Anno sociale 1994 - 1995
Storia delle apparizioni
E' iniziato il trionfo dell’eucaristia
l’anno si é aperto con la più grande sofferenza, allorquando il Card. Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, con lettera datata 6 dicembre 1994, ha sospeso la facoltà di conservare l’eucaristia nella nostra cappella e di celebrarvi la S. Messa, e si é concluso donandoci la grande gioia della visibilità miracolosa dell’eucaristia avvenuta il 14 settembre 1995 nel giardino della nostra sede di via delle Benedettine; miracolo eucaristico questo, che si é ripetuto molte altre volte alla presenza di migliaia di persone e continua a ripetersi mentre scriviamo. Si può bene affermare che in questo lasso di tempo lo straordinario é divenuto normalità e che queste miracolose apparizioni dovranno, in futuro, essere ricordate soprattutto come apparizioni eucaristiche.
Noi, membri del Movimento Impegno e Testimonianza, abbiamo veduto ed abbiamo creduto, insieme a tante altre persone ed abbiamo il diritto di credere.
Data l’importanza degli eventi, assolutamente eccezionali nella storia della Chiesa, le relative notizie ed il testo dei messaggi mariani, da allora trasmessi, sono stati e vengono diffusi, a livello mondiale, a cura di un membro del Movimento, tramite Internet. Chiunque sia in condizione di collegarsi con questo mezzo di comunicazione - attraverso il quale si é constatato che vengono diffuse notizie ed informazioni riguardanti altre apparizioni della Madonna, in diverse regioni del mondo - é invitato a consultare il seguente indirizzo telematico:
https://www.madredelleucaristia.it
Di fronte all’ordine del Cardinal Vicario, don Claudio ha chinato il capo in segno di sottomissione anche se - come egli stesso ha riferito - con la morte nel cuore, ed ha invitato tutti ad obbedire astenendosi da qualsiasi forma di protesta o di scontento nei confronti dell’autorità ecclesiastica.
Il giorno 8 dicembre 1994, festa dell’immacolata Concezione, il sacerdote ha celebrato l’ultima Messa nella nostra cappella nel corso della quale più di duecento persone si sono consacrate alla Madre dell’eucaristia. Tutti si sono stretti intorno a don Claudio e Marisa ed essi non hanno non potuto leggere la sofferenza nei loro cuori, vedere le lacrime nei loro occhi e scorgere la tristezza sui loro volti; ma ciò che ha provocato loro maggior turbamento é stato quello di rendersi conto di quanta angosciosa sofferenza fosse nell’animo dei giovani.
La Madonna stessa - da come ha riferito Marisa - piangeva mentre dettava il messaggio: "chi comprende oggi la grande sofferenza dei miei due figliolini? Il dono che Dio ha fatto loro é rifiutato, é combattuto dagli uomini. Dio mi manda in mezzo a loro, ma gli uomini non vogliono accogliermi" e, nel contempo a mo' di avvertimento premonitore, invitava a pregare "per coloro che fanno soffrire, sapendo di far soffrire" (1).
Secondo quanto testimoniato dai messaggi che in questa presentazione vengono più volte citati, don Claudio e Marisa hanno cercato di mostrarsi "forti, sereni con i fratelli e le sorelle venuti da lontano" (2), ma poi quando il sacerdote "é rimasto solo é scoppiato a piangere e piangeva come Gesù" (3). Tale sofferenza ha avuto il suo culmine nel momento in cui ha portato via dalla cappellina Gesù Sacramentato tanto che "se non fosse stata presente la Mamma, un infarto l’avrebbe ucciso a causa della grande sofferenza" (4).
La Madonna ha riconosciuto pubblicamente che don Claudio "é sempre stato ubbidiente alla Chiesa", ma nonostante ciò, si é voluto colpire "il pastore per disperdere le pecore" e si é voluto proibire "la celebrazione della S. Messa", in quanto "non vogliono che il sacerdote faccia omelie perché viene tanta gente ad ascoltarlo" (5). La Madonna inoltre, é intervenuta per difendere la nostra comunità dall’accusa di essere setta: "voi non siete una setta, perché la setta lavora a porte chiuse, mentre voi lavorate a porte aperte a tutti; e questo dà fastidio" (6).
Sappiamo che Marisa pur di far celebrare di nuovo la S. Messa nella nostra cappella ha confidato alla Madonna di essere pronta alla grande rinuncia di poter godere della sua celeste visione ma, al tempo stesso, ha aggiunto - in segno di totale e costante offerta di se stessa - di essere pronta, unitamente a don Claudio, "ad accettare la sofferenza e l’obbedienza" (7). D'altra parte, la Madre dell’eucaristia ha chiesto preghiere, sacrifici e digiuni "perché il sacerdote abbia la forza e il coraggio di affrontare tutte le sofferenze" che egli incontrerà sul suo cammino a causa degli uomini che "imperterriti continuano ad offenderlo, a calunniarlo e a diffamarlo, solo perché ama l’eucaristia e ama voi" (8). Essere privati della presenza eucaristica e della celebrazione della S. Messa nella nostra cappella é stata certamente una sofferenza molto grande: e mentre i piccoli, i semplici, gli umili hanno visto questa sofferenza come una prova permessa da Dio, i nemici ed i detrattori l’hanno colta come una condanna dell’autorità ecclesiastica verso il nostro operato aggiunta ad una sconfessione delle presunte apparizioni della Madonna.
La notte di Natale del 1994, nel corso di una apparizione pubblica, chi era presente ricorda che la Madonna ha fatto vedere a Marisa il futuro della Chiesa: Dio Padre realizzerà in tutto il mondo il trionfo dell’eucaristia, ma questa vittoria sarà preceduta da una grande lotta all’interno della Chiesa in cui si vedranno cardinali contro cardinali e vescovi contro vescovi, così come fu già rivelato a Fatima. Questa aspra contesa vedrà schierati da una parte i difensori dell’eucaristia e dall’altra i suoi acerrimi nemici; lotta questa, di cui già si possono cogliere le prime avvisaglie. Di fatto, durante tutto il 1995, il lavoro é stato centrato sugli incontri biblici, sulla catechesi e sugli incontri di preghiera. Molte persone, tra le quali diversi giovani, vengono da ogni parte di Roma e da fuori per ascoltare, meditare e assimilare la parola di Dio andando incontro a disagi e sacrifici con ammirevole entusiasmo.
In ordine a quanto detto in precedenza, la Madonna ha sempre ricordato che "finché non conoscerete bene la parola di Dio, non potrete capire l’amore, la carità, la misericordia che Dio ha per voi. Non é sufficiente leggere da soli il Vangelo, non é facile capire da soli il Vangelo; la parola di Dio deve essere spiegata da una persona preparata. Leggete il Vangelo, conoscetelo, vivetelo e mettetelo in pratica" (9). "Insisto molto sull’incontro biblico, é molto importante partecipare all’incontro biblico" (10). "Tutti i giovedì vengo per pregare con voi e sentire con voi il Santo Vangelo" (11). "l’incontro biblico é più importante dell’apparizione" (12). A tale riguardo, Gesù stesso é intervenuto dicendo: "ogni volta, quando la Parola di Dio, rivelazione pubblica, verrà spiegata dal vostro sacerdote, Io sarò vicino a lui per aiutarlo e per incoraggiarlo" (13).
