commossi, ma dopo un po' di tempo vi siete quasi dimenticati del miracolo che è il più grande della storia della Chiesa".

Poi ci ha spronato a diventare sempre migliori. "Voi, in confronto a tante altre anime, siete migliori, ma non per questo vi dovete adagiare".

Nonostante Don Claudio fosse stato guarito per intervento divino dal cancro, si sentiva spossato, molto stanco. Anche di questo ha parlato Gesù: "Continuate a pregare per il vostro vescovo, ora la sua salute va bene, ma è subentrata una stanchezza non indifferente, un po' strana".

Dai primi di giugno Marisa ha vissuto la passione tutti i giorni per la conversione dei sacerdoti.

Il 13 giugno, ricorrendo la sua festa liturgica, S. Antonio ci ha portato la lettera di Dio e ci ha comunicato che molte chiese hanno seguito il nostro esempio nel fare l’adorazione eucaristica: "Da quando voi avete cominciato a farla, come hanno chiesto Gesù e la Madonna, ora anche in diverse parrocchie viene fatta l’adorazione eucaristica.

Ricordate quando tempo fa il vostro vescovo ha detto: "Quando avrò la mia chiesa, ci sarà l’adorazione eucaristica ventiquattro ore su ventiquattro"?. Ebbene, anche questa sua idea è stata rubacchiata. Il vescovo annuncia tante belle iniziative che vengono rubacchiate da grandi e piccoli sacerdoti, ma non vi preoccupate di questo, l’importante è che le anime si convertano e, come ha detto il nostro Gesù e la nostra Madre dell’eucaristia, che le preghiere vadano avanti e l’adorazione si faccia sempre".

Gesù ha indicato quali qualità deve avere il sacerdote per salvare le anime: "Deve essere forte, duro e dolce allo stesso tempo". [57]

Il 17 giugno abbiamo festeggiato la festa del Corpus Domini. Abbiamo portato solennemente in processione l’eucaristia che ha sanguinato e abbiamo elevato a Dio preghiere e suppliche per la conversione delle anime.

Il giorno seguente la Madre dell’eucaristia ci ha dato un'altra lieta notizia: "Certamente sarete contenti se la Mamma vi dirà al posto di Gesù che si sono convertite 100 milioni di anime, tra di loro ci sono dei protestanti che sono tornati al cattolicesimo".

Il 18 giugno Gesù ha annunciato: "Domani il vescovo e Marisella partono di nuovo per l’africa, voi dovete accompagnarli con la preghiera.

I bambini, le mamme e i papà dell’africa, dove i miei due figli sono stati molte volte, non hanno nulla. Quando qualcuno parla loro di Gesù, i bambini aprono gli occhietti e chiedono: "Chi è Gesù?". I miei figli cercano di spiegarlo con parole semplici. Alcuni di questi bimbi si abbandonano tra le braccia dei miei figli e muoiono".

La veggente ci ha descritto la misera situazione di milioni di persone che vivono nel terzo mondo. Non hanno nulla e soffrono di tutto.

In occasione del secondo anniversario dell’ordinazione episcopale di Don Claudio e del compleanno di Marisa è venuto Gesù per fare loro gli auguri e per ringraziarli del grande lavoro che hanno svolto per la Chiesa e per le anime.

Gesù ci ha comunicato che il vescovo ha ricevuto da Dio in modo abituale e permanente il dono della bilocazione, prima esercitato solo in alcune occasioni: "Ora Dio vuole che lui vada in bilocazione nei paesi poveri del mondo ad accompagnare la Madre dell’eucaristia, sua sorella e tutti i bambini del Paradiso secondo necessità. Questa notte sono andati in Africa e hanno visto il dolore, la fame e la sete che patiscono mamme e bambini, hanno visto che cosa vuol dire soffrire e non avere accanto chi può aiutare. I nostri bimbi del Paradiso aiutavano, davano da bere, da mangiare a coloro che stavano morendo". [58]

Poi tra Gesù, Don Claudio e Marisa è avvenuto un colloquio, talmente simpatico, semplice e cordiale, che abbiamo pensato di riportarlo integralmente. Per gustarlo occorre fare una precisazione. Era talmente grande l’ansia del vescovo di arrivare alla meta stabilita da Dio: tre miliardi e cinquecento milioni di anime convertite, che da giorni ripeteva la stessa preghiera: "Signore, Tu non hai bisogno di noi, povere creature, per convertire le anime, puoi farlo benissimo da solo. Per questo, ti prego, salva Tu direttamente cinquecento milioni di anime; in poche parole abbonaci una parte dei tre miliardi e mezzo, così arriviamo prima al traguardo".

Dio ha esaudito la preghiera fatta dal vescovo da Lui ordinato.

Gesù - Volevi condonate delle anime, Don Claudio, Eccellenza Reverendissima? Le anime da salvare sono state ridotte a tre miliardi!

(La comunità ha ringraziato Dio applaudendo)

Gesù - Non confondete; ho tolto, ho diminuito le anime da salvare, invece di tre miliardi e cinquecento, il numero è sceso a tre miliardi, ecco il condono. Avete capito questo?

Don Claudio - Posso parlare, Gesù?

Gesù - Parla, Eccellenza Reverendissima.

Marisa - Gesù, il vescovo è in pallone.

Don Claudio - Io ti ringrazio, Gesù, del tuo dono, perché da giorni ti stavo chiedendo: "Dal momento che tre miliardi e mezzo sono tanti, ce ne abboni una parte?". Tu, nella tua bontà, da tre miliardi e mezzo sei sceso a tre miliardi, e a noi sembra più vicina la meta, per questo noi ti ringraziamo e abbiamo applaudito perché…

Gesù - Avete capito il contrario. Comunque dovete lo stesso applaudire e cantare perché ormai sono 1.800.000.000 le anime convertite.

È talmente grande la gioia che avete nel cuore che non riuscite a comprendere neanche il vostro Gesù. Non sono 3 miliardi i convertiti, però avete fatto un bel passo avanti. Fate i conti a casa, figlioli, fate il compito a casa, perché Io, Gesù, devo andare.

Marisa - Ma dove vai quando dici che devi andare?

Gesù - Come dove vado? Dio Padre, Dio Spirito Santo, tutti gli angeli e i santi mi stanno aspettando, Io debbo andare.

Marisa - Vai, Gesù, noi facciamo i conti con la penna.

Gesù - Possibile, Eccellenza, che tu non abbia capito quante anime sono rimaste?

