Anno sociale 2002 - 2003
Storia delle apparizioni
È arrivato l’ultimo colpo di satana
Don Claudio e Marisa sono tornati dalle vacanze a Roma più stanchi, provati e delusi di quando erano partiti: come ha detto la Madonna "Non hanno fatto due mesi di vacanza, ma di martirio". 1
La Mamma del Cielo ha spiegato con le lacrime agli occhi ai due figliolini che "La vostra croce è molto pesante, ma non possiamo toglierla, come Dio Padre non ha tolto la croce a suo Figlio". 2
Nel primo incontro della comunità, Don Claudio ha detto ai presenti: "Armiamoci di forza, coraggio e pazienza, perché l’anno sociale 2002-2003, che sta per iniziare, sarà il più duro, il più critico e il più sofferto di tutti quelli che l’hanno preceduto".
Questo annuncio profetico si è realizzato in pieno, perché, Don Claudio e Marisa, oltre avere patito grandi sofferenze fisiche, morali e soprannaturali, sono stati colpiti ferocemente dall’ultimo colpo di satana. Noi abbiamo cercato di sostenerli nella loro grande sofferenza con la preghiera ed il sacrificio.
l’inizio del nuovo anno sociale è stato particolarmente duro e pesante.
La salute del Vescovo, e soprattutto quella di Marisa, ha continuato a peggiorare, l’isolamento, voluto dal Vicariato, si è fatto più soffocante, il tradimento e l’abbandono di alcuni membri della comunità hanno assunto proporzioni notevoli, ed infine la lotta e la persecuzione organizzata dai grandi uomini della Chiesa si sono intensificate. Anche alcuni membri della comunità non si sono comportati secondo gli insegnamenti ricevuti. Don Claudio ha illustrato la tremenda situazione con un’immagine: "Mi sembra di essere S. Sebastiano, legato ad una colonna e colpito da numerose frecce".
La Madonna ha evidenziato lo stato d'animo di Don Claudio "Perché avete fatto sentire il vostro Vescovo un fallito? 3
Anche il Vescovo ha riconosciuto: "Sono un fallito. Dove ho fallito? Che cosa ho fatto di male? Perché non mi si rispetta".
Anche in questa dolorosa circostanza la Madonna è intervenuta per consolare "il suo Vescovo", "Forse per gli uomini Don Claudio è un fallito, ma per Dio, per Noi e per tutto il Paradiso no". 4
Il 14 settembre, inizio ufficiale del nuovo anno sociale e anniversario del primo grande miracolo eucaristico, abbiamo esposto per la prima volta il quadro che riproduceva la sanguinazione dell’eucaristia avvenuta nelle mani del Vescovo, mentre celebrava la S. Messa l'11 giugno 2000.
Il quadro dipinto da Franca Caudai, membro della nostra comunità, esprime molto bene i sentimenti di profonda emozione e grande stupore, provati dal Vescovo, al momento del miracolo eucaristico.
Don Claudio ha detto: "Mi raccomando, non andate a pregare davanti al quadro, perché non riproduce un santo, ma ringraziate Dio del grande miracolo eucaristico che ha compiuto. In quel quadro vale solo la piccola superficie, dove è dipinta l’ostia che sanguina".
Il Vescovo non sapeva che Dio aveva deciso di rendere taumaturgico il quadro. Infatti il 15 settembre, festa della B. V. Maria Addolorata, la Madre dell’eucaristia ha annunciato di avere "una bella notizia da darci". "Il vostro Vescovo con umiltà ha detto di non pregare davanti a questo quadro, perché non riproduce un santo, ma di pregare Gesù Eucaristia. A parte il fatto che il vostro Vescovo è un santo, io vi dico che quel ritratto, fatto con tanto amore, può aiutarvi ad avere delle grazie. Ancora una volta l’amore di Dio vi ha fatto un regalo". 5
Il Vescovo ha ripetuto molto spesso che ogni volta che Dio ha operato un miracolo eucaristico nel luogo taumaturgico, ha compiuto molte conversioni ed elargito grazie di ogni genere in tutto il mondo. Quando Dio agisce in un luogo, sprigiona energie divine così potenti che possono raggiungere gli uomini, anche molto distanti.
Nel caso del quadro che riproduce il miracolo eucaristico, avvenuto nelle mani del Vescovo, Dio ha fatto ancora di più: ha promesso che coloro che si fossero fermati a pregare di fronte ad esso avrebbero ottenuto le grazie richieste, se conformi alla Sua Volontà.
Per questo motivo esponiamo il quadro nella "nostra basilica" in occasione delle cerimonie liturgiche e Don Claudio ci ha confessato che ogni volta prova emozione ed imbarazzo nel vederlo.
La Madre dell’eucaristia ci ha fatto sapere che per Marisa sarebbe ricominciato un nuovo anno di sofferenza: "Lei sorride, canta o scherza, in realtà cerca di nascondere il suo dolore". 6 Ha parlato anche di quella di Don Claudio: "Non ho mai visto un vescovo amare e soffrire tanto per i suoi confratelli". 7
È così confermata l’altra missione del nostro Vescovo: immolarsi per la conversione dei sacerdoti, dei vescovi e dei cardinali.
La grande sofferenza di Don Claudio e Marisa non sarà sterile, perché "arriverà un trionfo molto grande, molto forte, molto bello e sarà una gioia per tutti i buoni". 8
Per paura del card. Ruini e di altri grandi uomini della Chiesa, molti ecclesiastici, pur desiderando di venire nel luogo taumaturgico a pregare, si sono astenuti dal farlo, ed hanno continuato a seguire su Internet le nostre vicende e a leggere le lettere di Dio. Alcuni, pochi in verità, per telefono o per lettera hanno fatto pervenire al Vescovo attestati di solidarietà e promesse di preghiere.
Non poteva mancare da parte della Madonna un ammonimento severo a "coloro che hanno tradito, calunniato e diffamato, ed hanno celebrato la S. Messa non in grazia e compiuto dei sacrilegi. Per costoro sarà molto difficile entrare nel Regno dei Cieli". 9
Vogliamo citare l’esempio di un sacerdote spagnolo, che ha dimostrato di avere coraggio e non temere le ire ecclesiastiche: Padre Virgili ha accompagnato un piccolo gruppo di pellegrini di Tarragona nel luogo taumaturgico e ha voluto concelebrare con il nostro Vescovo. La Madonna ha molto apprezzato il gesto di coraggio di questo sacerdote: "Abbiamo oggi un sacerdote, padre Virgili, che è spagnolo ed è venuto da lontano: oh, se lui facesse una campagna di testimonianza per Gesù Eucaristia!". 10
La salute di Marisa ha continuato a destare serie preoccupazioni, per cui è stata costretta a farsi visitare da diversi specialisti e a sottoporsi a numerosi esami diagnostici.
Noi non viviamo in un ambiente chiuso e bigotto, ma siamo stimolati continuamente dalla Madonna a conoscere e a vivere i problemi che assillano l’umanità: le malattie, la fame, l’ingiustizia sociale, le guerre e i delitti.
Siamo tenuti anche al corrente della critica situazione della Chiesa e della vita disonesta e dissoluta di tanti ecclesiastici: "Dio conta più su di voi che sui suoi figli prediletti che ha tanto amato e continua ad amare". 11
I suddetti ecclesiastici per impedire al Vescovo di diffondere i lamenti e i rimproveri di Dio rivolti a loro "hanno gettato tanta zizzania, hanno fatto un cerchio molto stretto intorno al vostro Vescovo, perché vogliono eliminarlo". 12
La Madre dell’eucaristia ha descritto la persecuzione a cui sono sottoposti il Vescovo, la Veggente e l’intera comunità da parte dei vescovi e dei sacerdoti.
"I viceparroci, i parroci e i vescovi parlano male di questo luogo e vi considerano sciocchi e creduloni. Costoro sanno che voi siete con Dio e fanno finta di non saperlo. Sanno anche che, avendo insultato l’eucaristia, sono scomunicati, in quanto conoscono bene il Codice di Diritto Canonico. Affermano che l’ostia che ha sanguinato è una vostra invenzione o è opera del demonio. Attenzione: l’eucaristia che ha sanguinato durante la consacrazione nelle mani del vostro Vescovo non può essere opera del demonio. Il signor Ruini è riuscito ad allontanare dal luogo taumaturgico tanti vescovi, tanti sacerdoti, suore e laici, persone ora piene di odio, di rancore nei riguardi del vostro Vescovo. Il signor Ruini è riuscito a schiacciare in un certo modo il vostro Vescovo, ha detto tante menzogne e bugie contro Don Claudio e Marisa. Oh, se il Papa chiamasse il nostro Vescovo, se parlasse con questo povero Vescovo!". 13
La Madre dell’eucaristia ha inoltre evidenziato il diverso trattamento a cui sono stati sottoposti mons. Milingo e Mons. Gatti.
Il Vescovo emerito di Lusaka è stato riammesso nella Chiesa e reintegrato nella sua dignità episcopale. È stato difeso, protetto e dotato di una villa confortevole, dopo aver fatto parte di una setta anticattolica, essersi sposato civilmente ed aver avuto rapporti sessuali con una donna che considerava moglie.
Il Vescovo ordinato da Dio per aver difeso l’eucaristia e la verità è stato perseguitato e condannato, senza possibilità d'appello e senza possibilità di difendersi.
mons. Milingo è stato reintegrato dopo aver dato molti miliardi alla Chiesa, Mons. Gatti è stato condannato perché non ha né denaro, né potere, né seguito di fedeli.
La domanda che ha concluso la lettera di Dio è stata: "Chi è con Dio? Il signor Ruini e gli altri vescovi o il vostro Vescovo? A voi la risposta". 14
La Madonna ci ha anche fatto sapere che "adesso quasi tutte le chiese di Roma fanno l’adorazione eucaristica; tutto questo è partito dal luogo taumaturgico. Avete l’impressione di restare chiusi nel vostro guscio, ma non è vero. I piani di Dio vanno avanti e all’estero continuano ad amare i miei due figliolini, ma soprattutto Gesù Eucaristia e la Madre dell’eucaristia". 15
Abbiamo saputo che a Roma e soprattutto in Vaticano e in Vicariato si parla spesso del nostro Vescovo, usando termini ed espressioni offensive. Anche in questo caso Dio ci ha fatto sapere il suo giudizio: "Chi manca di rispetto al mio Vescovo commette peccato. Il signor Ruini e tanti altri sacerdoti hanno commesso proprio questo peccato". 16
Tra i membri della comunità si era diffusa la sensazione di essere abbandonati da Dio e risuonavano nel cuore di molti queste domande: "Perché Dio non interviene e permette ai suoi nemici di schiacciare il Vescovo? Perché non compie qualcosa per risollevare la nostra situazione e darci nuova forza?".
Ancora una volta la Mamma è venuta in soccorso ai suoi figli: "Coraggio, miei cari figli. Ora ci vuole molto coraggio, soprattutto per i miei due cari figliolini. Quando sono inginocchiata davanti a Dio Padre, con la testa china, prego per voi e vi raccomando tutti. Dio sa cosa deve fare e cerca di aiutare le anime fino alla fine. Dio è con voi, lasciate dire, lasciate fare". 17
"È vero: tante volte abbiamo promesso interventi che ancora Dio non ha compiuto. Vorrei farvi conoscere i motivi di questi rimandi, ma non posso rivelarvi perché Dio attende ancora e non realizza ciò che ha promesso. Anch'io non voglio pormi tanti perché". 18
I timori circa la salute di Marisa si sono mostrati fondati: per ordine dei medici è stata costretta ad entrare nella Clinica del Rosario per accertamenti e cure.
La Madonna, rivolta al nostro Vescovo, gli ha detto: "Don Claudio, ora ti posso rivelare che il dolore di tua sorella ha raggiunto il massimo. Ha sofferto sia per le stimmate e sia per altre cause che tu sai; tutto è stato toccato nel suo corpo". 19
In ottobre ricorreva il 44° anniversario della morte di Pio XII, un Papa che Marisa ha amato in modo particolare. La Veggente ha espresso questo desiderio alla Madonna: "Posso chiederti, quando vieni, di portare con te anche Pio XII, il mio caro Papa così bersagliato soprattutto dagli uomini della Chiesa?". 20
La Mamma ha esaudito il desiderio della figlia e molte volte ha portato con sé non solo Pio XII, ma anche Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo I, gli ultimi papi che hanno molto sofferto per la Chiesa.
In questo periodo Don Claudio e Marisa sono stati mandati in bilocazione dal Signore diverse volte in Cecenia, per assistere e confortare quella popolazione così duramente provata da una guerra feroce e dimenticata.
Il Vescovo ci ha confidato solo recentemente che una notte, in cui non riusciva a dormire a causa di gravi problemi e profonde sofferenze che agitavano il suo cuore, è venuta in bilocazione per confortarlo Marisa che era ancora ricoverata nella Clinica del Rosario, proprietà delle Suore Missionarie dell’apostolato Cattolico.
La maggior parte dei membri di quella comunità non solo non credeva nelle apparizioni della Madre dell’eucaristia, ma ha mostrato nei riguardi di Marisa una notevole diffidenza, se non ostilità, seguendo le direttive del Vicariato che presentavano il Vescovo e la Veggente come elementi pericolosi, capaci di allontanare i fedeli dalla retta fede.
Nonostante Marisa sapesse tutto questo e si fosse resa conto che la sua presenza era sgradita, durante i giorni di permanenza in clinica ha pregato e offerto al Signore le sue sofferenze per la Congregazione delle Suore Pallottine.
l’ultima domenica di ottobre, per le insistenze di Marisa, la Madre dell’eucaristia è venuta, accompagnata da S. Vincenzo Pallotti, e ha detto: "Ho portato con me S. Vincenzo, perché aiuti le sue suore. Purtroppo non tutte si comportano bene. Marisella, tu preghi per questa e per le altre sue comunità, anche se alcune suore hanno parlato male di te e del Vescovo. Non parlate male del mio Vescovo, come hanno fatto molti sacerdoti, compreso Ruini. Don Claudio è un santo sacerdote, è stato ordinato Vescovo da Dio, è il Vescovo dell’eucaristia, amatelo ed aiutatelo.
La vostra sorella è qui per curarsi, ma anche per pregare e soffrire per la vostra congregazione". 21
Il Signore ha permesso a S. Vincenzo Pallotti di rivolgersi alle sue suore: "Io sono il vostro fondatore e dal Cielo vedo tante suore che zoppicano, perché in esse manca l’amore. Soffro nel vedere incomprensione e gelosie tra le mie figlie. Non tutte ascoltano e mettono in pratica i miei consigli ed insegnamenti. Quanto desidero il vostro cambiamento!". 22
Il 31 ottobre Marisa è tornata a casa senza aver risolto, purtroppo, i gravi problemi di salute, per cui era stata ricoverata.
Il mese dedicato ai morti è iniziato con una spaventosa tragedia: la morte di 26 bambini e di tre maestre periti sotto le macerie della loro scuola a causa del terremoto.
La Madre dell’eucaristia è venuta accompagnata dalle loro anime innocenti. "Sono venuta con tutti i bimbi e le loro maestre che sono morte in questi giorni". 23
Per l’intera notte tra il 2 e il 3 novembre la Madonna e Marisa in bilocazione sono state presenti alla veglia organizzata a S. Girolamo: "Sono stata vicino ai bimbi con la vostra sorella. Abbiamo aiutato le mamme a sollevare i bimbi e i loro giocattoli, a togliere le coperte che li coprivano. Siamo rimaste tutta la notte in preghiera con le mamme, con i papà e i fratellini. Dio ha deciso di mandare con me la vostra sorella per stare vicino a queste mamme che in profondo silenzio soffrivano e pregavano. È difficile staccarsi dai figli quando hanno sei, sette, otto anni; il momento più straziante è stato quando le piccole bare sono uscite dal capannone". 24
Finita l’apparizione tutti erano commossi e molti piangevano.
Le apparizioni della Madonna sono finite in tutto il mondo. Ci spieghiamo meglio: possono esserci apparizioni sporadiche a livello personale, ma quelle sistematiche che avvengono alla presenza di tutti in determinati giorni ed ore non ci sono più.
È la Madonna stessa a farci sapere che non appare più in altri luoghi, ma solo a Roma: "Vi rendete conto che io appaio solo in questo luogo taumaturgico? Vi rendete conto dell’importanza di questa mia venuta in mezzo a voi che Dio vuole?". 25
Durante l’apparizione del 10 novembre la figlia, anche a nome del Vescovo, dei fratelli e delle sorelle, ha manifestato pubblicamente alla Mamma l’amarezza e la delusione che albergano nei cuori di tutti: "Non credi che siamo stanchi di sopportare tutte queste sofferenze? Quanto tempo ancora dobbiamo tribolare in questo modo? So che Dio non delude, ma questa croce dobbiamo portarla fino alla fine? Ieri mi hai fatto vedere che sulla croce c'era Don Claudio, non il tuo Gesù".
La risposta della Mamma, come al solito, è stata chiara ed illuminante: "Mi dispiace dirlo, ma i parroci, i vescovi e i cardinali continuano a dare battaglia contro questo luogo e si nascondono: mandano avanti i semplici sacerdoti e le suore che dicono: "È arrivata una lettera dal card. Ruini, non possiamo non ubbidirgli, altrimenti ci toglie il lavoro e si vendica di noi"". 26
Due giorni prima dell’arrivo dell’ultimo colpo di satana la Madre dell’eucaristia ci ha comunicato: "Il momento brutto si sta avvicinando". 27
La mattina del 16 novembre 2002 la Madonna è apparsa a Marisa, che era sola nella sua stanza con il piccolo Emanuele e, dopo averla abbracciata, le ha comunicato che stava per arrivare la lettera. Subito dopo il Vescovo, intento a lavorare nel suo studio, è stato chiamato per soccorrere Marisa che aveva avuto un collasso. Mentre il Vescovo soccorreva Marisa, ha sentito una lunga scampanellata e poco dopo è stato informato che era arrivata una lettera del Vicariato.
Don Claudio ancora non sapeva che Marisa era stata già messa al corrente di tutto e non volendo darle altra sofferenza e tensione, con una scusa è tornato nel suo studio e ha visto sulla scrivania la raccomandata. (allegato n.1) Per capire cosa conteneva non ha avuto bisogno di aprirla, ma gli è stato sufficiente leggere l’intestazione: "Sig. Gatti Claudio". Appena l’ha letta, è andato davanti all’eucaristia che aveva sanguinato e ha detto a Gesù: "Signore e mio Dio, ho capito ciò che contiene la lettera. Sia fatta la tua volontà. Dammi la forza, l’equilibrio, la serenità e il coraggio per proseguire nella missione che mi hai affidato".
Mentre mangiavano il Vescovo ha compreso, per illuminazione interiore, che Marisa era già al corrente della lettera e del suo contenuto. Ne hanno parlato insieme con serenità e calma ed hanno concluso: "Questo è l’inizio della fine per i nemici dell’eucaristia".
Nel pomeriggio c'è stata un'apparizione della Madre dell’eucaristia, riservata ai giovani. La Madonna era molto triste; Marisa ha detto di non averla mai vista così triste. Parlava a fatica ed aveva le lacrime agli occhi. Gli angeli e i santi che l’accompagnavano erano anch'essi molto tristi.
I giovani per ora non possono rivelare ciò che ha detto la Madre dell’eucaristia e sono tenuti al più totale segreto.
Dopo l’apparizione Don Claudio ha affermato che non soffriva tanto per sé, quanto per la Chiesa, ancora una volta maltrattata dai suoi sacerdoti. Non avrebbe mai voluto arrivare al punto di avere contro di sé tutta la gerarchia della Chiesa ed essere considerato ribelle. Comunque ha affermato che avrebbe ubbidito a Dio e sarebbe andato avanti nella sua missione per fare la volontà divina fino in fondo.
Il demonio si è servito degli ecclesiastici più potenti per infliggere quest'ultimo colpo mortale senza sapere, però, che in questo modo ha contribuito alla realizzazione dei disegni di Dio per la rinascita della Chiesa.
San Paolo ha scritto che se i demoni avessero sospettato i disegni di Dio, avrebbero impedito la morte di Cristo, la quale doveva distruggere il loro dominio (Cfr. I Cor. 2,7-8). Ugualmente, se il demonio avesse conosciuto i piani di Dio per la rinascita della Chiesa, non avrebbe inferto l’ultimo colpo infernale contro il Vescovo, perché come ha detto la Madonna: "Questa croce così pesante che portate sulle spalle è a fin di bene per tutta l’umanità". 28
Il giorno seguente l’arrivo dell’ultimo colpo di satana, poiché era domenica, il Vescovo ha premesso all’apparizione, come sempre, la spiegazione delle ultime lettere di Dio.