La Madonna, inoltre, ha chiesto che ogni domenica si reciti la preghiera di guarigione per gli ammalati ed ha assicurato che in questo luogo taumaturgico sono state concesse grazie, "perché Dio ha voluto far conoscere il suo immenso amore" (14).
Gli incontri di preghiera di don Claudio e Marisa, ad oggi, non si sono circoscritti alla sola sede del nostro Movimento ma si sono estesi anche in altre città della penisola. Tali incontri sono sempre stati preceduti, da parte dei nostri, dalla preventiva comunicazione ai vescovi o ai parroci del luogo; tuttavia, a quanto riferito da don Claudio stesso, soltanto pochi vescovi li hanno accolti con affetto e rispetto. Alcuni, pur permettendo gli incontri, hanno preferito non essere coinvolti, altri hanno mostrato apertamente la loro contrarietà, ed uno, in particolare, si é spinto fino al punto di impedire a don Claudio di parlare, privandolo della facoltà di predicare nella propria diocesi. Siamo comunque testimoni del fatto che don Claudio e Marisa hanno reagito come la Madonna ha insegnato loro e cioé: "pregate per quelle persone che aspettavano me e i miei figli, ma, come spesso accade, il Vescovo non ha voluto farci stare insieme per pregare.
Chinate il capo e dite: sia fatta la tua volontà, mio Dio" (15).
La Madonna ha fatto anche conoscere la situazione che stanno vivendo don Claudio e Marisa: "i miei due figli sono calpestati. Sono i grandi uomini della Chiesa che calpestano il dono che Dio ha fatto loro. I miei due figli soffrono molto e a volte crollano sotto la sofferenza. Non vogliono che il nome Madre dell’eucaristia trionfi, non vogliono ascoltare i messaggi, non vogliono neanche avere fra le mani quella piccola immagine che aiuta a pregare e a ricevere le grazie di cui ognuno ha bisogno. Pregate per i grandi uomini della Chiesa" (16).
Il Movimento Impegno e Testimonianza é un movimento di preghiera: per questo abbiamo sempre aperto la nostra cappella ed accolto nel nostro giardino tutti coloro che sono venuti per pregare.
La statua della Madre dell’eucaristia é stata dichiarata da Gesù "taumaturgica" nel 1989, quando é stata intronizzata nella nostra cappella.
Il 7 gennaio 1995 la statua di Gesù Bambino é stata anch'essa dichiarata "taumaturgica" e, per espresso desiderio della Madonna, é stata collocata sull’altare sul quale resterà fino al giorno in cui ci verrà restituita la facoltà di poter celebrare di nuovo la S. Messa. La Madonna ha affermato più volte che "questo luogo é stato dichiarato taumaturgico da Dio Padre, da Dio Figlio, da Dio Spirito Santo. Dove appoggiate i vostri piedi, le vostre ginocchia e le vostre mani é taumaturgico" (17). Qui si é anche verificata diverse volte la teofania di Dio Uno e Trino, per cui "questo luogo" é stato santificato dalla presenza di Dio ed é stato definito oltre che "taumaturgico" anche "santo".
La sintesi dei messaggi é: "conoscete mio Figlio Gesù, amate mio Figlio Gesù" (18). I messaggi hanno certamente aiutato molte persone a vivere un cristianesimo autentico e responsabile, ma quanti sono i sacerdoti e le suore che li hanno accolti? Di certo non molti. Come non ricordare, a questo proposito, lo sgomento provocato nei nostri animi dall’esclamazione accorata di Gesù : "Dove sono le anime consacrate? Dove sono le mie suore? Dove sono i laici impegnati che dicono di credere?" (19).
In ordine al contenuto dei messaggi, poi, abbiamo anche sentito alcuni affermare che non si può riconoscere l’origine soprannaturale degli stessi, o perché considerati "elaborazioni teologiche, troppo catechetiche per entrare nel genere carismi", oppure perché ritenuti molto "poveri di contenuto e troppo ripetitivi". Che i messaggi siano ripetitivi é riconosciuto dalla Madonna stessa: "non mi stancherò mai di ripetervi queste esortazioni. Finché verrò da voi, finche verrò in questa piccola oasi di pace vi farò questi richiami" (20). "Mi ripeterò finché tutti i miei figli non si convertiranno, finché non ameranno mio Figlio Gesù" (21).
I messaggi, per quanto riguarda l’espressione e la forma, "sono semplici e adatti anche ad un bambino" (22), ma per quanto concerne i contenuti "sono molto grandi, importanti e profondi" (23). Ed allora come non dedurne che solo un grande maestro é capace di far comprendere verità profonde in modo semplice e facile? In fondo al Signore interessa principalmente farsi capire da ogni uomo e non stupirlo o meravigliarlo con la sua infinita sapienza. "Quando i messaggi andranno in giro per il mondo e le persone leggeranno quanto io ho detto, quanto Dio Padre mi ha fatto dire, sarà troppo tardi" (24). Perché sarà troppo tardi? Perché "arriveranno i momenti duri e difficili e sono molto vicini" (25).
Basta guardarsi intorno per comprendere che "la purificazione é iniziata da anni" (26) "a causa delle continue guerre, degli innumerevoli aborti, delle discordie nelle famiglie, della mancanza di pace nella Chiesa e nel mondo" (27); mondo questo, dove "le messe nere continuano" ad essere celebrate e "le ostie consacrate vengono calpestate, a causa delle persone che cercano di distruggere le opere di Dio e che ostacolano il cammino del vero Figlio di Dio" (28), "per colpa dei grandi uomini della Chiesa e dei grandi politici" (29).
La Madonna soffre molto per il mondo travagliato, per la crisi profonda in cui versa la famiglia, per la Chiesa divisa ed in conflitto e, in particolare, per la situazione spirituale dei sacerdoti, per i quali ultimi non cessa mai di chiedere ad ogni uomo "di adottare un sacerdote, pregare e fare piccoli sacrifici e piccoli fioretti per lui, affinché torni a Dio Padre, a Dio Figlio a Dio Spirito Santo" (30), in quanto, aggiunge ancora la Madonna, "la vera pace arriverà per tutti con il trionfo dell’eucaristia" (31).
Tale trionfo sarà preceduto da un "Venerdì Santo molto lungo" (32), poiché "i miei due figli stanno vivendo una passione dura, lenta" (33) e perché "queste apparizioni sono molto combattute da parte dei miei figli prediletti: i sacerdoti, che non vivono fino in fondo la chiamata di Dio" (34) e "calpestano con molta facilità mio Figlio Gesù nel Sacramento dell’eucaristia, Lo oltraggiano, Lo prendono in giro e inveiscono contro il mio sacerdote, perché parla dell’eucaristia. Pregate per quelle persone che hanno tanta paura del soprannaturale. Pregate molto per questa bella e grande missione, perché é in atto una battaglia lunga e dura, una sofferenza che consuma, ma poi mio Figlio trionferà, l’eucaristia e la verità trionferanno" (35). Ed ancora: "il vostro sacerdote viene combattuto, perché ama l’eucaristia, perché parla dell’eucaristia. Voi dovete essere uniti a lui nella preghiera nell’amore" (36).