Don Claudio - Un miliardo e ottocento? Un miliardo e settecento? Gesù, io sono laureato in lettere non in matematica.

Gesù - Io non ho nessuna laurea, eppure faccio i conti bene.

Don Claudio - Ce lo dici per favore quante anime da convertire sono rimaste?

Gesù - Guardate la pazienza che ho questa mattina: un miliardo mettetelo da parte, come la chiamate voi, nella cassaforte. Si sono convertiti altri?

Don Claudio - Trecento.

Gesù - E oggi Io, Dio, ve ne ho condonati cinquecento.

Don Claudio - E sono ottocento.

Gesù - Però se contate i cinquecento milioni condonati, dovete arrivare ai tre miliardi e mezzo, quindi o contate cinquecento prima o contate cinquecento dopo.

Don Claudio - Sono rimasti un miliardo e settecento milioni.

Gesù - Ne sono rimasti pochini, coraggio, figlioli, coraggio.

Don Claudio - Grazie, Gesù.

Marisa - Ti volevo dire una cosa, Gesù, ma è meglio che te la dica da sola.

Gesù - Ma adesso non mi cantate più alleluia?

Don Claudio - Sì, sì.

Marisa - Ti hanno applaudito, hai visto, Gesù, non capiscono più niente quando sentono parlare di miliardi.

Gesù - Forza, Marisella, coraggio, che ti prende?

Marisa - Adesso mi sto emozionando io.

Gesù - Cantate e benedite Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo, gridando con tutto il Paradiso: Alleluia.

Marisa - Ciao, Gesù, non aspetti neanche che ti dia un bacio? Ciao.

Madonna - Io, la vostra Mamma, non ho nulla da dire se non fare gli auguri ai due diamanti di cui ha parlato Gesù."

Il giorno seguente la Madre dell’eucaristia ci ha di nuovo parlato del condono concessoci da Dio.

"In questo momento Gesù è in preghiera. Per chi prega Gesù? Per tutti coloro che hanno bisogno. Però non dovete approfittare e chiedere altri condoni, perché non li può dare, altrimenti terminerebbero le preghiere, i sacrifici, i fioretti, l’amore e la sofferenza. Gesù non ha bisogno di tutto questo, può fare anche tutto da solo, ma dal momento che vi ama, vi invita a lavorare alla sua messe con Lui, così voi lavorate con Lui e per Lui". [59]

Poi ha parlato, unendoli, del volto rigato dal dolore di Gesù e del vescovo. "Io sto guardando il mio Gesù che continua a pregare con il volto rigato dal dolore. Anche il vostro vescovo ha il volto rigato dal dolore, ma ha tanta gioia, tanto amore, tanta voglia di salvare le anime. Stamattina nel Kenia ne ha battezzate almeno cinquecento. Battezzava, parlava di Gesù e seminava le parole del S. Vangelo. Che gioia vedere un amore così grande!".

Marisa non ha mai cessato di soffrire la passione, come ha ricordato Gesù: "Oggi è venerdì, voi sapete che tutti i giorni la vostra sorella soffre la passione, ma oggi è ancora più forte del solito; per questo non è con voi, ma voi potete aiutarla con la preghiera.

Pregate, affinché abbia la forza di accettare tutto per la conversione degli uomini della Chiesa". [60]

Il 24 giugno il vescovo ha dato la Prima Comunione ad alcuni giovani di origine sudamericana, venuti dalla Svezia e privi di guida spirituale. La loro preparazione era stata curata da catechisti improvvisati e ultimata dal vescovo che nei giorni precedenti alla Prima Comunione aveva riservato a sé degli incontri di preparazione.

Il vescovo ha sempre insistito nell’insegnarci ad essere sempre umili e semplici e ci ha dato un grande esempio di distacco dai soldi e dal potere, come ha riconosciuto Gesù: "Mi piace questo luogo: qui non pensate al potere, ad avere tanti soldi, siete sempre rimasti umili e semplici in tutto e per tutto". [61]

Come S. Paolo non ha voluto che i Tessalonicesi fossero nell’ignoranza circa i defunti, così Gesù ha voluto illuminarci circa la sorte dei bambini morti senza battesimo, poiché continuano in proposito a girare opinioni "strane".

"Qualcuno continua a dire che, quando muore un bimbo, senza aver ricevuto il battesimo, va nel limbo. No, questo non è vero: sale subito in Paradiso e gode la visione di Gesù e di Maria. I bambini in Paradiso sono tanti e felici, godono moltissimo e pregano per i loro genitori. Il limbo non esiste. Quando una mamma perde un bambino, anche se ancora nel grembo materno, ditele: "Il vostro angelo è in Paradiso"". [62]

Nella stessa apparizione Gesù ha annunciato che il vescovo e la veggente sarebbero andati nel Kenia, insieme alla Mamma Celeste.

Marisa ci ha di nuovo stupito per la sua semplicità e immenso amore dicendo: "Il vescovo è un po' stanco, possiamo evitare di mandarlo?".

Gesù ha risposto così alla Sua dolce sposa: "No, lui deve andare, deve benedire i matrimoni e fare le confessioni".

Marisa ha continuato a soffrire la passione, forti dolori fisici e struggenti dolori morali. Ha bevuto il calice amaro delle tribolazioni insieme alla mamma, nonna Iolanda. Per questo Gesù ha detto: "Oggi il mio saluto va alla nonna Iolanda che continua a portare avanti il suo patire con tanto amore. Voi non potete immaginare quanto queste due creature, mamma e figlia, affrontino il dolore dalla mattina alla sera e a volte anche di notte. Vivono una sofferenza dura, atroce, ma riescono ad offrirla a Gesù e a salvare tante anime". [63]

Il 29 giugno abbiamo solennemente celebrato il secondo anniversario dell’ordinazione episcopale del nostro vescovo. Gesù, la Madre dell’eucaristia, S. Giuseppe, gli apostoli Pietro e Paolo, tutti gli angeli e i santi sono venuti nel luogo taumaturgico per fare gli auguri al vescovo ordinato da Dio.

Il Sommo ed Eterno sacerdote ha esordito con: "Il mio augurio, Eccellenza Reverendissima, va a te per tutto l’amore che hai verso le anime. Hai vissuto il tuo secondo anno di episcopato tra lotte e sofferenze, tra gioie e dolori".