Don Claudio già sapeva che sarebbero venute delle spie inviate dal Vaticano e dal Vicariato per riferire "in alto loco" i suoi commenti alla dimissione dallo stato clericale.
Durante la catechesi non ha pronunciato neanche una parola sull’ingiusta condanna che gli era stata inferta dai grandi uomini della Chiesa. Non gli è stato difficile individuare le spie, due signore che, pur se cercavano di nasconderlo, si sentivano chiaramente a disagio. Don Claudio, mentre parlava, le ha fissate a lungo e più volte tanto da costringerle ad abbassare lo sguardo.
Solo alla fine della catechesi il Vescovo ha detto: "È arrivato l’ultimo colpo di satana. Sono presenti alcune spie per riferire a coloro che le hanno mandate tutto ciò che avrei detto in seguito alla mia riduzione allo stato laicale. Mi dispiace deludere i mandanti e le spie, ma io oggi non dirò neanche una parola in proposito. Mi affido al Signore, Lui saprà difendermi nel modo migliore".
Difatti prima Gesù e poi la Madonna hanno preso le sue difese.
La lettera di Dio del 17 novembre è molto lunga e descrive con precisione la situazione che ha preceduto e accompagnato l’ultimo colpo di satana. È tanto importante che abbiamo deciso di riportarla integralmente.
Marisa - Sei venuto tu, Gesù? Sei venuto per consolarci?
Gesù - Sì, figliolini miei. È arrivato l’ultimo colpo di satana, è terribile, è duro per voi, ma è peggiore per coloro che l’hanno inferto, perché perderanno la loro anima. È arrivata una lettera assai malvagia, di poche righe. Hanno coinvolto il Santo Padre, anche se lui non lo sa, perché gli fanno firmare le lettere senza che ne conosca il contenuto. Il Papa ha firmato non la lettera che è arrivata a voi, ma il documento che è rimasto in Vaticano e in Vicariato. Vi avevo avvertito che doveva arrivare l’ultimo colpo di satana ed è arrivato. Il vostro Vescovo è stato messo fuori da tutto, ridotto allo stato laicale. Poiché avete scritto e avete promesso che non l’avreste mai abbandonato, ora sta a voi decidere se continuare a seguirlo o lasciarlo; ma chi lo lascia sa bene che lascia un tesoro.
Che cosa vi ha insegnato il vostro Vescovo? Vi ha insegnato il S. Vangelo e, come già ho detto Io e la mia Mamma, di ogni riga ne ha fatto un poema; non c'è nessun sacerdote al mondo che parli come lui. Vi ha insegnato l’amore, a partecipare alla S. Messa, a vivere nel silenzio e nel nascondimento. Alcune persone che vengono nel luogo taumaturgico riportano tutto, anche le notizie più riservate di questa famigliola. Ancora oggi qui sono presenti le spie.
Io, Gesù, vi chiedo: Volete continuare a stare con il vostro Vescovo o volete lasciarlo anche voi? Sappiate che la vita del vostro Vescovo, fino a quando non scoppierà tutto, sarà molto difficile e assai sofferta, ma se avrà degli amici intorno, riuscirà a superare più facilmente tanti problemi. A voi ripeto ciò che ho detto ai miei apostoli: "Volete andare via anche voi?"; essi hanno risposto: "Dove andremo, tu solo hai parole di vita eterna". Chiedo a voi: "Dove andrete, dove troverete un altro vescovo che vi parli di Gesù, dell’eucaristia, della Madre dell’eucaristia, come lui?".
Il colpo di satana è tremendo, del resto vi avevo avvertito che sarebbe arrivato ed è arrivato, ma è l’ultimo, ora sta a Dio decidere quando e come intervenire.
Ci sono molte guerre nel mondo, alcune così pericolose che fanno tremare, per questo Dio attende. Voi non conoscete i tempi di Dio, ma non potete pensare che Dio non manterrà quanto ha promesso; però prima bisogna stare in croce e la vostra, miei cari figliolini, è una croce molto pesante.
Sappiate che in questa comunità non si dice e non si fa nulla in segreto, anche tutto ciò che è arrivato dal Vicariato vi è stato comunicato. Le spie qui presenti oggi sono contente e soddisfatte, perché, umanamente parlando, i loro capi hanno riportato vittoria. Ma come ha trionfato l’eucaristia, trionferete anche voi, per ora dovete ancora stringere i denti ed andare avanti.
Purtroppo il Papa ha firmato; non sa cosa ha firmato.
Purtroppo il Papa non ha fatto la volontà di Dio e per questo la Mamma ed Io ripetiamo spesso: "Pregate, affinché il Papa faccia la volontà di Dio".
Quale padre non chiama il proprio figlio per parlargli e per capirlo? Invece il vostro Vescovo non è stato mai chiamato dal Papa per dialogare insieme.
Gli uomini della Chiesa non sono mai venuti nel luogo taumaturgico per esaminare e voi lo sapete.
Avete visto tanti miracoli eucaristici, il più grande è avvenuto l'11 giugno 2000, nelle mani del Vescovo durante la consacrazione.
Il demonio può superare Gesù? No.
Vi chiedo solo di non lasciarvi andare, lo chiedo al Vescovo, alla Veggente, agli apostolini e agli adulti. Se volete, restate con il Vescovo; se avete paura, andate altrove. Vorrei che nel vostro cuore rispondeste: "Dove andremo? Solo Don Claudio ci parla così bene del S. Vangelo".
Miei cari figli, la vita del cristiano che segue il Vangelo è molto difficile. Chi segue il Vangelo alla lettera porta un pesante fardello di sofferenza, ma è meglio portare la croce che andare all’inferno.
Quelle persone che hanno la forza e il potere in mano, invece di riunirsi per pensare ai poveri, ai malati, alle guerre, si sono riunite in una tavola rotonda per condannare il vostro Vescovo; ma non durerà ancora molto. Dio sa quando arriverà il momento per sconfiggerle. Vorrei che, prima di morire, il Papa capisse l’errore e chiamasse questo semplice Vescovo che ama tanto le anime, e ha dato loro tutto se stesso, anche la salute fisica.
Figliolini miei, cosa volete fare? Qual è la vostra intenzione? Qualcuno di voi riporta ciò che viene detto qui alle persone che non fanno più parte di questa comunità. Quando riferite le lettere di Dio, la catechesi del Vescovo, riportate tutto con amore ed esattamente, senza aggiungere niente di vostro, perché danneggiate il Vescovo.
Qualcuno di voi riferisce male quanto diciamo Noi ed il vostro Vescovo e questo modo di parlare porta discapito a Don Claudio e a tutta la comunità.
So che avete un gran magone dentro, ma Noi vi siamo vicini, è vero, Mamma, che stiamo vicini ai nostri figli?
Madonna - Sì, e non vi abbandoneremo mai, mai. La pesantissima croce che portate sulle spalle è a fin di bene per tutta l’umanità. Il signor Ruini ha vinto, il signor Ratzinger ha vinto, il signor Bertone ha vinto, tutti gli altri signori cardinali, vescovi e sacerdoti hanno vinto, anche colui che è più in alto di tutti ha vinto, anche se non sa cosa ha firmato. Hanno pensato: "Schiacciamo questo sacerdote e vivremo tranquilli, godendo le ricchezze accumulate e il potere conquistato".
Se il vostro Vescovo fosse stato un grande prelato, non sarebbe stato trattato come sapete.
Un prelato, dopo che è uscito fuori dalla Chiesa, si è sposato, ha fatto l’atto coniugale, l’atto sessuale e tutto quello che voleva, poi è ritornato alla Chiesa trionfante. Gli hanno dato una bella villa, con annesso tendone, dove celebra le messe di guarigione.
Quante scuse hanno inventato i grandi sacerdoti per difendere quel prelato! "È stato drogato, è stato plagiato, non era in sé". Si può plagiare una persona di settant'anni? Quel prelato è tornato alla Chiesa, perché ha portato tanto denaro.
Il vostro Vescovo fa del bene, cerca di salvare le anime ed è schiacciato, perché dà fastidio a quella gente per la sua sincerità e bontà, per il suo amore verso tutti.
Adesso spetta a voi decidere. Gesù è tornato al Padre e allo Spirito Santo, io sono qui con voi.
Vorrei stare sempre con voi, vorrei farvi entrare nel cuore il mio pensiero che è il pensiero di Dio.
Non tradite, non tradite, perché la morte arriva per tutti e quando sarete morti, dove andrete? Volete andare all’inferno? Andate via da qui. Volete andare in Paradiso? Seguite le orme del vostro Vescovo. E la pace sia con tutti voi.
Coraggio a tutti, pregate per il vostro Vescovo; non vi dico di pregare per la conversione di quelle persone, non ne vale la pena. Voi, spie, che ascoltate, riferite quanto è giusto, riportate la verità, non offendete gravemente la verità, non calunniate e diffamate per avere un posto grande nella Chiesa.
Che vi interessa se uccidete l’uomo, se uccidete il Vescovo? Signor Ruini, signor Ratzinger, signor Bertone e compagnia bella, perché non avete il coraggio di parlare francamente tra di voi e di dirvi in faccia ciò che pensate l’uno dell’altro?
Quanta gente è andata in Vicariato!
Molte persone che sono state in questo luogo, che hanno avuto guarigioni miracolose, che sono state aiutate da Dio per le vostre preghiere, sono andate via non in silenzio, non con riconoscenza, non pregando, ma calunniando e diffamando; e voi le conoscete. I capibanda sono ... Ed altre persone che continuano a condannare questo povero vescovo. La mamma del Vescovo ha tradito il figlio, non ha mai avuto il coraggio di dire la verità. A voi affido il compito di pregare per queste persone.
Marisa - Basta, non dire più niente, ti prego.
Madonna - Marisella, è bene che la comunità sappia che alcune persone hanno avuto il miracolo della guarigione ed hanno condannato il mio Vescovo, il Vescovo ordinato da Dio, il Vescovo dell’eucaristia e aggiungo il Vescovo dell’amore.
Spero di essere stata chiara nel dirvi tutto, sta a voi adesso decidere cosa fare.
Insieme al mio e vostro Vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri. Benedico soprattutto gli ammalati e le persone che sono lontane dalla Chiesa. Fate sì che non scoppi la guerra, perché allora tutti si metteranno in ginocchio a pregare, compresi vescovi e cardinali, e trascineranno le ginocchia fino all’altare per chiedere perdono, ma sarà troppo tardi.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo. Mi raccomando, non parlate tra di voi e tanto meno con persone esterne alla comunità. Chi non sa parlare taccia, perché chi ha parlato senza permesso ha rovinato sempre tutto.
Ascoltate la S. Messa per le persone che ho nominato, ma soprattutto per la pace nel mondo.
Marisella, dovevo parlare, tesoro, dovevo farlo".
Il giovedì seguente, giorno dedicato alla Parola di Dio, il Vescovo invece di tenere il solito incontro biblico, ha raccontato nei dettagli la storia dell’ultimo colpo di satana, incominciando da quando i grandi uomini della Chiesa hanno cominciato a concepirlo; vale a dire dal 1997.
La Mamma per incoraggiare e consolare i suoi figli, li ha invitati a meditare questa frase del suo Magnificat: "Depose i potenti dai loro troni ed innalzò gli umili" ed ha aggiunto "Questa frase prima o poi si realizzerà".
La Madre dell’eucaristia ha anche spiegato che "satana non è solo uno spirito che si è ribellato a Dio, ma anche l’uomo che, pur di vendicarsi, è pronto ad uccidere, ma io questo non lo permetterò. I cardinali, i vescovi, i sacerdoti non si riuniscono per pregare, ma per parlare male, diffamare e calunniare il vostro Vescovo". 29
Il Vicariato di Roma si è attivato per diffondere la notizia della dimissione dallo stato clericale di Don Claudio, anzi ha spedito una lettera (allegato n.2) ai sacerdoti di Roma, prima di comunicarlo all’interessato, come fa fede il timbro postale; anche questa mossa rientrava in una regia diabolica. La lettera citata ha avuto la più ampia diffusione, perché è stata distribuita anche a seminaristi, religiosi, suore e laici ed esposta pubblicamente in diverse bacheche.
C'è da domandarsi: Quando un vescovo sospende a divinis o riduce allo stato laicale un sacerdote, ne fa una pubblicità così capillare ed estesa come ha fatto il Vicariato di Roma nei riguardi del Vescovo Claudio Gatti?
Ecco l’unica risposta: La minaccia che ha fatto Ruini al nostro Vescovo: "Mi vendicherò e lo distruggerò" è stata mantenuta.
Quando Dio interverrà per ribaltare la situazione del Vescovo Claudio Gatti e ristabilire la verità, non vorremmo trovarci al posto di coloro che l’hanno ingiustamente condannato o hanno accolto in silenzio la condanna di un innocente, trincerandosi farisaicamente dietro la scusa che l’autorità ha sempre ragione.
Il 24 novembre, festa di Cristo Re, Gesù si è rivolto a Don Claudio: "Mio caro Vescovo, Eccellenza Rev.ma, tu sei il vero Vescovo, perché sei buono e umile. Quando parli del S. Vangelo, non sei tu, ma sono Io dentro di te che parlo. Parli e agisci bene. La tua lealtà e sincerità ad alcuni fa bene, ad altri fa scoppiare l’invidia e la gelosia. Tu sei il mio Vescovo, il Vescovo di tutto il Paradiso, il Vescovo di un gregge, che a te sembra piccolo, invece è presente in tutto il mondo. Se oggi parlano dell’eucaristia lo dobbiamo a questo luogo taumaturgico, lo dobbiamo a te, Eccellenza, che parli così bene dell’eucaristia e per questo Noi tutti ti ringraziamo. Grazie. Sii forte, sii forte; sappi che sei sempre nella verità". 30
I demoni hanno continuato a scaricare la propria rabbia contro Marisa, responsabile di aver strappato loro molte anime con le sue sofferenze. Una volta, approfittando dell’assenza del Vescovo, sono arrivati in gran numero e le hanno stretto la gola, ma sono intervenuti gli angeli a far fuggire i demoni a soccorrerla.
Ci siamo preparati a festeggiare l’immacolata Concezione con una novena intessuta di preghiere, di lacrime e di dolore. l’ultimo colpo di satana era stato assestato da pochi giorni e tutti ci sentivamo colpiti e abbattuti.
Da quando sono iniziate le apparizioni aperte a tutti, "ogni volta che dovevate celebrare la festa dell’immacolata è arrivato un decreto dell’autorità ecclesiastica contro Don Claudio", ha notato la Madonna ed ha anche aggiunto: "Dio è rimasto con voi e non vi lascerà mai. Anch'io, la vostra mamma, sono con voi e non vi lascerò mai. 31
I dolori naturali e soprannaturali hanno continuato a tormentare il corpo di Marisa, fino al punto che la Madre dell’eucaristia ha esclamato: "Marisella, sei la sposa di Gesù, sei l’eroina della sofferenza, sei la martire su questa terra". 32
Il 7 dicembre abbiamo fatto la veglia di preghiera in preparazione dell’immacolata e la Madonna ci ha comunicato: "Il colpo di satana che è arrivato è molto pesante e ha provocato un grande dolore. Voi non potete neanche capire quanto sia grande la sofferenza dei miei due cari figliolini, soprattutto quella del nostro caro Vescovo, Sua Eccellenza Monsignor Claudio Gatti, ordinato da Dio. Ha più valore la sua ordinazione episcopale, perché fatta da Dio, che quella fatta dagli uomini. Tutto è scoppiato per questa ordinazione episcopale fatta da Dio. Gli uomini della Chiesa sono gelosi e invidiosi di questa scelta che Dio ha fatto, e non ne farà altre. Voi sapete che Dio ha riportato la sua vittoria. Don Claudio sarà ancora calunniato, beffeggiato e deriso, sarà ancora abbandonato e tradito anche da coloro che sono venuti qui e hanno ricevuto grazie spirituali e guarigioni miracolose.
Dio ha chinato il capo su questo pezzettino di terra, su questa piccola casa e ha dato tutto Se Stesso al suo Vescovo. Coloro che sono stati nominati capi della Chiesa, uccidono i veri capi della Chiesa. Anche il vostro Vescovo trionferà e trionferà con Gesù Eucaristia, con la sua Mamma, la Madre dell’eucaristia, con il mio sposo Giuseppe, che lui ama tanto e con gli angeli e i santi. Quando trionferà, per coloro che si sono allontanati, calunniando e diffamando, e per coloro che hanno ascoltato le calunnie e le diffamazioni senza difendere la verità, senza lottare, sarà molto triste. I nemici di mio Figlio Gesù non smetteranno di lottare, anzi continueranno con più forza, perché hanno compreso che il vostro Vescovo è forte, coraggioso, lotta e ama tutti".
Oltre Gesù e la Madonna, Dio Padre in persona ha preso le difese del Vescovo Claudio. Abbiamo pensato di riscuotere l’apprezzamento e il gradimento di chi legge questa presentazione, riportando integralmente l’intervento divino:
Dio Padre - Io sono Dio. Sono venuto per dirvi poche, pochissime parole.
Il mio amore per questo luogo taumaturgico è grande.
Chi ha mandato la lettera per la riduzione allo stato laicale del più grande Vescovo di tutto il mondo, dovrebbe essere scomunicato.
Ricordatevi che per ridurre allo stato laicale un sacerdote bisogna aver compiuto uno dei seguenti gravi delitti: diventare apostata, eretico, scismatico, profanare l’eucaristia, usare violenza fisica contro il Papa o compiere determinati gravi peccati contro il sesto comandamento.
Il vostro Vescovo non ha fatto nulla di tutto questo.
Io, Dio, ancora una volta dichiaro che Don Claudio è Vescovo ed ha tutti i poteri. Nessun uomo della Terra, dal Papa in giù, gli può togliere l’episcopato.
Certo ci vuole forza e coraggio, occorrono il vostro aiuto e le vostre preghiere, perché il Vescovo prosegua nella missione che Io gli ho affidato.
Quando avete una piccola o grande sofferenza, pensate cosa sta soffrendo il vostro Vescovo. Quando qualcuno vi dice: "Don Claudio è ridotto allo stato laicale", sappiate rispondere, sappiate dire quali sono i motivi per la dimissione dallo stato clericale e andate via, senza fare altri discorsi.
Io sono Dio e non c'è altro Dio fuori di Me; Io ho creato il Cielo e la Terra; Io ho creato l’uomo; Io posso fare ciò che voglio, ma gli uomini della Chiesa approfittano della mia bontà e fanno ciò che essi vogliono. Sì, è vero, cercano di avere più potere possibile, si divertono ad andare a donne, fanno il loro comodo ed hanno il coraggio di riunirsi per parlare male del mio Vescovo, del Vescovo che Io ho ordinato.
È ora di finirla. Siate forti come gli apostoli, combattete e non affliggetevi.
Vi ripeto: quando qualcuno vi dice: "Non andate a Via delle Benedettine, perché quel sacerdote è stato ridotto allo stato laicale", rispondete: "Non è vero, tu stai sbagliando, va' ad informarti". Giuridicamente per ridurre allo stato laicale è necessario che un sacerdote abbia commesso determinati delitti. Ne basta uno solo di quelli elencati dal C.I.C. per essere ridotto allo stato laicale. Ma i signori della Chiesa cosa hanno fatto? Non sapendo cosa scrivere sui documenti, perché non potevano accusare Don Claudio di aver commesso neanche uno dei delitti previsti dal C.I.C., non ne hanno messo nessuno.
Avete un angelo in mezzo a voi che ha bisogno solo di Me e delle vostre preghiere.
Marisella, so che soffri, perché non mi vedi, ma non puoi vedermi. Io ti vedo e vedo tutti voi. Vi benedico tutti. Cercate in questi giorni della novena di essere più buoni, di amarvi a vicenda e di amare soprattutto il vostro Vescovo. Credete in Dio e se credete in Lui, dovete credere che il vostro Vescovo è un santo. Gli uomini della Chiesa lo attaccano e lo calunniano e lo diffamano solo per gelosia e invidia.
Auguri a tutti da parte di Dio."
Abbiamo ascoltato con rispetto e meditato con attenzione ciò che ha detto Dio Padre. Don Claudio ci ha illustrato i canoni del C.I.C. che regolano la dimissione dallo stato clericale e siamo arrivati alla conclusione che i cardinali Ratzinger, Ruini e Bertone hanno compiuto un atto moralmente illecito e giuridicamente invalido.