A tale riguardo, anche Gesù interviene in prima persona dicendo: "chi toglie l’eucaristia non ama Gesù Eucaristia, non ama la Madre dell’eucaristia. Dio Onnipotente mi ha mandato fra voi, perché io sono Gesù Eucaristia, il Grande Sacerdote. Mi pugnalano, mi offendono attraverso i miei figli. Ogni volta che feriscono loro, pugnalano anche il mio cuore. Pregate per queste persone che vanno ogni giorno alla deriva" (37). "Questo é un momento amaro e molto triste, un vero e proprio venerdì santo per il vostro sacerdote e per la vostra sorella" (38). "Miei cari figliolini, dovrete ancora tanto soffrire. Io soffro e piango con voi due" (39).
Ed é proprio a causa di queste sofferenze, opposizioni, diffamazioni e calunnie che Marisa viene portata a confidare alla Madonna: "ho intenzione di lasciare tutto, non ce la faccio più. Sono molto stanca" (40).
La Madre dell’eucaristia molto spesso chiede di pregare "per il Santo Padre" il quale "sembra che abbia tanta gente intorno a sé, ma é solo" (41). Ci fa sapere che "il Papa é Santo" (42), ci raccomanda di "essere obbedienti alla Chiesa, se la Chiesa é il Santo Padre che oggi si chiama Giovanni Paolo II" (43) e di essere "sempre uniti alla Chiesa, docili al Papa e ai Vescovi uniti al Papa", nonché di essere uniti al nostro sacerdote che "é unito al Papa" (44).
La Madre dell’eucaristia ama in modo particolare i sacerdoti, uomini dell’eucaristia, e chiede a ognuno di noi di amare i sacerdoti esortandoci: "Se ne potete parlare bene, fatelo! Altrimenti tacete e pregate per loro. Questa é la carità più bella che potete avere verso i sacerdoti, dal più grande, il vostro caro Papa Giovanni Paolo II, al più piccolo" (45).
Per espresso desiderio della Madonna affrontiamo ora un problema delicato: si sente ripetere con frequenza che dei veggenti affermino che "queste o quelle apparizioni", chiaramente diverse dalle proprie, "sono autentiche o false" e attribuiscono tale giudizio alla Madonna. A tale riguardo, la Madonna precisa che "la vostra Mamma non ha mai detto a nessun veggente se un'apparizione é vera o falsa. Non é compito del veggente chiedere conferme di altre apparizioni. Il veggente deve solo svolgere la propria missione: ascoltare ciò che Gesù e la Mamma dicono. Non si deve preoccupare di altro. Chi dice diversamente, non dice la verità" (46).
Continuiamo ora ad esporre la storia di quest'ultimo anno.
Il 13 febbraio 1995 il Card. Vicario ha comunicato a don Claudio con lettera prot. n. 144/95: "Ritengo necessaria una verifica dell’attività religiosa del Movimento Impegno e Testimonianza, nella viva speranza che essa possa risultare uno strumento idoneo per l’evangelizzazione e la santificazione dei fedeli: la verifica riguarderà in particolare: l’idoneità del metodo di formazione e della spiritualità proposti ai soci per realizzare la comunione ecclesiale; l’attendibilità delle dichiarazioni della sig.na Marisa Rossi circa presunte apparizioni della Madre di Dio e la conformità dei messaggi alla dottrina della Chiesa; l’equilibrio nel proporre la catechesi, tra gli elementi essenziali della fede ed altri aspetti particolari. Ho incaricato di compiere questa verifica tre sacerdoti: Mons. Agostino De Angelis, Padre Jesus Castellano O.C.D. e Mons. Benedetto Tuzia. Essi prenderanno contatto con lei e con gli altri responsabili del movimento in modo da poter raggiungere la miglior conoscenza dei diversi aspetti sopra indicati". Il 25 marzo 1995 la Madonna ha detto: "Finché la Chiesa non riconoscerà queste apparizioni, voi festeggerete la Madre dell’eucaristia in questo giorno: giorno dell’annuncio dell’angelo e del mio sì. Oggi é la vostra grande festa". Queste parole hanno riempito il cuore di gioia, perché se da una parte ci hanno assicurato che la Chiesa sarà portata a riconoscere queste apparizioni, dall’altra, ci hanno indicato la data provvisoria per festeggiare la Madre dell’eucaristia.
Il 3 aprile 1995 i membri della commissione sono venuti nella nostra sede per incontrare don Claudio e Marisa, i quali hanno riferito quanto segue: l’incontro prolungatosi per circa tre ore é avvenuto in un clima di serenità, di rispetto e di ascolto. Il nostro sacerdote ha esposto la storia del suo incontro con Marisa, voluto dal Signore e la storia degli anni seguenti, durante i quali hanno compiuto insieme delicate e importanti missioni in nome di Dio, indirizzate a persone e luoghi diversi. l’unica domanda che la commissione ha posto a don Claudio é stata la seguente: "Perché il titolo Madre dell’eucaristia?".
Dopo il colloquio avuto con il nostro sacerdote e con Marisa i tre membri della commissione sembravano favorevoli a chiedere al Card. Vicario di concedere di nuovo la facoltà di celebrare la S. Messa, ma non quella di conservare l’eucaristia nella nostra cappella, e ciò al fine di soddisfare le esigenze spirituali delle numerose persone che qui affluiscono da ogni parte.
Infatti, il successivo mese di maggio ha visto una notevole affluenza di persone che sono venute tutti i giorni in via delle Benedettine per pregare secondo le intenzioni chieste a nome di Dio da S. Giuseppe il 30 aprile 1995: "a voi piccolo gregge, io chiedo a nome di Dio di pregare durante il mese di maggio per il trionfo dell’eucaristia e il trionfo della verità, per la pace nel mondo e nella Chiesa, perché cessino le guerre e gli attentati, perché si plachino le discordie, si arrestino le separazioni nelle famiglie, non avvengano più aborti e non si uccidano più bambini; tanti Erode continuano ad uccidere gli innocenti senza pietà. Pregate per il mio e vostro Papa, per la sua grande missione; questo é un momento molto difficile per lui. Pregate per il vostro sacerdote, per la missione così grande e così impegnativa che porta avanti da solo" (47).
Durante i mesi di maggio e giugno alcune statue della Madre dell’eucaristia sono state portate in case private, in fabbriche, in case di cura e di fronte ad esse molte persone si sono raccolte in preghiera, hanno trovato la pace e sono tornate a Dio.
Il 25 giugno 1995, Gesù, dopo aver dato l’eucaristia a Marisa in modo invisibile, ha detto: "Ho dato la S. Comunione a questa figlia, perché voi possiate comprendere che Io, Gesù Eucaristia, sono sempre qui presente, anche se gli uomini della Chiesa mi hanno tolto dal tabernacolo. Oggi non vedete la Santa Particola, ma un giorno, quando Dio Padre deciderà, la vedrete anche voi. Il mio Corpo e il mio Sangue sono qui. Io sono sempre con voi" (48).
