Storia delle apparizioni
Anno Sociale 1996 - 1997
Prima imparate ad amare, poi pregate
Siamo del parere che la presentazione a questo nuovo volume dei messaggi della Madre dell’Eucaristia sia superflua, perché mai, come in quest’ultimo anno sociale, Gesù e la Madonna sono stati così assiduamente presenti in mezzo a noi, per cui leggendo attentamente i messaggi che ci hanno dato, è possibile conoscere la nostra storia. Gesù Eucaristia e la Madre dell’Eucaristia hanno gioito, sofferto, atteso, pregato, hanno vissuto con noi ogni attimo della nostra vita che va dal 1 novembre 1996 al 30 settembre 1997.
Affermiamo davanti a Dio, alla Chiesa e alla nostra coscienza che in questo lavoro il nostro obiettivo è essere sorretti dalla carità e rispettosi della verità, perché come ha detto Gesù: "La verità vi fa liberi". (Gv 8,32)
Niente e nessuno ci potrà condizionare: né rispetto o calcolo umano, né paura di assumerci le nostre responsabilità, né il timore di andare incontro a gravi conseguenze.
Quest’anno sociale si apre con la ricorrenza del 50° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Giovanni Paolo II, una felice coincidenza anche per noi.
Il Papa, il 27 ottobre 1995, ha affermato: "Il sacerdozio è un dono, un mistero; il sacerdozio è punto nevralgico dell’intera vita e missione della Chiesa. La santa Messa è in modo assoluto il centro della mia vita e di ogni mia giornata. Mai nel corso di questi anni ho lasciato la celebrazione del Santissimo Sacrificio. Se ciò è accaduto, è stato soltanto per motivi indipendenti dalla mia volontà".
Come può coesistere questo insegnamento del Papa con l’orientamento di molti sacerdoti e di diversi Vescovi che puntano a sostituire la celebrazione della santa Messa con la semplice liturgia della Parola? Ecco i motivi che adducono questi ecclesiastici: 1) l’esiguità dei fedeli presenti sconsiglia la celebrazione della santa Messa perché favorisce in essi l’idea che sia piuttosto una devozione che l’atto di culto pubblico più importante; 2) la liturgia della Parola permette ai fedeli di raggiungere una approfondita conoscenza della santa Messa.
Tutti possono facilmente comprendere la pretestuosità di questi motivi e qualora ci fosse qualche dubbio è sufficiente ricordare quanto hanno detto Gesù e la Madonna.
Tutte le preghiere da noi elevate il 1° novembre sono state offerte a Dio per il Santo Padre e abbiamo incluso in esse i Cardinali, i Vescovi, i sacerdoti uniti e fedeli al Papa.
Purtroppo Marisa, mentre seguiva in TV la santa Messa celebrata dal Papa ha dovuto interrompere la trasmissione, perché riconoscere intorno al Santo Padre degli ecclesiastici che non sono né uniti né fedeli al Vicario di Cristo le ha fatto molto male.
Noi non li conosciamo, finora né Don Claudio né Marisa li hanno mai indicati; ma fiduciosi che "le porte degli inferi non prevarranno contro la Chiesa" (Mt 16,18), ricordiamo anche le parole del Cardinal Valeriano Gracias, primo Cardinale indiano: "La Chiesa continua tranquillamente a seppellire i suoi becchini".
A Marisa che chiede: "Perché non vi fate vedere anche dagli altri?" la Madonna risponde: "Non ti sembra, figlia mia, di chiedere un po’ troppo questa mattina? Dio ancora non ha deciso questo".(1)
È molto bello che Marisa chieda alla Madonna di farsi vedere anche dai suoi fratelli, ripetendo più volte questa preghiera durante l’anno, e la Madonna ha fatto capire che non solo ciò sarà possibile, ma in una apparizione di settembre ha annunciato che per alcuni sarà sicuro.
Sempre durante l’apparizione del 1° novembre la Madonna ha portato in paradiso Marisa che protestava: "Non mi portare all’inferno, già l’ho visto, già l’ho visto!".
La Madre dell’Eucaristia è una mamma che si preoccupa di evitare inutili sofferenze ai suoi figli, per questo ha raccomandato "di non riportare le cattiverie dette dagli uomini che non amano" a Don Claudio e a Marisa(2). Infatti alcuni, mossi certamente da buone intenzioni e nonostante Don Claudio abbia più volte invitato i partecipanti ai nostri incontri biblici e di preghiera a non riportare le calunnie raccolte da sacerdoti, suore e laici contro i miracoli eucaristici, riferiscono tali calunnie che fanno solo soffrire e contro le quali è bene opporre silenzio, preghiera e perdono.
Domenica 3 novembre la Madonna è venuta accompagnata come sempre dagli angeli, dai santi e dalle anime salve; tra costoro la Madonna ha indicato a Marisa Adriana, un’appartenente alla nostra comunità, morta la sera prima "dopo un dolce colloquio" con Marisa stessa, alla quale il Signore aveva concesso di recarsi in bilocazione all’ospedale per assisterla nel momento supremo.
Lo stesso giorno la Madonna ha consegnato a Marisa, mentre si svolgeva la processione penitenziale, un’ostia profanata durante una messa nera con atti inqualificabili.
Il Signore chiede continuamente a Marisa di immolarsi e di soffrire per la Chiesa e per la conversione dei sacerdoti e frequentemente le fa vedere i Cardinali, i Vescovi, i sacerdoti e le suore che sono in peccato mortale; Marisa ha confessato candidamente che ne ha riconosciuti molti.
Dal 7 al 14 abbiamo vissuto una settimana caratterizzata da continui e ripetuti miracoli eucaristici. Ogni giorno Gesù o la Madre dell’Eucaristia hanno portato ostie consacrate che emanavano un profumo particolare avvertito dai nostri giovani e dagli adulti che si sono uniti a noi nell’adorare Gesù Eucaristia.
Complessivamente abbiamo ricevuto venti particole e un’ostia grande che abbiamo trovato adagiate su una pianta di ibiscus, su una statua di Gesù Bambino, su un’altra della Madre dell’Eucaristia.
Diverse persone ironizzavano sulle apparizioni delle ostie sui fiori o sulle statue ed escludono in tutto questo l’intervento di Dio, sostenendo la presenza del diavolo o di trucchi.
Eppure sanno che Gesù appena nato è stato "deposto in una mangiatoia" (Lc 2,7), ma ciò che non sanno è che Gesù ha detto: "Qui, in questo luogo taumaturgico, è il mio tabernacolo. Io ho scelto i miei apostoli e il luogo per celebrare l’Eucaristia. Io ho scelto questo luogo e ne ho fatto il mio tabernacolo. Io ho scelto i miei giovani, i miei apostolini, e li voglio portare alla santità".(3)
La Madre dell’Eucaristia ha detto: "Avete notato come le cose di Dio sono bersagliate, calunniate. Vi siete accorti come il male si allarga a macchia d’olio e come il bene viene nascosto per rispetto umano, per paura delle risposte degli uomini. Del miracolo eucaristico non si parla, mentre la calunnia è sempre pronta. Continuano ad affliggere questi miei due cari figliolini, ma Dio onnipotente dà loro la forza di andare avanti e a voi il coraggio di parlare, di testimoniare il miracolo eucaristico che avete visto, di difenderlo, di amarlo con tutto il cuore".(4)
Al termine della settimana che ha visto il ripetersi di continui miracoli eucaristici la Madonna ha raccomandato: "Dovete ringraziare mio Figlio Gesù per la sua presenza, avvenuta in modo così bello, forte, eclatante. Gesù ha voluto dimostrarvi che Lui può apparire dove, quando e come vuole. Nessun uomo della terra può proibire a Gesù di apparire".(5)
Il 5 ottobre 1996 la Madonna aveva annunciato: "Dio può fare ciò che vuole, apparire dove vuole, può servirsi anche di una piccolissima e bellissima foglia su cui adagiarsi e dire: "Io sono qui, indipendentemente dagli uomini e dalla loro volontà. Io sono qui adagiato su questa piccolissima e ricamata foglia, perché sono Dio e a Me nulla è impossibile"". Ebbene il 14 novembre 1996 sempre la Madonna ha commentato: "Quando vi ho dato il messaggio in cui parlavo della bella foglia ricamata su cui poteva adagiarsi Gesù Eucaristia, non avete pensato che ciò si sarebbe verificato, ma Dio che è grande, buono, misericordioso e giusto ha voluto fare questo regalo a tutti".
Il 15 novembre 1996 Don Claudio e Marisa sono partiti per la Sardegna, invitati dal gruppo "Madre dell’Eucaristia" per presenziare ad alcuni incontri di preghiera. Gli incontri hanno registrato una numerosa affluenza di persone toccate dalla grazia che hanno risposto generosamente alla chiamata del Signore.
La conversione avviene sempre per iniziativa di Dio e Don Claudio e Marisa sono stati testimoni di questi miracoli spirituali.
In molte anime, specialmente di uomini e di giovani, si è acceso un tale grande amore a Gesù Eucaristia che ancora oggi non solo non si è affievolito, ma sta divampando in modo sempre più robusto. Ciò che è avvenuto in Sardegna ed in altri luoghi dove si sono recati Don Claudio e Marisa è la conferma di quanto dice Gesù stesso: "Fuoco sono venuto a gettare sulla terra e come vorrei che si accendesse". (Lc 12,49)
I miracoli eucaristici hanno continuato a verificarsi; in quattro giorni nel "Tabernacolo di Gesù" sono state depositate un’ostia grande e sette particole, alcune delle quali erano state sottratte alla profanazione ed altre mostravano bruciature, colpi di pugnale e peggio. Marisa ha sofferto la passione e la transverberazione in riparazione dei peccati commessi contro l’Eucaristia. La Madonna ha detto a Don Claudio e Marisa: "Voi due siete martiri della Chiesa, dell’Eucaristia e della Madre dell’Eucaristia".
Il giorno 30 novembre 1996 Don Claudio ha predicato ad un folto gruppo di giovani durante una giornata di ritiro. Gli oppositori delle apparizioni mariane e dei miracoli eucaristici hanno tentato di boicottare il ritiro: hanno telefonato alle suore che avevano messo la propria casa a disposizione del gruppo, dicendo che Don Claudio era scomunicato e che se il Vicariato fosse venuto a sapere che le suore avevano dato loro ospitalità avrebbe avuto da ridire con le religiose. Vogliamo aggiungere che il Vicariato aveva dato il permesso di fare il ritiro fuori dalla nostra casa.
Ai giovani la Madonna ha rivolto un importante messaggio; qui ne riportiamo alcuni stralci: "La Mamma non vi invita a stare sempre in preghiera o sempre in chiesa, vi esorta anche al divertimento ed allo sport, sempre fatto in unione a Cristo Gesù".
"Miei cari giovani sta a voi rendere il mondo bello. Gesù chiede l’amore a Dio, ai fratelli, al prossimo. Vuole che uniate i vostri genitori, anche se a volte, come dite voi giovani…".(6)
I nemici di Don Claudio e Marisa dimostreranno anche in futuro di conoscere in anticipo quando e dove i due si recheranno, è documentato che li hanno preceduti seminando calunnie e maldicenze ovunque i due si sono recati dietro invito.
La Madonna stessa ha spiegato il motivo per il quale una particola è stata appoggiata sul cuore di Marisa: "Anche la vostra sorella è un tempio, un tabernacolo vivente e Gesù gentilmente, amorevolmente si è posato sul suo corpo per far capire che quando un corpo soffre è Gesù che soffre e Lui si adagia, si posa sul corpo della persona malata che è in grazia; in ospedale, in casa, ovunque Gesù può scendere, può adagiarsi sul suo corpo".
Ogni malato che soffre può ripetere con Paolo: "Ora io mi rallegro delle sofferenze che sostengo per voi e supplisco, nella mia carne, a ciò che manca delle tribolazioni del Cristo, a vantaggio del corpo di Lui, che è la Chiesa". (Col 1,24)
È iniziata una nuova settimana ricca di sofferenze, ma caratterizzata da una continua presenza eucaristica, infatti la Madonna ha portato sette particole ed un’ostia grande.
Don Claudio ha più volte confessato che se lui e Marisa non avessero avuto il dono di vivere continuamente a contatto dell’Eucaristia, non avrebbero potuto portare avanti la grande missione il cui peso supera abbondantemente le loro deboli forze.
"Pregate per il vostro sacerdote che io chiamo il piccolo papa, pregate per questa missione che gli uomini ancora non si decidono ad accettare. Il Papa soffre, il piccolo papa soffre, gli uomini uniti al Papa soffrono".(7)
Nello stesso messaggio la Madonna ha aggiunto: "Quante riunioni fanno i grandi uomini della Chiesa, quante ne fanno i grandi politici! In quante chiese si riuniscono e dicono infinite parole, ma non sanno parlare d’amore".
In un messaggio riservato a Don Claudio e Marisa la Madonna ha parlato della triste e critica situazione della Chiesa e di molti uomini della Chiesa.
A noi è stato detto solo che "nella Chiesa ci sono cose nascoste, ma gravissime e quando verranno allo scoperto metteranno gli ecclesiastici furiosamente gli uni contro gli altri".
Il primo dicembre è stata depositata un’ostia grande sulla statua bianca della Madre dell’Eucaristia. Dopo la catechesi Don Claudio è salito nella stanza dove era l’Eucaristia, l’ha presa e l’ha collocata sull’altare della cappella.
La Madonna ha chiesto di fare una processione, ha indicato il tragitto da percorrere e arrivati davanti all’altare in giardino ha fatto intronizzare l’Eucaristia dicendo: "Questo è l’altare di mio Figlio" e ci ha invitati a pregare e ad adorare.
Il 5 dicembre, giorno di incontro biblico, Don Claudio ha trasferito in chiesa le ostie portate nei giorni precedenti dalla Madonna e, dopo una breve adorazione, le ha spezzate in piccoli frammenti che ha distribuito in comunione ai presenti. Dopo due anni, da quando ci hanno proibito di celebrare la santa Messa, è stata distribuita ai fedeli la Santa Eucaristia, portata dalla Madonna nella nostra cappella.
Durante l’apparizione Marisa ha presentato a Gesù, perché le approvasse, due lettere scritte al Papa dietro suggerimento della Madonna: una compilata da Don Claudio, l’altra dai giovani. Gesù ha incoraggiato a spedire le due lettere: "Voi dovete fare tutto ciò che è normale, naturale, dovete percorrere tutte le strade. Queste lettere scritte con tanto amore potrebbero smuovere tutti, per questo la mamma vi ha chiesto: "Pregate, affinché il santo Padre riesca a fare la volontà di Dio". Leggendo queste lettere qualsiasi persona potrebbe arrivare a chiedersi: "Ma cosa stiamo facendo?"".
Abbiamo consegnato le due lettere ad un sacerdote polacco, amico del Papa e nostro, e non abbiamo trascurato altre strade delle quali forse parleremo un giorno.
Nella stessa apparizione Gesù ha annunciato profeticamente: "Voi, giovani, avrete la gioia di fare la novena alla festa della Madre dell’Eucaristia, quando queste apparizioni saranno riconosciute".
Il 7 dicembre, vigilia della festa dell’immacolata Concezione, c’è stata la veglia di preghiera, o meglio la serenata dei giovani alla Mamma celeste. Sul volto della Madonna, ha detto Marisa, era presente un velo di tristezza per un evidente motivo: "Questo è un giorno dedicato ai divertimenti non sani, non belli. Da tempo ero qui a pregare, vi guardavo, allungavo gli occhi dappertutto e vedevo tanti giovani divertirsi, godere non in grazia".
Si è formata la processione che si è snodata fino all’altare in giardino. Qui tutti si sono fermati in preghiera e Marisa ha patito la transverberazione. Poi la Madonna ha invitato Marisa a salire i gradini dell’altare e ad accogliere e comunicarsi con la particola fuoriuscita dal costato del crocifisso.
Rivolta a Don Claudio Marisa ha detto: "La Madonna ha portato nella stanza di sopra l’Eucaristia per farti contento e desidera che i giovani vadano ad adorare Gesù".
Don Claudio, Marisa e i giovani si sono recati nella "stanza di sopra" e hanno visto con stupore che sull’altarino provvisorio era stato collocato l’ostensorio con dentro l’Eucaristia.
Il più emozionato era Don Claudio, perché aveva chiesto al Signore questo miracolo. Dopo abbiamo saputo che la Madonna stessa aveva preso l’ostensorio, pulito e poggiato su un tavolino, l’aveva collocato nel centro dell’altare e vi aveva messo nell’interno l’Eucaristia presa nel tabernacolo di una chiesa. Poi, la Madre dell’Eucaristia si era messa in ginocchio per adorare suo Figlio; così l’ha vista Marisa quando siamo entrati nella stanza.
Sorto finalmente il giorno della festa dell’immacolata, Marisa stava male, perché aveva sofferto tutta la notte. Ci siamo recati sulla via Laurentina, dove Don Claudio ha celebrato la santa Messa alla presenza di diverse centinaia di persone, tutti fratelli e sorelle che fanno parte dei vari gruppi di preghiera "Madre dell’Eucaristia" ramificati in diverse regioni d’italia.
Unica nota triste: continuiamo a girovagare, come il popolo ebraico nel deserto, da una chiesa all’altra per poter celebrare la santa Messa.
Gesù ci ha invitato "a pregare per la pace nella vostra bella Italia e per la pace a Roma. Tutti si preoccupano di abbellire Roma materialmente, ma non si preoccupano di aiutare le anime a convertirsi, di insegnare loro ad amare e comprendere il fratello che soffre".
La Madre dell’Eucaristia ha ripetuto: "Amate Gesù Eucaristia; l’Eucaristia è tutto. Accostatevi all’Eucaristia con cuore limpido, puro e parlate con Gesù, sempre. Vorrei tanto che i giovani della terra capissero l’importanza di ricevere Gesù Eucaristia in grazia. Molti non si confessano e non ricevono Gesù Eucaristia per rispetto umano o per vergogna. Ho pregato per voi e per tutti gli uomini della terra. Ho anche pregato per i grandi uomini della Chiesa. Essi si fanno forti del loro potere, del loro comando e pretendono l’ubbidienza, perché, dicono, sono l’autorità e rappresentano Dio. No, fate l’obbedienza ai Vescovi se sono uniti al Papa".(8)
Il 12 dicembre si è laureata una ragazza del nostro gruppo di giovani: Laura. È stata una tappa importante per l’interessata ed una spinta per tutti.
La Madonna aveva detto a Marisa, prima che Laura iniziasse la discussione della tesi: "Avrà 110 e lode"; così è stato.
La Madre dell’Eucaristia è vicina ai suoi apostolini in ogni momento della loro vita.
Alcuni giorni dopo, difatti, la Madre dell’Eucaristia ha desiderato intrattenersi solo con i nostri giovani, poiché li aveva visti preoccupati, tristi, abbattuti e li ha incoraggiati ad andare avanti nella strada dell’impegno, della testimonianza e dell’amore.
Ma non ha trascurato neanche gli adulti ai quali ha detto: "La Mamma desidera vedervi più sereni, più forti. Non dovete abbattervi per ogni sofferenza che arriva, specialmente quando è l’uomo a far soffrire. Se c’è qualche piccola sofferenza, non fatela pesare ai miei due cari figliolini; hanno già una grande croce da portare, cercate di aiutarli".(9)
Il 15 dicembre 1996 la Madre dell’Eucaristia si è unita a noi nel fare "la processione penitenziale per la conversione di tanti uomini che non amano Gesù".
Noi siamo, almeno per il momento a causa di una forte opposizione di ecclesiastici e suore, un piccolo gruppo, formato da persone semplici, umili, eppure la Madre di Dio prega, soffre e gioisce con noi, è sempre in mezzo a noi, qualunque attività ed impegno adempiamo.
La Mamma in vena di confidenza ha detto: "Io, come serva di Dio, ho fatto sempre la sua volontà, anche nei momenti più difficili, come quando il mio amato sposo stava morendo. Per anni ed anni l’ho curato, poi quando è salito al Padre, ho chinato la testa ed ho detto: "Dio mio, mio Tutto, sia fatta la tua volontà"".(10)
Marisa ci ha confidato, con il permesso della Madre dell’Eucaristia, della quale sta scrivendo la vita sotto dettatura, che S. Giuseppe è stato gravemente infermo e allettato per otto anni. Soprattutto nell’ultimo tempo della sua vita terrena Giuseppe era costantemente vigilato dall’amata sposa Maria e dal figlio adottivo Gesù che si alternavano nell’imboccarlo e nell’accudirlo. Gesù, essendo un giovane sano e forte, riservava a sé i compiti più faticosi, quale quello di sollevare e spostare l’amato padre putativo.
La Madre dell’Eucaristia ha continuato a soffrire con noi per la proibizione di celebrare la santa Messa nel luogo taumaturgico. "La mia grande amarezza, miei cari figli, è che non si può celebrare la santa Messa, ma quando verrà sarà un momento molto duro e difficile per la Chiesa e per il Papa. Voi non conoscete i tempi di Dio. I tempi sono vicini e duri. Chi vive in grazia di Dio non deve preoccuparsi di nulla, ma godere, gioire, pregare".(11)
Don Claudio ripete continuamente che ora la Chiesa sta vivendo il momento più critico della propria storia e che l’Eucaristia, sacramento d’amore, diventerà causa di divisione. Ripete che ci sarà una furiosa lotta tra Cardinali, Vescovi e sacerdoti che vedrà gli uni difendere l’Eucaristia e gli altri lottare contro di essa e che sono in atto nella Chiesa tentativi per abolire la devozione al Sacro Cuore e relativi primi nove venerdì del mese, di negare la verginità perpetua di Maria, di negare l’esistenza dei miracoli, dell’inferno e del demonio, di ridimensionare il III e il VI comandamento, di abolire la celebrazione della santa Messa nei giorni feriali ed altro; in poche parole distruggere la Chiesa fondata da Cristo e sostituirla con una diversa.
A questi signori suggeriamo di leggere ciò che dicono i profeti contro i sacerdoti del Vecchio Testamento che anticipano vizi e difetti di quelli del Nuovo Testamento. I passi che consigliamo di leggere sono: Os 4,5-9; Os 5,1; Is 28,7; Is 56,10-12; Ger 23,11; Ez 34,1-16 e per concludere l’intero Malachia.
Questa, descritta dai profeti citati, è la situazione di molti sacerdoti oggi, ma fortunatamente anche per essi valgono le parole di Gesù: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; Io non sono venuto a chiamare i giusti a penitenza, ma i peccatori". (Lc 5,31-32)
La Madre dell’Eucaristia ha responsabilizzato gli umili e semplici membri della nostra associazione, ha annunciato loro che Dio li ha chiamati a collaborare alla conversione dei sacerdoti e chiede loro un totale e fiducioso abbandono a Dio.
"Non potete capire quali sono i disegni di Dio. Dio poteva far celebrare la santa Messa nel mio gioiello. Lui può tutto, ma, dal momento che non conoscete i suoi disegni, non sapete se, dopo una grande prova, arriverà la conversione dei grandi uomini, anche se non di tutti. Dio si serve di piccole e semplici creature per portare alla conversione i grandi uomini della Chiesa, dello Stato, del mondo intero. Per questo ha bisogno di ognuno di voi".(12)
Marisa conosce, per rivelazione divina, ciò che accadrà nella Chiesa, in Italia e nel mondo, ma di tutto questo con noi non ha mai parlato; solo a Don Claudio ha comunicato quanto il Signore voleva che conoscesse. Sappiamo che a Marisa sono stati affidati molti segreti: di questi alcuni li rivelerà al momento stabilito da Dio al Papa, altri li porterà con sé nella tomba.