Domenica 15 dicembre, Marisa a causa di una grave ricaduta di salute è stata costretta a rimanere a letto. Mentre seguiva la celebrazione della S. Messa via radio, al momento della consacrazione ha sentito dolorose fitte alla testa, provocate dalle spine della corona che le hanno trapassato il cranio e colpito il cervello, fino a provocarle una completa cecità durata diverse ore.
Contemporaneamente è comparsa sulla fronte una croce incisa nella carne che ha sanguinato abbondantemente. La ferita ha sanguinato altre volte nei giorni seguenti e tutti, compreso il Vescovo, ci siamo chiesti il perché di queste ripetute sanguinazioni. La Madre dell’eucaristia ci ha dato questa risposta: "Dio fa aprire le stimmate a Marisella e Lui sa il perché, a voi non serve sapere". 33
Tutti coloro che conoscono il Vescovo sanno quanto è grande il suo amore e la sua devozione per S. Giuseppe. Per il più grande santo, dopo la Madonna, del Paradiso ha coniato l’invocazione: "S. Giuseppe, Custode dell’eucaristia", ha scritto una novena in suo onore e non perde occasione per far conoscere ed amare lo sposo di Maria. Un'altra missione che Dio ha affidato a Don Claudio è quella di far conoscere e amare nella Chiesa questa grande figura, inferiore solo alla Madre dell’eucaristia.
Da anni il nostro Vescovo personalmente, o incaricando altre persone, era alla ricerca di una statua che si avvicinasse almeno un po' a colui che il Signore gli aveva permesso di vedere. Dopo molte ricerche e con qualche esitazione, perché non pienamente appagato, la sua scelta si è fermata su una statua che invece ha riscosso il pieno apprezzamento di tutta la comunità.
Il 22 dicembre la statua di S. Giuseppe è stata esposta solennemente per la prima volta alla devozione dei fedeli. La Sposa di S. Giuseppe ha detto della statua: "Desidero che la statua del mio amato sposo Giuseppe venga benedetta dal vostro Vescovo e poi, se Dio vorrà, la renderà taumaturgica, perché è troppo importante per voi e per noi". 34
Dopo la sposa ha parlato lo sposo: "Io sono Giuseppe e vi ringrazio di ciò che avete fatto per me. Ero contento che nel luogo taumaturgico ci fossero le immagini di Gesù e della mia amata sposa; ora c'è anche la mia. Adesso sono presente qui con voi e voglio benedirvi tutti, aiutarvi tutti. Quando chiedete qualcosa, prima di tutto chiedetela a Dio e poi agli intermediari: alla Madonna, a me, agli angeli e ai santi. Ora S.E. Monsignor Claudio Gatti, Vescovo ordinato da Dio, Vescovo dell’eucaristia, benedirà la mia statua che poi, se Dio vorrà, sarà resa taumaturgica". 35
Come avevano preannunciato la Madre dell’eucaristia e il Custode dell’eucaristia, poco dopo ci è stato comunicato che Dio aveva reso la statua taumaturgica.
Quest'anno, per la prima volta, abbiamo fatto il "presepe eucaristico".
Per far comprendere ai lettori il profondo significato di questa espressione, pubblichiamo per intero l’articolo uscito nel n. 29 del nostro giornalino "Perle della Madre dell’eucaristia", che riproduce l’omelia fatta dal Vescovo la notte di Natale.
Una capanna dalla struttura molto semplice è stata eretta sopra l’altare e il crocifisso taumaturgico della nostra basilica; davanti all’altare è stata collocata la statua taumaturgica di Gesù Bambino. I giovani della comunità e la Veggente, che indossavano camici bianchi o colorati, rappresentavano i diversi personaggi. Al centro della scena era collocato l’altare, sul quale il Vescovo ha celebrato la S. Messa. In questo modo, per volontà di Dio, per la prima volta al mondo è stato realizzato un "presepe eucaristico" che rappresenta una meravigliosa e profonda realtà teologica in cui sono presenti il Mistero dell’incarnazione di N.S. Gesù Cristo e il Mistero Eucaristico.
Gesù è una realtà teandrica, cioè Egli è vero Dio e vero Uomo, pertanto ogni sua azione può essere considerata sia dal punto di vista umano, che dal punto di vista divino. Ogni azione dell’uomo ha inizio e termine; Cristo, come uomo, compie le sue azioni con una successione scandita dal tempo. Ma se pensiamo alla definizione che Dio dà di Se stesso: "Sono colui che sono" (Gen. 3,14), comprendiamo che per Lui non esistono né passato né futuro; ogni momento è presente in Dio e Lui è sempre Se Stesso. Ne consegue che dal punto di vista divino Gesù agisce al di fuori del tempo e dallo spazio. Se le azioni di Dio fossero circoscritte nel tempo e limitate dallo spazio, dovremmo affermare che in Dio c'è un inizio e una fine, cioè un divenire, ma questo è assurdo, è un'aberrazione teologica.
Applicando questa verità alla nascita di Cristo, possiamo affermare che Gesù, come Dio, "nasce perennemente". Se estendiamo la verità esposta ad ogni azione di Cristo possiamo comprendere per quale motivo Gesù può presentarsi all’uomo sotto le sembianze di un piccolo pargolo, come è avvenuto molte volte a Marisa, del giovinetto dodicenne, dell’adulto che insegna, di colui che muore in croce. Dal punto di vista umano, la nascita, la passione, la morte e la resurrezione avvengono in momenti differenti, mentre dal punto di vista divino, sono sempre contemporaneamente presenti e attuali. Infatti la S. Messa è l’attualizzazione di eventi che sono lontani nel tempo, ma che per la potenza di Dio sono presenti a noi, tanto che possiamo realmente celebrare la passione, la morte e la resurrezione di Gesù.
Nel Mistero dell’incarnazione e nel Mistero Eucaristico è presente la Seconda Persona della SS. Trinità, per cui possiamo affermare che Gesù Cristo nasce, patisce, muore e risorge in ogni istante della storia umana. Di conseguenza ogni giorno è Natale e ogni giorno è Pasqua. Il Mistero dell’incarnazione e il Mistero Eucaristico sono presenti ed attuali ad ogni uomo mentre, col trascorrere del tempo, i secoli che ci distanziano dalla sua nascita e dalla sua Pasqua diventano più numerosi.
Dobbiamo considerare che in Dio è presente una realtà talmente immensa e infinita che, per capirla un pochino, siamo costretti a suddividerla. Quest'anno il Signore ha voluto farci capire e vivere la meravigliosa realtà, che possiamo celebrare insieme la nascita, la passione, la morte e la resurrezione di Gesù. Questo è anche un invito a vivere la S. Messa con sempre maggiore partecipazione, a ricevere l’eucaristia con una fede sempre più robusta e un amore sempre più grande, perché è Lui che permette all’uomo di innalzarsi per comprenderLo, diversamente sarebbe assolutamente impossibile. Nel Vangelo di Giovanni è scritto: "A quanti però lo accolsero diede il potere di divenire figli di Dio, a coloro che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma da Dio furono generati" (Gv 1, 12-13). Noi siamo stati generati da Dio e portati ad un'altezza che non avremmo mai potuto raggiungere con le sole nostre forze; è un dono di Dio essere suoi figli e questo suo dono noi lo dobbiamo ricordare in ogni celebrazione liturgica, dal Natale alla Pasqua e viceversa.
A questo punto dobbiamo arrivare alla conclusione che tutto è Eucaristia, perché con l’eucaristia noi abbiamo tutto: la grazia di Dio, il sacrificio del Cristo, la presenza di Cristo ed anche della SS. Trinità. Se noi amiamo l’eucaristia, siamo sulla via giusta che conduce al Paradiso.
Possiamo concludere con le parole del nostro Vescovo: "Capire Dio è impossibile, amarlo è molto più facile. Se non riusciremo a capirlo, impegniamoci di più ad amarlo e vi posso assicurare che se cresce l’amore, cresce anche la comprensione".
La notte di Natale la Madre dell’eucaristia durante l’apparizione ha ringraziato la comunità per aver realizzato un presepe particolare: "Gesù bambino deve benedirvi tutti, uno ad uno, per quello che avete fatto in questo luogo taumaturgico. Ci avete incantato. Io ho suggerito a Marisella di realizzare un presepe che non si trova in nessuna parte del mondo: una capanna sopra l’altare, sul quale tra poco sarà presente Gesù Eucaristia". 36 Anche durante l’apparizione, avvenuta la mattina seguente, la Madonna ha parlato del nostro presepe: "Ripeto ciò che ho detto questa notte: in tutto il mondo non trovate un presepe così concepito. Dio ha dato un ordine, voi avete ubbidito e avete fatto ciò che potevate; siete stati bravi". 37
La lettera di Dio che la Madonna ci ha consegnato il giorno di Natale si è soffermata su due punti. Il primo riguarda gli uomini della Chiesa "che hanno accumulato tanto denaro. Prego Dio, affinché tanta ricchezza venga distribuita ai poveri". Il secondo riguarda la solidarietà che ha ricevuto il nostro Vescovo, dopo che è stato ingiustamente ridotto allo stato laicale: "Il vostro Vescovo ha ricevuto molte lettere e tante telefonate di solidarietà. Sta a noi stargli vicino ed aiutarlo, così avrà la forza necessaria per andare avanti". 38
l’ultima lettera di Dio del 2002 ci ha fatto conoscere la critica situazione della famiglia del Vescovo: "Nella casa del Vescovo la situazione è molto più critica e difficile di quella mia, quando accudivo il mio amato sposo Giuseppe. Ricordatevi che di tutte le famiglie, quella che più soffre e lotta ogni giorno è la famiglia in cui vivono il vostro Vescovo, Marisa e la sua mamma". 39
Il Vescovo e la Veggente hanno trascorso il capodanno in compagnia dei giovani in un paesino del Lazio.
La prima settimana del nuovo anno è stata particolarmente ricca di sofferenze per colpa di alcuni giovani della comunità che da tempo si trascinavano in una preoccupante crisi.
Per quasi tutto il mese Marisa ha avuto le stimmate copiosamente sanguinanti con lancinanti dolori. Ha vissuto la passione per notti intere, assistita dal Vescovo e quando Don Claudio era sfinito dalla stanchezza, veniva la Madonna a consentirgli di riposare un po', prendendo il suo posto di angelo consolatore vicino a Marisa.
Nella prima apparizione del nuovo anno, presenti i membri della comunità, la Madre dell’eucaristia ha parlato con insistenza della vita dura e delle sofferenze del Vescovo e della Veggente: "Per i miei due figliolini l’anno non è cominciato bene. Dal 15 dicembre hanno continuato ad aprirsi le ferite ai piedi, alle mani, al costato della vostra sorella. Tutta questa grande sofferenza è per la Chiesa e per evitare la guerra. Avete mai visto un vescovo pulire per terra, fare il letto, aiutare nelle faccende, alzarsi alle tre di notte per fare da mangiare a chi sta male? Avete mai visto un vescovo chinarsi, anche due volte al giorno, per medicare le piaghe di una persona anziana ed aiutarla anche ad alzarsi dal letto per sopportare meglio i dolori?
Nessun vescovo, nessun sacerdote farebbe mai questo per carità. Quando c'è bisogno Don Claudio fa tutto, raccoglie persino ciò che esce dalla bocca della vostra sorella, pulisce per terra, lava e asciuga i piedi della vostra sorella. A volte vi domandate: "Come mai il Vescovo ha perso quasi il sorriso, mentre prima era un sacerdote brillante, sempre gioioso?". Perché è sfinito, provato, deluso, ma ama e continua ad amare e ad aiutare chi ha bisogno, senza tirarsi mai indietro.
Ecco, Gesù in Terra. Don Claudio è il dolce Cristo in Terra.
Tutti, chi in un modo e chi in un altro, avete i vostri tormenti, ma il Vescovo e la Veggente hanno una sofferenza che nessuno di voi può sopportare". 40
A causa del riacutizzarsi di alcuni problemi di salute sono stati chiamati due dottori che hanno mostrato un particolare interesse nell’esaminare, con l’autorizzazione del Vescovo, le stimmate di Marisa. Sono rimasti stupefatti e attoniti, dopo aver constatato che tutti i loro parametri medici erano saltati: il sangue rappreso non emanava cattivo odore, non c'era segno di infezione e non si riscontrava nessun segno di anemia a causa dell’abbondante sangue versato.
Il nostro Vescovo, dopo gli interventi di Dio Padre, di Gesù e della Madonna che ci avevano spiegato nei dettagli come la sua dimissione dallo stato clericale era giuridicamente invalida e moralmente illecita, ha scritto una lettera (allegato n. 3) ai cardinali di S. R. Chiesa, ai vescovi d’italia, ai responsabili della Curia Romana, al Vicariato di Roma, ai sacerdoti di Roma per informarli dell’intera questione. Don Claudio aveva l’intenzione di difendere il S. Padre, coinvolto, a sua insaputa, nella diabolica macchinazione dei suoi collaboratori.
Marisa ha presentato questa lettera alla Madonna, perché l’approvasse e la benedicesse. La Madre della Chiesa ha detto: "Eccellenza, hai scritto una bella lettera e hai di nuovo consumato le tue forze per i cardinali, i vescovi, i responsabili della Curia Romana, il Vicariato e i sacerdoti di Roma, affinché capiscano il male che hanno fatto e stanno facendo, perché capiscano che stanno lottando contro Dio e seguono satana. La lettera partirà, Dio ha deciso così.
Potranno convertirsi ancora alcuni miei figli prediletti, ma altri in un modo o nell’altro cercheranno di distruggervi. La loro soddisfazione più grande sarebbe uccidere il Vescovo e la Veggente, ma Dio non lo permetterà. I miei due figli possono soffrire e stanno soffrendo moltissimo; la Veggente sta patendo le piaghe di mio Figlio Gesù e ha versato tanto sangue, ma nessuno potrà far loro del male. Questa lettera potrebbe convertire tutte quelle persone e fare del bene a tutti, anche ai grandi. Eccellenza, spedisci pure la lettera, ma, come sempre ti ripeto, non aspettarti nulla". 41
Il 16 gennaio Dio Padre si è manifestato di nuovo nel luogo taumaturgico sempre per lo stesso motivo: difendere il Vescovo e la Veggente. A motivo dell’importanza di quest'ultimo appello divino lo trascriviamo integralmente per comodità di chi legge.
Marisa - Dio mio, chi ti aspettava!
Dio Padre - Vi meravigliate, perché Io, Dio, sono venuto? Ormai è tempo di cambiare, sono troppe volte che lascio il mio Trono per venire a parlarvi. E voi cosa fate? Continuate a non dare esempio e testimonianza, continuate a vivere chiusi nel vostro orticello. Chi ha dato testimonianza? Un bimbo di 7 anni, Jacopo, ha saputo parlare di ciò che soffre la vostra sorella, ha saputo spiegare senza paura tutto ciò che avviene nel luogo taumaturgico. Voi avete paura di incontrare le persone, di parlare; questo riguarda i giovani e gli adulti.
Io sono Dio e sono stanco di questa situazione, di tutto ciò che succede sulla Terra, sono stanco delle vostre bugie e menzogne, e sono stanchi anche i miei due cari figliolini. Il vostro Vescovo sta offrendo tutto, è attaccato dai sacerdoti massoni, che lo trattano male per telefono e gli dicono frasi così perfide, che neanche un ateo pronuncerebbe. Il vostro Vescovo ha avuto sempre il coraggio di rispondere con calma, salutare e riagganciare il telefono. Quelli che si comportano in questo modo sono massoni. I miei due figli già sapevano che il sacerdote che oggi per telefono ha offeso assai gravemente il Vescovo è un massone; si è talmente arrabbiato, talmente inasprito e ha detto delle parole così maligne che gli sarà difficile entrare nel Regno dei Cieli.
Voi cosa fate per il vostro Vescovo? Sì, alcuni fanno adorazione, pregano ed Io, Dio, li ringrazio, ma altri, dentro casa e fuori casa, lo fanno soffrire. È ora di finirla! Don Claudio è un sacerdote che ha dato 40 anni di vita per le anime; ad alcuni di voi ne ha dati 16, 14, 12, e che cosa avete fatto? Avete continuato a farlo soffrire. l’avete invitato a passare dei giorni con voi, durante i quali ha patito soltanto sofferenza, sofferenza, sofferenza. Dio si può anche stancare di tutto questo e mandare un secondo castigo universale; Dio non può continuare a sopportare tutte queste cattiverie. Chi è malvagio se ne vada, chi è buono deve amare il sacerdote, il Vescovo ordinato da Me. I sacerdoti sono gelosi, invidiosi che Io, Dio, l’ho ordinato Vescovo. La gelosia, l’invidia e l’orgoglio li feriscono a morte. Non fanno altro che riunirsi e parlar male del mio Vescovo, fanno a gara a chi la dice più grossa. Questa gente non entrerà nel Regno dei Cieli, dove Io, Dio, voglio persone buone, pure, sante, come bambini; non voglio persone che non sanno amare e fanno soffrire volontariamente.
Non sono venuto solo per voi, sono venuto per il mondo intero, che in questo momento non mi sente, ma al quale voi potete dare testimonianza e dire: "Fratelli, finiamola con queste maldicenze, finiamola di attaccare un semplice vescovo, solo perché è stato ordinato da Dio; questa è soltanto cattiveria". A questi cattivi si aggiungono le persone che vivono in casa e quelle che vengono qui. Io ho scelto questo luogo, ho voluto che fosse un angolo di Paradiso e voi cosa ne state facendo? Oh, quanti devono fare "mea culpa, mea culpa, mea culpa!" Il vostro Vescovo non cerca nulla, non cerca denaro, non vuole potere, non si veste in pompa magna, cerca solo le anime e le ama.
Figli miei, non fate più soffrire il vostro Vescovo. Io, Dio, sono stanco; mio Figlio Gesù è stanco; lo Spirito Santo è stanco; la Madre dell’eucaristia, la vostra Mamma, che vi ha seguito passo, passo è stanca. Voi fate parte del Movimento Impegno e Testimonianza, e chi dimostra impegno e testimonianza? Avete paura di testimoniare che Io sono Dio e non c'è altro Dio fuori di Me e che Io ho ordinato il Vescovo. È ora di finirla di rendergli la vita difficile, di farlo soffrire per le vostre sciocchezze, per il vostro piangervi addosso. Non vedete come sono ridotti questi miei due figlioli? Offrono la loro sofferenza per la Chiesa, per voi, per la pace, per le persone che hanno bisogno; sono sempre pronti a soffrire per salvare le anime. C'è anche nonna Iolanda che soffre e prega tanto. E voi che cosa fate? Mi rivolgo a voi, ma certamente sapete che parlo a tutto il mondo, a tutti gli uomini, ai grandi della Chiesa, ai grandi politici, che litigano, discutono e addirittura si picchiano. Hanno denaro, hanno ricchezze e potrebbero aiutare tanti bambini che stanno morendo, invece no, devono far la guerra, devono vincere, per accumulare altro denaro ed essere più potenti.
Perché avete paura di dire: "Dio ha parlato e io, che sono figlio di Dio devo ubbidirgli"? A voi non ho dato la sofferenza che ho dato ai miei due figli, non ci proverei neanche, perché ve lo ha detto un giorno la vostra sorella, non potreste sopportare neanche per un secondo quello che lei sopporta continuamente.
Io parlo con autorità. Quando ci sarà il giudizio sarò molto severo, adesso ancora ho pazienza e uso misericordia e voi vi siete abituati a questa clemenza, ma ricordatevi che alla fine sarò giusto e allora i cattivi andranno all’inferno, per sempre, i buoni verranno con Me a godere, insieme ai bimbi, agli angeli e ai santi. Ho un piccolo bimbo qui vicino a Me. Ricordate ciò che dice il S. Vangelo: "Se non diventerete piccoli come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli"? Non è un riferimento all’età anagrafica; i piccoli sono i buoni, i semplici, gli umili e coloro che sanno amare. Quante volte la Mamma vi ha portato la mia lettera che parlava di amore, di amore, di amore? Dov'è questo amore? Amore non significa fare la guerra, odiarsi, fare telefonate offensive e parlare con cattiveria al Vescovo che Io, Dio, ho ordinato. Dove sta l’amore, dov'è la carità, dov'è l’aiuto al proprio fratello?
Marisa - Adesso gli angeli sono andati tutti via con Dio.
Madonna - Sì, Marisella, sono rimasta io, la vostra Mamma. Non a tutti Dio parla, non da tutti si fa sentire. Cercate di capire, di mettere in pratica ciò che Lui ha detto e non abbiate paura. Dio vi ha parlato; non l’avete veduto, neanche la vostra sorella l’ha visto, ma Lo avete sentito, attraverso Marisella. Voglio aiutarvi a mettere in pratica tutto ciò che Dio Padre ha detto.