Il 29 giugno Gesù ha annunziato: "Dio Padre farà trionfare l’eucaristia, prima in questo luogo taumaturgico durante l’apparizione e poi realizzerà il grande trionfo eucaristico in tutto il mondo" (49). Anche la Madre dell’eucaristia si unisce al Figlio dicendo: "mio Figlio Gesù ed io abbiamo dato l’annuncio che quando l’eucaristia sarà visibile qui a tutti, inizierà il suo trionfo. Miei cari figli vi invito a pregare per questo avvenimento molto grande, importante e bello. Dio Padre ha concesso il grande miracolo a questo posto piccolo, nascosto, semplice, umile e privo di fanatismo. Dio ha posato il suo sguardo su questo luogo tanto calunniato, diffamato e combattuto" (50).
I mesi di luglio e agosto sono stati particolarmente duri e pieni di sofferenza, anche a causa dei gravi problemi di salute che hanno interessato la persona di Marisa. Ella, purtroppo - cosi come risulta dalla TAC a cui é stata sottoposta - viene costretta alla immobilità e, fin da allora, deve servirsi della sedia a rotelle anche per i più piccoli spostamenti. Per tali motivi molte persone, di Roma e di altre città, hanno pregato per loro; senza questo sostegno - come hanno riconosciuto don Claudio e Marisa - essi non avrebbero avuto la forza necessaria di andare avanti.
"Marisella, soffri molto e sai nascondere bene la tua sofferenza, perché non vuoi essere di peso e non vuoi far preoccupare tuo fratello. Gesù ed io ti aiutiamo a vivere la passione e a portare la Croce. Mio caro sacerdote prediletto, anche se sei stanco, schiacciato dalla sofferenza e a volte deluso e scoraggiato, vivi ogni giorno la tua Messa con amore e fede, specialmente la consacrazione quando Gesù é in te, tu sei Gesù e tutti e due date gloria a Dio Onnipotente. Marisella, non puoi comprendere quanto la tua sofferenza sia importante per la Chiesa. La tua missione consiste nell’immolarti per quei sacerdoti che non amano mio Figlio Gesù e combattono l’eucaristia. La sofferenza a volte ti fa paura, ti fa piangere e ti porta al lamento; non ti preoccupare, tutto questo non é peccato, non offende Dio. Mio caro sacerdote prediletto, la tua grande sofferenza, anche se a volte vissuta con amarezza e con desiderio di abbandonare la grande missione che ti é stata affidata, é gradita a mio Figlio Gesù. Miei cari figliolini, anche se il corpo é piagato e l’anima é straziata, dovete riuscire a sorridere, a cantare e a giocare" (51).
Purtroppo, ci siamo resi conto che in questo periodo l’amarezza, lo scoraggiamento, la delusione e addirittura la voglia di abbandonare la missione sono stati forti, ma la Madonna non ha mai fatto mancare a don Claudio e a Marisa il suo materno sostegno: "Miei cari figliolini, non offende Dio lo scoraggiamento, il lamento, la delusione; questo é umano. Non avete offeso Dio Onnipotente, non avete offeso mio Figlio Gesù, non avete offeso lo Spirito Santo" (52).
Il primo miracolo eucaristico del 14 settembre 1995 é stato preparato dalla preghiera, dalla sofferenza, dal digiuno e dal sacrificio. Riportiamo la relazione che don Claudio ha scritto al Card. Vicario, dove espone come si sono svolti i fatti.
"Il 10 ultimo scorso la Madonna ha detto a Marisa: «Per la festa dell’esaltazione della Croce sarò qui per pregare davanti alla Croce con voi. Tu, Marisella, prenderai la Croce e la porterai in processione». Il 14, infatti, mentre i fedeli erano raccolti in preghiera, Marisa sostava all’inizio delle scale seduta in carrozzella. Reggendo la Croce, mi sono messo alla testa della processione, avviandomi verso Marisa. Giunto a pochi metri da lei, l’ho vista alzarsi senza alcun aiuto esterno e camminare verso la Croce, seguendo, come ella mi dirà, un preciso ordine della Madonna. Marisa bacia Gesù sulla fronte e, a suo dire, vede fuoriuscire dal costato la particola. Io, poiché reggevo la Croce, non ho visto questa "fuoriuscita", ma ho visto immediatamente dopo la particola sul palmo della mano sinistra di Marisa. Pur non essendo per me la prima volta che assisto a questo fenomeno, l’emozione é stata ugualmente molto forte. I circostanti si sono resi conto che l’ostia era visibile, hanno reagito con stupore e meraviglia, come può testimoniare il filmato a disposizione.
Intanto nello sconcerto generale e mio in particolare, la Madonna «prende in mano la situazione» e suggerisce passo passo a Marisa il da farsi. Innanzi tutto mi ha fatto dire da Marisa di indossare il camice e di far portare le candele accese. Per parte mia assumo solo l’iniziativa di prendere l’ostensorio (attraverso il filmato mi renderò conto, poi, di quanto esso fosse sporco non essendo stato utilizzato da parecchio tempo).
Nel frattempo Marisa sostenendo l’ostia in modo visibile a tutti, guida la preghiera. Al mio ritorno dalla sacrestia, mi genufletto davanti al SS.mo, lo espongo nell’ostensorio, ed invito tutti ad adorare il Signore presente in mezzo a noi. é a questo punto che Marisa manifesta un fortissimo dolore, che la prende per tutto il corpo e la fa accasciare. Mentre viene aiutata a tirasi su, mi sussurra di aver vissuto le sofferenze della passione del Signore. Riprendiamo la processione, che viene aperta da Marisa recante la Croce, immediatamente seguita da me che sostengo l’ostensorio. Marisa guida la preghiera alternandola con il canto "Tu sei Dio": ad esso si unisce il coro. Vengono fatte delle brevi soste, durante le quali invito le persone a raccogliersi in silenzio e in adorazione. Percorriamo il circuito completo del nostro giardino e rientriamo in chiesa. Depongo l’ostensorio sull’altare e ci inginocchiamo; anche Marisa che nel frattempo aveva lasciato la croce in disparte, si inginocchia, gesto che non le riesce di compiere da diverso tempo. Terminata la preghiera corale e l’adorazione silenziosa personale, chiedo a Marisa, ad alta voce, e con un certo imbarazzo: «Cosa devo fare?». Sono dibattuto, infatti, tra il desiderio di conservare l’eucaristia come segno miracoloso della nostra cappella, e l’obbligo di ubbidire al divieto del Vicariato di conservarla. Anche Marisa con lo sguardo mi manifesta la propria perplessità.
A toglierci da ogni incertezza interviene ancora una volta la Madonna che, tramite Marisa, mi dice di spezzare l’ostia in due affinché io e lei possiamo ricevere la S. Comunione. Mentre facciamo il ringraziamento, i presenti continuano a pregare in silenzio. Tutto termina con la benedizione impartita dal sottoscritto. Fin qui l’obiettiva cronaca dei fatti". Il 7 ottobre 1995 il fatto portentoso si é verificato ancora, seppure con modalità diverse: Marisa in estasi si é alzata dalla sua sedia a rotelle dietro invito della Madonna (la deambulazione, come accertato da analisi cliniche, le é impossibile), ha percorso speditamente alcuni metri, ha sollevato le mani a mo' di tronetto, e su di esse la S. Particola si é posata, rendendosi visibile a tutti i presenti: dopo aver recitato "Ecco l’agnello di Dio..." Marisa si é comunicata con la stessa Santa Ostia.