I miracoli eucaristici sono continuati: il 22 dicembre sono state depositate due particole su una coppia di angeli ed il 23 la Madonna ha deposto due ostie grandi in una teca; qualcuno vi ha visto un chiaro riferimento che per ora è conosciuto solo nell’ambito dei più vicini collaboratori.
Per tutta la novena in preparazione al santo Natale, la Madre dell’Eucaristia ci ha invitato ad "avere il cuore limpido, bello, pulito per permettere a Gesù Bambino di appoggiarsi in esso" e a gioire "perché la pace deve arrivare, l’Eucaristia deve trionfare; certo c’è chi sta pagando un duro prezzo per questo".(13)
In un colloquio con la Madonna, Marisa le ha proposto uno scambio: le ha detto di rinunciare alle sue apparizioni purché i presenti potessero avere la gioia di vedere il paradiso o Gesù Bambino o lei. La Mamma del cielo ha risposto: "Quando Dio Padre lo dirà" e ha aggiunto: "Chi è in grazia di Dio mi sente vicino".
Il 24, vigilia di Natale, mentre stavamo cenando con degli amici, abbiamo sentito un dolce profumo inondare tutta la casa. Interrotta la cena ci siamo recati nella stanza superiore, da dove partiva il profumo. Entrati, abbiamo visto ben disposte molte particole sul piccolo altare; Don Claudio ne ha contate diciotto, quanti i nostri giovani apostolini.
Alle 22:30, mentre in cappella intonavamo il "Gloria", Marisa, dietro ordine della Madonna, ha tolto il purificatoio che copriva Gesù Bambino e su di esso abbiamo visto appoggiata un’ostia grande.
Mentre adoravamo l’Eucaristia, a Marisa si è manifestata la SS. Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo erano davanti a noi.
La teofania trinitaria ci ha ricordato l’insegnamento della Madre dell’Eucaristia: "Nell’Eucaristia non è solo presente Gesù in corpo, sangue, anima e divinità, ma anche Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo; Dio Uno e Trino".
La veglia di preghiera è terminata alle ore 23, per dare la possibilità ai presenti di recarsi nelle loro parrocchie e partecipare alla santa Messa di mezzanotte.
Don Claudio e Marisa tornati a casa hanno acceso la TV per vedere la santa Messa celebrata dal Santo Padre, perché non potendo questa ancora essere celebrata nella nostra cappella, potessero almeno pregare con il Santo Padre.
Purtroppo tra gli ecclesiastici presenti Marisa ne ha riconosciuti alcuni che sono nemici del Papa, della Madonna e dell’Eucaristia e non potendo sostenere tale vista che sempre le provoca una grande sofferenza è stata costretta a chiedere di spegnere la TV.
Il giorno di Natale la Madre dell’Eucaristia ha rivelato: "La sofferenza del sacerdote è grande proprio perché hanno tolto non giustamente la santa Messa. Gli uomini della Chiesa hanno abusato del potere: "Io sono grande, tu sei piccolo e ti schiaccio"".
Ha aggiunto: "Per questo Dio fa tutti questi miracoli, manda continuamente suo Figlio Gesù in corpo, sangue anima e divinità. Miei cari figli, oh se poteste capire la grande grazia, i grandi miracoli che Dio ha voluto concedere a questo piccolo luogo, a questo luogo reso taumaturgico. Sono doni tanto grandi; nessuna chiesa del mondo li ha mai avuti".(14)
Sempre nello stesso messaggio la Madonna ha osservato: "La traduzione della vostra sorella a volte non è perfetta, ma si capisce benissimo ciò che Dio vuole". Questa osservazione ci dà lo spunto per fare alcune precisazioni.
Tutti sentono durante l’apparizione Marisa ripetere a voce alta il messaggio della Madonna; i presenti possono riprenderli o scriverli.
Nel tradurre, come dice la Madonna, Marisa può fare una traduzione non perfetta poiché Dio si adegua sempre alla persona a cui si manifesta, che può conoscere solo un numero limitato di vocaboli ed avere scarsa cultura. Noi aggiungiamo che da alcuni anni a questa parte Marisa molto spesso durante l’estasi continua a soffrire o addirittura soffre di più, perché unita alla passione del Signore e, quando la sofferenza è acuta, tradurre diventa un’enorme fatica.
Per questo motivo Don Claudio ha ricevuto dal Signore il compito di rivedere i messaggi e di trasportarli dallo stile parlato allo stile scritto e di farne i commenti.
Tutti coloro che hanno i messaggi registrati possono confermare che i messaggi scritti sono identici a quelli che hanno ascoltato durante l’estasi di Marisa.
Don Claudio ha voluto conservare nei messaggi scritti la spontaneità, la vivacità, la semplicità con cui sono stati tradotti da Marisa.
Il 26 dicembre in una apparizione riservata ai nostri giovani la Madonna ha detto: "Soltanto qui, in questo luogo taumaturgico, io appaio come "Madre dell’Eucaristia"".
La Madre dell’Eucaristia ha voluto fare chiarezza su una questione molto delicata. Da diverse parti, in Italia e fuori dell’italia, ci sono pervenute segnalazioni di apparizioni della "Madre dell’Eucaristia" che ci hanno lasciati perplessi. La Madonna con il suo intervento ha ristabilito la verità dei fatti; sappiamo che qualcosa del genere è avvenuto anche in altre apparizioni del passato, apparizioni che sono state riconosciute dalla Chiesa.
Il 1996 si è chiuso con una consolante esperienza.
Il 27 dicembre, festa di S. Giovanni Evangelista, Don Claudio, Marisa, nonna Iolanda e i giovani hanno voluto trascorrere una giornata di riposo e di distensione. La Madonna per tutto il giorno ha permesso a Marisa di camminare speditamente, la stessa cosa ha permesso anche a nonna Iolanda perché le interessate potessero essere indipendenti e non essere di peso per i giovani, in modo che tutti potessero liberamente godere e distendersi.
Nel cattedrale di Rieti, ed esattamente nella cappella del Crocifisso, ai cui piedi ci sono la Madonna e S. Giovanni, il Signore ha fatto vedere in visione a Marisa la futura chiesa della Madre dell’Eucaristia che sorgerà a Roma.
Terminata l’apparizione, Marisa ha descritto e disegnato ai presenti ciò che aveva visto. La chiesa, di forma ottagonale, sarà armoniosa, funzionale, sobria; tutto deve portare a convogliare l’attenzione dei presenti su Gesù Eucaristia al centro della chiesa, elevato sopra l’altare, sul quale, proveniente dall’alto, deve cadere la luce del sole.
l’altare deve essere collocato su tre gradini, ognuno dei quali non deve superare i 10 cm, per permettere a tutti, anche agli ammalati ed handicappati, di salire senza fatica per vedere… che cosa? Questo per il momento non lo sappiamo.
La chiesa deve avere solo la statua della Madre dell’Eucaristia, collocata su un lato dell’ottagono dietro l’altare.
La Madre dell’Eucaristia non ha dimenticato di indicare un ambiente dove le mamme possano lasciare i propri figli, affidati alle cure di persone esperte, per poter seguire con attenzione, silenzio e partecipazione la santa Messa e le altre funzioni che si svolgono in chiesa.
Per iniziativa umana possono sorgere vicino alla chiesa edifici e servizi per ospitare i pellegrini e soprattutto gli ammalati.
È desiderio del Signore che in questa chiesa si possa fare l’adorazione perpetua, giorno e notte, e a questa devono alternarsi i membri delle varie congregazioni in modo da dimostrare visibilmente di essere "cor unum et anima una".
Come è ormai tradizione, pochi minuti prima dello scadere della mezzanotte del 31 dicembre, Don Claudio e Marisa si sono messi in preghiera, ad essi si è unita la Madre dell’Eucaristia che li ha ringraziati per quanto hanno fatto e sofferto nel 1996. Li ha benedetti e incoraggiati a proseguire nella realizzazione della "grande missione" che Dio ha loro affidato, con coraggio, con fede e con amore.
Abbiamo messo sotto la misericordia di Dio il 1996 e sotto la sua provvidenza il 1997.
Iniziato l’anno 1997 Don Claudio e Marisa sono partiti per la Campania per alcuni incontri di preghiera che hanno visto l’affluenza di molte persone. I laici, organizzatori di questi incontri, li hanno preparati e divulgati con entusiasmo e spirito di sacrificio.
Agli incontri erano presenti molti giovani che hanno seguito con attenzione e in silenzio la catechesi di Don Claudio. Questi giovani hanno confessato successivamente che prima di ascoltare Don Claudio non avevano mai conosciuto la bellezza né compreso l’importanza di alcune verità del Cristianesimo. A tali incontri non hanno partecipato i sacerdoti che anzi si sono mantenuti a debita distanza.
Un sacerdote, accompagnato da tre persone, presenziava in incognito ad uno di questi incontri. Era sua intenzione - ha detto - ridicolizzare e disturbare le presunte apparizioni. Infatti aveva consegnato ai tre che l’accompagnavano dei petardi con l’ordine di farli esplodere ad un suo ordine. La Madre dell’Eucaristia ha toccato il cuore del sacerdote, suo figlio prediletto, che durante l’apparizione si è sciolto in lacrime e alla fine ha incontrato Marisa per chiederle perdono e raccontarle tutto.
Altri sacerdoti hanno mandato delle persone per spiare e riferire. Queste persone hanno compreso di trovarsi di fronte ad eventi soprannaturali autentici ed hanno confessato a Don Claudio che tornati dai sacerdoti che li avevano inviati li avrebbero rimproverati, perché avevano riferito loro solo false accuse nei riguardi del sacerdote e della veggente.
Gli incontri sono avvenuti all’aperto: chi aveva i locali non li ha concessi per accogliere i partecipanti. Durante uno di questi incontri, e precisamente al momento dell’apparizione, ha cominciato a piovere e la Madonna, per non far bagnare i partecipanti, ha allargato il suo manto.
La Madre dell’Eucaristia con una frase ha fotografato la situazione: "I lontani si sono avvicinati e coloro che credono di credere, i vicini, si sono allontanati".
Don Claudio e Marisa sono tornati a Roma il 4 gennaio, primo sabato del mese. La Madre dell’Eucaristia ci ha confidato una sua grande sofferenza: "Purtroppo ci sono mamme che con molta facilità gettano i bimbi. Questi bimbi ora sono qui accanto a me. Come fa una mamma a gettare un bimbo? Erode ha ucciso tanti bimbi, ma ancora oggi, alle soglie del duemila, ci sono molti Erode che continuano ad uccidere i bimbi".(15)
Poiché a queste apparizioni erano presenti molti giovani, diversi provenienti anche da fuori Roma, la Madonna ha dato ad essi un importante messaggio.
La prima domenica di gennaio, entrando in cappella, abbiamo avuto una gradita sorpresa: in mezzo all’altare troneggiava l’ostensorio contenente l’Eucaristia. Poco dopo la Madre dell’Eucaristia ha detto: "Io stessa ho preso l’ostensorio e vi ho depositato Gesù Eucaristia, quindi siete fuori dal decreto. Adorate Gesù Eucaristia, amatelo".(16)
Nella stessa apparizione la Madonna, dopo aver rivolto un richiamo materno ai membri della commissione che non vengono ad esaminare e dopo aver ricordato che per cinque volte abbiamo chiesto inutilmente al Vicariato di mandare gli esorcisti, ha rivelato che "la vostra sorella per tranquillità è andata da un arcivescovo a farsi esorcizzare. Io ero accanto a lei e lì erano presenti mio Figlio Gesù e il vostro sacerdote".
La Madonna ha rivelato anche che "molte persone, non potete immaginare quante, sanno di queste apparizioni. Questi messaggi non sono solo per voi, ma per tutti. La vostra sorella sta vivendo la passione e anche Don Claudio sta vivendo la sua grande passione. È stato tradito, è stato deluso, è stato preso in giro dai grandi uomini e dai piccoli", e ha confidato: "Sono molto triste perché ancora tanti uomini continuano a beffeggiare mio Figlio Gesù; non Lui personalmente, ma quelle creature che amano veramente Gesù Eucaristia. Sono molto triste perché il mondo non va e gli uomini continuano ad uccidersi con ogni mezzo. Giratevi intorno e vedete ciò che succede su questo pianeta terra, amato tanto da Dio, ma distrutto dagli uomini". Ci ha ammonito: "Quando succederà qualcosa di brutto, tutti correranno in chiesa e strisceranno sulle ginocchia verso mio Figlio Gesù; spero che ci sia ancora tempo per loro".(17)
La Madonna nella luce di Dio conosce benissimo il presente e il futuro; dell’uno e dell’altro ha messo a conoscenza Marisa che per volontà di Dio ne ha parlato solo a Don Claudio. I due per ora hanno l’ordine di tacere, parleranno solo quando lo permetterà il Signore, per ora ripetono continuamente "la salvezza dell’uomo e del mondo è riposta nell’Eucaristia".
L’Eucaristia riunirà le famiglie, gli stati, le confessioni cristiane e le diverse religioni del mondo. Il terzo millennio, per usare un’espressione del Papa, sarà intensamente eucaristico.
Il demonio continua a tentare Marisa in tutti i modi, la percuote ferocemente lasciandole lividi, ematomi e graffi sul corpo, e arriva a farle vedere come sarebbe perfettamente sana, ricca, rispettata da tutti se lo seguisse.
La Madre dell’Eucaristia ha esortato i nostri giovani: "Miei cari figliolini, apostolini, fate corona intorno al sacerdote e accompagnatelo con le vostre preghiere". I giovani hanno risposto generosamente all’appello della Madonna e, terminato l’incontro biblico, hanno raggiunto Don Claudio nella stanza dove erano conservate le diciotto particole portate dalla Madonna la notte di Natale e si sono fermati in preghiera con lui e Marisa.
Don Claudio ha letto e commentato alcuni brani dei capitoli 15° e 17° di S. Giovanni e dopo ha comunicato i diciotto giovani presenti con le diciotto particole, una particola per ogni giovane; lui e Marisa si sono comunicati con un’ostia grande portata lo stesso giorno dalla Madre dell’Eucaristia.
Il 12 gennaio la Madonna, dopo aver citato la frase di Don Claudio "È molto bello volare a contatto di ali" e dato un importante messaggio, sul quale torneremo dopo, ha ordinato a Marisa di alzarsi; sorretta per mano dalla Madonna e accompagnata dal sacerdote, si è avvicinata al tabernacolo e ha detto: "Devo aprire il tabernacolo".
Don Claudio l’ha incoraggiata ad ubbidire alla Madonna e così, con mano tremante e molto emozionata, ha aperto il tabernacolo e i vicini hanno visto adagiata sul fondo un’ostia grande. Dopo aver cantato "Tu sei Dio", Don Claudio ha ricordato che il 9 dicembre 1994, ubbidendo al Cardinal Ruini che aveva proibito di conservare l’Eucaristia nella nostra cappella, con una sofferenza di cui era stato testimone solo Dio e che solo in parte era stata vista dai fratelli, aveva preso l’Eucaristia per portarla altrove.
Se la Madonna, come dice lei stessa in un messaggio riportato nel III volume, non l’avesse aiutato, sarebbe stato ucciso da un infarto, tanta era la sofferenza in quel momento.
Ora, alla vigilia di un incontro con l’autorità ecclesiastica, definito difficile dalla Madonna, l’aver trovato nel tabernacolo Gesù Eucaristia doveva dare a tutti nuovo coraggio per proseguire nella via voluta da Dio.
Già il 9 gennaio 1997 la Madonna aveva detto: "La Mamma vi invita a pregare per l’incontro che lunedì prossimo avrà il vostro sacerdote con il Vescovo. Pregate per il vostro sacerdote, affinché abbia forza, coraggio e amore nel parlare con persone che occupano un posto importante e si sentono grandi. Il grande uomo può schiacciare il piccolo, ma Dio ama il piccolo".
Alla vigilia dell’incontro la Madre dell’Eucaristia ha detto: "Domani il vostro sacerdote avrà un incontro particolarmente difficile. Voi della terra e noi del paradiso preghiamo insieme per il sacerdote e facciamo sempre la volontà di Dio. Voi sapete quanto sia difficile per un piccolo sacerdote affrontare un grande sacerdote. Non vogliono colpire il sacerdote, ma colpiscono lui per non scagliarsi contro Gesù Eucaristia, perché è Gesù Eucaristia che vogliono togliere".
Il 13 gennaio Don Claudio si è recato in Vicariato. Sappiamo che molte persone hanno fatto la veglia notturna in preghiera. La mattina sono state celebrate molte Messe per l’incontro e molti sono stati in adorazione davanti al SS. Sacramento in varie chiese. Molti giovani ed adulti hanno atteso Don Claudio all’esterno del Vicariato per testimoniargli solidarietà ed affetto e, dopo averlo salutato, sono andati a pregare nella cappella del SS. Sacramento in S. Giovanni in Laterano.
Don Claudio si è incontrato in Vicariato con Mons. Nosiglia, vicegerente di Roma, con il quale ha avuto un lungo e sofferto colloquio.
Evitiamo in questa sede di esporre gli argomenti ed il tono del colloquio: ci limitiamo a dire che Mons. Nosiglia ha presentato a Don Claudio un nuovo decreto, ancora non valido perché carente della firma del Card. Ruini.
Il decreto rinnovava la proibizione di fare culto alle presunte ostie che appaiono nelle mani della signorina Marisa Rossi e imponeva, a norma del can. 823, che i presunti messaggi della Vergine Maria dovevano essere sottoposti al giudizio dell’ordinario diocesano prima della pubblicazione. Disponeva infine la chiusura totale delle attività del movimento: incontri biblici ed incontri di preghiera.
Coloro che avevano steso materialmente il decreto e colui che doveva firmarlo per renderlo esecutivo hanno dimostrato di conoscere in maniera distorta i fatti e non hanno tenuto nella giusta considerazione il decreto della congregazione della Fede N.58 (A.A.S.), approvato da Paolo VI in data 14 ottobre 1966, ed il can. 215.
Il nostro agire è pienamente conforme al Vangelo ed alla legge della Chiesa.
Comunque il 13 gennaio, che doveva essere per noi giornata di chiusura e di morte, sarà ricordato con gioia, perché per il coraggio, la lucidità e la forza di Don Claudio, palesemente sostenuto dalla Madonna presente al colloquio, "è stata ribaltata la situazione; ancora una volta i potenti hanno cercato di distruggere il piccolo uomo, ma io ero accanto a lui e lo aiutavo a parlare. Non è facile parlare ai grandi uomini di Dio e dell’Eucaristia. Continuate a pregare per il vostro sacerdote; sapete che è nella verità, ma è un sacerdote scomodo, molto scomodo. Io sono sempre accanto al sacerdote, specialmente quando deve fare incontri difficili. A volte in questi incontri si arriva anche a dire bugie, a mentire, a far finta di non ricordare. Hanno deriso il modo di fare di Dio. Se Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, non poteva formarsi un piccolo tabernacolo sulle statue, sulle foglie, sui fiori?".(18)
Infatti molti ecclesiastici ancora oggi continuano ad ironizzare sulle "apparizioni di ostie sugli alberi"; "Se fosse vero quello che dicono, Don Claudio e Marisa dovrebbero essere degli scoiattoli" (sic).
La Madonna è una meravigliosa maestra che si rivolge ai suoi figli in modo semplice; suo intento è farsi capire, non strabiliare.
I messaggi che la Madre dell’Eucaristia porta in nome di Dio sono ricchi di riferimenti biblici ed aiutano a comprendere ed a vivere le verità del Cristianesimo. Valga come esempio il messaggio che ha dato il 19 gennaio: è sufficiente leggerlo con attenzione e calma per convincersene.
La Mamma ha ammonito i suoi figli ricordando loro "che il braccio di Dio sta scendendo dolcemente, per dare la possibilità all’uomo di convertirsi".(19)
Con questo vuol dire che, tra non molto, al tempo della misericordia succederà quello della giustizia. Il giorno di Dio, che nel linguaggio biblico indica un intervento di Dio, sta per arrivare e, per chi non si è convertito e non ha creduto al Vangelo, non ci sarà scampo.
Alla Madre dell’Eucaristia sta molto a cuore la cura della cappella ed ha invitato i suoi figli a tenerla in ordine, come risulta dal messaggio del 26 gennaio 1997.
Una veggente che è in contatto con Don Claudio e Marisa ha descritto in modo molto espressivo l’attuale situazione della Chiesa: "Un uomo che cammina su una bomba che può esplodere da un momento all’altro".
La Madonna ha detto a Marisa: "Dio Padre ti chiede di soffrire molto per salvare il salvabile degli uomini della Chiesa".
Abbiamo deciso di stendere uno statuto che regoli la nostra associazione, il lavoro è a buon punto.
Vengono a pregare nel luogo taumaturgico persone provenienti anche da varie parti d’italia, mentre i sacerdoti sono scomparsi e le suore sono diminuite, come riconosce anche la Madonna: "Quante volte ho invitato sacerdoti e suore a venire a pregare in questo luogo taumaturgico, ma essi si rifiutano, perché hanno paura di perdere la poltrona e il potere".(20)
La Madre dell’Eucaristia ha dato dei precisi consigli ai sacerdoti per vivere autenticamente il sacerdozio. Devono dare gioia e non sofferenza alle anime, devono essere sempre disponibili per le confessioni. I superiori delle case di formazione devono pregare "per avere poche, ma sante vocazioni" e non devono accettare "le persone per forza, solo per riempire i conventi".
Si è rivolta anche alle suore lamentandosi: "Quante spose di mio Figlio Gesù non hanno capito l’importanza dei voti".
La notte del 1° febbraio Marisa è stata malissimo, ha sofferto molto. La situazione era talmente critica che Marisa, pensando che fosse giunta la sua ora, ha detto a Don Claudio: "Se potessi parlare agli uomini della terra li inviterei a pensare al paradiso e non alle cose brutte della terra. Senza Eucaristia non possiamo far nulla, con l’Eucaristia possiamo fare grandi sacrifici ed atti eroici. l’amore fa parte della vita, in paradiso c’è solo la carità. Girate e parlate del Paradiso, dell’Eucaristia, dell’amore di Gesù. Non continuate ad uccidervi con la parola, si uccide più con la parola che con la spada".
Poi rivolta a Gesù: "Gesù, ti amo, anche se sono così imperfetta. Ti prego, non stare sempre stretto a me, perché sento le tue spine".
Ha concluso dicendo alla Madonna: "Madonnina, tu ed io andiamo per il mondo e parliamo di Gesù Eucaristia".
È intervenuta la Madonna, ha appoggiato una particola sul cuore di Marisa che con essa si è comunicata ed è stata un po’ meglio.
Intanto in giardino davanti al crocifisso taumaturgico, quello dal cui costato è fuoruscita diverse volte l’Eucaristia, si erano raccolte molte persone.
Marisa, che pur essendosi ripresa leggermente non era in grado di scendere a pregare con i presenti, ha comunicato a Don Claudio: "La Madonna vuole che mi affacci alla finestra della mia camera con l’ostensorio in mano".
Poiché con Dio non si discute ma si ubbidisce, Don Claudio, che non aveva nulla in contrario, ha permesso a Marisa di fare quanto Dio voleva.
Mentre i presenti pregavano e cantavano, Marisa, che nel frattempo era entrata in estasi, sorreggendo l’ostensorio si è affacciata alla finestra.
Anche S. Chiara si è affacciata sorreggendo la pisside per respingere ed allontanare pericolosi nemici: i Saraceni.
A chi obiettasse: "Ma i Saraceni erano nemici della fede cristiana", possiamo far osservare che oggi nell’interno della Chiesa sono nascosti, ancora per il momento, nemici potenti dell’Eucaristia e della Madre dell’Eucaristia.