La Madre dell’eucaristia si è unita al Divin Figlio: "Auguri vivissimi al mio amato vescovo, Sua Eccellenza Mons. Claudio, e grazie per tutto quello che fai per la Chiesa, per le anime, nel nascondimento, nel silenzio, come vuole Gesù, perché è così che si salvano le anime, nel nascondimento e nel silenzio.

Pietro e Paolo hanno ammirato la forza del vostro vescovo nel portare avanti da solo questa missione così grande e combattuta dagli uomini della Chiesa, così nascosta e incompresa".

Gesù si è rivolto ai giovani: "Davanti a Me sono inginocchiati, coloro che un anno fa sono stati ordinati ministri straordinari dell’eucaristia. Miei cari figliolini, siete tutti a posto. Mi avete portato con voi, avete portato l’eucaristia alle persone malate e a coloro che non potevano recarsi in chiesa. Gioite se il vostro Gesù vi dice che tutti siete nella condizione di essere ministri straordinari dell’eucaristia e in grazia per portarmi alle anime che hanno bisogno. Il mio augurio è per tutti voi".

Finalmente la Madre dell’eucaristia ha dato il grande annuncio che tutti attendevamo. Dopo averci ringraziato delle preghiere fatte e dei sacrifici sostenuti, ci ha comunicato: "Per questo meritate la conversione di due miliardi di anime. Avete visto che quando volete, sapete dare, sapete fare, in poco tempo siete arrivati a questo buon traguardo?".

Marisa aveva donato il suo oro per farlo fondere e ricavare un anello episcopale per Don Claudio con la riproduzione dell’immagine della Madre dell’eucaristia: era il regalo che la sorella aveva preparato al fratello vescovo per il suo secondo anniversario di episcopato. La Madonna ha benedetto questo anello e ha voluto che fosse la stessa donatrice a metterlo al dito del vescovo.

"Benedico questo anello che tu, Don Claudio, porterai al dito, sempre, e da questo sapranno che tu sei il vescovo della Madre dell’eucaristia.

Coraggio, Marisella, mettilo al dito del vescovo".

Il caldo afoso e umido di Roma ai primi di luglio è sempre controproducente per la salute molto precaria di Marisa e per la situazione fisica di Don Claudio: così anche quest'anno, il vescovo e la veggente sono stati costretti, per ordine medico, ad allontanarsi da Roma.

Per motivi di riserbo e di discrezione racconteremo solo quei fatti ed avvenimenti che il vescovo ha deciso che vengano conosciuti.

Quanto alle lettere di Dio, contenenti riferimenti a situazioni personali, al presente della Chiesa e al futuro del vescovo, Don Claudio ha deciso di pubblicare solo quella consegnatagli in occasione del trentesimo anniversario della chiamata da parte di Dio a svolgere la grande missione.

Il 7 luglio, in occasione dell’onomastico di Don Claudio, sono apparsi Gesù, la Madonna, S. Claudio vescovo e martire e S. Claudio della Colombiere per fargli gli auguri.

Il vescovo e la veggente hanno continuato a recarsi in bilocazione in Palestina, in Kenia, in Romania e in zone di guerra per soccorrere i poveri, prestare aiuto ai feriti, dare conforto e coraggio ai bisognosi.

Il 15 luglio, preceduto da un triduo seguito da tutti i gruppi di preghiera "Madre dell’eucaristia" sparsi in Italia, Don Claudio e Marisa hanno celebrato il 30° anniversario della loro chiamata da parte di Dio.

Per motivi di distanza e logistici erano presenti solo i giovani, che hanno ricevuto i ringraziamenti della Madonna: "Vi ringrazio per tutti i sacrifici fatti per venire a festeggiare i due nostri figliolini tanto cari a Dio che stanno portando sulle spalle un peso molto grande".

Poi la Madonna ha voluto far sapere che per questo anniversario in Paradiso c'era una grande festa: "Oggi, per voi il Paradiso fa una grande festa che nessun uomo della Terra può comprendere".

Infine il grande annuncio, tanto atteso e sospirato: "Il vostro lavoro di questi trent'anni vi fa arrivare a tre miliardi di conversioni. Siamo arrivati ad un buon numero di anime convertite, grazie soprattutto a voi due, che in questi anni avete dato moltissimo, non vi siete mai pavoneggiati né inorgogliti, non avete mai cercato di primeggiare, siete rimasti sempre nel silenzio e nel nascondimento. Nei vostri viaggi, nel vostro peregrinare da una città all’altra, da una nazione all’altra, seminando rosari e preghiere ovunque, avete salvato tante anime".

Anche la SS. Trinità si è fatta presente per benedire il vescovo e la veggente. Gesù e la Madonna hanno ringraziato anche nonna Iolanda: "Con una fatica ed una sofferenza che non potete immaginare, continua a seminare preghiere sulla Terra per Don Claudio e Marisella. Voi non sapete che la metà delle conversioni di questo ultimo momento è sulle spalle di una signora di 95 anni".

La Madre dell’eucaristia ci ha incoraggiato a proseguire con più impegno nell’opera di conversione delle anime: "Adesso è il momento di intensificare la preghiera, perché coloro che si debbono convertire ora sono i più duri. Tra di loro ci sono soprattutto coloro che celebrano la S. Messa solo per dovere, non sono in grazia di Dio e ricevono quindi Gesù non in grazia".

Durante i giorni della riunione del G8 a Genova si sono verificati violenti scontri tra polizia e dimostranti che hanno provocato un morto e più di cinquecento feriti. Il vescovo e la veggente sono andati in bilocazione nel capoluogo ligure per prestare soccorso ai feriti ed hanno visto scene di guerra.

Dio ha permesso che il demonio continuasse ad assalire Marisa e la percuotesse ferocemente. Il padre della menzogna addirittura ha tentato di uccidere il vescovo e la veggente: Don Claudio e Marisa stavano tranquillamente nuotando, quando il demonio ha assalito all’improvviso quest'ultima e l’ha colpita duramente, facendole perder i sensi. Don Claudio, pensando che Marisa fosse in preda ad un malore e vedendo che cominciava ad andare sott'acqua, è accorso per aiutarla. Ma il demonio, approfittando di una depressione marina profonda, ha afferrato il vescovo per le gambe e ha cominciato a trascinarlo sott'acqua. Don Claudio ha avvertito di precipitare velocemente sotto la superficie del mare, come un siluro, e non riusciva, per quanti sforzi facesse, ad arrestare la corsa.