Noi che eravamo presenti non possiamo negare di aver visto ciò che é avvenuto sotto i nostri occhi. Il "miracolo eucaristico" si é ripetuto nello stesso modo i giorni 22, 26 e 29 ottobre 1995, sempre alla presenza di numerose persone. Nell’apparizione del 29 ottobre 1995, inoltre, la Madonna ha annunciato che il 26 novembre, festa di Cristo Re, sarà il "grande giorno" in cui si verificherà un altro straordinario evento eucaristico.
La notizia delle ripetute miracolose apparizioni del santo Pane, si diffonde rapidamente a Roma, fuori Roma e oltre oceano, tanto da richiamare un sempre maggior numero di persone - tra cui molti giovani - che sentono nascere nel loro cuore l’esigenza di incontrarsi con Gesù Eucaristia e di riconciliarsi con Dio (alcune dopo lunghi anni di lontananza).
Ma mentre é possibile amministrare il Sacramento della Riconciliazione, non é consentito in questo luogo dove si verificano eventi eucaristici così grandi, celebrare la S. Messa, perché dopo quindici mesi perdura l’ordine del Vicariato che la proibisce. Anche la stampa é venuta a conoscenza del miracolo eucaristico ed é stato un accorrere di giornalisti e fotoreporter. l’aNSA ha diramato alcuni comunicati e "Il Tempo", "Il Corriere della Sera", "Il Messaggero", e "l’unità" hanno riportato diversi articoli corredati da foto. Periodici settimanali e mensili hanno scritto su questi fatti miracolosi. TV nazionali, TV locali e l’emittente cattolica Telepace hanno fatto dei servizi sui miracoli eucaristici.
Il taglio di alcuni servizi giornalistici e televisivi può essere discutibile, ma bisogna riconoscere che quei giornalisti che hanno avuto la possibilità di avvicinare più volte don Claudio e Marisa hanno scritto circa i noti fatti con sempre maggior rispetto e interesse. Si aggiunge, per completezza di informazione, che in quel periodo sono pervenuti a don Claudio inviti da parte della RAI a presenziare ad alcune trasmissioni, ma la prudenza, il riserbo e l’obbedienza (il Vicariato é infatti nettamente contrario che don Claudio e Marisa siano presenti in televisione) hanno consigliato a declinare i numerosi e pressanti inviti delle redazioni di "Fatti vostri", di "Misteri " e di Mixer".
Don Claudio ha sempre informato l’autorità ecclesiastica con tempestività e in modo esauriente circa i miracoli eucaristici che si sono succeduti. Tutti noi abbiamo mostrato sempre rispetto verso l’autorità ecclesiastica, ma abbiamo avuto modo di chiederci se tale rispetto sia stato corrisposto. Infatti, la stampa ed alcuni servizi televisivi hanno riportato affermazioni, attribuite al Vicariato, che sono risultate lesive della buona fama di don Claudio e Marisa Rossi: c'é stato chi ha parlato di "frutto di fantasia e di patologia religiosa" e chi ha affermato che "il sacerdote é oggetto di frequenti ammonimenti" e che il luogo dove ci riuniamo per pregare é "canonicamente fuori legge". Tali affermazioni, contrarie alla verità e alla carità, ci hanno portato a rivolgerci all’autorità competente, per iscritto e di persona - in ottemperanza a quanto stabilito dal can. 220 del Codice di diritto canonico che recita: "non é lecito ad alcuno ledere illegittimamente la buona fama di cui uno gode o violare il diritto di ogni persona a difendere la propria intimità" - al fine di ottenere un suo formale intervento volto a smentire e a sconfessare simili calunnie ma, purtroppo, tale richiesta é sempre stata decisamente ricusata dalla predetta autorità.
Visti i vani ed infruttuosi tentativi che sono stati attivati a vari livelli volti a dirimere tali dicerie, in alternativa, abbiamo addirittura consigliato a don Claudio e a Marisa di adire a vie legali, presso i tribunali civili al fine di difendere la loro buona fama; ma, per tutta risposta, i medesimi ci hanno sempre ricordato che il perdono a coloro che fanno soffrire é la forma più alta e più difficile dell’amore.
Comunque, per dimostrare l’infondatezza di alcune calunnie, Marisa é stata sottoposta a visite e ad esami clinici presso il Day Hospital della Clinica delle Malattie Nervose e Mentali dell’università degli studi di Roma "La Sapienza" nei giorni 10 ottobre 1995 e 21 novembre 1995. I risultati delle analisi sono riportati in allegato a questa presentazione e sono materialmente conservati presso i nostri archivi. Essi dimostrano l’inconsistenza di accuse infamanti, i cui echi - purtroppo - sono pervenuti e continuano a pervenire.
Il 24 ottobre 1995 é morto don Guido Ranalli, un anziano sacerdote che ha condiviso con noi gioie e sofferenze e ci ha sempre assistito con affetto e rispetto in tutti i numerosi e difficili momenti. Fino ad oggi é stato uno dei pochi sacerdoti di Roma che si é unito a noi nella preghiera, ha partecipato alle apparizioni mariane e ha creduto alle apparizioni eucaristiche.
In data 30 ottobre 1995 il Card. Ruini scrive a don Claudio Gatti che "dopo i fatti da lei comunicati ritengo necessario costituire una commissione che riferisca alla competente autorità ecclesiastica su questi fatti. La commissione, presieduta da S. E. Mons. Nosiglia sarà costituita dai sacerdoti già incaricati e dal Padre Roberto Zavallone o.f.m.". Il 26 novembre 1995, come preannunciato dalla Madonna, é arrivato il "grande giorno" secondo il giudizio di Dio e non quello degli uomini che sono abituati a seguire parametri solo terreni.
Riportiamo il comunicato conclusivo che é stato distribuito ai giornalisti presenti il 26 novembre a via delle Benedettine.
"Oggi, 26 novembre 1995, festa liturgica di Cristo Re dell’universo, nella sede della comunità Impegno e Testimonianza, c'é stato un incontro di preghiera in preparazione a un annuncio - e avvenuto - straordinario evento eucaristico. Nonostante l’inclemenza del tempo, la partecipazione numerosa di fedeli é stata una grande testimonianza di fede e di amore all’eucaristia e alla Madonna.
l’incontro di preghiera si é aperto con il canto «Lodate il Signore», con il quale l’assemblea ha voluto esprimere la propria gioia di incontrarsi con Cristo e coi fratelli. Don Claudio Gatti, da venticinque anni direttore spirituale della «veggente» Marisa Rossi, nella catechesi ricostruisce la storia dell’evento odierno. Sottolinea che esso, allo stesso modo dei precedenti, é legato alle presunte apparizioni di Maria Madre dell’eucaristia, la quale nell’arco di alcuni anni, a nome di Dio, ha dato dei messaggi raccolti in due volumetti. Egli evidenzia, al riguardo, il rapporto essenziale, reale, oggettivo tra l’eucaristia, la Madre dell’eucaristia e la Chiesa in unione con il Papa e i Vescovi in comunione con Lui".
