Spiegazione delle lettera di Dio del 1° Maggio 2008
La Madre dell’Eucaristia riguardo ai sacerdoti ha detto: “Dio vi lascia liberi di amarli o di non amarli”. Io non vorrei che qualcuno equivocasse e confondesse il “non amare” con qualcosa di negativo come avversare, essere risentiti, avere risentimento o rancore, non è questo il significato. Il fatto di amare o di non amare, in questo caso, rientra nell’ottica del dialogo, del rapporto, della relazione. Potete avere un rapporto dialogante o non avere alcun rapporto con i sacerdoti, limitandovi a presenziare alla celebrazione della Santa Messa e, qualora ne aveste bisogno, ed è bene ogni tanto farlo, andarsi a confessare, ci tengo a sottolineare questo.
Oggi, Marisa ed io riflettevamo sui cambiamenti di programma di Dio e, anche se non li comprendiamo, rispondono ad una sua logica. Per quanto riguarda i sacerdoti, infatti, ci sono stati cambi di fronte. Inizialmente abbiamo avuto l’esortazione ad adottarli. Poi, molti di voi, sono stati mandati addirittura in missione a Roma e fuori Roma per parlare loro. Abbiamo avuto anche l’impegno epistolare di scrivere ad alcuni di essi e a vescovi. Poi, da parte della Madonna, è giunta un’indicazione diversa: “Basta, interrompete con i sacerdoti”, mi sembra vi sia stato detto in occasione delle scorse vacanze. Poi, per la terza volta la situazione è stata modificata per dare ai sacerdoti che non sono cambiati ancora una possibilità per farlo. Ora si è verificata un’altra situazione in cui viene, a mio parere, premiata e riconosciuta la vostra responsabilità: cioè, siete voi a dover scegliere di continuare il dialogo o interromperlo. Non posso decidere io chi può farlo e chi meno, certo bisogna sempre usare il criterio secondo il quale deve andare a parlare con i sacerdoti chi è pronto, chi è preparato. E questo per quale motivo? Dio ormai, per quello che riguarda i sacerdoti, ha fatto tutto, ma lascia ancora una porta aperta e la lascia in custodia di volontari, cioè voi. Per cui, se ci credete, se volete, se vi sentite fatelo, diversamente no. Ormai sembra che tutto ciò che Dio poteva fare l’ha fatto, lascia però, ancora una possibilità; se vi sentite di andare a parlare ad un sacerdote, affrontando spesso anche situazioni scomode, sappiate che questo sacrificio non ritorna solo a vantaggio dell’interlocutore presso il quale vi recate, ma anche a vantaggio di altri sacerdoti che non sono raggiunti da nessuno. Dio arriva dove vuole, ma ci fa comprendere che vuole riprendere la cosa nelle sue mani. La stessa situazione vale anche per me. Infatti, ero stato incaricato di scrivere a Benedetto XVI e la richiesta mi ha infastidito, però dopo ho deciso: “Se Dio vuole lo faccio”, e oggi la Madonna mi ha detto, invece, che devo sentirmi libero. Ormai tutto è nelle mani di Dio: Lui accetta le persone che volontariamente gli danno dei contributi e uno di questi contributi è esattamente l’impegno di andare a parlare con i sacerdoti. Anche attraverso la preghiera potete dare il vostro contributo, se volete potete pregare per loro, altrimenti rivolgete altrove le vostre intenzioni di preghiera, ma sarà sempre Dio, alla fine, se lo ritiene opportuno, a prendere queste preghiere, qualunque sia la vostra scelta, e a posarle nel cuore e sulla testa di alcuni sacerdoti. Spero di essere stato chiaro, ci tengo e lo voglio ribadire, in quel “potete amare e non amare i sacerdoti”, non dovete vedere assolutamente qualcosa che possa significare o essere associata a sentimenti di rancore e avversione. Grazie.