Improvvisamente ha percepito di essere riportato in superficie con una velocità superiore a quella della discesa e appena è emerso, ha notato che Marisa era in estasi e stava tranquillamente dialogando con la Madonna che le stava dicendo: "Miei cari figliolini, il demonio ha tentato di affogarvi in mare, ma Dio ha mandato i suoi angeli a salvarvi. Il demonio è molto arrabbiato contro di voi, a causa delle tante anime che gli state sottraendo".

Il 1° agosto, accompagnati dai nostri giovani, il vescovo e la veggente si sono trasferiti in montagna, a Frontignano, dove, per volontà di Dio, si erano incontrati trenta anni prima.

Il 4 agosto 2001 il vescovo e la veggente, accompagnati da alcuni membri della comunità, si sono recati nella meravigliosa vallata che si estende tra Castelluccio di Norcia e la Forca Canapina per fare una passeggiata distensiva e respirare l’aria salubre dei monti circostanti.

Arrivati in un tratto di strada tranquillo e solitario, tutti sono scesi dalla macchina ed hanno iniziato a passeggiare. Marisa camminava faticosamente, sostenuta dalle stampelle, improvvisamente le ha lasciate cadere per terra ed ha iniziato a percorrere la strada con passo svelto e sicuro.

Era venuta la Madonna, l’aveva presa per mano e la faceva camminare. Madre e figlia, sempre tenendosi per mano, hanno dialogato a lungo, hanno riso e scherzato. Per il vescovo non era una novità quanto stava accadendo, lo era per le altre persone presenti che seguivano felici e commosse. Dopo circa mezz'ora la Madonna ha invitato Marisa a sedersi di nuovo in macchina, l’ha abbracciata ed è andata via.

Quando Marisa si è ripresa dall’estasi, si è rivolta ai presenti ed ha raccontato quanto aveva vissuto. l’attenzione del vescovo è stata attratta da un capello nero che, adagiato sul petto della veggente, faceva contrasto con il candore del maglioncino che indossava. Nessuno dei presenti, osservati con attenzione dal vescovo, aveva i capelli neri. È stato spontaneo per il vescovo domandarsi: "Di chi è questo capello?" che per di più emanava un profumo particolare ed intenso.

Non è stato possibile neanche accennare una risposta, una folata di vento ha fatto volare via il capello, tra lo sconcerto dei presenti.

Il più addolorato appariva il vescovo, aveva intuito che si trattava di un capello particolare ed ha esclamato: "Speriamo che qualcuno ci faccia sapere almeno a chi apparteneva".

Mentre tutti si accingevano a prendere posto in macchina, il vescovo ha gridato: "Eccolo"; infatti sul petto di Marisa era comparso di nuovo. Don Claudio, non avendo altro a disposizione, ha avvolto il capello in un fazzoletto di carta e lo ha messo in tasca.

Arrivati a casa il vescovo e la veggente hanno controllato attentamente il capello e si sono resi conto che in alcune parti aveva cambiato colore.

Più tardi è apparsa la Madonna: "Ho voluto donare un mio capello a mio figlio: il vescovo Claudio Gatti. Il capello inizialmente tutto nero, si è successivamente schiarito in alcune parti assumendo il colore dei capelli del piccolo Gesù e del mio amato sposo Giuseppe".

Questo dono è unico ed esclusivo, perché la stessa Madre dell’eucaristia ha detto che "non è mai stato fatto a nessuno".

Il vescovo ha depositato il capello in un improvvisato reliquiario: una scatolina di cartone.

Don Claudio e Marisa desideravano da tempo tornare alla fonte S. Lorenzo, dove 30 anni prima il vescovo ha iniziato a presenziare alle apparizioni della Madonna. A quel luogo sono legati i ricordi delle prime esperienze del soprannaturale vissute insieme.

Lì sono avvenute le più lunghe apparizioni, tre ore, di cui hanno goduto Don Claudio e Marisa.

Lì la Madonna ha cominciato a parlare ai due figliolini della grande missione che Dio aveva deciso di affidare loro.

Don Claudio e Marisa ricordavano il nome del luogo, ma non sapevano come arrivarci.

Aiutati da Giovanni, un caro amico, sono riusciti a trovare la strada per arrivare e finalmente sono riusciti ad appagare il grande desiderio.

Appena giunti alla fonte S. Lorenzo, mille ricordi hanno affollato la mente del vescovo e della veggente e una grande emozione ha invaso il loro cuore.

Invocata è apparsa la Madonna che ha voluto condividere la gioia dei due figliolini e ha rivolto loro parole di conforto, d’incoraggiamento e di ringraziamento.

Il 26 agosto, il vescovo e la veggente, accompagnati da alcuni membri della comunità, sono andati alle Forche Canapine.

Marisa era sulla carrozzella; d’improvviso si è alzata e, in estasi, si è diretta verso un dirupo. Giunta all’altezza della staccionata di protezione, colloquiando con la Madonna, le ha detto: "In Paradiso non ci sono le staccionate". Poi guardando verso il cielo ha esclamato: "Il volto di Cristo!".

La Madonna le ha annunciato: "La tua dipartita è vicina, anche se i tempi di Dio non sono i vostri. Tu soffri molto e spesso vicino a te condivido il dolore della passione di mio Figlio Gesù per permettere al vescovo di riposare".

La Mamma del Cielo ha anche ricordato la promessa di Dio: "Ora siete in pochi nel luogo taumaturgico, ma un giorno verranno molte persone a pregare".

Infine ha parlato del grande amore del vescovo per il suo gregge: "Il vostro vescovo vi ama di un amore immenso e qualcuno di voi darà testimonianza di questo a tutta la comunità".

Terminata l’apparizione, Marisa ha continuato a camminare con scioltezza, giocando felice col piccolo Emanuele che stringeva finalmente tra le braccia pur rimanendo in piedi.

La gioia di poter camminate autonomamente è durata fino a tarda sera, poi la veggente è tornata nelle condizioni fisiche in cui era prima dell’apparizione.

Purtroppo anche nel mese di agosto la salute di Marisa ha lasciato molto a desiderare. Forti dolori naturali si sono uniti alla sofferenza della passione. Anche Don Claudio non ha potuto recuperare a livello fisico, come ha riconosciuto la Madonna: "Non hai forza, sei stanco, non pensare al domani, pensa all’oggi". [64]

Il 30 agosto Marisa, a letto, soffriva moltissimo per una contrattura muscolare che dalla spalla sinistra le si irradiava al collo e al capo, estendendosi anche al lato destro. Il vescovo e alcuni membri della comunità facevano del loro meglio per alleviare le sue sofferenze, ma con scarsi risultati. Ad un certo punto Marisa ha cominciato ad avvertire delle trafitture al piede destro.