Don Claudio precisa, altresì, che le apparizioni eucaristiche sono avvenute in un «clima di profondo raccoglimento e silenzio»: non c'é stato mai il più piccolo accenno di fanatismo, di ricerca del sensazionale o di culto di persona. Egli ricorda inoltre che Gesù il 25 giugno del c.a. e la Madonna il 1° luglio dello stesso anno, hanno annunciato che «la sacra particola sarà visibile e troneggerà in questo luogo santo e taumaturgico» (é appena il caso di ricordare che, sebbene in modalità diverse, anche a Fatima l’eucaristia ai tre pastorelli si rese presente grazie ad un Angelo). Don Claudio continua dicendo che nel presente questo giorno glorioso, liturgicamente dedicato a Cristo Re dell’universo, la Madonna stessa ha chiesto una novena di preghiera, di digiuno e di sacrifici: soprattutto ha chiesto la santa confessione e la preparazione alla S. Messa festiva, ognuno nella propria parrocchia, per vivere degnamente il grande mistero dell’eucaristia e l’evento odierno. A ciò si deve unire l’impegno a persistere nella grazia e ad amare anche chi fa soffrire. Alla catechesi di don Claudio é seguito il S. Rosario, con spunti di meditazione proposti da don Gesuino Monni e alternato con canti.
Durante questa preghiera Marisa, la «veggente», giunge con in mano un’ostia grande, visibile a tutti: come da testimonianze oculari l’ha ricevuta quando, uscendo dall’abitazione, si dirigeva all’altare esterno. Tali testimoni assicurano dell’improvvisa comparsa dell’ostia nelle mani di Marisa, tanto che la stessa ha evidenziato la propria sorpresa. é necessario dire che, contrariamente al suo solito, Marisa, costretta da alcuni mesi alla sedia a rotelle, procede con le proprie gambe.
Marisa, giunta all’altare, consegna la santa Ostia a don Claudio, il quale la ripone nell’ostensorio, intronizzandolo sull’altare. Mentre il SS. Sacramento viene incensato, la «schola cantorum» della Comunità e l’assemblea cantano e recitano il «Gloria in excelsis Deo». Il perché di questo canto trova una giustificazione nel ricordare che proprio con tali parole gli Angeli invitarono i pastori ad andare a Betlemme per incontrare il Salvatore, il Messia, il Signore; anche la Madonna, Madre dell’eucaristia, a sua volta ha invitato i suoi figli a venire qui per incontrare Gesù Eucaristia. Era quindi giusto ripetere lo stesso canto degli Angeli.
Si forma quindi, sempre sotto la pioggia, una piccola (compatibilmente con gli spazi) processione aperta da numerosi sacerdoti; segue don Claudio che reca il SS. Sacramento; chiude un gruppo di medici; la processione si snoda tra due ali di fedeli che, pregando e cantando, assistono raccolti e commossi al passaggio di Gesù.
Al termine della processione, il sacerdote impartisce la benedizione eucaristica ad ogni singolo malato; dopodiché Gesù viene intronizzato di nuovo sull’altare; segue la professione di fede, cioé la recita del «Credo». Con la benedizione di tutti i presenti, infine, si conclude l’incontro assembleare, ed iniziano i turni di adorazione davanti a Gesù Sacramentato; essa si prolungherà fino a mezzanotte. Sarà ripresa lunedì 27, alle ore 10:00".
Ora, riportando fedelmente tutto ciò di cui don Claudio e Marisa ci hanno messi al corrente, si dà notizia in dettaglio dei rapporti intercorsi negli ultimi mesi, tra i due protagonisti di questa vicenda e l’autorità ecclesiastica, nelle persone dei membri della commissione istituita dal Card. Vicario. Si ritiene infatti necessario che le persone vengano informate circa lo svolgimento dei fatti, per modo che anche di fronte agli uomini ci sia assunzione di responsabilità da parte di tutti coloro che sono intervenuti nella vicenda stessa.
Il 28 novembre 1995, Mons. Nosiglia telefona a don Claudio per chiedergli se Marisa può incontrare la nuova commissione. Don Claudio risponde: "Finalmente! Era ora che si facesse questo incontro". Quando giungono Padre Castellano, Padre Zavallone e Mons. Tuzia, don Claudio chiede loro di voler presenziare all’incontro, come é previsto dal canone 1481, § 2 del C.I.C. I tre sacerdoti replicano che non c'é bisogno della sua presenza, poiché é un incontro che avviene tra fratelli.
I tre commissari, al contrario, durante l’interrogatorio mostrano: impostazione aggressiva, acriticità nelle affermazioni, calunnia, plagio, manipolazione, estorsione di affermazioni, blandizie e contraddizioni. Nel corso dell’interrogatorio, chi si distingue particolarmente per l’aggressività é Padre Zavallone, al quale tuttavia bisogna riconoscere di aver scritto pagine ricche di saggezza e di sapienza e trattato importanti problemi psicologici.
Le anime vanno amate e rispettate: bisogna soffrire per loro, non farle soffrire. Il comportamento tenuto dai tre sacerdoti nei confronti di Marisa, inoltre, é stato perpetrato in aperto contrasto a quanto prescritto dal can. 1564 che stabilisce: "Le domande siano brevi, appropriate all’intelligenza di colui che deve essere interrogato, non includano più elementi insieme, non siano cavillose, non siano subdole, non suggeriscano la risposta, escludano qualsiasi offesa e riguardino la causa di cui si tratta". Il fatto che una persona non più giovane, malata, da sola, non dotata di cultura teologica abbia resistito a tre esperti e colti sacerdoti é la riprova che si é realizzato quanto é scritto nel Vangelo: "Mettetevi bene in mente di non preparare la vostra difesa, io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né combattere" (Lc 21, 14-15).
Durante l’interrogatorio, Marisa - a cui la Madonna non ha mai fatto mancare la sua presenza ed il suo aiuto - chiede più volte, senza ottenerlo, di far chiamare don Claudio e ha invitato i sacerdoti ad avere nei suoi riguardi un atteggiamento più rispettoso. Finito l’interrogatorio Marisa era spossata, sofferente, come può testimoniare il referto medico stilato dal dott. Gian Pio Paolucci, medico legale.
Il 1° dicembre 1995, dietro richiesta di Mons. Nosiglia, don Claudio si reca di nuovo in Vicariato accompagnato dal dott. Paolucci e consegna il certificato medico di cui sopra che riportiamo in questa sede:
"Obiettivamente constatavo la presenza di una deflessione del tono dell’umore con associata ansia. Durante il colloquio si evidenziava un'attenzione polarizzata sull’incontro del giorno prima, con sintomatologia psichica reattiva. La situazione psicologica della paziente era incentrata su di una conflittualità di difficile soluzione, e una progettualità proiettata sulle future difficoltà. Tale quadro configura la diagnosi di stato depressivo-ansioso a carattere reattivo". Nella stessa circostanza il dottor Paolucci illustra le conclusioni dei dottori del Policlinico che hanno visitato Marisa. Mons. Nosiglia afferma che la riunione della commissione avvenuta il 28 novembre 1995 é nulla, poiché non é stato redatto nessun verbale. Facciamo notare che questa riunione é l’unica che fino ad oggi ha fatto la commissione nominata dal Card. Vicario il 30 ottobre 1995.