Il Signore, ordinando a Marisa di ripetere quanto aveva fatto S. Chiara, l’ha investita della missione di smascherare a suo tempo i nemici dell’Eucaristia che per ora conosce solo lei e forse Don Claudio.
Infatti la Chiesa sta vivendo il momento più critico della sua storia e si sta avvicinando il momento in cui tale crisi scoppierà in modo violento. Se la Chiesa va ancora avanti è perché è di Dio, è di Gesù, è perché ci sono i sacramenti.
"Quante persone vogliono addirittura abolire i sacramenti e i comandamenti di Dio! Ma nessuno può distruggerli".(21)
Il 6 febbraio Marisa continuava a star male: "La vostra sorella è in una situazione molto critica, più di quanto voi possiate immaginare. Lei dimostra di avere molto coraggio, anche se si sente sola e, specialmente la notte, due lacrime rigano il suo volto di sofferenza, di dolore, di abbattimento".
La Madonna alla presenza di Don Claudio e dei giovani ha consegnato a Marisa una particola macchiata di sangue. Dopo che si è comunicata lei ha mormorato: "Sei dolce, Gesù, sei tanto dolce", alludendo al sangue che sentiva in bocca.
La Madonna alcuni giorni dopo ha parlato del miracolo eucaristico avvenuto il giovedì precedente: "Il grande miracolo eucaristico si è rinnovato di nuovo: giovedì scorso avete visto il sangue di mio Figlio Gesù nella sacra particola. Questo miracolo è una dimostrazione per tutti gli uomini della terra, soprattutto per i sacerdoti, che mio Figlio Gesù è presente in quella piccola ostia in corpo, sangue, anima e divinità".(22)
La Madre dell’Eucaristia ha invitato a praticare il digiuno, a fare la Via Crucis, partecipare alle veglie di preghiera in riparazione dei peccati e seguire con attenzione e meditare le letture della santa Messa; sembra non voler trascurare nulla pur di far crescere i suoi figli spiritualmente.
La Quaresima ha visto Marisa unita intimamente alla passione di Gesù, diverse volte ha ricevuto anche il colpo di lancia; per questo la Madonna ha chiesto: "Pregate, miei cari figli, pregate tutti insieme per la vostra sorella, perché Gesù vuole così".
Il Signore, se da una parte chiede a Marisa di patire tanta sofferenza, dall’altra le concede ogni tanto la possibilità di godere il paradiso: "La vostra sorella ha goduto ore ed ore di paradiso. Lei è stata con noi a cantare, a dialogare e a godere".(23)
È vera madre colei che svolge il compito anche di maestra e la Madre dell’Eucaristia ci ha insegnato tante verità in modo semplice ed accessibile a tutti.
All’inizio della Quaresima si era rivolta simpaticamente ai presenti: "Ora faccio una domanda, specialmente ai più giovani, ai miei cari figliolini. Cos’è l’amore per voi? l’amore è prevenire, è soffrire, è sacrificarsi. Non confondete l’amore puro, vero, con quello sensibile, terreno. l’amore è qualcosa di grande, d’immenso; deve abbracciare tutto e tutti, e se qualcuno non risponde a questo amore vero, pregate per lui. Miei cari figli, vi ricordo il compito: che cosa è l’amore per voi?".(24)
La Madonna ha affermato in modo solenne: "Qui, in questo luogo taumaturgico si è verificato il più grande miracolo eucaristico di tutta la storia della Chiesa, quando la santa particola è fuoriuscita dal costato di Cristo; da Lui sono sgorgati la Chiesa, l’Eucaristia, i sacramenti".(25)
Tutti coloro ai quali sta a cuore l’ecumenismo e che pregano, soffrono, lavorano e sperano che si realizzi "un solo ovile e un solo pastore" saranno certamente conquistati da questo annuncio profetico della Madonna: "Con il trionfo dell’Eucaristia le Chiese si riuniranno, ci sarà una Chiesa per tutti; per questo dovete amare i fratelli che non sono della vostra religione, aiutarli, pregare per loro. Non guardate la religione, il colore, la razza; tutti gli uomini sono creature di Dio. Quindi amateli e fate qualche piccolo fioretto e sacrificio per loro".(26)
È utile che gli uomini facciano tutto quanto è in loro potere per promuovere l’unità religiosa: conferenze, seminari, commissioni miste, scambi di visite al vertice, ma chi può realizzare l’unione tra tutte le religioni, razza, culture è Dio; purtroppo l’uomo, questo insegna la storia, è solo causa di divisione.
La salute di Don Claudio, ma soprattutto quella di Marisa, hanno subìto nuovi e pesanti colpi a causa della continua e feroce opposizione che ultimamente è stata portata avanti dai sacerdoti, dalle suore e dai laici che subiscono la loro influenza.
Per noi è un miracolo che un semplice sacerdote ed un’umile persona continuino a resistere contro l’urto che i "grandi uomini della Chiesa" dirigono verso di loro.
Li vediamo sereni, fiduciosi, equilibrati, coscienti; questo è un segno evidente che Dio è con loro due, li sostiene, dà loro luce e forza, anche se non risparmia loro sofferenze e umiliazioni.
A qualcuno che di fronte a tanta sofferenza ha pensato: "Perché Dio permette questa sofferenza, perché non interviene?" la Madonna ha risposto: "Chi siete voi per domandarvi tanti perché? Dio sa quando e come intervenire; non sta a voi mettere in bocca le parole a Dio, a Gesù, a me. Noi sappiamo quando arriva il tempo di Dio".(27)
La Madre dell’Eucaristia, come una mamma, ha continuato a parlare della figlia che soffriva tanto, specialmente nella Quaresima, perché unita alla passione di Gesù e perché in questo periodo il Signore le aveva chiesto la sofferenza di non vedere né sentire la Mamma celeste.
"Voi non sapete che la vostra sorella vive dell’Eucaristia e va avanti per l’Eucaristia; se Gesù non portasse Se Stesso lei non potrebbe vivere. Continua a prendere l’Eucaristia giorno e notte, ed ora che sta vivendo l’astinenza la vita le è più dura, più difficile, perché non vede la Mamma accanto che la guida, l’aiuta e le dice: "Questo puoi o non puoi farlo". Adesso è sola, ma ha Gesù Eucaristia nel suo cuore. Anche lei ha momenti duri, forti, momenti di abbandono e anche di delusione nei miei confronti, ma non per questo l’amo di meno, anzi l’amo di più perché dimostra in questo modo di essere una creatura normale".(28)
Marisa da moltissimi anni vede e parla con la Madonna.
Questi incontri con la Mamma celeste sono quotidiani e si protraggono a lungo, specialmente nelle ore notturne, quando la sofferenza è più forte. Di conseguenza essere privata di questa compagnia le ha provocato una grande sofferenza. Marisa nei periodi di astinenza vede la Madonna solo nelle apparizioni pubbliche, cioè quando nei giorni stabiliti sono presenti le persone.
Il giorno 21 febbraio, mentre noi stavamo facendo in cappella la Via Crucis, Marisa era sola nella sua stanza e stava pregando, quando improvvisamente le è apparso S. Giovanni Bosco che ha messo una particola in una teca che ha richiesto e l’ha consegnata a Marisa dicendole: "Contiene un’ostia divisa in due e macchiata del sangue di Gesù". La teca emanava un meraviglioso profumo, ma Marisa non l’ha aperta, perché desiderava attendere Don Claudio. Quando il sacerdote è stato informato è subito sopraggiunto accompagnato da alcuni giovani ed adulti; allora ha aperto la teca ed i presenti hanno visto l’ostia divisa in due e macchiata di sangue.
Lasciamo la parola alla Madre dell’Eucaristia: "Ancora una volta il miracolo eucaristico si è ripetuto in forma molto grande. Io non sono venuta perché la vostra sorella ha l’astinenza, ma ho mandato un nostro santo, S. Giovanni Bosco, a portare l’Eucaristia divisa in due e macchiata di sangue, per far capire ai sacerdoti che quando celebrano la santa Messa e consacrano la santa particola lì è presente Gesù in corpo, sangue, anima e divinità. S. Giovanni Bosco è il santo più vicino ai vostri tempi; era vestito da sacerdote, indossava il camice e la pianeta ed era molto bello, come era bella colei che ascoltava ciò che diceva il santo".(29)
La Madonna il 23 febbraio ha fatto alzare Marisa dalla sedia a rotelle, l’ha accompagnata a prendere l’ostia macchiata di sangue e le ha detto di mettersi alla testa della processione. Molti piangevano per l’emozione.
Dietro indicazione della Madre dell’Eucaristia l’ostia macchiata di sangue è stata spezzata in diversi frammenti dati poi in comunione ai malati gravi presenti.
Al termine dell’incontro di preghiera la Madre dell’Eucaristia ha dato un forte ed importante messaggio: "È stata fatta una campagna denigratoria contro questo luogo. Non è possibile che ancora oggi, dopo duemila anni, i sacerdoti proibiscano di venire in questo luogo, mentre poi corrono nei luoghi dove c’è… una specie di approvazione. Dio ha dato questo grande dono, ma non era certo per loro (Cfr Mt 11,25). Perché non vengono i sacerdoti e le suore? Perché l’Eucaristia fa paura, perché non credono che in quell’ostia, piccola o grande che sia, Gesù è presente in corpo, sangue, anima e divinità. I sacerdoti non vengono qui soltanto per ripicca contro il vostro sacerdote e non sanno che così offendono mio Figlio Gesù. Finché il sacerdote si sente grande ed ha il potere in mano e sa che può fare tutto con il potere, non arriverà mai a nulla di buono".(30)
La fine del mese di febbraio è terminata con un grande richiamo materno: "Più che presenziare all’apparizione, la Mamma desidera che veniate qui per l’incontro biblico: l’incontro biblico è più importante dell’apparizione. Ricordate la successione: santa Messa, Eucaristia, incontro biblico, catechesi, santo Rosario, apparizione mariana".
Il mese di marzo si è aperto con una triste esperienza per tutti. Marisa, dopo essere stata aiutata a scendere le scale, si accingeva a sedersi sulla sedia a rotelle quando è accaduto quello che la Madonna stessa ha raccontato: "Ho salvato un’ostia che era già stata divisa in due e che qualcuno stava per pugnalare; l’ho presa in un attimo e l’ho data alla vostra sorella che si è comunicata. Sono triste perché se profanano l’Eucaristia vuol dire che credono che Gesù è presente in Essa".(31)
La Madre dell’Eucaristia ha invitato a "pregare per l’incontro che avrà il vostro sacerdote il giorno 14 alle ore 12, con l’arcivescovo che dice di non credere alle apparizioni, ma fa finta di non credere, perché ha creduto fin dall’inizio ed anche ora sa dov’è la verità; è un incontro non facile, forse il più duro".(32)
La Madonna poi per sdrammatizzare la situazione e lasciarci sereni ha terminato il messaggio amabilmente come ha detto lei stessa: "Abbiamo scherzato, perché alla Madonna piace anche scherzare con i propri figli".
Noi conosciamo diversi episodi nei quali la Madonna è stata protagonista di scherzi gioiosi con Don Claudio e Marisa; probabilmente alcuni leggendo questo arricceranno il naso, ecco perché ancora non ne parliamo pubblicamente né tanto meno li affidiamo alla stampa.
Noi ci riferiamo alla nostra esperienza: a noi la Madre dell’Eucaristia ha insegnato verità profonde, ha fatto pressioni perché praticassimo sport e sano divertimento, ha rivolto l’invito ad essere sereni, sorridenti, fiduciosi; ha manifestato la sua voglia di scherzare.
Il 2 marzo Gesù stesso è venuto a benedire la croce che d’ora in poi precederà tutti quando faremo la processione: "Benedite la croce, gioite della croce, vivete della croce. Evviva la croce. Non dovete aver paura della croce. La croce non fa paura, è il peccato che deve farvi paura, è il non vivere in grazia che deve preoccuparvi".
La Mamma celeste si è preoccupata di tutto, anche dell’anniversario della ordinazione sacerdotale di Don Claudio: "Fate un triduo per il 9 marzo. Preparatevi alla festa del vostro sacerdote che, come già ha detto, è la festa del sacerdozio. È giusto ciò che il sacerdote ha detto: "Non festeggiate Don Claudio, ma festeggiate il sacerdozio", è bellissimo. La Mamma vi chiede di pregare, di fare fioretti e sacrifici per lui. Il sacerdote ha una grande missione e un compito molto difficile".(33)
Marisa per la festa del sacerdozio è riuscita a riunire intorno a Don Claudio dieci sacerdoti e molte suore; erano presenti anche alcune superiore generali di congregazioni religiose. È significativo che tra i sacerdoti concelebranti, uno solo appartenesse alla diocesi di Roma, gli altri erano venuti appositamente da fuori Roma. In seguito il Signore ha rivelato chi impediva ai sacerdoti, alle suore ed ai laici di presenziare ai nostri incontri di preghiera: il Vicariato di Roma.
Per ora vogliamo sorvolare su questa feroce e preconcetta opposizione nei riguardi dei miracoli eucaristici e delle apparizioni mariane che avvengono nel luogo taumaturgico, ma vogliamo evidenziare la numerosa partecipazione di persone, provenienti da ogni parte d’italia ed anche dall’estero, che si sono strette con affetto e riconoscenza intorno a Don Claudio.
Per l’occasione, poiché perdurava la proibizione di celebrare la santa Messa nella nostra cappella, abbiamo chiesto ospitalità ad una comunità di suore che hanno messo a disposizione i locali della loro casa. Accogliendo l’invito della Madonna, abbiamo pregato "per tutti i sacerdoti, dal grande sacerdote Giovanni Paolo II al più piccolo".
La Madre dell’Eucaristia ha fatto un doloroso annuncio: "Ci sono tante difficoltà nella Chiesa; più si andrà avanti e più le cose della Chiesa non andranno, perché gli uomini della Chiesa continueranno a lottare fra di loro". Ma c’è stata anche una gioiosa conferma: "Queste apparizioni eucaristiche riuniranno tutte le religioni, tutte le razze. Dio ha scelto il luogo santo, taumaturgico che è il centro del trionfo dell’Eucaristia".
La Madonna ha evidenziato le future grandi responsabilità dei laici: "Miei cari giovani, la Chiesa attende voi. Alla fine sarete voi, laici, a portare avanti il lavoro della Chiesa, perché santi, pronti, preparati, perché amate. I laici alla fine trionferanno. È triste per me, Mamma, parlare così, perché tutti i sacerdoti sono miei figli prediletti ed io li amo di un amore immenso; ma loro amano veramente mio Figlio Gesù?"
Si è mostrata molto preoccupata dei giovani: "Come possono i giovani amare mio Figlio Gesù se non lo conoscono? Chi insegna loro il Vangelo? Corrono al divertimento, perché non conoscono Gesù. Ci vuole il divertimento, ma quello sano, santo, buono".
In una festa tanto grande non poteva non essere presente Gesù.
Marisa ha descritto così la scena: "Appena è apparso Gesù, la Madonna si è spostata indietro umilmente. Gesù l’ha presa per mano, l’ha invitata a venire avanti e le ha detto: "Vieni avanti, mia cara Mamma, questi sono i tuoi figli"".
Gesù si è rivolto ai sacerdoti presenti: "Miei cari sacerdoti, Io vivo in voi, voi vivete in Me, sempre nell’Eucaristia e con Me è presente la SS. Trinità. Maria è la radice dell’Eucaristia, l’Eucaristia è la Trinità: Padre, Figlio, Spirito Santo. Vi amo, miei cari sacerdoti prediletti, cercate di invogliare, di far camminare anche gli altri sacerdoti, di far capire quanto sia importante far amare l’Eucaristia. Amate il sacerdote dell’Eucaristia, amate il Papa dell’Eucaristia".
Per capire chi è il sacerdote dell’Eucaristia e chi è il Papa dell’Eucaristia rimandiamo al messaggio della Madre dell’Eucaristia del 16 gennaio 1997.
Gesù ha rivolto un dolce rimprovero a Don Claudio e a Marisa, perché il primo doveva "benedire le persone e fare la preghiera di liberazione" e la seconda "doveva imporre le mani sugli ammalati"; nessuno dei due per pudore aveva fatto quanto era stato chiesto loro.
Gesù ha chiesto di pregare per l’incontro di Don Claudio con l’autorità ecclesiastica e ha terminato dicendo: "Tutto il paradiso fa gli auguri, Don Claudio, a te, al tuo sacerdozio, a tutti i sacerdoti".
Il 13 marzo, vigilia dell’incontro di Don Claudio con l’autorità ecclesiastica, abbiamo sostituito l’incontro biblico con un incontro di preghiera e accolto l’invito della Madonna che ha detto: "Questo è un periodo molto duro e difficile per i miei due cari figliolini. Ora più che mai intensificate la vostra preghiera, i vostri sacrifici e fioretti. La lotta è dura ed è ancora più difficile quando si combatte contro persone che non amano, non credono, non rispettano e calpestano una creatura solo perché hanno il potere in mano. Costoro fanno soffrire volontariamente, per ripicca, per vendetta, fanno soffrire sapendo di far soffrire e continuano con molta facilità a calunniare, a diffamare la vostra sorella".
Per mezzo di alcuni sacerdoti, che pur dimostrando la loro amicizia a Don Claudio si sono comportati come Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea, il nostro sacerdote è venuto a sapere che il Vicariato vorrebbe far circolare la voce che Don Claudio sbaglia ma è in buona fede e non è responsabile di quanto avviene a via delle Benedettine perché plagiato da Marisa. Il Vicariato aveva preparato anche un decreto con il quale sconfessava l’origine soprannaturale delle apparizioni eucaristiche. Come in molti casi, anche in questo bisogna ricordare le parole di Isaia: "Come dista il cielo dalla terra, così il mio giudizio è diverso dal vostro", perché la Madonna ha detto: "Il sacerdote è ed è stato eroico".
La Madonna rivolta a Don Claudio ha pronunciato: "Voglio dirti che non sei solo, figlio mio. La battaglia è dura, ma non sei solo e tu più di ogni altro hai capito benissimo tutto. Sai tutto e puoi fare ogni cosa, ma non negare mai Dio. Hanno cercato di metterti contro Dio, non negarlo mai; prima Dio, poi gli uomini. Vicino a te, mio caro sacerdote prediletto, ci sarà Gesù, il tuo Gesù, il grande ed eterno sacerdote".
In molte case, sparse in tutta Italia ed anche all’estero, durante la notte le lampadine si sono accese in ore diverse: molte persone si erano impegnate a pregare in ore prefissate per garantire la continuità della preghiera dalle 22 della sera alle 7 del mattino. Poi coloro che avevano fatto la catena di preghiera ininterrotta si sono recati nelle proprie chiese per partecipare alla santa Messa e fare la santa Comunione per l’incontro di Don Claudio.
Pochi minuti prima di mezzogiorno Don Claudio era nell’anticamera del vicegerente Mons. Nosiglia. Sono sopraggiunti Mons. Agostino De Angelis e Don Giuseppe Tonelli. Al primo, membro della commissione nominata dal Card. Vicario, Don Claudio ha chiesto: "Come mai da due anni non ti fai vedere a via delle Benedettine?" ed ha avuto la seguente risposta: "Non mi attira". Non è stato difficile a Don Claudio replicare: "Tu devi fare il tuo dovere: studiare i fatti, interrogare i testimoni, presenziare alle apparizioni per raggiungere una conoscenza che ti permetta di formulare un parere".
A Don Giuseppe Don Claudio ha chiesto: "Sei d’accordo con il decreto che deve consegnarmi Mons. Nosiglia?". La risposta è stata laconica: "Con questo, sì", ma ha lasciato chiaramente intendere che era stato preparato un decreto diverso e che all’ultimo momento, per motivi che conosceva solo il Signore, era stato sostituito da quello ancora in mano a Mons. Nosiglia.
Infatti, quando Don Claudio, seguito da Mons. De Angelis e da Don Tonelli, è entrato nello studio del vicegerente Mons. Nosiglia, costui gli ha letto e consegnato un decreto identico al primo per quanto riguardava la proibizione di fare culto alle presunte ostie nelle mani della signorina Marisa Rossi e ribadiva che in caso di inosservanza del suddetto precetto si sarebbe proceduto a norma dei canoni 1333, 1371, 1384, 1389.
Dopo aver letto il decreto, Don Claudio ha chiesto: "Perché avete fatto un secondo decreto simile al primo?". È seguito un silenzio imbarazzato da parte dei presenti.
Don Claudio ha notato che nel decreto c’era un paragrafo che ordinava che "le presunte rivelazioni della Vergine Maria dovessero essere, a norma del can. 823, sottoposte al giudizio dell’ordinario prima delle pubblicazioni".
Don Claudio ha rammentato a Mons. Nosiglia che le bozze dei messaggi da pubblicare sono state consegnate una prima volta direttamente al Card. Ruini alla sua presenza, e una seconda volta a lui personalmente; al che l’arcivescovo ha risposto: "Non mi ricordo". "Se non ti ricordi, controlla nei vostri archivi. Spero che non buttiate ciò che vi si consegna", ha replicato Don Claudio.
All’invito del vicegerente di firmare, il nostro sacerdote ha detto: "Firmo per indicare che sono a conoscenza del decreto, ma, a norma del canone 1734, prima di presentare ricorso, chiederò per iscritto la revoca del decreto al Card. Ruini. Ciò significa che nessuno deve venire a conoscenza di questo secondo decreto fino a quando il Cardinale confermerà di nuovo o dichiarerà invalido il decreto. Spero infine che non succeda come la prima volta, quando strumentalizzando il decreto, è stata messa in giro la voce che ero stato sospeso "a divinis"".
Espletata la parte formale dell’incontro, Don Claudio ha chiesto di restare solo col vicegerente per parlare privatamente con lui. Noi non siamo a conoscenza del contenuto del colloquio tra l’arcivescovo ed il nostro sacerdote.
Il motivo per cui Don Claudio ha chiesto la revoca del decreto non concerne il volerlo rifiutare, dal momento che ripete il primo, almeno nella parte principale, e a questo non si è opposto, ma semplicemente perché voleva che in Vicariato fosse conservata una sua relazione nella quale racconta in che modo la competente autorità ecclesiastica si è mossa nei riguardi dei miracoli eucaristici, delle apparizioni mariane e della veggente Marisa Rossi.
Tornato a casa e parlando con i membri della comunità, Don Claudio ha affermato: "Ringraziamo il Signore, perché oggi abbiamo riportato ancora vittoria, mentre loro sono stati sconfitti. Io sono sicuro che per le preghiere di tante persone la situazione si è ribaltata". Infatti la Madonna ci ha detto: "Io vi ho detto di pregare per questi signori della Chiesa, affinché comprendano l’importanza di amare Gesù Eucaristia in qualsiasi modo si presenti. Avete visto che, quando pregate con il cuore, le cose si appianano".(34)
Nello stesso messaggio la Madre dell’Eucaristia ha esortato i sacerdoti "ad essere sempre disponibili con le anime, a non tirarsi mai indietro quando qualcuno bussa alla porta, ad andare in mezzo ai giovani, a non lasciarsi andare, ad amare la Croce ed a non aver paura dell’Eucaristia macchiata di sangue".
Marisa si è ricoverata per alcuni accertamenti in clinica.
Il 18 marzo, ricorrendo il compleanno di Stefano, nipote di Don Claudio, nato cerebroleso e morto a ventun’anni, Marisa lo ha invocato perché pregasse ed intercedesse per noi presso Dio. Stefano le è apparso e le ha detto: "Mi ha mandato la Mamma (Marisa era ancora in astinenza, N.d.R.). Noi tutti preghiamo per il trionfo dell’Eucaristia e per la vostra missione".