Insieme al mio e vostro Vescovo, al grande Vescovo ordinato da Dio, benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Ciao. Ciao, piccolo. Don Claudio, mamma mia! Ho visto illuminarsi tutto e tutti gli angeli e i santi prostrarsi ad adorare e ho udito la sua voce che sento ancora dentro le orecchie. Hai visto?
Vescovo - Nessuno può vedere Dio.
Marisa - Neanch'io l’ho visto, però hai sentito?"
Nella notte tra il 24 e il 25 gennaio Marisa si è sentita molto male ed è entrata in coma. Don Claudio sapeva che non era giunta l’ultima ora della sorella, ma ha ugualmente temuto moltissimo, perché tutti i segni indicavano che la sua dipartita era imminente e non ha potuto fare altro se non pregare e mormorare "Mio Dio, sia fatta la tua volontà", mentre mille pensieri e tanti perché affollavano la sua mente. Alle prime luci del nuovo giorno è apparsa la Madonna, ha baciato Marisa e le ha appoggiato la mano sul cuore. A quel contatto la Veggente si è addormentata dolcemente, vegliata ancora una volta dalla Mamma e dal fratello.
Il 30 gennaio la Madre dell’eucaristia invece di consegnarci la lettera di Dio ha ascoltato un lungo e accorato sfogo di Marisa. La Veggente ci ha detto che mentre lei si sfogava, la Madonna aveva le lacrime agli occhi ed annuiva, perché riconosceva la validità e la giustezza delle sue parole.
Questo lo sfogo della figlia con la madre: "Con tanti miliardi di uomini sulla Terra, perché solo noi dobbiamo soffrire così tanto sia fisicamente e sia moralmente? Perché a coloro che ci condannano, Dio non fa nulla? Quando finirà questo calvario per noi?
Quanti anni sono che soffriamo per la Chiesa, per la conversione delle anime e per evitare la guerra? Siamo veramente stanchi, non abbiamo più la forza di far nulla. Perché Dio permette tutto questo dolore?".
Dio ha permesso alla figlia di sfogarsi, perché tutti comprendessero la grande sofferenza che schiacciava il Vescovo e la Veggente.
La Madre dell’eucaristia ha parlato moltissime volte del segreto di Fatima e nel mese di febbraio si è soffermata su questo delicato e intrigato argomento ben quattro volte.
Abbiamo pensato di raccogliere in forma unitaria questi ultimi interventi del Cielo per avere un’idea precisa della tanto discussa materia.
"Ancora continuano a dire molte bugie sul segreto di Fatima. Colui che ha gridato contro la mafia, perché non grida anche contro i massoni? Perché questo Papa ha giostrato in tutti i modi e non l’ha rivelato? Ha fatto parlare Sodano, ha fatto leggere e commentare il segreto a Ratzinger, a Bertone e a Fisichella, ma quello non era il segreto.
Se il segreto di Fatima era buono per l’umanità, perché i papi non l’hanno rivelato? Invece sono andati avanti in silenzio.
Se il segreto, come dicono, non era orribile, perché non l’hanno rivelato nel lontano 1960 e anche prima?
C'è guerra tra i grandi uomini della Chiesa.
Pur di calmare e di tenere la popolazione tranquilla, non rivelano il vero terzo segreto di Fatima sapendo benissimo in cosa consiste, ma a loro interessa soltanto conservare il potere. I potenti uomini della Chiesa si permettono di comunicare ciò che vogliono e impongono a Suor Lucia di dire ciò che essi comandano, ottenendo l’obbedienza con il ricatto.
Hanno prima imposto un silenzio di tomba sul terzo segreto di Fatima, poi improvvisamente l’hanno tirato fuori, ma non è stato svelato, non è quello di cui hanno parlato i potenti uomini della Chiesa.
Al momento stabilito da Dio lo rivelerò ai miei due cari figliolini".
La Madonna ha parlato anche dei primi due segreti di Fatima e ha affermato: "Il primo segreto non era una profezia e il secondo non è stato svelato".
Dobbiamo ricordare che, purtroppo, a Suor Lucia con il ricatto dell’obbedienza è stato imposto dai suoi superiori e dall’autorità ecclesiastica di dire ciò che essi hanno permesso o voluto.
Il Vescovo in una catechesi domenicale ci ha fatto alcune precisazioni che hanno ricevuto l’approvazione della Madonna: "Ciò che ha detto il Vescovo è tutto vero". 42
Don Claudio ha precisato che i due eventi: fine della prima guerra mondiale e scoppio della seconda guerra mondiale, sono stati rivelati dopo che si erano verificati. Suor Lucia si trovava in Spagna, quando è scoppiata la rivoluzione rossa ed è venuta a conoscenza delle atrocità e dei delitti commessi dai comunisti spagnoli. Dio non può preferire un regime politico ad un altro. Il comunismo e il nazismo hanno provocato entrambi milioni di morti, distruzioni, lutti e lacrime e non si può capire come di uno si parli e dell’altro si taccia.
La Madre dell’eucaristia ha inoltre ricordato che "La seconda guerra mondiale ha comportato la morte di milioni e milioni di persone, ma per gli uomini della Chiesa tale guerra non è stata una tragedia; comunque il contenuto del secondo segreto non è questo".
Il giudizio della Madre di Dio sugli uomini della Chiesa, responsabili di non aver rivelato il segreto di Fatima, è molto severo: "Il loro modo di fare è tutto sbagliato. Vi considerano, miei cari figli, delle povere creature che non comprendono nulla. Ciò che mi rattrista e mi fa soffrire è che le persone vengono trattate da ignoranti, come se non comprendessero e non capissero. Gli uomini possono avere poca cultura, ma non sono ignoranti. Anche il più piccolo uomo della Terra comprende che il segreto non è quello che i grandi uomini della Chiesa hanno rivelato. Pregate, pregate perché questi ultimi continuano ad imbrogliare tutte le persone che corrono ad ascoltare ciò che dicono e poi tra di loro si chiedono: "Ma come è possibile? Se il segreto era bello, perché non dirlo?"". 43
Su questo quadro molto triste la Madonna ha acceso la speranza: "Ringrazio coloro che soffrono per la rinascita della Chiesa. Speriamo che tutto avvenga dopo che avranno rivelato qual è veramente il segreto di Fatima. Il trionfo arriverà; per vari motivi tarda, ma arriverà e allora i grandi uomini della Chiesa faranno mea culpa e chiederanno perdono, ma sarà troppo tardi". La Madre dell’eucaristia ci ha fatto sapere come sono state accolte le lettere che il nostro Vescovo ha inviato ai cardinali, ai vescovi e ai sacerdoti, nelle quali ha parlato dell’ultimo colpo di satana; ne ha parlato per ben tre volte: "Le lettere sono arrivate e, come al solito, o sono state lette di nascosto e messe da parte o sono state stracciate. Hanno raccolto una rispettosa adesione da parte di più del 50% dei destinatari che hanno riconosciuto che il C.I.C. è a favore del vostro Vescovo. Dicono che Don Claudio è nella verità, però nessuno ha il coraggio di pronunciarsi pubblicamente e di aiutarlo. Le adesioni nei riguardi del vostro Vescovo sono ulteriormente aumentate. Molti miei figli sacerdoti hanno anche detto con dispiacere: "Cosa combinano i potenti della Chiesa? Il C.I.C. parla a favore di Don Claudio e loro continuano a trattarlo ingiustamente, addirittura sono arrivati a ridurlo allo stato laicale, quando è l’unico che si comporta da vero sacerdote e segue il S. Vangelo"". 44
Oggi molti vescovi e cardinali ostentano una ricchezza impressionante e vivono in un lusso sfacciato. Dicono che la Chiesa deve essere povera ed intanto scandalizzano i fedeli, con il loro tenore di vita antievangelico. La Madre dell’eucaristia ha detto: "I grandi sacerdoti vogliono il potere, il denaro e la ricchezza. Oh, sarà molto difficile che un ricco entri nel Regno dei Cieli. Nulla manca ai grandi uomini della Chiesa, hanno anche la cameriera che li serve a tavola ed ogni ben di Dio". 45
l’ordinazione episcopale di Don Claudio ha continuato ad essere oggetto di dispute feroci tra gli ecclesiastici che per paura, per invidia e per gelosia concludevano sempre negando la sua origine divina, sostenendo che "prescinde dalla successione apostolica".
Questa affermazione è vera, ma solo ex parte hominum perché l’ordinazione episcopale è conferita dal Vescovo con l’imposizione delle mani e con le parole della consacrazione (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica parte II, capitolo III, articolo VI).
Per trasmettere validamente l’ordinazione episcopale i vescovi consacranti devono essere nella linea della successione apostolica.
l’ordinazione episcopale di Don Claudio non va giudicata ex parte hominum, ma ex parte Dei. Dio può rimettere i peccati, consacrare l’eucaristia, ordinare i vescovi, senza recitare formule e usare determinate materie, è sufficiente un atto della sua volontà. In proposito è illuminante un'affermazione del sacerdote francese Pouget, che Jean Guitton ha riferito a Paolo VI: "Cristo ci ha sottomesso ai sacramenti, ma non vi si è sottomesso".
Dio è libero da qualsiasi regola e può far ciò che vuole, a Dio nulla è impossibile.
Come aveva più volte preannunciato la Madonna, le sofferenze del Vescovo e della Veggente, causate dai nemici di Dio, si erano ulteriormente intensificate. La situazione era stagnante, l’attesa si prolungava, i sacerdoti non si convertivano e Dio continuava a tacere e a rimandare i suoi interventi.
Man mano che si avvicinava l’anniversario della sua ordinazione sacerdotale, Don Claudio, non sentendosi in condizione di festeggiare, mostrava di non gradire che si facessero i preparativi per la sua festa; anzi in un momento, in cui era particolarmente demoralizzato e deluso, ha affermato: "Il 9 marzo non ci sarò, andrò via". La Mamma si è rivolta al figlio tanto provato con amore e delicatezza: "Eccellenza, so che non vorresti festeggiare il tuo quarantesimo anno di sacerdozio, ma Dio vuole che lo celebri con i tuoi giovani e le persone che ti vogliono bene. Accetta, non ti allontanare da ciò che gli altri vogliono fare. Dio conosce la vostra sofferenza e conosce coloro che vi fanno soffrire. Piano, piano vi accorgerete che le persone che vi hanno fatto soffrire e che ancora vi fanno soffrire, crolleranno una dopo l’altra". 46
Nell’ultima apparizione di febbraio e nella prima di marzo la Madonna ci ha parlato dei mistici, rispondendo alla domanda semplice e disarmante di Marisa: "Chi sono i mistici?".
Questa la risposta: "Tu sei una mistica" e questa la definizione: "Il mistico è colui che è vicino a Dio, fa la Sua volontà, soffre e abbraccia la croce con tutto il cuore".
Gli studiosi di ascetica e mistica hanno versato su questo argomento fiumi di inchiostro e Maria, la più alta mistica, lo spiega con poche e semplici parole alla portata di tutti, anche delle persone più ignoranti.
A Don Claudio e Marisa il Signore ha continuato a far conoscere in modo dettagliato la reale situazione della Chiesa e dei ministri di Dio. Anche a noi, membri di questa comunità, è stato rivelato che: "Non dovete pensare che Dio non veda tutto ciò che succede nel mondo; Lui ha già iniziato a realizzare i suoi programmi. Non potete neanche immaginare fino a che punto Dio è capace di far crollare i suoi nemici, come birilli, uno dopo l’altro. Questi uomini della Chiesa cercano di distruggere le opere di Dio.
Nemmeno dopo aver inferto l’ultimo colpo di satana si sono placati. Hanno continuato a nutrire invidia e gelosia nei riguardi del vostro Vescovo". 47
L'8 marzo abbiamo fatto una sentita e commovente veglia di preghiera, in preparazione della celebrazione del quarantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale del nostro Vescovo. I giovani della comunità hanno scritto un testo, pubblicato poi sul nostro giornalino, con il quale hanno ripercorso le tappe più salienti della vita sacerdotale di Don Claudio.
Il 9 marzo la basilica era particolarmente gremita di persone, venute per la circostanza, compresi i rappresentanti degli altri gruppi di preghiera, dedicati alla Madre dell’eucaristia.
Gesù, con ai lati la Mamma ed il papà Giuseppe e attorniato da tutto il Paradiso, è venuto per fare gli auguri a Don Claudio e ricordargli che Dio, per suo mezzo, aveva realizzato il trionfo dell’eucaristia e della verità e che "Molti sacerdoti sanno dov'è la verità, ma non essendo pieni di Dio non sono coraggiosi, non lottano per la verità, non riconoscono che stanno sbagliando tutto e che la Chiesa va in rovina. Forse non mi sono spiegato, forse non hai compreso bene chi sei davanti a Dio e davanti agli uomini che credono e sanno benissimo che tu sei nella verità e che i potenti hanno sbagliato". 48 Agli auguri di Gesù sono seguiti quelli della Madre dell’eucaristia e di S. Giuseppe che ha comunicato che Dio aveva resa taumaturgica la sua statua, per fare un regalo al Vescovo.
La Mamma ha mostrato preoccupazione per la salute di Don Claudio e l’ha invitato a curarsi dicendogli: "Non stai bene fisicamente". 49
Il nostro Vescovo ha molto sofferto per il silenzio e il distacco mostrato dagli ex compagni del Seminario in occasione della sua dimissione dallo stato clericale: solo Don Sergio Casalini ha scritto e telefonato per mostrargli affetto e solidarietà.
Inoltre in occasione dell’annuale incontro dei sacerdoti ordinati nel 1963, nessuno si è preoccupato di comunicargli dove e quando si sarebbe svolto.
Quando Dio realizzerà il trionfo di Don Claudio sarà difficile che i suoi ex compagni di Seminario ed altri sacerdoti ne facciano parte.
Comunque in mezzo a tante pene e tristezze c'è stata una notizia bella, come ha detto la Madonna: "È nata la piccola Sara. Quanto hai sofferto, figlia mia, per la piccola Sara".
Il parto della piccolina, figlia della nipote di Don Claudio e del nipote di Marisa, che si presentava difficile e pericoloso, per le sofferenze della zia è avvenuto senza problemi.
Il 19 marzo, festa di S. Giuseppe, la nipotina di Marisa è stata ufficialmente presentata alla Madonna che l’ha baciata, abbracciata e benedetta, circondata da tanti bimbi.
Nella stessa circostanza lo sposo di Maria ha detto: "Sono il vostro Giuseppe, colui che il vostro Vescovo ama immensamente.
Mio caro sacerdote prediletto, Vescovo ordinato da Dio, sapessi con quanto amore preghiamo per te. Ricordati sempre che se accanto a te non ci fosse Dio, non ci fosse la Madre dell’eucaristia e non ci fossi io, tu non ce la potresti fare. Questo vale per te e Marisella". 50
Don Claudio ha sempre detto alla comunità che se non avesse avuto l’aiuto da parte di Dio sarebbe già caduto, senza più rialzarsi.
La Madonna ci ha ricordato che "ci sono 46 guerre sul pianeta Terra ed il loro numero sta aumentando". Ci ha anche detto chiaramente che solo "la preghiera, il sacrificio e l’adorazione eucaristica possono fermare le guerre". Il dono della pace viene da Dio, non dagli uomini che fanno vuoti discorsi, manifestazioni e cortei inutili.
Il Signore, ultimamente, ha mandato molto spesso, in bilocazione, il Vescovo e la Veggente in Iraq per assistere i feriti, soccorrere i bimbi e gli anziani, confortare i moribondi e distribuire medicine e cibo ai bisognosi.
La guerra in Iraq ha seminato migliaia di morti, specialmente tra i civili e "Dio ha mandato i suoi due apostoli in questi posti così pericolosi per aiutarli a morire bene". 51
Anche nel mese di marzo la Madonna ha permesso alla figlia di manifestarle la sua amarezza e la sua delusione e ha così replicato: "Durante il lungo colloquio che ho avuto con la vostra sorella il mio cuore ha sofferto moltissimo, non per ciò che ha detto, che è la verità, ma perché la situazione del mondo è molto grave mentre gli uomini della Chiesa pensano solo ad accumulare denaro". 52
Per quasi tutto il mese di aprile, coinciso con la seconda metà della Quaresima, Marisa ha avuto il tormento continuo, la passione. Quasi ogni giorno si sono aperte ed hanno sanguinato le stimmate delle mani e dei piedi e le ferite del costato e della fronte.
Questa volta le stimmate e le ferite hanno assunto la forma di croce ed hanno provocato dolori lancinanti.
Marisa ha accettato di patire così atrocemente per la rinascita della Chiesa e per la conversione dei sacerdoti. Purtroppo il numero delle persone che frequentavano il luogo taumaturgico non solo non è aumentato, ma è diminuito e questa minore affluenza ha suscitato il lamento della Madre dell’eucaristia: "Oh, come vorrei che tutte le persone che sono passate in questo luogo taumaturgico, specialmente quelle che hanno ricevuto grazie, fossero qui!". 53
Diverse persone a cui il Signore ha fatto delle grazie invece di mostrare gratitudine e riconoscenza, si sono allontanate ed hanno iniziato a condannare e a calunniare il Vescovo e la Veggente.
Per confortare Don Claudio e Marisa che si sono molto angosciati per le defezioni e i tradimenti, la Madonna ha fatto loro sapere: "Miei cari figli, tutte le volte che andate in bilocazione nei luoghi dove c'è la guerra, fate molto bene alle anime". 54
Il Signore, durante la guerra in Iraq che ha mietuto molte vittime, si è mostrato clemente e misericordioso con i giovani militari dei due eserciti contrapposti, perché ha permesso loro di salvarsi l’anima e quando avranno scontato in Purgatorio la pena dei peccati commessi li porterà con Sé in Paradiso.
La domenica delle Palme la Madonna ha fatto un accostamento tra ciò che è successo a Gesù quando è entrato a Gerusalemme tra le acclamazioni della folla e ciò che accade a noi quando ci riuniamo per ascoltare le lettere di Dio, le omelie, le spiegazioni della Parola di Dio e le catechesi del Vescovo.
Come al tempo di Gesù, si nascondevano negli angoli delle vie le persone che volevano ucciderlo, così oggi agli angoli esterni del luogo taumaturgico si nascondono coloro che vogliono distruggere il Vescovo e la Veggente.
Cediamo la parola alla Madonna che ci illustra come la situazione al tempo di Gesù si ripeta ancora oggi.
Madonna - Mio Figlio Gesù è entrato in Gerusalemme mentre la folla gridava: "Osanna, osanna al figlio di Davide!", ma già nel cuore di qualcuno c'era l’intenzione di ucciderlo. Era troppo sincero, leale, veritiero e questo ai disonesti dava molto fastidio. Appartati negli angoli delle vie c'erano coloro che pensavano al modo per ucciderlo. La stessa situazione si ripete oggi: agli angoli esterni di questa casa c'è qualcuno che riprende tutto, registra tutto e cerca il modo per distruggere i miei due figli, anime martoriate dagli uomini della Chiesa e dai laici che hanno frequentato il luogo taumaturgico. Costoro hanno avuto grazie di guarigione ed ora si nascondono e studiano il modo di distruggere tutto. Vedete, miei cari figli, dopo secoli la storia si ripete: allora pensavano a come uccidere Gesù, ora pensano a come distruggere i miei due cari figliolini, ma Dio non lo permetterà. Ci saranno ancora lotte, calunnie e diffamazioni contro di loro, solo per vendetta, per rabbia e perché coloro che li accusano sono persone orgogliose e superbe. Vi chiedo di non temere: lasciate fare, lasciateli riprendere tutto, registrare tutto e dire ciò che vogliono. Ciò che mi dà molto dolore e fa soffrire mio Figlio Gesù è che costoro ricevono ogni giorno la S. Comunione non in grazia. Questo lo dico io, la Madre dell’eucaristia; io so come stanno le cose. Ricevono Gesù non in grazia e si fanno vedere dai loro sacerdoti, buoni, pii e santi.
Vorrei che tutto questo non vi turbasse, ma vi spingesse a pregare di più e a tener in nessun conto ciò che dicono o fanno. Voi siete in grazia di Dio, e chi non lo è si accosti alla S. Confessione. Mi ripeto, mentre voi gridavate: "Osanna, osanna al figlio di Davide", alcune persone nascoste cercavano il modo di annientare il Vescovo e la Veggente. Voi dite la verità, specialmente il vostro Vescovo dice la verità; parla da saggio, da profeta, parla nel nome di Gesù, perché Gesù è in lui.