Il vescovo ha esclamato: "Mio Dio, non è possibile che, già così dolorante naturalmente, Tu le chieda di soffrire anche la passione!".

Ma era proprio quello che si temeva…

Nel giro di pochi minuti Marisa è entrata in uno stato di sofferenza terribile, vivendo tutti i dolori che Gesù ha patito durante la sua crocifissione. Le sue mani e i suoi piedi si sono contratti come se fossero trapassati dai chiodi, a stento riusciva a reprimere i gemiti che le sfuggivano. Si lamentava anche per le spine che le trapassavano il capo, penetrandole fino dentro gli occhi.

Le sue labbra erano diventate in poco tempo, completamente riarse, screpolate, la gola inaridita. Ha chiesto dell’acqua e zucchero che le è stata subito portata.

Il suo volto disfatto e i suoi occhi dolcissimi sembravano veramente quelli di Gesù morente sulla croce! Il vescovo, che le era accanto, ha guardato i presenti ed ha esclamato: "Ecco, questa è Marisa, quando di notte soffre la passione".

Ad un certo punto è accaduto un fenomeno mistico che non è nuovo in Marisa.

Per lei il vescovo non c'era più, al suo posto c'era Gesù e tra loro si è svolto un colloquio dolcissimo:

Marisa - Sei venuto, Gesù?

Gesù - Sì, sono venuto per aiutarti, soffri molto, mia sposa?

Marisa - Sì, ma le tratti tutte così le tue spose?

Gesù - Sono veramente poche quelle che accettano il dolore per amore, non raggiungono le dita di una mano. Non vorrei farti soffrire, ma devo fare la volontà del Padre.

Marisa - Perché non vai al Padre e gli dici di non farmi più soffrire?

Gesù - Non vuoi salvare le anime?

Marisa - Sì, accetto tutto, mi fanno tanta compassione le anime, poverine!

Gesù - Poverine?!

Marisa - Sì, non dico quelle che tu sai, ma quelle che ce la mettono tutta, però sono deboli, tutti siamo poveri, deboli.

Gesù ha chiesto a Marisa: "Vuoi la mia benedizione?" e, senza attendere risposta, ha tracciato un segno di croce sulla sua fronte e sulle mani esclamando: "Questa benedizione non ti toglierà la sofferenza, ma ti aiuterà a sopportarla".

In effetti durante tutto il colloquio la sofferenza di Marisa è apparsa meno spasmodica, segno che era intervenuto un aiuto divino per far sì che potesse sopportare i dolori terribili a cui il suo corpo era sottoposto.

Dopo la benedizione Marisa è sembrata stare un pochino meglio, almeno sul piano dei dolori soprannaturali, la visione di Gesù è sparita, ha riconosciuto il vescovo e si è resa conto della presenza di alcuni amici.

Il Signore non ha mai fatto mancare il suo aiuto al vescovo e alla veggente, anche in modo straordinario: "Gli angeli vengono ad aiutarvi, Io li vedo, voi non li vedete, ma sentite quest'aiuto. Nessuno può andare avanti per trent'anni da solo. Non pensate che Gesù, Io e gli angeli vi diamo la forza e il coraggio di andare avanti?". [65]

Finalmente, è il caso di dirlo, è arrivato il momento di tornare a Roma per iniziare il nuovo anno sociale.

Noi sappiamo, perché preannunciato dalla Madonna, che "sarà molto duro". [66]

Roma, 8 dicembre 2002

Festa dell’immacolata Concezione

A cura del Comitato Culturale

del Movimento Impegno e Testimonianza

"Madre dell’eucaristia"


Qui sono citate le lettere di Dio da cui sono trascritti i brani riportati tra virgolette

