Lettera mandata da don Claudio Gatti il 1° Maggio 1998 a tutti i Cardinali, a molti Vescovi, ai capi degli Ordini Religiosi e ai presidenti delle Conferenze Episcopali della Chiesa Cattolica Romana del mondo.
Ai Cardinali, ai Vescovi e ai Sacerdoti della Chiesa: Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana. Carissimo padre e fratello in Cristo, mi rivolgo a lei con rispetto ed affetto per invitarla a leggere con attenzione questa lettera, il cui contenuto è talmente importante che di esso, così ha detto il Signore, parlerà la Storia. La Beata Vergine Maria da molti anni appare come "Madre dell'Eucaristia" alla veggente Marisa Rossi nella città di Roma.
Lettera indirizzata da Don Claudio Gatti il 24 Ottobre 1998 a tutti i sacerdoti di Roma tramite i capi delle prefetture della Diocesi.
Ai sacerdoti di Roma Cari fratelli in Cristo e confratelli nel sacerdozio, Gesù ha detto che l'ormai nota lettera che ho indirizzato al clero cattolico di tutta la Chiesa è stata rifiutata e strappata solo da alcuni ecclesiastici che mi hanno accusato di essere un orgoglioso sobillatore, mentre da molti, anche se si comportano come Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea per paura di compromettersi, "è conservata come una reliquia".
Lettera mandata da don Claudio Gatti il 29 Giugno 1999 a tutti i Cardinali, a molti Vescovi, ai capi degli Ordini Religiosi e ai presidenti delle Conferenze Episcopali della Chiesa Cattolica Romana del mondo.
Ai cardinali, ai vescovi, ai sacerdoti della Chiesa: una, santa, cattolica, apostolica, romana. Carissimo fratello in Cristo e confratello nel sacerdozio, alla vigilia del terzo millennio che sarà intensamente eucaristico, desidero farle conoscere i grandi miracoli eucaristici che Dio ha operato a Roma, nel luogo che Egli Stesso ha dichiarato "santo e taumaturgico". Il cuore dell'anno santo sarà certamente il Congresso Eucaristico Internazionale che verrà celebrato a Roma; tale grande evento sarà una delle manifestazioni del trionfo dell'Eucaristia che è iniziato nel luogo taumaturgico e che si estenderà a tutta la Chiesa.
Lettera mandata da Mons. Claudio Gatti il 7 Ottobre 1999 a Cardinali, Vescovi e sacerdoti.
Carissimo fratello in Cristo,
è ormai giunto il momento in cui noi tutti che abbiamo ricevuto il sacramento dell'ordine nei suoi tre gradi: episcopato, presbiterato e diaconato dobbiamo decidere in quale parte collocarci. L'affermazione di Cristo: "Chi non è con me è contro di me" (Mt 12,30) esige da parte nostra una scelta libera, chiara e definitiva.
Lettera mandata dal Vescovo Claudio Gatti il 15 giugno 2000 a Cardinali, Vescovi e sacerdoti
Caro fratello in Cristo e confratello nel sacerdozio,
il giorno 11 giugno 2000, festa di Pentecoste, mentre celebravo la santa Messa nella chiesa "Madre dell'Eucaristia" è avvenuto un grande miracolo eucaristico. Avevo appena ultimato di recitare la formula di consacrazione del pane, quando dalla mia ostia ha cominciato a fuoruscire il sangue. Per me il tempo si è fermato. Ero piegato sull'ostia che stringevo tra le mie mani e fissavo il sangue divino che si diffondeva su buona parte della sua superficie. Sono rimasto immobile per un tempo che ai presenti è sembrato interminabile, perché pensavano che mi sentissi male, in quanto sul mio volto si alternavano un pallore impressionante e un forte rossore.
Lettera mandata, ubbidendo alla Madonna, l'8 aprile 2001 dal Vescovo Claudio Gatti ai Cardinali e Vescovi d'Italia e del Vaticano, per difendere l'Eucaristia e servire la verità
Reverendissimo e carissimo fratello Vescovo,
le scrivo per impedirle di trarre conclusioni sbagliate dopo aver letto il comunicato ufficiale della C.E.I. "circa il Movimento Impegno e Testimonianza - Madre dell'Eucaristia" firmato dal Card. Ruini e datato 12 gennaio 2001. La Madonna ha annunciato alla veggente Marisa Rossi: "L'Eucaristia, sacramento d'unione, diventerà causa di divisione" e aveva precedentemente detto ai tre pastorelli a Fatima: "La Chiesa si spaccherà in due: da una parte e dall'altra ci saranno sacerdoti, vescovi e cardinali che si combatteranno con molto accanimento". Quindi la causa della futura divisione della Chiesa sarà l'Eucaristia che da alcuni ecclesiastici sarà amata e adorata e da altri negata e combattuta. Questo è il terzo segreto di Fatima? Ora non è il momento di parlarne.
Lettera mandata da Vescovo Claudio Gatti il 31 marzo 2002 a tutti i Cardinali stranieri
Eminenza Reverendissima, sono costretto a scrivere a tutti i cardinali non italiani per sollecitare il vostro autorevole intervento in difesa dell'Eucaristia e dei più importanti miracoli eucaristici della Storia della Chiesa. Di questo importante argomento ho scritto diverse volte a Giovanni Paolo II, ma le mie lettere non sono mai state consegnate al S. Padre. Ormai i collaboratori della Curia Romana non solo si sono sostituiti al Papa nel governo della Chiesa, ma sono arrivati a censurare atti del magistero pontificio, come io stesso ho documentato.