Io vengo qui, do messaggi pieni di amore e a volte anche di dolore. Quelle persone sanno benissimo che sono io a portare le lettere di Dio, ma cosa dicono? È il Vescovo che scrive i messaggi e la Veggente li impara a memoria. Perché pronunciano simili calunnie? Perché in loro c'è la rabbia per non essere riuscite a distruggervi. Non vi hanno distrutto né vi distruggeranno mai. Ricordatevi, miei due cari figliolini, anche se doveste rimanere soli, Dio sarà sempre con voi, tutto il Paradiso sarà con voi". 55
Il giovedì santo, giorno dell’istituzione dell’eucaristia e del Sacerdozio, come ormai è consuetudine da diversi anni, abbiamo fatto una grande festa. Don Claudio ci ha descritto dettagliatamente e più volte la scena che ripresenta Gesù, la Madonna e gli apostoli nel cenacolo. Ha anche manifestato frequentemente l’intenzione di acquistare un bassorilievo dell’ultima Cena per collocarlo nella parte anteriore dell’altare.
La comunità ha realizzato il desiderio del Vescovo ed ha acquistato un nuovo altare con la riproduzione dell’ultima Cena di Leonardo da Vinci che si trova nel refettorio del monastero di S. Maria delle Grazie a Milano.
Quando, prima della celebrazione dell’eucaristia, il Vescovo e la Veggente sono entrati in basilica, hanno notato che l’altare era ricoperto da un grande drappo bianco, rimosso non appena sono arrivati al centro della chiesa. La loro sorpresa, unita a gioia ed emozione, è stata enorme; davanti ai loro occhi era presente quanto avevano tanto desiderato.
Anche Gesù ha molto gradito il dono fatto dalla comunità a Don Claudio e a Marisa e proprio a quest'ultima, durante l’apparizione, ha fatto vedere al posto della riproduzione dell’ultima Cena, Se stesso, gli apostoli e la Madonna vivi e raccolti davanti all’eucaristia appena istituita.
Gesù ha voluto chiarire che Maria non deve essere chiamata "donna eucaristica", come è stata definita dall’enciclica "Ecclesia de Eucharistia", ma Madre dell’eucaristia; di questo parleremo più diffusamente in seguito.
Gesù ha evidenziato la grande sofferenza del Vescovo e della Veggente: "Marisella soffre moltissimo, ma per i suoi patimenti sono salvate molte anime. Il sacerdozio deve essere vissuto, accettando il dolore e a volte anche la crocifissione. Come è accaduto al nostro Vescovo, si può essere crocifissi, anche senza esserlo materialmente. Se a volte questi miei due cari figliolini sono un po' tesi, cercate di comprendere e di capire la loro situazione, perché nessuno di voi patisce quanto loro. Credetemi, le loro sofferenze sono enormi; voi non potete capire fino in fondo quanto sia dura la loro vita, quante lacrime versano e quanto sangue spargono". 56
Infine Gesù ha voluto di nuovo sottolineare che durante la S. Messa Lui e il Vescovo formano un tutt'uno; Gesù è dentro il Vescovo ed il Vescovo è dentro Gesù, sono un'unica persona, infatti al momento della consacrazione Marisa non vede il Vescovo, ma Gesù.
Anche quest'anno la gioia della Pasqua è stata unita alla sofferenza del Venerdì Santo. Don Claudio e Marisa sorridevano a fatica, tanto la loro anima era turbata e amareggiata, eppure hanno continuato a spronarci ad avere fiducia in Dio e a nutrire la certezza che realizzerà quanto ha promesso.
La resurrezione è avvenuta nel silenzio, senza testimoni e rumori di fanfare, come ha ricordato Gesù: "Io sono risorto nel silenzio e avevo accanto la Mamma. La Madre dell’eucaristia mi ha dato forza e coraggio durante la passione, mi ha tenuto tra le braccia quando mi hanno staccato dalla croce ed era con me al momento della resurrezione". 57
Man mano che Dio ha operato i suoi interventi nel luogo taumaturgico, sono aumentate anche la diffidenza e l’ostilità da parte dei grandi uomini della Chiesa. l’opposizione è arrivata al massimo quando Dio ha ordinato Vescovo Don Claudio, come ha detto Gesù: "Il mio cuore sanguina, perché tanti sacerdoti, vescovi e cardinali celebrano la S. Messa dopo aver calunniato e diffamato un semplice ed umile Vescovo che non da fastidio a nessuno. All’inizio della storia della Chiesa Dio ha ordinato Vescovi gli apostoli e per ultimo ha ordinato Vescovo Paolo. Oggi Dio ha voluto scegliere Cluadio e ordinarlo Vescovo. Perché tanta cattiveria contro di lui, perché tanta invidia e gelosia nei suoi riguardi?". 58
Il mese di aprile, come quelli che l’hanno preceduto, è stato sigillato dalla chiave del dolore.
Anche quest'anno abbiamo iniziato il mese di maggio, ponendoci la stessa domanda: "Sarà questo l’ultimo mese mariano che viviamo ancora schiacciati dalle sofferenze, dalle calunnie e dalle condanne?". Siamo certi che Dio interverrà per sconfiggere i suoi nemici e far trionfare il Vescovo, ma non sappiamo come e quando; ci auguriamo che avvenga presto.
Dio ha annunciato che il futuro del Vescovo "sarà luminoso e grandioso" ma il suo e nostro presente è doloroso. La resurrezione segue sempre la morte; questa è la regola di Dio che, per mezzo della Madre dell’eucaristia, ha continuato ad invitarci ad avere fiducia in Lui.
La Mamma celeste si è rivolta al Vescovo, suo figlio prediletto, con particolare amore: "Coraggio, Eccellenza, hai vinto il mondo. È una frase che ti calza a pennello, perché si può applicare a te. Coraggio, sempre, non crollare, noi abbiamo bisogno di un Vescovo come te". 59
La Madre dell’eucaristia ci ha comunicato che, a differenza degli scorsi anni, in questo mese di maggio le apparizioni sarebbero avvenute solo il giovedì, dedicato agli incontri biblici, il sabato, giorno mariano per eccellenza, e la domenica, giorno in cui maggiore è l’affluenza di persone. La diminuzione della frequenza delle apparizioni è da ricercarsi nello scarso numero di membri della comunità che non possono garantire una presenza quotidiana per accogliere la Madre di Dio. Ecco il tormento più acuto del Vescovo: a causa della persistente campagna di calunnie contro il luogo taumaturgico, non solo non sono venute a pregare nuove persone, ma si sono allontanati membri della comunità che frequentavano da anni.
I sacerdoti, i vescovi e i cardinali hanno continuato a buttare fango contro il Vescovo e la Veggente, ma non li hanno raggiunti, perché sono troppo in alto, ed il fango è ricaduto su coloro che l’hanno lanciato.
Molti laici, comprese anche persone che hanno fatto parte della nostra comunità, hanno affiancato quei pastori indegni nell’opera di demolizione delle opere di Dio.
Il Vescovo e la Veggente avevano la sensazione di aver fallito e di non essere riusciti a portare avanti, per propria colpa, la missione che Dio aveva loro affidato, e allora la Madonna, per tutto il mese di maggio, non ha fatto altro che elencare tutti i cambiamenti e i miglioramenti avvenuti nella Chiesa per opera loro e per la fedeltà e l’abbandono dimostrati a Dio.
Ci sembra importante ricordare quanto Dio ci ha comunicato attraverso la Madonna: "Ciò che Dio ha dato a voi, non l’ha donato in nessun altro luogo.
Migliaia di persone vanno in altri posti, in famosi santuari e in S. Pietro, ma io, per ordine di Dio, vengo qui". 60
"Il Vescovo è ancora nell’ombra, ma tutti sanno che è stato ordinato da Dio, perché l’ha meritato. Anche voi siete conosciuti ed amati in tutto il mondo; non vi ama chi è preda della gelosia e dell’invidia.
Ci sono gruppi dedicati alla Madre dell’eucaristia in America, in Canada, in Australia, in Spagna e in tante altre nazioni". 61
"Il vostro Vescovo, piano piano, sarà conosciuto da tutti, in tutto il mondo. Qualche cardinale ha già cominciato a scrivere lettere di solidarietà chiamandolo: "Eccellenza Reverendissima"; non come ha fatto il Signor Ruini che si è indirizzato al "signor Claudio Gatti". Il signor Ruini non ha capito nulla e continua a non capire nulla. Il ribaltamento della situazione sta avvenendo anche per le preghiere che avete fatto per il vostro Vescovo.
Vi accorgerete che piano piano anche i vescovi e i cardinali capiranno finalmente dov'è la verità; questo dovrebbe darvi gioia". 62
"La solidarietà dei sacerdoti, dei vescovi e dei cardinali si sta allargando a macchia d'olio. Oltre che scrivere, parlano anche con altri; alcuni di questi ascoltano, altri rifiutano. Ciò che Dio ha operato nel luogo taumaturgico fa discutere gli ecclesiastici tra loro". 63
"l’annuncio più bello che desidero darvi è che le parrocchie continuano a fare adorazione eucaristica, a pregare davanti a Gesù Eucaristia, e questo Dio lo attribuisce a voi. Da qui, luogo taumaturgico, grazie a voi, parte tutto ciò che fanno ora i sacerdoti e i vescovi. Io, nel nome di Gesù, vi ringrazio di ciò che fate". 64
"I piccoli e grandi uomini di Chiesa prendono concetti e riflessioni dalle lettere di Dio che poi predicano agli altri. Anche le omelie del Vescovo e le sue catechesi vengono colte dai sacerdoti, dai vescovi e dai cardinali che le fanno proprie. Questo vuol dire che le leggono, le seguono e riportano alle persone ciò che io dico e ciò che il vostro Vescovo dice". 65
"Tutti conoscono la Madre dell’eucaristia, tutti conoscono il Vescovo ordinato da Dio, Mons. Claudio Gatti, e la Veggente Marisa Rossi. Chi tace o chi dice di non credere, si comporta così soltanto per gelosia. Ora le calunnie e le diffamazioni nei riguardi dei miei due figliolini stanno diminuendo. Coloro che hanno letto su Internet tutta la vostra storia si stanno ricredendo. Qualcuno ha anche detto: 'Tra il superiore e l’inferiore chi ha ragione su tutto è l’inferiore'." 66
Il 1° maggio la Madonna aveva espresso il desiderio che "il Vescovo vi legga la parte dell’enciclica che tratta del rapporto tra l’eucaristia e Maria".
Alcuni giorni prima della pubblicazione dell’enciclica "Ecclesia de Eucaristia" in un'apparizione riservata al Vescovo e alla Veggente, la Madre dell’eucaristia aveva preannunciato ai suoi due cari figliolini che gli estensori dell’enciclica avevano attinto a piene mani alle lettere di Dio e alle omelie e catechesi del Vescovo, soprattutto nello scrivere il sesto capitolo, quello appunto che Don Claudio ha commentato per desiderio della Madonna.
Nel sesto capitolo, intitolato "Alla scuola di Maria, donna eucaristica", ci sono molte affermazioni che ripetono quanto la Madre dell’eucaristia ci ha detto nelle lettere di Dio.
Gli ecclesiastici, nemici di Dio, che hanno tentato di abolire l’eucaristia, hanno combattuto ferocemente con calunnie e malignità anche il titolo "Madre dell’eucaristia". Anche in questo caso, il Vescovo e Marisa, sostenuti dalla potenza di Dio, hanno sovvertito questi tentativi diabolici, tanto che il titolo "Madre dell’eucaristia" si è diffuso a macchia d'olio ed è oggi conosciuto in tutto il mondo. Oltre ai cattolici, anche i protestanti, gli ortodossi e addirittura i musulmani e i membri di altre religioni parlano con interesse e rispetto di questo titolo. "A voi sembra di rimanere nel silenzio e nel nascondimento, invece Gesù Eucaristia e la Madre dell’eucaristia continuano a trionfare. Coloro che hanno sempre dubitato, per non dire altro, di tutto ciò che è avvenuto nel luogo taumaturgico, oggi parlano di Gesù Eucaristia e della Madre dell’eucaristia.
Sembra che tutto ciò che avviene nel luogo taumaturgico rimane nel nascondimento, invece in tutto il mondo, oggi più che mai, si parla della Madre dell’eucaristia; ne parlano anche coloro che hanno calunniato e diffamato". 67
Coloro che hanno combattuto questo titolo, si sono trovati spiazzati ed impotenti di fronte a questa diffusione mondiale, ed hanno operato un comodo voltafaccia: da feroci oppositori a falsi sostenitori.
Pertanto hanno cercato di copiare i concetti e gli insegnamenti originali dalle lettere di Dio, portate dalla Madre dell’eucaristia, con l’intenzione di camuffare il più possibile la loro copiatura per non confermare palesemente la veridicità e l’autenticità di tutto ciò che è avvenuto nel luogo taumaturgico.
Infatti l’espressione "donna eucaristica" riecheggia il titolo con cui la Madonna appare a Marisa da molti anni: Madre dell’eucaristia. La parola "donna" è un termine generico col quale si indicano una molteplicità di persone: è donna una bambina, una madre, una sposa Tale espressione, riferita a Maria, è stata usata da Cristo stesso: "Gesù, vista la Madre e presso di lei il discepolo che amava, disse: "Donna, ecco tuo figlio!". Quindi disse al discepolo: "Ecco tua Madre!"" (Gv 19,26-27). Il significato esatto della parola "donna" può essere chiarito solo dal contesto in cui è usata e nel citato caso, "donna" significa Madre, perché il rapporto tra Giovanni che è il figlio e la donna che è la Madre è evidente.
Sempre nel sesto capitolo dell’enciclica, si parla di Maria come primo tabernacolo vivente, perché in lei era presente il Cristo. l’immagine di Maria, tabernacolo vivente, è stata presentata dal nostro Vescovo diversi anni fa, commentando il secondo mistero gaudioso. l’enciclica prosegue: "In certo senso, Maria ha esercitato la sua fede eucaristica prima ancora che l’eucaristia fosse istituita, per il fatto stesso di aver offerto il suo grembo verginale per l’incarnazione del Verbo di Dio. (...)
Maria concepì nell’annunciazione il Figlio divino nella verità anche fisica del corpo e del sangue, anticipando in sé ciò che in qualche misura si realizza sacramentalmente in ogni credente che riceve, nel segno del pane e del vino, il corpo e il sangue del Signore (55).
Se Chiesa ed Eucaristia sono un binomio inscindibile, altrettanto occorre dire del binomio Maria ed Eucaristia" (57).
Ogni concetto espresso in questo capitolo, evidenzia dunque che Maria è Madre dell’eucaristia e l’uso invece della parola "donna" è, appunto, una scappatoia per non dire "madre".
Un altro aspetto ancora più importante è l’affermazione: "Maria è presente, con la Chiesa e come Madre della Chiesa, in ciascuna delle nostre Celebrazioni eucaristiche" (57). Questa verità non è presente nelle Sacre Scritture e neanche nelle rivelazioni private già approvate dall’autorità ecclesiastica. Inoltre poiché è una realtà soprannaturale, non può essere affermata da nessun ragionamento teologico. Pertanto è un’evidente copiatura, in parte erronea degli insegnamenti della Madre dell’eucaristia. "Dicono anche che la Madonna sia vicina ad ogni sacerdote che celebra l’eucaristia; invece questo è un dono che Dio ha fatto al vostro Vescovo, anche grazie alle vostre preghiere". 68
Gli autori dell’enciclica si sono arrogati il diritto di interpretare i messaggi della Madre dell’eucaristia, facoltà che invece, per volere di Dio, è stata data solo al nostro Vescovo e si sono voluti appropriare di un dono che per ora Dio ha dato solo a S. E. Mons. Claudio Gatti.
l’enciclica "Ecclesia de Eucharistia" è un altro segno evidente della vittoria di Gesù Eucaristia e della Madre dell’eucaristia. Sappiamo che un futuro Papa chiarificherà i concetti presenti in questa Enciclica e farà amare la Madonna con il titolo di "Madre dell’eucaristia". Inoltre anche il grande S. Giuseppe sarà conosciuto e amato come "Custode dell’eucaristia". Questo grande santo, vissuto nel silenzio e nel nascondimento, ha amato e difeso Gesù, vero Dio e vero Uomo e, dopo Maria, deve avere il suo posto importante nella Chiesa.
La Madonna ha esercitato verso di noi il duplice ruolo di madre e maestra. Come madre non ci ha mai fatto mancare il suo amore e come maestra non ci ha risparmiato i rimproveri materni, quando qualche membro della comunità non si è comportato bene: "Non è bello che in una comunità cresciuta molto bene, ci siano persone che non si parlano e non si salutano. C'è qualcosa che non va nel gruppo, per fortuna riguarda poche persone". 69
"Ancora c'è qualcuno che non sa amare e pensa solo al lato esteriore della vita, ma interiormente ha un vuoto totale. Peccato, perché siete un bel gruppo, ma ci sono quattro persone che non si comportano bene e non sanno amare.
Non accostatevi a mio Figlio Gesù, non ricevete Gesù nel vostro cuore, se non amate le persone". 70
Come abbiamo sempre fatto, anche quest'anno abbiamo celebrato la festa delle anime consacrate in occasione dell’anniversario della professione dei voti di Marisa.
Marisa non ha mai festeggiato quest'anniversario in buone condizioni di salute e quest'anno l’ha vissuto a letto, a causa di grossi problemi e forti dolori.
Non essendo in grado di scendere in Basilica, Gesù le ha concesso di essere presente in bilocazione durante la S. Messa, celebrata dal Vescovo. Ha fatto la S. Comunione, insieme alla Madonna, con l’eucaristia consacrata da Don Claudio e trasportata da un angelo.
Gesù ha fatto gli auguri alla vittima dell’eucaristia: "Mia diletta sposa, il tuo Gesù ti ama e ti ha sempre amato. Io voglio che tu sia sempre fedele a me. Offri la tua sofferenza per quelle persone che tu sai". 71
Poiché le condizioni di salute di Marisa continuavano a rimanere critiche, alla vigilia della festa delle anime consacrate la Madre ha promesso alla figlia: "Domani faremo di tutto per farti stare in mezzo agli altri. Però, anche se i dolori, almeno quelli molto forti andranno via, rimarranno gli altri". 72
Domenica 18 maggio la basilica era gremita di persone, alcune delle quali venute in rappresentanza dei gruppi "Madre dell’eucaristia" sparsi lungo la penisola. Quando Marisa, trasportata su una sedia a rotelle, è entrata in chiesa, bianca in volto, ansimante e provata dalla sofferenza, i presenti che stavano cantando il Magnificat si sono ammutoliti e molti hanno pianto nel vedere in quali condizioni era la Veggente. Con l’incoraggiamento del Vescovo è stato ripreso il canto, al termine del quale è apparso Gesù con ai lati la Madonna e S. Giuseppe, circondato dagli angeli e dai santi. Gesù si è rivolto alla sua diletta sposa, evidenziando le due caratteristiche principali della sua vita: l’amore e la sofferenza.
Il Vescovo ci ha confidato che molte volte è rimasto sconvolto nell’assistere Marisa, mentre pativa la passione. Gli crediamo sulla parola, perché la Madre dell’eucaristia ha parlato molte volte di questa terribile sofferenza.
"Credetemi, i patimenti di Marisella sono tremendi, anche se lei non dice nulla e a volte racconta qualche santa bugia per nascondere la febbre e i dolori che sono assai forti e difficilmente sopportabili". 73
"Nessuno ha provato una sofferenza così grande come la vostra sorella, neanche i santi che sono in Paradiso". 74
Da diverso tempo poi Marisa continua a patire le sofferenze naturali e soprannaturali anche quando è in estasi: "Anni fa, quando davo le lettere di Dio, i dolori della vostra sorella scomparivano e lei stava bene, ora Dio invece permette che i dolori continuino anche durante l’apparizione, affinché siano aiutati tutti gli uomini che hanno bisogno e soprattutto i malati in spirito e in corpo". 75
Parlando di Marisa, molte volte abbiamo usato l’espressione veggente: ora vediamo chi è, secondo Dio, il veggente.
La Madonna ha precisato che il veggente non deve arricchirsi né diventare una star 76, ma "deve soffrire e amare gli altri, perché il dono che Dio gli ha dato non è per sé, ma per gli altri". 77
Oggi le apparizioni sono finite ovunque, e la Madonna, come lei stessa ha ripetuto più volte, appare solo a Marisa Rossi.
Certamente quest'affermazione scatenerà molte polemiche, ma l’amore alla verità ci spinge a far conoscere quanto Dio ci comunica.
Marisa ha voluto lasciare ai fratelli e alle sorelle della comunità il testamento spirituale che ha redatto durante un'apparizione.
Abbiamo già scritto che il Signore ha concesso a Marisa di vivere diverse volte la stessa straordinaria esperienza di S. Paolo: essere portata in Paradiso.