[1] Lettera di Dio dell' 8 ottobre 2000

[2] Lettera di Dio del 15 ottobre 2000

[3] Lettera di Dio del 15 ottobre 2000

[4] Lettera di Dio del 24 ottobre 2000

[5] Lettera di Dio del 2 novembre 2000

[6] Lettera di Dio del 16 novembre 2000

[7] Lettera di Dio del 19 novembre 2000

[8] Lettera di Dio del 19 novembre 2000

[9] Lettera di Dio del 16 novembre 2000

[10] Lettera di Dio del 19 novembre 2000

[11] Lettera di Dio del 19 novembre 2000

[12] Lettera di Dio del 26 novembre 2000

[13] Lettera di Dio del 14 dicembre 2000

[14] Lettera di Dio del 31 dicembre 2000

[15] Lettera di Dio del 31 dicembre 2000

[16] Lettera di Dio del 2 dicembre 2000

[17] Lettera di Dio dell' 8 dicembre 2000

[18] Lettera di Dio del 10 dicembre 2000

[19] Lettera di Dio del 14 dicembre 2000

[20] Lettera di Dio del 14 dicembre 2000

[21] Lettera di Dio del 24 dicembre 2000

[22] Lettera di Dio del 25 dicembre 2000

[23] Lettera di Dio del 31 dicembre 2000

[24] Lettera di Dio del 31 dicembre 2000

[25] Lettera di Dio del 1° gennaio 2001

[26] Lettera di Dio del 7 gennaio 2001

[27] Lettera di Dio del 18 gennaio 2001

[28] Lettera di Dio del 4 febbraio 2001

[29] Lettera di Dio dell'8 febbraio 2001

[30] Lettera di Dio del 15 febbraio 2001

[31] Lettera di Dio del 22 febbraio 2001

[32] Lettera di Dio del 22 febbraio 2001

[33] Lettera di Dio del 1° marzo 2001

[34] Lettera di Dio del 1° marzo 2001

[35] Lettera di Dio del 4 marzo 2001

[36] Lettera di Dio del 9 marzo 2001

[37] Lettera di Dio del 15 marzo 2001

[38] Lettera di Dio del 25 marzo 2001

[39] Lettera di Dio del 4 aprile 2001

[40] Lettera di Dio del 5 aprile 2001

[41] Lettera di Dio del 7 aprile 2001

[42] Lettera di Dio del 15 aprile 2001

[43] Lettera di Dio del 12 aprile 2001

[44] Lettera di Dio del 15 aprile 2001

[45] Lettera di Dio del 5 maggio 2001

[46] Lettera di Dio del 13 maggio 2001

[47] Lettera di Dio del 22 maggio 2001

[48] Lettera di Dio del 29 maggio 2001

[49] Lettera di Dio del 17 maggio 2001

[50] Lettera di Dio del 13 maggio 2001

[51] Lettera di Dio del 17 maggio 2001

[52] Lettera di Dio del 26 maggio 2001

[53] Lettera di Dio del 24 maggio 2001

[54] Lettera di Dio del 26 maggio 2001

[55] Lettera di Dio del 27 maggio 2001

[56] Lettera di Dio del 1° giugno 2001

[57] Lettera di Dio del 16 giugno 2001

[58] Lettera di Dio del 20 giugno 2001

[59] Lettera di Dio del 21 giugno 2001

[60] Lettera di Dio del 22 giugno 2001

[61] Lettera di Dio del 25 giugno 2001

[62] Lettera di Dio del 26 giugno 2001

[63] Lettera di Dio del 27 giugno 2001

[64] Lettera di Dio dell'8 settembre 2001

[65] Lettera di Dio dell'8 settembre 2001

[66] Lettera di Dio dell'8 settembre 2001


Allegato n. 1

Da diversi anni opera in Roma un gruppo denominato "Movimento Impegno e Testimonianza - Madre dell’eucaristia" animato da un sacerdote del clero diocesano, Don Claudio Gatti, e dalla presunta veggente Marisa Rossi. Scopo precipuo del Movimento è quello di diffondere asserite rivelazioni mariane alla Rossi, avvalorate da supposti fatti taumaturgici collegato con il culto eucaristico. Il Movimento è presente anche fuori Roma ma in forme molto marginali.

Fin dal 1994 sono intervenuto vietando a Don Gatti di celebrare l’eucaristia e di presenziare o presiedere ad ogni atto di culto eucaristico e di culto pubblico in genere nell’oratorio ubicato presso la sede del Movimento.

Dopo successivi ammonimenti, risultati peraltro inefficaci, con decreto in data 6 marzo 1998, n. 251/98 ho ribadito il divieto, di cui sopra, avvertendo Don Gatti che in caso di ulteriore inosservanza delle disposizioni impartite sarebbe incorso nella censura della sospensione latae sententiae con la conseguente proibizione di porre atti connessi con la potestà di ordine, ai sensi dei cann. 1334, § 2, 1319 e 1331, § 1, n. 1°.

Contro il decreto Don Gatti ha presentato ricorso alla Congregazione per il clero. La medesima Congregazione con decreto in data 4 luglio 1998 n. 98001404 ha respinto il ricorso; ha confermato "la decisione dell’em.mo Cardinale Vicario quanto al merito e quanto alla legittimità"; ha imposto al ricorrente di "ottemperare alle disposizioni che gli verranno impartite […] recedendo dalla contumacia, dando segni di ravvedimento e di penitenza".

Avendo convocato Don Gatti per dar seguito agli adempimenti richiesti dalla Congregazione per il clero, persistendo la sua contumacia aggravata dalla dichiarazione resa dal medesimo di "interrompere […] qualsiasi rapporto e dialogo, finché non verranno ritirati i decreti promulgati contro di noi e che Dio ha dichiarato nulli, invalidi, illegittimi", con decreto in data 22 ottobre 1998, n. 1263/98 ho intimato all’interessato copia del decreto della Congregazione per il clero ai sensi del can. 56; ho dichiarato che egli era effettivamente incorso nella sospensione latae sententiae; ho imposto il divieto a porre atti connessi con la potestà di ordine fino a nuova disposizione; ho fatto presente che l’inosservanza delle disposizioni comunicate è passibile di ulteriori sanzioni penali a norma del can. 1326, §, n. 1°; ho disposto la pubblicazione sulla "Rivista diocesana di Roma" di una nota di S. E. Mons. Cesare Nosiglia, Vicegerente di Roma, con la quale dare divulgazione al decreto al fine di tutelare il bene spirituale dei fedeli.

I provvedimenti penali tuttavia non hanno fermato l’attività di Don Gatti, il quale, dichiaratosi frattanto "vescovo ordinato da Dio - vescovo dell’eucaristia", ha aperto un sito Internet e ha cercato di diffondere il Movimento e le sue attività in altre Diocesi (Bologna, Chiavari, Vicenza), determinando immediati interventi dei rispettivi Vescovi, uno dei quali ha fatto proprie le sanzioni da me decise.

Del caso si è interessata recentemente anche la Congregazione per la Dottrina della Fede, la quale, "attesa la notevole pubblicità che il Rev. Gatti ha dato e continua a dare" alle presunte rivelazioni e ai supposti prodigi, ha ravvisato l’opportunità di "rendere noti i provvedimenti adottati nei confronti del Rev. Claudio Gatti e del suo Movimento, in tutto il territorio nazionale" attraverso un comunicato ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana.

Tanto si rende noto per opportuna conoscenza e per l’adozione di eventuali provvedimenti a tutela del bene spirituale dei fedeli.

Roma, 12 gennaio 2001

Camillo Card. Ruini

Presidente C.E.I


Allegato n. 2

Reverendissimo e carissimo fratello Vescovo,

le scrivo per impedirle di trarre conclusioni sbagliate dopo aver letto il comunicato ufficiale della C.E.I. "circa il Movimento Impegno e Testimonianza - Madre dell’eucaristia" firmato dal Card. Ruini e datato 12 gennaio 2001.

La Madonna ha annunciato alla veggente Marisa Rossi: "l’eucaristia, sacramento d'unione, diventerà causa di divisione" e aveva precedentemente detto ai tre pastorelli a Fatima: "La Chiesa si spaccherà in due: da una parte e dall’altra ci saranno sacerdoti, vescovi e cardinali che si combatteranno con molto accanimento".

Quindi la causa della futura divisione della Chiesa sarà l’eucaristia che da alcuni ecclesiastici sarà amata e adorata e da altri negata e combattuta.

Questo è il terzo segreto di Fatima? Ora non è il momento di parlarne.

l’intera contesa tra il presidente della C.E.I. e me, vescovo ordinato da Dio, ruota intorno al culto da attribuire all’eucaristia che ha versato sangue e ad altri numerosi miracoli eucaristici.

Fino a poco tempo fa questa contesa era ristretta al Card. Ruini e al sottoscritto, ora invece si è allargata fino a coinvolgere tutti i vescovi d’italia.