Il demonio ha continuato imperterrito a percuotere Marisa, approfittando dell’assenza di Don Claudio che, come sacerdote, in nome di Dio poteva ordinargli di allontanarsi.
Una volta le percosse sono state talmente feroci che è intervenuta la Madonna per cacciare il demonio, nonostante Marisa fosse in astinenza.
Marisa ha raccontato a Don Claudio di aver avuto una terrificante visione: un asteroide si lanciava contro la terra per colpirla, ma Dio interveniva per evitare l’impatto che sarebbe stato disastroso per l’intero pianeta.
Giovedì 20 marzo, giorno riservato all’incontro biblico, sono apparsi la Madonna e S. Giuseppe, che ha esordito così: "La Mamma del cielo e della terra è qui presente con me, ma Dio vuole che sia io a darvi il messaggio".
Tra S. Giuseppe e Marisa si è snodato un simpatico colloquio, seguito con compiacenza dai circostanti.
l’amato sposo di Maria ha invitato i presenti a prendere su di sé un piccolo fardello ed a portarlo con amore per salvare le anime: "Miei cari figli, andate avanti. Voi sapete che state facendo un cammino bello, giusto agli occhi di Dio e degli uomini. Non stancatevi, non tornate indietro e se crollate, se vi scoraggiate, tiratevi subito su, non vi preoccupate e andate avanti".
Sperando che questa sia l’ultima volta, vogliamo ripetere ai noiosi critici che accusano i messaggi di essere ripetitivi, che questi "ripeteranno sempre le stesse cose finché gli uomini non si convertiranno, ma tale conversione è molto lontana". S. Giuseppe ha terminato il messaggio rivolgendosi prima a Don Claudio: "Mio caro sacerdote prediletto, Dio Padre vuole che tu metta il camice e vada avanti alla processione con la palma in mano gridando "Osanna al Figlio di Davide". Questo non è culto, così ha detto Dio Padre" e poi, rivolgendosi a Marisa: "Mia cara figlia, la tua gioia deve essere la Croce".
La domenica delle palme, ubbidendo all’ordine di Dio, Don Claudio ha benedetto le palme e, rivestito di camice e stola, si è posto alla testa della processione con una grossa palma in mano. Lo seguivano molte persone provenienti da diverse parti d’italia, alcune da fuori Italia; chiudeva la processione Marisa che, per intervento del Signore, si muoveva agilmente, sorreggendo la croce ed in alcuni tratti del cammino ponendola in spalla dietro suggerimento della Madonna.
Anche Gesù, quando è apparso, aveva una grande palma in mano e, rivolto a Marisa, ha detto: "Tu mi vedi trionfante, nella gloria; quanti miei sacerdoti prediletti fanno la cerimonia soltanto per abitudine, non credono che in quella piccola ostia c’è Gesù Sacramentato". Ai presenti ha chiesto: "Almeno voi non traditemi, non tradite mai Gesù Eucaristia; vivete in grazia. Non criticate nessuno. Se potete aiutare qualche creatura, aiutatela, ma non criticatela. Fate apostolato, fate conoscere questo posto a tutti, pregate per il vostro sacerdote. Alza lo sguardo, mio caro sacerdote prediletto, innalza la palma. Oggi è "Osanna" anche per te, poi sarà "Crucifige", perché Dio ti ha stretto forte a Lui".(35)
Gesù aveva preannunciato: "Giovedì, festa grande dell’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio, starò con voi; qui ci sarà il miracolo eucaristico". È ormai diventata una tradizione che il Giovedì Santo i giovani si stringano intorno a Don Claudio, sacerdote dell’Eucaristia, e a Marisa, vittima dell’Eucaristia, per celebrare insieme la festa dell’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio.
I giovani stavano cenando con Don Claudio al piano inferiore, mentre Marisa, a causa delle sue condizioni di salute, non aveva potuto scendere e si trovava nella sua stanza. Apparsa la Madonna, ha preso per mano Marisa dicendole: "Vieni con me da mio Figlio Gesù" e l’ha accompagnata nella stanza dove, sopra un altarino provvisorio, c’era l’ostensorio con l’Eucaristia che lei stessa aveva portato il giorno prima.
Dopo aver pregato, la Madonna ha fatto vedere in visione a Marisa tutti i Cardinali, Vescovi, sacerdoti che non credono nella presenza reale di Gesù e che celebrano in peccato mortale.
Sempre la Madre dell’Eucaristia ha ordinato a Marisa di telefonare a Don Claudio per invitarlo a salire al piano superiore, senza dare spiegazioni. Marisa ha detto a Don Claudio: "Sali, perché c’è qualcosa". Il nostro sacerdote, seguito dai giovani, è salito velocemente per le scale e ha trovato ad attenderlo una particola rigonfia e completamente coperta di sangue.
Don Claudio, Marisa, i giovani ed alcuni adulti si sono intrattenuti in preghiera fino al momento della veglia. Poi Don Claudio ha portato l’Eucaristia macchiata di sangue in cappella dove erano riuniti gli altri.
Abbiamo fatto l’adorazione eucaristica e la processione, poi, terminata la veglia di preghiera, Don Claudio ha riportato l’Eucaristia macchiata di sangue nelle stanze superiori.
I primi tre mesi del nuovo anno hanno visto l’affluenza di pellegrini provenienti dagli U.S.A., Messico, Canada, Mozambico, Zaire, Camerun, Brasile, Argentina, Spagna, Francia, Belgio, Svezia e da altri paesi.
Il primo sabato di aprile la Madonna durante l’apparizione era molto triste perché "anche chi ha visto il miracolo eucaristico più grande nella storia della Chiesa si è ritirato, non ha fatto nulla, perché ha avuto paura, ha preferito il quieto vivere".(36)
Purtroppo gli uomini sono più attirati dalle lacrime di sangue che sgorgano dagli occhi di statue della Madonna che dal sangue che fuoriesce dalle ostie consacrate per confermare che Gesù è presente in corpo, sangue, anima e divinità nell’Eucaristia.
L’Eucaristia non è compresa, non è amata: di conseguenza ciò che si riferisce ad essa non interessa. Poiché qualcuno ha temuto di essere preso per pazzo, non ha fatto conoscere i miracoli eucaristici che avvengono nel luogo taumaturgico e la Madre dell’Eucaristia ha chiesto: "Avete paura che l’uomo vi prenda per pazzi? Forse che Gesù non è stato preso per pazzo? Il vostro sacerdote e la vostra sorella non sono forse presi per pazzi?".(37)
Sacerdoti e suore, incoraggiati dal Vicariato, hanno continuato a spargere la voce che Don Claudio e Marisa sono pazzi, nonostante di quest’ultima abbiano la relazione medico-scientifica stilata da professori dell’Università di Roma che escludono qualsiasi patologia mentale.
La Madre dell’Eucaristia ha riaffermato la centralità, l’importanza, la necessità dell’Eucaristia: "Recitare rosari, preghiere e non ricevere Gesù Eucaristia è inutile, perché l’Eucaristia è tutto e dà la forza, il coraggio di vivere, di lottare, di andare avanti".(38)
La Madonna ha denunciato anche: "Ci sono uomini che vivono solo per fare del male e per derubare. La mafia va avanti come la massoneria".(39)
Il 7 aprile, festa della Madre dell’Eucaristia, la presenza eucaristica si è moltiplicata. Nel primo pomeriggio la Madonna ha depositato otto particole sulla statua bianca. Alle ore 18 è stato comunicato a Don Claudio che sull’altare della cappella si trovava l’ostensorio nel cui interno c’era l’Eucaristia. Nel messaggio dato durante la veglia di preghiera la Madonna ha detto che "Dio ha scelto il mio amato sposo per portarvi Gesù Eucaristia".
S. Giuseppe non solo ha portato l’Eucaristia, ma ha preso anche l’ostensorio che era in sacrestia, l’ha collocato sull’altare e dentro ha intronizzato l’Eucaristia.
Se S. Giuseppe ha portato tante volte in braccio il piccolo Gesù, non può portare anche l’Eucaristia?
Alle ore 20 circa la Madonna ha portato una particola completamente ricoperta di sangue vivo "affinché i sacerdoti credano che mio Figlio Gesù è sempre presente nell’Eucaristia".
Durante la veglia di preghiera, alla quale hanno partecipato numerose persone, Marisa ha sofferto la passione ed è svenuta a causa dei dolori.
Giovedì 10 aprile, giorno dedicato all’incontro biblico, la Madre dell’Eucaristia ci ha suggerito di recitare la giaculatoria: "Sia lodato e ringraziato ogni momento Gesù presente nel Sacramento" e di dire, dopo ogni decade del rosario, tre Gloria in onore della SS. Trinità.
Poiché l’Eucaristia macchiata di sangue era gelosamente custodita in casa, la Madonna, rivolta a Don Claudio, gli ha ordinato: "Vai a prendere Gesù Eucaristia che vuole stare in mezzo a voi".
Il messaggio è terminato con l’invito "a fare una novena per l’incontro del vostro sacerdote con l’autorità ecclesiastica. Quando gli uomini si sentono grandi schiacciano il piccolo. Pregate per questo incontro così pieno di ricatti. l’obbedienza va fatta prima di tutto a Dio".
Parole profetiche, queste ultime, che comprenderemo esattamente un anno dopo.
Il giorno 13 aprile, domenica, poiché persisteva ancora il divieto di celebrare la santa Messa nella nostra cappella, abbiamo chiesto ospitalità alle Suore Francescane di Ognissanti a Settebagni.
Pur di impedire a Don Claudio di celebrare la santa Messa, alcune persone hanno fatto telefonate anonime alle suore per convincerle a non ospitarci.
Durante l’apparizione che ha preceduto la santa Messa, Gesù ha consegnato a Marisa tre particole ed ha detto: "So che quando ti consegno l’Eucaristia resti scombussolata un pochino, ma Io, Gesù, comando su tutti. Voglio essere portato in processione".
Il 17 aprile, vigilia dell’incontro di Don Claudio con l’autorità ecclesiastica, la Madonna ha detto: "Domani è un giorno molto importante, molto difficile, molto duro. Il momento non è duro soltanto per il vostro sacerdote, ma lo è per tutta la Chiesa. Non vi accorgete come tutto crolla, anche i valori? Non si rispetta nessuno: i grandi, i piccoli, gli anziani, tutti vengono oltraggiati. Coloro che fanno soffrire sono sempre quelli che si fanno forti del proprio potere. La battaglia è molto forte, umanamente parlando l’hanno vinta, perché non lavorano con serenità, con verità, ma adoperano menzogne, falsità, bugie e, come dissi già altre volte, lavorano sotto traccia". Il messaggio è terminato con un richiamo materno ai nostri giovani: "Ho paura che la loro amicizia non sia molto forte, quell’amore che dicono di avere l’uno per l’altro va diminuendo. Chi ama veramente soffre per il fratello. l’amicizia è sacra e va rispettata in tutto e per tutto, perché anche lì entra l’amore, l’amore vero, l’amore santo". Al termine dell’incontro biblico, seguito all’apparizione, Don Claudio ha riunito i giovani e ha detto loro che era più preoccupato di quanto aveva detto la Madre dell’Eucaristia nei riguardi dei rapporti fra di loro che dell’incontro in Vicariato.
Comunque Don Claudio ha invitato i giovani a fare un serio esame di coscienza per scoprire le cause di questo indebolimento nell’amicizia reciproca.
Quando i giovani dopo alcuni giorni si sono riuniti con Don Claudio e Marisa sono giunti a due conclusioni condivise anche dal sacerdote: 1) La situazione di continua sofferenza ha provocato un abbassamento di tono spirituale e di stanchezza; 2) Alcuni adulti, compresi dei sacerdoti, hanno esercitato un’influenza negativa su di loro fino al punto di accendere in loro rivalità ed incomprensioni.
Il 18 aprile Don Claudio si è recato in Vicariato. Diverse persone hanno passato la notte in preghiera. Molti altri a Roma e fuori Roma si sono messi in preghiera durante la mattinata ed i giovani, che hanno accompagnato Don Claudio a piazza S. Giovanni, quando quest’ultimo è entrato in Vicariato, sono entrati nella basilica per pregare per questo incontro definito dalla Madonna "difficile e duro".
Don Claudio è stato ricevuto da Mons. Nosiglia. Il vicegerente, per mascherare il disagio di dover affrontare il nostro sacerdote, aveva uno sguardo duro ed un atteggiamento seccato. Ha iniziato dicendo: "Tu disorienti le anime; a noi interessa il loro bene spirituale. Siamo preoccupati della tua situazione spirituale. Tu devi obbedienza alla Chiesa, altrimenti incorri nella sospensione "a divinis". Dici che quelle che appaiono sono ostie consacrate, noi non possiamo credere ad uno che arriva e dice: "La Madonna ha detto questo e quello"".
Sappiamo che il Vescovo ha fatto altre considerazioni ed affrontato altri argomenti, ma delle une e degli altri il nostro sacerdote non ha voluto rivelare nulla, perché - ha detto - non voleva farci soffrire troppo.
Don Claudio ha risposto a tutte le obiezioni avanzate, a tutte le difficoltà proposte, a tutte le accuse formulate, ma ha affermato di non essere riuscito a smuovere neanche di un centimetro il Vescovo da quanto diceva, perché era evidente in lui la paura che aveva nei riguardi del Cardinal Ruini che gli aveva affidato l’ingrato compito di costringere Don Claudio, anche con le minacce, a desistere dal continuare a parlare ed a far conoscere i miracoli eucaristici.
Questo ha confermato la Madonna quando, apparendo il giorno dopo in casa di Laura e Giacomo, due nostri giovani sposati, ha detto: "Ricordatevi che siete nella verità. Voi non conoscete fino in fondo i disegni di Dio, non turbatevi, pregate ed andate avanti. Gli uomini della Chiesa credono a ciò che è accaduto, ma non vogliono accettarlo, perché altrimenti tutta Roma si volgerebbe verso di voi ed hanno paura di questo".(40)
Ecco rivelata la seconda causa dell’opposizione del clero: la paura di perdere influenza e potere sulle persone.
La stessa causa ha spinto i sacerdoti, i dottori della legge ed i Farisei ad uccidere Cristo: "Ecco, il mondo gli è corso dietro". (Gv 12,19)
Il 20 aprile, domenica, c’è stato un nuovo miracolo eucaristico. Il profumo ha avvertito che era presente l’Eucaristia. Un’ostia grande era stata depositata dalla Madonna su un crocifisso collocato molto in alto. Per prendere l’ostia Don Claudio è stato costretto a salire su una scala; lo abbiamo sentito mormorare: "Gesù, non farmi fare molti sforzi. Tu sai che io ho paura di arrampicarmi sulle scale a causa delle vertigini".
La Madre dell’Eucaristia nell’apparizione ha detto: "Dio manda Gesù dove, come e quando vuole, non deve chiedere il permesso a nessuno, può anche apparire su una bella foglia ricamata, sulla croce, sulle statue che lui stesso ha reso taumaturgiche".
La Madonna ci ha fatto il quadro della situazione: "So che state vivendo un momento molto difficile a causa di questa dura e lunga battaglia. Non parlano con carità, con amore, con rispetto; no, in essi c’è molta tensione, ricatto, paura di perdere il potere. Giovedì vi avevo detto che il vostro sacerdote sarebbe andato al Calvario… e che, umanamente parlando, hanno vinto".
La Madre dell’Eucaristia ci ha svelato quali sono i disegni degli uomini della Chiesa e ci ha comunicato che, se Dio non interverrà, questi si realizzeranno: "Tra poco sentirete nelle vostre chiese parlare ancora di questo luogo in modo non bello; e ancora una volta si ripeterà ciò che avvenne nel sinedrio quando condannarono Gesù. Parleranno contro questo luogo taumaturgico, reso tale non dagli uomini, ma da Dio che continua a mandare suo Figlio in corpo, sangue, anima e divinità sotto le apparenza del pane".
Il 22 Marisa ha annunciato a Don Claudio che era stato stilato un decreto molto brutto. Lei ne conosceva il contenuto rivelatole dalla Madonna, ma aveva ordine di non comunicarlo a Don Claudio, forse per non farlo soffrire troppo prima del tempo.
Il 23 il cancelliere del Vicariato, Don Giuseppe Tonello, ha telefonato a Don Claudio e lo ha invitato ad andare a ritirare il decreto, ma Don Claudio, poiché il giorno seguente aveva numerosi impegni che non poteva disdire, gli ha chiesto di leggerglielo per telefono. Don Giuseppe Tonello ha risposto con incertezza e con imbarazzo che non poteva, perché il decreto era ancora presso il Cardinale per la firma.
Ha assicurato che il giorno seguente avrebbe spedito il decreto per posta.
Don Claudio ha incontrato il dottor Ricca, preside della facoltà teologica valdese a Roma, e lo ha ringraziato di essersi fatto tramite per far giungere personalmente al Cardinal Ratzinger il promemoria sulle apparizioni della Madre dell’Eucaristia e sui miracoli eucaristici.
Don Claudio esprimendo il suo ringraziamento al dottor Ricca ha commentato: "È significativo che un sacerdote cattolico per far pervenire un promemoria al Prefetto della Sacra Congregazione della Fede debba servirsi dei buoni uffici di un pastore valdese. Questo è autentico spirito ecumenico". Don Claudio e il dottor Ricca hanno affrontato con rispetto e serenamente una serie di argomenti importanti.
Il pastore valdese ha partecipato all’apparizione; abbiamo notato, forse per non creare disagi al dottor Ricca, che la Madre dell’Eucaristia non ha recitato l’ave Maria, ma solamente il Padre nostro.
La Madonna ha esordito così: "Dio ha scelto queste due creature e vuole la loro immolazione. Tutto questo è stato permesso perché arrivi la conversione dei grandi uomini, ma questi non vogliono convertirsi. Don Claudio è stato molto aiutato, altrimenti sarebbe tranquillamente caduto nelle loro braccia, avrebbe accettato qualsiasi cosa avessero detto".
È apparso anche Gesù: "Miei cari figli, vi siete resi conto che l’Eucaristia non è amata e chi l’ama viene disprezzato. Il vostro sacerdote ama l’Eucaristia ed è pronto anche a morire per essa. Il sacerdote che parla dell’Eucaristia, che racconta i miracoli eucaristici, metaforicamente parlando, è stato schiaffeggiato, calpestato e fatto oggetto d’ironia; e ancora non è finita, perché tenteranno ancora di distruggerlo. Gli uomini della Chiesa vogliono farlo fuori, vogliono calpestarlo solo perché ha fatto valere le proprie ragioni ed ha detto la verità. Purtroppo colui che dice la verità è perseguitato".
A distanza di un anno questo si è verificato puntualmente, perché Don Claudio Gatti il 27 marzo 1998 è stato sospeso "a divinis"; di questo ne parleremo dettagliatamente nel prossimo libro dei messaggi.
Il 25 aprile Don Claudio, Marisa e tutti i giovani sono partiti per le Marche per trascorrere insieme due giorni di sereno riposo, ospiti di Fabio e Virginia, la prima coppia dei nostri giovani che si è sposata. Poiché era abbastanza vicino, tutti insieme si sono recati al santuario della Madonna della Grotta, dove il 2 settembre 1995 è avvenuto il primo miracolo eucaristico in assoluto.
Bisognava salire una lunga e ripida scalinata per entrare nel santuario, ma Marisa vi è entrata in estasi e l’ha percorsa velocemente.
In chiesa c’è stata l’apparizione e poi Don Claudio ha celebrato la santa Messa. Anche se Don Claudio e Marisa nascondevano molto bene la preoccupazione, poiché sapevano che era pronto un decreto di condanna delle apparizioni e dei miracoli eucaristici, i giovani si sono resi conto di questa preoccupazione e hanno fatto di tutto per distrarli.
Don Claudio e Marisa sono ripartiti per Roma sabato sera, perché la domenica dovevano essere nel luogo taumaturgico per accogliere i pellegrini, mentre i giovani si sono presi, giustamente, un terzo giorno di riposo.
Arrivati a Roma a notte inoltrata Don Claudio ha trovato sulla scrivania una busta con l’intestazione "Vicariato di Roma". Ha capito che si trattava del decreto, ha aperto la busta e lo ha letto; in esso ha trovato scritto: "Confermo il mio decreto del 24 febbraio 1997". Don Claudio ha capito che c’era stato un intervento divino per cui il decreto che doveva contenere il giudizio negativo sulle apparizioni e sui miracoli eucaristici, la sua condanna che poteva arrivare fino alla sospensione "a divinis" e la proibizione degli incontri biblici e degli incontri di preghiera era stato all’ultimo momento sostituito con uno che lasciava tutto allo "statu quo", cioè come prima.
Don Claudio ha letto il decreto a Marisa e tutti e due hanno ringraziato il Signore per il suo intervento che aveva protratto nel tempo ciò che poi effettivamente sarebbe avvenuto: la sospensione "a divinis" per Don Claudio.
Certamente né gli interessati né i membri della comunità erano ancora pronti a ricevere il colpo mortale che li avrebbe definitivamente schiacciati, per questo il Signore è stato misericordioso con noi; questo ha confermato la Madre dell’Eucaristia: "Gli uomini combattono contro questo luogo taumaturgico, ma Dio lo ha voluto portare ancora una volta in trionfo; e… la storia si ripete, i decreti si ribaltano. Ringraziate Dio di tutto questo, la Mamma vi chiede di fare una giornata di ringraziamento domenica prossima, perché siete più liberi dal lavoro, dallo studio, dalla famiglia e dalla casa".(41)
La Madonna ha comunicato anche: "Non dimenticate che parleranno nelle chiese ai fedeli per convincerli a non venire più in questo luogo taumaturgico".
Il Signore, per far comprendere che è con noi, ha compiuto numerosi miracoli eucaristici negli ultimi giorni di aprile, ed esattamente il 27, il 28, il 29 e il 30. Ogni giorno Gesù ha trasportato nel luogo taumaturgico l’Eucaristia che ha adagiato sul crocifisso, sulla statua bianca, sulle foglie delle piante ed ogni volta la casa si è riempita di dolce profumo.
l’inizio del mese mariano ha visto il moltiplicarsi dei miracoli eucaristici. Il Signore voleva farci comprendere che era con noi e lo ha dimostrato in modo eclatante. Infatti sono state depositate molte particole sui fiori, nel calice della Madre dell’Eucaristia e addirittura nel tabernacolo. La Madre dell’Eucaristia ha spiegato: "Io non ho bisogno di permessi degli uomini della Chiesa per portare mio Figlio Gesù. Dio mi ha detto: "Maria, porta l’Eucaristia nel mio e tuo gioiello" ed io ho preso l’Eucaristia da un tabernacolo e l’ho messa in questa piccola cappella, dove non c’è Eucaristia. L’ho adagiata nel tabernacolo e sono rimasta con mio Figlio Gesù a pregare. Quella particola, consacrata da un sacerdote, deve rimanere nel tabernacolo".(42)
Da quando era stata tolta per ordine del Cardinal Ruini, era la prima volta che l’Eucaristia tornava ad essere presente nel tabernacolo per iniziativa di Dio.
La Madre dell’Eucaristia ci ha insegnato anche che "in chiesa dovete stare vicino a mio Figlio Gesù, finché c’è posto. Quando uno ama una persona cerca di starle il più vicino possibile, invece voi state lontano".(43) Questo richiamo materno è stato rivolto a coloro che, entrando nella nostra cappella, pur vedendo che le prime file sono libere, cercano le ultime, perché erroneamente pensano di dare prova di umiltà.