Il 25 maggio, durante l’apparizione, la Madonna ha condotto in Paradiso la figlia che, a causa dei forti dolori, era svenuta.
In quell’apparizione la Madre dell’eucaristia ha parlato del testamento spirituale che Gesù ha lasciato ai discepoli. Eccolo: "Amatevi gli uni gli altri, non giudicate, non guardate la pagliuzza nell’occhio del vostro fratello quando voi avete una trave".
Marisa ha fatto suo il testamento spirituale di Gesù ed ha detto: "Il mio testamento è breve e semplice, ma molto grande: amore verso tutti, l’amore che vi accompagnerà fino in Paradiso; la fede e la speranza finiranno, l’amore verso tutti resterà.
In Paradiso sto tanto bene e mi è molto difficile tornare sulla Terra, ma Dio vuole che stia ancora un pochino con voi. Io vi amo tutti, miei cari fratelli. Pensate al Paradiso; è bellissimo e lì tutti si amano, godono, cantano, recitano salmi e vedono Dio. Vorrei tanto che non soffriste sulla Terra. Quando partirò dalla Terra non dovete addolorarvi, ma dire: "Beata lei, adesso è andata a godere". Del resto la Madonna e Gesù tante volte mi hanno detto che mi faranno felice solo in Paradiso.
Non ce la faccio più a sopportare i tormenti, prima ero più forte, più buona, nascondevo meglio il dolore, nessuno si accorgeva che soffrivo. Ora il fisico è troppo provato e spero che la mia dipartita sia vicina perché, finalmente, come Gesù ha detto, godrò in Paradiso. Ma non mi sento degna del Paradiso, non sono pronta. Per questo rimango ancora un po' con voi, perché non sono pronta e devo soffrire, soffrire, molto soffrire, prima di salire in Paradiso.
Parlate del Paradiso, parlatene anche con gli ammalati e vedrete che darete loro tanta gioia".
Iniziato l’ultimo mese dell’anno sociale, Don Claudio e Marisa erano particolarmente provati. Le fatiche e le sofferenze di un duro anno avevano lasciato in loro segni visibili, ma erano felici perché a causa di queste "nel mondo si erano convertite molte persone". 78
Gesù ci ha ricordato che aveva continuato a mandare Marisa in bilocazione ovunque ci fosse bisogno e ci ha rivelato che, oltre alla Madonna, anche gli apostoli avevano avuto il dono della bilocazione. Inoltre ha sottolineato che S. Paolo e Don Claudio erano stati ordinati Vescovi da Dio e questo è dono fatto ai due, è a beneficio di tutta la Chiesa. 79
L'8 giugno, festa di Pentecoste, c'è stata una teofania trinitaria. Tutte e tre le Persone Divine si sono manifestate a Marisa sotto le sembianze di Gesù. Ha parlato Dio Spirito Santo che ha detto: "Amate lo Spirito Santo. Se tutti comprendessero l’importanza di amare lo Spirito Santo e di invocarlo ogni giorno, tutto sarebbe più bello e più facile". 80
Gesù ha voluto rimarcare che il luogo dove sono avvenuti tanti miracoli eucaristici, dove si sono verificate molte teofanie trinitarie e dove continua ad apparire la Madre dell’eucaristia è "taumaturgico e santo". Ha aggiunto che "alcuni stranieri quando sono venuti qui, si sono tolti le scarpe e un sacerdote, quando è entrato nella camera della Veggente ha anche baciato per terra". 81
Vogliamo ricordare che Dio stesso ha ordinato a Mosé di togliersi i calzari "perché la terra dove tu stai è santa" (Es. 3,5) e che da quando gli ultimi Papi hanno ripreso a viaggiare nel mondo, baciano in ginocchio la terra dove giungono in visita apostolica.
Gesù ha anche voluto farci sapere che "quando il vostro Vescovo celebra la S. Messa e quando la Veggente vive la passione molte grazie avvengono nel mondo". 82
Sempre nella stessa apparizione il Signore ha insistito sull’importanza di partecipare agli incontri biblici per conoscere bene la Parola di Dio e non trovarsi nelle condizioni di certi sacerdoti che, intervenendo a trasmissioni televisive, come Miracoli, non hanno avuto il coraggio di riprendere e correggere coloro che avevano detto inesattezze su argomenti di contenuto religioso.
Il 14 giugno un nuovo agnellino è entrato nell’ovile del Signore. La piccola Sara, figlia di due giovani della comunità, ha ricevuto il battesimo per mano dello zio Vescovo ed ha avuto una madrina come la zia Marisa.
Prima della S. Messa è apparso Gesù per benedire e fare gli auguri alla piccolina, ai genitori, al fratellino, alla madrina e al padrino, e a tutti i parenti, amici e membri della comunità. Il Signore ha invitato i presenti a pregare "affinché questa creatura sia sempre buona e cara a tutti. È una bimba dolcissima e deve continuare ad esserlo". 83
Prima che iniziasse la cerimonia del S. Battesimo, Gesù ha dato a Marisa, la S. Comunione per permetterle di essere presente, perché a causa di fortissimi dolori, non era in grado di alzarsi dal letto.
Al termine del S. Battesimo la Madre dell’eucaristia ha preso la bimba in braccio e l’ha innalzata a Dio, come ha fatto con il piccolo Gesù, dopo la sua nascita.
Domenica, 15 giugno, Gesù ci ha fatto sapere che "grazie ai dolori e alle sofferenze di Marisella e alle vostre preghiere si sono convertite altre 50 persone tra sacerdoti e suore, anche se, purtroppo, non sono di Roma. Per Noi tutti del Paradiso questa è una grande gioia che anche voi dovete sentire, perché i sacerdoti e le suore sono quelli che lasciano più a desiderare". 84
Le spie, pronte a riferire al Vicariato e al Vaticano ciò che avviene nel luogo taumaturgico, modificandolo a proprio piacimento, non hanno mai cessato di svolgere il loro squallido mestiere. Marisa le ha viste in bilocazione ogni volta che sono venute e si nascondono dentro le automobili o dietro i cespugli.
La Veggente, per ordine della Madonna, riferiva solo al Vescovo chi erano e cosa tramavano.
Il Signore diverse volte le ha smascherate come ha fatto il 15 giugno: "Tante volte ho detto che ci sono persone che vengono per sentire e registrare, ma non entrano, perché hanno paura. Entrate, fatevi avanti, ascoltate ciò che Io, la Madre dell’eucaristia e il Vescovo diciamo e raccontate la verità. Non continuate a comportarvi come ladri che si nascondono, siate solari come lo sono il Vescovo, la Veggente e tutte le anime che vengono qui a pregare. Chi ha paura e si nasconde non è a posto". 85
Ma anche questi inviti del Signore sono caduti nel vuoto e non sono stati accolti dal cuore orgoglioso e duro di quelle persone che prima di trasformarsi in spie, traditori e calunniatori, sono state membri della nostra comunità, dalla quale si sono allontanate, dopo aver seminato zizzania e tentato di conquistare posizioni di prestigio e di comando.
Il Vescovo che, come il buon pastore, veglia sul suo gregge ha prontamente estirpato la zizzania e ricordato a quelle presuntuose persone che: "Uno solo è il vostro maestro, e tutti voi siete fratelli. Il più grande fra voi dovrà essere vostro servo; chiunque si innalzerà sarà abbassato, e chiunque si abbasserà sarà innalzato". (Mt 23,8;11)
A coloro che hanno suggerito al Vescovo di mandare alcuni nostri giovani, arruolati nella Polizia di Stato, là dove si nascondono le spie per sorprenderle, Don Claudio ha risposto: "Perché? Diamo a quegli sventurati la possibilità di ascoltare quanto dicono Gesù e la Madre dell’eucaristia e speriamo che prima o dopo i loro cuori si convertano."
Da alcuni mesi il dottor Cosmo Gaetano Sallustio Salvemini ospita sul giornale "l’attualità", di cui è direttore, una rubrica intitolata "Perle delle Madre dell’eucaristia, nella quale i nostri giovani raccontano la nostra storia, pubblicano le catechesi bibliche del Vescovo, allo scopo di far conoscere Gesù Parola e Gesù Eucaristia.
Il 18 giugno Alessandro, un nostro giovane, si è recato presso la sede del giornale, sita in via P. L. Guerra 8/c per consegnare l’articolo da far pubblicare e il direttore gli ha riferito uno spiacevole episodio, avvenuto alcuni giorni prima.
Un sacerdote, qualificatosi come collaboratore del dottor Joaquin Navarro-Valls, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha chiesto, in nome del suo superiore, al signor Salvemini di non pubblicare più sul suo giornale i nostri articoli, in quanto non avevano l’approvazione del Vaticano. Tale sacerdote ha accusato il direttore del giornale di non aver verificato la fonte delle sue informazioni e di non aver effettuato i necessari controlli riguardo la nostra associazione. Il signor Salvemini ha replicato al collaboratore di Navarro-Valls di non aver trovato nei nostri articoli nulla contro la dottrina della Chiesa e che, anzi, li trovava ricchi di insegnamenti. Inoltre aveva visto nei membri dell’associazione, con cui aveva avuto modo di parlare, molto equilibrio e nessun fanatismo. Il direttore ha manifestato al sacerdote tutto il suo disappunto in quanto era meravigliato che un uomo di Chiesa non gioisse di una tale pubblicazione che spingeva all’amore verso Dio e alla conoscenza del S.Vangelo. Inoltre ha precisato che in tanti anni di carriera, mai nessuno lo aveva spinto a censurare un articolo, che l’informazione è libera, e che il Vaticano non può e non deve avere nessun mezzo di controllo su un giornale che è libero ed indipendente, dal momento che sussiste con i soldi dei suoi abbonamenti.
Il 20 giugno abbiamo ricordato in modo semplice e modesto l’ordinazione episcopale di Don Claudio, fatta da Dio; la festa esterna è stata rimandata al 29 giugno, per dare a tutti la possibilità di parteciparvi. È apparsa la Madre dell’eucaristia che ha detto: "Oggi sono venuta soprattutto per il vostro Vescovo. Il 20 giugno 1999 Dio ha detto: "Ti ordino Vescovo". Questa festa è molto amara e assai provata da lui e da voi tutti. Voi aspettate la vittoria: quella spirituale è già avvenuta, ora dovete attendere che tutto esploda con Dio, con il Papa e con i sacerdoti. Pregate, affinché tutto avvenga presto." 86
Il 21 giugno la comunità ha fatto il ritiro spirituale con le modalità indicate da Gesù: "Il primo incontro aperto a tutti i giovani, anche a coloro che non mettono la veste bianca; il secondo aperto a tutti: giovani e adulti." 87
Al mattino il Vescovo ha guidato i giovani a fare una revisione di vita, approfondita e dettagliata, perché ognuno si rendesse conto quale grado di santità avesse raggiunto. Tutti gli uomini sono chiamati a raggiungere la perfezione, come ha detto Gesù: "Voi, dunque, siate perfetti come il vostro Padre Celeste è perfetto." (Mt 5,48)
Nel pomeriggio Don Claudio ha commentato a tutti i presenti: giovani e adulti, il primo capitolo della lettera di Paolo ai Filippesi. È stato facile notare le analogie e le somiglianze tra le due comunità: quella di Filippi, fondata da Paolo e quella di Roma, fondata da Claudio. Il sentimento di tenerezza che provava Paolo verso i Filippesi è lo stesso che prova Claudio verso di noi.
La Madre dell’eucaristia è apparsa al termine del ritiro per incoraggiarci: "a comprendere e a vivere le lettera di S. Paolo. Il vostro Vescovo le spiega talmente bene che non avete mai nulla da chiedere. Quando dice: "Avete qualcosa da chiedere?", anch'io, come voi, direi: "Hai detto tutto tu". Ringraziate il vostro Vescovo di questa sua capacità di dare e di far conoscere al meglio S. Paolo." 88
Da diverso tempo Marisa ha iniziato a vivere la passione con una cadenza giornaliera, soprattutto di notte. Ha cercato accuratamente di nasconderci queste atroci sofferenze, ma la Madonna ci ha ricordato che "la sua sofferenza è molto grande e molto forte." 89
Per la festa del Corpus Domini abbiamo fatto una solenne processione eucaristica.
Il giorno precedente abbiamo pulito ed addobbato il giardino e disposto fiori e piante lungo il percorso della processione per manifestare concretamente a Gesù la nostra fede nella sua reale presenza eucaristica.
Quando Gesù è apparso ha detto: "La festa del Corpus Domini è grande in tutto il mondo, anche se non tutti comprendono che bisogna amare e far trionfare Gesù Eucaristia. Voi invece siete sempre pronti a festeggiare Gesù Eucaristia sia con la pioggia sia con il sole rovente." 90
Sempre nel giorno della festa del Corpus Domini il Vescovo ha amministrato il sacramento della Cresima ad Alessandra, la giovane mamma della piccola Elisa, una bimba provata nella salute e particolarmente amata da tutta la comunità.
Negli ultimi mesi la Madonna ha annunciato più volte che nonna Iolanda si stava lentamente spegnendo e che, alla sua morte, sarebbe andata immediatamente in Paradiso perché "aveva sempre amato e molto sofferto."
Il 26 giugno Gesù è tornato a parlare di nonna Iolanda: "Marisella, la mamma si sta spegnendo, però le abbiamo dato ancora la possibilità di aprire gli occhi, di guardarti e di sorriderti; questo ti deve dare gioia. La gioia più grande sarà quando lei arriverà davanti a Dio Padre e tu la vedrai immediatamente bella, giovane e raggiante, mentre cammina insieme agli altri santi. So che a volte sopraggiunge l’ansia e la voglia di piangere, perché il distacco umano crea dolore. Anch'io ho pianto quando è morto il mio papà, ho sofferto per il distacco umano, però subito dopo ho gioito, perché andava a godere Dio. Quando è morta la mia Mamma, Io ero già in Paradiso, dove l’abbiamo subito portata con noi. Così sarà per la tua mamma; quando Dio deciderà il giorno, verranno gli angeli e i santi a prenderla". Poi la Madonna ci ha fatto capire che anche la dipartita della Veggente per il Cielo si stava avvicinando: "Marisella, hai dato tutto e più di così non puoi dare, la tua vita si sta spegnendo." Infine la Mamma ha mostrato preoccupazione e sollecitudine per il Vescovo: "Aiutate il vostro Vescovo e pregate per lui: è molto stanco e sfinito, però, come vedete, non dice mai di no. Quando è chiamato lui accorre, quasi trascinando i piedi, va da chi ha bisogno a portare il sorriso e la gioia.". 91
Il 27 giugno Gesù ha manifestato il desiderio di celebrare la festa della Madre dell’eucaristia il 24 ottobre, in coincidenza del decimo anniversario delle apparizioni mariane, aperte a tutti, ma ha aggiunto: "Comunque non voglio rovinare i vostri piani, fate come credete. Eccellenza, piena libertà e tanto amore, come dimostri sempre alle anime.". 92
Il desiderio di Gesù è suonato per noi come un ordine ed abbiamo immediatamente deciso di fare come ci era stato chiesto.
Il 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo, abbiamo festeggiato l’anniversario dell’ordinazione episcopale di Don Claudio e abbiamo fatto la chiusura dell’anno sociale 2002-2003. Per l’occasione si sono unite a noi per celebrare il duplice avvenimento persone venute dalla Spagna e da altre regioni d’italia.
È stata portata solennemente in processione la reliquia della Madonna, l’unica vera che esiste in tutto il mondo. Marisa sorreggeva il reliquiario che custodisce i capelli della Madonna e il Vescovo, rivestito degli abiti pontificali, chiudeva la processione. La basilica era gremita di persone che hanno partecipato alla S. Messa con fede ed amore. Al termine della S. Messa c'è stato il bacio della Madonna: il Vescovo ha appoggiato sulla fronte di ogni presente la preziosa reliquia.
Nonostante il caldo, la stanchezza e la precarietà della salute, quest'anno Don Claudio e Marisa hanno deciso di restare a Roma per rimanere vicini a nonna Iolanda che, come ha detto più volte la Madonna, si stava lentamente spegnendo.
Il 7 luglio, per la prima volta dopo molti anni, il Vescovo ha festeggiato a Roma l’onomastico. Per l’occasione tutti i giovani si sono stretti intorno al padre e pastore per rinnovargli il loro affetto.
Molto graditi al Vescovo sono giunti gli auguri da parte del Cielo. La Mamma Celeste e S. Claudio, protettore del Vescovo, sono apparsi per manifestargli l’amore e il rispetto che nutrono verso di lui.
S. Claudio, vescovo e martire, ha detto al Vescovo Claudio: "Coraggio non ti devi fermare, c'è ancora molto da fare. Vai avanti con coloro che ti stimano e ti amano. Gesù è stato calunniato e condannato, io sono stato calunniato e combattuto, tu percorri la nostra stessa strada, quella che Dio riserva a coloro che ama profondamente. Anche tu sei calunniato e diffamato, ma la situazione sta lentamente cambiando. Molte persone che ti hanno osteggiato, oggi in silenzio e nel nascondimento ti stimano e pregano per te. Caro Vescovo Claudio, tu sei mio confratello fino in fondo." 93
Infine la Mamma ha rivolto al figlio prediletto parole d’incoraggiamento: "Mio caro Vescovo, coraggio, avanti, avanti, sii forte e coraggioso. Aiuta questi giovani che ormai sono grandi.". 94
La Madre dell’eucaristia ha invitato il nostro Vescovo a benedire lei, S. Claudio e tutti i presenti "senza timidezza".
Purtroppo il caldo umido e afoso di Roma ha fatto peggiorare le condizioni di salute di Marisa, fino al punto che ha avuto frequenti collassi.
Gesù e la Madonna sono intervenuti ed hanno ordinato al Vescovo e alla Veggente di partire tranquillamente per il mare per praticare quegli esercizi indispensabili a dare forza e tono ai muscoli di Marisa, indeboliti e provati da una lunga inamovibilità.
La Madre dell’eucaristia ha promesso alla figlia che, comunque, sarebbe stata vicina alla mamma al momento della sua dipartita dalla Terra.
Il 10 luglio, accompagnati da alcuni giovani, Don Claudio e Marisa sono partiti per il mare ed hanno raggiunto Tortoreto, ospitati da un'accogliente e piccola dimora, capace di garantire silenzio e tranquillità.
Per circa 15 giorni il Vescovo e la Veggente, sempre accompagnati da uno o due membri della comunità, si sono recati di mattino e di pomeriggio al mare dove, appena immersi, iniziavano a pregare e a cantare inni religiosi. Spesso la Madonna si è unita alla loro preghiera, al termine della quale parlava ai due figli per aggiornarli sulla situazione della Chiesa e della comunità, per incoraggiarli a proseguire sulla strada indicata dal Signore e per parlare del futuro del Vescovo ordinato da Dio, che all’inizio sarà duro e doloroso e poi luminoso e glorioso.
Poiché il futuro del nostro Vescovo coincide con la rinascita della Chiesa, Marisa soffriva da molti mesi e quasi quotidianamente gli atroci dolori della passione anche per la conversione dei sacerdoti, dei vescovi e dei cardinali; a Tortoreto l’ha vissuta anche in mare.
Satana ha fatto sentire la sua diabolica presenza e ha approfittato dell’assenza del Vescovo per malmenare e tormentare Marisa.
Il 21 luglio i giovani hanno raggiunto Don Claudio e Marisa per festeggiare il 65° compleanno del Vescovo e il 32° anniversario della chiamata e della missione del Vescovo e della Veggente.
A questa importante festa non poteva mancare la Mamma Celeste. Durante un'apparizione straordinaria, la Madre dell’eucaristia ha ringraziato i due figliolini per quanto avevano fatto per la Chiesa, ha rivolto loro affettuosi auguri per i 32 anni vissuti nella sofferenza e nel totale abbandono a Dio e ha assicurato che alla fine Dio trionferà e loro trionferanno con Dio. Nella stessa circostanza il Vescovo ha confidato ai giovani uno dei motivi per cui, a differenza di quanto avveniva prima, ora Marisa soffre mentre è in estasi e colloquia con Gesù e Maria. Purtroppo da tempo Marisa durante le apparizioni vede la situazione spirituale dei presenti, ed è sufficiente che uno solo sia in peccato mortale, che abbia commesso sacrilegi avvicinandosi all’eucaristia non in grazia, perché patisca sofferenze morali, fisiche e a volte anche i dolori della passione.
Questi peccati provocano duri colpi e profonde ferite anche al Vescovo che è particolarmente provato, mentre celebra la S. Messa.
Il Vescovo e Marisa hanno anticipato il rientro a Roma, perché nonna Iolanda si era ulteriormente aggravata.
