Omelia del 25 Maggio 2007
Quando viene eletto il Papa viene usata l'espressione "Habemus Papam", ma io credo di poter iniziare l'omelia dicendo invece: "Habemus gratiam", abbiamo ricevuto la grazia. Nella lettera di Dio oggi la Madonna ci ha fatto capire che, finalmente, le preghiere che abbiamo da tempo innalzato a Dio Papà con insistenza hanno trovato accoglienza nel Suo cuore. Posso confidarvi che ormai da due anni stavo chiedendo a Dio che l’ultimo periodo della vita di Marisa, anche se non conosco ancora il momento della sua dipartita, fosse più sereno e tranquillo possibile. Ho chiesto a Dio nella mia preghiera di poterla ricordare serena, contenta, tranquilla perché non voglio vivere fino alla fine quei momenti drammatici, che sono stati numerosissimi, in cui la vedevo distruggersi dal dolore e dalla sofferenza, in cui sentivo i suoi lamenti e raccoglievo le sue lacrime e questo è avvenuto troppe volte e per troppo tempo. So che tutto il Paradiso, a cominciare dalla Madre dell’Eucaristia, dandoci la mano ha pregato per questa intenzione, perché finalmente Dio Papà intervenisse e facesse stare meglio Marisa. Continuerà ad avere dolori, ma non avrà più quei dolori e quelle sofferenze così forti, questo è già tantissimo. Chiaramente non è stato tolto tutto, ma solo le sofferenze peggiori, le più dure. Noi ce ne siamo accorti perché ormai da tre giorni, rispetto al passato recente in cui stava addirittura per morire, la situazione è cambiata e non passa più quelle lunghe nottate e quelle lunghe giornate nella sofferenza tremenda che alcuni di voi hanno visto. Ora sopporta tutto meglio, ha le sofferenze e i dolori naturali, però non si va oltre e non vengono suscitate nuove e grosse sofferenze. Come sapete, ormai la missione è finita anche per quanto riguarda la situazione dei sacerdoti e Dio Padre questa mattina ha chiesto solo la preghiera, ecco perché oggi è una giornata per noi particolarmente lieta e gioiosa. Questa mattina mentre stavamo pregando, senza preavviso, senza che neanche potessimo lontanamente immaginarlo, Dio Papà è venuto, e non è la prima volta, e ha detto esattamente le cose che vi sto dicendo. Successivamente, prima del pranzo, è venuta la Madonna e ha ridetto le stesse cose, quindi io ho detto al Signore che questa sarà una Messa di ringraziamento che offro a Lui, proprio per la grazia ricevuta, per il dono ricevuto che, ripeto, è stato sollecitato certamente da tutte le vostre preghiere e dal vostro amore nei suoi riguardi. Offriamo a Dio in ringraziamento questa Messa che vogliamo anche regalare a Marisa, perché possa veramente essere finalmente più serena, pur con i problemi di una persona che non gode di buona salute, ma certamente sarà nella gioia, nella serenità e noi saremo nella riconoscenza. Questa grazia è arrivata in un momento in cui io avevo perso quasi le speranze però, ad onor del vero, devo dirvi che sono stato tenace e nonostante tutto continuavo a pregare per questo. Vedevo l'ottenimento di questa grazia una cosa quasi impossibile, ma più la vedevo impossibile e più dicevo a me stesso che Dio doveva riuscire a concederla. Solo Dio può sistemare tutto e l’ha fatto con grazia, con amore, con serenità, con gioia e di questo io devo rendere a Lui completamente testimonianza e devo dire pubblicamente: "Grazie, Dio Papà, perché questa grazia per noi è un incitamento ad andare avanti, a proseguire la missione, ad accettare la Tua volontà e a vivere finalmente un pochino più sereni, perché credo di poter dire che ce lo meritiamo".