Infatti, poiché il Card. Ruini ha firmato il comunicato come presidente della C.E.I. e ha presentato tale documento come "comunicato ufficiale della C.E.I.", questo significa che tutti i vescovi italiani mi hanno condannato, perché ho adorato l’eucaristia che ha sanguinato durante la S. Messa da me celebrata e attribuito il dovuto culto agli altri numerosi miracoli eucaristici.

Mi auguro comunque di avere motivo di pensare che anche nel mio caso sia avvenuto ciò che ha dichiarato il 7 marzo 2001 al Corriere della Sera Mons. Giuseppe Casale, vescovo emerito di Foggia: "Le riunioni dei consigli permanenti e le assemblee della C.E.I. si risolvono in una prolusione-monologo del Card. Ruini che, come professore, fa la sua lezione, alla quale si fanno solo osservazioni di cortesia: non c'è un dibattito serio né il confronto delle opinioni e spesso, rinviando tutto al consiglio, l’assemblea si decapita".

Sono costretto quindi, per amore della verità e per difendere l’eucaristia, a rivolgermi a tutti i vescovi d’italia per dare la mia versione dei fatti, in quanto il comunicato ufficiale della C.E.I. è pieno di menzogne e manipolazioni della verità.

Io amo e non temo il potente Card. Ruini e so che Dio è Onnipotente e interverrà al momento opportuno per mostrare chi è nella verità.

Il Card. Ruini ha definito Marisa Rossi "presunta veggente". Ebbene, poiché il C.I.C. proibisce al giudice di formulare presunzioni (can. 1586), io mi chiedo: come è arrivato il suddetto cardinale a definire Marisa Rossi "presunta veggente" senza aver svolto su di lei gli accertamenti richiesti, le indagini necessarie e gli interrogatori dovuti?

I membri della commissione, nominata dal Card. Vicario, hanno incontrato Marisa Rossi una sola volta e durante l’interrogatorio hanno mostrato: impostazione aggressiva, acriticità nelle affermazioni, plagio, calunnia, manipolazione, estorsione di affermazioni e contraddizioni, andando palesemente contro il can. 1564.

Inoltre hanno offeso Marisa Rossi chiamandola "eretica, indemoniata, sacrilega" ed hanno gravemente mancato alla carità e al can. 220. Infine non hanno redatto nessun verbale dell’interrogatorio come prescrive il can. 1569; per questo motivo Mons. Nosiglia, presidente della commissione, interrogato da me alla presenza dei commissari, ha dichiarato nullo questo unico interrogatorio.

A questo punto è lecito domandarsi: su cosa poggia il giudizio del Card. Ruini circa Marisa Rossi? Sul nulla, perché nulla ha fatto di quanto stabilito dal C.I.C. e dalla prassi della Chiesa.

Quindi il Card. Ruini ha abusato del suo potere.

Affrontiamo ora il delicato argomento dei "supposti fatti taumaturgici collegati con il culto eucaristico".

Ogni volta che ho comunicato al Vicariato di Roma gli eventi miracolosi eucaristici, il Card. Vicario e i suoi collaboratori li hanno sempre liquidati, senza fare indagini e interrogatori, come: effetti di patologia religiosa, fenomeni da baraccone, conseguenza di interventi diabolici. Diverse volte, personalmente e per iscritto, ho chiesto al Card. Ruini di mandare esperti ed esorcisti per valutare i miracoli eucaristici e mi ha sempre dato risposte negative, "perché non ne ravvedeva la necessità".

Io stesso ho portato in Vicariato un’ostia insanguinata per farla esaminare e Mons. Nosiglia mi ha ordinato: "Butta via quel pezzo di pane insanguinato", ordine che non ho eseguito per non andare contro la mia coscienza e per non incorrere nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica (can. 1367).

Io e molte persone siamo testimoni di moltissimi miracoli eucaristici.

Gesù e la Madonna hanno trasportato nel luogo taumaturgico, così Gesù ha definito la nostra casa, centinaia di particole consacrate o profanate o sottratte alla profanazione o prese in chiese, dove l’eucaristia non era amata dai sacerdoti e dai laici. Queste ostie, depositate nel tabernacolo o sull’altare in Chiesa e sui fiori o immagini sacre in casa sono state date in comunione a coloro che partecipavano ai nostri incontri di preghiera. Tutti coloro che le hanno ricevute sono pronti a testimoniare che le ostie portate da Gesù e dalla Madonna emanavano un profumo particolare e sprigionavano un gradevole calore, che si avvertiva quando venivano introdotte in bocca.

Alcune delle ostie trasportate da Gesù e dalla Madonna hanno sanguinato alla nostra presenza. Noi conserviamo quattro ostie insanguinate che a distanza di anni sono ancora perfettamente conservate e il cui sangue non è andato soggetto a decomposizione. Due di queste ostie hanno sanguinato più volte a distanza di mesi, questo fatto è unico nella storia della Chiesa. Inoltre abbiamo un corporale e un cuscinetto bagnati dal sangue fuoruscito da ostie trasportate dal Sommo ed Eterno Sacerdote.

Sono avvenuti anche miracoli eucaristici di altro genere. Alla presenza di molte persone un’ostia è fuoruscita dal costato di un crocifisso, è passata attraverso il vetro della teca, messo a protezione, e si è depositata sulle mani di Marisa Rossi.

Diverse volte si è verificata la moltiplicazione dell’eucaristia nelle mie mani; con poche particole, portate dalla Madre dell’eucaristia, ho dato la S. Comunione a circa duecento persone.

Il Vicariato, di fronte al ripetersi dei grandi miracoli eucaristici, senza mai interrogare i testimoni di questi miracoli né fare indagini, ha reagito sommergendomi di decreti che contenevano l’ordine di astenermi "dal compiere atti di culto eucaristico e di culto pubblico in genere in occasione o in conseguenza di presunte apparizioni di ostie" e la minaccia di sospendermi a divinis, se avessi disubbidito.

Il Card. Ruini, attraverso Mons. Nosiglia, è arrivato al famigerato ricatto: "Se neghi che quelle ostie, anche quelle insanguinate, siano Eucaristia e che ti sei ingannato e hai ingannato, perché sono opera del demonio, non ti sospenderemo". Era troppo, perché se avessi accettato, oltre che incorrere nella scomunica, avrei peccato contro lo Spirito Santo, per aver attribuito al demonio ciò che è opera di Dio.

Ho risposto: "Fate quello che volete. Preferisco essere sospeso a divinis che profanare l’eucaristia".