Il Vescovo ha paragonato il mese d'agosto a un calice, ove sono confluite le gocce della sofferenza che si è presentata sotto molteplici aspetti. Il calice è risultato colmo fino all’orlo e il suo contenuto è stato integralmente bevuto da Don Claudio e Marisa.
l’elenco delle sofferenze patite dai due figliolini della Madre dell’eucaristia è molto lungo e allora ci limitiamo a parlare solo della crisi della comunità che si è manifestata in modo preoccupante nei mesi estivi.
Per la grazia di Dio, per l’impegno del Vescovo e per la sofferenza di Marisa, la crisi è stata superata dalla maggior parte dei membri della comunità.
Solo alcuni rami diventati secchi, si sono staccati dalla vite. Nessuno deve meravigliarsi né tanto meno scandalizzarsi se anche la nostra comunità ha vissuto momenti di crisi, di abbandoni e tradimenti: il Signore stesso ha insegnato che, vicino al grano, cresce la zizzania che verrà estirpata "al tempo della messe".
Le esperienze degli apostoli e dei discepoli ci ricordano la fragilità umana e le nostre debolezze ci ammoniscono che solo con la grazia di Dio possiamo raggiungere il Paradiso. Lo stesso S. Paolo, come ha scritto nelle sue lettere, ha molto sofferto a causa di alcuni membri delle comunità da lui fondate. (Cfr. I°,II°, Cor., Gal., Col.)
Dio Padre è intervenuto per scuotere la comunità e avviarla sulla via della vera conversione: "Quando sono assenti il Vescovo e la Veggente vi lasciate andare e non andate avanti.
Voi che avete ricevuto tanto, tutto da Me, Dio Padre, che cosa state facendo? Perché non camminate sempre avanti, facendo un passetto dopo l’altro?
I miei due figliolini, che sono stati chiamati da Me, soffrono a causa di tutti, dal Papa al più piccolo sacerdote. Perché il Papa non interviene? Perché non riceve il mio Vescovo?
Voi non potete capire quanto è grande la sua sofferenza, quante volte ha pianto per voi, perché vi ama, come Io vi amo." 95
Il 24 agosto la Madre dell’eucaristia è intervenuta ancora con forza per aiutarci a prendere una decisione definitiva: "Chi non si sente di fare questo cammino, chi non accetta ciò che Dio ha detto e ciò che la Madre dell’eucaristia dice, cambi strada. È ora di decidere.
Eccellenza Reverendissima, ora basta: o fuori o dentro. Dio non vuole le mezze misure. Il tuo è un compito difficile e non tutti lo capiranno. Mettete una pietra sopra tutto ciò che è accaduto, l’ha detto anche Dio.
Ma la prima persona che non fa quanto diciamo, che non ascolta Dio, la Madre dell’eucaristia e il Vescovo esce dalla comunità senza discussioni e va da un'altra parte." 96
Una settimana dopo la Madonna si è rivolta di nuovo a noi con altrettanta determinazione.
Madonna - Siete cresciuti come età, ma dal punto di vista spirituale lasciate ancora a desiderare. Inoltre ogni tanto c'è qualcosa di grave che non funziona, sia tra gli adulti sia tra i giovani. Se Dio vi ha scelto, ha i suoi motivi. Fatevi un esame di coscienza e domandatevi: "Chi ha aiutato il Vescovo e la sua missione, che ha regredito, perché lui era solo?". Mio Figlio Gesù tempo fa disse: "Siate dei bastoni per il vostro Vescovo, su cui si possa appoggiare" e invece, credetemi, miei cari figli, nessuno è stato il bastone del Vescovo. È solo a portare avanti questa grande missione che non procede, perché non si può andare avanti da soli. Quando Gesù camminava per il deserto, per la Galilea, per la Giudea aveva sempre delle persone accanto. C'era chi lo amava e chi non lo amava e lo criticava, ma non era solo. Lo era soltanto quando si ritirava nel Getsemani per pregare, mentre gli altri dormivano.
Il vostro Vescovo non ha accanto sacerdoti, non ha adulti, non ha neanche voi giovani. Volete oggi fare un piccolo passo e camminare piano piano, come vi ho detto ieri? Fate in modo che il vostro Vescovo possa contare almeno su qualcuno di voi, non dico su tutti. Voi conoscete quei quattro che sono...
Marisa - Non piangere.
Madonna - È molto grave ciò che hanno fatto. Non può essere difeso chi è stato peggio di Giuda. Lui ha tradito Gesù solo una volta e poi s'è impiccato, quei quattro invece hanno tradito spesso Gesù e sono sicuri di essere a posto e di poterlo ricevere. Quante volte vi ho detto: "Ricevete mio Figlio in grazia. Se non siete in grazia, commettete sacrilegio". Quando ho detto questo chi era in peccato mortale si è accostato ancora a ricevere mio Figlio Gesù. Non commettete mai sacrilegi. Voglio l’amore, come lo vuole mio Figlio Gesù. Anche il vostro Vescovo vuole l’amore e desidera avere degli amici vicino, degli apostoli. Ma dove sono gli apostoli? Spiritualmente parlando siete fuggiti e l’avete lasciato solo, con accanto la vittima. Possibile che sia così difficile aiutare il Vescovo, amarlo e stargli vicino? Coraggio, miei cari figli. Se sono qui è perché vi amo, altrimenti non sarei venuta. Quando avrete tolto la permalosità e l’insincerità, quando sarete diventati semplici come bambini, allora sarete cresciuti spiritualmente e camminerete per la via della santità. Purtroppo vivete in un mondo sporco, dove l’uomo distrugge l’uomo, dove non esiste amore. Voi che siete stati chiamati e amati da Dio moltissimo, più di ogni altro gruppo, crescete nella santità e amatevi nella santità." 97
Il 5 agosto il Vescovo e la Veggente, anche se le condizioni di salute di nonna Iolanda permanevano preoccupanti, sono stati costretti dai medici a partire per la montagna, perché il caldo soffocante di Roma, che aveva raggiunto livelli molto alti, causava gravi problemi fisici a Marisa. Durante il viaggio Marisa ha patito le sofferenze della passione in modo così atroce che è arrivata sfinita a Frontignano.
Il giorno seguente, festa della Trasfigurazione del Signore, ricorreva il 25° anniversario della morte di Paolo VI. Prima della S. Messa è apparsa la Madonna che aveva vicino a sé Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo I.
Tutti noi conosciamo il grande amore che il nostro Vescovo nutre nei riguardi di Paolo VI, del quale ha parlato spesso, andando controcorrente, con ammirazione e venerazione.
Il Papa del Concilio Vaticano II si è rivolto al Vescovo ordinato da Dio con rispetto e gratitudine: "Amo S.E. Mons. Claudio Gatti, perché ha pronunciato tante belle parole nei miei riguardi. Voi non sapete quante persone mi hanno calunniato e diffamato ed ero Papa, ma da quando il mio e vostro Vescovo ha cominciato a parlare di me, di tutto quello che ho sofferto e di tutto il bene che ho fatto, mi considerano e mi chiamano il Papa gigante. Grazie, Eccellenza, per tutte le espressioni di stima che hai avuto per me." 98
Il Signore ancora una volta si è servito del Vescovo da Lui ordinato per far nascere nella Chiesa qualcosa di importante e di bello: la presa di coscienza della santità e della grandezza di Paolo VI.
Marisa durante la festa della Trasfigurazione ha vissuto di nuovo l’esperienza di essere condotta in Paradiso, ma il giorno seguente ha subito furiosi assalti dal demonio che ha lasciato sul suo corpo graffi e lividi provocati dalle botte.
Il giorno 9, Gesù, dopo che Marisa aveva sofferto la passione per tutta la notte, ha dato un annuncio che ha lasciato i presenti stupefatti: "Marisella è già stabilmente in Paradiso".
l’interessata ci ha confessato candidamente di non essere cosciente di questo dono, allora abbiamo chiesto al Vescovo: "Come è possibile che una persona viva un’esperienza soprannaturale senza esserne cosciente?".
In sintesi ecco la risposta del Vescovo: "Il Signore può dare a persone differenti lo stesso dono o carisma che può essere esercitato in modo diverso, come la bilocazione. Diverse persone hanno questo carisma, alcune quando lo esercitano sono coscienti di essere contemporaneamente in due posti differenti, altre invece non si rendono conto di ciò che operano per volontà di Dio nel secondo luogo. Comunque ciò che operano in bilocazione resta nella loro coscienza e affiorerà nella loro mente o quando, vivendo sulla Terra, avranno anche il dono di vedere il Signore e la Madonna, o quando, dopo la morte, saranno immersi nella visione beatifica di Dio. Ugualmente Marisa che è cosciente quando va in bilocazione in qualsiasi posto della Terra, non lo è per quanto riguarda la sua attuale permanenza in Paradiso."
In occasione della festa dell’assunzione Gesù ci ha svelato un particolare della sua vita: "Anch'io quando facevo lunghi viaggi anche se giovane mi stancavo e ogni tanto mi fermavo. Una volta, rivolti gli occhi al cielo, ho detto: "Dio, fammi trovare un bastone per appoggiarmi, perché sono stanco" e davanti ai miei piedi si è posato un bastone: bello e rigido. l’ho raccolto e mi sono appoggiato ad esso per continuare il viaggio con i miei discepoli e, naturalmente, con la mia Mamma. Quando il vostro Vescovo dice d'essere stanco, lo è veramente, ma non è arrivato per lui il tempo di camminare col bastone. Ho fatto lunghi viaggi da una parte all’altra della terra d’israele, ho attraversato varie città e a volte mi sono sentito stanco, perché, quando arriva la stanchezza, l’età non conta. La mia era una spossatezza morale, sapevo a cosa stavo andando incontro, quanto dovevo soffrire e quale morte mi stava aspettando. Appoggiarmi al bastone che a me, Gesù, Dio aveva fatto trovare, dava molto sollievo." 99
Gesù e la Madonna ci hanno invitato più volte ad essere "i bastoni che sorreggono il Vescovo con la preghiera e il sacrificio".
Il 17 agosto la Madonna ha parlato ancora della sofferenza del Figlio: "Era stanco a causa di tutte le maldicenze e infamie che gli uomini gli rivolgevano. La paura dei farisei e dei sacerdoti li spingeva a sputare quando passava mio Figlio Gesù." 100
Don Claudio e Marisa hanno condiviso con Gesù anche questa umiliante esperienza. Alcune suore, che facevano parte di comunità religiose situate vicino al luogo taumaturgico, quando vedevano il Vescovo e la Veggente passare in macchina sputavano per terra al loro passaggio in segno di disprezzo.
Gesù e la Madonna hanno parlato frequentemente dei patimenti di Marisa: "Le persone che soffrono la mia passione sono poche e nessuna la soffre con l’intensità della vostra sorella. Dio l’ha scelta e le ha chiesto moltissimo. Forse un giorno capirete fino in fondo cosa vuol dire vivere ogni giorno e ogni notte la passione che per lei continuerà fino alla morte." 101
"Nonostante soffra moltissimo, Marisa non fa mai pesare la sua sofferenza sugli altri. Quello che mi piace di te è che riesci a sorridere e a fare delle battute spiritose, anche quando soffri." 102
Marisa non si è mai preoccupata della sua sofferenza, ma di quella del Vescovo: "Già fai soffrire tanto me, perché fai soffrire anche il Vescovo? Per l’ennesima volta ti ricordo che a Lourdes hai detto che io sola avrei sempre sofferto, non il Vescovo. Invece soffre molto anche lui." 103
Da molto tempo Marisa è costretta a passare le sue giornate sulla sedia a rotelle, in poltrona e a letto, ma questa immobilità non le impedisce di andare in bilocazione in ogni parte del mondo, anche in Vaticano e in Vicariato, per svolgere le missioni che Dio le affida.
Per un certo periodo è andata in bilocazione da Giovanni Paolo II che la vedeva davanti a sé, mentre gli esponeva ciò che il Signore le aveva incaricato di dirgli.
A volte il Signore l’ha mandata in bilocazione presso alcuni ecclesiastici, senza che costoro la vedessero.
Talvolta è stata presente alla conventicole degli ecclesiastici massoni per ascoltare ciò che dicevano ed organizzavano contro il Vescovo ordinato da Dio, altre volte è entrata nelle case di alcuni vescovi e cardinali per osservare in quale lusso sfacciato e in quale disordine morale vivevano.
La Madonna ha ricordato che anche il Vescovo ha il dono della bilocazione: "In ogni posto dove andiamo c'è anche Sua Eccellenza, ma lui non mi vede, per il momento." Don Claudio va in bilocazione con Marisa dove vuole il Signore, ma non è cosciente, come abbiamo già spiegato, di ciò che opera. Lo sarà quando, come gli è stato promesso, vedrà la Madonna.
Il Vescovo in bilocazione battezza, confessa, benedice i matrimoni, cresima, celebra la S. Messa e dà l’eucaristia, conforta i moribondi, distribuisce cibo e medicinali ai bimbi, agli anziani, agli ammalati, alle mamme, vittime delle numerose guerre che imperversano sul pianeta Terra.
Ma ora raccontiamo l’avvenimento più importante avvenuto durante le vacanze estive.
Frontignano, il paese montano, dove il Vescovo e la Veggente hanno trascorso il mese d'Agosto, dista pochi chilometri da un luogo chiamato Fonte S. Lorenzo. Qui, nel luglio 1971, avvennero le prime apparizioni della Madre dell’eucaristia alla presenza dell’allora sacerdote Don Claudio.
Questa località è situata in una grande vallata, dove nella parte più bassa c'è appunto una fonte; da qui, risalendo, si arriva nel luogo ricco di ricordi e molto caro al Vescovo e a Marisa.
Dopo il loro primo incontro, avvenuto il 15 luglio 1971 a Visso (MC), Marisa partecipò al campeggio estivo organizzato per il recupero di alcuni giovani presi dalla strada e guidato da Don Claudio.
La prima volta che Don Claudio assistette all’apparizione fu in occasione di un momento di preghiera, che aveva organizzato. I sacerdoti, i collaboratori e gli stessi ragazzi non si erano presentati, l’unica ad accettare l’invito era stata Marisa. In questa occasione, mentre stavano pregando insieme, Marisa è entrata in estasi, è caduta in ginocchio e ha cominciato a colloquiare con l’invisibile.
Le apparizioni dei primi tempi seguivano modalità diverse dalle attuali. Allora quanto diceva la Madonna non veniva riferito dalla Veggente, come avviene ora, ma poteva essere compreso solo dalle sue risposte. Il colloquio della prima apparizione a cui ha assistito Don Claudio è nitidamente presente nella sua mente; riguardava la situazione della Chiesa. Don Claudio, non ancora cosciente che Marisa vedeva la Madonna e mentre ascoltava, si domandava: "Come può questa persona sapere così bene certi delicati problemi della Chiesa, dei quali sono stato messo al corrente dal card. Ottaviani?".
Infatti per un breve periodo, fino a quando aveva rifiutato di andare a lavorare in Vaticano sotto la protezione del potente cardinale dell' ex S. Ufficio, Don Claudio aveva goduto della stima e della simpatia del suddetto cardinale che gli aveva confidato molti importanti problemi della Chiesa. Ma la sorpresa di Don Claudio raggiunse il massimo, quando sentì da Marisa ripetere la preghiera che lui stesso aveva scritto in occasione della sua ordinazione sacerdotale, e che solo lui conosceva.
Il colloquio tra Marisa e la Madonna durò oltre tre ore, durante le quali il tempo sembrò fermarsi e la stanchezza scomparire. Quando terminò, Marisa uscì dall’estasi e tranquillamente riprese a recitare il Rosario nello stesso punto in cui era stato interrotto.
Quella notte Don Claudio non chiuse occhio, mille domande si affacciarono alla sua mente senza dare a nessuna l’unica risposta intelligente: "Marisa vede e parla con la Madonna". Il tipo di formazione ricevuta e la sua mentalità razionale lo rendevano particolarmente critico, se non diffidente, verso tutto ciò che poteva avere un legame con il soprannaturale.
Non soddisfatto di ciò che aveva visto e udito, perché prudente per natura, volle altri segni per confermare l’origine soprannaturale delle apparizioni.
Il primo segno lo chiese durante la celebrazione della S. Messa: "Signore, se la persona con la quale ha dialogato Marisa è la Madonna, devi convertire in ventiquattro ore tutti i ragazzi presenti nel campeggio che sono lontani dalla vita cristiana".
Durante la mattinata tutti i giovani, uno dopo l’altro, chiesero a Don Claudio di potersi confessare. Ciò che sorprese il sacerdote fu che ogni giovane fece l’esposizione dei peccati in modo talmente preciso e circostanziato da spingerlo a chiedersi più volte: "Come è possibile che giovani che non hanno ricevuto nessuna formazione religiosa, possano essere così precisi nell’accusa dei peccati?".
La risposta l’ebbe durante il pranzo, allorché i giovani pubblicamente ringraziarono Marisa non solo di averli aiutati singolarmente a fare l’esame di coscienza, ma anche di aver individuato per ciascuno i peccati da confessare. Per fugare allora ogni dubbio, Don Claudio fece al Signore una seconda richiesta: essere messo al corrente di eventi futuri che avrebbe riguardato la Chiesa. Il Signore lo accontentò ancora e durante l’apparizione, per mezzo di Marisa, gli fece sapere ciò che aveva chiesto.
Infine, poiché aveva saputo che Marisa aveva le stimmate invisibili, come la Madonna ed altri santi, chiese al Signore, sempre durante la S. Messa, che si aprissero sotto i suoi occhi. Anche questa richiesta fu soddisfatta. Durante la stessa S. Messa, in cui fece la richiesta difatti, Don Claudio si accorse che Marisa stava soffrendo moltissimo e al momento dello scambio della pace vide che sulle palme delle sue mani si erano aperte le stimmate, dalle quali fuoriuscivano sangue e siero. A quel punto Don Claudio capitolò e pronunciò il suo "Sì" al Signore, che lo chiamava a portare avanti nella Chiesa un’importante missione. Insieme a Marisa poi ripetè il "Sì" molte altre volte. Così ebbe inizio la loro dura e lunga missione tanto gradita a Dio e combattuta dagli uomini.
Il 16 agosto 2003 il Vescovo e Marisa, spinti da un forte impulso interiore, si sono recati a Fonte San Lorenzo, nonostante la strada fosse dissestata e per Marisa molto dolorosa da percorrere in automobile a causa delle sue condizioni di salute. Ma appena arrivati al tratto di strada non asfaltato, Marisa è stata rapita in estasi e non ha avuto nessun disagio causato dai sobbalzi e dai contraccolpi dell’automobile. l’aiuto soprannaturale è continuato anche quando è scesa dalla macchina, perché ha avuto la possibilità di camminare con le proprie gambe fino al luogo dove è apparsa la Madonna.
La Madre dell’eucaristia ha dato questo inaspettato annuncio: "In questo posto un domani sarà collocata una pietra con i nomi dei miei due figliolini. Questo luogo è stato santificato da Dio, è diventato taumaturgico e sarà aperto alle persone che vorranno pregare". 104
Questo nuovo intervento di Dio ha portato nei cuori del Vescovo e di Marisa una grande gioia, molto coraggio ed una spinta ad andare avanti, perché è un'ulteriore benedizione e approvazione da parte del Signore alla loro missione, cominciata proprio qui 33 anni fa.
"Il luogo che Dio ha benedetto e reso taumaturgico è un Suo dono e voi siete i primi a godere di questa Sua grazia, non dimenticatelo. Chi ha dei figli, insegni loro ciò che Dio ha compiuto". 105
La Madonna ha annunciato che un domani ci sarà una grande affluenza di pellegrini alla Fonte San Lorenzo e che per volontà di Dio il luogo deve rimanere semplice, privo di chiesa, ma su di esso deve essere innalzata una croce ben visibile anche da lontano. Alla base della croce sarà collocata una roccia opportunamente levigata, con una scritta che ricordi ciò che è avvenuto in questo luogo nel lontano 1971.
Dopo aver fatto il grande annuncio, la Madonna ha voluto che, insieme a Gesù, anche il Vescovo benedicesse il nuovo luogo taumaturgico: "In questo momento Gesù sta benedicendo questo posto e vorrei che anche il mio amato e santo Vescovo insieme a Lui lo benedicesse". 106
Il 30 agosto, insieme con alcuni giovani ed adulti, in rappresentanza di tutta la comunità, il Vescovo e Marisa sono tornati alla Fonte San Lorenzo. È stata collocata una croce piccola e modesta, alla base della quale è stata posta una pietra con la seguente scritta: "Qui è apparsa la Madre dell’eucaristia a Marisa Rossi alla presenza del futuro Vescovo Claudio Gatti".