La Madonna ci ha invitati anche a mostrarci sereni e sorridenti: "Amare è anche sorridere. Voi non sorridete. Guardatevi allo specchio, quando sorridete siete più belli". E ci ha fatto una confidenza: "Quando salivo con Gesù al Calvario ero triste perché soffrivo molto, ma alle mamme ed ai giovani che si avvicinavano a Gesù che portava la croce io sorridevo e davo coraggio".(44)
La Madonna ci ha spiegato per quali motivi dobbiamo essere sorridenti: "Ricevete tanto, veramente tanto. Nel tabernacolo c’è mio Figlio Gesù. Gesù Eucaristia è qui presente. Gesù compie miracoli grandissimi che non sono mai avvenuti sulla terra. Io non appaio così frequentemente in tanti posti e là non do questi messaggi e tanti richiami materni".(45)
Il 7 maggio la Mamma ci ha invitati a pregare per il Santo Padre: "Questo viaggio è più rischioso e più difficile che mai. Stanno preparando attentati alla sua vita!".
Questa rivelazione ci ha sconvolto e ci ha spinto ad organizzare turni di preghiera a Roma e fuori Roma, di giorno e di notte, per questo viaggio.
L’8 maggio, festa dell’ascensione, coincideva con il giorno in cui si recitava la supplica alla Madonna di Pompei e giorno in cui siamo soliti fare l’incontro biblico.
Nonostante fossero le ore 17, la Madonna ha detto: "La Mamma desidera che dopo facciate la supplica; non c’è orario per fare la supplica, qualsiasi ora va bene, purché si faccia" e ci ha dato una lezione di vita: "Non diventate troppo severi con l’imporre le preghiere ad orario. Vedete, io vengo tutti i giorni e per parlare attendo che voi prima finiate il santo Rosario e cantiate. Non sto a guardare l’orario: le 19, le 19:05, le 19:10, le 19:15, per me è la stessa cosa; l’importante è pregare. Ora mettetevi in raccoglimento perché viene Gesù. La vostra sorella Lo vede festoso, raggiante, vestito di bianco; è bellissimo il mio, il vostro Gesù".
Gesù è apparso a Marisa e ha dato un importante messaggio: "Sì, sono salito al Padre ed ho preparato un posto a tutti; per questo, miei cari figli, dovete vivere sempre in grazia. Dovete godere il paradiso già ora sulla terra, quando in silenzio vengo nei vostri cuori per farli esplodere di amore, di semplicità e di umiltà.
Quando sono con il Padre guardiamo il pianeta terra e lo spettacolo è triste, ma se lo spettacolo fosse formato solo da tante piccole anime come voi che cercano di amare, di aiutare il fratello, sarebbe lieto".(46)
Quanto ha detto Gesù ci ha riempito di gioia, vuol dire che la nostra comunità sta camminando bene.
La Madre dell’Eucaristia in modo semplice ci ha spiegato che è mediatrice tra Gesù e noi: "Aggrappatevi a Lui attraverso me. Io sono il mezzo che vi porta a Gesù, perché così ha deciso Dio Padre".(47)
Per farci comprendere che è importante ascoltare con attenzione e rispetto il sacerdote quando predica, spiega la Parola di Dio e fa catechesi, è avvenuta una cosa sorprendente.
Mentre Don Claudio stava parlando, Marisa ha visto apparire gli angeli, i santi, fra i quali S. Giuseppe, e la Madonna che si sono disposti a semicerchio e hanno seguito con attenzione ciò che stava dicendo. Fortunatamente Don Claudio è stato informato della presenza di questi importanti ospiti solo dopo che aveva finito di parlare.
Le sofferenze fisiche e quelle soprannaturali di Marisa non solo non sono diminuite, ma sono notevolmente aumentate in questo periodo; segno che qualcosa di grave era in atto e che il Signore per scongiurarlo chiedeva una completa immolazione.
Infatti la Madonna ha detto a Marisa: "Tu, Marisella, vivi ancora la passione: questa è la volontà di Dio".(48)
La Madre dell’Eucaristia è sempre stata con noi una madre tanto saggia e previdente da metterci in guardia dai pericoli e aiutarci a superarli. "Sembra che la battaglia sia finita. No. Continuano a lavorare instancabilmente e cercano di distruggere questa piccola oasi di pace. Pensano di distruggervi. Potrebbero anche distruggere voi come uomini, ma Gesù, mio Figlio Gesù, Gesù Eucaristia, no. Non possono vincere contro di Lui. Quando qualcuno parla male, non ascoltatelo. Salutate e andate avanti, non state lì a sentire, sono parole inutili; è tempo perso e non date gloria a Dio".(49)
L’11 maggio abbiamo celebrato l’anniversario della consacrazione e dell’emissione dei voti di Marisa e pregato per tutte le anime consacrate. Per l’occasione sono venuti a Roma rappresentanti di gruppi di preghiera della Liguria, delle Marche e della Sardegna.
La Madre dell’Eucaristia si è rivolta a Marisa dicendole: "Guarda il tuo sposo quanto è bello. Godi questo momento con il tuo sposo" e l’ha invitata a nome di Dio "a vivere la passione per aiutare il Santo Padre, per aiutare la Chiesa e per aiutare il mondo intero". Poi, per incoraggiarci a vivere serenamente il difficile momento presente, ci ha ripetuto: "Ci sarà il vostro trionfo e potrebbe esserci anche domani o tra un anno o due. Sì, lo so, volete sapere quando, ma i tempi di Dio non sono i vostri".
Il 13 maggio, invitati dalle suore "Figlie di Nostra Signora dell’Eucaristia", Don Claudio e Marisa si sono recati a Zagarolo con i giovani e diversi adulti.
Dopo la santa Messa c’è stata l’apparizione della Madonna che, rivolta alle suore, ha raccomandato: "Ho partecipato alla santa Messa con voi ed ho sentito le parole del sacerdote. Mettete in pratica ciò che ha detto, non limitatevi ad ascoltare la sua omelia, ma rivivetela nel vostro cuore ed amate Gesù Eucaristia. Dovete essere autentiche vittime della grande vittima".
Ha concluso dando un suggerimento: "Cambiate "Signora dell’Eucaristia" con "Madre dell’Eucaristia"; è a vostra scelta".
Per prepararci bene alla venuta dello Spirito Santo, ci ha invitato a fare un triduo, ad intensificare la preghiera e a ripetere "Vieni, Spirito Santo, Spirito d’amore, illumina la mia mente, infiamma il mio cuore, fortifica la mia volontà".
La strada che porta alla santità è irta e spinosa e la Madre dell’Eucaristia ha ammesso: "So che questo cammino impegna moltissimo e tante persone vanno via, ne hanno paura, perché invita a vivere sempre in grazia. Gli uomini non vogliono vivere in modo sano, puro, casto. È difficile vivere la virtù della purezza, la verginità; quando uno è vergine viene deriso dall’uomo".(50)
Questo è quanto sperimentano i nostri giovani, ai quali Don Claudio ha insegnato a vivere in modo casto il rapporto di fidanzati.
Il giorno di Pentecoste si è rinnovato il miracolo eucaristico: dodici particole sono state depositate su dei fiori e delle foglie e un’ostia grande è stata depositata nel calice della Madre dell’Eucaristia. l’accostamento era spontaneo ed il linguaggio dei numeri evidente: il luogo taumaturgico era il cenacolo, le dodici particole richiamavano gli apostoli, l’ostia grande richiamava la radice dell’Eucaristia: Maria.
Nel giorno di Pentecoste è nata la Chiesa e le potenti preghiere della Madre dell’Eucaristia hanno affrettato la discesa dello Spirito Santo; questo ha insegnato Pio XII.
Pietro e gli apostoli riuniti intorno a Maria hanno ricevuto lo Spirito Santo; per il successore di Pietro e per i successori degli apostoli la Madonna ha invitato a pregare ed ha aggiunto: "Quando Dio deciderà, leggerete il messaggio molto importante che Gesù ha dato al vostro sacerdote e alla vostra sorella nel lontano dicembre 1994; è un messaggio bello per loro, ma non per l’autorità ecclesiastica".
Quest’ultimo accenno ci ha rattristato, perché noi amiamo la Chiesa e di conseguenza l’autorità ecclesiastica, ma non possiamo condividere certi atteggiamenti e decisioni della medesima spesso contrari alla carità ed alla verità.
La Madonna è venuta sempre accompagnata dagli angeli, dai santi e dalle anime salve e diverse volte durante il mese di maggio ha fatto conoscere a Marisa le persone ed indicato i nomi dei parenti defunti dei presenti. È certamente una gioia per coloro che partecipano alle apparizioni sapere che i loro genitori, figli, parenti sono salvi.
l’amore, la sollecitudine, l’attenzione della Madre dell’Eucaristia sono rivolte verso tutti gli uomini, ma in modo particolare verso coloro che si trovano nella prova, nel bisogno, nella sofferenza presente. "Gli uomini della terra si riuniscono per parlare, parlare, parlare, ma non esce dalla loro bocca una parola d’amore verso il prossimo, verso i poveri, gli abbandonati, gli anziani ed i bimbi".(51)
Di fronte al mondo che esalta i piaceri della carne, spesso anche illeciti, la Mamma ha raccomandato ai suoi figli: "Proteggete il vostro corpo da ogni tentazione. Il vostro corpo deve essere la culla di Gesù, il tempio dello Spirito Santo. Fate entrare Gesù nel vostro cuore candido, adornato di fiori che si aprono alla luce della grazia".(52)
La presenza quotidiana della Madonna nel mese di maggio ci ha riempito di gioia, ma l’annuncio di Dio Padre che aveva deciso che anche suo Figlio venisse qui tutti i giorni del mese di giugno ci ha stupito.
La Madre dell’Eucaristia ha concluso: "Non c’è altro luogo dove io appaio tutti i giorni a maggio e dove Gesù apparirà tutti i giorni a giugno" e ci ha spiegato che questo avviene non "perché siete migliori degli altri, ma perché a voi chiede qualcosa di più: la vostra testimonianza".(53)
L’esperienza più drammatica e più sofferta che ogni tanto Marisa vive è la visione dell’inferno e la visione della situazione della Chiesa. Ha visto ecclesiastici nell’inferno e conosce i tradimenti, i peccati, le azioni delittuose consumate da ecclesiastici contro la Chiesa, contro il Papa e contro l’Eucaristia.
Il 22 maggio la Madonna ha detto: "Alla vostra sorella ho fatto vedere l’inferno e i sacerdoti che non amano mio Figlio e le ho fatto scrivere un messaggio segreto che riguarda i grandi uomini della Chiesa".
La vocazione di Marisa è questa: "Soffrire ed immolarsi per i sacerdoti e per la Chiesa. La sua sofferenza è immensa e la croce è pesante".
Don Claudio che è a conoscenza della triste e critica situazione della Chiesa ripete spesso che non sono le sofferenza fisiche, morali, mistiche a distruggere una persona, ma sapere ciò che gli uomini della Chiesa compiono ed organizzano contro di essa.
È in atto un tentativo diabolico che vede uniti molti ecclesiastici per distruggere la Chiesa, ma a questi stolti ed orgogliosi nemici ricordiamo le parole dette a Pietro da Gesù: "Tu sei Pietro e su questa pietra Io edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa". (Mt 16,18)
Il 24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice, la Madonna è apparsa con Gesù Bambino in braccio che ha dato il messaggio.
Il divino Bambino ha affermato: "È nostro grande desiderio che le famiglie si riuniscano. Prego per le famiglie disunite. Voi sapete quante famiglie hanno infranto il sacramento del matrimonio, addirittura se uno dei coniugi si ammala viene abbandonato".
Il rimedio per impedire le separazioni ed i divorzi è uno solo: crescere nell’amore e questo è possibile solo nutrendosi dell’Eucaristia che è il sacramento che unisce a Dio ed ai fratelli.
Gesù ha suggerito, per rendersi conto della propria situazione spirituale, di fare l’esame di coscienza ogni sera, "come facevo Io con la mia mamma ed il mio papà".
Il 25 maggio la Madonna ha messo un’ostia grande su Gesù Bambino, tre particole nel calice della Madre dell’Eucaristia in chiesa, una seconda ostia grande sulla statua bianca e sei particole su degli angioletti; la Madre dell’Eucaristia ha affermato: "L’Eucaristia continua a venire ed i miracoli eucaristici continuano a moltiplicarsi". C’è stata anche la teofania trinitaria: Marisa ha visto le Tre Persone Divine e la Madonna ha ricordato: "L’Eucaristia è la Trinità".
Durante la stessa apparizione la Madre dell’Eucaristia ha detto a Marisa: "Ora offrimi la presentazione del IV volume dei messaggi".
Questa presentazione è stata scritta integralmente da Don Claudio, come tutte le precedenti, con la collaborazione di alcuni membri della comunità.
Nonostante siano stati tolti dei passaggi forti che avrebbero potuto provocare dure reazioni da parte degli uomini della Chiesa, Marisa ha chiesto insistentemente alla Madonna, per non esporre Don Claudio alla sofferenza, di far togliere altri brani della presentazione. La Madre dell’Eucaristia ha risposto: "Tutto ciò che qui è scritto è la pura e santa verità; anche ciò che è stato tolto è verità. Dire la verità sul pianeta terra non è facile, significa esporsi alla sofferenza. Per non farvi soffrire dovrei dirvi di togliere tante cose, ma, per rispetto alla verità, e la verità vi fa liberi, non posso far togliere nulla; violenterei anch’io la volontà di colui che ha scritto. Grazie a coloro che hanno collaborato a questo scritto, ma il mio grazie va soprattutto a te, mio caro sacerdote prediletto; il tuo amore è grande, ma ancora non sei capito da tutti. Gesù è contento di te. Ricordati bene quello che la Mamma ti dice: questa presentazione ti porterà a soffrire proprio perché in essa c’è la santa verità. Io benedico questa presentazione".(54)
La Mamma celeste conosce molto bene la feroce opposizione che contro Don Claudio e Marisa portano avanti gli uomini della Chiesa. Costoro hanno continuato a far riunioni e a elaborare piani per distruggere il sacerdote e la veggente; per questo ha chiesto: "La Mamma vi invita a pregare per questi miei figliolini. Gli uomini della Chiesa cercano ancora di distruggerli e loro continuano ad accettare la grande sofferenza, continuano a soffocare il lamento. Le vostre sofferenze in confronto alle loro sono piccolissime: credetemi, miei cari figli, le loro sono molto grandi".(55)
l’opposizione contro Don Claudio e Marisa è forte in Italia e molto forte a Roma, per cui possiamo applicare a loro le parole di Gesù: "Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria ed in casa sua". (Mt 13,57)
All’estero la situazione è molto diversa; attraverso Internet la conoscenza dei miracoli eucaristici, delle apparizioni della Madre dell’Eucaristia e dei messaggi si è molto diffusa. I laici hanno molto lavorato per far conoscere quanto avviene a via delle Benedettine, hanno sostenuto le spese per la diffusione dei messaggi ed hanno interessato anche sacerdoti e vescovi.
Uno di questi, Mons. Gennaro Lorenzo, vescovo di Mozambico, di passaggio a Roma, ha voluto recarsi nel luogo taumaturgico dove ha incontrato Don Claudio e Marisa con i quali si è intrattenuto in un rispettoso e cordiale colloquio. C’è stata anche un’apparizione straordinaria della Madre dell’Eucaristia che ha rivolto un messaggio al Vescovo, dal quale ha voluto infine essere benedetta.
L’umiltà è una virtù importante nella vita spirituale, ma purtroppo molti hanno di essa un concetto sbagliato. Pensano che essere umili significhi non mettere a frutto e non evidenziare le doti personali, avere un atteggiamento defilato e distaccato da tutto, ripetere in continuazione di non essere in grado di far nulla. Niente di più sbagliato.
La Madonna ha insegnato: "L’umiltà è verità. Se qualcuno ha delle doti deve dirlo. Se uno di voi ha avuto il dono di parlare o di scrivere o qualsiasi altro dono perché non dirlo? L’umiltà non significa rimanere nascosti, non parlare, restare in silenzio; umiltà significa: semplicità, verità. So che qualcuno pensa che essere umili sia tacere, nascondersi, vivere nel segreto e nel silenzio. Se qualcuno ha delle doti deve ringraziare Dio ed aiutare il prossimo".(56)
Marisa ha continuato a soffrire moltissimo e la Madonna lo ha evidenziato: "Miei cari figli, non potete immaginare quanto sia forte e grande la sofferenza di colei che Dio ha scelto; è un continuo soffrire sia la passione di Gesù, sia i dolori fisici e morali".(57)
Poiché aveva cominciato a diffondersi la voce che ai primi di giugno Marisa sarebbe entrata in ospedale per cure ed accertamenti, alcune persone, in cuor loro, avevano deciso di non venire a pregare nel luogo taumaturgico, perché la veggente sarebbe stata assente. È intervenuta la Madonna per chiarire in modo magistrale: "Le apparizioni avvengono dove la vostra sorella è presente. Oggi può essere qui, domani da un’altra parte, ma ricordatevi che anche quando la vostra sorella è assente, se veramente avete fatto un cammino spirituale, dovete venire lo stesso. Non dovete venire perché c’è la veggente, ma perché il luogo è stato reso taumaturgico da Dio. In qualsiasi posto si troverà la vostra sorella io starò con lei per darvi i messaggi, ma lei dovrà fare la volontà di Dio, che a volte non è facile".(58)
Il 31 maggio c’è stato un susseguirsi di miracoli eucaristici. Alle 17:45 la Madonna ha portato dodici particole che ha appoggiato sui fiori di una pianta in camera di Marisa. Il profumo particolare che emanava dalle particole e ha invaso la casa ci ha sollecitato a preparare con più amore la veglia di preghiera in chiusura del mese di maggio ed in apertura del mese di giugno e ci ha invitato a pregare davanti a Gesù Eucaristia.
Ultimata l’adorazione, alcuni giovani sono tornati in chiesa e hanno visto sull’altare, dove prima non c’era, l’ostensorio che conteneva un’ostia grande macchiata di sangue.
La Madonna aveva portato l’Eucaristia macchiata di sangue, e preso l’ostensorio vi aveva messo dentro l’ostia.
Mentre alcuni hanno continuato a lavorare, altri, alternandosi, sono rimasti in preghiera in casa e in chiesa dove era presente Gesù Eucaristia; così, mentre Marta lavorava, Maria ha fatto compagnia a Gesù.
Alle 21 è iniziata la veglia di preghiera che si è prolungata oltre la mezzanotte, così abbiamo cominciato il mese dedicato a Gesù con la preghiera.
La Madre dell’Eucaristia ha dato un breve ma importante messaggio: "Amate l’Eucaristia, proteggetela da coloro che continuano a fare messe nere. I sacerdoti ancora non capiscono che, quando consacrano, in quella piccola ostia c’è Gesù in corpo, sangue, anima e divinità. Questa è un’ostia che io ho sottratto alla profanazione ed il sangue che voi vedete è uscito mentre veniva pugnalata".
Quest’anno, a differenza degli anni passati, ci ha visti impegnati e presenti nel luogo taumaturgico per tutta la durata del mese di giugno.
Come già preannunciato dalla Madre dell’Eucaristia, tutti i giorni Gesù è apparso dove era presente Marisa per pregare con noi e darci messaggi; sono continuati anche gli incontri biblici "perché Dio Padre l’ha chiesto, nonostante il sacerdote sia molto stanco".
La Madonna si è molto preoccupata per la nostra nazione: "Pregate per la vostra bella Italia che corre il pericolo di spaccarsi in due; le famiglie continuano a dividersi, i bambini vengono violentati, i figli uccidono i genitori e i genitori i figli, ci sono tanti drogati".(59)
Prima dell’apparizione un’improvvisa e breve pioggia ha fatto fuggire alcuni che erano venuti per provocare e creare confusione. La Madonna stessa ha evidenziato e rimproverato questo modo di comportarsi: "È possibile che ancora alcuni si fermino a parlare male e a criticare i miracoli, grandi agli occhi di Dio e agli occhi di coloro che li hanno visti e hanno creduto, soltanto perché si sentono sapienti? Chi può essere superiore a Dio o ai sacerdoti che ubbidiscono a Dio? Chi siete voi per giudicare? Lasciate giudicare a Dio: Lui solo è giudice. Rispettate il sacerdote, rispettate colui che ama Dio e le anime".(60)
Il 2 giugno Marisa è entrata nell’ospedale S. Raffaele per sottoporsi ad una serie di esami clinici.
Sono iniziate nell’ospedale le apparizioni di Gesù che si sono ripetute ogni giorno del mese di giugno.
"Miei cari figliolini, Io sono con voi nel Getsemani e soffro con voi. So che soffrite tanto, lo leggo nei vostri cuori, anche se cercate di nasconderlo. Voi mi amate ed Io vi chiedo di soffrire per aiutare gli uomini della terra, per aiutare la mia Chiesa, per aiutare il Papa".
Nelle ultime due righe del messaggio è stata evidenziata una delle grandi missioni che Dio ha affidato a Don Claudio ed a Marisa e che loro hanno portato avanti prima per decenni sotto il moggio, ora da anni sul candelabro.
Gesù stesso ha confermato quanto detto sopra: "Questa è la vostra storia, molto bella. Ogni uomo della terra, quando la conoscerà, capirà e si convertirà, perché è una storia vera, piena di amore, di sacrificio, di sofferenza".
Nonostante Don Claudio tutti i giorni abbia portato la santa Comunione a Marisa, per cui Gesù, scherzando, gli ha detto: "Grazie, perché mi porti a passeggio con te", lo sposo divino ogni notte, per alleviare le sofferenze alla sua sposa, le ha portato Se Stesso e le si è rivolto affettuosamente: "Complimenti per come hai risposto a…; sono il tuo sposo e sono orgoglioso di te!".(61)
Poiché l’ospedale S. Raffaele era sprovvisto delle attrezzature che eseguono la scintigrafia cardiaca, Don Claudio ha accompagnato in autoambulanza Marisa alla clinica "Madonna della Fiducia". Questa clinica è molto nota ai nostri, perché in essa Marisa prestò servizio di assistenza ai malati e Don Claudio per diversi mesi andò a fare compagnia al confratello Don Giovanni Agrestini, al quale chiuse gli occhi nel lontano 1967.
Entrare in questa clinica è stato per tutti e due tornare indietro nel tempo, molti ricordi belli e tristi si sono affacciati alla loro mente.
Il 5 giugno i medici hanno comunicato che le precarie condizioni di salute di Marisa impedivano l’intervento chirurgico e anche altri medici italiani e stranieri interpellati lo sconsigliavano.
Comunque Marisa ha continuato a stare in ospedale per essere sottoposta a fisioterapia riabilitativa, per potersi muovere in modo un po’ autonomo.
Il Signore ha affidato a Don Claudio e soprattutto a Marisa l’ospedale S. Raffaele e ha dato a coloro che vi lavoravano un importante messaggio: "Pregate per questo ospedale tanto amato e tanto osteggiato. Bisogna avere molta pazienza, dolcezza e fermezza nel portare avanti questo grande capolavoro: l’ospedale S. Raffaele. Avvicinate i malati vedendo in loro il Cristo crocifisso. Aiutate i malati anche spiritualmente oltre che corporalmente".
Questo ospedale che, convenzionato, potrebbe dare una seria e generosa assistenza a tanti ammalati è oggetto di una forte opposizione da parte di uomini potenti economicamente, baroni e medici, schieramenti politici e complessi ospedalieri che hanno in comune la matrice cattolica. Tutti costoro strumentalizzano i malati per curare i propri interessi.
Dal 6 giugno, primo venerdì del mese, Don Claudio finalmente ha potuto celebrare all’ospedale la santa Messa, alla quale hanno partecipato Marisa, le persone che sono andate a trovarla, gli ammalati; qualche volta, anche se per pochi minuti a causa del lavoro, si sono fermati a pregare membri del personale medico, paramedico ed infermieristico.
