I miracoli Eucarisitici con l’effusione di Sangue
Il 6 febbraio Marisa continuava a star male: "La vostra sorella è in una situazione molto critica, più di quanto voi possiate immaginare. Lei dimostra di avere molto coraggio, anche se si sente sola e, specialmente la notte, due lacrime rigano il suo volto di sofferenza, di dolore, di abbattimento". La Madonna alla presenza di Don Claudio e dei giovani ha consegnato a Marisa una particola macchiata di sangue.Dopo che si è comunicata lei ha mormorato: "Sei dolce, Gesù, sei tanto dolce", alludendo al sangue che sentiva in bocca.
Il giorno 21 febbraio, mentre noi stavamo facendo in cappella la Via Crucis, Marisa era sola nella sua stanza e stava pregando, quando improvvisamente le è apparso S. Giovanni Bosco che ha messo una particola in una teca che ha richiesto e l’ha consegnata a Marisa dicendole: "Contiene un’ostia divisa in due e macchiata del sangue di Gesù". La teca emanava un meraviglioso profumo, ma Marisa non l’ha aperta, perché desiderava attendere Don Claudio. Quando il sacerdote è stato informato è subito sopraggiunto accompagnato da alcuni giovani ed adulti; allora ha aperto la teca ed i presenti hanno visto l’ostia divisa in due e macchiata di sangue.
Gesù aveva preannunciato: "Giovedì, festa grande dell’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio, starò con voi; qui ci sarà il miracolo eucaristico". È ormai diventata una tradizione che il Giovedì Santo i giovani si stringano intorno a Don Claudio, sacerdote dell’Eucaristia, e a Marisa, vittima dell’Eucaristia, per celebrare insieme la festa dell’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio.
Durante la notte tra il 21 e il 22, la Madonna, accompagnata dagli angeli, ha trasportato molte particole che ha depositato sui fiori in camera di Marisa. Il mattino seguente, quando Don Claudio si è reso conto dell’avvenuto miracolo, dopo aver adorato Gesù presente in corpo, sangue, anima e divinità nell’Eucaristia, ha preso le particole sui fiori e le ha messe in una pisside; alcune di esse erano bagnate di siero, l’acqua di cui parla S. Giovanni. È sceso in cappella per annunziare il nuovo miracolo eucaristico ai presenti.
Durante la notte la Madonna è entrata a porte chiuse in cappella. Ha preso l’ostensorio, l’ha collocato nel mezzo dell’altare e vi ha intronizzato Gesù Eucaristia. Ha aperto la porticina del tabernacolo, precedentemente chiuso a chiave da Don Claudio, e vi ha collocato molte particole consacrate. Infine in camera di Marisa sui fiori e nel calice della statua bianca ha depositato altre particole consacrate che hanno riempito di un profumo particolare la casa. Alle ore 9:30 circa, Don Claudio è entrato nella cappellina, già piena di fedeli, per accingersi come il solito a rendere noti e spiegare gli ultimi messaggi della Madonna ricevuti da Marisa.
Il 6 giugno 1999, alle ore 7:30, mentre Don Claudio stava risalendo dal suo studio al piano superiore della casa, lungo le scale ha sentito il caratteristico e dolce profumo che avverte la presenza dell’Eucaristia portata da Gesù o dalla Madonna. Il sacerdote si è recato immediatamente nella cappellina provvisoria che custodiva l’Eucaristia che ha sanguinato il 17 maggio 1998, ma non ha trovato nessuna particolarità. Ha interrogato Marisa per conoscere l’origine del profumo, ma anche lei non gli ha saputo dare alcuna spiegazione. Don Claudio e Marisa allora hanno fissato più attentamente l’Eucaristia e con stupore hanno visto una scena che rimarrà nella loro mente per tutta la vita. L’ostia che dopo la prima effusione di sangue aveva assunto la forma di conchiglia si era trasformata e aveva assunto la forma di cuore. Il sangue fresco si sovrapponeva al sangue sgorgato il 17 maggio 1998 che si era disseccato. Vistose gocce avevano macchiato il cuscinetto sul quale era collocata l’ostia all’interno di un calice di vetro.
Giovedì 11 novembre 1999 in Via delle Benedettine è avvenuto un nuovo grande miracolo eucaristico. Un’ostia che in precedenza era stata adagiata dalla Madonna sul calice della statua bianca della Madre dell’Eucaristia ha sanguinato; era la nona volta che l’Eucaristia sanguinava nel luogo taumaturgico. L’ostia ha sanguinato in tre momenti diversi. Citiamo la testimonianza di Don Claudio Gatti, il Vescovo ordinato da Dio, che è stato il primo a vedere sanguinare l’Eucaristia: "Erano circa le ore 13 quando sono andato a pregare davanti alla particola che il 3 novembre era stata depositata dalla Madonna sul calice della statua bianca. Ho visto immediatamente nell’interno della particola una macchia di sangue di forma circolare e delle gocce che gorgogliavano e fuoruscivano dal suo interno. Ho chiamato immediatamente le persone che si trovavano in casa perché anch’esse potessero vedere e testimoniare il miracolo eucaristico. Abbiamo pregato e cantato, poi ognuno è tornato alle sue normali attività".