Alla domanda del Vescovo: "Chi ha consacrato l’ostia?", don Claudio fa notare che lui ha sempre parlato di ostie "trasportate" da Gesù o dalla Madonna e che tali ostie erano state oggetto di profanazione, o sottratte alla profanazione oppure prese da tabernacoli. Si può impedire al Sommo ed Eterno Sacerdote di esercitare il compito di trasportare l’eucaristia come fanno dei semplici laici, ministri straordinari dell’eucaristia?
A Dio nulla é impossibile e noi non possiamo certo imporgli regole o comportamenti e/o esigere che si conformi alle nostre idee.
D'altra parte, ciò che é avvenuto a via delle Benedettine non é né nuovo né originale per la Chiesa, perché a Fatima l’angelo del Portogallo ha mostrato ai tre pastorelli l’ostia e il calice e ha dato la comunione a Lucia (ne é prova la testimonianza statuaria posta lungo i valinos oggetto di pubblica devozione) e, come é scritto nella vita di diversi santi, Gesù molte volte ha consegnato la Santa Comunione ad anime particolari. Don Claudio ha ripetuto al Vescovo, e questo emerge dalle sue catechesi, che Maria non é sacerdote, ma é Madre del Sommo ed Eterno Sacerdote, Madre di tutti i sacerdoti. Lei non é sacerdote e quindi non può consacrare. La Madonna in un recente messaggio ha riconosciuto: "Io non consacro le ostie che consegno alla vostra sorella" (53).
Nella medesima riunione il vescovo presidente della commissione non fa alcuna proibizione né chiede a don Claudio di astenersi da qualsiasi atto di culto nei riguardi delle sacre particole consegnate a Marisa da Gesù o dalla Madonna. Dal momento che l’autorità ecclesiastica, pure informata, non ha proibito inizialmente nessun tipo di culto alle ostie che appaiono nelle mani di Marisa, queste ostie che noi riconosciamo consacrate, sono state portate da don Claudio in processione ed esposte all’adorazione dei fedeli.
Gesù e la Madonna non possono consegnare ostie non consacrate. Purtroppo questa proibizione é arrivata, da ultimo, attraverso un decreto del Card. Vicario datato 13 marzo 1996.
A parte ciò occorre ancora una volta sottolineare come le reali apparizioni dell’eucaristia continuano a verificarsi, alla presenza di centinaia di persone: di queste reali apparizioni é conservata, presso i nostri archivi, la documentazione fotografica e la ripresa in videocassetta, ma la commissione non ha mai voluto prenderle in considerazione.
Come Giovanni "ha visto le bende che giacevano distese e il sudario che era sopra il capo, e ha creduto" (Gv 20, 6-7), che Cristo era risorto, così tutte queste persone hanno visto l’ostia grande, una o più ostie piccole nelle mani di Marisa ed hanno creduto che erano l’eucaristia. A questo punto é logico che per raggiungere la certezza che le ostie sono portate da Gesù, dalla Madonna, dagli Angeli e quindi consacrate, si deve escludere che non ci sia intervento diabolico o trucco umano.
Don Claudio ha chiesto al Card. Ruini, a Mons. Nosiglia e ai membri della commissione di mandare uno o più esorcisti sul posto in modo che facciano gli opportuni esorcismi alle ostie che appaiono per escludere la presenza del demonio. Ha sollecitato più volte la presenza dei membri della commissione, di medici ed esperti inviati dal Vicariato che per mezzo di osservazione personale e controlli scientifici possano escludere qualsiasi trucco o gioco di prestidigitazione. Don Claudio ha sempre incontrato da parte dell’autorità ecclesiastica un netto rifiuto ad ottenere ciò che ha chiesto insistentemente. Come non sottolineare che mentre dalla nostra parte non esistono timori in merito ad indagini, verifiche, interrogatori ed analisi, l’autorità ecclesiastica, da parte sua, le esclude. Anzi, l’autorità ecclesiastica é arrivata ad affermare - come hanno riferito, oltre a don Claudio, anche alcune persone che hanno avuto colloqui con la medesima - senza aver fatto nessuna indagine, che le apparizioni delle ostie nelle mani di Marisa sono "fenomeni da baraccone o trucchi" e che anche se vedessero volare le ostie penserebbero che non sono consacrate, ma "mosse da forze elettromagnetiche".
Di fronte a tanta ostinata resistenza ci si può solo abbandonare a Dio e pregare con Cristo: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23, 34) e ricordarci ciò che é scritto nel prologo di Giovanni: "é venuto nella sua casa e i suoi non l’hanno accolto" (Gv 1, 11).
La visibilità della santa particola trasportata da Gesù, dalla Madonna, dagli angeli é un grande miracolo, é un grande segno che vuole ricordare agli uomini che "l’eucaristia é il Pane di Dio, quello che discende dal cielo e dà la vita al mondo. Io sono il Pane disceso dal cielo. Io sono il Pane della vita. Io sono il Pane vivente disceso dal cielo: se uno mangia di questo Pane vivrà in eterno; e il Pane che Io darò é la mia Carne per la vita del mondo" (cfr. Gv 6).
A chi afferma: "é compito dei sacerdoti parlare dell’eucaristia" possiamo rispondere "é vero. Ma perché i cristiani sono massicciamente lontani dall’eucaristia? Perché molti non sanno cos'é l’eucaristia? Perché le cosiddette messe nere vedono la presenza di sacerdoti, di suore e di giovani? Perché l’eucaristia non é sempre celebrata o ricevuta in stato di grazia? Perché l’eucaristia fa paura, é combattuta, é ridimensionata? Perché anche tra ecclesiastici aumentano coloro che accettano l’eucaristia come segno e non come presenza?".
Potremmo prolungare il numero delle domande, ma preferiamo fermarci qui ed invitare tutti a dare delle risposte. Nonostante questa triste e preoccupante situazione Gesù ha promesso che "Dio Padre farà trionfare l’eucaristia prima in questo luogo taumaturgico durante l’apparizione e poi realizzerà il grande trionfo eucaristico in tutto il mondo" (54). Questo é un annuncio di speranza, di risurrezione, di rinascita dell’uomo, delle famiglie, delle comunità e della Chiesa.
Ricordiamo ciò che é scritto nel documento conciliare "Presbyterorum ordinis": "Nella SS.ma Eucaristia é racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioé lo stesso Cristo, nostra Pasqua e Pane vivo che, mediante la Sua Carne vivificata e vivificante nello Spirito Santo, dà la Vita agli uomini".
Giovanni Paolo II segue le orme dei suoi grandi predecessori: di Giovanni XXIII che ha profeticamente annunciato "la nuova Pentecoste" di cui godrà tutta la Chiesa e di Paolo VI che ha presieduto e guidato il Concilio Vaticano II, che ha formulato le grandi risposte della Chiesa "Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana" ad un mondo alla deriva e desideroso di certezze. Nella lettera apostolica "Tertio Millennio adveniente" Giovanni Paolo II scrive: "Essendo però Cristo l’unica via di accesso al Padre, per sottolineare la presenza viva e salvifica nella Chiesa e nel mondo, si terrà a Roma, in occasione del Grande Giubileo, il Congresso eucaristico internazionale. Il Duemila sarà un anno intensamente eucaristico; nel sacramento dell’eucaristia il Salvatore, incarnatosi nel grembo di Maria venti secoli fa, continua ad offrirsi all’umanità come sorgente di vita divina". Don Claudio ripete spesso che tutto il terzo millennio sarà intensamente eucaristico.