La celebrazione della santa Messa è divenuta un’occasione per pregare insieme e fare catechesi ai partecipanti.
Gesù ha confermato la veridicità di quanto detto sopra: "Voi non potete capire la testimonianza che avete fatto stasera, non potete comprendere quanto sia importante la vostra sofferenza. Figliolina mia, la tua missione è grande. La tua vocazione non è un sacramento, ma sorregge un sacramento. Anche se siete in posti profani dovete dare, come sempre vi ho detto, esempio e testimonianza".
Dal momento che nell’interno dell’ospedale si era sparsa nel frattempo la voce che Marisa vedeva e parlava con la Madonna, medici, infermieri e pazienti hanno chiesto di parlarle, e lei non si è rifiutata a nessuno, come ha detto la Madonna: "Marisella è ricoverata in ospedale, sta facendo tanto bene nel silenzio, nella sofferenza, direi quasi nel nascondimento".
I nostri giovani, accompagnati da alcuni loro amici, sono andati a trovare Marisa all’ospedale e hanno partecipato alla santa Messa celebrata da Don Claudio. Prima della santa Messa c’è stata l’apparizione e la Mamma ha detto ai suoi figli: "So che il sabato è dedicato al divertimento e voi, giovani, forse avete fatto un sacrificio a venire qui, ma Dio vi ricompenserà". Dopo che sono andati via tutti e sono rimasti soli i nostri giovani, è apparso Gesù per dire: "Volevo darvi la mia benedizione, ed ora andate, divertitevi, miei cari figli, ma pregate per la missione che un giorno vi dirò".
Marisa, come mamma premurosa, è intervenuta preoccupata che i giovani facessero tardi all’appuntamento fissato con altri amici che non avevano potuto venire per motivi seri. "Possono andare a mangiare la pizza adesso? Sono già in ritardo, scusami, Gesù!". Questa scena evangelica ha evidenziato l’amore di Gesù per i nostri giovani e la confidenza di Marisa con Gesù.
Il giorno seguente, domenica, di buon mattino Marisa ha telefonato a Don Claudio per comunicargli che sul calice della statua della Madre dell’Eucaristia, presente nella stanza dell’ospedale, erano state depositate due particole. Don Claudio ha pensato che il miracolo eucaristico si fosse ripetuto anche nel luogo taumaturgico ed è sceso in cappella per controllare, ma non ha sentito il profumo né ha visto l’Eucaristia.
Più tardi ha confessato di essere risalito in casa con un certo dispiacere, ma poco dopo lo hanno raggiunto alcune persone presenti in chiesa per annunciargli che nel calice della statua del Sacro Cuore c’erano tre particole.
Il Signore ha voluto con questo miracolo consolare il nostro sacerdote, duramente provato.
Abbiamo fatto una processione eucaristica e al termine Don Claudio ha benedetto gli ammalati.
Nel pomeriggio molte persone si sono recate a trovare Marisa all’ospedale, anche perché sapevano che ci sarebbe stata l’apparizione e dopo Don Claudio avrebbe celebrato la santa Messa ai presenti.
Il salone che ci era stato dato in uso ospitava circa ottanta persone che con raccoglimento ed amore hanno presenziato all’apparizione di Gesù, della Madonna e hanno partecipato alla santa Messa.
La Madonna, dopo aver comunicato che "Gesù in corpo, sangue, anima e divinità è venuto qui per dare forza e coraggio a tutto l’istituto S. Raffaele", ha tessuto gli elogi dei dottori: "In questo ospedale i cari dottori cercano in tutti i modi di mettere al centro l’ammalato, perché il malato è Gesù. Sono dottori validi e vogliono portare il malato a vivere con serenità, a recuperare forza e salute, così guarisce con gioia, perché ha trovato un amico e un fratello".(62)
Durante la settimana che è seguita Gesù è tornato diverse volte a parlare della preoccupante e triste situazione in cui si trovano l’italia, il mondo, la Chiesa.
"Tutto il pianeta terra è invaso da egoismo, orgoglio, perfidia e invidia; le comunità, gli uomini politici, gli uomini della Chiesa pensano solo a se stessi".(63)
"Voi non potete capire fino in fondo quanto sia difficile la situazione del mondo, ma soprattutto dell’italia; non potete immaginare quanto tutto sia disastroso".(64)
Gesù ha fatto sapere: "Il rischio che corre la vostra sorella è gravissimo, neanche i medici hanno capito quanto sia grave; con le vostre preghiere avete evitato l’operazione per lei molto rischiosa".(65)
"Voi non mi vedete, ma il mio cuore sanguina. Non c’è bisogno di vedere statue che sanguinano, statue che piangono per comprendere quanto è grave la situazione. Sono i grandi uomini della Chiesa e della politica, coloro che hanno il potere e il comando a fare del male a questo pianeta terra, che Dio ha creato con amore".(66)
Qual è l’atteggiamento dei grandi uomini della Chiesa davanti a questi richiami che vengono dal cielo?
Continuano ancora oggi imperterriti a calunniare, perseguitare e condannare coloro che sono semplici portavoce dei messaggi di Dio.
Affermano con durezza e sfrontatezza: "Questi messaggi che criticano l’autorità ecclesiastica non possono venire da Dio".
Invece, se si facessero un vero esame di coscienza con umiltà e si chiedessero: "Io mi trovo in quella situazione rimproverata da Dio?" avrebbero la possibilità di convertirsi e di salvarsi l’anima.
La Madonna continua a ripetere che "questo è il tempo della misericordia, dopo sarà molto difficile convertirsi".
Marisa, nonostante soffrisse forti dolori che neanche i medici riuscivano a lenire, ha continuato il suo apostolato con generosità e dedizione.
Nella sua camera si sono alternati medici, infermiere e persone che venivano da fuori e tutte sono state ascoltate con rispetto e hanno ricevuto parole di conforto e buoni consigli.
La decisione presa dai medici di non sottoporre Marisa ad intervento chirurgico è stata saggia, ma sono stati illuminati dal Signore che ha accolto le preghiere di tante persone per lei.
Durante l’apparizione del 14 giugno, presenti in molti, Gesù ha dato un importante messaggio sulla carità e, per indicare che dovevano andare avanti senza paura né tentennamenti, poiché l’holter, lo strumento per misurare la pressione, si era messo in moto, ha detto: "Come adesso sta pompando lo strumento della vostra sorella, anche voi pompate con forza e coraggio. Amatevi, amatevi seriamente".
Gesù ha terminato rivolgendosi a Don Claudio ed a Marisa per raccomandare loro l’ospedale S. Raffaele: "La vostra presenza qui, in questo ospedale S. Raffaele, è stata voluta da Me. Gesù vi chiede di pregare per questo ospedale, per coloro che vogliono portarlo al massimo della carità; a volte la gelosia e l’invidia fanno fermare questo istituto. Pregate affinché le persone che lavorano qui crescano anche spiritualmente ed amino l’ammalato, ma devono avere il mio corpo, il mio sangue, la mia anima e la mia divinità in loro".
Domenica 15 giugno è avvenuto di nuovo un doppio miracolo eucaristico. Gesù ha portato l’Eucaristia in ospedale e nella nostra cappella, e ha detto: "È mia gioia stare in mezzo a voi in corpo, sangue, anima e divinità. Voi non mi vedete, ma vedete l’Eucaristia che Io ho portato".
Molte persone sono accorse in ospedale per trovare Marisa e partecipare alla santa Messa, fra costoro alcune suore che si sono scandalizzate perché sull’altare d’emergenza non era stato collocato il crocifisso. La Madonna ha osservato: "La vita soprannaturale, la vita spirituale è leggera, è facile; non complicatela voi, non guardate se, in casi di emergenza, sull’altare c’è o non c’è il crocifisso perché l’importante è invece avere il cuore pulito, limpido e in grazia per ricevere Gesù Eucaristia".
Il 16 giugno tra i dottori si è diffuso un certo stupore: l’holter durante l’apparizione di Gesù non aveva registrato nulla, come se fosse stato sfilato dal braccio di Marisa.
Gesù prima si è rivolto ai nostri giovani: "Voi giovani siete stati scelti da Gesù e dalla Mamma ed in questo momento siete la colonna che aiuta la vostra sorella" e ha mostrato sollecitudine per la salute di Don Claudio: "Mio caro sacerdote prediletto, è importante che tu stia bene, per questo vogliamo che ti curi".
Anche se mal volentieri Don Claudio si è sottoposto ad una serie di esami medici presso l’ospedale S. Raffaele.
Anche gli ultimi giorni di permanenza al S. Raffaele sono stati caratterizzati da grande sofferenza per Marisa, addirittura il 17 giugno è stato per lei un giorno molto critico: "Sì, lei ha visto la morte, ma era serena, direi quasi felice, anche se aveva forti dolori. Dio ha chiesto la sofferenza alla vostra sorella ed anche chi le è vicino soffre".
Gesù ha parlato diverse volte con preoccupazione della situazione di Roma: "Roma è scristianizzata, è pagana, anche se gli uomini della Chiesa dicono di no, perché parlano come tira il vento".(67)
"Chi frequenta la parrocchia dice che è tutto a posto nel proprio piccolo orticello e non si rende conto di quanto sia triste la situazione di Roma. Non pensate alle altre città, pensate a Roma. A chi vi fa tanto bene viene ritirata la facoltà di celebrare e di fare apostolato e a chi non fa bene, non ha voglia di lavorare, a chi parla male del fratello non viene detto nulla. A Roma non c’è amore, il vero amore, quello che Io ho dato ad ognuno di voi e non mi accettano solo per gelosia e per invidia nei riguardi del sacerdote e della veggente".(68)
Questo forte messaggio non è stato accolto dagli uomini della Chiesa che anzi hanno accentuato la loro opposizione nei riguardi delle apparizioni mariane e dei miracoli eucaristici.
Tante anime semplici si chiedono: "Perché l’autorità ecclesiastica, i sacerdoti e le suore si oppongono ai disegni di Dio?". La risposta si può trovare nel cuore di questi fratelli e sorelle; essa è nota a Dio e l’ha comunicata a Don Claudio ed a Marisa.
Don Claudio ci ripete spesso: "È meglio non conoscere "certe cose" perché si soffre di meno. Comunque chi sa leggere con attenzione i messaggi trova in essi molte risposte alle proprie domande".
Il 20 giugno Marisa è uscita dall’ospedale. Poiché nello stesso giorno ricorreva anche il suo compleanno, i giovani sono venuti per festeggiarla e per farle trascorrere alcune ore in un clima di serenità e di amicizia.
A Gesù che le ha chiesto: "Mia cara e dolce sposa, cosa vuoi che ti doni per questo giorno, per il tuo compleanno?" Marisa ha risposto: "Aiutami, Gesù, a fare la tua volontà. A volte mi sembra così difficile". Gesù rivolto ai giovani ha concluso: "Il cammino che la vostra sorella percorre è molto duro e difficile, lei è molto provata, ma con voi accanto a pregare per lei avrà forza di affrontare tutto ciò che Dio Padre chiede".
Il 21 giugno Gesù è tornato a parlare della critica e preoccupante situazione che si è creata nella Chiesa e nel mondo: "Sì, avete ragione, ci vorrebbe un nuovo diluvio universale ed una nuova arca di Noè. Il pianeta terra si va distruggendo da solo. L’uomo continua ancora a correre verso qualcosa che non è Dio. Il desiderio di Dio Padre è che tutte le religioni, tutte le razze formino una comunione vera; l’Eucaristia deve essere il centro di tutte le razze. Ma se l’uomo continua ad ammazzarsi, con la lingua, specialmente a causa del potere, a causa del denaro, non arriverà mai ad amare Dio Padre, ad amare lo Spirito Santo, ad amare Me, Gesù. Quante volte si commettono peccati contro lo Spirito Santo e sono i miei sacerdoti, le mie suore a combattermi".
Gesù ha indicato il rimedio per abolire i mali che affliggono la Chiesa e la società: "Prima imparate ad amare poi pregate".
Questa è la sintesi del Cristianesimo e questa frase dovrebbe essere scritta a caratteri cubitali in Vaticano, in Vicariato, nelle diocesi, nelle parrocchie, nelle case religiose, nelle abitazioni di tutte le famiglie e nei posti di lavoro, di studio e di sano divertimento.
Nella Chiesa manca l’amore: questo spiega i conflitti, le ostilità, le incomprensioni e le ingiustizie che tanti suoi membri subiscono; e la causa di tante sofferenze spesso sono gli uomini della Chiesa.
Domenica 22 giugno si è ripetuto il miracolo eucaristico: sulla statua bianca della Madre dell’Eucaristia e su dei fiori sono state depositate in casa venti particole, ad esse si sono aggiunte un’ostia grande depositata su Gesù Bambino ed altre tre particole appoggiate sul cuore della statua di Gesù.
Mentre Marisa stava scendendo con enorme sofferenza le scale della casa per raggiungere le persone raccolte in preghiera, la Madonna le ha poggiato sul cuore una particola dicendole: "La vittima divina sulla vittima umana".
Insieme abbiamo chiesto perdono al Signore per tutti i peccati commessi contro la carità, specialmente quelli causati dalla gelosia e dall’invidia, per questo Don Claudio ha definito questa come "la domenica del pentimento dei peccati commessi contro il nuovo e grande comandamento insegnato da Gesù".
È così forte e dura l’opposizione dell’autorità ecclesiastica nei riguardi di Don Claudio che, quando parlano del nostro sacerdote, i sacerdoti non lo chiamano per nome, ma semplicemente "quello là, quello che sta lassù", e quando qualcuno parla bene di lui provoca in loro reazioni negative che molte volte si manifestano nella durezza del volto.
Gesù ci ha spronato continuamente a non crollare, a lottare, a fare del bene, ad aiutare chi soffre e a correggere chi sbaglia. Dopo averci invitati ad "imparare ad essere servi, perché è così bello servire con amore, con pazienza e con semplicità", si è rivolto a Don Claudio: "Forza, Don Claudio, sei l’uomo forte della Chiesa. Coraggio, il cammino è lungo, e quando dici: "Ho il passo di S. Giuseppe", Io sorrido contento, ma ricordati: hai anche il mio passo. Non aver paura, sei nella verità, sempre. Anche se costa, non mentire mai, sii sempre te stesso: forte, coraggioso in mezzo a tutta questa tempesta che vi circonda".(69)
È stata messa in giro ed è arrivata alle orecchie di Don Claudio una calunnia molto pesante che riguarda la purezza del sacerdote e della veggente.
Chi aveva interesse a far circolare tale infamia?
Crediamo che Don Claudio e Marisa lo abbiano saputo, ma non hanno fatto nomi, hanno detto semplicemente: "Preghiamo per questi poveri fratelli e sorelle".
Il perdono è stata sempre la risposta che Don Claudio ci ha insegnato a dare alle calunnie, alle maldicenze, alle malignità.
Il 26 giugno Gesù ha dato un importante messaggio.
Il Signore ha affermato che le persone sono libere di venire a pregare nel luogo taumaturgico e che i sacerdoti e la stessa autorità ecclesiastica che impediscono di venire "offendono Me". "Questo luogo avrebbe dovuto esplodere di gioia, qui avrebbero dovuto verificarsi conversioni su conversioni. Invece, anche se ce ne sono state tante, contro di esso hanno scatenato un’opposizione feroce e distruttiva. I grandi miracoli eucaristici che sono avvenuti qui, perché Dio ha voluto così, vengono coperti dal fango, dalle calunnie e dalla diffamazione. I sacerdoti e le suore peccano con molta facilità contro lo Spirito Santo. A volte il sacerdote è costretto anche ad essere forte per non essere schiacciato. Quando esploderà tutto, per costoro sarà troppo tardi".
Gesù alla fine del messaggio ha parlato della "dormitio Mariae". Ha rivelato che il 15 agosto 1992 la Madonna raccontò come era morta a Marisa che scrisse tutto sul suo diario con l’ordine di non rivelare nulla a Don Claudio.
Dopo alcuni mesi Don Claudio, sempre all’oscuro di quanto aveva scritto Marisa, parlando dell’assunzione della Madre dell’Eucaristia, disse che la Madonna aveva subìto la morte.
Pio XII, definendo il dogma dell’assunzione, non si era pronunciato sulla questione della morte di Maria.
Alcuni di noi, presenti alla catechesi in cui Don Claudio affermava che la Madonna era morta, ricordano che il nostro sacerdote ha molto insistito sul desiderio della Madre di condividere tutto con il Figlio, anche la morte.
Aver subìto questa esperienza non significa infirmare il dogma dell’immacolata Concezione, dal momento che la morte nella Rivelazione è presentata come conseguenza del peccato, ma innalzare Maria al ruolo di Corredentrice perché, come insegna Giovanni Paolo II, "ha potuto condividere la sofferenza e la morte in vista della redenzione dell’umanità".
Anche il Papa dopo alcuni anni ha parlato di questo argomento, infatti, come ha detto Gesù: "Finalmente ieri il mio Papa ha parlato in modo soffocato, direi stanco, della "dormitio Mariae"". Il Signore ha concluso con il messaggio: "La Madre dell’Eucaristia, Marisa, Don Claudio ed il Papa hanno parlato della "dormitio Mariae". Oggi Don Claudio vi spiegherà come la mia Mamma è morta".
La sintesi della "dormitio Mariae" l’ha fatta la Madonna: "Sono morta, mi sono subito trasfigurata e sono stata assunta in cielo in corpo ed anima".
Probabilmente un domani Don Claudio scriverà qualcosa sulla morte della Madonna.
Il 27 giugno Gesù è tornato a parlare della triste e critica situazione del mondo: "Questo pianeta terra non va; sembra che tutta la terra si stia disgregando e l’uomo, il grande uomo non se ne accorge. Coloro che hanno tutto in questo pianeta terra non si rendono conto del povero, dell’orfano, della vedova e dei bambini che soffrono. Fanno le guerre soltanto per dire: "Io ho vinto" e uccidono e continuano ad uccidere".
Il 28 giugno tra Gesù e Marisa c’è stato un meraviglioso colloquio, trascritto fedelmente perché per caso erano presenti alcuni giovani.
Consigliamo di leggere con attenzione il colloquio perché in esso traspare il candore, la semplicità, l’autenticità di Marisa quando parla con Gesù o con la Madonna.
Il 28 giugno Don Claudio ha ricevuto una grande gioia. Il nostro sacerdote ama S. Paolo, cita spesso le sue lettere e - dice - si sente simile a lui come temperamento ed ha in comune diversi aspetti del carattere.
Poiché Don Claudio desiderava da tempo che Dio affidasse a S. Paolo un messaggio da dare a noi, Gesù lo ha accontentato: "Oggi voglio esaudire un desiderio del vostro sacerdote" e ha ceduto la parola all’apostolo delle genti.
"Miei cari figli, vi parla un uomo che ha lottato contro Dio, poi si è convertito. Ho combattuto anch’io la grande battaglia, per portare le anime a Dio. Prima ero contro di Lui, poi tutto in me si è rovesciato e sono diventato tutto di Cristo, nonostante le tribolazioni, la sofferenza e la persecuzione, come le state vivendo voi due, miei cari fratelli".
S. Paolo ha messo l’accento anche su un punto molto importante: "Non ha importanza il carattere e se il modo di parlare è forte o è delicato: io percorrevo il cammino con Barnaba, ma non andavamo d’accordo, non avevamo il carattere facile nessuno dei due e allora ci siamo divisi, uno da una parte e uno dall’altra; ma tutti e due abbiamo lavorato e sofferto per Cristo, ed oggi siamo in paradiso a godere Dio".
Il 29 giugno, come espressamente chiesto da Gesù, abbiamo fatto la chiusura dell’anno sociale nel luogo taumaturgico.
Spuntato il giorno della chiusura dell’anno sociale, si è rinnovato il grande miracolo eucaristico: quattordici particole sono state depositate nel calice di Gesù Dolce Maestro, nove particole erano visibili su Gesù Bambino, appoggiate sul suo cuore, un’ostia grande sulla statua della Madre dell’Eucaristia e nove particole sulla statua bianca.
Gesù ha detto: "Voglio che in questo giorno di chiusura dell’anno sociale abbiate tutto: la Trinità, l’Eucaristia, la Madre dell’Eucaristia".
Si è manifestata la SS. Trinità, Marisa ha esclamato: "Vedo i tre Gesù" e tutti i presenti, in ginocchio, hanno chinato il capo in segno di adorazione.
La Madre dell’Eucaristia ha invitato Marisa ad alzarsi, a salire i gradini dell’altare e a collocarsi davanti al crocifisso; poi, rivolta ai presenti ha detto: "Fate silenzio nei vostri cuori, dimenticate tutte le vostre preoccupazioni, le vostre ansie ed adorate mio Figlio Gesù".
Appena la Madonna ha terminato di parlare, dal costato del crocifisso è fuoriuscita una particola che volando come una candida farfalla all’interno della teca di vetro messa a protezione dell’immagine taumaturgica, è passata attraverso la parete di vetro senza infrangerla ed una volta oltrepassata si è appoggiata alla medesima per essere presa da Marisa.
Gesù ha detto: "Ancora una volta l’Eucaristia è uscita dal mio costato; l’Eucaristia e gli altri sacramenti sono usciti dal mio costato. Amate l’Eucaristia, l’Eucaristia fa la Chiesa" e ha invitato Marisa a benedire tutti i presenti con l’Eucaristia.
A Marisa che ha chiesto: "Posso dare l’Eucaristia al sacerdote? Benedice lui!" Gesù ha replicato: "Il sacerdote è sopra tutti, il sacerdote è qualcosa di grande, è un dono di Dio che voi non potete neanche immaginare, ma Io ho dato a te l’Eucaristia e tu l’hai presa al volo. Benedici, figlia mia".
Forse qualche buon pensante avrà da ridire sul fatto che, presente il sacerdote, una laica abbia benedetto i presenti con l’Eucaristia, ma certamente si scandalizzerà quando Gesù, dopo aver ordinato a Marisa di alzare l’Eucaristia sul capo di Don Claudio, ha sentenziato: "Figlio mio, anche se non sei né vescovo né cardinale né Papa, sei l’uomo forte della Chiesa, sei l’uomo grande della Chiesa. Accetta con umiltà le mie parole. I presenti in questo momento non capiscono, ma un domani sapranno. La sofferenza è grande, la lotta è difficile, ma Io sono con te".
Gesù si è rivolto ai presenti, adulti e giovani e ha dato preziosi consigli e suggerimenti a tutti; dopo Gesù anche la Madre dell’Eucaristia, S. Pietro e S. Paolo hanno parlato ai presenti.
Gesù ha terminato così il suo messaggio: "Miei cari figli, cercate di vivere questo giorno così grande, così bello. Gesù Eucaristia, la Trinità, la Madre dell’Eucaristia e la particola che è uscita dal mio costato sono stati presenti qui. Quante cose grandi! Notate: tutto è avvenuto nella semplicità, nell’umiltà; non ci sono giornalisti, non ci sono operatori televisivi, Io non li ho cercati, sono venuto qui per voi".
L’ultimo giorno del mese Gesù ha dato le consegne: "Pregate per la conversione della Chiesa: le suore, i veggenti, i sacerdoti, tutti gli uomini devono convertirsi. È tempo che il vostro sacerdote formi dei gruppi di consacrati interni. Chi è libero, chi vuole donarsi completamente alla Madre dell’Eucaristia si consacri, abbracci questa piccola oasi di pace; non congregazioni, non grandi istituti, bisogna formare, ma piccoli nuclei comunitari che abbiano la fisionomia della famiglia. Chi ha visto fuoruscire l’Eucaristia dal costato, attraversare il vetro ed arrivare nelle mani della vostra sorella deve testimoniare, deve parlare. Quando avrete terminato di pregare per nove giorni, come ha chiesto il sacerdote, distribuirete il messaggio del 26 giugno. Anche durante le vacanze andate a fare compagnia a Gesù Eucaristia, non lasciatelo solo".