Nello stesso giorno, durante l’apparizione, Gesù ha fatto un nuovo dono: dieci anime che erano in Purgatorio sono entrate in Paradiso. Poi ha detto: "La benedizione che ha reso taumaturgico questo luogo è stata impartita da Dio. Anche l’acqua che la gente verrà a bere qui è benedetta", e ha ricordato ciò che era avvenuto 32 anni prima: "In questo luogo santo nel 1971 sono state celebrate tante Messe da Don Claudio con grande sofferenza. Ma infine ha avuto una grande gioia, perché tutti i ragazzi si sono convertiti; erano quaranta.". 107
Recentemente il Vescovo ha annunciato a tutta la comunità: "Faremo un pellegrinaggio alla Fonte San Lorenzo e conoscerete anche voi questo luogo reso santo e taumaturgico, dove Dio concede delle grazie".
Nell’ultimo giorno di permanenza a Frontignano il Vescovo ha manifestato in tutta la sua intensità la grande sofferenza che l’aveva afflitto durante i mesi estivi.
Qualche volta gli era sfuggito il lamento di Gesù: "l’anima mia è triste da morire." (Mt 26,38), altre volte gli occhi gli si erano riempiti di lacrime durante la celebrazione della S. Messa, ma mai era scoppiato in un pianto dirotto e irrefrenabile, come è avvenuto alla presenza di alcuni adulti e giovani il 31 agosto.
Marisa che ha sempre condiviso la sofferenza di Don Claudio, ha unito le sue lacrime a quelle del Vescovo. Inoltre nel suo cuore ha deciso che sarebbe andata in Vicariato per comunicare all’autorità ecclesiastica che non aveva mai visto la Madonna. Sperava che, espressa questa dichiarazione, il Vaticano avrebbe riabilitato Don Claudio e gli avrebbe restituito l’esercizio del ministero sacro. Pur di vedere il fratello Vescovo reintegrato nel sacerdozio, Marisa era disposta ad immolarsi completamente.
Ecco le cause che hanno dilaniato in quel periodo il cuore del Vescovo:
1. la riduzione allo stato laicale, inferta all’insaputa del Papa e attribuita a una sua decisione;
2. la condanna ingiusta inflitta dalla Congregazione della Dottrina della Fede e dalla Congregazione del Clero, che non hanno rispettato né il Vangelo né il C.I.C.;
3. l’opposizione feroce e preconcetta di molti sacerdoti, vescovi e cardinali;
4. l’isolamento e il distacco dei confratelli onesti di Roma, specialmente degli ex-compagni di Seminario;
5. l’abbandono e il tradimento di ex-membri della comunità;
6. la calunnia di aver attentato all’unità della Chiesa per fondarne una propria;
7. l’accusa di aver insegnato dottrine contrarie al Vangelo;
8. la maldicenza di aver chiesto soldi per acquistare appartamenti e pagarsi le vacanze;
9. la stanchezza provocata dalla lunga attesa degli interventi di Dio per far trionfare la verità e mantenere le promesse fatte;
10. infine la sofferenza più acuta: la crisi che aveva colpito alcuni giovani ed alcuni adulti della comunità.
Il nostro Vescovo si sentiva inchiodato in croce e ripeteva, mentre singhiozzava, "Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?" (Mt 27,46)
La Mamma Celeste è apparsa per consolare e incoraggiare "i suoi due cari figliolini".
Riportiamo integralmente il colloquio avvenuto tra la Madonna e Marisa, perché tutti comprendano la drammaticità della situazione vissuta dal Vescovo e dalla Veggente.
Lettera di Dio del 31 agosto 2003
Marisa - Ti posso dire tutto quello che penso?
Madonna - No, Marisella. Capisco il tuo dolore, ma mi ha fatto tanto male sentire che volevi dire che non mi avevi mai vista.
Marisa - l’avrei detto per salvare il Vescovo, non per me.
Madonna - Al Vescovo pensiamo Noi.
Marisa - Quando?
Madonna - Lo sa Dio.
Marisa - Oggi hai detto questa frase che mi ha fatto tanto male: "La sofferenza è grande e il tempo è lungo". Che cosa volevi dire?
Madonna - Il tempo è lungo perché da tanto aspettate il trionfo, la sofferenza è grande perché soffrirai fino alla morte. Questo ti è stato detto da me e da Gesù molte volte. Spero che il Vescovo non abbia interpretato
Marisa - Proprio lui l’ha interpretato così e ha pianto.
Madonna - l’ho visto piangere e ho pianto con lui, non ha neanche sentito il mio abbraccio.
Marisa - Perché lo hai abbracciato?
Madonna - Veder piangere il vostro Vescovo mi commuove; ho pianto anch'io con lui e l’ho abbracciato teneramente.
Non dovete mancare di fiducia verso Dio. Dio non delude, abbiate fede in Lui. Che ne sapete voi di ciò che sta succedendo nella Chiesa? Siete stanchi e avete ragione di lamentarvi, parlo naturalmente di voi due, miei cari figliolini.
Avete ragione, sono tanti anni che soffrite e attendete. Nei primi anni della missione vi abbiamo fatto girare per varie nazioni e vi abbiamo mandato dai vescovi e dai sacerdoti per convertirli. Quante volte, Marisella, ti hanno schiaffeggiata! Capisco la vostra stanchezza, ma non voglio vedere la vostra delusione, non voglio sentirvi parlare come hai fatto adesso, Marisella. Stai tranquilla, Dio non si è offeso, io non mi sono offesa, perché abbiamo capito il vostro dramma.
Marisa - Posso chiederti: "Se Dio può far tutto, perché dobbiamo ancora soffrire, soffrire e soffrire?". Togliete di mezzo le persone che non sono a posto. Non dico che devono morire, ma che devono o convertirsi o essere destituite.
Perché il Santo Padre non chiama Sua Eccellenza?
Madonna - Il Papa non chiama i piccoli. Il Papa riceve solo persone importanti e va solo dove c'è una massa di persone. Lui non sa ciò che è successo al Vescovo, perché i suoi collaboratori glielo hanno nascosto. Esiste il documento firmato dal Papa che riduce allo stato laicale il vostro Vescovo? Ricordatevi che il Papa non ha fatto la volontà di Dio, non ha chiamato il Vescovo, non sa che è stato ridotto allo stato laicale. Non gli consegnano le lettere che gli sono indirizzate. Vive dell’entusiasmo dei giovani e dell’ossequio esteriore dei politici, dei cardinali e dei vescovi. Non riceve i poveri sacerdoti che rimangono sempre indietro; questo Dio non lo vuole.
Quando il mio e vostro Vescovo salirà alle alture stupende che Dio gli ha preparato, dovrà fare molti cambiamenti nella Chiesa. Ripeto ancora una volta che all’inizio del soffrirà molto a causa dell’invidia, della gelosia, della malignità, dell’orgoglio e della superbia degli uomini della Chiesa, ma noi gli daremo la forza di sopportare.
Chi di voi ha capito realmente il dramma del vostro Vescovo? Nessuno. Né gli adulti e né i giovani hanno capito nulla del dramma che vive il vostro Vescovo.
Coraggio, mio caro Vescovo, coraggio, vivi un momento drammatico in cui non mi senti vicina, ma io ti sono vicina. Coraggio, nel mondo c'è tanta gente che prega per te e che ama la Madre dell’eucaristia. Molti sacerdoti amano la Madre dell’eucaristia. Tu stai pensando: "Perché vicino a me non c'è nessun vescovo o sacerdote?". Per paura, perché non hanno coraggio. Per queste persone che hanno paura ci sarà il giudizio di Dio e sarà molto difficile che entrino nel Regno dei Cieli.
Diciamo un "Padre Nostro" a Gesù.
Ora, mio prediletto Vescovo, mio santo Vescovo, insieme a me da' la benedizione a queste persone.
(Il Vescovo dà la benedizione)
Marisa - Grazie, ciao. Sì, io sono pronta a tutto.
Madonna - Non ripetere più quello che hai detto oggi. Capisco la sofferenza, capisco tutto, ma non dire più che non mi vedi. Piccola mia, perché per me sei sempre la piccola bambina di due anni e mezzo, non dire più che non mi vedi, perché offenderesti Dio, me, il Vescovo e coloro che ti vogliono bene.
Marisa - Va bene. Il Vescovo già mi ha detto che devo ubbidirgli.
Madonna - Ubbidisci, sempre.
Marisa - Va bene. Ciao. Adesso noi partiamo e torniamo a Roma. Ci accompagni?
Madonna - Sarò in macchina con voi durante il viaggio.
Marisa - Grazie. Ciao. Don Claudio
Vescovo - Hai visto che è venuta?
Marisa - Hai sentito l’abbraccio?
Come promesso, la Madre dell’eucaristia ha accompagnato i due cari figliolini durante il viaggio di ritorno a Roma, dove avrebbero vissuto un nuovo e più doloroso anno sociale.
Roma, 24 ottobre 2004
Festa della Madre dell’eucaristia
A cura del Comitato Culturale del Movimento Impegno e Testimonianza "Madre dell’eucaristia"
Qui sono citate le lettere di Dio da cui sono trascritti i brani
1. Lettera di Dio del 25 agosto 2002
2. Lettera di Dio del 1 settembre 2002
3. Lettera di Dio del 14 settembre 2002
4. Lettera di Dio del 14 settembre 2002
5. Lettera di Dio del 15 settembre 2002
6. Lettera di Dio del 22 settembre 2002
7. Lettera di Dio del 29 settembre 2002
8. Lettera di Dio del 29 settembre 2002
9. Lettera di Dio del 29 settembre 2002
10. Lettera di Dio del 29 settembre 2002
11. Lettera di Dio del 5 ottobre 2002
12. Lettera di Dio del 5 ottobre 2002
13. Lettera di Dio del 6 ottobre 2002
14. Lettera di Dio del 6 ottobre 2002
15. Lettera di Dio del 6 ottobre 2002
16. Lettera di Dio del 10 ottobre 2002
17. Lettera di Dio del 10 ottobre 2002
18. Lettera di Dio del 17 ottobre 2002
19. Lettera di Dio del 24 ottobre 2002
20. Lettera di Dio del 26 ottobre 2002
21. Lettera di Dio del 27 ottobre 2002
22. Lettera di Dio del 27 ottobre 2002
23. Lettera di Dio del 2 novembre 2002
24. Lettera di Dio del 3 novembre 2002
25. Lettera di Dio del 3 novembre 2002
26. Lettera di Dio del 10 novembre 2002
27. Lettera di Dio del 14 novembre 2002
28. Lettera di Dio del 17 novembre 2002
29. Lettera di Dio del 21 novembre 2002
30. Lettera di Dio del 24 novembre 2002
31. Lettera di Dio del 1 dicembre 2002
32. Lettera di Dio del 1 dicembre 2002
33. Lettera di Dio del 22 dicembre 2002
34. Lettera di Dio del 22 dicembre 2002
35. Lettera di Dio del 22 dicembre 2002
36. Lettera di Dio del 24 dicembre 2002
37. Lettera di Dio del 25 dicembre 2002
38. Lettera di Dio del 25 dicembre 2002
39. Lettera di Dio del 29 dicembre 2002
40. Lettera di Dio del 6 gennaio 2003
41. Lettera di Dio del 9 gennaio 2003
42. Lettera di Dio del 16 febbraio 2003
43. Lettera di Dio del 16 febbraio 2003
44. Lettere di Dio del 2,6,9 febbraio 2003
45. Lettera di Dio del 2 febbraio 2003
46. Lettera di Dio del 27 febbraio 2003
47. Lettera di Dio del 6 marzo 2003
48. Lettera di Dio del 9 marzo 2003
49. Lettera di Dio del 13 marzo 2003
50. Lettera di Dio del 19 marzo 2003
51. Lettera di Dio del 27 marzo 2003
52. Lettera di Dio del 27 marzo 2003
53. Lettera di Dio del 5 aprile 2003
54. Lettera di Dio del 5 aprile 2003
55. Lettera di Dio del 13 aprile 2003
56. Lettera di Dio del 17 aprile 2003
57. Lettera di Dio del 20 aprile 2003
58. Lettera di Dio del 24 aprile 2003
59. Lettera di Dio del 1 maggio 2003
60. Lettera di Dio del 3 maggio 2003
61. Lettera di Dio del 4 maggio 2003
62. Lettera di Dio del 10 maggio 2003
63. Lettera di Dio dell'11 maggio 2003
64. Lettera di Dio del 22 maggio 2003
65. Lettera di Dio del 24 maggio 2003
66. Lettera di Dio del 29 maggio 2003
67. Lettera di Dio del 3 maggio 2003
68. Lettera di Dio del 3 maggio 2003
69. Lettera di Dio dell'8 maggio 2003
70. Lettera di Dio del 15 maggio 2003
71. Lettera di Dio del 13 maggio 2003
72. Lettera di Dio del 17 maggio 2003
73. Lettera di Dio del 13 maggio 2003
74. Lettera di Dio del 24 maggio 2003
75. Lettera di Dio del 25 maggio 2003
76. Lettera di Dio dell'8 maggio 2003
77. Lettera di Dio del 31 maggio 2003
78. Lettera di Dio del 1 giugno 2003
79. Lettera di Dio del 5 giugno 2003
80. Lettera di Dio dell'8 giugno 2003
81. Lettera di Dio del 12 giugno 2003
82. Lettera di Dio del 12 giugno 2003
83. Lettera di Dio del 14 giugno 2003
84. Lettera di Dio del 15 giugno 2003
85. Lettera di Dio del 15 giugno 2003
86. Lettera di Dio del 20 giugno 2003
87. Lettera di Dio del 7 giugno 2003
88. Lettera di Dio del 21 giugno 2003
89. Lettera di Dio del 21 giugno 2003
90. Lettera di Dio del 22 giugno 2003
91. Lettera di Dio del 26 giugno 2003
92. Lettera di Dio del 27 giugno 2003
93. Lettera di Dio del 7 luglio 2003
94. Lettera di Dio del 7 luglio 2003
95. Lettera di Dio del 2 agosto 2003
96. Lettera di Dio del 24 agosto 2003
97. Lettera di Dio del 31 agosto 2003
98. Lettera di Dio del 6 agosto 2003
99. Lettera di Dio del 15 agosto 2003
100. Lettera di Dio del 17 agosto 2003
101. Lettera di Dio del 15 agosto 2003
102. Lettera di Dio del 17 agosto 2003
103. Lettera di Dio del 15 agosto 2003
104. Lettera di Dio del 16 agosto 2003
105. Lettera di Dio del 17 agosto 2003
106. Lettera di Dio del 16 agosto 2003
107. Lettera di Dio del 30 agosto 2003
Lettera mandata il 6 gennaio 2003 dal Vescovo Claudio Gatti ai Cardinali di Santa Romana Chiesa, ai Vescovi d’italia, ai responsabili della Curia Romana, al Vicariato di Roma e ai sacerdoti di Roma
Carissimo confratello,
la correzione fraterna va fatta a tutti, come ha insegnato Gesù. (Cfr Mt. 18, 15-18)
Nessuno è esente dalla correzione fraterna, perché Gesù non ha fatto distinzioni di persone, ma ha detto: "Se tuo fratello pecca contro di te, va' e riprendilo".
Bisogna avere l’amore, la lealtà e il coraggio di farla anche ai superiori quando sbagliano. La regola non scritta che vige in Vaticano: "I superiori hanno sempre ragione" va abolita e sostituita con l’insegnamento evangelico.
l’autorità ecclesiastica ha sbagliato gravemente nei miei confronti e mi ha inflitto "l’ultimo colpo di satana"; così N.S. Gesù Cristo e Maria, Madre dell’eucaristia, hanno definito la mia dimissione dallo stato clericale.
Se vuole avere le idee più chiare ed essere più dettagliatamente informato sull’intera questione, acceda su Internet al nostro sito, collegandosi al seguente indirizzo telematico:
https://www.madredelleucaristia.it/ita/satana.htm
Io ora mi limito a sottoporre al suo giudizio alcune considerazioni.
Il Card. Ratzinger ha approfittato delle precarie condizioni di salute del Papa, per fargli firmare, a sua insaputa, il decreto della mia dimissione dallo stato clericale, durante l’udienza concessagli il 18 ottobre 2002.
La dimissione dallo stato clericale può avvenire ex-officio, cioè senza il consenso dell’interessato, tramite una richiesta del vescovo al Pontefice, ma non può essere stabilita per legge particolare (can. 1317) e, poiché è una pena perpetua, neanche per decreto (can. 1342 §2). Deve essere dichiarata solo per via giudiziale da un tribunale di tre o cinque giudici (can. 1425).
Il Card. Ruini con lettera prot. n. 1466/02 mi ha comunicato semplicemente che: "Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ha disposto la sua immediata dimissione dallo stato clericale ex-officio et in poenam, cum dispensatione ab omnibus oneribus e sacris Ordinibus manantibus".
Il suddetto cardinale avrebbe dovuto almeno allegare alla sua comunicazione una fotocopia autenticata della lettera (prot. 174/95-15938), trasmessa dalla Congregazione per la Dottrina della Fede al Vicariato di Roma, ma si è astenuto dal farlo. Perché?
I sacerdoti, accusati di aver commesso abusi sessuali sui minori, hanno il diritto alla difesa, come è stabilito dalle nuove norme decise dai vescovi americani ed approvate dalla Congregazione dei Vescovi. Invece a me non solo è stato negato il diritto alla difesa, ma addirittura non è stato neanche comunicato il delitto per il quale sono stato condannato. Il motivo di questa omissione è evidente: non ho commesso nessun delitto, ho solo difeso le apparizioni della Madre dell’eucaristia e i miracoli eucaristici, soprattutto quello avvenuto mentre celebravo la S. Messa.
Il giorno 11 giugno 2000, festa di Pentecoste, avevo appena ultimato di recitare la formula di consacrazione del pane, quando dall’ostia ha cominciato a fuoriuscire il sangue e a diffondersi su buona parte della sua superficie. Per me il tempo si è fermato e sono rimasto a lungo immobile sull’ostia, appoggiato all’altare, a fissare il sangue divino, mentre i numerosi presenti piangevano per la commozione e pregavano con profondo raccoglimento.
Il Sommo ed Eterno Sacerdote, operando nelle mie mani il più grande miracolo eucaristico della Storia della Chiesa, dopo avermi ordinato vescovo, ha voluto mettere il suo sigillo divino sulla mia ordinazione episcopale e dimostrare che è di origine divina e non umana.
l’autorità ecclesiastica può proibire a Dio di fare ciò che vuole? No!
Inoltre i vertici della Congregazione della Dottrina della Fede e del Vicariato di Roma hanno considerato l’eucaristia che ha sanguinato "un pezzo di pane" e la fuoruscita del sangue dall’ostia da me consacrata "un intervento diabolico".
Di conseguenza, poiché hanno profanato l’eucaristia, sono incorsi nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica (can. 1367) e, poiché hanno attribuito al demonio ciò che è opera di Dio, hanno peccato contro lo Spirito Santo.
La dimissione dallo stato clericale è espressamente prevista dalla normativa, e può essere inflitta solo se il chierico ha commesso uno dei delitti indicati nei cann. 1364, 1367, 1370 §1, 1387, 1394 §1, 1395. Poiché, come è facile dimostrare, non ho commesso nessuno dei delitti previsti dal C.I.C., il Card. Ratzinger, il Card. Ruini e Mons. Bertone, artefici della mia dimissione dallo stato clericale, hanno commesso un atto moralmente illecito e giuridicamente invalido, perché hanno abusato della loro autorità, sono andati contro il C.I.C. e soprattutto, condannando un innocente, hanno gravemente mancato alla carità e offeso la verità.
Carissimo confratello, non le chiedo di prendere le mie difese, perché il Signore, come ha promesso, interverrà per abbattere i potenti dai loro troni ed innalzare gli umili, ma di impedire che il Santo Padre faccia una brutta figura di fronte alla Chiesa e alla Storia.
Se informerà il Papa di quanto i suoi collaboratori hanno tramato alle sue spalle, dimostrerà di amarlo veramente e di servirlo fedelmente; se tacerà, incorrerà nel severo giudizio di Dio e nella dura disapprovazione dei due immediati e legittimi successori di Giovanni Paolo II.
Il Signore l’illumini e le dia la forza e il coraggio di difendere il Papa.
l’affido alla protezione di Maria, Madre dell’eucaristia.
La saluto cordialmente nel Signore.
Roma, 6 gennaio 2003
Festa dell’epifania del Signore
+ Claudio Gatti
Vescovo Ordinato da Dio
Vescovo dell’eucaristia