Il 16 maggio la Madre dell’Eucaristia ha trasportato nel luogo taumaturgico un’ostia grande che versava sangue e l’ha depositata su una piantina di fiori. Appena terminato di celebrare la S. Messa, il vescovo è stato informato da Marisa, costretta a letto dalla malattia, dell’avvenuto miracolo. Don Claudio si è recato, seguito da diversi giovani e adulti, a verificare l’evento prodigioso e ha potuto constatare che l’ostia mostrava una macchia di sangue compatta ed estesa per la quasi totalità della sua superficie ed emanava il celestiale profumo, garanzia dell’intervento soprannaturale.
Non ci eravamo ancora ripresi dall’emozione del miracolo eucaristico del 16 che il giorno 18 si è verificato un nuovo miracolo, più sorprendente ed eclatante del precedente. Dopo aver celebrato la S. Messa, il vescovo mentre stava per rientrare in casa, è stato assalito da un forte profumo, proveniente dalla stanza dove sono conservate le ostie che hanno sanguinato. Ha aperto la porta della stanza e il suo sguardo è stato attratto dalla statua bianca, sulla quale aveva sanguinato l’Eucaristia, collocata dalla Madonna, l’undici novembre 1999. Don Claudio ha mormorato: "Mio Dio" e si è prostrato ad adorare il sangue divino che fuorusciva per la seconda volta, a distanza di alcuni mesi, dalla stessa ostia. La scena che era davanti agli occhi del vescovo rimarrà per sempre indelebile nella sua mente e nel suo cuore.
Il giorno 11 giugno 2000, festa di Pentecoste, mentre celebravo la santa Messa nella chiesa "Madre dell’Eucaristia" è avvenuto un grande miracolo eucaristico. Avevo appena ultimato di recitare la formula di consacrazione del pane, quando dalla mia ostia ha cominciato a fuoruscire il sangue. Per me il tempo si è fermato. Ero piegato sull’ostia che stringevo tra le mie mani e fissavo il sangue divino che si diffondeva su buona parte della sua superficie. Sono rimasto immobile per un tempo che ai presenti è sembrato interminabile, perché pensavano che mi sentissi male, in quanto sul mio volto si alternavano un pallore impressionante e un forte rossore.
Nella lettera di Dio del 4 aprile 2002 la Madre dell’Eucaristia ha chiesto alla comunità di raccogliersi in preghiera il primo sabato del mese per ottenere il dono della pace. Attualmente, oltre la guerra in Palestina, altri quarantacinque conflitti affliggono il mondo e sono causa di morte, distruzione e sofferenza. Più volte la Madre dell’Eucaristia ci ha annunciato il rischio che la guerra possa colpire anche l’Italia e per questo ci ha invitati ad intensificare le preghiere, il digiuno e i fioretti.
Il 30 dicembre 2003 la comunità ha offerto al Signore una giornata di adorazione eucaristica per chiedere perdono dei peccati commessi nel 2003. Durante la mattina, Marisa ha sofferto in modo particolarmente cruento la passione, accompagnata da una nuova abbondante sanguinazione delle stimmate delle mani e della fronte. Le sue gravi condizioni di salute non le hanno permesso di scendere in cappellina, ma si è unita alle preghiere della comunità nella sua stanza, dove S.E. Mons. Claudio Gatti aveva esposto l'ostia grande che aveva sanguinato due volte, il 16 maggio 2000 e il 6 aprile 2002.
Nel pomeriggio del 15 gennaio 2004 è avvenuto uno straordinario miracolo eucaristico. In passato, molte volte, l’Eucaristia, trasportata nel luogo taumaturgico da Gesù, dalla Madonna, dagli angeli e dai santi, è stata appoggiata su dei fiori, nei vasi sacri sull’altare, ma questa volta la Madonna ha adagiato una particola sulla fronte insanguinata di Marisa. Durante la mattinata era avvenuta l’ennesima fuoruscita di sangue dalle stimmate delle mani, dalla fronte e dal costato della veggente, in modo abbondante ed estremamente doloroso. Nel pomeriggio S.E. Mons. Claudio Gatti è stato informato che Marisa stava cantando nella sua stanza e il suo canto arrivava a dei toni talmente alti, che nessun cantante avrebbe potuto raggiungere. Il Vescovo ha bussato alla porta, ma non ricevendo risposta, si è reso subito conto che Marisa era in estasi e stava cantando insieme con la Madonna. Terminato il canto, la Madre dell’Eucaristia ha detto a Marisa che nessun santo o mistico ha sofferto quello che sta soffrendo lei e questo fa sì che per Dio è la stigmatizzata più grande e più importante. Successivamente la Madonna ha adagiato una particola sulla fronte di Marisa, che vi è rimasta perfettamente attaccata, perché è fuoriuscito nuovo sangue.