La Madre dell’eucaristia appare a Roma per questo scopo: preparare il trionfo dell’eucaristia che da Roma si estenderà a tutta la Chiesa. Cristo é entrato in Gerusalemme sopra un'asina e "la folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli ulivi e li stendevano sulla via. La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro gridava: Osanna al Figlio di Davide: benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nel più alto dei cieli" (Mt 27, 6-7).
l’eucaristia entrerà con potenza e amore a Roma e nel mondo e tutti i suoi figli l’accoglieranno con fede rinnovata e vigorosa. Maria ha assistito all’ingresso trionfale di Cristo a Gerusalemme con mestizia, perché sapeva che all’osanna sarebbe succeduto il Crucifigge. La Madre dell’eucaristia parteciperà con intensa gioia all’ingresso trionfale dell’eucaristia a Roma, nella Chiesa e nel mondo, perché sa che finalmente gli uomini accoglieranno Gesù Eucaristia per farsi rinnovare interiormente dalla sua potenza d'amore.
l’eucaristia diventerà il cuore della Chiesa.
Comitato Madre dell’eucaristia
Roma, 25 marzo 1996
Festa dell’annunciazione del Signore
Festa (provvisoria) della Madre dell’eucaristia
Qui sono citati i messaggi da cui sono trascritti i brani riportati tra virgolette.
(1) Mess. del 8 dicembre 1994
(2) Mess. del 10 dicembre 1994
(3) Mess. del 10 dicembre 1994
(4) Mess. del 11 dicembre 1994
(5) Mess. del 11 dicembre 1994
(6) Mess. del 11 dicembre 1994
(7) Mess. del 11 dicembre 1994
(8) Mess. del 18 dicembre 1994
(9) Mess. del 2 febbraio 1995
(10) Mess. del 9 febbraio 1995
(11) Mess. del 4 febbraio 1995
(12) Mess. del 9 marzo 1995
(13) Mess. del 16 febbraio 1995
(14) Mess. del 11 dicembre 1994
(15) Mess. del 26 febbraio 1995
(16) Mess. del 4 marzo 1995
(17) Mess. del 28 maggio 1995
(18) Mess. del 11 aprile 1995
(19) Mess. del 7 ottobre 1995
(20) Mess. del 21 novembre 1994
(21) Mess. del 17 giugno 1995
(22) Mess. del 30 ottobre 1994
(23) Mess. del 26 marzo 1995
(24) Mess. del 1 giugno 1995
(25) Mess. del 31 maggio 1995
(26) Mess. del 13 novembre 1994
(27) Mess. del 30 maggio 1995
(28) Mess. del 3 maggio 1995
(29) Mess. del 10 maggio 1995
(30) Mess. del 26 marzo 1995
(31) Mess. del 15 maggio 1995
(32) Mess. del 15 gennaio 1995
(33) Mess. del 10 dicembre 1994
(34) Mess. del 4 febbraio 1995
(35) Mess. del 5 marzo 1995
(36) Mess. del 19 marzo 1995
(37) Mess. del 26 marzo 1995
(38) Mess. del 20 maggio 1995
(39) Mess. del 23 marzo 1995
(40) Mess. del 11 febbraio 1995
(41) Mess. del 14 maggio 1995
(42) Mess. del 22 gennaio 1995
(43) Mess. del 26 febbraio 1995
(44) Mess. del 5 marzo 1995
(45) Mess. del 17 giugno 1995
(46) Mess. del 20 novembre 1994
(47) Mess. del 30 aprile 1995
(48) Mess. del 25 giugno 1995
(49) Mess. del 29 giugno 1995
(50) Mess. del 1 luglio 1995
(51) Mess. del 15 luglio 1995
(52) Mess. del 30 luglio 1995
(53) Mess. del 5 maggio 1996
(54) Mess. del 29 giugno 1995
Marisa é stata sottoposta ai seguenti esami:
1) esame neurologico
2) esami ematochimici ed esami urine
3) EEG
4) Video EEG
5) esame neuropsicologico clinico.
1) l’esame neurologico riporta: paziente vigile, lucida, orientata nel tempo e nello spazio. Impossibile la valutazione della stazione eretta e della deambulazione a causa della presenza di problemi di natura ortopedica (meniscopatia-artropatia ad entrambi le ginocchia).
Per il resto nulla da segnalare.
Motilità riflessa: irideo: presente a dx e sx, simmetrici i riflessi bicipitale, brachioradiale, cubitopronatore, tricipitale. Non elicitabili i riflessi rotulei e achilei bilateralmente (si segnala la presenza di problemi ortopedici ad entrambi i ginocchi). Riflesso plantare in flessione bilateralmente.
Sensibilità: in ordine le superficiali e le profonde.
2) Gli esami ematochimici e gli esami delle urine sono nella norma.
3) Il tracciato EEG é nei limiti della norma.
4) Questo é il referto dell’esame video-EEG:
"Monitoraggio eseguito dalle ore 10:58 alle ore 17:41 del 21 novembre 1995 con paziente in stato di veglia, collaborante.
Tracciato elettroencefalografico con ritmo di fondo a 10 c/s, di medio voltaggio, simmetrico, reagente. l’iperpnea non induce modificazioni. Durante il periodo di riferito contatto mistico (dalle ore 17:29 alle ore 17:38) non sono state osservate modificazioni patologiche del tracciato".
5) l’esame neuropsicologico clinico evidenzia che: "La sig.na Marisa Rossi é stata sottoposta ad un’indagine neuropsicologica atta a valutare il suo livello intellettivo nonché ad evidenziare eventuali deficit delle funzioni cognitive.
Accede volentieri all’esame a cui presta una collaborazione costante ed adeguata; comprende le consegne che le vengono date mantenendole il tempo necessario alla loro esecuzione.
Non fenomeni di estinzione alla doppia stimolazione simultanea nella modalità tattile, visiva, ed acustica.
Assente bilateralmente il riflesso pollico-palmo-mentoniero.
Non disorientamento temporo-spaziale. Non deficit di natura afasica.
Da un'analisi più dettagliata delle prestazioni fornite alle singole prove, il soggetto mostra di possedere un ottimo patrimonio verbale, una buona capacità di apprendimento, di analisi e sintesi, di maturità sociale e creativa.
Conservata la capacità di pianificazione anticipatoria delle azioni nel quadro di una comprensione integrale della situazione.
Conclusione: i dati del presente esame non evidenziano alcuna compromissione delle funzioni cognitive esaminate in soggetto di intelligenza media".
Giudizio diagnostico:
"Assenza di patologia neurologica e psichiatrica in atto".
"Impossibilità alla stazione eretta e alla deambulazione in esito a patologie osteo-articolari e reumatologiche".