Con luglio è iniziato il periodo delle vacanze. Gli incontri di preghiera e biblici sono terminati, le attività sono interrotte, ma il luogo taumaturgico è rimasto aperto per coloro che desideravano andarvi a pregare.
Anche Don Claudio e Marisa sono partiti da Roma e si sono recati a Chiavari per un periodo di riposo, per dare la possibilità a Marisa, attraverso il nuoto, di rinforzare il tono muscolare e di poter ricuperare un po’ la deambulazione. Le rispettive mamme hanno accompagnato il sacerdote e la veggente; con loro sono partiti anche due giovani del gruppo che si sono fermati a Chiavari per circa un mese.
l’anno sociale appena terminato è stato molto laborioso e travagliato, tanto è vero che Don Claudio ha accusato una spossatezza preoccupante da costringerlo spesso durante il giorno a mettersi a letto.
Marisa ha sofferto in continuazione dolori molto forti di origine naturale e di origine soprannaturale.
In questa precaria situazione di salute, la presenza dei due giovani si è rivelata indispensabile per permettere al sacerdote ed alla veggente di riposarsi e di riprendere le forze.
Anche la Madre dell’Eucaristia ha riconosciuto: "So che siete molto stanchi. Vi accompagnerò, miei due cari angeli, in questo lungo periodo", poi rivolta a Luca e Oriana li ha ringraziati "perché avete capito l’importanza di restare con i miei due angeli; sono molto provati, prostrati e disturbati. La loro sofferenza è grande, più grande di quanto voi possiate immaginare".(70)
La grande preoccupazione della Mamma del cielo è stata sempre la situazione spirituale dei sacerdoti. "Sono triste per i miei cari sacerdoti prediletti che Gesù ed io abbiamo tanto amato, amiamo e cerchiamo di riportare verso la salvezza. Dio ha aspettato tanto tempo prima di dare il forte e duro messaggio del 26 giugno. I grandi uomini della Chiesa sanno che tutto ciò che accade nel luogo taumaturgico è vero, ma per paura di perdere il potere e di riconoscere d’aver sbagliato continuano a comportarsi in un modo che fa soffrire Gesù, me e il vostro sacerdote".(71)
Come ad Elia, stanco, sconfortato e perseguitato dalla furente Jesabele apparve un angelo per rinfrancarlo offrendogli una focaccia ed una brocca d’acqua, così a Don Claudio e Marisa, esausti, sfiniti, perseguitati da una feroce opposizione orchestrata dai grandi uomini della Chiesa, è stata offerta l’Eucaristia per riacquistare forza e coraggio.
La mattina del 6 luglio ci siamo resi conto che nel calice della Madre dell’Eucaristia erano state depositate tre particole; Marisa le aveva viste volare e depositarsi sul calice.
La Madre dell’Eucaristia durante l’apparizione ha detto: "Mio Figlio Gesù in corpo, sangue anima e divinità è venuto in mezzo a voi. Non ha suonato le trombe né ha fatto nessun richiamo, è venuto in silenzio, in punta di piedi e si è adagiato sulla statua della Madre dell’Eucaristia. Questa sua venuta tra voi è molto importante".
Il 7 luglio, onomastico di Don Claudio, la Madonna è apparsa per fare al nostro sacerdote "gli auguri da parte di tutto il paradiso" ed ha aggiunto: "Voi vi sentite soli, oppressi, abbandonati, ma non dai giovani, non da noi del paradiso".
Il giorno prima la Madonna aveva detto: "So che i giovani sentono la vostra mancanza e vi sono vicini". La vicinanza, l’affetto e la partecipazione i giovani l’hanno dimostrata telefonando spesso e pregando molto per Don Claudio e Marisa.
Don Claudio e Marisa ed i due giovani ogni volta che si recavano al mare hanno eseguito ciò che la Madonna aveva chiesto: "Quando siete al mare pregate per riparare i numerosi e gravi peccati che si commettono in mare e lungo le spiagge". La Madre dell’Eucaristia li ha fatti anche vedere a Marisa. Hanno recitato il santo Rosario intercalato da canti ed ogni volta che pregavano è apparsa la Madre dell’Eucaristia che si è unita alle loro preghiere e spesso ha rivolto ai nostri bagnanti brevi e significativi messaggi.
La Madonna ha ricordato quanto aveva detto l’anno precedente: "Ciò che per gli altri è fenomeno naturale, per voi è realtà soprannaturale" e ha spiegato a Marisa che le nuvolette che Don Claudio ed i giovani vedevano in realtà erano gli angeli che pregavano con loro, cantavano e davano gloria a Dio; soprattutto erano pronti ad intervenire in caso di bisogno, intervento che effettivamente si è sentito in alcune circostanze particolari. Don Claudio poi ci ha detto che le nuvolette si riunivano in una sola nuvola che s’innalzava verso il cielo e scompariva, salvo poi tornare, dividersi e ruotare.
Spesso hanno accompagnato la Madonna, oltre gli angeli ed i santi, anche Gesù e S. Giuseppe, e Marisa, mentre si recitava il santo Rosario, ha visto vive e reali le scene dei misteri che sono stati annunciati e li ha descritti a Don Claudio ed ai giovani.
Pregando, cantando, giocando e nuotando il tempo al mare è trascorso velocemente e serenamente.
Il 13 luglio abbiamo avuto la visita di Gesù Eucaristia in casa e di Gesù al mare.
Gesù Eucaristia si è depositato su un crocifisso: di fronte all’Eucaristia si sono riunite in preghiera ed in adorazione diverse persone, alcune venute dalla Toscana.
Gesù è apparso a Marisa mentre pregava in mare e le ha detto: "Sono venuto espressamente per voi, miei cari figli. La meta è vicina, quanto lo sa solo Dio. Mia cara sposa, grazie delle sofferenze che patisci e per aver condiviso la mia passione, sei nella mia ombra. Mio caro sacerdote prediletto, abbraccia la croce, ma dalla Croce, dall’Eucaristia, dalla Madre dell’Eucaristia viene la salvezza per gli uomini".
Il 15 luglio a Marisa si è manifestata la SS. Trinità; Marisa ha visto i tre Gesù. Nello stesso giorno ricorreva l’anniversario dell’incontro di Don Claudio e Marisa, e la Madre dell’Eucaristia ha detto: "Sono ventisei anni che vivete una vita di sacrificio, di tanto amore verso gli altri". Poi si è rivolta a Don Claudio e nelle parole che ha pronunciato c’era tutto l’amore materno: "Sei stanco, ma io sono al tuo fianco, a volte ti prendo a braccetto e tu vieni con me, anche se non te ne accorgi, perché soffri. Ho giocato con te, ho tirato il tuo ciuffetto di capelli nell’acqua, ti ho evitato tanti pericoli, anche mortali".
Sempre nello stesso messaggio sono state omesse delle parole, sostituite dai puntini, scelta imposta dalla prudenza; quando la situazione lo permetterà quegli spazi saranno riempiti.
La Madonna ha chiesto a Don Claudio ed a Marisa di pregare molto e di offrire le loro sofferenze per Giovanni Paolo II che in quel periodo era particolarmente provato e sofferente. Il Papa alla presenza delle persone faceva enormi sforzi per nascondere il suo stato d’animo, ma quando era solo nella sua stanza era accasciato, spento e spesso passava la nottata sulla poltrona.
Come Dio Padre ha mandato un angelo a consolare Gesù nel Getsemani, così ha inviato in bilocazione delle anime semplici a riempire la solitudine del Papa.
L’Eucaristia è il pane di Dio che dà forza e ristoro all’uomo, per questo qualche volta la Madonna ha dato la comunione in mare a Marisa che, nel riceverla, così affermano coloro che l’hanno vista, si trasfigurava.
Una mattina, sempre mentre erano in mare, Don Claudio e Marisa hanno visto un’ostia appoggiata sul cuore di Marisa che ha esclamato meravigliata: "È su di me; anche Luca e Oriana la vedono. Nonostante il mare la bagni, la particola resta intatta". Il sacerdote, la veggente ed i due giovani hanno fatto l’adorazione, pregato e dietro l’invito della Madonna si sono comunicati con quella particola.
Terminato il ringraziamento, la Madre dell’Eucaristia ha detto: "Questo grande miracolo, che non è mai avvenuto nella storia della Chiesa, è per voi. Ringraziate Dio, al quale tutto è possibile e siate umili e semplici".
Quando hanno iniziato la recita del santo Rosario, si è fatto presente tutto il paradiso che si è unito alla preghiera.
Gesù ha detto: "Mai da nessuna parte c’è stato un miracolo così grande".
Questo grande miracolo è avvenuto nella diocesi di Chiavari, eppure il vescovo Mons. Careggio ed i suoi sacerdoti, con rare eccezioni, si sono manifestati nettamente ostili a Don Claudio ed a Marisa. Il Vescovo non solo ha rifiutato di riconoscere l’origine soprannaturale delle apparizioni della Madre dell’Eucaristia, dei miracoli eucaristici e dei messaggi, ma è arrivato a comunicare a Don Claudio "il suo formale divieto di diffondere i messaggi attribuiti a pretese visioni o rivelazioni soprannaturali e di compiere qualsiasi atto di culto pubblico ad esse legato".
Inoltre non ha ammesso neanche che si riunisse a pregare in case private "un gruppo di persone che si rifanno ai presunti doni carismatici della signorina Marisa Rossi".
Il Vescovo Mons. Careggio forse ignorava il canone 215: "I fedeli hanno il diritto di fondare e di dirigere liberamente associazioni che si propongono l’incremento della vocazione cristiana nel mondo; hanno anche il diritto di tenere riunioni per il raggiungimento comune di tale finalità".
l’ordinario di Bologna, il Vescovo di Chiavari ed altri Vescovi che, senza neanche conoscerli, hanno proibito la diffusione dei messaggi della Madre dell’Eucaristia ed impedito gli incontri dei gruppi "Madre dell’Eucaristia" si sono comportati come i Vescovi-conti del Medioevo e non come pastori della Chiesa, aperti ad accogliere i carismi che lo Spirito Santo continua a dispensare ai fedeli.
Poiché la Madonna ha detto: "I giovani sentono la vostra mancanza e vi sono vicini"(72), Marisa ha espresso il desiderio di vedere tutti i giovani. La Madre dell’Eucaristia l’ha accontentata e qualche volta Marisa, mentre si recitava il santo Rosario in mare, ha visto i nostri giovani unirsi alla preghiera.
Ma la gioia più grande Marisa l’ha provata quando qualche volta, durante la santa Messa, ha visto i giovani circondare l’altare, stringersi intorno a Don Claudio, pregare con raccoglimento e ricevere anche la santa Comunione. Di questi fenomeni particolari non vogliamo aggiungere altro, nostro compito è solo raccontare i fatti; lasciamo, se ne sono capaci, agli esperti il compito di spiegarli.
Domenica 20 luglio Don Claudio ha organizzato un incontro di preghiera, durante il quale c’è stata l’apparizione della Madonna, alla quale Marisa ha chiesto: "Puoi venire un pochino più giù, in modo che ti vedano tutti?". La risposta è stata: "Non è tempo, figlia mia, non chiedermi certe cose, non è tempo ancora".
Qui non è il caso di affrontare l’esatto significato della frase riportata, ma vogliamo solo ricordare che altre volte, rivolta ai soli giovani o a tutti, la Madonna ha già fatto affermazioni del genere.
Nella stessa apparizione la Madre dell’Eucaristia rivolta alla veggente le ha chiesto: "Ora, mia cara Marisella, mi presenti la nuova formulazione dei misteri gloriosi?".
Infatti Don Claudio e Marisa hanno iniziato a comporre la stesura dei misteri del Rosario, inserendo in essi quanto la Madonna aveva detto mentre dettava la sua vita o comunicava i messaggi di Dio; la Madonna ha mostrato di gradire molto i nuovi testi e ha commentato: "Sono bellissimi - direbbe il tuo e mio sacerdote prediletto".
In un colloquio confidenziale, la Madre dell’Eucaristia, rivolta a Don Claudio, ha detto: "Dio ha fatto un grande dono ai tuoi figli, ha concesso il dono della locuzione ad alcuni di loro" e ha fatto il nome dei giovani che l’hanno ricevuta.
Questa rivelazione ha riempito di gioia Don Claudio e Marisa: essi sono i genitori spirituali dei nostri giovani e, quando un figlio raggiunge un successo, i primi a goderne sono i genitori.
Il 26 luglio, poiché il mare era molto agitato, Don Claudio e Marisa, accompagnati da due adulti della comunità, sono andati a fare una gita in macchina sui monti circostanti.
Arrivati ad un passo, mentre stavano facendo un piccolo spuntino, è apparsa la Madonna che ha detto a Marisa di alzarsi dalla sedia a rotelle e l’ha invitata a camminare con lei. Agli occhi dei presenti è apparsa una scena meravigliosa. Per circa un’ora Marisa ha camminato speditamente a colloquio con la Madre dell’Eucaristia al suo fianco, in modo scherzoso, affabile ed affettuoso. Finita l’estasi, Marisa ha rivelato di aver visto anche tutti i nostri giovani stringersi intorno alla Madonna.
Ogni giorno Marisa ha sofferto i dolori della passione: sudorazione, transverberazione, stimmate, flagellazione ed incoronazione di spine; ha goduto un po’ di sollievo, continuando i suoi colloqui con Gesù e la Madonna, solo in mare dove si sono verificate scene grandiose.
Un giorno Marisa ha visto Gesù camminare sul mare e venire incontro a lei e a Don Claudio; un altro giorno ha visto sempre camminare sul mare lo Spirito Santo sotto le sembianze di Gesù e con la colomba sul petto, che le ha parlato: "Io sono Dio Spirito Santo, Dio Padre mi ha detto: "Vai tu, Dio Spirito Santo, dai nostri figli a portare il nostro ciao, il nostro saluto, la nostra benedizione". Fate tanta tenerezza al cuore di Dio, di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo, alla Madre dell’Eucaristia quando pregate, meditate, cantate in mare. Amate sempre, anche se è difficile, anche coloro che vi fanno soffrire volontariamente".
Uno degli ultimi giorni di luglio, sempre mentre Don Claudio e Marisa erano immersi in mare, quest’ultima ha visto un’enorme ostia dominare tutto il mondo e ha riconosciuto tutte le nazioni, dal momento che ognuna di esse aveva il nome scritto sulla sua superficie. Dall’ostia enorme erano uscite tante piccole ostie che si erano adagiate su ogni nazione, anche su quelle non cristiane.
Questa visione indica il trionfo dell’Eucaristia, l’Eucaristia unificherà tutte le razze e realizzerà un’unica religione.
La Madre dell’Eucaristia ha commentato: "Anche se alcuni uomini della Chiesa vedessero questa visione profetica non si convertirebbero, perché hanno fatto la loro scelta lontano da Dio".
Il demonio ha cercato di disturbare e nuocere a Marisa e a Don Claudio anche quando erano in acqua, per questo Dio ha voluto che gli angeli fossero sempre presenti vicino a loro per difenderli. Marisa ha sentito il demonio dirle con voce infernale: "Se potessi, ti afferrerei per le gambe e ti porterei sott’acqua per affogarti".
La Madre dell’Eucaristia ha ripetuto quotidianamente: "Pregate moltissimo per il Papa" e ha fatto conoscere a Don Claudio e a Marisa la triste situazione di tanti uomini della Chiesa, molti dei quali sono conosciuti personalmente da loro.
Il mese di luglio si è chiuso con un nuovo miracolo eucaristico: la Madonna ha portato l’Eucaristia, ha deposto un’ostia grande sul crocifisso e tre particole nel calice della Madre dell’Eucaristia.
Durante tutto il giorno si sono alternate in preghiera e in adorazione diverse persone, si è concluso il tutto con un’ora di adorazione collettiva e con l’apparizione della Madre dell’Eucaristia che ha detto: "Io sono sempre presente quando pregate e quando il mio sacerdote parla di mio Figlio Gesù. Dio vi vuole tutti per Sé; via le mezze misure, via i tentennamenti. Quante volte vi ho detto "O con Dio, o senza Dio"? Dio ha scelto voi perché vuole gli umili, i semplici, coloro che aprono il loro cuore a Gesù Eucaristia".
La Madonna ha concluso con un accorato appello: "Amate i sacerdoti, pregate per coloro che non si comportano bene": in queste parole abbiamo toccato il grande amore che la Madre del cielo ha per tutti i suoi figli prediletti.
Il mese di agosto si è aperto all’insegna dell’amore e della sofferenza.
Marisa ha continuato a soffrire la passione, eppure ha ricevuto dalla Madre dell’Eucaristia la difficile missione di andare a parlare a diversi sacerdoti e ad alcuni Vescovi della Liguria.
È sempre molto difficile parlare con gli ecclesiastici, specialmente se ciò che si deve dire riguarda la loro anima, ma Marisa ha sempre affrontato questo oneroso compito con spirito di semplicità ed abbandono; unica sua preoccupazione è stata quella di riferire con esattezza i messaggi agli interessati, senza preoccuparsi delle loro reazioni o lasciarsi condizionare dai loro titoli o cariche ecclesiastiche.
La Madonna ha ringraziato Marisa per aver portato a termine la missione ricevuta e le ha detto: "Marisella, sei stata eroica nell’andare a parlare ai sacerdoti e ai Vescovi" e ha mostrato preoccupazione per Don Claudio: "Don Claudio, devi riposarti, sei molto stanco".
Per la prima domenica di agosto Don Claudio ha organizzato un incontro di preghiera al quale hanno partecipato diversi uomini, tra i quali anche dei giovani e la Madonna lo ha rivelato: "Sono contenta di vedere anche degli uomini in mezzo a voi. Malgrado il caldo siete qui a pregare, a dare gioia a mio Figlio Gesù e a me".
Poiché non si è verificato il miracolo eucaristico la Madre dell’Eucaristia ne ha spiegato il motivo: "Non ho portato Gesù Eucaristia perché non voglio, come ha detto la vostra sorella, che vi abituiate ad avere sempre tutto. Non tutti avete sentito la sua mancanza. L’Eucaristia è il miracolo di ogni giorno".(73)
La Madonna ha invitato Don Claudio e Marisa, quando si trovavano in mare, a pregare ancora di più, perché ha detto: "Gli uomini continuano a commettere molti peccati nei luoghi di vacanza e specialmente al mare. Non potete immaginare quante volte sento bestemmiare mio Figlio Gesù e me, specialmente dai giovani. Imprecano contro Gesù e la Madonna perché non sono stati educati, sono mancati loro gli educatori, a cominciare dai genitori e dai sacerdoti. Chi educa i giovani a capire l’importanza di vivere in grazia, l’importanza di vivere con Gesù anche nel divertimento, nello sport, sempre?"(74)
La Madre dell’Eucaristia ha ringraziato Don Claudio e Marisa per le loro preghiere: "Grazie, miei cari angeli, di tutte le preghiere che fate in mare. Se siete ancora sulla terra, se Dio vi vuole sulla terra è per pregare per la Chiesa e per il mondo".
Dio ogni tanto ha concesso di nuovo a Marisa di vedere i nostri giovani attorniare l’altare mentre Don Claudio celebrava. Una volta, mentre in mare stava cantando con il sacerdote "Viva Gesù Eucaristia" e "I cieli narrano la gloria di Dio" ha veduto e sentito i giovani unirsi a loro nel canto.
Il mare e il cielo sopra di loro hanno fatto da sfondo ad una nuova teofania trinitaria.
Il 10 agosto le Tre Persone Divine, sotto le sembianze di Gesù, si sono manifestate a Marisa che ha visto la Madonna, gli angeli, i santi e le anime salve in ginocchio e in adorazione mentre cantavano inni e salmi alla Trinità. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo erano nell’interno di un’ostia immensa.
Il Signore, attraverso questa esperienza mistica di Marisa, ci ha voluto far comprendere una grande verità che purtroppo è ignota alla maggioranza degli uomini: l’Eucaristia è anche presenza reale del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, per cui, quando siamo di fronte all’Eucaristia, siamo di fronte alla Trinità.
Di questo ne parleranno e ne scriveranno in un prossimo futuro i teologi che amano e credono nell’Eucaristia, a noi per ora il compito di fare semplicemente i cronisti.
Il 10 agosto la Madonna, dopo aver invitato i presenti all’apparizione a pregare di più durante la novena per la festa dell’assunzione, che è "una festa che passa quasi inosservata o si celebra quasi solo per mangiare e per divertirsi", è tornata a parlare della sua morte. "Io, prima di essere assunta in cielo, sono morta, sono stata trasfigurata e poi assunta alla presenza di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo".
Qui in modo molto semplice la Madonna ha ricordato un’altra verità non sufficientemente predicata dai sacerdoti e conosciuta dai fedeli: il paradiso è il godimento della visione beatifica della SS. Trinità; questo ha insegnato Paolo quando ha scritto "allora vedremo Dio faccia a faccia". (1 Cor 13,12)
Don Claudio e Marisa hanno accettato l’invito di Padre Piero e della sua comunità e si sono recati per alcuni giorni a Spigno (Alessandria) dove hanno incontrato molti amici.
La Madonna ha fatto sentire continuamente la sua presenza, permettendo a Marisa di camminare per breve tempo e in un’apparizione straordinaria ha ringraziato Gianni, professore di musica al conservatorio di Reggio Emilia, mentre stava eseguendo alcuni brani "per fare la serenata alla Madonna".
La Madre dell’Eucaristia ha benedetto i presenti e li ha invitati a lodare Dio con il canto, come fanno gli angeli. Ha concluso dicendo: "Se la preghiera lunga vi stanca, pregate come sapete, come volete; l’importante è pregare".
Marisa ha visto nel cielo la Sacra Famiglia, scene della vita di Gesù e della Madonna, gli angeli e i santi intorno alla Madre dell’Eucaristia; fra questi ultimi era presente anche padre Raschi, un francescano conventuale che nella sua vita ha conosciuto tanta sofferenza causatagli dagli ecclesiastici e dai suoi confratelli.
Don Claudio e Marisa con alcuni amici della comunità di Spigno sono andati anche in pellegrinaggio al santuario della Madonna del Todocco, dove la Madonna alcuni secoli fa è apparsa ad un sordomuto.
I nostri hanno ricevuto una calorosa accoglienza dalle suore del G.A.M., fondate da Don Carlo Ambrogi, un sacerdote morto in odore di santità.
Prima di partire da Spigno Don Claudio e Marisa hanno presenziato alla benedizione della prima pietra della costruzione della chiesa. È apparsa la Madonna e ha detto: "Voglio la chiesa bella, sobria, senza tanti archetti; non fate spese inutili. Gesù Eucaristia deve essere al centro, e, se volete, mettete la Madre dell’Eucaristia e S. Giuseppe, ma da una parte: in centro ci deve essere il tabernacolo. Questo è quanto Gesù desidera, se voi volete, ma siete sempre liberi di fare come sentite nel vostro cuore".(75)
È avvenuto qualche cosa di straordinario. Per ordine del Signore, Marisa si è alzata dalla sedia a rotelle, ha preso sotto braccio padre Piero e insieme hanno camminato per delineare il perimetro della futura chiesa e innalzare la croce nel luogo indicato dalla Madonna, dove dovrà essere costruito l’altare.
l’ostilità del Vescovo e dei sacerdoti di Chiavari verso le apparizioni mariane, i miracoli eucaristici e i messaggi della Madre dell’Eucaristia non ha accennato a diminuire, anzi è aumentata e divenuta più dura, rendendo la permanenza di Don Claudio e Marisa, in Riviera per cura, più difficile e sofferta.