Lettera mandata il 6 gennaio 2003 dal Vescovo Claudio Gatti ai Cardinali di Santa Romana Chiesa, ai Vescovi d'Italia, ai responsabili della Curia Romana, al Vicariato di Roma e ai sacerdoti di Roma
Carissimo confratello, la correzione fraterna va fatta a tutti, come ha insegnato Gesù. (Cfr Mt. 18, 15-18) Nessuno è esente dalla correzione fraterna, perché Gesù non ha fatto distinzioni di persone, ma ha detto: "Se tuo fratello pecca contro di te, va' e riprendilo". Bisogna avere l'amore, la lealtà e il coraggio di farla anche ai superiori quando sbagliano. La regola non scritta che vige in Vaticano: "I superiori hanno sempre ragione" va abolita e sostituita con l'insegnamento evangelico.
Lettera mandata il 24 ottobre 2003 dal Vescovo Claudio Gatti ai Cardinali Ratzinger, Ruini e Bertone e p.c. ai Cardinali Sodano, Arinze, Re, Sepe, Castrillon, Pompedda e a molti vescovi italiani
Signori Cardinali, ho il diritto di chiamarvi "confratelli", perchè io e voi abbiamo in comune l'episcopato, la pienezza del sacerdozio che ci rende più simili a Cristo e, di conseguenza, dovrebbe renderci più uniti a Lui e più in comunione tra noi. Carissimi confratelli, è ormai trascorso un anno da quando mi avete comunicato con una semplice lettera la mia dimissione dallo stato clericale. Mi avete condannato andando palesemente contro le norme stabilite dal C.I.C.
Lettera mandata il 25 gennaio 2004 dal Vescovo Claudio Gatti ai Cardinali, ai Vescovi e ai sacerdoti della Chiesa: Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana
Carissimi confratelli, nell'ultima mia lettera, datata 24 ottobre 2003, vi ho dimostrato, senza ombra di dubbio, che i Cardinali Ratzinger, Ruini e Bertone, nel dimettermi dallo stato clericale, hanno compiuto un atto moralmente illecito e giuridicamente invalido, perché non hanno rispettato né il Vangelo né il C.I.C.. I suddetti cardinali hanno sempre sostenuto che il Papa in persona ha preso la decisione di ridurmi allo stato laicale ed ha firmato il decreto che sancisce la mia condanna.
Lettera mandata il 29 febbraio 2004 dal Vescovo Claudio Gatti ai suoi ex-compagni di Seminario, in occasione del loro 41° anniversario di ordinazione sacerdotale
Carissimi confratelli, ho molto gradito il vostro invito a partecipare all'annuale incontro per celebrare insieme "il 41° anniversario della nostra ordinazione sacerdotale". Mi auguro che l'invito non sia un'iniziativa di pochi, ma una decisione di tutti. Spero che i nostri rapporti, interrotti da decenni, possano riprendere in futuro. Il Signore si è benignamente degnato di farmi conoscere il mio futuro che, per Sua volontà, "sarà luminoso e grandioso". Se volete far parte del mio futuro, dovete far parte del mio presente che è molto combattuto, provato e doloroso.
Lettera mandata il 14 settembre 2005 dal Vescovo Claudio Gatti a Papa Benedetto XVI
Questa lettera è stata scritta da S.E. Mons. Claudio Gatti al Papa per ordine del Signore, ma non è stata consegnata all'illustre destinatario. Invece è stata letta da sacerdoti, vescovi e cardinali che lavorano in Vaticano; molti di questi hanno formulato giudizi positivi e pronunciato parole di apprezzamento nei riguardi del Vescovo ordinato da Dio. Speriamo che qualcuno di questi ecclesiastici a cui non interessa la carriera e il potere, abbia la forza e il coraggio di informare il S. Padre dell'esistenza di questa lettera, il cui contenuto è molto importante per il presente, ma soprattutto per il futuro della Chiesa.
Lettera scritta il 23 marzo 2008 da S. E. Mons. Claudio Gatti, Vescovo ordinato da Dio, a 68 cardinali, scelti secondo criteri indicati dalla Madonna, per proporre una soluzione che potrebbe, se accettata dall'Autorità Ecclesiastica, risolvere il grave e delicato problema dei sacerdoti che vogliono sposarsi e continuare a svolgere il ministero e dei sacerdoti già sposati, dopo aver ottenuto la riduzione allo stato laicale, che desiderano essere reintegrati nell'esercizio dell'ordine sacro
Carissimo confratello, non possiamo continuare ad osservare, silenziosi ed impotenti, la grave emorragia che da decenni colpisce la Chiesa: l'abbandono del sacerdozio da parte di decine di migliaia di sacerdoti. Secondo stime, non so se attendibili, i sacerdoti che hanno chiesto la dimissione dallo stato clericale sono circa 150 mila, una cifra impressionante se si pensa che coloro che esercitano attualmente il ministero sacro sono poco più di 400 mila.
Lettera mandata il 13 maggio 2008 dal Vescovo Claudio Gatti a Papa Benedetto XVI
Beatissimo Padre, dopo tre anni mi rivolgo di nuovo a V. S. per chiederle umilmente e fiduciosamente di dedicare un po' del suo prezioso tempo a riesaminare il mio caso per riammettermi nel Clero, perché questa è la volontà di Dio. Della mia dimissione dallo stato clericale esiste solo una comunicazione, fattami dal card. Ruini, con lettera raccomandata, datata 5 Novembre 2002, prot. N. 1466/02. Questo è il testo della lettera inviatami dal card. Ruini che non ha nessun valore giuridico: Il 18 ottobre 2002 il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nell'udienza concessa al Cardinale Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ha disposto la sua immediata dimissione dallo stato clericale "ex officio et in poenam, cum dispensatione ab omnibus oneribus e sacris Ordinibus manantibus. La decisione pontificia è da considerarsi inappellabile".