Quindi il vero motivo per cui il Card. Ruini mi ha sospeso a divinis non è perché ho celebrato la S. Messa contro un suo ordine, che purtroppo non ha tenuto conto che Cristo mi aveva ordinato di celebrare, ma perché non ho ceduto al suo ricatto.

Gesù ha detto cha la sospensione a divinis "è illecita, illegittima e nulla" e per dimostrare che ero perfettamente a posto di fronte alla Chiesa e per altri motivi che sono esposti nel libro "Tu sei Vescovo ordinato da Dio, Vescovo dell’eucaristia", mi ha dato la pienezza del sacerdozio.

Quando il 20 giugno 1999 il Signore mi ha ordinato vescovo, ho pianto e tremato, perché ero perfettamente cosciente a quale nuova feroce persecuzione, da parte degli uomini della Chiesa, sarei andato incontro.

Io non volevo essere ordinato vescovo, ma il Signore non mi ha concesso la facoltà di scegliere se essere o non essere vescovo né mi ha chiesto il permesso di ordinarmi vescovo. Quando Gesù ha ordinato Pietro e gli altri apostoli vescovi non ha imposto loro le mani sul capo, non ha recitato nessuna formula di consacrazione, non ha compiuto nessun rito, ma ha manifestato la sua volontà e dato un ordine: "Fate questo in memoria di me" (Lc 22,14). Anche con me il Signore si è comportato nello stesso modo.

"Ti ordino Vescovo, ti do la pienezza del sacerdozio e ti do tutti i poteri", così ha detto Gesù, mentre io piangevo e soffrivo.

Ho detto sì a Dio e gli uomini della Chiesa mi hanno infilzato.

Eppure Gesù è il Fondatore e il Capo della Chiesa, è il Sommo ed Eterno Sacerdote, perché "ha un sacerdozio non transitorio" (Eb 7,24).

Gesù non è il Capo emerito della Chiesa, come diversi ecclesiastici vorrebbero, non ha abdicato al suo ruolo di capo e, senza chiedere il permesso a nessuno, può rimettere i peccati, consacrare l’eucaristia e ordinare i vescovi. Dio può tutto, a Dio nulla è impossibile. Chi sostiene che Dio non può ordinare un vescovo pecca gravemente e dimostra di ignorare la Sacra Scrittura.

Gesù ha unito l’eucaristia e il sacerdozio, istituendo i due sacramenti nell’ultima Cena.

Gesù ha unito il mio episcopato e i miracoli eucaristici, e ha messo il suo sigillo sull’uno e sugli altri il giorno 11 giugno 2000, festa di Pentecoste, quando ha operato l’ultimo grande miracolo eucaristico, alla presenza di oltre cento persone.

Avevo appena ultimato di recitare la formula di consacrazione del pane, quando dall’ostia ha cominciato a fuoruscire il sangue.

Per me il tempo si è fermato. Ero piegato sull’ostia che stringevo tra le mie mani e fissavo il sangue divino che si diffondeva su buona parte della sua superficie. Sono rimasto immobile per un tempo che ai presenti è sembrato interminabile, perché pensavano che mi sentissi male, in quanto sul mio volto si alternavano un pallore impressionante e un forte rossore.

Quando mi sono un po' ripreso, ho elevato lentamente l’ostia. Tra i presenti si è creata molta emozione, ma tutto si è svolto in un clima di profondo raccoglimento e viva emozione. Mentre abbassavo la mia ostia macchiata di sangue, ho visto sulla patena altre due ostie grandi che, come dirà successivamente la Madre dell’eucaristia, erano state sottratte alla profanazione e portate nel luogo taumaturgico, perché "il Vescovo, la veggente e i membri della comunità amano moltissimo l’eucaristia e sono pronti a dare la vita per difenderla".

Dopo aver recitato la formula di consacrazione del vino e fatta l’elevazione del calice, ho preso la patena che conteneva l’ostia da me consacrata macchiata di sangue e le altre due ostie sottratte alla profanazione e sono passato lungo i banchi della chiesa, perché i fedeli potessero vederle in maniera ravvicinata, constatare la veridicità del fatto miracoloso, percepire il profumo che emanava dall’ostia macchiata di sangue per testimoniare un domani l’avvenuto miracolo.

Il Signore avrebbe operato un miracolo eucaristico così grande nelle mie mani se io non fossi vescovo, e fossi un impostore?

Chi nega che l’ostia consacrata da me sia vera Eucaristia e afferma che il sangue fuoruscito da questa ostia sia effetto di un intervento diabolico, pecca contro lo Spirito Santo, profana l’eucaristia ed incorre nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica (can. 1367).

Poiché nel comunicato ufficiale della C.E.I., datato 12 gennaio 2001 e posteriore al miracolo eucaristico dell'11 giugno 2000, il Card. Ruini continua a parlare di "supposti fatti taumaturgici collegati con il culto eucaristico", io chiedo al presidente della C.E.I. se riconosce che l’ostia da me consacrata è vera Eucaristia e che la fuoruscita del sangue dall’ostia consacrata è opera di Dio.

Se dice sì, deve riconoscere l’origine soprannaturale del miracolo eucaristico, perché il demonio non ha potere sull’eucaristia, e di conseguenza di tutti i precedenti miracoli eucaristici.

Se dice no, profana l’eucaristia, pecca contro lo Spirito Santo ed incorre nella scomunica latæ sententiæ riservata alla Sede Apostolica (can. 1367).

Ora non è più in discussione la mia persona, ma il mistero eucaristico, del quale i vescovi sono custodi.

Poiché il Card. Ruini, secondo il suo stile, non risponderà alla mia domanda, ma cercherà con altri modi di ridurmi al silenzio, è dovere di ogni vescovo chiedere spiegazioni al presidente della C.E.I. sul suo atteggiamento di fronte al miracolo eucaristico avvenuto durante la S. Messa da me celebrata.

Ricordi ciò che ha detto Cristo: "Chiunque si dichiarerà per me dinanzi agli uomini, anch'io mi dichiarerò per lui dinanzi al Padre mio che è nei cieli; chiunque, invece, mi avrà rinnegato dinanzi agli uomini, anch'io lo rinnegherò dinanzi al Padre mio che è nei cieli" (Mt 10,32).

Riaffermo la mia comunione con il Papa e con i Vescovi che amano, adorano e credono nell’eucaristia.

La Madre dell’eucaristia protegga la Chiesa Italiana.

Cordiali saluti

Roma, 8 aprile 2001

Domenica delle Palme

+ Claudio Gatti

Vescovo Ordinato da Dio

Vescovo dell’eucaristia