Il Vescovo è riuscito a sapere dove Don Claudio alloggiava e ha ordinato ad un sacerdote di telefonargli per fargli comprendere che era a conoscenza della sua permanenza in diocesi.
La Madre dell’Eucaristia ha detto al sacerdote e alla veggente: "Amate la Chiesa, pregate e soffrite per gli uomini della Chiesa".
Il 24 agosto Gesù ha deposto nel calice della Madre dell’Eucaristia due particole.
Per l’incontro di preghiera sono venute diverse persone dalla Riviera Ligure, da Milano, da Cuneo e da Acqui Terme.
Durante l’apparizione la Madre dell’Eucaristia ha presentato a Marisa Chiara, una ragazza di diciotto anni morta di tumore alcuni anni fa, dopo aver serenamente accettato atroci sofferenze e dato fulgido esempio di fede ed abbandono alle numerose persone, compresi molti coetanei che, attratti dal suo sorriso, andavano a trovarla.
All’apparizione erano presenti i genitori e una zia di Chiara e la Madonna ha incoraggiato il Vescovo diocesano "ad andare avanti nel processo canonico" che riguardava Chiara.
Poiché gli ultimi giorni del mese il mare era molto agitato ed era impossibile entrarvi a causa i grossi cavalloni che flagellavano la riva, Don Claudio e Marisa hanno approfittato per fare dei pellegrinaggi nei santuari della Riviera e per presenziare ad incontri di preghiera presso comunità religiose di suore.
Il 27 agosto sono andati a Sori in un ospizio per anziani. La Madonna ha definito gli anziani "piccole perle preziose agli occhi di Dio" e rivolgendosi alle persone che li assistevano li ha invitati "a fare con amore le occupazioni giornaliere che vi sono state affidate".
Proseguendo ha detto: "Amate gli anziani, accuditeli vedendo in essi mio Figlio Gesù malato e sofferente".
L’ultimo giorno di agosto Don Claudio e Marisa, insieme alle mamme e ad alcuni amici, si sono recati al santuario di Soviore per ringraziare la Madonna della protezione ed assistenza materna che aveva concesso loro durante i due mesi trascorsi in Liguria.
Dopo la celebrazione della santa Messa tutti hanno goduto il meraviglioso spettacolo che si ammira dal santuario.
Un mare di colore rosa, forse per le rocce che si specchiavano in esso, si allargava davanti ad occhi stupefatti e su di esso Marisa ha visto la Madonna, vestita anche lei per la prima volta di rosa venire camminando sorridente incontro ai pellegrini. Ormai il ritorno a Roma era questione di giorni: i mesi estivi, con il cumulo di problemi, sofferenze, opposizioni e cattiverie umane ma anche carichi di esperienze soprannaturali grandiose, di frutti spirituali e di incontri preziosi erano passati: opportuno a questo punto ricordare le parole di Don Bosco: "Mi riposerò in paradiso".
Mai come quest’anno Don Claudio e Marisa hanno gioito nel tornare a Roma: il lungo periodo trascorso lontano dal luogo taumaturgico, anche per motivi di salute, l’avevano vissuto come se fossero stati condannati all’esilio.
Il 6 settembre, primo sabato del mese, c’è stato l’incontro di preghiera durante il quale la Madre dell’Eucaristia è apparsa e rivolta ai presenti ha detto: "Sono stata con voi anche durante i mesi in cui venivate a pregare con un torrido caldo. Ero lì, vi guardavo e nel mio cuore dicevo: "Dio mio, aiuta questi miei figli che sono qui a pregarti". Sono venuta anche quando la vostra sorella non c’era; vi vedevo inginocchiati a pregare e a domandare a Dio le grazie".
Poi, a Don Claudio e Marisa ha fatto sapere: "Sono stata sempre vicina a voi con i miei angeli, con i santi e con le anime salve per aiutarvi, altrimenti oggi non stareste qui, miei cari due angeli". Poi una raccomandazione. "Miei cari figli, quando venite all’apparizione, non mettetevi a controllare come è vestita la vostra sorella, se porta l’anello, gli orecchini, se ha i capelli lisci o ricci, questo modo di fare è tutto sbagliato. Lasciate vivere il sacerdote e la veggente come vogliono".
La Madre dell’Eucaristia ha dettato in segreto dei messaggi personali per i nostri giovani. Questi ultimi sono stati tutti insieme per un periodo di riposo in Sardegna, dove hanno dato una meravigliosa testimonianza della loro fede: alcuni sacerdoti sono stati talmente bene impressionati che hanno scritto a Don Claudio per esprimere la loro ammirazione nei riguardi di giovani che, pur essendo in vacanza, sono andati tutti i giorni alla santa Messa e diverse volte hanno guidato ed animato la celebrazione eucaristica e gli incontri di preghiera.
La Madonna stessa ha manifestato il suo apprezzamento verso di loro: "I giovani sono la speranza della Chiesa. Essi aiuteranno la Chiesa ed affiancheranno i sacerdoti. Piccoli laici, voi sarete domani i grandi uomini della Chiesa. Voi giovani avete aiutato i miei due figli a tornare".(76)
I giovani, come gli adulti, hanno pregato moltissimo per Don Claudio e Marisa; una volta la settimana, nonostante gli esami, il lavoro, il caldo e la stanchezza, si incontravano per partecipare insieme alla santa Messa che offrivano al Signore per Don Claudio e la veggente.
La Madre dell’Eucaristia ha rivelato: "Il demonio ha fatto di tutto per trafiggerli, per ucciderli, ma non poteva farcela, perché le vostre preghiere e i vostri sacrifici hanno trionfato contro di lui".(77)
Infine ha indicato qual è l’intenzione per la quale dobbiamo sempre pregare: "Affinché il Cardinal Ruini si ravveda e ridia la santa Messa; se il permesso arriverà presto, ringrazieremo a Dio, se tarderà ancora, pregate per il Cardinale".
La Madre dell’Eucaristia ha annunciato più volte che verrà restituita la celebrazione della santa Messa nella nostra cappella, ma ha anche ammonito: "Quando la santa Messa arriverà, gioite, ma senza trionfalismi, gioite nel vostro cuore e ringraziate Dio".
Il 7 settembre è avvenuto un nuovo miracolo eucaristico. La Madre dell’Eucaristia ha depositato alcune particole nel calice della statua bianca, su dei fiori in casa e un’ostia grande su Gesù Bambino.
Abbiamo fatto la processione eucaristica, al termine della quale le particole sono state date in comunione ai presenti.
L’8 settembre, natività di Maria, Marisa ha avuto un’apparizione durante la quale ha esclamato: "È difficile per me capire!" e ha descritto: "Vedo Maria piccolina con il papà e la mamma e Maria grande con Gesù e Giuseppe".
La Madonna ha esordito così: "Io, la piccola Maria, sono venuta per stare con voi. Io sono Maria, la Madre dell’Eucaristia, la Madre di Dio; Dio mi ha scelta ed io ho accettato con umiltà, con semplicità, ed ho vissuto nel nascondimento. Quando i miei genitori mi portarono al tempio per farmi insegnare a pregare e ad amare, io già amavo Dio, il mio Tutto; Lo amavo dalla più tenera età e Dio ha voluto che io formassi una mia famiglia".
Qui la Madre dell’Eucaristia ha ripetuto ciò che ha già detto a Marisa, dettandole la sua vita.
Il giorno 11 settembre è iniziato il triduo di preparazione al secondo anniversario del primo grande miracolo eucaristico e sono iniziati febbrili lavori per preparare tutto nel modo migliore.
Durante l’apparizione la Madonna ha fatto una rivelazione che ci ha sconcertato: "I grandi uomini della Chiesa, parlo di quelli uniti al Papa, guardano a questi miracoli eucaristici e, a volte, nel proprio cuore riconoscono: "Sono miracoli grandissimi…", ma non si fanno avanti per paura di perdere il potere". E ha concluso. "Qui, in questa cappellina, il mio piccolo gioiello, Dio dovrà far tornare la santa Messa".
Alle ore 21 del 13 settembre è iniziata la veglia di preghiera che si è prolungata fino all’una del 14 settembre.
Abbiamo fatto l’adorazione davanti all’Eucaristia portata dalla Madonna depositata su dei fiori in casa. Don Claudio era solo, non aveva altri sacerdoti al suo fianco, ma in compenso erano presenti persone dalla Liguria, dalle Marche, dalla Campania e da diverse zone del Lazio.
l’anniversario del primo miracolo eucaristico ha coinciso con la festa dell’Esaltazione della Croce e la Madonna ci ha detto: "Imparate a vedere Gesù trionfante sulla Croce, non morente". Dice Paolo: "Noi predichiamo Cristo crocifisso, oggetto di scandalo per i Giudei e follia per i pagani, ma, per quelli che sono chiamati, siano essi Giudei o Greci, un Cristo che è potenza di Dio e sapienza di Dio". (1 Cor 1,23-24)
Poiché il periodo estivo è stato pieno di sofferenze, di preoccupazioni e di affanni, la Madre dell’Eucaristia, la più tenera di tutte le mamme, ha consigliato a Don Claudio e a Marisa di prendersi due settimane di riposo, lontani da Roma per poter immagazzinare nuove energie fisiche e spirituali.
Il sacerdote e la veggente hanno scelto di andare nelle Marche, regione ricca di meravigliosi ricordi per loro, accettando l’ospitalità offerta da Giovanni, presidente dei gruppi della Madre dell’Eucaristia delle Marche.
Il paese che li ha accolti era Castel S. Angelo sul Nera, a poca distanza da Visso, Frontignano e Castelluccio di Norcia, luoghi dove è avvenuto, per volontà del Signore, l’incontro tra Don Claudio e Marisa e dove la Madonna ha iniziato a prepararli alla grande missione che Dio avrebbe affidato loro: "Il trionfo dell’Eucaristia", e che avrebbe riguardato tutta la Chiesa.
Il primo pensiero di Don Claudio e Marisa è stato quello di andare a pregare nella chiesa parrocchiale di Santa Maria a Visso. Dopo aver adorato Gesù Eucaristia, la Madonna ha invitato Don Claudio ad andare a prendere la telecamera che aveva lasciato in macchina.
Quando il sacerdote è rientrato nella chiesa deserta, Marisa in estasi ha ricevuto il messaggio della Madonna: "Figlia mia, in questa chiesa, Santa Maria, hai versato tante lacrime a causa della cattiveria dei sacerdoti. Quando sei uscita di chiesa, hai incontrato di nuovo il tuo direttore spirituale (il primo incontro era avvenuto a Frontignano, N.d.R.) e da allora siete stati sempre insieme. Intensificate il vostro amore spirituale che deve essere grande, grandissimo agli occhi di Dio. Vi aiuto a riposarvi in questi giorni. Continuate la Via Crucis dei vostri ricordi: brutti e belli".(78)
Questo era il desiderio di Don Claudio e Marisa: percorrere un itinerario intelligente per rivedere Visso, Frontignano, Ussita e Castelluccio di Norcia, nonché il campeggio fatto a Fonte S. Lorenzo. Nel rivisitare questi posti ondate di ricordi, volti dimenticati ed esperienze vissute salivano dal cuore e affollavano la mente.
Quando la sera sono tornati a casa, Gesù Eucaristia ha dato loro il benvenuto: tre particole erano collocate in bella mostra sopra il calice della statuina della Madre dell’Eucaristia.
Nei giorni seguenti la visita ai luoghi che avevano visto nascere le prime esperienze dell’apostolato di Don Claudio e Marisa ha subìto un rallentamento, perché la veggente è stata assalita da forti dolori fisici ed è stata invitata dal Signore ad unirsi alla sua passione.
Il 20 settembre i giovani dell’associazione hanno raggiunto il sacerdote e la veggente per trascorrere insieme il fine settimana e per conoscere i luoghi scelti da Dio per il loro incontro.
La giornata è terminata con un’apparizione della Madre dell’Eucaristia, sollecitata da canti ed inviti insistenti da parte dei giovani: "Quando insistete così tanto, non posso non venire. So che il momento è duro, difficile, ma tutto cambierà ed anche voi avrete la gioia, la giusta gioia. Vi voglio vedere sempre sorridenti, allegri, gioiosi, anche se ancora dovete recitare i misteri dolorosi, vero Alessandro?".
La Mamma del cielo si riferiva ad un nostro giovane che, commentando l’attuale sofferta situazione che stavamo vivendo a causa della dura e feroce opposizione da parte dell’autorità ecclesiastica, aveva chiesto: "Quando finiremo di recitare i misteri dolorosi?".
Il cuore del messaggio di questa giornata è stato: "Ricordatevi, voi sarete i grandi uomini della Chiesa di domani".
Sappiamo che il Signore ha grandi progetti sui nostri giovani, per questo ha voluto che la loro formazione fosse accurata, lunga e severa.
Il messaggio è terminato con una consolante promessa da parte della Madonna. A Marisa che insistentemente chiedeva: "Fatti vedere dai giovani!" ha risposto: "Quando Dio Padre lo dirà, ma il primo a vedermi sarà il mio sacerdote prediletto".
I giorni seguenti sono stati occupati da lunghi colloqui tra la Madre dell’Eucaristia e Marisa che avevano come tema la critica situazione della Chiesa. La Madonna ha parlato a lungo del Papa, dei Cardinali, dei Vescovi, dei sacerdoti, dei religiosi e delle suore descrivendo la situazione religiosa e morale dei fedeli.
La realtà era così triste che Don Claudio ha esclamato: "Ma allora Cristo ha fallito!" e la Madre dell’Eucaristia ha risposto: "No, mio Figlio Gesù non ha fallito, come non fallirete voi, miei cari due figli".
Possiamo supporre che, quando Dio deciderà, sarà comunicato tutto ciò che la Madonna ha fatto conoscere a Don Claudio e a Marisa, che rivelerà anche i segreti affidatile.
Ecco perché la Madre dell’Eucaristia rivolgendosi a Marisa le ha detto: "Marisella, ti sei accorta come gli uomini della Chiesa, direi, sono impazziti? Presente il Papa fanno la musica rock; ci sono tanti giovani e cosa danno a questi giovani? Perché il Papa non fa la volontà di Dio?".(79) E rivolgendosi a Don Claudio ha affermato: "Grazie a te, Don Claudio, per tutto ciò che fai per la Chiesa, sembrerebbe che sei solo a combattere".(80)
Il terremoto ha sorpreso Don Claudio e Marisa nelle Marche; l’epicentro era a pochi chilometri dal paese dove risiedevano.
Negli stessi giorni del terremoto, a Bologna si stava celebrando il Congresso Eucaristico Nazionale e la Madonna ha osservato: "Sarebbe stato molto bello se al Congresso Eucaristico avessero pregato per coloro che sono morti e soprattutto per coloro che sono senza tetto".(81) E Gesù ha rivelato: "Questo terremoto è un segno: Dio ha salvato molte, molte persone. Il terremoto era talmente forte che avrebbe dovuto distruggere tutto e far morire tanta gente, ma ancora una volta Dio ha avuto pietà. È vero, ci sono stati dei morti, ma sono morti solo coloro che potevano salvarsi l’anima, altrimenti quanti, quanti sarebbero morti non in grazia! Dio non punisce, manda la purificazione, ormai sono tanti anni; ma vi siete accorti se qualcosa è cambiato nel mondo?".(82)
l’anno sociale 1996-1997, che si è aperto con un miracolo eucaristico, si è chiuso con un nuovo e significativo miracolo eucaristico.
Il 28 settembre 1997 Gesù a chiesto a Don Claudio, a Marisa, a Giovanni, a Luca e a Massimo, giovani del Movimento che avevano raggiunto nelle Marche il sacerdote e la veggente per riaccompagnarli a Roma, di portare nell’interno della casa in processione l’Eucaristia che Egli stesso aveva depositato su una pianta di fiori ed ha aggiunto: "Peccato che non siano presenti tutti i miei giovani; questi saranno testimoni di quanto dirò e di quanto farò fare".
Gesù ha spiegato che la correzione fraterna (Mt 18,15-17) va fatta a tutti: "Quando qualcuno sbaglia, piccolo, grande, sacerdote, vescovo, cardinale, deve essere ripreso con carità, con amore; bisogna fargli notare l’errore, chiunque esso sia. Tutto va bene finché dite al vostro fratello che quello che fa è bello, ma quando cominciate a riprenderlo tutto si sfascia, iniziano le critiche, le calunnie, le diffamazioni". Poi si è rivolto a Don Claudio, a Marisa e a Giovanni: "Quante cose belle avete visto ieri verso le montagne, nel cielo: c’era l’Eucaristia con una grande croce dietro e sotto c’era il Getsemani".
Poi Gesù ha dato delle disposizioni ai presenti: "Marisella, ti alzerai e farai quello che ti dirò, gli altri dovranno pregare ed inneggiare. Vieni con Me, adesso, figlia mia, a prendere l’Eucaristia".
Marisa, che è abituata a fare tutto dopo aver ricevuto il permesso da Don Claudio, ha chiesto a Gesù: "Lo posso domandare a Don Claudio?". La risposta che ha ricevuto è stata illuminante: "Ciò che mi hai chiesto è bello. Sì, domandalo a Don Claudio".
Ottenuto il permesso da Don Claudio, Marisa si è alzata senza esitazione ed è andata a prendere l’Eucaristia per fare una piccola processione all’interno della casa.
Mentre Marisa, ricevuto l’ordine, alzava l’Eucaristia sul capo di Don Claudio, Gesù ha detto: "Benedico te e tutti i tuoi giovani", poi Gesù ha fatto sedere di nuovo Marisa e le ha ordinato di spezzare l’ostia. Dall’ostia spezzata ha cominciato ad uscire un liquido e Marisa ha esclamato: "Mentre spezzavo l’ostia è cominciato ad uscire il siero!" e lo ha fatto vedere ai presenti che sono pronti a testimoniare.
Gesù ha ripreso a parlare: "Oggi dico a voi, ragazzi, che quando Don Claudio rimarrà solo non dovete lasciarlo; vi prego, continuate ad aiutarlo più che potete. Certo, ci sarà il lavoro e la famiglia, ma non lasciatelo solo, il vostro sacerdote. La mia Mamma ha parlato di voi in paradiso ed ha detto che siete i suoi gioielli, anche se ci sono delle piccole incomprensioni, ma è normale, vivete sulla terra".
Noi abbiamo vissuto la stessa esperienza di Giovanni (Gv 19,33): egli ha visto uscire sangue ed acqua dal costato trafitto di Gesù in croce, noi abbiamo visto fuoriuscire dall’Eucaristia il sangue ed il siero (acqua).
Giovanni scrive: "Chi ha veduto ne dà testimonianza, e la sua testimonianza è veritiera, ed egli sa che dice il vero, affinché anche voi crediate". (Gv 19,35)
Anche noi vogliamo dare testimonianza di ciò che abbiamo visto diverse volte, ma purtroppo, pur dicendo il vero, gli uomini della Chiesa non vogliono accettare i grandi miracoli eucaristici che avvengono nel luogo taumaturgico.
Per costoro valgono come ammonimento le parole che Dio Spirito Santo ha rivolto ai presenti nel giorno di Pentecoste del 1998: "Tanti, tanti, tanti peccano contro lo Spirito Santo".
Vogliamo concludere ricordando ciò che ha detto Gesù a riguardo del peccato contro lo Spirito Santo: "Qualunque peccato o bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata. E chiunque dirà una parola contro il Figlio dell’uomo sarà perdonato, ma per chi l’avrà detta contro lo Spirito Santo non ci sarà perdono, né in questo mondo né nel mondo futuro" (Mt 12, 31-32).
A cura del Comitato Culturale del
Movimento Impegno e Testimonianza
"Madre dell’eucaristia"
Roma, 20 giugno 1998
V anniversario dell’annuncio delle apparizioni pubbliche
ARRIVEDERCI IN PARADISO
Qui sono citati i messaggi da cui sono trascritti i brani riportati tra virgolette.
(1) Mess. del 1 novembre 1996
(2) Mess. del 2 novembre 1996
(3) Mess. del 13 novembre 1996
(4) Mess. del 7 novembre 1996
(5) Mess. del 14 novembre 1996
(6) Mess. del 30 novembre 1996
(7) Mess. del 28 novembre 1996
(8) Mess. del 8 dicembre 1996
(9) Mess. del 13 dicembre 1996
(10) Mess. del 15 dicembre 1996
(11) Mess. del 15 dicembre 1996
(12) Mess. del 19 dicembre 1996
(13) Mess. del 22 dicembre 1996
(14) Mess. del 25 dicembre 1996
(15) Mess. del 4 gennaio 1997
(16) Mess. del 5 gennaio 1997
(17) Mess. del 9 gennaio 1997
(18) Mess. del 16 gennaio 1997
(19) Mess. del 23 gennaio 1997
(20) Mess. del 30 gennaio 1997
(21) Mess. del 1 febbraio 1997
(22) Mess. del 9 febbraio 1997
(23) Mess. del 11 febbraio 1997
(24) Mess. del 13 febbraio 1997
(25) Mess. del 16 febbraio 1997
(26) Mess. del 16 febbraio 1997
(27) Mess. del 20 febbraio 1997
(28) Mess. del 20 febbraio 1997
(29) Mess. del 23 febbraio 1997
(30) Mess. del 23 febbraio 1997
(31) Mess. del 1 marzo 1997
(32) Mess. del 1 marzo 1997
(33) Mess. del 6 marzo 1997
(34) Mess. del 16 marzo 1997
(35) Mess. del 23 marzo 1997
(36) Mess. del 5 aprile 1997
(37) Mess. del 5 aprile 1997
(38) Mess. del 6 aprile 1997
(39) Mess. del 6 aprile 1997
(40) Mess. del 19 aprile 1997
(41) Mess. del 27 aprile 1997
(42) Mess. del 4 maggio 1997
(43) Mess. del 6 maggio 1997
(44) Mess. del 6 maggio 1997
(45) Mess. del 6 maggio 1997
(46) Mess. del 8 maggio 1997
(47) Mess. del 9 maggio 1997
(48) Mess. del 10 maggio 1997
(49) Mess. del 10 maggio 1997
(50) Mess. del 16 maggio 1997
(51) Mess. del 20 maggio 1997
(52) Mess. del 20 maggio 1997
(53) Mess. del 21 maggio 1997
(54) Mess. del 25 maggio 1997
(55) Mess. del 26 maggio 1997
(56) Mess. del 28 maggio 1997
(57) Mess. del 29 maggio 1997
(58) Mess. del 30 maggio 1997
(59) Mess. del 1 giugno 1997
(60) Mess. del 1 giugno 1997
(61) Mess. del 4 giugno 1997
(62) Mess. del 8 giugno 1997
(63) Mess. del 9 giugno 1997
(64) Mess. del 10 giugno 1997
(65) Mess. del 10 giugno 1997
(66) Mess. del 11 giugno 1997
(67) Mess. del 16 giugno 1997
(68) Mess. del 18 giugno 1997
(69) Mess. del 24 giugno 1997
(70) Mess. del 7 luglio 1997
(71) Mess. del 5 luglio 1997
(72) Mess. del 6 luglio 1997
(73) Mess. del 3 agosto 1997
(74) Mess. del 3 agosto 1997
(75) Mess. del 19 agosto 1997
(76) Mess. del 7 settembre 1997
(77) Mess. del 7 settembre 1997
(78) Mess. del 16 settembre 1997
(79) Mess. del 26 settembre 1997
(80) Mess. del 27 settembre 1997
(81) Mess. del 27 settembre 1997
(82) Mess. del 28 settembre 1997